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STORIA DELLA LITURGIA ATTRAVERSO LE EPOCHE CULTURALI

Dispensa Storia della Liturgia

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parole ed azioni furono comprese nel contesto del tempo in cui visse, nella terra in cui visse. La<br />

Parola, pur rimanendo verità, vita, via, luce, è legatissima al popolo e alla terra (Padre Matteo<br />

Ricci: «io amo ogni cosa dei cinesi»… il primo suo libro in cinese fu un trattato sull‟amicizia).<br />

La Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti il 25 gennaio 1994 ha fornito<br />

una riflessione intitolata La liturgia romana e l’inculturazione (soprattutto nn 4-8 e 35).<br />

Inculturazione potrebbe essere assimilato ad adattamento alle diverse culture, ma meglio di<br />

adattamento sottolinea come nelle trasformazioni degli autentici valori del cristianesimo nel suo<br />

contatto con le varie culture, il movimento della Chiesa avviene in una duplice direzione:<br />

per incarnare il vangelo nelle diverse culture<br />

per introdurre quel determinato popolo con le proprie caratteristiche culturali nella comunità<br />

della Chiesa.<br />

L‟azione liturgica non ammette infatti spettatori, ma è sempre azione complementare di Dio e del<br />

suo popolo. (Inculturazione del vangelo ed evangelizzazione delle culture)<br />

Questo tipo di coscienza culturale ha originato un nuovo approccio allo studio del culto cristiano:<br />

non più l‟interpretazione allegorica (influenza di Amalario di Metz IX sec.) ma tutto alla luce della<br />

origine storica. Non si ricorre più al racconto della passione per spiegare le parti della messa … es.<br />

Anamnesis 1, p. 63<br />

Un buon riassunto sui motivi che legano Liturgia e storia è fornito dall‟articolo di don E. Mazza<br />

in Mysterion, una miscellanea in onore dei 70 anni di Salvatore Marsili, edito dalla LDC nel 1980<br />

(Quaderni di Rivista Liturgica n. 5) pp153-160 Egli afferma che «la storia è presente nella liturgia<br />

per una necessità interna, vitale, costitutiva. … Se è vero che per scrivere la storia di una dottrina<br />

bisogna aver ben capito la dottrina in oggetto, è altrettanto vero che per capire una dottrina è<br />

necessario studiare la storia della sua genesi. … Questa mutua implicazione tra teologia e storia<br />

varrebbe anche – in modo analogo – tra teologia liturgica e storia liturgica».<br />

Dio per comunicarsi all‟uomo ha scelto un popolo, una terra e una lingua attraverso cui farsi<br />

capire. Ma cosa c‟entra Dio immutabile, necessario, colui che è, con la storia mutevole, contingente,<br />

destinata ad evolversi ed involversi? Sembrerebbe che Dio possa rivelarsi solo al di fuori della<br />

storia, ma all‟antinomia tra Dio e la storia risponde con forza l‟incarnazione. La salvezza è<br />

diventata un fatto storico con l‟incarnazione. Pertanto lo studio della storia è pertinente come quello<br />

teologico. Lo stesso discorso vale per la liturgia.<br />

Fare storia della liturgia non è andare alla ricerca di modalità o tirare fuori delle memorie<br />

nostalgiche. La liturgia è salvezza comunicata direttamente all’uomo oggi e qui.<br />

L‟incarnazione non va studiata come un fatto storico accaduto e compiuto, ma come il modo<br />

ordinario che Dio sceglie per comunicarsi ad ogni uomo in ogni luogo e tempo; così la liturgia che<br />

del momento della salvezza è l‟oggi sempre contemporaneo, va vista attraverso le diverse epoche<br />

culturali. Inserendosi cioè la storia nella cultura di un popolo sarà sempre utile accostare nel nostro<br />

studio della storia liturgica le epoche culturali in cui la Chiesa visse.<br />

SC n 21<br />

ci dice in che modo studiare la liturgia dal punto di vista storico al fine di riformare i testi e i riti:<br />

Per assicurare maggiormente al popolo cristiano l’abbondante tesoro di grazie che la sacra<br />

liturgia racchiude<br />

Perché le sante realtà dei testi siano espresse più chiaramente in modo che il popolo cristiano<br />

possa capirne più facilmente il senso e partecipare con una celebrazione piena, attiva e<br />

comunitaria.<br />

Se la liturgia vuole essere veramente culmine e fonte, deve essere legata al popolo che vive in quel<br />

luogo e momento. La liturgia nasce infatti nella chiesa locale. Come Gesù è nato da Maria in un<br />

luogo e tempo definito, così la liturgia deve essere il modo di rendere presente e partecipare il<br />

mistero della salvezza oggi ai popoli di oggi.<br />

Nella liturgia convivono parti immutabili di istituzione divina (celebrare il mistero di Cristo,<br />

oggi, reso presente e comunicato attraverso gesti e parole – riflessione teologica; la liturgia cioè non<br />

è una semplice fenomenologia ma un‟ontologia radicata nel mistero di Cristo) e parti mutabili che<br />

Storia della Liturgia 2

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