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ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI <strong>VERONA</strong><strong>VERONA</strong><strong>MEDICA</strong>Bimestrale di informazione medicaBimestrale di informazione medica - anno XLVI n. 5 DICEMBRE 2011 - Sped. in a.p. - 70% - Poste Italiane S.p.A. - op. postale 30032393-002In questo numero:Assemblea annualee relazione del Presidente.......................................... pag. 9Orticaria: inquadramento e gestione...................... pag. 16IRAP non dovuta anche con segretaria............... pag. 21ENPAM: come cambia la pensione.......................... pag. 44ONAOSI e richieste di quote arretrate.................... pag. 465DICEMBRE2011


Stiamo consegnando agli iscrittiil libro celebrativo stampatoin occasione del centenario della leggeistitutiva degli Ordini(Medici-Farmacisti-Veterinari)Chi ne desidera una copia può rivolgersialla Segreteria dell’Ordine.INFO ENPAMLe pratiche inerenti il servizio ENPAM agli iscritti saranno evase,previa prenotazione telefonica, nei seguenti giorni:MARTEDÌ:dalle ore 09.00 alle ore 13.00GIOVEDÌ:dalle ore 09.00 alle ore 13.00


SOMMARIOEDITORIALE5 Tempo di crisi... e di elezioniNOTIZIE DALL'ORDINE6 Verbali del Consiglio e delle Commissioni9 Assemblea annuale e Giornata del Medico edell’Odontoiatra 2011ALBO ODONTOIATRI13 Verbali della Commissione OdontoiatriCONVEGNI E CONGRESSI15 Convegni e CongressiAGGIORNAMENTO16 Orticaria: inquadramento e gestionePROFESSIONE E LEGGE21 Farmaci anoressizzanti D.M. 2 agosto 201121 IRAP non dovuta dal medico di famigliaanche se con segretaria part-timeATTUALITÀ23 Al via in Veneto la riorganizzazione dellaMedicina Generale23 Premio Morgagni 2010 al Dr. Giulio Molon24 Camici Bianchi e occupazioneSTORIA DELLA MEDICINA25 Autopsie e constatazioni di morte nella Veronadi fine Settecento (Seconda parte)33 Il male di FedraFNOMCeO38 Spot RAI incentiva la conflittualità medico-paziente.Protesta della FNOMCeO39 Groupon S.r.l.: prestazioni mediche in “liquidazione”40 Attenti alle fatture41 Rivalutazione rendite per danni da raggi X41 DDL sulle DAT direttive anticipate sul trattamentoENPAM44 ENPAM: come cambia la pensione45 Pensioni, nel 2018 l’anzianità a 68 anni46 Serafino Zucchelli nuovo Presidente dell’ONAOSI46 Onaosi e richieste di versamento quote arretrateLIBRI RICEVUTI47 La clausola di Iside e Osiride47 Manuale di Gerontologia e GeriatriaGIOVANI E PROFESSIONE48 S.O.S. - SostituzioniTEMPO LIBERO50 Chi cerca... trovaORDINE DEI MEDICI E ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI VRNUOVO ORARIO DI APERTURADELLA SEGRETERIA DELL’ORDINELunedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00Martedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00Mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 17,00 (CONTINUATO)Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00Sabato chiuso<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 3


<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>Bimestrale di informazione medicaBollettino Ufficiale dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di VeronaAnno XLVI n. 5 Dicembre 2011Sped. in a.p. - 70% - Filiale di VeronaRegistrazione del Tribunale di Veronan.153 del 20/3/1962ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRIDELLA PROVINCIA DI <strong>VERONA</strong><strong>VERONA</strong> - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 Veronatel. 045 8006112 / 045 596745 - fax 045 594904web: www.omceovr.itDirettore ResponsabileRoberto MoraComitato di RedazioneBeltrame Mario, Mora Roberto,Insacco Rocco Elio, Bovolin FrancescoPeroni Alberto, Marchi Carlo, Tosi Gelmino, Marchioretto FabioDalla Riva Alessandro, Battaglia Giuseppe, Gadioli PaoloConsiglio DirettivoPresidente: Franco AlbertonVice-Presidente: Roberto MoraSegretario: Giorgio CarraraTesoriere: Fabio MarchiorettoConsiglieriFrancesco Bovolin, Vania Braga, Orazio Codella, Franco Colletta, Fabio Facincani,Roberto Fostini, Alfredo Guglielmi, Giuseppe Lombardo, Franca Mirandola,Annamaria Molino, Francesco Oreglia, Bianca Rosa, Carlo SoraciRevisori dei ContiClaudio Balestriero, Mario Beltrame, Mario CelebranoRevisore dei Conti SupplenteGiuseppe BattagliaCommissione OdontoiatriClaudio Arrichiello, Francesco Bovolin,Gino Cavallini, Francesco Oreglia, Giampaolo PaolettiFotocomposizione VideoimpaginazioneestampaGirardi Print FactoryVia Maestri del Lavoro, 2 - 37045 Z.I. Legnago (Vr)tel. 0442 600401e-mail: info@girardiprintfactory.itFoto di CopertinaMora Roberto– Matrioske a Praga –INSERZIONI PUBBLICITARIE SUL BOLLETTINOSPAZIO 1 USCITA 3 USCITE 5 USCITE1/2 pagina interna (bianco e nero) € 450,00 € 350,00 (per uscita) € 250,00 (per uscita)1 pagina interna (bianco e nero) € 600,00 € 500,00 (per uscita) € 450,00 (per uscita)2ª e 3ª pagina di copertina (a colori) € 1000,00 € 900,00 (per uscita) € 800,00 (per uscita)4ª pagina di copertina (a colori) € 1200,00 € 1000,00 (per uscita) € 900,00 (per uscita)4<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


EDITORIALETempo di crisi... e di elezioniMentre scrivo, la televisione ci raccontagli ultimi momenti della crisidi Governo.Con questa cadono gli ultimi veliche fino a ieri ci hanno nascosto laprofonda crisi finanziaria, economicae sociale in cui sembraessere precipitato il nostro Paese.Non sono bastate le manovrefinanziarie estive (58 miliardi dieuro) per rafforzare la fiducia deimercati sulla nostra capacità dipagare i debiti (1900 miliardi dieuro). Al cosiddetto maxiemendamento,inserito del DDL di Stabilità,è ormai chiaro a tutti chedovranno seguire ulteriori misuredi correzione della finanza pubblica.Quella che ci aspetta sarà un’eradi sacrifici, per tutti, con unacontrazione di crescita, consumi eproduzione.Inevitabile che la scure del risanamentosia destinata a calare,ancora una volta, su servizi comeUniversità (e ricerca), scuola eassistenza.E che a soffrirne, ancora più deglialtri, siano quelli che sono piùdeboli.Come medici conosciamo il disagioeconomico e sociale chevivono tanti nostri “pazienti” appartenentiai ceti più fragili (pensionati,giovani disoccupati o precari,meno giovani ma non più occupati,famiglie monoreddito,specie quando ammalati e bisognosidi cure) e che sta risucchiandoverso il basso quelli chefino a ieri erano stati gli strati socialiintermedi. Non è certo nostro compitoquello di indicare soluzionieconomiche e politiche, ma nonpossiamo sottrarci alla responsabilitàdi fornire, a chi avrà il compitodelle scelte, suggerimenti e raccomandazioni.Così non potremo nonchiedere che le scelte siano fattein una prospettiva di attenzioneagli interessi del Paese ma anchenel segno dell’equità sociale e delmantenimentodiprincipidisolidarietà.Nel segno dell’attenzione agli interessidi tutti piuttosto che a quellodella paura della perdita diconsenso elettorale. Nel segnodell’equità sociale ma anche inquello della speranza in un futuromigliore.Dove ai sacrifici siano chiamatinon soltanto i soliti noti, ma anchequanti fino a ieri hanno potutoaccumulare ricchezze grazie all’evasionee all’elusione, fiduciosiin un sistema fiscale che hapremiato i disonesti con il sistemadel condono a prezzi di “saldi”.Chi ci chiede sacrifici e si proponecome guida per uscire dallacrisi dovrà guadagnarsi la credibilitàe la fiducia rinunciando,come prima cosa, ai tanti privilegiche hanno contribuito ad alimentarel’indignazione e la sfiduciadella gente. Ma soprattutto dovràsaper disegnare vie d’uscita che,al di la delle manovre contabili efinanziarie, sappia anche indicareun orizzonte etico e civile in cuicollocare i sacrifici che ci verrannorichiesti.Nella speranza che quello che neuscirà, alla fine, sia un Paese miglioree più equo. Ma, per tornarealle nostre cose, e a fatti menoangoscianti, è arrivato per noi, iltempo delle elezioni per rinnovareil Consiglio dell’Ordine.Dall’ultima tornata sono già passatitre anni.Come sempre, in queste occasioni,ci si ritrova a discutere, quasia litigare, per cercare di metteretutti d’accordo.Ogni sindacato indica i propri candidatie rivendica, ciascuno per lapropria appartenenza, la giustarappresentatività.Improvvisamente l’Ordine è diventatoil centro dell’attenzione di tutti.La speranza, voglio augurarmelo,è che sappia rappresentare, almeglio, le aspirazioni, le ambizionie le giuste rivendicazioni dellacategoria.Che sappia difenderne capacità eruolo. Che sappia rappresentarela peculiarità di una professioneche ha radici antiche quanto lastoria e richiede, a chi la pratica,l'obiettività della scienza e al contempola sensibilità di farsi carico,empaticamente, del singolo nellesue debolezze e nella malattia,indipendentemente dalle capacitàeconomiche, dalle idee, dalla religione,dal colore della pelle …etc..etc.Che sappia prodigarsi perché,anche nei prossimi tempi, sia assicurato,a tutti, un equo accessoalle cure.Chi dovrà rappresentarci, dovrà,per questo, sapersi anche proporrecome interlocutore a chi avràla responsabilità delle scelte politiche.Il mio augurio è che sappia farlocon intelligenza e passione.Perché le buone ragioni difficilmentevanno lontano se non sonoaccompagnate anche da buonepassioni.ROBERTO MORA<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 5


NOTIZIE DALL’ORDINEVerbalidel Consiglioe delleCommissioniVERBALE SEDUTA DI CONSIGLIODEL 15 GIUGNO 2011Presenti: Alberton, Mora, BovolinBraga, Codella, Colletta, Facincani,Fostini, Lombardo, Mirandola,Molino, Rosa, Soraci.Revisore dei Conti: Balestriero,Beltrame, CelebranoDirettore: Cerioni Paolo.Assenti Giustificati: Carrara,Marchioretto, Guglielmi, Oreglia,Battaglia.1) LETTURA ED APPROVAZIONEVERBALE CONSIGLIOPRECEDENTEIl verbale della seduta precedente,viene approvato all’unanimità.2) DELIBERE AMMINISTRATIVEViene approvata la delibera amministrativaper nr. 6 mandati per unimporto totale di € 27.348,67 (perspese correnti superiori a €2500,00).3) COMUNICAZIONIa) Il Presidente comunica che l’Ordine,aderendo all’invito formulatodalla FNOMCeO, sta provvedendoalla raccolta ed alla registrazionedegli attestati dei crediti E.C.M.conseguiti dagli iscritti dal 2002 adoggi. Tale adempimento, che richiedeun notevole aggravio di lavoroper il personale, è iniziato partendodai crediti relativi agli Specialistiambulatoriali, secondo richiestaDEL Comitato Zonale di Verona.b) Il Presidente cede la parola al Dr.Soraci, il quale affronta l’argomentoENPAM illustrando tutte le problematicheed i dubbi emersi, anchealla luce delle azioni legali promosseda 5 Ordini provinciali, chehanno chiesto anche il commissariamentodell’Ente. A seguito di ciòil Prof. Parodi ha presentato unadenuncia nei confronti dei cinquePresidenti; la prima udienza èfissata per il mese di marzo 2012.Seguono gli interventi di vari Consiglieri,al termine dei quali il Dr.Soraci comunica che dopo averpartecipato, quale delegato dalPresidente, all’Assemblea Annualeper l’approvazione dei BilanciConsuntivo 2010 e Preventivo 2011dell’Ente (che si terrà il 25 giugnop.v.), stilerà una relazione particolareggiatada pubblicare su VeronaMedica.c) Il Presidente comunica che èpervenuta da parte dei Titolari dellaCattedra di Chirurgia Plastica delleUniversità di Napoli, Pavia e Siena,un invito (diffuso a tutti gli OrdiniProvinciali) a costituire un elencodei Medici in possesso del diplomadi “Master Universitario in chirurgiaEstetica”.Il Consiglio decide, per ora, di nonaderire all’iniziativa.d) Medici di Guardia Medica- Sicurezza.Relaziona sull’argomento laDr.ssa Mirandola che fa presentele difficoltà esistenti presso le sedidi Guardia Medica e la mancanzadi sicurezza dei Colleghi che vioperano, i quali hanno subito varieaggressioni (a San Bonifacio, neiconfronti di due colleghe).La dott.ssa Mirandola comunicache la situazione della sede diVerona Centro è notevolmente migliorata,a seguito della possibilitàdi utilizzare locali idonei per lo svolgimentodel servizio. Suggerisceche in ogni sede di G.M. nondebba accadere che un/una collegasi trovino da soli e quindi espostiad eventuali aggressioni o atti diviolenza.Il Presidente, al termine della relazione,invita la dott.ssa Mirandolaa redigere una relazione da pubblicaresu Verona Medica.e) Federazione RegionaleIl Dr. Bovolin comunica che acausa di vari problemi sorti all’internodella FROMCeO, tutti i PresidentiCAO del Veneto – esclusoVenezia – si sono dimessi da Consiglieridella Federazione Regionalestessa. Il Consiglio ne prendeatto ed il Presidente informa cheaggiornerà i Consiglieri su eventualifuturi sviluppi.f) Il Presidente comunica che laSocietà che ci fornisce il Serviziodi Rassegna Stampa tramite internet,per proseguire nel servizioha chiesto il pagamento di unasomma che non appare adeguata,considerata soprattutto la scarsapresenza di notizie desunte daquotidiani veronesi.Attualmente il servizio è ancora incorso e quindi, alla sua eventualecessazione, il problema verrà ridiscussoin Consiglio.g) Iscrizioni Albo Psicoterapeuti.Il giorno 08 GIUGNO 2011 alle ore14.30 si è riunita la Commissionecomposta dal Dott. Franco Alberton,Prof Antonio Balestrieri, Prof.Luciano Bonuzzi, Dott. Flavio Nosè.Dopo un dibattito preliminare sullenormative vigenti, la Commissioneinizia l’esame delle domande,pervenute in numero di 5, esprimendoil seguente parere inerentel’iscrizione nell’elenco degli Psicoterapeuti:Dott. CASATI Carlo POSITIVODr.ssa CORTESI Maria GraziaPOSITIVODr.ssa PELLEGRINI NadiaPOSITIVODott. VIVENZA ValerioPOSITIVODr.ssa ZARDINI DanielaPOSITIVO4) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONILe iscrizioni e cancellazioni vengonoapprovate.MEDICI - CHIRURGHIIscrizioni per trasferimento da altroOrdine:Dott. VITTORII Silviada ASCOLI PICENOCancellazioni su richiesta:Dott. CASTELLI CorradoDott. GALANTE OtelloCancellazioni per trasferimento adaltro Ordine:Dott. CITARELLA Robertoa REGGIO EMILIACancellazioni per decesso:Dott. BENATI Roberto - Dott. FENZIFranco - Dott. ORRICO Marco5) VARIE ED EVENTUALIa) Il Dr. Bovolin propone che ilConsiglio si costituisca parte civile6<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


NOTIZIE DALL’ORDINEnel confronti di un soggetto indiziatodi “abusivismo”.Il Consiglio approva.Il Presidente ritiene di porre attenzioneall’esito del caso e di valutaredi volta in volta i nuovi eventualicasi che si presentassero.PRIMA DI PROCEDERE ALLE RE-LAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONODALLA SALA I CONSIGLIERI O-DONTOIATRI, I REVISORI DEI CON-TI E IL DIRETTORE.COMMISSIONE DISCIPLINAMEDICI CHIRURGHILa Commissione Disciplina delibera:n. 1 archiviazione provvedimenton. 1 apertura procedimento disciplinaren. 2 sospensioni procedimenti disciplinariin attesa sentenze Tribunale diVerona.VERBALE SEDUTA DI CONSIGLIODEl 31 AGOSTO 2011Presenti: Alberton, Mora, Carrara ,Marchioretto, Bovolin, Braga,Codella, Colletta, Fostini, Guglielmi,Molino, Oreglia, Rosa, SoraciRevisore dei Conti: Balestriero,Battaglia, Celebrano.Direttore: Cerioni PaoloAssenti Giustificati: Facincani,Lombardo, Mirandola, Beltrame1) LETTURA ED APPROVAZIONEVERBALE CONSIGLIOPRECEDENTEIl verbale della seduta precedente,viene approvato all’unanimità.2) DELIBERE AMMINISTRATIVEViene approvata la delibera amministrativaper nr.11 mandati per unimporto totale di € 146.998,00 (perspese correnti superiori a €2500,00).3) APPROVAZIONE BILANCIOPREVENTIVO 2012Il Tesoriere illustra analiticamente levoci relative alle entrate previste perl’esercizio 2012, pari a €1.528.250,00e le uscite previste pari a €1.375.500,00 con un presunto avanzodi amministrazione al 31.12.2012 di €152.750,00.Il Consiglio lo approva all’unanimità.4) COMUNICAZIONIa) Il Presidente illustra i contenutidella circolare FNOMCEO del01.07.2011 con la quale vengonofissate nuove regole concernentigli elenchi provinciali dei MediciCompetenti ed i vincoli normativiper i Medici addetti alla vigilanza.b) Il Presidente relaziona brevementesulle norme inviateci dallaFNOMCEO in data 01.07.2011,relative alle “regole riguardanti latracciabilità dei flussi finanziari”.Interviene il Dr. Marchioretto ilquale fa presente che il nostroOrdine da tempo si è adeguato atale regola.c) Il Dr. Mora relaziona in ordine allariunione del Consiglio NazionaleFNOMCEO, svoltasi nei giorni 7 e8 luglio 2011 (documento già inviatoa tutti i componenti il Consiglio),nel quale è stato approvatoil Bilancio Consuntivo 2010 con uncospicuo avanzo di amministrazioneda destinare all’acquisto diuna sede con la sottoscrizione diun mutuo, mantenendo il costodella rata identico alle spese diaffitto dell’attuale sede.In tale riunione è stata discussa lasituazione dell’ENPAM, da cui sonoemerse da una parte la soliditàeconomica attuale dell’Ente, dall’altrala preoccupazione per la tenutadi alcuni fondi nel prossimo futuro.d) Il Presidente comunica chel’Ordine dei Medici C. e O. diPadova ha trasmesso un questionario(pubblicato sul nostro sito),indirizzato a tutti gli Iscritti sull’argomento“benessere e qualitàdella vita”.e) In merito alla richiesta di convenzioneformulate dalla SocietàPRESS SERVICE relativamentealla trasmissione delle testate giornalistichenazionali e regionali adun costo annuale per l’Ordine di€ 1.000,00 – il Consiglio dopoampia discussione ritiene di nonaderire alla convenzione.f) Il Consiglio, su richiesta dell’inte-✂SONO INTERESSATO A DARE LA MIA DISPONIBILITÀ PER SOSTITUIRE I COLLEGHI DI(BARRARE)MEDICINA GENERALEPEDIATRIACOGNOME ...............................................................................................................................................................................................................................................................NOME..............................................................................................................................................................................................................................................................................VIA ............................................................................................................................................................................................................................................ N. .................................CAP............................................. CITTÀ ...................................................................................................................................................................................................................TELEFONO ....................................... / ................................................................... ...................................... / ........................................................................Possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale SI NO<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 7


NOTIZIE DALL’ORDINEressato, delibera la modifica delnome di un iscritto: da AntonioGuidorizzi a Dott. ANTONIOCARLO GUIDORIZZI.g) Il Presidente comunica che il Responsabiledel Comitato ConsultivoZonale per gli SpecialistiAmbulatoriali dell’ULSS 20, hainviato una lettera di ringraziamentoper la sollecita soluzionedelle problematiche relative allecertificazioni dei crediti E.C.M.degli Specialisti Ambulatoriali. IlPresidente ritiene di formulare unringraziamento particolare al personaledi Segreteria.5) CIRCOLARE FNOMCEO DEL 17GIUGNO 2011 – RICHIESTA DIPARTENARIATO PER L’E.C.M.-Sull’argomento interviene il Prof. Guglielmi,il quale illustra la richiesta dellaFNOMCEO ed allega il documentoesaustivo sulle normative da attivareche è, parte integrante del presenteverbale. Il Consiglio dopo ampiadiscussione, ritiene di aderireall’iniziativa proposta dalla Fnomceo,riservandosi, nel futuro, di valutareanno per anno il mantenimento dell’iscrizione.6) ISCRIZIONI E CANCELLAZIONIMEDICI - CHIRURGHIIscrizioni neo-abilitati:Dott. BELLORIO DiegoDott. BISSOLI PaolaDott. LEHMAN StefanoDott. MECCHI ValentinaDott. ORSETTI GaiaDott. POSENATO IlariaDott. RIZZI RiccardoDott. RODELLA GiuliaDott. TABACCO CarmineReiscrizioni:Dott. LOBELLO Salvatore: reiscrizionesenza soluzione di continuità.Iscrizioni per trasferimento da altroOrdine:Dott. FRIGERIO Isabella Mariada MILANODott. HASANAJ Roana da BOLOGNADott. NEYNABER Sven da BOLZANODott. PERUZZINI Carlo Matteoda TRENTOCancellazioni su richiesta:Prof. DALL’OGLIO DinoDott. GABURRO LedaCancellazioni per decesso:Dott. MANCANIELLO LeopoldoDott. SEGNA PietroDott. SERGI AntoninoDott. PUPPINI MARTINI MarioCancellazioni per trasferimentoad altro Ordine:Dott. CIRELLI Gaetana a VICENZADott. GALLO Mauro a TREVISOODONTOIATRIIscrizioni neo-abilitati:Dott. BENETTI MircoPRIMA DI PROCEDERE ALLE RE-LAZIONI ISTRUTTORIE, ESCONODALLA SALA I CONSIGLIERI O-DONTOIATRI, I REVISORI DEI CON-TI E IL DIRETTORE.COMMISSIONE DISCIPLINAMEDICI CHIRURGHILa Commissione delibera:n. 4 archiviazioni provvedimentin. 1 richiesta memoria difensivan. 2 conferme apertura e sospensioneprocedimentidei Dott. A. e V. Corato S.n.c.ARTICOLI SANITARI PER FARMACIE ED OSPEDALIREAGENTI - APPARECCHI E VETRERIA CHIMICA<strong>MEDICA</strong>ZIONE ASETTICA ED ANTISETTICA37122 <strong>VERONA</strong> - Corso Porta Nuova, 131/a - Tel. 045/8007384 - 8002836Fax 045/80067378 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


