Acqua e salute. Indicazioni tratte dalle linee guida dell'oms sulla ...
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I livelli di esposizione giornaliera al fluoruro dipendono principalmente dall’area<br />
geografica. Il cibo rappresenta la fonte più importante dell’introito (80-85%); l’acqua<br />
potabile e il dentifricio danno un minore contributo. In aree in cui sono presenti<br />
concentrazioni più elevate, soprattutto nelle acque sotterranee, il contributo<br />
dell’acqua potabile diventa più sostanziale.<br />
EFFETTI SULLA SALUTE<br />
Cinetica e metabolismo. Dopo ingestione orale, i fluoruri solubili in acqua vengono<br />
rapidamente e quasi completamente assorbiti nel tratto gastrointestinale. I fluoruri<br />
meno solubili in acqua sono assorbiti in minor grado. Il fluoruro assorbito viene<br />
trasportato in circolo. Se il fluoruro è assunto con l’acqua potabile per un periodo<br />
prolungato, le concentrazioni nel sangue diventano le stesse di quelle dell’acqua,<br />
relazione valida per concentrazioni nell’acqua superiori a 10 mg/L. La distribuzione<br />
del fluoruro è un processo rapido. Viene incorporato nei denti e nelle ossa, non nei<br />
tessuti molli. L’incorporazione nei denti e nello scheletro è reversibile: cessata<br />
l’esposizione, il fluoruro viene mobilizzato. Il fluoruro è eliminato con le urine, feci,<br />
e sudore.<br />
Studi su animali di laboratorio hanno evidenziato che l’esposizione a dosi<br />
elevate di fluoruro comporta alterazioni a carico delle ossa e dei denti. Studi di<br />
mutagenicità e cancerogenicità non hanno portato ad evidenze certe.<br />
Effetti sull’uomo. Il fluoro è probabilmente un elemento essenziale per l’uomo.<br />
Sono stati condotti molti studi epidemiologici sui possibili effetti a lungo termine<br />
dell’esposizione al fluoruro per ingestione attraverso l’acqua. Questi studi<br />
stabiliscono con chiarezza che produce principalmente effetti sui tessuti scheletrici<br />
(ossa e denti). Basse concentrazioni forniscono protezione contro la carie dentaria,<br />
specialmente nei bambini. Il fluoro ha effetti protettivi sui denti prima e dopo la loro<br />
comparsa: incorporazione del fluoruro nella matrice del dente durante la sua<br />
formazione, sviluppo del solco dentario più superficiale e della superficie di<br />
contatto con lo smalto. Questi effetti aumentano con concentrazioni di fluoruro<br />
nell’acqua potabile superiori a 2 mg/L. La concentrazione minima richiesta è di 0,5<br />
mg/L. Tuttavia, il fluoruro può anche determinare effetti avversi sullo smalto e può<br />
dar luogo a fluorosi dentale quando le concentrazioni nell’acqua potabile sono<br />
comprese tra 0,9 e 1,2 mg/L. In aree a climi temperati una fluorosi dentale si<br />
manifesta a concentrazioni al di sopra di 1,5-2 mg/L. In aree più calde, la fluorosi si<br />
verifica per concentrazioni inferiori, poiché viene consumata una quantità di acqua<br />
maggiore. È possibile anche che, in aree dove l’ingestione di fluoruro attraverso vie<br />
diverse, come l’aria e il cibo, è più elevata, la fluorosi si possa sviluppare con<br />
concentrazioni di fluoruro nell’acqua inferiori a 1,5 mg/L. L’eccessivo introito di<br />
fluoruro può anche avere seri effetti sul tessuto scheletrico: la fluorosi scheletrica<br />
(con cambiamenti nella struttura dell’osso) può insorgere quando l’acqua contiene<br />
3-6 mg/L. Deformità scheletriche si sviluppano con concentrazioni superiori ai 10<br />
mg/L. Studi <strong>sulla</strong> possibile associazione tra fluoruro nell’acqua potabile e cancro<br />
hanno fornito evidenze inadeguate di cancerogenicità. Lo IARC ha classificato il<br />
fluoruro nel gruppo 3.<br />
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