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STORIA DELLA LITURGIA ATTRAVERSO LE EPOCHE CULTURALI

Dispensa Storia della Liturgia

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LA <strong>LITURGIA</strong> NELL’EPOCA MODERNA<br />

La situazione della liturgia e della pietà cristiana nel XV-XVII secolo<br />

Riassumendo brevemente in una inquadratura di tipo storico possiamo affermare che<br />

partendo dallo spiritualismo cultuale del Nuovo Testamento, la liturgia che si era venuta<br />

sviluppando, aveva progressivamente assunto (nei secoli dal V al XII) 4 caratteristiche decisamente<br />

lontane dal suo valore iniziale. Era ora caratterizzata da:<br />

1.giuridicismo rubricale<br />

2. materialismo esteriore<br />

3. clericalismo<br />

4. accentuazione della spettacolarità<br />

In reazione a queste caratteristiche che rendevano la Liturgia una cosa riservata al solo clero,<br />

ma spesso del tutto incomprensibile anche ad esso, che richiedeva una partecipazione di tipo<br />

“assistere ad una rappresentazione” di cui non si comprendeva più neanche il significato e il<br />

linguaggio, si svilupparono 3 diverse modalità :<br />

Allegorismo<br />

liturgico<br />

Devozioni<br />

Devotio moderna<br />

= meditazione<br />

Reazione dei teologi<br />

Reazione del mondo<br />

laico<br />

Reazione del mondo<br />

ecclesiastico<br />

Per trovare un<br />

significato alla<br />

gestualità<br />

Per attuare una<br />

partecipazione<br />

personale<br />

Per nutrire la propria<br />

spiritualità<br />

Nelle loro differenze queste tre forme di reazione non affrontavano di fatto gli aspetti negativi della<br />

liturgia che criticavano, ma costituivano dei surrogati alla liturgia stessa. La liturgia continuava il<br />

proprio cammino mentre queste 3 vie procedevano in modo autonomo, senza segnarla<br />

minimamente.<br />

Credenti dalla fede chiara e convinta come S. Francesco de Sales potevano impegnarsi alla recita<br />

del rosario durante la messa solenne della domenica: la liturgia era il tempo in cui l‟uomo pio<br />

faceva le proprie devozioni.<br />

Quanto alla devozione moderna nata nel nord dell‟Europa nell‟ambiente dei religiosi,<br />

valutava che la liturgia non potesse servire ad alimentare la propria vita spirituale che trovava<br />

invece nutrimento nella meditazione dei misteri di Cristo. Ora non vogliamo qui negare che la<br />

meditazione sia servita e serva alla formazione di religiosi e laici autenticamente impegnati di cui<br />

ha arricchito la spiritualità; essa tuttavia ha avuto una valenza negativa nel senso di costituire una<br />

via alternativa alla liturgia, che non ne veniva affatto toccata e modificata.<br />

Il vero incontro con Cristo avviene invece nella liturgia, nella comunione con i fratelli e nella<br />

oggettività del sacramento anche attraverso segni concreti. Gli atti liturgici non sono esteriori, ma<br />

reali condizioni di comunione con Cristo e con i fratelli.<br />

Questa tendenza alla scissione di tipo schizofrenico non riguarda solo la storia della liturgia<br />

nella Chiesa, ma spesso riguarda la vita del singolo credente: posso ad esempio partecipare in modo<br />

attivo a tutta la celebrazione eucaristica, ma non vivere effettivamente l‟amore per il prossimo. La<br />

vita è globalità, l‟uomo è un tutt‟uno, non scindibile in aspetti solo spirituali e solo materiali: si ama<br />

Storia della Liturgia 31

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