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Acqua e salute. Indicazioni tratte dalle linee guida dell'oms sulla ...

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all’incirca del 30%. L’assorbimento aumenta quando l’assunzione con la dieta di<br />

ferro o calcio e fosforo è bassa. In particolare lo stato del ferro è importante: i<br />

bambini che vivono in condizioni disagiate e più frequentemente soffrono di anemia<br />

aumentano ulteriormente il loro assorbimento di piombo. Il principale veicolo per il<br />

trasporto del piombo dal tratto gastrointestinale ai vari tessuti del corpo è<br />

rappresentato dai globuli rossi, in cui il piombo si lega all’emoglobina con affinità<br />

specifica per le subunità beta, delta e gamma (che compone l’emoglobina fetale).<br />

Dopo l’assorbimento, il piombo si distribuisce sia ai tessuti molli (sangue, fegato,<br />

polmoni, milza, reni, midollo osseo), da cui è rapidamente mobilizzato (emivita di<br />

30-40 giorni), sia al tessuto scheletrico, dove subisce un turnover più lento (17-27<br />

anni). Nell’adulto l’80-95% del carico totale di piombo è nello scheletro; nel bambino<br />

il 73%. L’emivita biologica può essere considerevolmente più lunga nel bambino<br />

rispetto all’adulto. Il passaggio placentare del piombo avviene a partire dalla<br />

dodicesima settimana gestazionale. La concentrazione nel sangue ombelicale<br />

rappresenta l’80-100% di quella del sangue materno. Il piombo inorganico non viene<br />

metabolizzato dall’organismo: insieme al piombo non assorbito viene eliminato con<br />

le feci. Il piombo che non viene <strong>tratte</strong>nuto dall’organismo è eliminato immodificato<br />

con le urine o con la bile. Nei bambini un introito giornaliero maggiore di 5 μg/Kg<br />

di peso corporeo comporta una ritenzione netta del 23% del piombo ingerito,<br />

mentre non c’è ritenzione quando l’introito è minore di 4 μg/Kg.<br />

Studi su animali di laboratorio hanno evidenziato che l’esposizione al piombo<br />

causa danni al sistema nervoso, soprattutto durante lo sviluppo (alterazioni<br />

comportamentali e cognitive, deficit di attenzione, di adattamento, di abilità e di<br />

memoria). Nei ratti maschi comporta atrofia testicolare. Test in vitro e in vivo <strong>sulla</strong><br />

mutagenicità e sulle alterazioni cromosomiche danno risultati discordanti. Tumori<br />

renali sono stati indotti in ratti, topi, criceti esposti a dosi elevate di vari composti<br />

del piombo.<br />

Effetti sull’uomo. Il piombo è un tossico da accumulo (si accumula nello<br />

scheletro). I bambini, le donne in gravidanza e il feto sono le categorie più sensibili<br />

nei confronti dei suoi effetti avversi. La tossicità si esplica principalmente a livello<br />

del sistema nervoso centrale e periferico.<br />

Segni di intossicazione acuta sono torpore, agitazione, irritabilità, deficit di<br />

attenzione, cefalea, tremori muscolari, crampi addominali, danno renale,<br />

allucinazioni, perdita di memoria, encefalopatia, che si verificano a livelli ematici di<br />

piombo di 100-120 μg/dL nell’adulto e 80-100 μg/dL nel bambino.<br />

Segni di intossicazione cronica sono astenia, insonnia, irritabilità, cefalea, dolori<br />

articolari, sintomi gastrointestinali e si verificano con una piombemia di 50-80 μg/dL<br />

nell’adulto. Questi dati si ricavano da studi di esposizione per motivi lavorativi.<br />

A carico del sistema nervoso si possono avere danni funzionali dei nervi<br />

periferici e alterazioni comportamentali e delle funzioni corticali superiori sia<br />

nell’adulto che nel bambino. In particolare si rilevano alterazioni<br />

all’elettroencefalogramma (piombemia di 15 μg/dL nel bambino); riduzione della<br />

velocità di conduzione dei nervi (piombemia di 20 μg/dL nel bambino), con un<br />

decremento progressivo della velocità di conduzione stessa del 2% ogni 10 μg/dL di<br />

aumento della piombemia; alterazione del nervo acustico con riduzione dell’udito,<br />

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