L'abitare sociale - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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La rilevanza delle politiche locali nella lotta alla povertà 15 con il coinvolgimento di tutti gli attori, anche in considerazione dei diversi target da raggiungere. La risposta al disagio abitativo non può che essere articolata lungo una strategia plurilivello, volta a: • definire strumenti normativi e fiscali finalizzati a facilitare l’affitto, promuovendo il pieno utilizzo del consistente patrimonio sfitto esistente e l’emersione degli affitti in nero; • potenziare il sostegno alle famiglie in condizioni di difficoltà economica e prevenire gli sfratti per morosità attraverso contributi per l’integrazione all’affitto (i buoni casa); inserimento, dalle case di coabitazione agli appartamenti per famiglie. In questo secondo caso, soprattutto in presenza di una capacità di reddito (anche potenziale) e di una condizione di soggiorno regolare o regolarizzabile, è possibile attivare i tradizionali canali di accesso alla casa: da quelli “ordinari”, quali edilizia residenziale pubblica, sostegno per il pagamento dell’affitto o dei mutui, a quelli a maggiore accentuazione sociale, riconducibili, ad esempio, alle strutture individuali o familiari di accoglienza temporanea anche per persone con fragilità, all’accompagnamento lavorativo ed abitativo, ai percorsi socio-assistenziali. • promuovere interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana; • conferire agli enti locali patrimonio immobiliare da rendere disponibile; • rilanciare l’offerta abitativa per le fasce sociali più povere con l’edilizia residenziale pubblica a canoni sociali; • facilitare l’accesso al mercato dell’affitto per famiglie in grado di pagare un affitto moderato attraverso il social housing. I comuni hanno attivato, nel tempo, un sistema diversificato e variabile di opportunità finalizzato a contrastare il disagio e l’esclusione: dalle strutture per l’accoglienza breve agli alloggi di
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La rilevanza <strong>del</strong>le politiche locali nella lotta alla povertà 15<br />
con il coinvolgimento di tutti gli attori, anche in<br />
considerazione dei diversi target da raggiungere.<br />
La risposta al disagio abitativo non può che essere<br />
articolata lungo una strategia plurilivello, volta a:<br />
• definire strumenti normativi e fiscali finalizzati<br />
a facilitare l’affitto, promuovendo il pieno utilizzo<br />
<strong>del</strong> consistente patrimonio sfitto esistente<br />
e l’emersione degli affitti in nero;<br />
• potenziare il sostegno alle famiglie in condizioni<br />
di difficoltà economica e prevenire gli<br />
sfratti per morosità attraverso contributi per<br />
l’integrazione all’affitto (i buoni casa);<br />
inserimento, dalle case di coabitazione agli appartamenti<br />
per famiglie. In questo secondo caso,<br />
soprattutto in presenza di una capacità di reddito<br />
(anche potenziale) e di una condizione di<br />
soggiorno regolare o regolarizzabile, è possibile<br />
attivare i tradizionali canali di accesso alla casa:<br />
da quelli “ordinari”, quali edilizia residenziale<br />
pubblica, sostegno per il pagamento <strong>del</strong>l’affitto<br />
o dei mutui, a quelli a maggiore accentuazione<br />
<strong>sociale</strong>, riconducibili, ad esempio, alle strutture<br />
individuali o familiari di accoglienza temporanea<br />
anche per persone con fragilità, all’accompagnamento<br />
lavorativo ed abitativo, ai percorsi<br />
socio-assistenziali.<br />
• promuovere interventi di riqualificazione e di<br />
rigenerazione urbana;<br />
• conferire agli enti locali patrimonio immobiliare<br />
da rendere disponibile;<br />
• rilanciare l’offerta abitativa per le fasce sociali<br />
più povere con l’edilizia residenziale pubblica a<br />
canoni sociali;<br />
• facilitare l’accesso al mercato <strong>del</strong>l’affitto per<br />
famiglie in grado di pagare un affitto moderato<br />
attraverso il social housing.<br />
I comuni hanno attivato, nel tempo, un sistema<br />
diversificato e variabile di opportunità finalizzato<br />
a contrastare il disagio e l’esclusione: dalle<br />
strutture per l’accoglienza breve agli alloggi di