NOTIZIE DALL’ORDINEAssemblea annualee Giornata del Medico e dell’Odontoiatra 2011Come è ormai consuetudine, l’assembleaannuale degli iscritti è stata,anche quest’anno seguita dalla cerimoniadi premiazione dei colleghi chehanno raggiunto i cinquant’anni diLaurea.La cerimonia si è svolta nella salariunioni dell’Associazione Industriali,in Piazza Isolo, sabato 8 ottobre u.s.Una ventina i colleghi premiati.Ecco i nomi: Giusto Ancona, AnnaLuisa Bariani, Alberto Bazzani, LeonildoBettilli, Lino Paolo Boran, GuidoFraticelli, Agostino Fratton, DanteGraffigna, Gaetano Mignosa, WalterMozzo, Pierluigi Oreglia, SandroPerini, Pier Giorgio Pravadelli, NicolòRizzuto, Giovanni Russo, GiancarloSalazzari, Sergio Tomasoni, LucianoVettore, Fabio Zenatelli.A tutti loro le felicitazioni del comitatodi Redazione.La cerimonia è stata seguita dallaconsegna del premio alla carriera intitolatoa Pier Marcello Fazzini che havisto quest’anno come prescelta laDottoressa Anna Luisa Bariani.Riportiamo di seguito la “RelazioneMorale” del Presidente FrancoAlberton.RELAZIONE DEL PRESIDENTEAll’inizio dell’assemblea vi chiedo unmomento di raccoglimento per onorarela memoria dei nostri Colleghi scomparsiin questo ultimo anno.Essi sono:Dott. ADAMOLI PietroDott. BENATI RobertoDott. CANTALUPPI GiovanniDott. FENZI FrancoDott. MANCANIELLO LeopoldoDott. ORRICO MarcoDott. PUPPINI MARTINI MarioDott. SEGNA PietroDott. SERGI AntoninoDott. SPIAZZI GiulianoDott. TOFFALI LucianoDott. VANGELISTA DomenicoDott. VERONESI AdrianaIl gruppo dei colleghi premiati.Al centro la Dott.ssa Bariani che ha ricevuto anche il Premio alla Carriera.Il 2011 coincide, come è noto, con laconclusione del triennio e pertanto èobbligatorio un consuntivo. Non intendotuttavia dilungarmi con resocontiche troverete ampiamente descritti nelsito dell’Ordine; mi limiterò a delinearele tappe fondamentali e più significativeche hanno caratterizzato ilpercorso di questo Consiglio uscente.IL RUOLO DELL’ORDINEQuesto tema è sempre stato prioritario,non solo nelle mie relazioni degli anniprecedenti, ma anche – soprattutto –negli intenti e nei progetti del Consiglionel suo complesso.Abbiamo sempre richiamato l’attenzionesulla necessità di allargare lapartecipazione dei colleghi alla vita edalle attività ordinistiche; ciò soprattuttoallo scopo di favorire l’aggregazionedi una categoria professionale che, aldi là di obiettive diversificazioni, mantieneobiettivi ed interessi comuni chepossono realizzarsi solo con l’unità ela solidarietà collegiale.Proprio a tale proposito voglio sottolinearel’impegno della nostra commissioneOspedale/Territorio, che ha operatocon efficacia e continuità, coordinatadal dott. Mario Celebrano. Vi sonostati numerosi incontri con DirettoriSanitari e medici di medicina generale,finalizzati a creare basi comuni econdivise per un miglioramento deirapporti non soltanto in termini generali,ma anche su temi concreti che ciriguardano tutti, quali ad esempio lalettera di dimissione, l’utilizzo diffusodella ricetta regionale, la condivisionedi momenti formativi ecc.Tornando al ruolo dell’Ordine, è tuttorain discussione la riforma degli Ordiniprofessionali; evidentemente i tempiattuali non sono favorevoli ad un’ampiaconvergenza parlamentare, ma èauspicabile che il progetto vada avanti,perché noi esistiamo e funzioniamoancora sulla base di normative emesse65 anni fa e che ormai appaionoobsolete e inadeguate.Anche se pare scongiurato il rischiodi una liberalizzazione “selvaggia”,almeno per quanto riguarda le professioni“connesse alla tutela della saluteumana, dobbiamo registrare prese diposizione politiche che, con l’intentodichiarato di liberalizzare le attivitàprofessionali, sembrano mirare acancellare l’Ordine dei Medici.Di tutto ciò si parlerà e si discuterà infuturo, speriamo in un clima di collaborazionee di ampia convergenza; da<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>9


NOTIZIE DALL’ORDINEparte mia posso solo dire che saràbenvenuto ogni rinnovamento destinatoad allargare la base partecipativadei medici alle problematiche dellaprofessione e ad avvicinare (ri-avvicinare)il cittadino al suo medico, superandoil clima di diffidenza e rivendicazioneche purtroppo oggi si stasempre più diffondendo.RESPONSABILITÀ PROFESSIO-NALE E CONTENZIOSIAncora una volta (ed è ormai un temaricorrente) devo constatare la persistenzada parte dei medici di preoccupazionee disagio provocati dall’aumentoincontrollato di contenziosi perpresunti casi di “malasanità”.Le conseguenze di questa situazionesono ben note e vanno dal ricorso allac.d. medicina “difensiva” alla demotivazioneprofessionale; ancora unavolta – e non esito a ripeterlo - c’è dachiedersi come non siano evidenti igravi danni che si determinano pertutti, medici e pazienti, a seguito diattacchi generalizzati e ingiustificati.Ciò detto, vanno sottolineati alcunisegnali che potrebbero (ripeto, potrebbero)essere interpretati come prospettivedi miglioramento per una maggioretranquillità operativa.Mi riferisco ad una deliberazione dellaGiunta Regionale del maggio 2011 incui si delinea una nuova modalità digestione del danno in ambito sanitario.In breve, si tratta di un’ipotesi di gestionediretta dei sinistri, centralizzata alivello dei capoluoghi di provincia,mediante la creazione di un fondo regionalededicato alla liquidazione deidanni da responsabilità civile in ambitoclinico nel limite di 500.000 euro.Ciò dovrebbe consentire di superarel’attuale regime assicurativo, dai costiormai insostenibili per le Aziende.Le linee guida regionali entreranno invigore dall’1 gennaio 2012 e tutti auspichiamoche risultino efficaci.AGGIORNAMENTO – ECML’azione di riforma di questo importantesettore della nostra professionesta procedendo tra molte difficoltà edè costantemente seguita dalla nostracommissione coordinata dal prof.Alfredo Guglielmi.Stanno per essere introdotte nuoveprocedure e regole di accreditamentodei provider, di individuazione degliobiettivi di formazione, di valutazionedelle attività formative, di registrazionee certificazione dei crediti formativi.La Dott.ssa Vania Braga festeggiata dopo la lettura, a nome di tutti i presenti, del Giuramento diIppocrate.L’intervento della FNOMCeO è statoriconosciuto determinante per ilrilanciodiunsistemadiaggiornamentoche corrisponda maggiormentealle esigenze della professione, pur nelrispetto del modello ECM, che nonostantedifetti e carenze rimane unl’unico strumento (il migliore, sino adoggi) per misurare il livello di capacitàed aggiornamento del singolo professionista.Risale a pochi mesi fa il lancio dellaproposta di accreditare la FNOMCeOcome provider nazionale per la formazioneECM, secondo quanto previstodall’accordo Stato-Regioni del 5novembre 2009.Tale accreditamento sarà esteso agliOrdini provinciali i quali potranno cosìprogrammare, accreditare, organizzareed erogare attività formativa peri loro iscritti.L’iniziativa è da accogliere (ed è stataaccolta dall’Ordine di Verona), anchese va ribadito il principio secondo cuiil medico dovrebbe considerare lapropria crescita culturale e scientificacome una necessità professionale ecome un obbligo deontologico, aprescindere dalle eventuali imposizionie sanzioni (che allo stato attualeperaltro non sono previste).ENPAMConsapevole della grande rilevanzadell’argomento, l’Ordine dedica adesso da sempre energie ed impegno,grazie soprattutto ai Consiglieri delegati(e fra gli altri, voglio menzionare ilreferente dott. Carlo Soraci) cheseguono con impegno le complesseproblematiche. L’obiettivo principaledi quest’anno è stato il consolidamentodei rapporti con la dirigenza ENPAMdi Roma, da cui la partecipazione ariunioni romane ed anche, per delegadel Consiglio, alle elezioni del PresidenteNazionale.Il bilancio dell’ENPAM è consultabilepresso la sede dell’Ordine e sul nostrosito, per cui non mi dilungo sulle cifre;posso solo dire che l’Ente sta bene(per ora) e che i saldi attivi vanno adincrementare il patrimonio, che è inparte immobiliare ed in parte mobiliaree che, al 31 dicembre scorso, risultavapari a 11,4 miliardi di euro.La gestione della parte immobiliare staprogressivamente passando dalla gestionediretta della Fondazione ENPAMalla società immobiliare ENPAM REALESTATE di cui la Fondazione ENPAMè socio unico.La linea di tendenza è quella di dismetterele piccole unità immobiliari(appartamenti) per passare a grosseunità immobiliari (vedi la recenteoperazione Rinascente a Milano).Per quanto riguarda la parte mobiliaredel patrimonio, vi sono state alcunecriticità, del resto ampiamente pubblicizzate,che hanno portato anche aduna denuncia alla Magistratura e agliOrgani di Controllo.Nel particolare, per quanto riguarda lasituazione attuale, sapete tutti che lagestione ENPAM è tradizionalmentedivisa in FONDI, la cui gestione perlegge deve prevedere la possibilità dipagare le pensioni per alcuni anni; lasostenibilità dei vari Fondi è semprestata prevista a 15 anni, ma dal 2007essa è stata obbligatoriamente portataa 30 anni.Da qui nascono essenzialmente le difficoltàdi cui si è parlato anche sui gior-10<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


NOTIZIE DALL’ORDINEnali, tanto che si prevedono “sbilanciamenti”di alcuni fondi con ipotesi diutilizzo di parte del patrimonio.A tutto ciò vanno aggiunti la crisi finanziariainternazionale ed il fatto che ungrosso numero di medici andrà inpensione entro i prossimi 10-15 anni (si parla GOBBA PREVIDENZIALE ).In definitiva, l’allungamento dellaaspettativa di vita renderà necessarioun adeguamento delle regole previdenzialia partire dal prossimo gennaio2012.INFORMATIZZAZIONE DELL’ORDINEQuesto obiettivo rimane primario perl’intera collettività dei medici ed odontoiatriveronesi.Il nostro Tesoriere, il dott. Fabio Marchioretto,è referente della commissioneinformatizzazione che si è particolarmenteimpegnata in questo settore,conseguendo brillanti risultati:– nella distribuzione, già avviata datempo, del nuovo tesserino identificativoin formato elettronico, nonchédella casella di posta certificata checiascuno può richiedere, sempretramite il nostro sito.– Nella gestione del nuovo portaledell’Ordine: sono state implementatele funzionalità, generando una sezionegalleria immagini, una mailing list,un'area per la distribuzione online dicertificati di iscrizione etc.– Nel sito è stata poi generata un’areariservata nella quale si sono registrati,ad oggi, circa 1600 iscritti, con possibilitàdi inserire commenti e proposte.Segnalo che il personale di Segreteriaè stato coinvolto nell' amministrazionedel sito anche attraversoun training di apprendimento progressivodelle diverse e sempre nuovefunzionalità.Infine, è doveroso fare un accenno allaa causa di procedure complesse, conpercorsi burocratici difficili.L’avv. Donatella Gobbi, la nostra consulentelegale, ha profuso notevoleimpegno nel portare avanti questa pratica,per cui sento il dovere di ringraziarlapersonalmente.A PROPOSITO DI RINGRAZIAMENTIDi solito i ringraziamenti precedono larelazione ma quest’anno, che è conclusivodiunciclo,hodesideratodaread essi una particolare enfasi, per nonfarli apparire solo un doveroso rituale.Innanzitutto, un personale ringraziamentova a tutti i Consiglieri ed in particolareai colleghi del Comitato Direttivo,che hanno operato sempre insintonia e disponibilità: il vicepresidenteRoberto Mora, il segretario GiorgioCarrara, il tesoriere Fabio Marchioretto,il Presidente della Commissione OdontoiatriFrancesco Bovolin.Posso dire con soddisfazione che il“clima” è stato sempre ottimo (a partequalche occasionale, fisiologica divergenza).Questo significa che il lavoroè stato proficuo ed intenso e che sonostate consolidate le basi per unasempre migliore prosecuzione dell’attivitàordinistica.Un grazie sentito, sempre fuori dallaconvenzione e dalla ritualità, ai componentidella segreteria, coordinata conla consueta, straordinaria dedizionedal direttore dell’Ordine, Paolo Cerioni:le Signore Sabrina, Rosanna, Angelisae Virna che, oltre ad aver operato conprofessionalità ed efficienza, hannorappresentato per tutti gli iscritti uncostante riferimento per ogni problematica.CONCLUDOquesto triennio con soddisfazione perle cose fatte ma anche con rimpiantoper quelle che non sono riuscito a fare;ho vissuto un’esperienza di impegnoe talora di fatica, ma anche di grandegratificazione di cui porterò sempre ilricordo.Un ultimo pensiero a tutti i Medici edOdontoiatri veronesi affinchè difendanoil loro Ordine e lo valorizzino comestrumento importante per raggiungerel’obiettivo di una reale e lealecollaborazione tra colleghi per unasempre migliore qualificazione personalee professionale.A quella del Presidente ha fatto seguitola relazione del Presidente dellaCommissione Odontoiatri FrancescoBovolin.Anche questa viene riportata integralmentedi seguito.RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLACOMMISSIONE ODONTOIATRIÈ trascorso un anno, come di consuetudine,dal nostro ultimo incontro. Unanno intenso, condizionato certo daiprogressi della scienza, odontoiatrica,ma ancor più dai mutamenti della vitasociale. Non occorre ve li dettagli.L’attività professionale dei dentisti eNUOVA SEDE:la sua definitiva acquisizione è ormaiun fatto compiuto, dato che alla fine diquesto mese verrà definitivamentesancito dinanzi al notaio il passaggioall’acquirente anche dell’ultimaporzione del palazzo di via S. Paolo lacui cessione, come è noto, era stataprevista “in permuta” nell’ambito delcontratto di acquisto.Il ritardo con cui la transazione è giuntaa conclusione può apparire eccessivoma è del tutto giustificato: la cessionedei vecchi locali, situati in un edificiotutelato come bene di valore storicoartistico,ha richiesto moltissimo tempoLa dott.ssa Anna Bariani riceve il premio alla carriera<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 11


NOTIZIE DALL’ORDINEodontoiatri, da molto tempo ormai, sideve confrontare con le rivoluzioniconnesse al progresso, che non èsempre tale, dei tempi. Non mi impegnocerto ad analizzare i rimescolamentirazziali e sociali, i cambiamentilegati alle leggi comunitarie piuttostoche economiche, non è il luogo e voitutti li conoscete meglio di me.Dobbiamo però parlarne, sono questele cose che interessano.Fino all’anno scorso, ricorderete, ilturismo odontoiatrico soprattutto versoi paesi dell’est europeo, costituiva unargomento principe di discussione egli alti lai dei professionisti erano dovutia questo fenomeno. Non è più così.Oggi il turismo odontoiatrico è in nettaflessione e preoccupa sempre meno.Le cause, facilmente individuabili, siconcretizzano in primis nella mancatasoddisfazione di coloro, pazienti, chehanno avuto l’ingenuità di credere dipoter avere molto a poco. Oggi nepagano le conseguenze e il tam tamdelle lamentazioni ha ormai reso menoappetibili i viaggi verso l’Ungheria o laRomania o la Croazia. E in secondoluogo i prezzi, un tempo stracciatissimi,non lo sono più. L’adeguamentoal mercato europeo ha fatto subito golae le cifre stanno lievitando.Ma c’è un’altra ragione per cui non siva più all’estero. E questa è residentequi, fuori casa, vicino a noi. Sono i centriLOW COST. Centri odontoiatrici d’arrembaggio,alla caccia del pazientefacile, da fagocitare subito, mordi efuggi. Centri con numerose poltrone,che investono moltissimo in pubblicità,moderni e efficienti, almeno in apparenza,ma soprattutto categoricamenteprivi di caratteristiche di eticità e dedizioneprofessionale. Business centere null’altro. Per loro stessa ammissioneinteressati alla quantità piuttosto chealla qualità. Il loro obiettivo è conculcarenel cittadino paziente, soprattuttoquello privo delle necessarie conoscenzeche gli permettano di esercitareun efficace senso critico, la necessitàdi falsi bisogni. Si sta sviluppando,in questo modo, un mercato drogato.Il cittadino ormai condizionato da annidi propaganda che in ogni campo fasognareil“tuttosubitoeapoco”,forsedimenticando che nessuno fa nienteper niente, scivola verso l’esca, laafferra e il gioco è fatto. La nostra tranquillacoscienza professionale ci diceche quest’illusione durerà poco,qualche anno e i pazienti tornerannoda quei sanitari che con loro avevainstaurato un corretto e sano rapportomedico/paziente. Avvertiranno la differenzache c’è tra il farsi curare da unapersona con la sua umanità e l’essereinvece clienti di un’organizzazioneavente il solo obiettivo di lucrare.Intanto, però, quanti studi in difficoltà,quanti giovani costretti a subire umiliazionie ricatti economico professionali,quanti abusivi al galoppo in questomercato senza regole.Noi ordinisti, cioè la CommissioneOdontoiatri, abbiamo fatto e facciamoquanto possibile per controllare il fenomenoe confortare i Colleghi. Vigiliamosul rispetto delle regole deontologiche, applichiamo i dettami delle leggi delloStato o della Regione. Ma siamo indifficoltà. Viviamo in una societàpseudo liberista, in realtà orientata auna deregulation generalizzata, che inquesta anarchia, appunto, permette achi ha meno scrupoli di barare senzarischi. Le ultime leggi emanate hannoscardinato le barriere, tutti possonofare quasi tutto, basta non aver scrupoli.Guarda caso si è anche ventilatal’abolizione degli Ordini, come dire cheogni seppur difficile controllo sarebbestato di fatto polverizzato. La minacciaper ora è rientrata, ma temo che possarappresentare una ghiotta opportunitàpolitica per futuri leader. Peccato.Nessun numero quest’anno. Non elencheròsedute fatte, procedimenti disciplinariportati a termine, colloqui tenuticon i Colleghi, partecipazione a eventiscientifici o istituzionali. Non parlerònemmeno del fenomeno dell’abusivismocome ho sempre fatto in passatoo delle difficoltà applicative dellalegge sulle autorizzazioni. Informo soloche è in itinere la prima nostra “costituzionedi parte civile” nei confronti diun esercente abusivo dell’odontoiatria.Una soddisfazione.Ringrazio invece tutto il personaledell’Ordine, come sempre, e in particolareil Direttore per i riguardi che haverso di noi e la Signora Virna Giampieri, nostra segretaria dedicata, peril costante impegno e la dedizione aicompiti di cui la Commissione OdontoiatriLe fa carico.Sono 1.003 a tutt’oggi gli iscritti all’AlboOdontoiatri di Verona. A loro un particolaresaluto della Commissione Odontoiatrie un invito naturalmente a venirea votare alle elezioni ormai alle porte.Mi auguro che qualcuno possa avvicinarsialla vita ordinistica e apprezzarnele caratteristiche, garantendoci cosìquel ricambio generazionale di cuisentiamo il bisogno. È un invito personaleche sento il dovere di fare.A voi tutti, invece, un sempre sincerograzie per l’attenzione.FRANCESCO BOVOLINCERTIFICATO PER LA PATENTE: ESENTE IVAFacendo seguito alle Comunicazioni n. 60 del 13 settembre 2010 e n. 82 del 2 dicembre 2010, si ritiene opportuno segnalare che l’Agenzia delleEntrate con parere del 9 dicembre 2010 (All. n. 1), in risposta ad un quesito dello SNAMI, ha confermato la posizione consolidata di questaFederazione in merito alla esenzione da IVA della fattispecie indicata in oggetto.L’Agenzia delle Entrate nel proprio parere rileva, quindi, che la prestazione sanitaria del medico curante finalizzata al rilascio del certificato preliminareper il rinnovo o il conseguimento della patente di guida per i veicoli a motore è esente da IVA perché “lo scopo principale della prestazione è nella tutelapreventiva della salute di soggetti che, trovandosi in particolari condizioni fisiche, potrebbero compromettere la propria salute e l’incolumità dellacollettività attraverso la guida di veicoli”.Di fatto l’Agenzia delle Entrate conferma quanto già affermato nella Circolare n. 4 del 28 gennaio 2005 ove chiariva che sono esenti da IVA quelleprestazioni mediche di diagnosi, cura e riabilitazione finalizzate alla “tutela della salute” intesa anche come prevenzione12<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ALBO ODONTOIATRIVerbali della CommissioneOdontoiatriVERBALE DELLA COMMISSIONEODONTOIATRI DEL 13 LUGLIO 2011Presenti: Dott. Arrichiello,Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,Dott. Oreglia e Dott. PaolettiLettura ed approvazione verbaleprecedente: l’approvazione del precedenteverbale, viene rimandata allaprossima riunione.Comunicazioni del Presidente:1. Il Presidente da lettura di unacopia della modulistica aggiornatada utilizzare per i nuovi ProcedimentiDisciplinari.Particolari modifiche riguardano lo“Svolgimento del Procedimento”.2. Il Presidente riferisce di un fascicoloarrivato da un Centro dentisticoungherese low cost, (che hacome Direttore Sanitario un collegapalermitano), che vorrebbepubblicizzarsi su riviste locali.Il Presidente manderà alla CommissioneNazionale quanto ricevutoper avere un’opinione sulcomportamento da tenere per ottemperarealle richieste ricevute.3. Il Presidente informa circa unarichiesta del dr. Rizzo -PresidenteCAO Padova- sulla possibilitàche le ambulanze dismessepossano essere recuperate edutilizzate come Unità MobiliOdontoiatriche. Il Dr. Renzo –Presidente CAO Nazionalerispondeche questo servizio, puòessere effettuato solo dal serviziopubblico e per motivazioni benspecifiche4. Il Presidente presenta un documentoche comunica le motivazionidelle dimissioni dei PresidentiCAO di BL, PD, RO, TV, VIe VR, dalla Federazione Regionale.Si costituirà nei prossimi giorniuna Commissione dei PresidentiAlbo Odontoiatri del Veneto.Relazioni istruttorie:1. Il Dr. BK, giustifica il comportamentoavuto con il Dr. NH.Ammette di aver usato toni elevati,ma si scuserà di questo direttamentecon l’interessato. Si decidedi archiviare il caso.2. Il Dr.©Ø, ha pubblicizzato il proprioStudio mediante brochurenon autorizzata per la dicitura“visita gratuita”. Il collega, invitatoa colloquio dal Presidente, dichiaradi non aver ricevuto alcunalettera di comunicazione relativaalla “non autorizzabilità”della vocespecifica. Si dice disponibile amodificare manualmente gli o-puscoli pubblicitari ancora in suopossesso, e dichiara che le nuovebrochure non conterranno piùquesta frase. Il Presidente richiameràil collega per visionare i nuoviopuscoli.VERBALE DELLA COMMISSIONEODONTOIATRI DEL 14 SETTEMBRE 2011Presenti: Dott. Arrichiello,Dott. Bovolin, Dott. Cavallini,Dott. Oreglia, Dott. PaolettiLettura ed approvazione verbaleprecedente: vengono approvati all’unanimitài verbali del 9 giugno e del13 luglio.Comunicazioni del Presidente:1. il Presidente relaziona i presentisul documento riguardante ilworkshop tenutosi a Udine supubblicità e deontologia in odontoiatria.2. Il Presidente informa di aver ricevutoda parte della Dott.ssa XY unquesito riguardo la liceità di unainiziativa odontoiatrica proposta aVerona da parte di Groupon. LaCAO decide di ricercare ulterioriinformazioni riguardanti la SrLpresso la quale si svolge l’attivitàpubblicizzata per verificarne lacomposizione e la regolarità.3. Dott.ssa Lo WÆ: il Presidenteinforma i presenti di aver ricevuto,da parte del legale della Dott.ssaYY, una lettera, da parte dell’ avv.……, riguardante il suo coinvolgimentonella vicenda “XX” oveviene ribadita la sua totale estraneitàai fatti contestati. Non paredi intuire, però, che vi siano inipotesi azioni legali nei confrontidella Società XX.4. Dott. ÖQ: il Presidente da letturadella lettera/querela che il legaledel Dott. Ö ha inviato nei confrontidel Sig. KK e del Dott. ZZ per lavicenda “XX”.5. Dott.ssa QÜ: il Presidente ripercorreil caso relativo alla Dott.ssaQ e di come la CAO non abbiapotuto celebrare il procedimentodisciplinare a causa di suamancata presentazione. Avendoricevuto certificato medico delcurante che attesta una patologiatale da richiedere ulteriori accertamenti,viene deciso di sospenderel’iter del procedimento inattesa di avere ulteriori informazioni.6. Il Presidente da lettura di unalettera/denuncia scritta dallaSignora BÜ nei confronti di unostudio dentistico ove è stata sottopostaa cure odontoiatriche dauna persona priva dei titoli abilitantiall’esercizio dell’odontoiatria.Il direttore sanitario della strutturarisulta essere il Dott. ÔÓ. Il presidenteha provveduto ad inoltrarecopia della denuncia al NucleoNAS di Padova. Viene deciso dicontattare l’esponente per chiarimenti.Il direttore sanitario saràconvocato dopo ulteriori indagini.7. Dott. ÝK: il presidente ripercorreil caso relativo al Dott. ÝK. L’UfficioProvinciale del Lavoro, al qualeera stata inviata segnalazionecongiuntamente ad altri enti,comunica di aver intrapreso leiniziative competenti.8. Il Presidente da lettura di unasegnalazione anonima pervenutaall’Ordine relativa alla prossimaapertura di una struttura sanitariadenominata “centro medico a”ove non compare il nome deldirettore sanitario. Viene deciso diattendere un ulteriore approfondimentodelle indagini.9. Il Presidente informa i presenti che<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 13


