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STORIA DELLA LITURGIA ATTRAVERSO LE EPOCHE CULTURALI

Dispensa Storia della Liturgia

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Nel congresso di opere cattoliche (Malines, 1909) fu organizzato un vero e proprio movimento<br />

liturgico che si orientava a rinnovare la pastorale nelle parrocchie, con l‟obbiettivo di ispirare la<br />

pietà e la vita cristiana nel culto della Chiesa. Per ottenere questo era necessario promuovere la<br />

partecipazione dei battezzati alla liturgia.<br />

Tra gli strumenti di cui ci si poté servire sono la fondazione nel 1910 di una rivista liturgica<br />

(Questions liturgiques) e le settimane di liturgia per coscientizzare il clero.<br />

Spetta a Beaudin il merito di aver compreso i limiti della definizione data da Guéranger: la liturgia<br />

non è preghiera, ma culto della Chiesa. Qui la Chiesa è soggetto teologico anche se ancora nella<br />

definizione data da Bellarmino di società perfetta a piramide con a capo il Papa, poi vescovi e<br />

sacerdoti e alla base il popolo cristiano.<br />

Il soggetto unico ed universale del culto è Cristo resuscitato e vivente: questo vuole dire che la<br />

celebrazione non è celebrazione di sacerdote, ma di Cristo eternamente presente. Allora la liturgia<br />

non è preghiera, ma è culto: è l‟esercizio del sacerdozio di Cristo, personale (è Cristo che celebra) e<br />

collettivo (a vantaggio e favore di tutta la comunità). La liturgia è vita di Cristo in atto: è Cristo che<br />

prega, che salva, che ringrazia, che guarisce.<br />

Il Movimento liturgico conobbe due pause di arresto durante le due guerre mondiali, ma<br />

riprese a diffondersi nei successivi dopoguerra, estendendosi dalla Francia e dal Belgio dove era<br />

sorto, un po‟ ovunque, con la fondazione di centri, istituzioni e congressi internazionali di liturgia.<br />

Non bisogna però pensare che l‟elaborazione teologica della liturgia sia stata semplice, né piana. Il<br />

Movimento liturgico fu spesso guardato con sospetto e visto come se fosse ereticale. Nel 1962, alle<br />

soglie del Vaticano II, era uscita una nuova edizione del Messale di Pio V che si riteneva sarebbe<br />

stata approvata dai Padri conciliari così come era. Molti dei personaggi della Chiesa (Ottaviani,<br />

Ruffini) si erano formati alla liturgia ispirata ai testi classici che però si fermavano alla tradizione<br />

scolastica, tralasciando il fatto che prima di questa ci fosse stata una tradizione apostolica, una<br />

tradizione patristica e una tradizione monastica che sembravano dimenticate. La Chiesa, come<br />

comunità, sembrava in fondo essere l‟unico agente della salvezza dopo che Cristo aveva, una volta<br />

per tutte, compiuto l‟azione di offrire se stesso. A questa inesatta visione poteva invece contrapporsi<br />

quella di una Chiesa vista come sacramento di Cristo: Cristo è vivo ed operante e la Chiesa è il<br />

mezzo attraverso cui Cristo parla, prega, loda, guarisce, salva. Il Vaticano II adotterà questa<br />

seconda visione nella LG. La liturgia allora deve essere semplificata, tale da non nascondere il<br />

Cristo vivo e all‟opera nella liturgia.<br />

La liturgia quindi dipende anche strettamente da come la Chiesa vive se stessa, il suo ruolo,<br />

la sua funzione. Per fortuna accanto al Movimento di rinnovamento liturgico si erano sviluppati<br />

tutto un ritorno e una riscoperta in ogni campo: il Movimento patristico che si ricollegava ai testi<br />

dei Padri; il Movimento biblico che riscopriva la sorgente; il Movimento ecclesiologico (con le due<br />

encicliche di Pio XII Mystici corporis e Mediator Dei); Padre Gemelli con la fondazione dell‟Opera<br />

della regalità.<br />

FU DOM ODO CASEL 1886-1948 monaco benedettino dell‟abbazia di Maria Laach vicino<br />

Treviri, ad influire in modo decisivo nella teologia del Movimento liturgico nella Chiesa. Studioso<br />

delle Scritture e profondo conoscitore del greco e dell‟ebraico, si imbatté nei suoi studi sul<br />

“Mistero” di religioni parallele, contemporanee al sorgere del cristianesimo. Si trattava di religioni<br />

di prevalente origine orientale e diffuse nel mondo romano. In queste miti (eleusini, di Cibele, di<br />

Mitra ecc.) ci si rifaceva a racconti mitologici, per lo più collegati a morte-rinascita della natura.<br />

Attraverso riti di iniziazione si entrava e si diventava contemporanei al mistero celebrato.<br />

Casel utilizza questo modello per cercare di approfondire anche il mistero cristiano.<br />

Come l‟uomo della religione misterica attraverso il rito diventava contemporaneo al mistero e ne<br />

traeva benefici, così l‟uomo cristiano attraverso il sacramento diventa contemporaneo all‟evento<br />

storico di fede.<br />

Religioni Misteriche<br />

Cristianesimo<br />

Storia della Liturgia 38

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