Acqua e salute. Indicazioni tratte dalle linee guida dell'oms sulla ...
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alterazione dello sviluppo psicomotorio e del linguaggio nei bambini. Studi<br />
epidemiologici hanno evidenziato che esiste una correlazione tra una piombemia<br />
superiore a 30 μg/dL e riduzione del quoziente intellettivo (QI) di circa 4 punti nei<br />
bambini.; altri studi hanno evidenziato che l’esposizione prenatale al piombo può<br />
determinare effetti precoci sullo sviluppo mentale, che non persistono, però, all’età<br />
di 4 anni (questo indica che potrebbero esserci altri fattori implicati).<br />
Il piombo interferisce poi con l’attività di diversi degli enzimi principali coinvolti<br />
nella biosintesi dell’eme. Con concentrazioni superiori a 40 μg/dL nel bambino e 50<br />
μg/dL nell’adulto si sviluppa anemia sideroblastica. L’anemia indotta dal piombo è<br />
il risultato di due processi distinti: l’inibizione della sintesi dell’eme e l’aumentata<br />
distruzione degli eritrociti. Gli enzimi della sintesi dell’eme comprendono la deltaaminolevulino-sintetasi<br />
(l’alterazione dei meccanismi di feedback causata dal<br />
piombo comporta un accumulo di acido delta-aminolevulinico, che è neurotossico) e<br />
la delta-aminolevulinico-deidratasi (d-ALAD), la coproporfirinogeno-ossidasi e la<br />
ferrochelatasi: l’attività di tutti questi enzimi viene inibita dalla presenza del<br />
piombo. Nei bambini l’attività della d-ALAD viene inibita a partire da livelli di<br />
piombemia di 5 μg/dL (anche se a questi livelli non si osservano effetti particolari<br />
<strong>sulla</strong> <strong>salute</strong>). L’inibizione della ferrochelatasi comporta un accumulo di<br />
protoporfirina eritrocitaria, che causa un danno mitocondriale.<br />
Il piombo interferisce anche con il metabolismo del calcio, sia in modo diretto che<br />
attraverso l’alterazione della produzione mediata dall’eme dell’1-25-<br />
diidrossicolecalciferolo (precursore della vitamina D). Il livello di 1,25-<br />
diidrossicolecalciferolo diminuisce significativamente nei bambini con una<br />
piombemia di 12-120 μg/dL. Il contenuto tissutale di piombo aumenta nelle persone<br />
con carenza di calcio, fatto che assume particolare rilevanza durante la gravidanza,<br />
in cui la sensibilità all’esposizione al piombo aumenta per l’instaurarsi di uno stato<br />
di carenza di calcio.<br />
A carico del rene è stata rilevato lo sviluppo di nefropatia cronica da danno<br />
tubulare per concentrazioni ematiche del piombo superiori ai 40 μg/dL. A questi<br />
livelli di piombemia è stata riscontrata anche ipertensione.<br />
Riguardo alla cancerogenicità del piombo per l’uomo, non ci sono dati sufficienti<br />
per stabilire un’associazione certa tra insorgenza di tumori ed esposizione per via<br />
orale ai sali di piombo. Tuttavia, un’associazione è stata dimostrata per i tumori<br />
renali e lo IARC ha classificato il piombo nel gruppo 2B (possibile cancerogeno per<br />
l’uomo).<br />
VALORE GUIDA<br />
VG: 10 μg/L.<br />
Si considera che l’esposizione attraverso l’acqua rappresenti il 50%<br />
dell’esposizione totale ambientale.<br />
Poiché i bambini sono considerati il sottogruppo più sensibile della popolazione,<br />
questo VG è protettivo anche nei confronti degli altri gruppi.<br />
TRATTAMENTI POSSIBILI<br />
Non esistono allo stato attuale trattamenti in grado di rimuovere il piombo<br />
dall’acqua, una volta presente. Il rimedio principale consiste nella rimozione delle<br />
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