ALBO ODONTOIATRIla pratica di costituzione di partecivile nei confronti del Sig. WQ staseguendo l’iter intrapreso dallegale della Commissione Avv.Zanoni.10. Il Presidente da lettura di unasegnalazione/esposto presentatadal Dott. ÌË nei confronti del Dott.Õÿ. Nell’esposto il Dott. Ë denunciagravi mancanze avvenutenello studio ove operava. Vienedeciso di invitare a colloquio ilDott. Õ per chiarimenti.Relazioni istruttorie:1. Dott. Hß: il Presidente ripercorreil caso relativo al Sanitario coinvoltonella vicenda Ø. Su sollecitazionedel Presidente il Dott. Hprovvedeva ad inviare copia delcontratto stipulato. Successivamenteperveniva all’Ordine unaltro volantino ove, ancora, noncompariva alcun nominativo diMedico/Odontoiatra responsabiledei servizi offerti. Veniva di nuovoinvitato a colloquio il Dott. H perchiarimenti e in quella sede il sanitariodichiarava di aver espressamentechiesto a chi si occupadella pubblicità di far comparireil proprio nome. Dichiara nel verbaledi colloquio di riservarsi diagire legalmente. La CAO dopoampia discussione decide di a-prire procedimento disciplinare acarico del Dott. H per violazionedegli articoli 55, 56 e 64 del Codicedi Deontologia Medica.2. Dott. Æ: il Presidente ripercorreil caso relativo alla vertenza Ç/Æ.Era stato dato incarico ad unmembro della Commissione divisionare e studiare la documentazionedepositata, riassumendonepoi alla CAO. Prendela parola il collega incaricato, cheespone i fatti relativi alla memoriainviata dal Dott. Æepresentaaimembri CAO la sua relazionescritta. Dopo ampia discussione,a fronte della permanenza dipareri discordanti sulla correttezzadel comportamento tenutodai sanitari in lite, il Presidentechiede che venga espressoparere per voti sull’apertura omeno di procedimento disciplinarenei confronti del Dott. Æ. Ipresenti si esprimono nel meritocon 4 voti favorevoli e uno contrario.Verrà quindi aperto procedimentodisciplinare nei confrontidel dott. Æ per violazione dell’articolo58 del Codice Deontologico.COMUNICATO AGLI ISCRITTIAbbiamo attivato il nuovo servizio di segreteria telefonica.Quando telefonerete all’Ordine sentirete la voce del RISPONDITORE AUTOMATICO,che provvederà a smistare la chiamata secondo le esigenze di chi chiama.LE OPZIONI SARANNO:• DIGITARE 1 PER PRATICHE ENPAM• DIGITARE 2 PER PUBBLICITÀ SANITARIA E RUOLI• DIGITARE 3 PER AMMINISTRAZIONE, ISCRIZIONI E CANCELLAZIONI• DIGITARE 4 PER COMMISSIONE ODONTOIATRISenza nessun imput digitato e rimanendo in lineala chiamata sarà dirottata al primo operatore disponibile.Confidiamo di poterVi dare un servizio miglioreLa segreteria dell’Ordine14 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


CONVEGNI E CONGRESSIConvegni eCongressiponendo quesiti specifici ai relatori. Irelatori interagiscono con i partecipantinella discussione dei quesiti posti enella soluzione dei casi clinici relativicon l’ausilio di cartoncini colorati.Metodologia didattica prevalente:B2 – Presentazione e discussione diproblemi o di casi didattici in grandegruppo.Az. Ospedaliera Universitaria Integratadi Verona, U.O. Oncologia di Verona,Gruppo Senologico Veronese(Direttore Prof.ssa Annamaria Molino)Verona, Sala Convegni del CentroServizi del Banco Popolaredi viale delle Nazioni 4, VeronaInizio lavori ore 9.0010 e 11 FEBBRAIO 2012Studiando il Sangue VersoLa Medicina Personalizzata,l’Eredità di Giorgio De SandreConvegno in onoredel Prof. Giorgio De Sandre (1928-2002)nel decennale della sua morte.Verona, Aula Magna “Giorgio De Sandre” ,Policlinico G.B.RossiInizio lavori ore 8.0017 DICEMBRE 2011Aggiornamenti in Senologia9° evento formativo del GruppoSenologico VeronesePresentazione:Obiettivo dell'evento è esporre l’attivitàdel Gruppo Senologico Veronese el’importante risultato raggiunto con lacertificazione di qualità burreaus veritasdel PERCORSO DIAGNOSTICO TERA-PEUTICO ASSISTENZIALE (PDTA) DELCARCINOMA MAMMARIO all'internodell'Azienda Ospedaliera UniversitariaIntegrata (AOUI) di Verona. Verranno affrontatigli argomenti più recenti e le tecnologiepiù innovative in campo diagnostico,chirurgico e oncologico senologicoe discutere i casi clinici relativi.Il moderatore introdurrà i nodi principali,21 GENNAIO 2012Il Carcinoma Prostatico:Follow Up IntegratoMultidisciplinareAzienda Osp. Universitaria Integrata di VeronaU.O. Urologica (Dir. Prof. W.Artibani)U.O. Oncologica (Dir. Prof.ssa A.Molino)Gruppo Interdisciplinare Uro-OncologicoVerona, Centro Mons. CarraroVia Lungadige Attiraglio 45Inizio Lavori ore 8.30<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>15


AGGIORNAMENTOOrticaria: inquadramentoe gestioneANNA PERONI,GIAMPIERO GIROLOMONIClinica Dermatologica, Università di VeronaLa ClinicaL’orticaria è una malattia estremamentecomune la cui gestione tuttavia puòporre delle difficoltà. Il paziente ed ilmedico spesso si focalizzano sullaricerca spasmodica delle cause. Inrealtà il primo passo di fronte ad unpaziente con orticaria è stabilire concertezza che si tratti di orticaria e nondi una malattia diversa.La lesione primaria e distintiva dell’orticariaè il pomfo, che appare come unrilievo cutaneo circoscritto, di consistenzateso-elastica, di colore biancoo rosato chiaro, spesso con un aloneeritematoso periferico. Le lesioni possonoessere molto variabili sia comedimensioni, da pochi millimetri a varicentimetri, sia come numero, rare esparse, oppure numerose ed estese acoprire vaste aree cutanee (Figura 1),generalmente con distribuzione casualeed asimmetrica sulla superficiecorporea. I pomfi sono tipicamentepruriginosi o raramente associati asensazione di bruciore, e non si associanoa sintomi sistemici. Le singolelesioni persistono per un tempo breve,che varia da pochi minuti ad ore, edusualmente non più di 24 ore. Lelesioni scompaiono senza esiti qualiFigura 1 - Orticaria spontanea: pomfi eritematosiclassici, di dimensioni variabili, diffusi suldorso.iperpigmentazione o stravasi ematici.Altra manifestazione clinica presentein circa il 40% dei pazienti è l’angioedema,che è determinato da un edemadermico localizzato più in profonditàe si presenta, quindi, come unatumefazione a margini mal definiti; silocalizza nelle sedi dove il connettivoè più lasso (caratteristicamente palpebre,labbra, genitali, regioni palmoplantari)e si associa a sensazione ditensione anche dolorosa piuttosto chea prurito. Può richiedere anche fino a72 ore per risolvere completamente;non lascia esiti.I pomfi presenti nell’ orticaria acuta edin quella cronica presentano ugualeaspetto clinico, ma le due patologiehanno distinti fattori eziologici oltre chediversa durata.Dal punto di vista istologico i pomfidell’orticaria spontanea mostranoedema dermico con infiltrato perivascolaredi intensità modesta e acomposizione mista, con macrofagi,linfociti e granulociti, sia eosinofili cheneutrofili. Sono, invece, sempre assentialterazioni dell’epidermide e segni didanno endoteliale indicativi di vasculite.L’orticaria spontanea acuta è definitadalla ricorrenza di pomfi per un periodoche inferiore alle 6 settimane.Èunapatologia ubiquitaria che colpisceadulti e bambini, e si stima che il 15-30% della popolazione ne sia affettoalmeno una volta nel corso della vita,più frequentemente nei soggetti atopici.Di solito risolve in pochi giorni(entro 3 settimane nel 90% dei casi).L’orticaria spontanea cronica ècaratterizzata dalla ricorrenza deipomfi per un periodo superiore alle 6settimane, ed ha una durata media di3-5 anni; anch’essa è ubiquitaria, manon altrettanto frequente di quella a-cuta (0,5-3% della popolazione generale),ed è rara nei bambini.[1,2]Come entra in gioco il MedicoI pazienti con orticaria acuta afferisconodi solito al medico di MedicinaGenerale o al Pronto Soccorso.Al contrario i pazienti con orticaria cronicaspesso si rivolgono o sono inviatiagli specialisti, principalmente Dermatologio Allergologi, per una confermadella diagnosi, per identificare le causeo malattie associate e per impostareun trattamento adeguato. Nonostantela diagnosi di orticaria sia chiara nellamaggior parte dei pazienti, essa puòporre in alcuni casi delle difficoltà.Aspetti ezio-patogeneticiNell’orticaria acuta la causa è spessoidentificabile anche solo con l’anamnesi,anche se rimane non chiarita in piùdel 30% dei casi. La causa piùfrequente di orticaria acuta è rappresentatada infezioni (40% dei casi) perlo più virali, più o meno sintomatiche,o malattie febbrili e solo in secondabattuta (circa 30% dei casi) sonoinvece responsabili farmaci (inclusimezzi di contrasto) e cibi (soprattuttofrutti di mare e frutta), con frequenzediverse a seconda delle fasce di età.Nella maggioranza dei pazienti conorticaria cronica un fattore eziologiconon è identificabile, anche se moltifattori, tra cui farmaci, infezioni, stressemotivi e cibi, possono fungere dastimoli scatenanti. È importante sottolineareche l’orticaria cronica non èquasi mai dovuta a meccanismi IgEmediati;in particolare i farmaci (inprimo luogo FANS e oppioidi) e gliadditivi alimentari sono solo raramenteimplicati nel mantenimento o esacerbazionedell’orticaria cronica spontaneaed agiscono tramite meccanismipseudo allergici (non IgE mediati) divario tipo. In alcuni pazienti l’orticariacronica sembra avere una eziologiaautoimmune, legata alla presenza diauto-anticorpi diretti contro il recettoread alta affinità per le IgE (FcεRIα) ocontro le IgE stesse. L’orticaria cronicaha un profondo impatto sulla qualità divita dei pazienti, perché il prurito intensoe la presenza di lesioni cutaneeinterferiscono con il sonno, ma anchecon le attività lavorative e ricreazionali.Un particolare sottogruppo è costituitodalle orticarie fisiche,incuiipomfisonoindotti da stimoli termici, luce ultravioletta,pressione o sfregamento a livellocutaneo.La diagnosi differenzialeLa principale patologia che va esclusaquando si presenta un paziente conorticaria acuta, quindi di recentissimainsorgenza, è l’anafilassi, che è caratterizzatada pomfi cutanei o eritema16<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


AGGIORNAMENTOdiffuso, associati a sintomi sistemici acarico principalmente dei sistemi cardiovascolare,respiratorio e gastrointestinale.Le manifestazioni di anafilassisono generalmente improvvise,ma esistono forme a decorso prolungatoed anche bifasico. Le cause principalidi reazioni anafilattiche sonoveleno di imenotteri, cibi e farmaci.Abitualmente l’importanza dei sintomisistemici associati è tale da nonlasciare dubbi sulla diagnosi differenzialetra le due affezioni. Eventualmente,la dimostrazione di un incrementonei valori di triptasi ematica puòessere utile per confermare ladiagnosi, anche se i risultati di questaanalisi non sono di solito disponibili inurgenza e, quindi, servono come confermaex-post anziché come testdiagnostico in acuto.Già all’esordio dell’orticaria, ma soprattuttoquando le manifestazioni tendonoa protrarsi nel tempo, è necessarioconsiderare nella diagnosi differenzialenumerose condizioni caratterizzate dalesioni cutanee simili ai pomfi o cosiddetteorticarioidi (Tabella 1).[3,4] Talisindromi orticarioidi possono esserecomplessivamente distinte in due categorie.La prima di queste categorieinclude patologie ad interessamentoesclusivamente cutaneo che sipossono presentare con una componenteorticarioide, come ad esempioentomodermatosi, eruzioni esantematicheda farmaci, pemfigoide in faseprebollosa, mastocitosi cutanea (orticariapigmentosa) nei bambini e lacosiddetta dermatite orticarioide.Spesso i dati clinici (età del paziente,lesioni elementari associate) ed anamnestici(andamento temporale dellelesioni, stimoli scatenanti) sono sufficientiad orientare la diagnosi, ma laTabella 1 - Principali patologie cutanee e sistemiche che possono manifestarsi con lesioni orticarioidiPATOLOGIE CUTANEEDermatite orticarioideDermatite da contatto (irritante o allergica)EntomodermatosiScabbiaEruzioni esantematiche da farmaciMastocitosi maculo-papulosa (bambini)Vasculite dei piccoli vasi (orticaria vasculite)Malattie bollose autoimmuni:Pemfigoide bollosoPemfigoide della gravidanzaDermatite ad IgA lineariPemfigo erpetiformePapule e placche pruriginose della gravidanza (PUPPP)Dermatite autoimmune da progesteroneDermatite granulomatosa interstizialeCellulite eosinofila (Sindrome di Wells)Idrosadenite eccrina neutrofilicaPATOLOGIE CON INTERESSAMENTO SISTEMICODisordini immunologiciLupus eritematoso sistemicoSindrome di SjögrenDermatomiositeConnettivite mista (Sindrome di Sharp)Artrite reumatoide giovanileSindrome di CoganPolicondrite recidivanteOrticaria vasculite ipocomplementemica(Sindrome di McDuffy)Deficit acquisito di C1 inibitoreCrioglobulinemiaMalattia da sieroVasculitiGranulomatosi di WegenerMalattia di Churg and StraussArterite di TakayasuPoliarterite nodosaMalattie ematologicheEmoglobinuria parossisticaPolicitemia veraSindromi ipereosinofileSindrome di GleichSindrome di SchnitzlerMalattie geneticheSindrome di Muckle-WellsMalattia di Wissler-FanconiSindrome autoimmune familiare da freddoFebbre familiare mediterraneaFebbre familiare da freddoOsteomielite ricorrente multifocale cronicaSindrome iper-IgDSindrome neurological cutanea ed articolarecronica infantile (CINCA)<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 17


AGGIORNAMENTOFigura 2. Dermatite orticarioide: lesionieritemato-edematose, fisse, con minimadesquamazione, sulla porzione postero-lateraledell’arto superiore.differenziazione può risultare particolarmentedifficoltosa per esempio nelcaso della dermatite orticarioide, laquale rappresenta una forma principalmentedermica di un processoeczematoso ed appare clinicamentecome una eruzione di chiazze eritemato-edematosepersistenti, con variabilecomponente vescicolosa edesquamante, simmetricamente distribuiteal tronco ed alle estremità (Figura2).[5] Le lesioni sono abitualmentemolto pruriginose. Altra importantediagnosi che deve essere sempreesclusa in presenza di lesioni orticarioidi,in ragione della sua altafrequenza, sono le eruzioni esantematicheda farmaci, che rappresentanole più comuni reazioni avverse aifarmaci (Figura 3).Le lesioni cutanee di solito iniziano da4 a 14 giorni dopo l’inizio di un nuovofarmaco, talora anche dopo che la suaassunzione è terminata, o più precocementein caso di successive esposizioni.Le lesioni cutanee appaionocome macule eritematose che taloradivengono lievemente palpabili, conaspetto morbilliforme o a volte orticarioideo purpurico, e con distribuzionebilaterale e simmetrica. L’eruzione interessainizialmente il tronco e gli artisuperiori, spesso iniziando alle grandipieghe ascellari ed inguinali, eprogressivamente diviene confluente;le mucose sono in genere risparmiate.Prurito e/o febbricola possono essereassociati all’eruzione cutanea, la qualedi solito risolve in pochi giorni. L’esameistologico può essere di aiuto.La seconda categoria di malattie chesi possono presentare con lesioni orticarioidiinclude malattie o sindromisistemiche, come ad esempio leTabella 2 -Principali caratteri clinici per differenziare l’orticariadalle eruzioni orticarioidiORTICARIASolo pomfi tipici:Lesioni eritemato-edematoseTransitorie (24-36 ore)Distribuzione simmetricaRisoluzione con esiti(ipo/iperpigmentazione, cicatrice, ..)Differenti lesioni elementariassociate (papule, vescicole,porpora, croste,…)Pruriginosi / dolorosiUsualmente non angioedemaassociatoTalora altri sintomi sistemiciassociati:Febbre, artralgie, doloreaddominale, perdita di peso,anomalie circolatorie acrali, segnineurologici.sindromi autoinfiammatorie, connettiviti,vasculiti e patologie ematologiche(Tabella 1). Tra esse la più frequente èl’orticaria vasculite, che è una vasculitedei piccoli vasi con predominanteinteressamento cutaneo (Figura 4).[6]Essa è caratterizzata da lesioni pomfoidiche durano ben più di 24 ore esono accompagnate da una sensazionedi bruciore o dolore oppure daprurito; esse risolvono con stravasiematici o iperpigmentazione. Più raramentepossono essere presenti altrelesioni elementari cutanee (per es.ulcerazione). Angioedema è presentein meno della metà dei pazienti.[6] Ladiagnosi richiede sempre confermaistologica su una biopsia cutanea, chedimostra una vera vasculite dei piccolivasi dermici, di solito leucocitoclastica.[6]L’orticaria vasculite, soprattutto nellavariante ipocomplementemica (cioècon riduzione dei livelli di C3 e C4 verificatain prelievi seriati), spesso siassocia a connettiviti (lupus eritematososistemico), malattie infiammatoriecroniche dell’intestino, epatiti virali eparaproteinemie, malattie renali oneoplasie. Perciò le lesioni cutaneesono spesso associate a manifestazionisistemiche quali artralgie (50%dei pazienti), di solito transitorie emigranti, a sintomi respiratori, febbree dolore addominale. L’orticaria vasculiterichiede pertanto un’attenta valutazioneglobale del paziente almomento della diagnosi ed anche neltempo.Quando all’orticaria si associa iperpiressiadiventa fondamentale escluderele sindromi autoinfiammatorie (adesordio prevalentemente in età pediatricao giovanile) e alcune patologieematologiche (più frequenti nell’etàadulto-avanzata).Riassumendo perciò, i principali caratteriche possono essere di ausilio perdifferenziare la vera orticaria dalleeruzioni orticarioidi sono la presenzadi manifestazioni cutanee che mostranoanche altre lesioni elementari (papule,necrosi, vescicole, emorragie) oltreai pomfi, e/o la distribuzione bilateralee simmetrica, la durata dellesingole lesioni superiore alle 24 ore e/ola risoluzione con esiti e la presenzadi sintomi sistemici associati (Tabella2). In tutti questi casi l’esecuzione dellabiopsia cutanea e di ulteriori indaginiclinico-strumentali sono fondamentaliper il corretto inquadramento diagnostico.18<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


AGGIORNAMENTOTabella 3 -AgenteDesloratadinaLevocetirizinaFexofenadinaLoratadinaCetirizinaEbastinaRupatadinaPrincipali caratteristiche farmacologiche degli antistaminicidi seconda generazione alle dosi standardSedazione-+--+++Una volta inquadrato il problema…Dopo aver stabilito che il paziente èaffetto da orticaria vera potrà essereutile determinare, specie per le formecroniche, da quale tipo di orticaria èaffetto.[1,2] Le orticarie croniche piùfrequentemente sono spontaneeoppure dovute a stimoli fisici, peresempio da freddo, ritardata da pressioneoppure dermografica, mentre lealtre forme sono più rare. Più tipi di orticariapossono essere contemporaneamentepresenti in uno stessopaziente.Figura 3. Eruzione esantematica da farmaci:lesioni maculo-papulari eritematose fisse, contendenza alla espansione centrifuga ed allaconfluenza, distribuite simmetricamente sutronco ed arti superiori.Nell’orticaria acuta spontanea non èraccomandata l’esecuzione di esamiematochimici in tutti i pazienti. Eventualiesami possono essere effettuatiin base ai dati anamnestici specificiper il singolo paziente e possono includere:emocromo con formula, velocitàdi eritrosedimentazione, proteina Creattiva, tampone faringeo, dosaggiodelle IgE sieriche, skin prick test, testdi provocazione orale.Nell’orticaria cronica spontanea nonè raccomandata l’esecuzione di esamiematochimici in tutti i pazienti, se essiPotenziale interazionecon farmaci / alimenti--++-++rispondono adeguatamente alla terapiacon anti-istaminici anti-H1. Eventualiesami devono invece essere effettuatiin pazienti che non rispondonoalla terapia con detti farmaci dopo unperiodo adeguato di trattamento eincludono: emocromo con formula,velocità di eritrosedimentazione,proteina C reattiva, esami di funzionalitàtiroidea ed anticorpi anti-tiroide,dosaggio delle frazioni del complemento(C3, C4, CH50), test al sieroautologo, biopsia cutanea. Le indaginivolte ad identificare eventuali patologieinfettive associate devono essere effettuatesolo se vi sono evidenze clinicheche suggeriscano la presenza di taliaffezioni: non è indicato eseguirescreening a tappeto su tutti i pazienti.La terapiaIl trattamento del paziente con orticariainclude misure comuni da adottare inogni caso e interventi specifici da individualizzare.È sempre indispensabileeliminare i fattori scatenanti eventualmenteindividuati (farmaci, stimolifisici), e comunque consigliare ai pazientidi evitare l’assunzione di aspirinaed altri farmaci antinfiammatori nonsteroidei (FANS) ed oppiacei, poichéqueste classi di farmaci possonoindurre liberazione di istamina tramitemeccanismi non allergici. Ai pazientiche presentino angioedema echesiano in terapia con ACE inibitori èopportuno consigliare di sostituire talifarmaci con altri anti-ipertensivi. Eventualidiete di eliminazione vanno effettuatesolo se all’anamnesi emerge unasignificativa associazione tra l’andamentodelle manifestazioni cliniche eduno specifico fattore scatenante.Il trattamento farmacologico èvoltoprincipalmente al controllo delle manifestazionie si basa innanzitutto sull’impiegodi antistaminici anti-H1, in particolarequelli di seconda generazione,che associano una ottima efficacia auna maggiore tollerabilità e ridotte interazionifarmacologiche (Tabella 3). Inparticolare, la desloratadina sembraavere un miglior profilo di sicurezza conminor effetto sedativo e una assenteinterazione con farmaci e alimenti,rispetto ad altri anti-istaminici.[7] Circal’80% dei pazienti con orticaria cronicapuò essere controllato con la solaterapia antistaminica a dosaggio standard.Esiste, comunque, una frazionedi pazienti che non risponde agli antistaminicia dosaggi standard; per lagestione di tali situazioni è possibilerifarsi alle linee guida della EuropeanAcademy of Allergy and Clinical Immunology(EAACI)/ European DermatologyForum pubblicate nel 2009(Tabella 4).[8]Nei pazienti non responsivi a dosaggistandard di antistaminici attualmente siritiene indicato aumentare i dosaggidell’antistaminico in uso fino ad unmassimo di 2-4 volte prima di considerareun farmaco alternativo. Questaindicazione è stata inizialmente suggeritada report aneddotici, ma recentementesono stati pubblicati degli studiclinici che hanno supportato l’efficaciae sicurezza di tale provvedimento(tuttora off-label) in specifici sottogruppidi pazienti.[9-11] Qualora anchel’aumento del dosaggio non porti ad uncontrollo dei sintomi dopo un periodoadeguato di trattamento si può associareall’anti-istaminico in uso unsecondo antistaminico non sedativo osedativo oppure un anti-leucotrienico(Montelukast 10 mg/die o Zafirlukast 20mg bid), in considerazione della bassissimatossicità di tali farmaci, anche afronte di dati di efficacia non univoci; glianti-leucotrienici sarebbero efficaciFigura 4. Orticaria vasculite: lesioni eritematoedematosefigurate, fisse, con stravasipurpurici, alla faccia anteriore della gamba.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 19


