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Acqua e salute. Indicazioni tratte dalle linee guida dell'oms sulla ...

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In genere non si trova nell’acqua potabile, o, quando è presente, la sua<br />

concentrazione è inferiore a 10 μg/L. Tuttavia, a causa della sua diffusione, la<br />

contaminazione delle fonti d’acqua può aumentare progressivamente. Inoltre, può<br />

persistere per lunghi periodi nelle acque sotterranee, perché il suo grado di<br />

volatilizzazione è ridotto.<br />

Tra i cibi l’1,2-dicloroetano è stato trovato nel latte e nella frutta.<br />

La maggior parte della popolazione è esposta all’1,2-dicloroetano attraverso l’aria<br />

inalata. L’esposizione attraverso l’acqua potabile può essere importante per il 5%<br />

della popolazione circa e può superare la quota di esposizione attraverso l’aria nelle<br />

aree in cui la concentrazione nell’acqua è maggiore di 6 μg/L. Anche la<br />

volatilizzazione dell’1,2-dicloroetano dall’acqua quando si usa per la doccia o per<br />

altri scopi e da prodotti di consumo come detersivi e colle può contribuire<br />

all’esposizione per via inalatoria.<br />

EFFETTI SULLA SALUTE<br />

Cinetica e metabolismo. L’1,2-dicloroetano è rapidamente assorbito attraverso i<br />

polmoni, la cute e il tratto gastrointestinale. Si distribuisce velocemente ai tessuti e si<br />

accumula nel fegato e nel rene. Sembra che sia in grado di attraversare la barriera<br />

emato-encefalica e la placenta. È stato trovato anche nel latte materno dopo<br />

esposizione occupazionale. Anche il metabolismo è rapido, dopo l’assorbimento; la<br />

principale via di biotrasformazione è la coniugazione con acido glucuronico. 1,2-<br />

dicloroetano e i suoi metaboliti vengono eliminati attraverso le urine e l’aria<br />

espirata.<br />

Studi sugli animali di laboratorio hanno evidenziato che la tossicità acuta<br />

dell’1,2-dicloroetano è relativamente bassa. L’esposizione prolungata causa un<br />

incremento complessivo della mortalità, alterazioni dei globuli bianchi (in<br />

particolare dei linfociti) e alterazioni del metabolismo epatico dei grassi. Non sono<br />

stati riscontrati effetti avversi <strong>sulla</strong> fertilità o sull’attività riproduttiva. Test in vitro e<br />

in vivo hanno evidenziato che l’1,2-dicloroetano è mutageno, causa danno al DNA e<br />

agisce con un meccanismo di attivazione metabolica. È cancerogeno in topi e ratti<br />

alimentati attraverso sonda gastrica: si registra un aumento dell’incidenza di<br />

carcinomi a cellule squamose dello stomaco, angiosarcomi del sistema circolatorio,<br />

adenocarcinomi mammari ed endometriali, adenomi alveolari/bronchiolari.<br />

L’ingestione attraverso l’acqua potabile non sembra aumentare l’incidenza di<br />

tumori, ma i dati a riguardo non sono certi.<br />

Effetti sull’uomo. L’esposizione acuta causa alterazioni al sistema nervoso centrale,<br />

al fegato, all’apparato gastrointestinale, respiratorio, renale e cardiovascolare.<br />

L’esposizione per via inalatoria in ambiente lavorativo provoca anoressia, nausea,<br />

vomito, debolezza, irritabilità, dolore epigastrico, irritazione alle vie respiratorie e<br />

agli occhi. Lo IARC ha classificato l’1,2-dfcloroetano nel gruppo 2B (possibile<br />

cancerogeno per l’uomo).<br />

ALTRI EFFETTI<br />

La soglia di percezione olfattiva dell’1,2-dicloroetano nell’aria e nell’acqua è di 356<br />

mg/m 3 e 7 mg/L rispettivamente.<br />

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