Platform_Architecture_and_Design_1.pdf
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specialmente perché ho dovuto ingegnarmi parecchio<br />
affinché i disegni restassero fermi lì…è un materiale che si<br />
impegna molto per non essere disegnato. Inoltre durante<br />
i giorni del fuori salone c’è una vivacità positiva, che ha<br />
reso anche l’evento di presentazione del lavoro un piacevole<br />
incontro tra teste pensanti.<br />
ricerca, ovvero l’Habitat inteso come luogo in cui l’uomo<br />
contemporaneo vive, in cui compie delle azioni e in cui<br />
si relaziona con i suoi simili. Non c’è una vera e propria<br />
narrazione che colleghi i 13 lavori, piuttosto sono 13 tappe,<br />
13 eventi chiaramente riconoscibili grazie anche all’utilizzo<br />
dello stesso linguaggio e degli stessi soggetti per tutti i muri.<br />
Hai appena concluso un altro bellissimo progetto<br />
realizzato a Torino, precisamente al quartiere Barriera.<br />
Com’è nata questa iniziativa?<br />
B.ART, Arte in Barriera, è stato un progetto fortemente<br />
voluto dalla città di Torino che, attraverso i fondi della<br />
Comunità Europea, ha indetto un b<strong>and</strong>o internazionale<br />
finalizzato alla riqualificazione di 13 facciate cieche nel<br />
quartiere Barriera di Torino. Sono risultato il vincitore e<br />
negli ultimi mesi sono rimasto sospeso a diversi metri di<br />
altezza a disegnare.<br />
C’è un fil rouge tematico che lega i 13 muri?<br />
Si, ed è non solo il tema che ho voluto dare alle 13 facciate<br />
ma, in generale, anche il tema di fondo di tutta la mia<br />
Cosa si prova nel sapere che la tua arte ha dato il via<br />
alla riqualificazione di una zona che certo non gode di<br />
ottima fama, come quella di Barriera?<br />
Un bel senso di appagamento. Lavorare a Barriera è stato<br />
davvero stimolante. Ogni giorno centinaia di persone<br />
passavano sotto il mio cestello: chi per un saluto, chi per<br />
una rapida occhiata, chi semplicemente per raggiungere il<br />
lavoro. Spesso queste persone non erano italiane, avevano<br />
gli occhi a m<strong>and</strong>orla, l’accento marocchino e l’ospitalità<br />
rumena. Barriera è un gr<strong>and</strong>e quartiere periferico che<br />
contiene al suo interno un piccolo mondo. Accorgermi<br />
che i miei lavori siano arrivati a gran parte dei suoi<br />
abitanti indipendentemente dal loro paese di origine, è una<br />
sensazione che non so descrivere a parole.