AGGIORNAMENTOTabella 4 -Raccomandazioni per la terapia dell’orticaria cronicaSecondo le linee guida EAACI/GA2LEN/EDF 2009.[8]Prima lineaEliminare fattori scatenanti notiAntistaminici anti-H1 di seconda generazione quotidianamente(per almeno 2 settimane)Seconda lineaAumentare il dosaggio dell’antistaminico(fino a max 4 volte, per 1-4 settimane)Terza lineaConsiderare antistaminico non sedativo alternativo (per 1-4 settimane)Oppure associare anti-leucotrienico (per 1-4 settimane)Per esacerbazioni: Steroidi sistemici (solo per breve periodo, 3-7 giorni)Quarta lineaAntistaminici anti H2Ciclosporina ADapsonealtriOmalizumabPer esacerbazioni: Steroidi sistemici (solo per breve periodo, 3-7 giorni)soprattutto in pazienti con test al sieroautologo positivo e intolleranti ai FANS.Gli steroidi sistemici sono ampiamenteutilizzati nella pratica clinica con buonaefficacia, nonostante pochi siano i datidi letteratura disponibili riguardo al lorouso nell’orticaria. Tuttavia, in ragionedei ben noti effetti collaterali legati alloro uso a lungo termine, attualmentesi ritiene che essi dovrebbero essereutilizzati per controllare le riaccensionigravi della patologia e per brevi periodi(prednisone 0,3-0,5 mg/kg/die o metilprednisolone16 mg/die per 3-7 giorni)e poi gradualmente sospesi.[8]Nei casi in cui ancora la patologia nonfosse controllata, si può considerarel’impiego di altri farmaci immunosoppressori,tra cui principalmente ricordiamola ciclosporina (3-5 mg/Kg/dieper 3-6 mesi), la cui efficacia è confermatada vari studi clinici e il cuiimpiego richiede un attento controlloclinico e dei parametri di laboratorio.[12]Infine esistono segnalazioni di efficaciaper vari farmaci, ma i livelli di evidenzasono bassi ed essi sono per lo piùutilizzati “off-label” nell’orticaria cronica.Tra questi trattamenti alternativi ricordiamociclofosfamide, metotrexate,dapsone, colchicina, sulfasalazina,idrossiclorochina, doxepina, fototerapia(nb-UVB, UVA, PUVA), eparina,warfarin, immunoglobuline e.v. ad altedosi, plasmaferesi, stanazolo.[8] Daultimo, recentemente sono stati riportativari casi di efficacia della terapiacon omalizumab, un anticorpo monoclonaleanti-IgE, in pazienti con orticarianon responsiva ad altri trattamenti.[13,14]BIBLIOGRAFIA1. Tedeschi A, Girolomoni G, Asero R andthe AAITO Committee for Chronic Urticariaand Pruritus Guidelines. AAITOPosition paper. Chronic urticaria: diagnosticworkup and treatment. Eur AnnAllergy Clin Immunol 2007;39:225-31.2. Zuberbier T, Asero R, Bindslev-JensenC, Canonica W, Church MK, Giménez-Arnau A et al. EAACI/GA2LEN/EDF/WAOguideline: definition, classification anddiagnosis of urticaria.Allergy 2009;64:1417-26.3. Peroni A, Colato C, Schena D, GirolomoniG. Urticarial lesions: if not urticaria,what else? The differential diagnosis ofchronic urticaria: Part I. Cutanousdiseases. J Amer Acad Dermatol2010;62:541-55.4. Peroni A, Colato C, Zanoni G, GirolomoniG. Urticarial lesions: if not urticaria, whatelse? The differential diagnosis ofchronic urticaria: Part II. Systemicdiseases. J Amer Acad Dermatol2010;62:557-70.5. Kossard S, Hamann I, Wilkinson B. Definingurticarial dermatitis: a subset ofdermal hypersensitivity reaction pattern.Arch Dermatol 2006; 142:29-346. 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High-dose desloratadine decreaseswheal volume and improves cold provocationthresholds compared with standard-dosetreatment in patients withacquired cold urticaria: a randomized,placebo-controlled, crossover study. JAllergy Clin Immunol 2009;123: 672-9.SPECIALIZZANDI EDINDENNITÀ DI RISCHIORADIOLOGICOLa sentenza del Tribunale di Palermo, cheaccoglieva la domanda dei medici informazione specialistica del riconoscimento dell’indennitàmensile di rischio radiologico e delcongedo biologico, previsto per il personaleesposto a rischio di radiazioni ionizzanti, erastata poi ribaltata in sede di appello, dove ladomanda era stata accolta.La Corte di Cassazione, con recente decisione,ha accolto il ricorso dell’Università di Palermoche sostiene che la posizione del personale,per obblighi professionali esposto a radiazioniionizzanti, non è assimilabile a coloro i quali,nello svolgimento del tirocinio pratico, possonoin qualche misura essere chiamati a prestare lapropria attività in ambienti a rischio.Per gli specializzandi quindi niente indennnità.20<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


PROFESSIONE E LEGGEFarmaci anoressizzantiD.M. 2 agosto 2011Il Ministero della Salute, con l’allegatoD.M. 2 agosto 2011, pubblicato sullaG.U. n. 180 del 4 agosto 2011, hadisposto il trasferimento dell’amfepramone(dietilpropione) e dellafendimetrazina dalla Tabella II B allaTabella I. Pertanto, a decorrere dal05.08.2011, ne è vietata in Italia lafabbricazione, l’importazione e ilcommercio, anche attraverso lavendita via Internet, ed è fatto divietoai farmacisti di eseguirepreparazioni magistrali contenentiamfepramone (dietilpropione) e/ofendimetrazina e i medici sono tenutiad astenersi dal prescriverle.La Federazione ritiene opportunosegnalare che l’esperienza ormaimaturata ha ormai pienamente confermatola pericolosità di questi preparatiper la salute dei cittadini, spessoattratti da farmaci che consentirebberodi raggiungere lo scopo deldimagrimento.Occorre considerare che alcune dellemolecole, spesso rinvenibili nei preparatimagistrali anoressigeni, sonostate ritirate dal commercio perché adalto rischio di tossicità (ipertensionepolmonare primitiva e valvulopatiecardiache con fenfluramina, dexfenfluramina,fendimetrazina e altri anfetaminici;ictus celebrale emorragicocon i simpaticomimetici). Inoltre nonhanno dimostrato di mantenere la riduzionedel peso nel lungo periodo, nédi ridurre morbilità e mortalità correlateall’obesità. Pertanto le prescrizionidi preparati galenici di cui si parlasono non solo prive di “evidenza”scientifica e gravate da una tossicitàinaccettabile, ma anche sprovviste diun razionale che le renda plausibili.IRAP non dovuta dal medico di famigliaanche se con segretaria part-timeCommissione Tributaria Prov.TeramoSez. II, Sent. n. 90 del 06.04.2011Il fatto: Un medico di assistenza primaria,pur avvalendosi della collaborazionepart-time di una segretaria,impugnava una cartella di pagamentoemessa a seguito del mancato versamentodell’IRAP, sostenendo di nondovere l’imposta.Il diritto: nell'attività del medico difamiglia non è presente quel quidpluris collegabile alla maggiore capacitàdi arricchimento derivante dallastruttura, dall'ampiezza dello studio,dai dipendenti, dai collaboratori, dallasegretaria, dai beni strumentali, perchénonostante la loro presenza il redditonon subisce un incremento aggiuntivo,essendo lo stesso parametrato su valoridiversi, che rappresentano situazionioggettive non influenzabili dallapresenza del personale dipendente odi beni particolarmente sofisticati.Esito della controversia: La Commissionetributaria provinciale ha accoltoil ricorso proposto dal medico.Omissis …FATTOIl ricorrente in epigrafe individuatoimpugnava la cartella di pagamento,emessa ex art. 36 bis DPR 600/73, relativamenteall'IRAP ap, sostenendoche detta imposta non era dovuta.Il contribuente prendendo spunto dallamolteplice giurisprudenza della Cortedi Cassazione, formatasi sul punto, sostenevache svolgendo l'attività dimedico di base massimalista, seppurecon l'ausilio par-time di una segretariae con mezzi minimi richiesti per Io svolgimentodi tale attività, non era configurabilenei suoi confronti una formadi lavoro autonomamente organizzata,come richiesto ai fini Irap, poiché inseritoin una struttura sovraordinata qualela ASL, che come da buste pagata allegate,rimborsava anche lo stipendioversato per la dipendente. Relativamentealla posizione di libero professionista,sosteneva, che essa era deltutto marginale, rispetto all'attività dimedico di base e veniva svolta, senzaausilio di personale e con i mezzi minimirichiesti per la professione. Chiedeva,quindi l'accoglimento del ricorso.Si costituiva l'ufficio il quale eccepivain via preliminare l'infondatezzadel ricorso, perché trattandosi di cartellaemessa a seguito di controlloautomatizzato, nessuna doglianzapoteva essere sollevata circa la debenzao meno dell'imposta, essendoesposta in sede di dichiarazione manon versata successivamente dalcontribuente, per cui riteneva che ilcontribuente non poteva contestarenel merito il recupero. Nel merito sostenevache il contribuente essendo unlibero professionista, avendo unreddito alto, e personale dipendente,non poteva considerarsi esente dalversamento dell'Irap, potendosi configurarenei suoi confronti un autonomaorganizzazione. Chiedeva, quindi ilrigetto del ricorso. In sede di pubblicaudienza venivano ribadite dalle partele rispettive eccezioni e deduzioni, inparticolare il rappresentante del contribuenterichiamava la Circolare n. 28/Edel 2010, proprio relativa sia all'impugnazionenel merito della cartella<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 21


PROFESSIONE E LEGGEemessa ex art 36 bis, sia l'esenzionedall'Irap per i medici di base.DIRITTOOsserva la Commissione come l'eccezionepreliminare sollevata dall'ufficiocirca l'improponibilità della domandaattorea, perché formulata nell'ambitodi impugnazione di una cartellaemanata ex art. 36 bis, non possa essereaccolta, in quando questa Commissionedeve prendere atto che laCorte di Cassazione a sezioni unitenella sentenza n. 21749/09, concernenteproprio una controversia aventead oggetto una cartella di pagamentoemessa a seguito di omesso versamentodell'IRAP indicata in dichiarazione,ha affermato che "dal principiodella emendabilità e ritrattabilità delladichiarazione... discende la possibilitàper il contribuente di emendare ladichiarazione allegando errori di fattoo di diritto commessi nella sua redazione,ed incidenti sull'obbligazionetributaria, è esercitabile non solo neilimiti in cui la legge prevede il diritto alrimborso ai sensi del D.P.R. 29 set -tembre 1973, n. 10 602, art. 38 ma anchein sede contenziosaper opporsi alla pretesa tributariadell'amministrazione finanziaria (inquesto senso Cass. 22021/06)".Tale sentenza ha confermato il precedenteorientamento della giurisprudenzadi legittimità secondo cui "laliquidazione in base alla dichiarazioneD.P.R. n. 600 del 1973, ex art. 36 bised D.P.R. n. 633 del 1972, art. 54 bis,non preclude al contribuente, attraversola impugnazione della relativacartella, di rimettere in discussione ladebenza del tributo, in quanto solo lamancata impugnazione della cartellacomporta la preclusione del rimborsoprevisto dal D.P.R. n. 602 del 1973, art.38" (Cass. 8456/2004). Del resto, lastessa Agenzia delle Entrate, attraversola circolare n. 28/E del 2010 emanatadopo l'ulteriore pronuncia richiamatadella Corte di Cassazione sezioni uniteha invitato le Agenzie delle Entrate periferichea omettere di sollevare in giudiziotale eccezione preliminare.Entrando nei merito, occorre richiamarenuovamente la citata circolare, con laquale in merito ai medici di base, èstata posta in evidenza come lo svolgimentodell'attività convenzionata,non possa essere soggetta a pagamentoIrap, quando la stessa vengasvolta con i mezzi minimi richiestidalla professione medica.A questo proposito, la Commissionesulla base del suo orientamento fondatosull'attenta lettura delle norme chesottendono il rapporto lavorativo intercorrentetra medici di base e Asl,ritiene che la prestazione lavorativapersonale del medico è sempreprevalente sia sull'organizzazione dibeni che dei dipendenti, poiché inbase alla normativa di settore, senzala presenza del medico, uno studioconvenzionato seppure organizzatocon personale e beni non può operarema soprattutto il reddito da questoprodotto proviene esclusivamente dalcompenso pagato dalla ASL, il qualeè predeterminato in base ai criteri disciplinatidall'art. 8 Divo n. 502/92, con riferimentoa standard normativi quali ilnumero di pazienti convenzionati conil medico, il raggiungimento da partedi questo di alcuni obiettivi fissati exlege, che risultano essere indipendentidalla struttura o dal personale dipendente,presente nello studio.Pertanto, come sostenuto nella ormaiconsolidata giurisprudenza di Cassazione,nell'attività del medico di famiglianon è presente comunque, quelquid pluris collegabile alla maggiorecapacità di arricchimento derivantedalla struttura, dall'ampiezza dellostudio, dai dipendenti, dai collaboratori,dalla segretaria, dai beni strumentali,perché nonostante la loropresenze il reddito del medico dibase non subisce un incrementoaggiuntivo, essendo lo stesso parametratosu valori diversi innanzi evidenziati,che rappresentano situazionioggettive non influenzabili dalla presenzadei personale dipendente o dibeni particolarmente sofisticati.In merito poi alla presenza della segretariapart-time, il versamento del suostipendio viene restituito al medico inbusta paga dalla Asl, come si evidenziadalle stesse allegate in atti,pertanto la segretaria o il personale disegreteria, può considerarsi come unelemento, che la convenzione Asl,considera facente parte della strutturache la stessa richiede al medico, tantoche ne rimborsa il costo.Relativamente, all'attività residua cheil contribuente svolge, come odontoiatra,a parere di questaCommissione sfugge all'imposizioneirap, perché la stessa viene svoltasenza ausilio di personale e con mezziminimi necessari, in considerazioneche la segretaria part-time, rientra nellastruttura del medico di base, per lemotivazioni esplicate in precedenza.La Commissione pertanto, accoglie ilricorso. Compensa le speseP.Q.M. La Commissione Tributaria Provincialedi Teramo sez. II, pronunciandodefinitivamente sul ricorso 76/10 depositatail 02.02.2010 promosso x. avversocartella esattoriale Omissis emessodall'Agenzia delle Entrate ..omissis…così provvede: accoglie il ricorso.Compensa le spese.Così deciso il 31.03.2011✂<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> - Palazzo Vitruvio Cerdone - Via Locatelli, 1 - 37122 <strong>VERONA</strong>TEMPO LIBEROCERCO, OFFRO E SCAMBIO: ......................................................................................................................................................................................................DEPENNARE LE VOCI CHE NON INTERESSANO.....................................................................................................................................................................................................................................................................................................COGNOME ..............................................................................................................................................................................................................................................................NOME ..............................................................................................................................................................................................................................................................................INDIRIZZO ................................................................................................................................................................................................................................................................TELEFONO ..............................................................................................................................................................................................................................................................Nº TESSERA ORDINE ...............................................................................................................................................................................................................................22<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ATTUALITÀAl via in Veneto la riorganizzazionedella Medicina Generale(dal Comunicato stampa della RegVeneto del 18 ottobre 2011)Con una delibera approvata in questiultimi giorni, su proposta dell’assessorealla sanità Luca Coletto, la Giunta regionaleha dato il via ad un’articolata riorganizzazionedella medicina territorialeche, una volta a regime, potrà garantireal cittadino un’assistenza sul territorio(medici di base, guardie mediche,distretti) organizzata in rete e operativa24 ore su 24.Il fulcro della nuova organizzazione sonole “medicine di gruppo integrate”, formeassociative di medici di medicina generaleche garantiranno la disponibilità peri cittadini 24 ore su 24 per 7 giorni su 7,operando in rete ed in sinergia con leguardie mediche.“È un’operazione – sottolinea con soddisfazioneColetto – che risponde appienoad uno dei cardini fondamentali delnuovo piano socio sanitario regionale:rafforzare la medicina sul territorio,spostare dall’ospedale al territorio tutti iservizi non prettamente ospedalieri, alleggerirela pressione dei codici bianchiimpropri sui pronto soccorso, portareinsomma la sanità più vicina al cittadino,che potrà così trovare vicino a casa tuttiquei servizi che gli necessitano.NonsitratteràdisostituireiProntoSoccorsoche dovranno dedicarsi alle emergenze,ma di liberarli dalla massa dirichieste improprie dei cosiddetti codicibianchi.“Abbiamo sempre sostenuto – aggiungeColetto – che i medici di medicina generalesono uno snodo fondamentale delnostro sistema sanitario: ebbene, conquesta riorganizzazione, anche la lorofigura e le loro professionalità verrannofortemente valorizzate”.L’operazione sarà finanziata con 20 milioni705 mila euro, dei quali quasi 6milioni 902 mila già per il 2012; 13 milioni803 mila per il 2013, per arrivare cosìad aver investito l’intero stanziamento giànel 2014, quando l’intera riorganizzazioneentrerà completamente a regime.Una specifica commissione tecnica verificheràin corso d’opera la concretarealizzazione di quanto previsto, alla lucedella quale scatteranno i finanziamentiprevisti. Lo sviluppo, l’operatività e lamessa in rete delle medicine di grupposaranno supportati da AggregazioniFunzionali Territoriali (AFT), con compitidi coordinamento tra gli studi medici inesse presenti.Le AFT saranno istituite dalle Ulss sullabase di criteri che prevedono una popolazioneassistita non superiore a30.000 abitanti e comunque un numerodi medici di norma non inferiore a 15/20,organizzati in team. Si prevede l’attivazionedi 3 AFT per ciascuno dei 53distretti attualmente presenti, per un totaledi 159.Coletto ha posto l’accento anche sullaspiccata impronta socio-sanitaria dellanuova organizzazione: “le medicine digruppo integrate infatti – sottolinea l’assessore– saranno supportate anchedalla presenza di figure professionaliimportanti come gli infermieri e gli assistentisociali”.Premio Morgagni 2010al Dr. Giulio MolonAssegnato al dottor Giulio Molon, delDipartimento di Cardiologia dell’ospedaleSacro Cuore-Don Calabria diNegrar, il “Premio Morgagni 2010” delCollegio dei primari cardiologi delVeneto per la migliore ricerca conargomento cardiologico pubblicato suuna rivista scientifica internazionale.È stato assegnato al dottor Giulio Molon,del Dipartimento di Cardiologia dell’ospedaleSacro Cuore-Don Calabria diNegrar, il “Premio Morgagni 2010” delCollegio dei primari cardiologi delVeneto. Si tratta di un prestigioso riconoscimentoche viene attribuito ognianno alla migliore ricerca con argomentocardiologico pubblicata su unarivista scientifica internazionale, e cheabbia come primo autore un cardiologodi una struttura ospedaliera veneta. Nonè la prima volta che il dottor Molonriceve questo premio: nel 2007 gli èstato assegnato per uno studio sulrischio cardiologico in pazienti diabetici,pubblicato sulla autorevole rivistastatunitense Pacing And Clinical Electrophysiology.Il lavoro scientifico vincitore del “Morgagni2010”, pubblicato sulla rivistaamericana Annals of Noninvasive Electrocardiology,riguarda una particolaretecnica di valutazione dei risultati dellaterapia. Sono stati infatti estratti i dati(tra cui l’Heart Rate Variability) memorizzatinei defibrillatori biventricolari dipazienti il cui cuore ha un importantedeficit di contrattilità; questi pazientigeneralmente hanno una prognosi nonfavorevole. Con un modello statisticoinnovativo (chiamato “complessità”) èstato confermato che i pazienti conHeart Rate Variability depressa vannomaggiormente incontro ad eventi qualiscompenso cardiaco, aritmie ventricolariminacciose e morte improvvisa.L’Heart Rate Variability è un parametro<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 23


ATTUALITÀche indica la variazione in ciascunsoggetto tra il battito più lento del cuoree il battito più veloce: quando questadifferenza è bassa, in pazienti conimportante deficit contrattile, c’è un’altaprobabilità statistica che abbiano unaprognosi meno favorevole. Pertantosono pazienti che richiedono unamaggior attenzione nel loro percorsoclinico.Il dottor Giulio Molon ha già al suo attivo23 lavori pubblicati su riviste internazionaliindicizzate; lavora nel Dipartimentodi Cardiologia dell’ospedale diNegrar dal 1992 e si è sempre occupatospecificamente di aritmie, conimpianto di pace-maker, defibrillatori,biventricolari ed ablazioni di aritmiecomplesse; dal 2008 è responsabile delLaboratorio di Elettrofisiologia e cardiostimolazioneall’interno dello stessoDipartimento di Cardiologia.Il dott. Molon festeggiato da alcuni colleghi alla consegna del premioCamici Bianchie occupazioneA un anno dalla laurea oltre l'81% dimedici e professionisti della salutelavora. Un record al confronto degli altrilaureati, occupati in modo stabile solonel 36% dei casi. Tra le 22 professionisanitarie non mediche il 93% degliinfermieri a un anno dalla laurea lavora,mentre "solo" il 56% dei tecnici di fisiopatologiacardiocircolatoria è occupato.Il 98,6% dei medici a tre anni dallalaurea si sta specializzando ed è retribuito,ma il 36,5% di dottori, quasi tuttiquelli che hanno concluso il corso dimedicina generale e sono tornatiall'università per una specializzazione,in media è già a tempo indeterminato.A tracciare il quadro e stilare la classificadell'occupazione per le professionidi area medica (quelle che fanno capoalle facoltà di medicina) è AngeloMastrillo, esperto dell'Osservatoriodelle professioni sanitarie del Miur eSegretario della Conferenza dei corsidi laurea delle professioni sanitarie,analizzando i dati Almalaurea e Cilea,il consorzio tra le università di Milano,Milano Bicocca, Pavia, Brescia, Varese,Palermo, Pisa.Nelle università del Nord per le professionisanitarie il lavoro a un anno dallalaurea è sempre sopra la media (84%),ma al Sud per i 22 profili resta indietroCatanzaro che rispetto al 93,4% dioccupati di Padova, prima in classifica,ha solo il 63,4% di laureati già al lavoro.Dato confermato sempre per le professionida quello regionale: la Calabria èil fanalino di coda con il 63% di occupati,mentre in testa ci sono Piemonte(93%), Liguria, Veneto e Lombardia(92%). Per i medici invece la geografianon conta e se al Sud c'è qualche"disoccupato" in più, il livello occupazionaleè sempre molto al di sopra diquello di tutte le altre lauree a ciclounico.Tra le professioni di area medicainsomma, la parola "disoccupazione"è rara e medici, infermieri e operatorisanitari battono tutte le altre attività neilivelli occupazionali come in quelli retributivi,visto che la media di incassomensile, sempre a un anno dalla laureaè già oltre i 2mila euro, contro i pocopiù di mille delle altre professioni.I dati dicono che in media l'83% deiprofessionisti sanitari lavora a un annodalla laurea. Tasso che si stacca nettamentedal valore medio del 45% dell'insiemedi tutti gli altri gruppi disciplinari.Va inoltre considerato, che il tassooccupazionale delle professioni sanitariesale al 95% nel corso dei successivi3 anni dal conseguimento del titolo.Per gli ultimi posti nella classifica occupazionale,ad esempio per il tecnico dineurofisiopatologia (62%), la causa èl'eccessiva offerta formativa annuale di250 posti nel triennio 2004-2006 persostituire circa 500 infermieri; esuberoche, tuttavia, è stato ridotto a circa 140dal 2007, proprio in coerenza con glisbocchi occupazionali.Per i medici invece nessun problema:«La specializzazione è un lavoro retribuitoe deve essere considerato tale,anche se a termine (5 o 6 anni) -spiega Andrea Lenzi, Presidente delConsiglio universitario nazionale e dellaconferenza nazionale dei presidenti dicorso di laurea specialistica in Medicinae chirurgia - e la specializzazioneè comunque a tutti gli effetti la "portadel lavoro", senza eccezioni».24 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAAutopsie e constatazioni di mortenella Verona di fine SettecentoGIANNA FERRARI DE SALVOSECONDA PARTEIl soldato padovano Santo Pelle,dianni22, della Compagnia di Fanteria del capitanoNicolò Moretti del Reggimento diTreviso, di stanza da quasi un anno aVerona, di robusta e ben conformatacostituzione, soffriva da 15 giorni di flussodi sangue. Era debilitato, ma non tantodall’astenersi di giocare una partita dipallone. Rientrato nel proprio quartierenella contrada dei SS. Nazaro e Celso,«sull’idea popolare che tutti i mali procedonoda affezione verminosa, inghiottìgran quantità d’oglio col pepe e l’aceto».Poco dopo, nello sfilarsi le scarpe, caddea terra e «schiudendo sangue dalle naricie dalle labbra, in un istante morì». Il 16marzo 1795, il protomedico ZenoneBongiovanni esaminando il cadavererilevò che il colore dei polmoni «erafosco» e nell’inciderli non si presentavaaltro che un ammasso di sangue ristagnato.Anche i bronchi erano pieni di sangue,parte grumoso e parte liquido, il cheThe sick woman (Jan Steen)faceva intuire che a lacerarsi fosse stato«un ramo dell’arteria polmonare […] alluogo dove s’inserisce fra li bronchi […].Il sangue […], riempì tutta la capacitàdelle vescicole polmonari, fra le qualimancando […] l’accesso dell’aria, rimasesoffocato e privo di vita. Nelle opere diStorch 33) ,diPortal 34) e di Hessio 35) […] sileggono simili e repentine morti […]. Inquasi tutti i casi menzionati, […] siriscontra che precedette quasi semprealla morte di tutti qualche profluvio disangue per altre parti, come in questoosservassi il flusso. Si potrebbe […]arguire che una mala disposizione organicainterna, […] prestar possa facilmenteoccasione a sì fatte rotture, ma che moltovi debba influire una particolare cachochimiaumorale coll’abradere le tonachedei stessi vasi. In secondo luogo, potrebberole emorragie […] inferire qualcheragionevole timore di sì fatali conseguenzee, perciò, tenere animato ilprudente clinico a qualche difesa». Ilmedico, non riscontrando altre lesioni,ipotizzò che il ‘flusso’ fosse derivato «daun’affezione emorroidale e da un’acrimoniosacrasi di sangue».Dal mese di giugno 1794 al marzo 1795furono ricoverati presso l’ospedale militaredi Verona oltre duemila soldati ventitrédei quali perirono in pochi giorni. Sospettandoun’epidemia, fu richiesto ai Provveditorialla Sanità l’autorizzazione a praticarel’autopsia sul cadavere di GiovanniBattista Basso, soldato delle Cernidedella Compagnia Spinetta, allo scopo di«spargere chiara luce sulle varie morboseaffezioni che ne decretarono la morte». Ilgiovane, di appena 18 anni, era affetto dadiarrea biliosa e febbre contratta nelpassato settembre. Ricoverato nelgennaio 1795 presso il nosocomio, glifurono somministrati per sei giorni «refrigerantie subacidi 36) ». Continuando unaleggera piressia «ed appena qualchericordo della diarrea», venne curato perquattro giorni con dei leggeri astringentiche gli diedero un apprezzabile sollievo.Si passò poi all’uso di tonici e correttividella bile viziata e, finalmente guarito, fudimesso «conservando ancora il coloritomorboso suo proprio». Il 10 febbraioseguente, accusando ancora febbricolae dolori di ventre con «lingua paniosa epurpurea», Basso ritornò all’osservazionedei medici. Gli fu prescritto un antielminticocheglifeceevacuareunsoloverme.In sesta giornata la febbre si esacerbò, larespirazione si fece breve, mentre un«dolore puntorio sotto la mammella destra[…] cedette coi lenimenti pettorali». Nelquattordicesimo giorno la febbre si fece«più intensa, il polso vibrante, irregolareepiccolo,latossepiùmolesta,larespirazioneanelante». Gli fu applicato unvescicatorio che gli portò grande beneficiosolo per breve tempo e ben prestosi aggiunsero conati di vomito. Il giovanenon riusciva a riposare, l’occhio divenne«cristallino ed espanso, la voce rauca, eduna pulsazione alla regione dell’arteriaceliaca faceva sospettare un vizio aneurismatico».Il quadro clinico rivelò chiaramente«l’istocardia, a cui invano i piùaccreditati clinici prestarono i più eroicirimedi». Il trentesimo giorno la sintomatologia«divenne più atroce, gli sputimarziosi scomparvero, la tosse incessante,la respirazione soffocante, la vegliacontinua, il polso esile, profondo e inter-<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>25


