STORIA DELLA LITURGIA ATTRAVERSO LE EPOCHE CULTURALI
Dispensa Storia della Liturgia
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Mito<br />
Rito<br />
Uomo<br />
Evento storico di fede<br />
Sacramento<br />
Cristiano<br />
Casel propone di spostare l‟obbiettivo della ricerca: piuttosto che interrogarsi su cosa sia la Liturgia,<br />
bisogna provare a capire che cosa è il Mistero di Cristo in noi.<br />
Ciò significa non guardare alla liturgia sul piano dell‟azione dell‟uomo, ma sul piano dell‟azione<br />
divina emanata dall‟umanità glorificante di Cristo.<br />
La liturgia allora è Mistero cultuale di rivelazione, attuazione e realizzazione dell‟opera di salvezza<br />
di Dio in Cristo.<br />
Rito Profetico Evento fondato Rito sacro<br />
anticipatore<br />
reiterato<br />
inizio centro fine<br />
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nella storia di salvezza<br />
Il che vuol dire che da quando Cristo si è manifestato, diventa inizio, centro e fine di tutto. Non<br />
siamo però di fronte ad un pancristismo sentimentale o idealistico hegeliano. Cristo si è incarnato: il<br />
dinamismo dell‟incarnazione produce i suoi effetti nella storia da sempre, prima nella storia<br />
profetica e dopo nella concretezza di quello che Von Balthassar chiama l‟universale concreto<br />
(apparente contraddizione in termini in quanto l‟universalità è astratta).<br />
L‟umanità di Cristo è il modo per vedere il Padre e per ottenere la vita eterna, la<br />
sacramentalità è il perdurare del dinamismo dell‟incarnazione di Cristo che è venuto per tutti gli<br />
uomini di tutti i tempi. Attraverso l‟azione liturgica concreta Cristo continua ad operare.<br />
La liturgia non si effettua con un‟adesione nella sfera intellettiva, aderendo razionalmente alle<br />
verità; la liturgia non ha per oggetto una contemplazione mistica delle verità. Allegoria, devozioni e<br />
meditazione sono solo un piano penultimo di avvicinamento al Mistero di Cristo; il piano ultimo<br />
resta la liturgia che è attuazione per simboli ed immagini dell‟azione di salvezza di Cristo; è<br />
attuazione della presenza del Mistero di Cristo nella vita e nella realtà della Chiesa.<br />
Allora non mi interesso della vita di Gesù sul piano storico, né dei suoi singoli momenti: considero<br />
invece questo Mistero nell‟intera sacramentalità.<br />
Molte e svariate sono le immagini che tentano di descrivere il rapporto tra Mistero di Cristo<br />
e liturgia:<br />
Immagine del prisma<br />
il Mistero di Cristo è come una sorgente di luce che colpisce un prisma (la celebrazione liturgica).<br />
Questo scompone il fascio di luce nei diversi fasci e così il Mistero unico, l‟unico Spirito, raggiunge<br />
in modi diversi tutti gli uomini, di ogni tempo e cultura.<br />
Immagine del fulcro<br />
Il Mistero di Cristo è come il fulcro che ruota riempendo di sé tutta la storia.<br />
Immagine della spirale<br />
come in una spirale nella liturgia siamo sempre nella stessa linea, ma sempre ad un livello diverso.<br />
Dalla considerazione del Mistero di Cristo scaturisce una immagine diversa (nuova ed antica<br />
insieme) della liturgia, in cui il soggetto è il Mistero di Cristo. Definendola al negativo possiamo<br />
dire che la liturgia non è:<br />
non è morale: non si fa liturgia per diventare buoni, ma perché lì c‟è la grazia<br />
non ci trovo un esempio, un modello, ma la grazia già data<br />
non è visione di Cristo, ma è Cristo che mi raggiunge<br />
non è contemplazione della Trinità, ma ricevimento della Trinità<br />
non è desiderio di guarire, di essere salvato, ma guarigione e salvezza che mi viene data.<br />
Storia della Liturgia 39