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76 BACKSTAGE Davide Groppi è il nome di un’azienda, di un designer, di una persona che ha vinto ben due Compassi d’Oro all’ultima edizione del Premio, con le sue lampade “Nulla” e “Sampei”! Come è accaduto, nonostante le molte aziende presenti sul panorama del design italiano e la competitività che le contraddistingue? Davide Groppi racconta che davvero non se lo aspettava e che quando ha ricevuto la notizia l’emozione è stata grande. Questo risultato ha rappresentato un riconoscimento, il più importante e ambito, venuto dall’esterno a confermare un grande lavoro costruito nel tempo con passione. Oggi il Premio si sta dimostrando un contributo alla crescita commerciale, non a caso proprio quest’anno, di assoluto rilievo. Ma quando inizia la sua storia? 51 anni fa a Piacenza, anche se Davide Groppi oggi questi anni non li dimostra, forse perché vive in modo intenso il suo pensiero e si circonda di bellezza. In realtà la storia di design inizia appena qualche anno più tardi, quando da bambino, scopre il piacere di costruire le prime cose (un flipper, un telegrafo) insieme al padre elettricista. Accendere una nuova lampada è per lui riprovare ogni volta quelle prime profonde emozioni. Ciò che lo interessa è parlare alle persone, con la luce. Una lampada - afferma - serve innanzitutto a fare sentire vicine le persone. Il suo linguaggio è fatto di tecnologia e di poesia, due componenti che potrebbero sembrare distanti; umanesimo e produzione industriale come ingredienti necessari del design. Come nelle storie vere che si rispettino il successo non arriva all’improvviso, ma al seguito di un cammino fatto di impegno costante. Il primo laboratorio lo crea a 22 anni (nell’85 nasce la sua attività), poi nel ‘94 la prima soddisfazione giunge da Maddalena De Padova, che inserisce una sua lampada nel proprio negozio, ne ordina una quarantina e lo consacra designer. A seguire si sviluppa la collaborazione con Roberto Gavazzi. Il successo di prodotti come “Ozen” e “Toast”, realizzati per Boffi, innescano una vendita a più ampia scala che lo portano a organizzare la produzione. Difficile quindi capire dove finisca la figura del designer ed inizi quella dell’imprenditore. Tetatet RIGHT: N-Euro

BACKSTAGE 77

76 BACKSTAGE<br />

Davide Groppi è il nome di un’azienda, di un designer, di una<br />

persona che ha vinto ben due Compassi d’Oro all’ultima edizione<br />

del Premio, con le sue lampade “Nulla” e “Sampei”! Come è<br />

accaduto, nonostante le molte aziende presenti sul panorama<br />

del design italiano e la competitività che le contraddistingue?<br />

Davide Groppi racconta che davvero non se lo aspettava e<br />

che qu<strong>and</strong>o ha ricevuto la notizia l’emozione è stata gr<strong>and</strong>e.<br />

Questo risultato ha rappresentato un riconoscimento, il più<br />

importante e ambito, venuto dall’esterno a confermare un<br />

gr<strong>and</strong>e lavoro costruito nel tempo con passione. Oggi il Premio<br />

si sta dimostr<strong>and</strong>o un contributo alla crescita commerciale, non<br />

a caso proprio quest’anno, di assoluto rilievo.<br />

Ma qu<strong>and</strong>o inizia la sua storia?<br />

51 anni fa a Piacenza, anche se Davide Groppi oggi questi<br />

anni non li dimostra, forse perché vive in modo intenso il suo<br />

pensiero e si circonda di bellezza. In realtà la storia di design<br />

inizia appena qualche anno più tardi, qu<strong>and</strong>o da bambino,<br />

scopre il piacere di costruire le prime cose (un flipper, un<br />

telegrafo) insieme al padre elettricista. Accendere una nuova<br />

lampada è per lui riprovare ogni volta quelle prime profonde<br />

emozioni. Ciò che lo interessa è parlare alle persone, con la luce.<br />

Una lampada - afferma - serve innanzitutto a fare sentire vicine<br />

le persone. Il suo linguaggio è fatto di tecnologia e di poesia, due<br />

componenti che potrebbero sembrare distanti; umanesimo e<br />

produzione industriale come ingredienti necessari del design.<br />

Come nelle storie vere che si rispettino il successo non arriva<br />

all’improvviso, ma al seguito di un cammino fatto di impegno<br />

costante. Il primo laboratorio lo crea a 22 anni (nell’85 nasce la sua<br />

attività), poi nel ‘94 la prima soddisfazione giunge da Maddalena<br />

De Padova, che inserisce una sua lampada nel proprio negozio,<br />

ne ordina una quarantina e lo consacra designer.<br />

A seguire si sviluppa la collaborazione con Roberto Gavazzi.<br />

Il successo di prodotti come “Ozen” e “Toast”, realizzati per<br />

Boffi, innescano una vendita a più ampia scala che lo portano a<br />

organizzare la produzione. Difficile quindi capire dove finisca la<br />

figura del designer ed inizi quella dell’imprenditore.<br />

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