STORIA DELLA MEDICINAmittente, i sudori copiosi e freddi, latensione al diaframma sempre piùmolesta. […] Dal sommo aggravamentodi tutti questi sintomi precipitò nell’idrotorace,manifestatosi nel fine colla tumefazioneimprovvisa della faccia». Il trentaquattresimogiorno il soldato cessò divivere. All’ispezione anatomica, «ilpolmone destro apparve consunto nellaparte inferiore e tabido in quella superiore,la pleura infiammata e tendente allacancrena. La cavità toracica contenevaquattordici libbre d’acqua sierosa esanguinolenta. Nel lato sinistro il lobopolmonare era adeso in ogni sua partealle costole. Un’effusione d’una libbrad’acqua nel pericardio, e in minore quantitànella cavità sinistra che nella destra.Il cuore era rimpicciolito, floscio e pallido,le arterie e la vena cava deboli e lasse.Nell’addome si manifestò un’effusione diacqua sierosa, l’omento allargato e tuttoaderente al peritoneo, a destra superiormentee a sinistra inferiormente, quasi finoall’inguine. Il peritoneo ingrossato allaparte destra, il fegato pallido e adeso aldiaframma fino alla milza». Il 18 marzo1795, a conclusione della sua perizia, ildottor Pellegrino Morgante traccia alcuneriflessioni: «[…] i sintomi riguardanti iltorace conducono facilmente alla spiegazionedella causa immediata dei sputipuriformi sull’esame del polmone. Latosse era in ragione composta dellesuppurazioni polmonari e dell’idrocardia,sintomo costante in tali lesioni di viscericome c’insegna Weber 37) . […] Passandoall’addome, resta da considerarsi latensione dolorosa specialmente all’epigastrioe la pulsazione alla regione dellaceliaca. […]. La potenza della respirazionee della circolazione aveano soffertodelle mortali impressioni. Ciò rischiara lostato quasi timpanico costituitosi per talivizi che faceva sentire per le troppoestese adesioni una dolorosa distensione.I vizi delle adesioni della tabe polmonaree consunzione, saranno stati il prodottod’infiammazioni sofferte che, per una malacrisi avranno fatto suppurare alcune partie aderenti alcune altre. Al quale statomorboso succedendo una depravazionenella crasi umorale, s’avrà inondato nellivisceri mal affetti del cuore, pericardio,polmone, fegato, intestini, sistema arteriosoe venoso e linfatico quella condizionedi floscezza che divenne la causaaffettrice dell’idrocardia, poi idrotoracefatale».Nella sua relazione del 22 agosto 1795 ildottor Giovanni Battista Del Bene ci fasapere che il cadavere di FrancescoPasetti, morto nell’ospedale della Misericordiaper una malattia cronica, fu apertoper sua istruzione e per quella dei suoigiovani studenti di medicina, intuendo cheda tale esame si sarebbero scoperte dellanovità sorprendenti.Pasetti, che era stato curato da Del Bene,viene da questi descritto «di temperamentosanguigno − melanconico, distatura vantaggiosa, di una robustezzanon ordinaria […]. Fin oltre la media etàfece il contrabbandiere nel Tirolo, maquesto genere di vita, che è forse il piùdisordinato ed il più laborioso diqualunque altro, potè mai sminuirgli lasalute. Costretto a procurarsi un asilo disicurezza, lo trovò in mezzo ad un’ariapalustre, ma gli costò una terzana ostinatissima».Si trasferì quindi in località piùsalubre e mediante nuovi aiuti farmaceuticirecuperò finalmente la salute. Stabilitosia Verona, visse discretamente sanofino al 1793 quando riprese a tormentarlola febbre periodica. Si accorse di un pesoall’ipocondrio sinistro dove con la manopercepiva «tensione e gonfiezza». Coll’avvicinarsidei parossismi, la febbre daperiodica si fece continua e là dove sisentiva quella tumefazione si rivelò untumore che ingrossava poco a poco. Conl’aggravarsi del male, e venendo meno ilsostegno finanziario, alla fine d’aprilel’infermo cercò ricovero nell’Ospedaledella Misericordia. Nell’esame obbiettivo,Del Bene riscontrò che l’ipocondrio sinistrofino all’epigastrio era prominente egonfioevisirilevavauncorpoduro,nondolente, «di figura quasi ovale che noncedeva a qualunque pressione». Ilpaziente mangiava poco e beveva molto(«ma acqua non volle beverne mai»), lesue orine erano «scarse e crude». Il polsosi manteneva sempre dicroto e febbrile.Per circa due mesi gli furono somministratialternativamente degli aperitivi e dei diureticidi varia specie, ma sempre invano.Nel frattempo subentrò l’ascite e «benpresto si gonfiarono anco le gambe e lecosce. La testa e il petto […] manifestaronodegli aggravi linfatici». Insorserotosse e difficoltà di respiro, si gonfiaronoalternativamente ora le guancie, ora lepalpebre, però l’ammalato rifiutava ognirimedio. Si pensò allora di somministrarglidelle cantaridi, ma con solo due granisuddivisi in due giorni, si scatenòl’ematuria e un’irrefrenabile dissenteria.Aggravato sempre più nel respiro e «tesofuor di modo il ventre, morì». Apertol’addome «non ne sortì acqua, […] si videcon sorpresa comune, che ciò che l’aveacosì gonfiato e teso era un tumore che viera collocato nel mezzo, […] di formaquasi sferoidale e (fuori dagli interiori) chene riempiva pressoché tutta la cavità.Sciolto da ogni parte, era attaccatosoltanto alle vertebre lombari dalla partesinistra […] strettissimamente». Questasorprendente massa, del peso di trentunlibbre sottili, «era vestita di duemembrane, la prima forte, intorno allaquale si vedevano dei vasi sanguigni,tenue l’altra». Tagliata a metà, si evidenziòun aggregato di tredici tumori divisi traloro dalle proprie membrane e richiusi eristretti nelle stesse. «Contenevano pressochétutti dei pezzi carnosi con fibredistinte circolari e della gelatina in grancopia. I visceri del basso ventre non nerisentirono danno alcuno […]. Soltanto ilrene sinistro era un poco ingrossato edavea la sua membrana aderente a quelladel tumore. […] Gli intestini erano staticacciati tutti a destra, tolta una parte delcolon che si aggirava obliquamente sullaparte sinistra del tumore. Punto ildiaframma, sgorgò nel ventre moltaacqua».La contessa Eleonora Maffei sposa delconte Turco, morta cinquantacinquenneil 14 dicembre 1754, aveva sofferto sindall’età di 17 anni di dolori nefritici espesso fu in pericolo di vita. «Quasi ognigiorno scaricava sabbie e renelle conorine torbide e limacciose e molti calcolidi varia solidità e grandezza, alcuni deiquali arrivarono alla mole di un nocciolod’oliva». Da circa un anno la dama sisentiva oppressa in modo particolare nelfianco sinistro, le orine si erano fatte‘marciose’ e nel decorso maggio si eraliberata di un calcolo. La contessa perquasi un anno non palesò i suoi malesseri,poi non potendo più nasconderli egravata da febbre «fu obbligata a lettogiacendo ora supina ora sopra il latodolente. Il dolore, già fisso nella regionedel rene sinistro, incominciò ad estendersiperfino sotto lo stomaco, e negli ultimigiorni di sua vita anche al rene destro. Leorine furono pallide e marce, sempre dicolore bianco, né di plumbeo o di lividofurono mai tinte. Scese talvolta con esseuna qualche caruncola ed alcune granelledi bianca sabbia. Il loro odore divenne alfine assai fetido, la consistenza si fecesempre più tenace e filamentosa […]. Vifurono gli altri sintomi: uno stupore [=torpore] della coscia e della gamba sinistra,una totale avversione al cibo, masenza vomito, una sete continua, unaveglia quasi costante, una debolezza edimagrimento universale. Infine unaflogosi alla gola, una voce roca esommessa con qualche vaniloquio,26<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAun’anomalia dei polsi, un tremorefrequente di tutta la persona, un doloreacerbissimo, pungente e lacerante, unafebbre acuta, uno stentoreo catarro soffocativofurono gli ultimi assalti ed effettidella nefritide calcolosa». All’apertura delcadavere il protomedico Leone de Leonievidenziò «la membrana adiposa caricadi un colore giallo naranzato [= arancione],le viscere dipinte di fosco, i reni diinsolita gravezza avevano al loro internoalcune pietre. Il sinistro ne conteneva bencinque, il destro una. Il loro peso non eraproporzionato alla loro mole, abbastanzafriabili, parevano composte di minuticalcoli, circoscritte da una superficieaspra e bernoccoluta, colorate parte inbianco e parte in giallo languido» 38) .Il dottor Giovanni Barnardelli «soggiacqueper alcuni anni ad un’ulcera erpeticanella gamba sinistra dalla quale trattotratto scorreva un siero di natura mordace.Soppresso ad arte così fatto spurgamentodal medesimo infermo e curata l’ulcera[…], non andò guari tempo che apparverourine cruente, senza però alcundolore ne’ reni o nella vescica». La cosacontinuò per circa quindici mesi nei qualiBernardinelli, colpito da grave astenia,dimagrì sensibilmente. A diciotto giornidalla morte sopravvenne una febbricola,«un ardore intollerabile ed un doloreacerbo nel pube, nel perineo e nellacoglia o scroto, che alcune volte propagavasisino alla ghianda [=glande]qualunque volta voleva orinare. Anzi, allavescica non perveniva gocciola d’orinache tosto a scaricarla non venisse stimolatoda crudelissimi dolori e premiti convulsivi.Per tutto il corso del male non vi fugiammai sopressione di detta orina, masolamente un qualche ritardo qual’oraalcun grumo sanguigno si opponeva altragitto, oppure veniva l’onda molto sottilequando gl’ingruppamenti ne restringevanoil condotto. Finalmente, fattasimaggiore la febbre, passata in una incontinenzala grave disuria, […] della vescicail dolor veemente, gonfiatosi tuttol’addome con dolori tensivi e tutta spessoconvelledendosi la persona, dopo ungiorno di cruciosissima agonia, di questavita trapassò». L’esame post mortem fueseguito il 23 febbraio 1754 dal protomedicoLeone de Leoni e dal chirurgoGiovanni Battista Buella, assistiti dal dottorCostanzi. Dal controllo minuzioso dellavescica non fu riscontrata alcunaanomalia; solo il collo presentava una«escrescenza fungosa della mole di unuovo colombino […], l’intera superficienon era in alcuna […] parte infiammata,livida […] o alterata, era spoglia soltantodel suo muco naturale o membranavillosa».Nella relazione del protomedico ZenoneBongiovanni, del 9 aprile 1791: «Fra gliartefici sedentari che per il lungo eserciziodella loro arte incontrano gravi morbi neiprimari organi della circolazione e delrespiro, non lasciò di annoverare sopratutti i ciabattieri il celebre professore diPadova Ramazzini 39) . Più volte ebbe egliil giocoso, ma non men compassionevolespettacolo d’osservarli, qualora in grannumero attruppati soglino accompagnarei loro consoci al sepolcro. Incurvati in unamala conformazione di vertebre e difemori, vanno l’un dietro l’altro quasi saltellando,con faccia smunta e per lo più conlaboriosa respirazione che denotaqualche alterazione organica generatasio nei polmoni o nei vasi del cuore». Nondiversamente avvenne all’infelice PietroManhein morto alle ore 19 dell’8 aprile a52 anni in contrada di San Pietro Incarnario.Fin dalla prima giovinezza avevaesercitato l’arte di ciabattino. Da un po’ ditempo era molestato da frequente difficoltàdi respiro, che si accentuava nelmovimento o nei repentini cambiamenticlimatici. «A queste male affezioni siaccompagnò negli ultimi tempi un doloredi sterno che, qualora lo coglieva,costretto egli era di star lungamente coricato.Nel levarsi dal letto anche ierimattina fu similmente aggravato e,adescato dalla lusinga che l’aria libera eun poco di moto lo ravvivassero, uscì dicasa e si lasciò vedere per qualchestrada della città. Non diminuì l’aggravio,ma verso le ore 15, rimessosi alla suaabitazione anelante, vide sgorgar sanguedalla bocca che, in pochi istanti accresciuto,giacque riverso sul letto in un allagamentodi 4 o 5 libbre di sangue e,svenuto con qualche tremito convulso,morì. La succitata storia del terminar lavita dimostra di quanto basta che un ramodi una vena polmonare si sia lacerato inquell’istante, ed esaurendo il sangue edai polmoni e dal cuore, l’abbia fattoperire.Gli è facile già che il proprio mestiereabbia a poco a poco influito a rendereforse aneurismatica qualche arteria digrosso diametro che trapassa verso ibronchi, dove sembra accaduto loscoppio e quello che non avrà compiutamenteoperato il suo esercizio, avrà efficacementeprodotto una valida contusioneche da due anni riportò sullo sternoed a cui non s’oppose con alcun presidiodi medicina».Il cadavere di Agostino Carattoni,stampatoredi circa 74 anni morto improvvisamenteil 7 aprile 1791 in contrada dellaFratta, fu dissezionato il giorno seguentedal protomedico Zenone Bongiovanni.Entrambi i polmoni «si mostrarono lassi erimpiccioliti», mentre nella parte posteriorei vasi sanguigni erano gonfi e straordinariamenteimpregnati di sangue. Divisidal chirurgo e leggermente compressi,dalle cellule del lobo sinistro schizzò una«saniosa materia» che certamenteandava erodendo da molto tempo ilparenchima polmonare. L’aorta toracicaera ben conformata, non così quellapolmonare «che nella destra biforcazioneera divenuta cartilaginosa e, per unpiccolo tratto, coperta nell’interna facciada lamine ossose. Questa alterazionedovea mettere in sospetto di qualche altrovizio nel ventricolo destro che […] risentivail danno dell’impedita oscillazione disistole e diastole […]. Era, difatti, un pocoingrandito e la parete assottigliata a segnoche stava per lacerarsi. Nella cavità toracica[…] era una quantità di siero delpeso di sei o otto libbre circa, che denotavaun idrope in quella parte forse daqualche tempo formatosi». Carattoni,tempo addietro aveva sofferto di un«reuma di petto che non curò con tutto ilsevero regime voluto dal male medesimoe dall’età sua». Da allora «alcune congestioninella sostanza polmonare si andaronodisponendo all’accennata suppurazione,suscitando la tosse» divenutamolesta e abituale. «L’inerzia di alcuni vasilinfatici, la densità che in tali malattieacquista la linfa e una rodente acrimoniaavrà a poco a poco dilacerato qualchevaso linfatico e sparsa la osservata quantitàdi siero». A causa di questa effusioneera accresciuta anche la quantità dellamateria purulente da cui non potè mailiberarsi e per la mancata opportuna cura,ma soprattutto per il vizio organico dell’arteriapolmonare che «sbilanciando lacircolazione ne favoriva l’accrescimento».Giunse a tal quantità la suppurazione chegravando oltremodo sui polmoni resesempre più difficoltosa la respirazione.Nel vano tentativo di espettorare, il poveroCarattoni perse la vita.Sebbene l’arte dei vetrai non sia da porsifra quelle che creano rapidamente dannigravissimi alla salute degli operai, pure acausa della lunga permanenza nell’infuocataofficina, dove con l’insufflazionetengono liquefatta la massa rovente perdare forma alle «vetriscibili materie, nonlungo tempo trascorre che pervertitarimanga la circolazione, alterate le viscere<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 27


