STORIA DELLA LITURGIA ATTRAVERSO LE EPOCHE CULTURALI
Dispensa Storia della Liturgia
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Mentre non si fa più la comunione, la gente vuole vedere l‟ostia (da qui l‟elevazione dell‟ostia e per<br />
parallelo del calice). Si sottolinea più che l‟attualizzazione della cena (sacramento del sacrificio) il<br />
sacrificio vero e proprio di Gesù, sacrificio a cui si assiste, sena però mangiare il corpo (da qui<br />
anche il divieto di masticare l‟ostia).<br />
Il rosario tende a sostituire la recita del Salterio (150 Ave Maria invece di 150 salmi).<br />
Si sviluppa in modo quasi parallelo alla liturgia, la preghiera privata, più soggettiva e sentimentale e<br />
sempre meno oggettiva e sacramentale.<br />
Lo sviluppo maggiore della pietà corrisponde ad un diradarsi della vita sacramentale e liturgica. La<br />
partecipazione alla messa rimane rilevante, anche in funzione dei meriti che si acquisiscono.<br />
Perdendo di vista la realtà sacramentale della messa, il culto si materializza in una specie di<br />
magismo: c‟erano grazie particolari che si potevano ottenere con l‟audire missam. Anche la<br />
partecipazione alla messa diventa una forma devozionale.<br />
Tuttavia nello sviluppo della devozione sul piano laico vengono ripetuti gli stessi errori e difetti che<br />
si criticavano nella liturgia: non si giunge egualmente ad un contatto profondo ed intimo con Dio.<br />
Da questo nasce, antecedente al Concilio di Trento la Devozione moderna, basata sull‟imitazione di<br />
Cristo (cioè nella ricerca di vivere le stesse situazioni ed esperienze vissute da Gesù).<br />
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