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STORIA DELLA LITURGIA ATTRAVERSO LE EPOCHE CULTURALI

Dispensa Storia della Liturgia

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abbini che l‟istruiscono sui comandamenti e su tutta la condotta di un israelita. Nel Sifre dei Numeri, cioè nel<br />

commento rabbinico di questo libro, ai capitoli 14 e 15 ci viene detto la stessa cosa come nel commento precedente del<br />

Jevamot, ma il bagno non è più semplicemente un bagno rituale legale ma è diventato un vero rito d‟iniziazione ed è<br />

messo sullo stesso piano della circoncisione. Perciò vediamo che il battesimo dei proseliti è preceduto da una istruzione.<br />

I documenti di Qumran ci fanno conoscere le pratiche di un gruppo di Esseni, che vivono<br />

un‟intensa vita spirituale e religiosa fin dal I secolo a.C. Essi avevano costumi propri e non<br />

accettavano il sacerdozio giudaico; vivevano nel celibato, seguivano un calendario proprio del loro<br />

gruppo chiamato «Comunità dei figli dell‟Alleanza». Risulta da questi testi che la purificazione<br />

prevista è quasi continua: prima di consumare un pasto, prima di parlare con un superiore, ecc. Ma<br />

soprattutto la purificazione acquista il significato di una conversione nella linea di Ez 36. Tale<br />

purificazione è l‟opera divina che si verificherà principalmente al momento della visita messianica:<br />

qui vi sarà una purificazione nello «spirito di santità». Vi è una purificazione iniziale, bagno<br />

attraverso il quale il novizio è ammesso nella comunità, come segno di conversione alla verità; egli<br />

può essere ammesso a fare questo passo solo dopo un anno di prova.<br />

Notiamo come nei riti di Qumran, Manuale di disciplina, Libro della guerra, si constata che il bagno d‟iniziazione<br />

ha un significato profetico e si sente notevolmente l‟influsso di Ez 36, dove il profeta spera nella giustificazione e nel<br />

perdono. Il bagno è la conseguenza della conversione procurata dall‟osservanza della disciplina. Però la purificazione è<br />

un‟attività divina che si verificherà al momento della visita di Dio. La conversione è conversione alla verità.<br />

Flavio Giuseppe (nato nel 37 d.C. da una famiglia di grandi sacerdoti ebrei, dopo essere stato per<br />

qualche tempo a capo della resistenza del suo popolo contro i romani, caduto prigioniero e<br />

convintosi che la Provvidenza avesse ormai scelto irreversibilmente l‟impero di Roma, divenne uno<br />

dei sostenitori della politica di Vespasiano e di Tito) nella sua Guerra giudaica (ambientata nello<br />

stesso paesaggio di città, campagne e deserti dove pochi anni prima aveva predicato Gesù Cristo,<br />

egli descrive appunto, in un crescendo drammatico di battaglie, assedi e suicidi di massa, il<br />

disperato tentativo del popolo ebraico di sottrarsi al dominio romano e l‟esito disastroso della<br />

ribellione, culminata nell‟incendio del Tempio di Gerusalemme) così scrive di loro: «… e dopo aver<br />

lavorato con impegno fino all’ora quinta, di nuovo si riuniscono insieme e, cintisi i fianchi di una<br />

fascia di lino, bagnano il corpo in acqua fredda, e dopo questa purificazione entrano in un locale<br />

riservato dove non è consentito entrare a nessuno di diversa fede, ed essi in stato di purezza si<br />

accostano alla mensa come a un luogo sacro. Dopo che si sono seduti in silenzio, il panettiere<br />

distribuisce in ordine i pani e il cuciniere serve a ognuno un solo piato con una sola vivanda»<br />

(II.8.5,129-130).<br />

Per riprendere quello che abbiamo detto all‟inizio di questo paragrafo ci troviamo qui davanti a<br />

dei riti iniziatici propriamente detti la cui interiorità dà la possibilità di iscrivere il battesimo di<br />

Giovanni Battista come un loro prolungamento, al pari, peraltro, del battesimo cristiano.<br />

L‟abbondanza dei testi battesimali nel NT (più numerosi di quelli sull‟eucaristia) dimostra che il<br />

battesimo divenne ben presto un elemento di base della missione cristiana. Mancano però dati per<br />

stabilire con sicurezza quando, dove e come sorse il battesimo cristiano. Tenendo presente la<br />

diversità di tradizioni sull‟iniziazione cristiana esistente già nei primi secoli della storia liturgica, è<br />

possibile pensare che il cristianesimo primitivo abbia assunto ed inglobato fin dagli inizi vari tipi di<br />

bagni rituali, imprimendo però in tutti l‟impronta propria ed originale “nel nome del Signore<br />

Gesù”, dando cioè loro una forte connotazione cristologica. Il battesimo è immersione nella morte<br />

di Cristo per nascere con lui a vita nuova: con-morti e con-risorti; è evidente come nel testo centrale<br />

di Paolo sul Battesimo, Rm 6,3-7, non c‟è una descrizione liturgica del battesimo ma una<br />

esposizione dottrinale.<br />

Sin dalle prime conversioni nel giorno di pentecoste Atti ci offrono uno schema di base del<br />

processo di diventare cristiano: evangelizzazione, fede (metanoia), battesimo: il battesimo è segno<br />

duplice della fede: segno della fede annunciata e segno della fede accettata.<br />

Possiamo usare il sommario di At 2,42 per caratterizzare le forme liturgiche sviluppate nella<br />

chiesa primitiva, raggruppate attorno a 4 punti uniti in 2 coppie:<br />

Storia della Liturgia 12

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