STORIA DELLA MEDICINAdel torace e notabili cambiamenti risentanogli organi inservienti alla traspirazione».Chi per buona parte della sua vitaesegue questi lavori, è certamente assalitoda affezioni vertiginose o da ortopnee.Questa la fine che fece Giovanni Morattoda Marano di circa 40 anni. Da molti annisoffriva di violenti attacchi d’asma e giàpiù volte per le gravi oppressioni delrespiro fu sul punto di soccombere.«Assuefatto a temperare il suo male confrequenti emissioni di sangue», era giuntoda Venezia «col solo ricordo di usarealcune teiformi bevande dal suo medicoordinategli». Un mese prima di morire siera sottomesso a due salassi che glidiedero grande sollievo. La sera del 6settembre 1793, giocando con degli amicivicino al suo laboratorio in contrada di SanVitale, «si trovò troppo affaticato nelrespiro e per fatalità […], inghiottita eccedentecopia di vino e […] un’esuberantequantità di cibi grossolani, dopo mezz’oracirca di accelerata e penosa respirazione,giacque morto tra le braccia dei suoicompagni. Qualunque fosse stata laspecie d’asma che l’opprimeva, è dimostratodalle fisiologiche osservazioni edagli esempi […] che viziata la sostanzapolmonare, come l’insistenza dell’asmaticaaffezione assicura, fa passare chi neè soggetto, o per la troppa distensionesei vasi, o per la lacerazione dei medesimi,o suppurazione di congestioni, allamorte istantanea». Il medico Bongiovanni,dopo un sommario esame del cadavere,ipotizzò che la morte fosse sopravvenutaper soffocamento «a causa dello scoppiodi una vomica, già celata nei lobi polmonari»,poiché dalla bocca sgorgava unagrandissima quantità di materia purulenta,come per lo più si forma nelle malattieasmatiche.Il sessantenne Tommaso Salsani dellaValle di Caprino, di statura mediocre e ditemperamento collerico, il 27 settembre1796 si ricoverò nell’ospedale della Misericordaaffetto da poca febbre e gravedifficoltà respiratoria. Raccontò di avergoduto sempre di buona salute e fin dagiovanetto aveva fatto il mestiere di sartore[= sarto]. Da un mese, per mancanza dilavoro, seguiva le armate in qualità dicarrettiere. «Il suo polso era celere, mauguale ed espanso, il respiro laborioso[…] tanto se giaceva supino, quanto semettendosi a sedere nel letto tenevapiegato il tronco anteriormente. […] Nontosse, non difficoltà di decubito, non palpitazioni,non sincopi, non peso sullo sternoo sul cuore, non edemazie». Ogni indagine«che rischiarasse la sua malattia fuinutile». Trascorse la notte in continua agripnia[= insonnia] con respiro laboriosoanche se il polso era meno celere. Ilmattino, dal braccio gli furono estratte seionce di sangue «che comparve assaicoleroso» e la stessa sera gliene levaronosei dal piede. Il giorno seguente, dopoaver ingurgitato tre once di olio, gli furonolevate altre sei once di sangue dal piede.L’indomani gli fu praticato un altro ‘piccolosalasso’. Il sangue risultò ricoperto da«una grossa cotenna, e questa da unagelatina tenace pellucida [= membrana],[…] il siero giallastro ed assai torbido». Ilpovero Salsani, già provato dal male edalle continue flebotomie, nella nottecessò di vivere. Con l’incisione del cadavere«dalla cavità destra del torace, staccandole coste, si vide sortire dell’acquaverdastra la quale, compresa quella cheThe doctor's visit (Frans Van Mieris)v’era nel fondo del torace, fu giudicata delpeso di cinque - sei libbre. […] Il polmonedestro, duro e pesante, […] era inzuppatod’acqua della quale parve ne contenessedue libbre. Il pericardio conteneva ottoonce di acqua. Il cuore era floscio: neisuoi ventricoli si trovarono delle concrezionigelatinose, l’auricola destra e l’aorta,presso l’inserzione nel cuore, eccedevanodel doppio l’ordinaria capacità. […] Sitrovò il fegato assai più voluminoso diquello che portasse la statura delsoggetto, così la milza che era più grandedel doppio e aderente al diaframma». Nelsuo rapporto, Giovanni Battista Del Benericorda che «a dire di Brown 40) , l’anatomiaè reputata utile in ciò solo che ne discopregli effetti, non già le cause delle malattie[…] e siccome le interne affezioni localisono per lo più […] una conseguenza diprevie cause universali perciò, scopertacoll’aiuto dell’anatomia l’interna locale affezione,resta da indagare la causa universaleche l’ha prodotta. Il Morgagni e ilRamazzini, dei quali il primo riferisce lastoria di un sartore morto con acquasparsa nel petto e nel pericardio, con grandilatazione dell’arteria magna. Il secondo,tratta delle malattie del petto alle quali taliartefici vanno soggetti. È sembrato dipoterla dedurre dalla vita sedentaria cheessi conducono, ma assai più dal tenere[…] inflesso e incurvato il tronco anteriormentedonde, per la continua pressioneche fanno li visceri del ventre sopra de’vasi, l’universale sistema della circolazionesoffre de’ ritardi e quella non compiersi senon a stento e difficilmente. Quindi, la dilatazionedell’aorta e dell’orecchietta, ledurezze ed ingorghi del polmone, el’acqua finalmente che la dilatazione el’irritamento fanno gemere in maggiorcopia nella cavità, non le permettonoposcia di rientrare nei vasi». In quest’individuo,sembra che tali affezioni sianostate prodotte dal nuovo genere di vitamolto laborioso e disordinato intrapresoe per questo, «il sangue, battuto e spintonei vasi con maggior forza e celerità»trovava valide resistenze al suopassaggio.Da molto tempo il quarantenne GiovanniMassari, fabbro ferraio nella contrada diSan Paolo Campo Marzo, era gravementemolestato da un acuto dolore sternaleantero - posteriore laterale sinistro. Spessooppresso da affanno e da difficoltà direspiro persino nelle più sempliciemozioni, era ricorso frequentemente almedico che l’aveva consigliato di «intraprenderela cura mercuriale onde diminuiree rintuzzare li progressi della celticavirulenza». Dopo cena, la sera del 17aprile 1795, era uscito di casa e nei pressidi palazzo Moscardo cadde a terra esubito spirò. Il medico fisico ZenoneBongiovanni, dopo aver escluso che lamorte fosse avvenuta a causa di morboepidemico, stabilì con l’esame anatomicoche le condizioni del decesso risiedevanonel torace e nei polmoni. «Tutta la superficiedei lobi polmonari […], ove era inflittol’antico dolore, stava tenacemente adesaalle coste. Nello staccare la sostanzaparenchimatosa, livida e piena di sangue,a brani a brani si stracciava. Le coste delsinistro lato avevano contratto un gradotale di carie che si spezzavano con unaminima forza. Nell’ala inferiore del lobosinistro si scorgevano le tracce di unascesso sanguigno e dava a conoscereche in cavità era già trapelata nei giorni28<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINALa lezione di anatomia (Michiel Van Mierevelt)antecedenti non poca quantità di sangueche, aggrumato, formò delle sostanzepolipose che col coltello difficilmente incidevasi.[…] Queste sole furono le alterazioniveramente mortali alle quali probabilmentela sifilitica infezione l’avrà a pocoa poco condotto, […] donde derivò inpregresso l’adesione e l’ascesso e, finalmente,l’effusione e la soffocazioneimprovvisa. Non si può lasciare inosservato,che il mestiere da questo infelicesempre instancabilmente esercitato nonv’abbia moltissimo cooperato. L’esperienza,difatti, comprovò in ogni tempo che ladiversità degli impieghi e dei lavori, aiquali gli uomini si dedicano, confluisconoad apportare certe determinate specialialterazioni nella loro animale economia e,per conseguenza, a disporli a perdere lavita per malattie quasi sempre uniformi.Li medici più illustri, tra li quali il celebrenostro Ramazzini, ce ne tramandanofedeli osservazioni. Altre malattie furonopertanto vedute assalire li esercenti dimestieri che vita sedentaria richiedono,oltre quelli che a varie commozioni dicorpo l’uomo costringono e ad altre, finalmente,quelli che si espongono all’azionedi sostanze che affettano gravemente o isensi o l’irritabilità delle parti e che induconoun grado di ispessimento o difusione nella crasi umorale. A queste dueultime specie pare che appartengano idanni che ai fabbri col lungo lavoro nellaloro officina risultano. Quantunque dalprelodato medico siano state solamenteaccennate le oftalmie (come toccò asoffrire il padre di Demostene), pureconviene già persuadersi che le violentemozioni degli arti superiori per vibrar colpisopra l’incudine, infierendo una straordinariafatica ai muscoli pettorali, debbanocontrapporsi ad una regolare dilatazionedel torace ed una equilibrata circolazioneper la viscera polmonare. Quanto inoltrecontemporaneamente non dovrà l’azionedel fuoco, quella delle carboniche emanazioniperturbare la sensibilità dei bronchie delle cellule e disporre ostruzioni neltessuto celluloso, adesioni e congenerivizi? Guai a chi poi si combinasse chequesti miasmi singolarmente sifilitici contaminasserola massa umorale!».L’ultrasessantenne Giacomo Marcello,da molto tempo dispnoico, mentre lavoravain un filatoio da seta cadde improvvisamentea terra morto. L’autopsia del 6aprile 1796 pose in evidenza che il«polmone sinistro era attaccato superiormentealla pleura e nel lobo inferiore strettissimamenteal diaframma. Presso illuogo di questa adesione si sentì nelpolmone un corpo duro che, estratto edesaminato a parte, si è trovato essere unosso di una figura quasi semicircolarelungo quattro pollici, largo uno e grossotre libbre all’incirca. Tal osso era circondatoall’intorno […] con una sostanzacartilaginosa della stessa figura ed estensioneed era coperto dal periostio. […]nel fondo del torace vi era un poco disangue travasato. […] Aperto il cranio sividero i vasi del cervello ripieni di sangue,tre once ne scapparono fuori nell’aprirloe tre altre, all’incirca, se ne trovarono nelfondo della teca. Il cervello e cervellettoerano sani e di quella maggior consistenzache per ordinario suol riscontrarsinei vecchi. La dispnea alla quale ildefunto era da molto tempo soggettocredo si possa dedurre dalla floscezzadel parenchima polmonare. L’osso poi,che con esempio certo straordinario si ètrovato nel lobo inferiore del polmone sinistro,sembra essersi formato da unprogressivo indurimento di quella porzionedi questo viscere che da molle ebasculante era divenuta cartilaginosa». Ilmedico Gianbattista Del Bene concludevala sua relazione asserendo che lamorte repentina di quell’uomo fu prodottada «fortissima apoplessia per lo scoppiodi quel vaso che tramandò sangue dentroil cranio […]: facendo una forte compressionesopra il cervello ed intercettando illibero afflusso dello spirito motor sopra ilcuore ha causato […] conseguentementela morte».L’autopsia del conte Bonaventura Rizzifu eseguita dai medici Pietro Lombardo,Alessandro Montagna e Antonio Manzoninella chiesa delle monache di Santa Caterinada Siena la mattina del 17 aprile1796. All’esame esterno il cadavere sipresentava «assai emaciato coll’addomealquanto incavato, di colore livido e colloscroto e il pene scorticato forse dalle urineacri e mordaci». Introdotto un «siringonesolcato», fu scoperto «che nella vescicanon solo esisteva la pietra, ma che era divolume più tosto grande». Aperto il ventre,apparvero «gli intestini e lo stomaco lividi,poco gonfi, nerastra la milza e di moleordinaria, voluminoso il fegato e duro collacistifellea ripiena di bile gialla. La vescicaurinaria, la cui faccia esterna era di coloretendente allo scuro, s’innalzava di mezzodito traverso sopra le ossa del pube.Estratti gli organi urinari […] ed aperta lavescica, si rilevò contenere due pietre,l’una situata verso il fondo del recipiente,di figura rotonda e grossa come una nocescorticata, l’altra situata nel davanti versoil collo, di figura conica a foggia di picciolopero la di cui punta si era intrusa nel collomedesimo della vescica. Ambeduequeste pietre erano di superficie scabradella sostanza del tufo e quella che riguardavail collo conteneva nel mezzo un agoda crine di ferro, di mezzana lunghezza.Tale era il volume delle due pietre che ilrecipiente dell’urina era da esse quasiinteramente riempito, il pochissimo spazioche rimaneva conteneva poco umoreurinoso, guasto, un po’ crasso, di colorecenerognolo. Fu singolar cosa che laglandula prostata, la quale nei vizi urinarisi aumenta di volume e s’indura, fosse intal guisa estenuata che di essa nonrestava che un picciolo vestigio. Tagliata,apparve di color rosso carico com’è larosa damascena. Una mucosità delcolore del piombo spalmava la cavità<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 29


STORIA DELLA MEDICINAdella vescica, la di cui sostanza era dura.Gli ureteri, ove sboccano nella vescica,erano assai ristretti, larghi al contrario dallaparte dei reni e larghi pure in tutta la lorolunghezza. Il destro più del sinistro e potevanoessi contenere la punta del ditomignolo della mano. Pieni erano dellostesso umore guasto della vescicameschiato a piccioli calcoletti di figura irregolare.Grandi, duri e pallidi erano i reni,men grande il sinistro del destro. Ampleeranolepelvieitubulisenzacheinessici fosse umore o calcolo. […] Risulta chel’ago crinale diede origine alla pietra incuiessosinascoseequestadiedeorigine all’altra pietra e successivamentea tutti gli altri morbosi disordini soprarimarcati da quali poscia provenne laconsunzione e la morte» 41) .La relazione stesa il 31 luglio 1793 dalmedico fisico Mario Cuzzeri illustra vita emorte di «Isabella, tedesca d’origine,pervenuta da vari anni nella nostra città,sola, senza modo e senza aderenze;trascelse procacciarsi uno stentatomantenimento col fare di se stessa commercio.Invecchiò pertanto, soggiacendosovente a quei morbi che quasi mai nonvanno da tal professione disgiunti; […] unerpete icoroso sull’esterna superficie dellecosce, probabilmente di celtica indole,de’ frequenti insulti d’asma, una lunga edinvincibile diarrea e la total consunzionedella persona furono le più recentivicende di quell’infelice. Ieri finalmente,correndo l’anno 56esimo di sua età, sud’una pubblica, ma solitaria via dellacontrà di San Stefano ove da tre mesifacea dimora, fu da un deliquio assalita,per cui là da pochi passeggeri inutilmentele venne alcun volgare sussidio prestato,giacché non più riavendosi, nello spaziodi tre ore […] passò ad altra vita. […]All’esterna ispezione del cadavere,nessun indizio […] di contagioso malore,nonmisipresentòchelastessafiguradella consunzione, verun’altra esternalesione, rimarcando l’erpete suaccennataalle cosce. Quale dunque sarà stata laprossima causa di sì sollecita morte?L’aspetto esteriore, la condizione preventivasembrano escludere i sospettid’apoplessia, sia sierosa che sanguigna;nessuna improvvisa rimarcabile estrusionev’ha luogo parimenti di credere natanella cavità del torace, giacché né sanguesgorgò dalla bocca che potesse darsospetto d’uno scoppio vascolare, né pusche indicasse la rottura di qualchevomica, né perfin si sono giammai rimarcateedemazie che fossero indizi dicolluvie sierosa che, portandosi ad aggravareil polmone od il cuore, divenissecausa di morte. Parrebbe piuttosto cheuna sincope prodotta da uno stato disommo languore abbia troncato il filo disì misera vita. La inveterata diarrea checondusse la nostra defunta al perfettomarasma […] sembrano dar la confermaa tal congettura. I frequenti asmatici insultinon bastano […]quando mancano gli altrisintomi per pronunziare. La presenzadell’idrotorace o dell’idrocardia, giacchéladdove esiste un erpete non sono rariquegli accidenti per il facile risalimentodell’erpetico umore».L’indagine anatomica sul cadavere delsoldato croato Angelo Sodarisc, cocchierenella Compagnia Stuari mancatoai vivi il 25 agosto 1794 nell’ospedale militare,fu eseguita il giorno seguente dalmedico Mario Cuzzeri. L’uomo, di anniquaranta, di temperamento bilioso, erastato assalito da un dolore alla regione delrene sinistro che si estendeva verso lamilza, accompagnato da febbre vespertina.Venne assistito inutilmente nella suacasa per sette giorni con ripetute «emissionidi sangue, con bibite oleose, conpurgativi refrigeranti». Il 30 luglio si eratrasferito nell’ospedale per «assoggettarsiad una più agiata ed assidua medicatura.Persisteva il dolore suaccennato, la milzaera tumefatta e resistente, gli ureterisembravano ristretti, la secrezione delleorine era un po’ ritardata, il polso febbrilee vibrante». Rivelando il complesso deisintomi uno stato reumatico infiammatorio,furono prescritti ripetuti salassi, clisterioleosi, bibite diluenti e diuretiche e della«peruviana corteccia». All’ospedalesopravvennero anche varie altre patologie,sempre curate con i soliti sistemi,più un impiastro di cicuta sopra l’addomeper moderare l’ostruzione della milza. Insettima giornata, un ostinato dolore renaleirradiatosi alla coscia e al ginocchio, fumitigato con l’applicazione in loco dialcune coppette e un ampio vescicatorio,e delle fomentazioni all’arto inferiore. Nongli fu mai fatta mancare la solita pozioned’olio. I frequenti e irregolari accessifebbrili facevano supporre un’infiammazionedel peritoneo. «Per sedare l’irritatosistema dei nervi, per opporsi alla minacciatacorruzione umorale, e per mantenerela vacillante energia della macchina,si fece proseguire all’infermo un discretouso della china e di alcune pillole oppiatecanforate da prendersi mattina e sera».Nel ventunesimo giorno comparvero leemorroidi, le feci si fecero «liquate e fetenticon qualche traccia di purulenza […]. Lacute divenne secca ed urente, la linguaasciutta, le funzioni animali alterate,l’emorroidi […] davano segni di gangrenismo».Gli furono prescritte dellebevande acidulate. Si arrivò così allaventiquattresima giornata quando il polsodivenne piccolo e la febbre intensa.«Comparvero i tremori, la faccia si feceippocratica e la corruzione umorale eragiunta a segno di generar sulla cuteparecchie pustole suppuranti. In vigesimasestasi rimarcò qualche tensione diventre, polsi esilissimi, […] sonnolenzacontinua, una tendenza delle suaccennatepustole al gangrenismo, la favellaconfusa. Un’estesa esulcerazionedell’osso sacro, da cui sembrava trapelare,per le connessioni delle sue vertebre,una sanie corrotta» a causa deicopiosi continui sudori. Nel ventisettesimogiorno di malattia, ed ultimo della sua vita,sopraggiunse uno stato letargico, il polsosempre più piccolo e una «materiagangreniforme sgorgava dalla bocca edalle narici. Verso sera, finalmente, lasciòdi vivere». Ottenuta l’autorizzazione, ilprotomedico Pietro Monterossi analizzò ilcadavere. «Aperto l’addome si videl’omento consunto e scuro di pinguedine,il ventricolo impicciolito e tutto occultosotto le coste del lato sinistro, il fegatosquallido, la cistifellea tumefatta. Il colonera di capacità molto ristretta per tutta lasua lunghezza e di una consistenza quasicartilaginea; i vasi venosi degli intestini,del mesenterio e del peritoneo eranorigonfi e lividastri; la milza un po’ maggioredel naturale, mentre i reni e il pancreaserano nella norma. L’intestino retto eraassai ristretto, la sua tonaca interna eracome impiastrata di una materia mucosopurulenta,le cellulari che lo rivestonoscomposte nella tessitura ed alterate nelcolorito; gangrenismo all’osso sacro nellasuperficie esteriore e qualche contaminazionenella faccia interna delle vertebrelombari dell’osso sacro e delle ossa innominate;il peritoneo agevolmente distaccabiledalle parti a cui naturalmente èmolto adeso». Il medico Cuzzeri, cheaveva tracciato anche il diario clinico,concludeva le osservazioni ricavate dall’esameanatomico ipotizzando che «nellaristrettezza marcata del colon e nel rettointestino fossero i vizi più antichi dellasofferta infermità; […] che lo stato dei vasivenosi dimostra aver precipuamente unacondizione infiammatoria e che il faciledistacco del peritoneo dalle altre partiindica la distruzione delle cellule adiacenti[…]. Infine, che la materia marciosa ritrovatanella cavità del retto intestino, lacontaminazione delle cellule che lo attornianoe della superficie interna ed esterna30<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAdella piccola pelvi, significa aver quivi lamalattia stabilita fatalmente la sua ultimasede».Il medico fisico Matteo Barbieri, checonobbe il soggetto in esame solo negliultimi sei giorni di vita, tracciò un quadroanamnestico «per far conoscere la verae recente causa della di lui morte». Il fuGasparo Colombo aveva contratto moltianni addietro una «semplice gonorreavirulenta» che non adeguatamente curatadegenerò «in abituale gemizio». Si trovòmolto tempo dopo esposto a frequentifastidi nell’orinare, a episodi di disuria estranguria. Sopraffatto negli ultimi mesida incontinenza, «da ricorrenti accessifebbrili, da molestia alla regione lombaredestra, peso al perineo, tensione e tumefazioneall’ipogastrio e vomito», cessò divivere a causa dell’incontinenza, mutatain totale iscuria aggravata da difficoltàrespiratoria. Quattro giorni prima deldecesso, si era tentato inutilmente di cateterizzareil paziente, ma un ostacolo allametà dell’uretra aveva impedito al cateteredi passare in vescica. Il 27 settembre1794, nel sezionare il cadavere, si cercòdi capire quale fosse stato l’ostacolocontrollando minuziosamente «l’obiceistesso, come ugualmente l’ipogastrio ela regione ombelicale tesi e tumefatti».Aperto l’addome, apparve la vescica conla faccia anteriore fortemente aderente alperitoneo, con i vasi «turgidi e rubicondi»,talmente gonfia che nascondeva lamaggior parte dei visceri. In essa, chenella faccia posteriore già minacciavagangrena, erano contenute otto e piùlibbre di urina torbida e puzzolente.Gl’intestini e il mesenterio erano infiammati;un po' scuro, grande e consistenteil fegato; flaccido e quasi vuoto il ventricolo;il rene destro «rubicondo», il cuiuretere, fino alla sua inserzione in vescica,era sensibilmente dilatato. Separate dalcorpo la vescica e l’uretra e aperte longitudinalmente,si vide il collo vescicaleassai tumefatto e indurite le rispettiveghiandole, ma in modo speciale laprostata nella parte sinistra. «Compatto equasi calloso il lungo tratto dell’interafaccia dell’uretra, […] in un solo puntoperò era sì angusto e sì ristretto il passaggioche non solo non avrebbe datol’ingresso al catetere o minuggia, maneppure al più sottile capello. Fatale nonsarebbe stato certamente ai tempi nostril’esito di questo caso, se con più premurae maggior avvedutezza si fossero posti[…] quelli opportuni mezzi che nonsuggeriscono gli antichi, ma che i recenticlinici fortunatamente conoscono.Imperciocché la morte non deve ascriversial veleno sifilitico, ma al difetto noninsuperabile del passaggio dell’urina. Daquesto ritardo e total soppressione ebberoorigine le febbri, le ricorrenti infiammazioniviscerali, le adesioni fra le parti ed inconseguenza la morte» 42) .L’odissea di Giacomo Ungarin, dinazione friulese, cernida della CompagniaSpineda del Reggimento Treviso «disanguigno bilioso temperamento e chenon sorpassava 30 anni d’età», è cosìdescritta dal medico fisico Mario Cuzzerinella sua Esposizione anatomica: «Unmorbo che segni colla morte l’ultimotermine di sua lunga durata, che nonabbia nel suo andamento presentato senon una serie di strani e complicati fenomeniopponendo un’invincibile resistenzaalla più energica medicatura meritar devechesenecompiailprocessocolladissezionedel cadavere, giacché in questa otrova il medico la conferma di sua teoria− ed ecco un qualche conforto al suorammarico − o vede il suo disinganno ene trae delle norme per l’avvenire ». Ilsoldato si era ricoverato presso l’ospedalemilitare il 19 marzo 1795 perchéafflitto da otto giorni da febbre, tosse ostinatae un dolore persistente nella regionedel ventricolo. Ben presto i dolori si propagaronoalventreealpetto,mentreilpolsosi manteneva «duro e vibrante». Il protomedicogli fece «usare una medicatura,diretta soltanto a debellare» quello cheriteneva essere un dolore reumatico edopo otto giorni questo parve risolto,tranne la febbre, la tosse e l’oppressionerespiratoria. «Le deiezioni liquide gialloverdastre,il polso ineguale, gonfio malasso, i copiosi sudori facevano scorgerequanto fosse illusoria la cessazione deidolori». Palpando l’addome, si constatòun importante infarcimento al fegato edalle sue adiacenze, così gli fu somministrata«una lunga dissoluzione di tartaroemetico e di alcune pillole canforate 43) […].Quella a mantenere una continua nausea,dando eccitamento agli organi della digestioneillanguiditi, queste per ridonare atutto il sistema la perduta energia opponendosiinoltre alla setticità degli umorinella quale sembrava propendere». Piùtardi si evidenziò una tensione addominalee «in sedicesima giornata un verostato timpanitico accompagnato da stitichezzadi corpo» che si cercò di ripararecon lenimenti e «frequenti prese di olio».La febbre continuava in modo irregolareaccompagnata da brividi. La tosse eramolesta e diaframmatica, «la fisionomiasi facea oscura» e notevole il dimagrimento.Al poveretto, «minacciato da unatabe che a ragione sembrava di fegato»,fu propinata una pozione giornaliera di«una pianta epatica qual è il marrubiobollito nel siero di latte». In ventottesimagiornata insorse un dolore puntorio sottola mammella sinistra. Aumentò la febbre,e la tosse sempre più intensa era accompagnatada vomiti di materie biliose. Ildolore scomparve per pochi giorni, persistevaperò la tensione addominaleall’ipocondrio destro e il polso era debolee irregolare; tutti indizi di «grandi disordiniviscerali». Il quarantesimo giorno, «cedutolo stato timpanitico, si scoprì più facilmentel’effusione d’acqua nella cavitàaddominale». Gli venne prescritta l’acquadi mille fiori 44) ; la diuresi aumentò divenendopiù chiare le urine. «Una colliquazionegenerale, contrassegnata dalsommo e rapido emaciamento, generatadalle interne suppurazioni […] fecepassare, in quarantanovesima giornata,all’uso di una decozione di china […]antinfettiva e febbrifuga. Ma nulla valsead arrestare i progressi d’un morbo chedovea essere per sua natura fatale. Ilventre infatti era meno teso, ma la febbresempre viva, la consunzione, le oppressionidi respiro, la celerità e piccolezzadel polso, i sudori colliquativi indicavanoappressarsi lo sviluppo di sì lungatragedia». Per non lasciar nulla d’intentato,il protomedico volle sperimentare una«preparazione antimoniale» 45) moltovantata per mali di questo tipo. Fattosi ilvomito più intenso e copioso, si passò allasomministrazione di vino scillitico 46) .Sopravvenne infine il catarro soffocativoe, finalmente, dopo sessantacinque giornidi “cure” ospedaliere il Nostro cessò divivere. Il 27 maggio il chirurgo PietroMonterossi aprì il cadavere. « Appenaincisa la muscolatura, sgorgò una quantitàd’acqua giallognola. L’omento simostrò tutto adeso al peritoneo. Specialmentenel lato sinistro prolungavasiall’epigastrio; era alteratissimo nel coloritodimostrando d’aver sofferto una superficialeinfiammazione suppurativa. La suasostanza era indurita, quasi scirrosa,grossa, specialmente nei lembi dove lagrossezzagiungevaaunditoemezzotraverso. Non lo si vedeva più compostodi due lamine comprendenti dell’adipe,giacché era tutto ripieno d’una duracondizione infiammatoria. Gli intestini tuttierano aspersi d’un’infinità di bianchi graniglanduliformi sebaceo - purulenti. Ilmesenterio infiammato e pieno di glanduletteostrutte scrirrose. Il fegato foscoe livido […], alquanto resistente al coltelloanatomico. La cistifellea gonfia di sciolta<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 31


