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Acqua e salute. Indicazioni tratte dalle linee guida dell'oms sulla ...

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insieme a diversi metaboliti, come N-acetil-S-(3-amino-3-ossipropil)cisteina e altri<br />

metaboliti non contenenti zolfo. La sua emivita biologica è di 10 giorni.<br />

Studi su animali di laboratorio hanno evidenziato che l’acrilamide ha una<br />

neurotossicità da accumulo (causa debolezza, atassia, paralisi progressiva), può<br />

alterare le cellule germinali e interferire con la funzione riproduttiva e con il<br />

normale sviluppo fetale. In test in vivo e in vitro induce mutazioni genetiche e<br />

aberrazioni cromosomiche in cellule di mammifero. In studi di cancerogeicità a<br />

lungo termine in ratti esposti attraverso l’acqua potabile, l’acrilamide induce tumori<br />

allo scroto, alla tiroide e alle ghiandole surrenali in maschi e alla mammella, tiroide<br />

e utero nelle femmine.<br />

Effetti sull’uomo. Sono stati rilevati effetti tossici subacuti dell’acrilamide,<br />

caratterizzati da confusione, disorientamento, disturbi della memoria, allucinazioni,<br />

atassia. L’esposizione per inalazione o per via transdermica (motivi occupazionali)<br />

causa irritazione della cute, astenia, debolezza agli arti inferiori, alterazioni<br />

sensoriali (che riflettono il coinvolgimento del sistema nervoso centrale e periferico).<br />

Per quanto riguarda la sua concerogenicità, lo IARC l’ha classificata nel gruppo 2A<br />

(probabile cancerogeno per l’uomo).<br />

VALORE GUIDA<br />

VG: 0,5 μ/L.<br />

TRATTAMENTI POSSIBILI<br />

I trattamenti convenzionali non sono in grado di rimuovere l’acrilamide; la sua<br />

concentrazione può essere controllata limitandone il contenuto nei flocculanti<br />

poliacrilamidici e in base alla dose usata.<br />

3.1.2 ALLUMINIO<br />

L’alluminio è uno degli elementi metallici più abbondanti e costituisce circa l’8%<br />

della crosta terrestre. È un normale costituente del suolo, delle piante, dei tessuti<br />

animali.<br />

L’alluminio è impiegato a livello industriale e domestico. I suoi composti si<br />

usano come antiacidi, additivi alimentari, adiuvanti vaccinali. I suoi sali sono<br />

diffusamente impiegati per il trattamento dell’acqua come coagulanti per ridurre il<br />

materiale organico, il colore, la torbidità, i microrganismi. Un tale uso può portare<br />

ad un aumento dei livelli di alluminio nell’acqua. Le concentrazioni alle quali<br />

possono insorgere questi problemi dipende in larga misura da un certo numero di<br />

parametri di qualità dell’acqua e fattori operativi degli impianti di trattamento.<br />

FONTI DI CONTAMINAZIONE E VIE DI ESPOSIZIONE PER L’UOMO<br />

L’alluminio è presente nell’aria, rilasciato a seguito dell’erosione delle rocce di<br />

allumino-silicati, di emissioni industriali, delle automobili e del fumo di sigaretta.<br />

Nell’acqua si trova naturalmente come conseguenza del rilascio dal suolo e <strong>dalle</strong><br />

rocce; oppure come conseguenza dei processi di coagulazione. Le concentrazioni<br />

residuali di alluminio nell’acqua finale sono funzione dei livelli di alluminio<br />

presenti nella fonte d’acqua, la quantità di alluminio usato come coagulante,<br />

l’efficienza della filtrazione del flocculato. Dove le concentrazioni residue sono<br />

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