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STORIA DELLA LITURGIA ATTRAVERSO LE EPOCHE CULTURALI

Dispensa Storia della Liturgia

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diventa spesso solo pretesto per splendide composizioni sacre e esibizioni artistiche. È il secolo<br />

d‟oro della polifonia.<br />

In questo contesto artistico grandioso dove le chiese assomigliano a luoghi paradisiaci, la<br />

liturgia è uno spettacolo bellissimo, sublime, ma è uno spettacolo. Non si può incidere sul nucleo<br />

della liturgia e allora il Barocco le costruisce intorno tutto un contorno. Non potendo attingere dalla<br />

fonte viva, principale, il barocco attinge da sorgenti secondarie<br />

Eppure spesso in modo silenzioso si va sviluppando un lento processo di maturazione che nello<br />

spazio di 3 secoli porta al Vaticano II.<br />

Gli studi e le ricerche sulle fonti sacre<br />

La lenta e progressiva preparazione della riforma liturgica parte dal 600 con il riprendere di<br />

ricerche sulle fonti della liturgia, stimolate anche dalle polemiche con le tesi protestanti e favorite<br />

dalla recente invenzione della stampa. Si tratta di un lavoro spesso passato del tutto inosservato,<br />

quasi non avesse un peso. I lavori pubblicati forse non furono letti da nessuno e sembravano avere<br />

soltanto un valore culturale intellettivo.<br />

Comincia nel 1565 Jacques Pamelius a presentare i primi due tomi di antichi testi liturgici. Tutta<br />

una serie di studiosi poi ritrovarono, interpretarono e pubblicarono manoscritti liturgici antichi<br />

corredandoli di note interessanti ed erudite: il cardinale Giovanni Bona di Lampedusa pubblicò il<br />

Messale gallicanum francorum; Mabillon la Liturgia gallicana; Martène il De antiquis ecclesiae<br />

ritibus.<br />

Nel 700 molti studiosi anche italiani, tra cui Ludovico Muratori, proseguirono su questa linea di<br />

riscoperta e pubblicazioni di fonti antiche.<br />

Nel secolo XX si riscoprono invece fonti liturgiche dell‟antichità come la Didaché e l’Euchologium<br />

di Serapione che diventano nuovo punto di partenza per la ricerca liturgica nel nostro secolo.<br />

Nel 600 e 700 dopo il canto polifonico si riscopre il canto gregoriano che consente la<br />

partecipazione di tutto il popolo.<br />

Siamo in un periodo strano: il 700 è il secolo della fioritura di santi eccezionali; è il periodo in cui<br />

massimo è il numero di religiosi e religiose, ma è anche Il secolo che meno ha capito Francesco<br />

come dice Gemelli e forse l‟intero cristianesimo.<br />

In realtà quello che manca è una teologia della Liturgia che ne riscopra il vero significato. Come le<br />

fonti sembra infatti essersi smarrito anche il concetto di cosa intendere per liturgia.<br />

Le riforme pastorali<br />

Il Concilio di Trento fallisce l‟obbiettivo di un cambiamento nella Liturgia, poiché saranno<br />

necessari secoli di preparazione prima che un cambiamento possa essere attuato. Il Vaticano II ha<br />

richiesto tre secoli di preparazione, ma al momento del suo avvio, molti anche nell‟ambito delle alte<br />

sfere ecclesiali, erano ancora poco consapevoli del mutamento profondo che esso doveva portare.<br />

Questa progressiva e lenta maturazione è assolutamente indispensabile perché possa attuarsi una<br />

vera riforma. Ogni volta che si è tentata una riforma di tipo elitario che provenisse da parte di poche<br />

persone eccezionalmente illuminate, senza un‟adeguata preparazione, questa riforma è fallita. Un<br />

esempio ne è il Sinodo di Pistoia del 1786: il vescovo Scipione de Ricci, sostenuto dal granduca<br />

Leopoldo di Toscana, sulla base della forma più matura della pastorale e della pietà giansenista,<br />

anticipava alcuni grandi valori: tolleranza religiosa, primato della coscienza, ritorno alla lettura<br />

della Bibbia, liturgia in lingua volgare, ruolo dei laici nella gestione collegiale della diocesi,<br />

soprattutto spirito comunitario nell‟organizzazione delle parrocchie e partecipazione attiva dei<br />

fedeli alla liturgia.<br />

Il Sinodo tentò tra l‟altro anche una riforma liturgica che prevedeva:<br />

la messa parrocchiale<br />

la comunione durante la messa e non prima o dopo<br />

la soppressione di letture agiografiche per leggere solo testi biblici<br />

la lettura di tutta la Bibbia durante l‟anno<br />

Storia della Liturgia 35

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