STORIA DELLA MEDICINAbile, la milza semi-ostrutta e ripiena […]di grani bianchi scrirrsi. […]. Nuotavanoi polmoni in una contro naturale quantitàdi siero, la loro superficie mostravasi lividastra;il destro lobo rimpicciolito, il sinistroconteneva un ascesso rimarchevoleil cui pus pareva racchiuso da unacapsula steatomatosa. Nei lembi dellostesso […], così pure nelle cellulari delmediastino […], si trovarono dei corpiglanduliformi di scirrosa natura, […]dell’acqua nel pericardio».Da tutte queste informazioni il Cuzzeridedusse:1. «Che uno stato infiammatorio erisipilaceo»aveva occupato la superficiedei visceri addominali.2. «Che il sistema glandolare sia quindiprogredito ad uno stato ostruttivo percui alcune glandule siano arrivate allacondizione scirrosa, altre a quella disteatoma».3. «Che la suppurazione rinvenuta nellobo sinistro polmonare fosse posteriorea quella doglia che assalì ilnostro defunto alla mammella […]eche una disposizione generaleall’indurimento abbia costituito icontorni di quell’ascesso sotto formadi steatoma».4. «Che l’acqua effusa nel basso ventrefosse un prodotto della ostruzioneglandolare per cui era impedital’apporzione dell’umore linfatico».5. «Che il siero trovato nella cavità deltorace e nel pericardio si fosse iviraccolto negli ultimi giorni di vita peruno stato spasmodico degli organidelle respirazioni».6. «Che i brividi frequenti, che mentivanodegli accessi periodici, non fosseroche sintomi delle interne successivesuppurazioni».7. «[…] la continuità della febbre e laconsunzione, erano gli effetti di unaprava chilificazione e d’una conseguentedegenerazione umorale».BIBLIOGRAFIA33) Medico di Eisenach (Turingia), tra il 1719 eil 1741 raccolse 1600 casi clinici sullemalattie femminili che servirono a formareuna poderosa opera in otto volumi.34) Docente d’anatomia al Collegio di Francia,ha presentato il primo quadro comparativodello stato degli organi umani in malattia ein salute, raccogliendo nel suo Traitéd’Anatomie (1820 ca.) molti materiali per gliulteriori progressi nell’anatomia patologica.35) Giovanni Hessio, medico di Norimberga.36) Abitualmente, nelle forti febbri venivanopropinati dei “refrigeranti” consistenti indecotti d’orzo, limonate e bagni generalitiepidi, insieme a dei “subacidi”: spirito disale (sale ammonico non caustico) e divetriolo somministrati nel brodo o nel vinonella dose di 10-12 gocce per 3 volte algiorno.37) FRIEDERICH AUGUST WEBER (1753-1806), De causis et signis morborum, Lipsia1786-1787.38) Il calcolo più grande misurava cm 5.50 x3.50 e aveva le sembianze di un tubero ditopinambur.39) BERNARDINO RAMAZZINI, De morbis artificiumdiatriba, Modena 1700. Nel testo,universalmente considerato la base dellaMedicina del Lavoro, l’autore prende inconsiderazione le malattie collegate allavoro fisico e intellettuale relative a 52 categorieprofessionali indicando le misure profilattichee terapeutiche da usare.40) John Brown (1736 – 1788) medico scozzese,docente ad Edimburgo. Avanzò unateoria sulla base dell'eccitabilità del cervelloe delle fibre neuromuscolari da partedell'ambiente esterno: se gli stimoli esternivengono meno, si configura uno stato patologico.Influente in tutta Europa, la suaipotesi venne ripresa in Italia da GiovanniRasori, che nel 1792 ne tradusse l'operaElementa Medicinae.41) ASVr, Ufficio Sanità, b. XLVI-42) ASVr, Ufficio Sanità, b.XLV.43) Tartaro emetico = tartrato doppio di potassioe antimonio di base, sostanza cristallinabianca molto tossica. La canfora era usatacome antisettico e debole analgesico.44) Composta con fiori d’arancio.45) L’antimonio era usato per le sue quattro virtùmedicamentose: sudorifera, emetica, purgativae fortificante. Vi erano preparati inpomata e sotto forma di “pillole eterne”, cosìdette perché dopo aver esercitato un’azioneemetica venivano recuperate e riusateda…tutta la famiglia. Usato in modo indiscriminato,gli Accademici delle Universitàfrancesi ne decretarono il divieto data la suareale tossicità (Parigi 1566).46) Vino scillitico (o squilitico) — da scilla, piantadelle gigliacee. Dai bulbi macerati in acetodi vino si ricavava un medicinale usatocome diuretico e espettorante.MEDICINA DI FAMIGLIACOME CALCOLARE IL COMPENSO DOVUTOAL SOSTITUTOIl nuovo accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti economici con i medici di medicina generale derivante dall’intesa della ConferenzaStato-Regioni n. 2272 del 23.03.2005 prevede che:“L’onorario spettante al medico sostituto è calcolato, …omissis.., nella misura del 70% del compenso di cui alla lettera A, comma 1 dell’art. 59..”Il compenso in questione è il “COMPENSO FORFETTARIO ANNUO”.Questo va corrisposto per intero se la sostituzione si effettua nei mesi di aprile, maggio, ottobre e novembre; va aumentato del 20% se la sostituzioneavviene nei mesi di Dicembre, gennaio, febbraio, marzo; va diminuito del 20% se la sostituzione avviene nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre.In pratica quindi la formula per il calcolo è la seguente. Dal cedolino mensile:Compenso forfetario X 70%: 30 = X(somma dovuta per ogni giorno di sostituzione)X va aumentato del 20% nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio, marzoX va diminuito del 20% nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre32 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAIl maledi Fedradi LUCIANO BONUZZISUMMARY PHAEDRA’S DISEASEThe author hints at Phaedra’s passion,described by Euripides, highlightingin particular the incest taboo. Phaedrain fact is love-sick for her own step-sonHippolytus, a human figure with a notwell defined sensual identity.Key Words: Phaedra – love-sickness– incest.Fedra, struggente figura travolta dall’amoreper il figliastro Ippolito, ha coinvoltodrammaturghi insigni come Euripide,Seneca, Racine e d’Annunzio (1),ma nella letteratura arcaica le allusionia questo mito sono piuttosto fragili perquanto il nome di Fedra sia ricordatoda Omero: Odisseo, quando evoca imorti, la vede accanto a Procri e alla“bella Ariadne” (2). La prima testimonianzaben strutturata prende corposolo con Euripide, in un’età quanto maiinquieta, mentre ulteriori motivi chemovimentano ed arricchiscono ilnucleo originario del racconto sonodovuti a scrittori tardi come DiodoroSiculo, Apollodoro, Plutarco, Pausania.L’interpretazione di Euripide ha, in ognimodo, un valore centrale non solo perl’ampiezza con cui affronta il mito maanche per l’essenzialità dei problemiche pone sul tappeto. Parlando diFedra Euripide si misura con la problematicitàdell’esistenza richiamandol’attenzione, in maniera perentoria, sultabu dell’incesto, il crinale chesostanzia l’enigmaticità della condizioneumana, instabilmente sospesafra natura e cultura. Il rovinoso amoredi Fedra è illustrato da Euripide nell’Ippolitocoronato (3), il rimaneggiamentodi una precedente versione perduta –l’Ippolito velato – dove il comportamentodi Fedra sarebbe stato descrittocon toni liberi, estranei al sentire deltempo. L’audacia narrativa di Euripideè stata, quanto prima, stigmatizzatada Aristofane che gli rimprovera il relativismoetico e la spregiudicatezza (4).Il Prologo dell’Ippolito coronato esordiscecon l’apparizione di Afrodite sulfrontale della reggia di Trezene: ègelosa per la familiarità di Ippolito conArtemide e fa sapere di aver deciso divendicarsi. Il gioco le riesce facileinducendo, in occasione dei MisteriEleusini, un fulmineo amore per ilgiovane Ippolito da parte di Fedra chenel vederlo è trafitta da un vissutotormentoso: diventa silenziosa, piangee nessuno dei familiari conosce lanatura del male. Fedra, figlia diMinosse e di Pasifae, è moglie diTeseo, il padre di Ippolito nato da unaprecedente relazione con la reginadelle Amazzoni. Dopo il monologo diAfrodite, sulla scena compare Ippolito:è intento ad offrire ad Artemide unacorona di fiori raccolti in un pratoincontaminato dove a lui solo èconcesso il privilegio della presenzamentre può, addirittura, parlare con ladea , sia pure senza vederne il volto.Orgoglioso della propria castità, Ippolito,dopo aver commentato che gli deie gli uomini hanno gli stessi costumi,elude il suggerimento di un servo chelo invita ad onorare tutti gli immortalisenza esclusioni di sorta, lo invita adonorare Afrodite. Assoluto il contrastofra Ippolito, narcisisticamente raccoltosu se stesso, e Fedra che il Coropresenta nella Parodo: è a letto conleggeri veli che oscurano appena labionda capigliatura, non si alimenta, èinfelice, soffre in silenzio, pensa allamorte. Si sa che la natura della donnaè fragile ma nessuno può accantonarela curiosità di conoscere le cause chehanno sconvolto il suo aspetto: ci sichiede se sia posseduta da qualchedivinità – Ecate, Pan o i Coribanti (5) –o non sia piuttosto incorsa in un sacrilegioo sia invece preoccupata per unnuovo amore del marito. La nutricevuole aiutarla ma è disorientata e nonsa cosa fare o cosa non fare ed argomentache è preferibile la condizionedel malato a quella del terapeuta,oppresso sia dalle preoccupazioniinteriori che dalle fatiche di chi devecorrettamente operare; la vitadell’uomo, del resto, non è mai liberada affanni. Fedra, che ormai è in unostato di profonda prostrazione, chiededi essere sollevata, prega che le siasorretto il capo, non riesce più areggersi sulle ginocchia ed ordina chele sia tolto il velo che ha sulla testapermettendo ai riccioli di ondeggiaresulle spalle. Di fronte a tanta sofferenzala nutrice le raccomanda la nobiltàd’animo e la invita alla calma senzacedere a dolorose inquietudini maFedra fantastica: aspira a dissetarsicon l’acqua di una sorgente boschiva,vuole andare nella foresta e, accompagnatada cagne da caccia, intendeassalire le cerve mentre nella manoben sollevata, accanto ai biondicapelli, oscilla la lancia pronta adessere scagliata. La nutrice tenta ildialogo per capire che cosa ne sconvolgala mente ma Fedra è reticente:ammette di essere folle per colpa diun dio e chiede che le venga nuovamentevelato il capo per la vergognadelle proprie parole. La nutrice,tuttavia, incalza con le domande invitandolaad aprirsi e le offre il proprio<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 33


STORIA DELLA MEDICINAaiuto, l’aiuto che possono fornire ledonne se il male deve essere tenutosegreto, se invece si tratta di undisturbo dove non c’è nulla da nasconderepropone di chiedere l’aiuto deimedici. Finalmente a Fedra sfuggeun’imprecazione e, alludendo allapassione della propria madre per untoro, lascia intendere di essere innamorata.È innamorata di Ippolito, ilfigliastro, il figlio dell’Amazzone e diTeseo. Alla nutrice non resta che prendereatto della forza dirompente diAfrodite – se Afrodite esiste – e consigliaa Fedra di accettare la situazioneosservando che per guarire non hatanto bisogno di buone parole quantodel proprio innamorato e, per uscireda uno stato tanto doloroso, leproporre un filtro ma quando Fedravuol sapere se si tratti di un unguentoo di una pozione liquida la redarguiscedicendo che ad altro non devepensare che di star bene: ha bisognodi ricuperare la salute e non di informazionitecniche. A tal punto la nutricetenta una mediazione con Ippolito che,scandalizzato alle sue proposte, siabbandona ad un’invettiva control’ambiguo malanno del sesso femminilee si rivolge a Zeus dicendo che seproprio voleva perpetuare la specieumana non doveva pensare alladonna ma piuttosto fare in modo chegli uomini potessero acquistare, conadeguato compenso, il seme dei figlilasciando le case libere dalla presenzafemminile. Ippolito, per quanto sconvoltodalla notizia del sentimento diFedra, ha però giurato di mantenere ilsilenzio ed anche se è la lingua adaver giurato e non l’animo non potràparlare con nessuno di quanto gli èstato rivelato. Fedra peraltro si rendesubito conto che per sbloccare lasituazione è indispensabile trovareparole nuove, nuove soluzioni, mentrela nutrice deve riconoscere, sconsolata,che la sua politica era errata eche il successo e la saggezza dipendonosolamente dalla sorte. A Fedranon resta che morire ma è ben consapevoleche, morendo, sarà la rovina diun altro, ovviamente di Ippolito. Il Corocommenta che adattando una cordaintorno al candido collo si impiccheràal talamo e libererà l’anima daltormento d’amore. Quando la presenzadi Fedra si è ormai dissolta, con unvero coup de théâtre, arriva Teseoreduce da un pellegrinaggio a Delfi. Èsconvolto dalla notizia che lo trovaimpreparato quando una tavolettanella mano di Fedra risveglia il suointeresse: è una lettera con cui accusaIppolito di aver tentato di sedurla.Teseo ironizza allora sulla castità diIppolito, sulle sue abitudine vegetarianee sulla devozione per i libri diOrfeo e lo bandisce chiedendo aPoseidone di farlo perire. Poseidone,infatti, era il vero padre di Teseo inquanto sua madre, nella notte in cuil’aveva concepito, aveva amato siaPoseidone che il marito Egeo e Poseidoneaveva promesso al proprio figlioche avrebbe esaudito tre suoi desideri.Ippolito insiste nel ribadire la propriacastità, afferma di avere la sola aspirazionea primeggiare nelle gare sportivesenza alcuna ambizione politica esi rammarica per la mancanza di unsereno giudizio su tutta la vicenda madeve andarsene e mentre si allontanacon il proprio carro, viaggiando lungoil mare, da un’onda esce un toro chespaventa le puledre: le briglie lo travolgonoe batte il capo contro una roccia.Ormai respira a fatica: il biondo capoed il giovane corpo sono straziati.Chiede di essere sollevato con delicatezza– come aveva domandatoanche Fedra, per quanto compromessacon un’altra condizionemorbosa - e mentre si trova in questostato si avvicina Artemide: ne avverteimmediatamente il profumo, un verosollievo, un balsamo per il suo corpo.La storia si avvia ormai verso laconclusione con un lungo discorso diArtemide che denuncia la responsabilitàdi Afrodite per tutto quanto èaccaduto ed in onore di Ippolito istituiscequel rito per cui le vergini, primadelle nozze, gli dedicheranno leproprie chiome: l’amore di Fedra nonsarà pertanto dimenticato. Al figlio delvecchio Egeo chiede di abbracciareIppolito, il proprio figlio, che ha uccisosenza una volontà autenticamentelibera come è inevitabile che gli uominipossano fare se gli dei lo permettono.Ad Ippolito, infine, rivolge l’invito edificantedi perdonare il padre.Con Diodoro Siculo (6) la vicendaviene ad essere, per così dire, demitizzata:Fedra, secondo Diodoro,avrebbe sposato Teseo per l’imposizionedel fratello che aveva strettoun’alleanza con Atene e innamoratasidi Ippolito si era poi impiccata quandoera stata invitata da Teseo a dare spiegazioniin merito al proprio stato d’animo.Anche Apollodoro (7) e Plutarco(8) confermano i tratti essenziali diquesta storia d’amore ma caricandonele argomentazioni razionalistiche.Suggestivi, piuttosto, alcuni particolariregistrati da Pausania: a Trezenedescrive un tempio consacrato adAfrodite Kataskopia da dove Fedraspiava Ippolito mentre faceva ginnastica(9) e ricorda anche un mirto dallefoglie bucherellate che avevanoassunto questo aspetto da quandoFedra, angosciata dal desiderio, letormentava con lo spillone che avevanei capelli (10).EuripidedesignalatragediadiIppolitoediFedraconilnomediIppolitoma le note più coinvolgenti e le osservazionipsicologicamente più penetrantiriguardano il vissuto di Fedra,così come si verificherà anche negliautori posteriori. È, infatti, Fedra cheagisce per prima e che soffre inguaribilmente:soffre in maniera dilemmatica,senza via d’uscita.La sintomatologia di Fedra, travolta daldolore, si articola attraverso un doppioregistro: da una parte la sofferenzainteriore e dall’altra un gruppo di testimonianzevisibili, di segni, che annuncianoil disagio a quanti le vivonoaccanto e, innanzi tutto, alla nutrice.Dominata da un amore vietato oscillafra colpa e vergogna e soffre con tantaintensità da pensare alla morte mentrela perplessità interiore è tradita dallecontraddittorietà delle richieste: vuolestare a letto dentro la reggia ma subitodopo chiede di essere accompagnataall’aperto; desidera che le sia tolto ilvelo dal capo ma poco dopo chiedeche il capo sia nuovamente coperto.È deperita, non riesce a reggersi sulleginocchia, piange, è mutacica e nelcontempo fantastica: sogna di esserea caccia nella foresta, sogna di essereimmersa nella natura selvaggia, agliantipodi della reggia che è il centrodella vita sociale ben regolamentatadalle norme della cultura. Nessuno deisintomi elencati autorizza una precisadiagnosi, tanto sono generici, anchese il pianto, il silenzio e l’incapacità direggersi sulle ginocchia, in un contestodi deperimento generale che permettedi escludere l’emergenza di un vissutoimprovviso quale potrebbe essere unaccesso di paura, suggeriscono dipensare ad un turbamento della vitaaffettiva e sessuale. Orienta in talsenso la stessa compromissione delleginocchia, un disturbo che illumina disenso il pianto ed il silenzio. Le articolazioni,infatti, come il cervello e itesticoli contengono, secondo gliAntichi, quel liquido che è deputato34<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAalla trasmissione della vita (11). Anchela qualità dei sogni ad occhi aperti èdi qualche interesse per orientare ladiagnosi: questi sogni, piuttosto che ilcontenuto nero e triste che è propriodella malinconia, hanno il carattere dilibere fantasie ben orientate percompensare le carenze e le frustrazionidell’esistenza. Insofferente per lapropria situazione, Fedra immagina diessere nel mondo selvaggio dellacaccia proprio di Ippolito e di ripeternei gesti. In nessun caso, tuttavia, abdicaalla propria femminilità: se quando sifa togliere il velo i riccioli ondeggianosulle spalle, quando fantastica di esserea caccia immagina che la lancia,pronta ad essere scagliata, oscilli conelastica e dondolante eleganza accantoai biondi capelli. La sintomatologia,nell’insieme, sembra incerta fra quellaesibita da Saffo (12) quando è presadal patimento d’amore, e quella diMedea, un'altra innamorata delusa,quando, abbandonata e di-sperata,ha lo sguardo ancorato a terra (13),dominata – per ricorrere ad un’espressionetassonomica contemporanea –da uno stato di malinconia delirante.Il quadro clinico, tuttavia, si chiariscesufficientemente quando Fedra confessail proprio sentimento escludendoogni possibile interpretazione magicao teurgica del disturbo. Nel contempo,mentre l’intervento maldestro dellanutrice ferisce Ippolito, la situazioneprecipita. A Fedra non resta che farlafinita e per morire sceglie di impiccarsifissando la corda ad un appiglio deltalamo: uno spazio quanto mai intimodall’intensa carica simbolica intrisa divalenze aggressive contro Teseo. L’impiccagioneè una morte da donne(14), stigmatizzata da Elena (15) chela considera poco elegante rispettoalla nobiltà esaltante del colpo dipugnale anche se ritiene il suicidio unavia d’uscita inevitabile quando il maritoè fisicamente ripugnante tanto dapoter indurre nella donna il disgustoper il proprio corpo. Il suicidio perimpiccagione non è poi casuale.Quando Fedra, per morire, cinge ilcandido collo con un laccio colpiscealle radici la sorgente dei suoi tormentiaffettivi. L’interruzione del respiro,infatti, blocca il funzionamento dellephrénes che supportano il thymos cheè sede delle emozioni e del turbamentod’amore. Data la particolarefragilità dell’animo femminile, postulatadall’Autore ippocratico (16) e ribaditada Euripide (17), si capisce,insomma, come il suicidio per impiccagionepossa avere nelle donne ilcarattere di una scelta quasi elettiva.Il male di Fedra è stato scatenato dallosguardo. Si è infiammata vedendoIppolito e Pausania conferma che leocchiate dall’alto al basso eranotutt’altro che occasionali, tanto che,come si è ricordato, nel luogo dove siappartava per guardare era stato inseguito costruito un tempio in onore diAfrodite Katascopia. Queste occhiateerano peraltro unilaterali, estranee allaBlickkommunion che anticipa ed annuncial’incontro nella patria dell’amore.Ed è questa asimmetria radicalenello sguardo, uno sguardo privo dirimandi (18), che alimenta e fa lievitarel’angoscia di Fedra che, per scaricarela tensione interiore, punzecchia conuno spillone alcune foglie di mirto,l’arbusto che, sacro ad Afrodite,diventa l’ironico simbolo della fedeltàconiugale (19).Fedra, in sintesi, è stata travolta dallosguardo ma la passione ha potutonascere e fiorire non solo per la genericafragilità del sesso femminile maanche per una oscura predisposizioneereditaria: come la madre Pasifae (20)si dimostra, infatti, incapace di armonizzarele istanze della natura con leregole della cultura. È noto che Pasifae– si tratta della moglie di Minosse, illegislatore mitico per eccellenza – siera invaghita di un toro bianco e peressere posseduta, immemore di ogninorma e di ogni legge, si era fattacostruire da Dedalo una vacca artificialedove poteva nascondersi perrendere possibile l’amplesso cheperaltro ha avuto conseguenze funestecon la nascita di un essere mostruosodalla testa di toro: il Minotauro. Ilcomportamento di Pasifae, dalleconseguenze tanto nefaste, è intonatodalla dismisura aggravata dallo stravolgimentodella natura grazie agli artificidella tecnica dedalea. Nella storiadi Fedra, tuttavia, non si registra alcunricorso ad artifici tecnici ma piuttosto,proprio come nella madre per quantoin forma più attenuata, si cogliel’abbandono incontrollato alle pulsionidella natura senza tener conto dellenorme culturali che regolano la vitadella famiglia e della società. Fedra,in altre parole, non compie alcunascelta innaturale e non scavalca lebarriere della specie, né Ippolito è suoconsanguineo e pur tuttavia tenta diinfrangere l’ordine della famiglia comeavevano fatto Stenebea con Bellerofonte(21) o, in altre culture, la mogliedi Putifarre con Giuseppe (22). Ma lapassione di Fedra è di gran lunga piùcorrosiva in quanto forza il tabu dell’incesto,la scintilla grazie alla quale, perusare l’espressione di Claude Lévi-Strauss, “si compie il passaggio dallanatura alla cultura” (23).La scelta amorosa di Fedra è assaiproblematica, non solo perché ha peroggetto un figliastro ma anche per lasingolarità della figura di Ippolito. Gliè che, nell’immaginario di Fedra, Ippolitoimpersona la forza della natura main un contesto francamente ambiguo.Il figlio dell’Amazzone, in effetti, è uncacciatore che vive nella foresta in unospazio che condivide con gli animali,lontano dal territorio coltivato e al difuori della città con le sue regole familiarie sociali. Ma, a guardar bene,questa figura umana, per quantoimmersa nella naturalità selvaggia, nonha quei tratti di vitalità animale che, inmaniera emblematica, avevanosedotto la madre di Fedra: è fedele almagistero libresco della religiositàorfica,ècasto(24)esinutredivegetalie si sa che la lattuga (25), un vegetaletanto comune, ha addirittura uneffetto depressore sul vigore virile. Ilsuo senso della realtà è piuttostofragile: parla con Artemide ma non lavede. L’identità sessuale è dubbia: èangosciato dalla presenza femminile,predilige le compagnie maschili evagheggia, addirittura, qualche artificiotecnico-commerciale per il mantenimentodella specie pur di non doverricorrere alla mediazione di un incontrod’amore. Apprezza l’impegno sportivoper avere la gratificazione narcisisticadella vittoria, ma rifugge nel contempodall’impegno politico reclamato daiprotocolli della cultura: sembra,insomma, piuttosto lontano dalla maturitàpsicologica e dalla pienezzaumana. Quando poi, sulla via dell’esilio,è travolto da un incidente mortaleregredisce ad un livello profondamentearcaico, al livello della primissimainfanzia quando la comunicazione conla madre è sostanziata dagli odori edalla musica del battito cardiaco:avverte l’odore di Artemide – unamadre mitica, una cacciatrice come leAmazzoni – e percepisce la musicadolce delle sue parole, parole diperdono e di tenerezza.Fedra, in verità, non è priva di motivazioniper allontanarsi da Teseo, unbigotto della consolidata instabilitàsentimentale, ma l’incontro con Ippo-<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 35


