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STORIA DELLA LITURGIA ATTRAVERSO LE EPOCHE CULTURALI

Dispensa Storia della Liturgia

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diventano ora gli intermediari tra gli uomini e Dio e a cui si avverte maggiormente il bisogno di<br />

ricorrere.<br />

2. Si sviluppa un senso più lirico e si dà maggiore importanza alla parola detta: di conseguenza le<br />

preghiere diventano più lunghe, hanno un carattere più poetico, esprimono maggiormente i<br />

sentimenti e diventano più personali.<br />

3. Si moltiplicano le preghiere private durante la celebrazione eucaristica: il sacerdote pronuncia a<br />

voce bassa preghiere particolari ad esempio richieste di perdono (=apologie) mentre compie<br />

alcuni gesti della liturgia (ad esempio durante la lavanda delle mani). Queste apologie fatte<br />

durante la celebrazione eucaristica servivano a sostituire la penitenza pubblica (recitare<br />

un‟apologia durante 30 mese equivaleva ad 1-2 anni di penitenza pubblica). C‟erano anche<br />

preghiere private recitate durante la messa in silenzio e senza gesti esteriori.<br />

4. Si accentua il senso del male e del peccato per questo il Sacramentario romano germanico<br />

contiene innumerevoli benedizioni: essendoci tanto male, ci voleva tanto aiuto da parte di Dio,<br />

aiuto invocato attraverso benedizioni di ogni oggetto e in ogni circostanza. In questa ottica si<br />

benedicevano anche strumenti di tortura da utilizzare nell‟ordalia (=giudizio di Dio) cui si<br />

ricorreva per dimostrare innocenza o colpevolezza delle persone.<br />

5. Si moltiplicano preghiere ed inni alla Trinità, nell‟assoluta parità tra le tre Persone: il Gloria ad<br />

esempio è indirizzato al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, non più come prima al Padre per il<br />

Figlio nello Spirito.<br />

6. La posizione del presbitero cambia, collocandosi tra l‟altare appoggiato alla parete di fondo e il<br />

popolo. Quindi dal punto di vista ecclesiologico non siamo più di fronte al popolo convocato che<br />

celebra l‟eucarestia come popolo sacerdotale, ma siamo arrivati alla separazione tra popolo e<br />

celebrante. Il popolo partecipa sempre meno sia alla celebrazione sia alla comunione, che dopo il<br />

IX secolo viene fatta o prima o dopo la messa e non più durante. Il distacco tra sacerdote e<br />

popolo risalta nel canone dove si distingue tra l‟offerta del celebrante (ti offriamo) e del popolo<br />

(ti offrono)-<br />

7. L‟uso delle messe private si estende sempre di più, poiché la messa viene vista come atto singolo<br />

del sacerdote offerto per un morto, per un vivente o anche per qualche devozione a santi<br />

particolari. Ricordiamo qui che ogni atto liturgico ha un suo proprio significato che andrebbe<br />

rispettato: il segnarsi con l‟acqua benedetta all‟ingresso significa il ricordo del proprio battesimo,<br />

significato che non c‟è nel segnarsi all‟uscita. Il Padre nostro è una preghiera diretta al Padre,<br />

l‟Ave Maria è diretta alla Madonna: non ha senso recitare un Padre nostro a S. Antonio. Così<br />

l‟eucarestia ha il significato dell‟offerta di Cristo che mi fa diventare offerta a Dio.<br />

8. Appare chiaro lo stretto legame tra liturgia ed ecclesiologia: nella celebrazione traspare il modo<br />

in cui la Chiesa intende se stessa. L‟assemblea smette di essere popolo di Dio e la separazione tra<br />

clero e fedeli contribuisce a sottolineare il valore di sacrificio all‟eucarestia, Anche sul piano<br />

architettonico si notano delle modifiche che traducono una tale ecclesiologia: l‟altare si sposta in<br />

fondo all‟abside; viene sopraelevato con dei gradini; sull‟altare appaiono candelieri, pale,<br />

reliquie di santi, diventando sempre più ara di sacrificio e meno mensa; sorgono altari laterali<br />

dedicati a diversi santi.<br />

9. Si accentua il senso esteriore e contemporaneamente privato della Messa. Poiché il sacerdote non<br />

può consacrare più di una volta al giorno, compaiono messe di gradi diversi: c‟è la Messa secca,<br />

cioè senza consacrazione che viene in parte tollerata; ci sono le Messe bifacciate, trifacciate in<br />

cui si ripetevano più volte le preghiere e i riti precedenti alla celebrazione, poi una sola<br />

consacrazione e poi di nuovo venivano ripetute più volte la parti terminali. In questo modo si<br />

raccoglievano più offerte per più messe; questo tipo di messa non venne tollerato e anche per<br />

questa ragione furono in parte consentite le messe secche.<br />

10. Si afferma il valore del silenzio: tanto più si faceva silenzio e tanto più erano efficaci le parole<br />

di consacrazione del sacerdote.<br />

11. Partendo da questa visione giuridica e spettacolare (materialismo cultuale; cfr Anamnesi I 61)<br />

della celebrazione eucaristica si sviluppano allegorismo e devozionismo.<br />

Storia della Liturgia 28

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