L'abitare sociale - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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L’abitare <strong>sociale</strong><br />
a canoni di affitto di mercato. In alternativa, il comune<br />
potrà stipulare accordi con il settore <strong>del</strong>le<br />
costruzioni che prevedono la realizzazione di<br />
nuovi insediamenti abitativi, all’interno dei quali<br />
si dovrà stabilire una percentuale da destinare ad<br />
edilizia pubblica per le fasce deboli <strong>del</strong>la popolazione.<br />
In entrambi i casi non si prevedono esborsi<br />
economici per il comune e si realizza una compartecipazione<br />
tra pubblico e privato, che si avvalgono<br />
di strumenti finanziari innovativi (Fondi<br />
immobiliari, SIIQ), per la realizzazione di alloggi<br />
di edilizia residenziale <strong>sociale</strong>.<br />
Una seconda tipologia di azioni prevede interventi<br />
più di carattere <strong>sociale</strong>, e posti in essere per<br />
far fronte alle emergenze abitative più estreme,<br />
che ricadono nell’area <strong>del</strong>la marginalità <strong>sociale</strong>,<br />
e che i comuni possono fronteggiare attraverso<br />
• “case di accoglienza” finalizzate a fornire alloggi,<br />
per un periodo limitato di tempo, a fronte<br />
di emergenze non procrastinabili nel tempo. In<br />
questo caso, il comune può acquistare direttamente<br />
gli alloggi oppure può utilizzare edifici<br />
non locati di proprietà di enti pubblici messi a<br />
disposizione per un arco temporale ben definito;<br />
• alloggi per l’inclusione <strong>sociale</strong> (micro comunità<br />
protette, pensioni e alberghi sociali) finalizzati<br />
a specifici target (immigrati e rifugiati, persone<br />
in emergenza a causa di uno sfratto o di un<br />
rottura nei rapporti familiari, familiari di malati<br />
ricoverati lontano da casa,..);<br />
• residenze con servizi di tipo comunitario (miniappartamenti<br />
con servizi comuni destinati alla<br />
socializzazione, alla cura degli ambienti domestici,<br />
all’assistenza domiciliare, ad esempio destinati<br />
a persone anziane o a donne sole con bambini);<br />
• progetti abitativi che puntano sul coinvolgimento<br />
diretto e attivo dei residenti, nella fase di<br />
progettazione e realizzazione, così come nella<br />
manutenzione e nel mantenimento (progetti di<br />
autocostruzione, di auto recupero, di cohousing).<br />
In tutte queste esperienze, accanto ad interventi<br />
abitativi vengono promosse anche politiche<br />
di accompagnamento realizzate in partenariato<br />
con il terzo settore e finalizzate ad affrontare non<br />
solo i problemi di disagio economico, ma anche<br />
quelli di carattere <strong>sociale</strong>.<br />
Infine, la terza tipologia di azioni prevede iniziative<br />
a sostegno <strong>del</strong>l’accesso e <strong>del</strong> mantenimento<br />
<strong>del</strong>l’abitazione in locazione, per lo più a canone<br />
calmierato o concordato e che possono prevedere<br />
interventi a favore tanto dei possibili inquilini<br />
(che appartengono all’area grigia <strong>del</strong> disagio<br />
abitativo), che dei proprietari degli immobili. Appartengono<br />
a questa tipologia le Agenzie sociali<br />
immobiliari, la cui finalità è quella di sostenere,<br />
nella ricerca di un affitto, persone e famiglie in<br />
condizioni di fragilità, attraverso una funzione<br />
di facilitazione <strong>del</strong>l’incontro tra domanda ed offerta<br />
e di garanzia contro il rischio di morosità<br />
per i proprietari che quindi sono stimolati ad