STORIA DELLA MEDICINAlito non sembra proprio averla aiutatae svela, piuttosto, qualche aspettoproblematico della sua stessa personalità.Il confronto con il giovanecacciatore, biondo come lei, oscillainfatti fra la radicale asimmetria e laspecularità fantasmatica; in altreparole, Ippolito, dominato dall’udito,sembra muoversi in un universo inconciliabilerispetto a quello di Fedra cheè virilmente dominata dallo sguardo.Quando, d’altra parte, lei stessa èinvasa dal desiderio, mentre Ippolitoabita la sua mente, non si vedonochiare pulsioni ad un effettivo incontro:gli è che non fantastica tanto di essereaccanto ad Ippolito quanto piuttostoimmagina di essere un altro Ippolito –un doppio di Ippolito – dedita allapratica della caccia ma anche intentaad abbeverarsi alle fonti boschive,fortemente allusive alle fonti mistichedell’orfismo, per ottenere una beatitudinechehapocodaspartireconibisogni dell’esistenza terrena (26). Èben vero che nell’amore si realizza unasintesi di estraneità e di riconoscimento,ma nel vissuto di Fedra la radicalitàabnorme della passione rendeinconciliabili questi aspetti complementaridel vissuto d’amore. In ognimodo, al di là di tanti aspetti problematicied inconciliabili, Fedra ed Ippolitohanno in comune un rapportoquanto mai difficile con i protocollidelle norme sociali, con il contestodella cultura che, plasmando la natura,porta alla pienezza psicologica edumana e ad un’identità sessuale bendefinita.Quella di Fedra, in breve, è una sceltad’amore altamente problematica, bisognosadi chiarimenti e di sostegni che,in effetti, sono offerti dalla nutrice mal’affetto che prova per la propria pupillaoscura irrimediabilmente l’efficaciadell’aiuto che ha in animo di portare.La nutrice non è un’ingenua: sa che visono turbamenti dell’animo chepossono trovare conforto nell’aiuto cheproprio le donne sono in grado dioffrire ma sa anche che vi sono disturbiche reclamano gli interventi tecnicidell’arte medica: da una parte difficoltàpropriamente umane e dall’altradisturbi radicati nel disordine dell’assettoumorale. Questa distinzione dicompetenze è in sintonia con il saperedel Corpus ippocratico che in piùluoghi delinea i limiti e l’ambito operativoche sono propri della medicina(27). La nutrice, peraltro, si dimostrapiuttosto flessibile in merito ai vincolidei moduli terapeutici: quando Fedravuol sapere con quali farmaci intendecurarla, taglia corto e sentenzia che achi è sofferente non deve tanto interessarequale sia l’ambito tecnico deiprovvedimenti che vengono posti inessere ma, lasciando aperta ognipossibilità, commenta che ciò checonta è il ricupero della salute. Chiaritoche si tratta di mal d’amore è, delresto, possibile escludere quellemalattie, esterne ed interne, doveunguenti e decotti trovano l’indicazioneelettiva. La nutrice, nel contempo, sabene che Fedra, per guarire, avrebbebisogno del proprio innamorato comela pastorella di cui parlerà Molière (28)tanti secoli dopo. Verosimilmenteconsapevole che la passione si nutredi ostacoli pensa pertanto di rivolgersiad Ippolito per appianare ogni difficoltà,ma sorvola non solo sulla forzacogente del contesto sociale che vietal’incesto(29) ma anche sul profilopersonologico del giovane cacciatore.I buoni uffici della nutrice, sostenutidall’affetto ed intonati dal buon senso,si rivelano deleteri. Il dialogo, infatti,può essere un vero farmaco per chisoffre ma l’uso inappropriato dellaparola, come aveva affermato Eschilo(30), può rivelarsi quanto mai pericoloso.Per Eschilo, tuttavia, la forzaicastica della parola rimanda elettivamentealla stabilità normativa dell’etica,con le sue regole condivise, mentreper Euripide la parola e il dialogo sonointesi come strumenti funzionali aibisogni psicologici e alle aspettativedel singolo individuo con il suo disagioe con la sua sofferenza (31). Illustrandola vicenda della nutrice con il paleseinsuccesso che la connota, Euripidesembra poi voler dire che per la curadei mali dell’animo non bastano lebuone intenzioni né il buon senso, maè indispensabile una tecnica cosìcome è indispensabile una tecnica peraffrontare correttamente i mali delcorpo; nel contempo lascia intendereche per portare l’aiuto in parola ènecessario quel distacco emotivo cheera precluso alla nutrice. Fra le righe,insomma, sembra quasi affiorarel’esigenza di una sorta di psicoterapiaavanti lettera anche se Fedra, unafigura umana tanto bisognosa di aiuto,aveva avanzato ampie riserve sullareale efficacia della parola (32).Euripide, in sintesi, anche in merito almal d’amore ed alla possibile terapiaricorda, con sconsolata lucidità,quanto sia dolente la condizioneumana ma non offre soluzioni scontate.Scrive, del resto, Dario Del Corno:“L’enigma è lo statuto formale dellatragedia” (33). Per Euripide non visono certezze neppure in merito alfondamento dell’esistenza: non èchiaro se Afrodite, Artemide, Poseidonesiano divinità immortali o nonsiano, invece, personificazioni metaforichedel desiderio, del bisogno diprotezione materna, della forza virile.Le pulsioni che orientano e plasmanol’incontro d’amore.Note e richiami bibliografici1. CIANI M. G. (a cura di), Euripide, Seneca,Racine, d’Annunzio. Fedra. Variazioni sulmito. Venezia, Marsilio 2007.2. OMERO, Odissea, XI, 321.3. Si fa riferimento a: EURIPIDE, Medea-IppolitoTrad. di CANTARELLA R., introduzionenote e commento di CAVALLI M., a cura diDAL CORNO D., Milano, Mondadori, 1990.4. Ne Le rane di Aristofane, in un serrato dibattitoche si svolge nell’Ade, Eschilo, difendendoi valori dell’etica tradizionale, dice adEuripide: “Non ho fatto Fedre puttane io, néStenebee, e nessuno può dire che abbia mairappresentato una donna in amore.”(ARISTOFANE, Le rane, 1043-1044. Trad.PADUANO G., Milano, BUR, 2006, p. 155).5. Di Ecate, divinità preolimpica, si narrava che“vagasse di notte con le anime dei morti,accompagnata dal latrato dei cani”; Ecaterimanda, con il suo corteo notturno di anime,alla perdita della presenza. Pan, figlio diErmes, era invece un dio fallico “provvisto dicorna e di zampe caprine”; abitava le cimedel monti e dato l’aspetto era comprensibilmentepoco fortunato nei suoi amori con leninfe che per sfuggirgli si trasformavano: Pitisera diventata un pino, Siringa una canna,Eco una voce. Ancor oggi si parla di attacchidi panico. I Coribanti, infine, facevano partedel corteo della Grande Madre e la seguivanodanzando in estasi fra “le stridule note”di flauti, cembali etc. (KERENI C., Gli dei egli eroi della Grecia. Gli dei. Trad. TEDESCHIV., Milano, Il Saggiatore, 1922, p. 41, 76,149).6. DIODORO SICULO, Biblioteca storica, lib.IV, 62. Introduzione di CANFAORA L.,Palermo, Sellerio, 1986, p. 230.7. APOLLODORO, Biblioteca, Epitome, 18.Acura di GUIDORIZZI G., Milano, Adelphi,1995, p. 132.8. PLUTARCO, Le vite parallele. Teseo, XXVIII.A cura di RIBERA A., Roma, Casini, 1960, p.22.9. PAUSANIA, Guida della Grecia. La Corinziae l’Argolide, II, 32, 3. A cura di MUSTI D.,Vicenza, Valla-Mondadori, 1986, p. 171.10. PAUSANIA, Guida della Grecia. L’Attica, I,22, 2. A cura di MUSTI D., Farigliano (Cn),Valla-Mondadori, 1982, p. 115.11. ONIANS R.B., Le origini del pensieroeuropeo intorno al corpo, la mente, l’anima,il mondo, il tempo e il destino. Trad. ZANI-NONI P., Milano, Adelphi, 1998, p. 207-219.12. Saffo, colpita dalla squillante presenzad’amore, trema, impallidisce, si sente vicinaalla morte e “rapita di mente” (A mepareuguale agli dei. In: QUASIMODO S. (a curadi), Lirici greci, Verona, Mondadori, 1953, p.27-28).13. Medea, irrimediabilmente segnata da unapassione che ha sconvolto il cuore si rifugianel proprio letto, non si alimenta, piange,36<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


STORIA DELLA MEDICINAguarda a terra etc. ( EURIPIDE, Medea, 24-28, 99, 1012); da questo vissuto matura poila vendetta delirante che la induce ad ucciderenemici e figli, prima di scomparire incielo su un carro alato.14. LORAUX N., Il femminile e l’uomo greco.Trad. BOTTERI P., Bari, Laterza, 1991. Siveda, in particolare, il cap. VI sul corpo strangolato.Si ricorda al proposito, in tema diimpiccagione, che anche Arianna, la sorelladi Fedra, si sarebbe suicidata impiccandosidopo essere stata abbandonata da Teseo(PLUTARCO, Le vite paralelle. Teseo, XX).15. EURIPIDE, Elena, 293-305.16. HIPPOCRATIS Liber de virginum morbis, 1.In: Opera, Venetiis, Valgrisium, 1575, fo. 92r.17. EURIPIDE, Medea, 927.18. La tematica del vedere e dell’essere visti,come avverte Jean-Pierre Vernant, costituisceun motivo centrale nella Weltanschauungpropria dei Greci (VERNANT J.-P., Dans l’oeil du miroir: Méduse. In: MACCHIG. (a cura di), Lo specchio e il doppio. Dallostagno di Narciso allo schermo televisivo,Milano, Fabbri, 1987, p. 26-32). Quando poiuno sguardo è privo di rimandi – comequando è opaco al dialogo, o deviato, o autisticamenteriflesso – diventa uno sguardocompromesso con la morte, come confermanole storie di Medusa e di Narciso.19. Sui riferimenti erotici del mirto che “serve aindicare sia la clitoride sia il sesso femminile”:DETIENNE M., I giardini di Adone. I mitidella seduzione erotica. Trad. BERRINIPAJETTA L., Torino, Einaudi, 1972, p. 84. Siveda anche: IMPELLUSO L., La natura e isuoi simboli, Milano, Electa, 2004, p.55.20. La vicenda è sintetizzata in KERÉNYI C., Glidei e gli eroi della Grecia. Gli dei. Op. cit. I,p. 98.21. Si veda: KERÉNYI C., Gli dei e gli eroi dellaGrecia. Gli eroi, Milano, Il Saggiatore, 1963,II, p. 86.22. Genesi, 39. La complessità della passionedella moglie di Putifarre per Giuseppe èmagistralmente analizzata da MANN TH.,Giuseppe e i suoi fratelli. Trad. ARZEN B.,Milano, Mondadori, 2000, II, p. 507 e seg.23. LÉVI-STRAUSS C., Le strutture elementaridella parentela. Trad. CIRESE M. e SERA-FINI L., Milano, Feltrinelli, 1969, p. 67. Peruna sintesi in merito alle varie norme categorialiper definire l’incesto si veda: HERI-TIER F., Incesto. In:Encicolopedia, Torino,Einaudi, 1979, vol. VII, p. 234.24. La castità dei cacciatori rimanda ad un tabuarcaico (BURKERT W., Mito e rituale inGrecia. Trad. NUZZACO F., Bari, Laterza,1987, p. 189).25. Teseo – per la precisione – allude semplicementealle abitudini vegetariane di Ippolitoanche se l’inclinazione per la lattuga sembraessere implicita; la lattuga è invece la piantaerbacea di Atteone, figura assai cara adAfrodite a differenza di Ippolito. Sulla lattuga:DETIENNE M., IgiardinidiAdone. I miti dellaseduzione erotica. Op. cit., p. 88 e seg.; ID.,Dioniso e la pantera profumata. Trad.DENONNO M., Bari, Laterza, 1981, p. 40 e seg.26. CARRATELLI G.P. (a cura di), Le lamined’oro orfiche. Istruzioni per il viaggio oltremondanodegli iniziati greci. Milano,Adelphi, 2001, p. 58.27. La medicina non investe l’ambito della metafisica(Male sacro, 1) né si occupa di maliincurabili (L’arte, 14).28. MOLIÈRE, Il malato immaginario, Prologo.Trad. LUNARI L., Milano, Rizzoli, 1982, p. 47.29. La situazione in cui si trova Fedra è diametralmenteopposta a quella di Antioco innamoratodella matrigna Stratonice che, dietrosuggerimento di Erasistrato, gli viene cedutadal padre Seleuco desideroso di guarire ilproprio figlio dal mal d’amore che lo avevacolpito. Seleuco, peraltro, una volta presa ladecisione di cedere Stratonice convocaun’assemblea e comunica la volontà di affidaread Antioco e Stratonice le provincesettentrionali del regno. Vi è pertanto un coinvolgimentodella pubblica opinione, informatain merito ad una decisione politica edorientata dal parere normativo del sovrano(PLUTARCO, Le vite parallele. Demetrio,XXXVIII. Trad. RIBERA A., Roma Casini,1960, vol. II, p. 403).30. ESCHILO, Prometeo incatenato, 377-380.31. Aristofane dissente profondamente dall’impiegoeuripideo della parola. Ne Le rane,mentre Euripide si vanta di essere stato ilvero maestro dell’uso tecnico, preciso e benmisurato, del discorso (956), gli fa dire, conmarcata ironia, che la parola è il tempio dellapersuasione (1391): ne consegue che,grazie all’artificio verbale, tutto diventa relativo.32. Quando la nutrice la deresponsabilizza e larassicura dicendo che è malata, Fedra nonè priva di riserve in merito alla credibilità delleparole troppo belle che possono essere larovina della famiglia (486) e della comunità;si rende poi conto che le parole possonoportare fuori strada (706).33. DEL CORNO D., Sull’ “Ippolito” di Euripide.Quaderni dannunziani 1989; 5-6: 47-50.Lachiver Servizi S.r.l. Ambiente, sicurezza, qualitàSiamo consulenti qualificati, con forte specializzazione,a servizio delle Strutture Sanitarie del Veneto chevogliono raggiungere l’Accreditamento RegionaleLa nostra organizzazione, composta da consulenti esperti nelle varie discipline richieste per lavalutazione in conformità alla L.R. 22/02, è a disposizione per: la verifica dei requisiti generali e specifici richiesti dalla Regione per l’Autorizzazioneall’esercizio e per l’Accreditamento istituzionale il rapporto di rispondenza con le indicazioni per l’adeguamento l’elaborazione dei documenti da presentare in Regione l’elaborazioni degli indicatori per il miglioramentoVia Leoncino, 10 — 37121 Verona; tel. 045/8009014 fax 045/8032918www.lachiver.com — servizi@lachiver.comAzienda con sistema qualità certificato ISO 9001:2000<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong> 37


FNOMCeOSpot RAI incentiva la conflittualitàmedico-paziente. Protesta della FNOMCeOEcco la lettera inviata dalla FNOMCeOall’Autorità Garante della Concorrenzae del Mercato e ai NAS.Autorità Garante della Concorrenzae del MercatoQuale Presidente della federazioneNazionale degli Ordini dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri, entepubblico non economico che hacome proprio compito istituzionale,quello di coordinare l’attività degliOrdini provinciali dei Medici Chirurghie degli Odontoiatri italiani, richiedo l’interventodi codesta Autorità, ai sensidell’art. 2 del D.P.R. 11 luglio 2003, n.284 al fine di ottenere l’inibizione degliatti di pubblicità ingannevole posti inessere dalla società “Obiettivo Risarcimento”.Si fa riferimento, in particolare, allospot pubblicitario andato in onda piùvolte negli scorsi mesi sulle reti RAItendente a promuovere la conflittualitàtra i pazienti e i medici, offrendosostegno medico-legale per azionigiudiziarie nei confronti di danni allapersona eventualmente derivanti dallosvolgimento dell’attività sanitaria.Nell’allegare copia della paginainiziale e di quella dei contatti, trattedal sito della società rinvenibileall’indirizzo internet www.obiettivorisarcimento.it dalle quali si evinconole persone responsabili della predettasocietà, e ricordando che lo spot pubblicitarioè visibile in quanto riportatonel sito stesso, evidenziamo che ilmessaggio appare ingannevole per iseguenti motivi:– non è richiesta la natura gratuitaod onerosa dei servizi offerti e sel’attività della società si limiti adindirizzare i pazienti verso struttureconvenzionate o se le visite medico-legalisiano svolte direttamentein un’apposita strutturasanitaria della società. In questosecondo caso, sarebbe ovviamentenecessaria l’indicazione diun Direttore Sanitario e il possessodella specifica autorizzazioneamministrativa per l’apertura dellastruttura stessa;– è necessario approfondire lemodalità dei servizi offerti, ancheper quanto concerne il rispettodegli obblighi fiscali;– il messaggio costituisce una indubbiaambiguità informativa,inducendo a credere che ogniesito indesiderato di un interventosanitario sia o possa essere laconseguenza di una malpracticeprofessionale o di cattiva organizzazionedei sistemi sanitari, attribuibilesempre ad una responsabilitàterza.La Federazione scrivente chiede,quindi, a codesta Autorità l’aperturadi una formale indagine volta a verificarel’ingannevolezza del messaggiopubblicitario trasmesso da Obiettivorisarcimento, adottando altresì, conprovvedimento cautelare, ogni misuraritenuta idonea a impedire il procrastinarsidel danno che deriva ai consumatori.Chiede, inoltre, di poter essere ascoltatain istruttoria.IL PRESIDENTEAMEDEO BIANCOComando Carabinieri per la tuteladella SaluteLa Federazione Nazionale degli Ordinidei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri,che ha, come proprio compitoistituzionale, quello di coordinare l’attivitàdegli Ordini provinciali dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri italiani,segnala, per gli eventuali adempimentidi competenza, l’attività della societàObiettivo Risarcimento che, attraversospot pubblicitari, offre servizi medici emedico legali a sostegno di azionigiudiziarie nei confronti di danni allapersona derivanti dallo svolgimentodell’attività sanitaria.La società di cui trattasi, rinvenibileall’indirizzo internet www.obiettivorisarcimento.it ha reclamizzato anche,attraverso spot pubblicitari sulle retinazionali, la propria attività. Ad avvisodi questa Federazione, non è assolutamentechiaro se l’attività di questasocietà sia a titolo gratuito od onerosoe se le attività di perizia medico-legaleofferte ai possibili clienti siano svoltedirettamente da medici dipendenti e/oconvenzionati con la società stessa.Se l’attività professionale medica fossesvolta direttamente dalla società,sarebbe necessaria, ai sensi dellanormativa vigente, la nomina di unDirettore Sanitario e la autorizzazioneamministrativa per l’apertura dellastruttura.Potrebbe essere necessario, inoltre,approfondire le modalità dell’eventualepagamento dei servizi offerti anche perquanto concerne il rispetto degliobblighi fiscali.Il messaggio costituisce una indubbiaambiguità informativa, inducendo acredere che ogni esito indesiderato diun intervento sanitario sia o possaessere la conseguenza di una malpracticeprofessionale o di cattivaorganizzazione dei sistemi sanitari,attribuibile sempre ad una responsabilitàterza.Nel trasmettervi copia della pagina deicontatti tratta dal sito, dalla quale sievince quali siano le persone responsabilidella predetta società, restiamoa disposizione per eventuali ulteriorichiarimenti.IL PRESIDENTEAMEDEO BIANCO38 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


FNOMCeOGroupon S.r.l.:prestazioni mediche in “liquidazione”Questo il testo delle lettere inviate dallaFNOMCeO all’Autorità Garante dellaConcorrenza e del Mercato e ai NASper segnalare l’attività ingannevoledella GROUPON srl che offre prestazionimediche e odontoiatriche inmodo ingannevole per i consumatori.La Federazione Nazionale degli Ordinidei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri,con sede in Roma, P.zza Cola di Rienzon. 80/A in persona del suo Presidentelegale rappresentante pro tempore dr.Amedeo Bianco (P. IVA 02340001582),a seguito delle molteplici segnalazionie richieste pervenute da consumatori,da medici e da strutture operative nelmercato della salute, ritiene di doverdenunciare a codesta Autorità la praticacommerciale posta in essere dallasocietà GROUPON in collaborazionecon gli operatori del mercato sanitarioritenuta scorretta e di grave rischio perla salute dei consumatori.1) La pratica commercialeLa società GROUPON S.r.l. con sedea Milano - Corso Bueno Aires, 54 - incollaborazione con operatori professionalidel mercato della salute (studimedici, ambulatori odontoiatrici, strutturesanitarie, etc.) ha ideato la diffusione,tramite il sito internetwww.groupon,it (v. anche http://www.consorzionetcomm.it/Soci/Groupon/Groupon.kl) di comunicazioni commercialivolte a promuovere servizimedici, odontoiatrici e sanitari perconsumatori che intendono acquistareuno o più cupons a prezzi vantaggiosi.L’iniziativa, che abbraccia indifferentementeogni settore commerciale,promuove l’acquisto di visite medicheo odontoiatriche o prestazioni specialistichequali visita cardiologica conECG o visita ginecologica con ecografiao altre prestazioni a costi irrisori,indiscutibilmente inferiori ai costi diproduzione, senza altre spiegazioniulteriori delle condizioni del servizioofferto inducendo i consumatori a credere,a causa della equivoca formulazionedei messaggi, che prestazionimediche o odontoiatriche complessepossano essere acquistate a prezzooggettivamente inferiore al costo diloro produzione.2) La scorrevolezza della praticaL’approfondimento svolto dalla scriventeha consentito di individuarescorrettezza nell’ingannevolezza deimessaggi divulgati sui siti internet làdove l’offerta è impercettibilmenteaccompagnata dalla indicazione “soloper oggi” senza essere seguito da alcunadata, né altra indicazione checonsenta al consumatore di coglierel’equivocità del messaggio e l’ingannevolepromozione oggettivamenteimpossibile ad essere contestata.3) I riflessi sul mercatoL’individuazione di informazioni essenzialiall’interno del link di difficile e nonobbligatoria consultazione (caratteri didimensione ridotta, marginalità dellacollocazione grafica, etc.) non consentonoquella libertà di autodeterminazionedel consumatore che costituiscel’obiettivo primario della tutela introdottadal D.Lgs. 206/2005, imponendoall’operatore commerciale un precisoonere di completezza e chiarezza nellaredazione della propria comunicazioned’impresa. La più parte dei messagginon indicano neppure la struttura o ilprofessionista, limitandosi a fornire unnumero telefonico da contattare, contengonospecificazioni di non immediatapercezione cone “solo per oggi”,pregiudicano le scelte economiche deiconsumatori previste per i servizi reclamizzatia costi inferiori a quelli deifattori di loro produzione.L’intero mercato della salute ne subiscenegativo danno considerato cheviene veicolato un messaggio cheinduce a credere che le prestazionimediche abbiano costi vivi risibili e lestesse Aziende Sanitarie e del SSNspeculino, considerati i costi dei ticketssuperiori al costo delle prestazioniofferte da Groupon.L’ambiguità informativa è resa ancorpiù rilevante a fronte dell’impossibilitàper il consumatore di esigere che laprestazione sia erogata al costopromesso, come è risultato non soloper l’ideazione dei messaggi, ma peril fatto che solitamente vengono e-sposti costi aggiuntivi di prestazioniprodromiche e funzionalmente edinscindibilmente connesse a quellepromozionate.4) La normativa di settoreLa normativa di settore ed in particolareil codice del consumo ritengonosufficienti alla qualificazione illecita diqueste pratiche la potenzialità lesivaed il mero pericolo per il consumatoreche siano idonee a condurre alleconseguenze che la disciplina di leggeha invece inteso scongiurare.L’ingannevolezza non esclusa dallapossibilità che il consumatore, contattandol’impresa di cui è pubblicizzatal’attività, sia posto in condizione primadi stipulare un contratto di acquisiremaggiori dettagli in quanto è il messaggioin sé a condizionare le sceltedei consumatori, indipendentementedalle informazioni che il professionistarenda disponibili, il più delle volte acontratto concluso considerata lamancata indicazione nei messaggidella stessa impresa erogatrice.La pratica commerciale è ingannevoleper il falso convincimento cui induconoi suoi messaggi, per il rischio cui essaespone la salute del consumatore, perl’oggettiva impossibilità di verifica attuativadella promessa.La Federazione scrivente chiede quindia codesta Autorità l’apertura di unaformale indagine volta a verificare lascorrettezza della pratica commercialedenunciata, adottando altresì conprovvedimento cautelare ogni misuraritenuta idonea a impedire il procrastinarsidel danno che ne deriva ai consumatori.Chiede inoltre di poter essereascoltata in istruttoria.IL PRESIDENTEAMEDEO BIANCO<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>39


FNOMCeOComando Carabinieri per la Tuteladella SaluteA seguito delle molteplici segnalazionipervenute a questa FederazioneNazionale sulla singolare iniziativacommerciale ideata da Groupon, siritiene doveroso interessare codestaAutorità ai fini di tutela della salutepubblica, potenzialmente messa arischio sul territorio nazionale da sviantimessaggi pubblicitari.La società di cui trattasi, rinvenibileall’indirizzo internet www.groupo.it,promuove la possibilità di acquisto diprestazioni mediche e odontoiatrichea tariffe irrisorie, indiscutibilmente inferioriai costi di produzione.L’iniziativa è quindi ingannevole perchénon consente il controllo del rispettodella promessa e suscita allarme, nonessendo sostenibile un’offerta a costoinferiore agli stessi fattori di produzione.Occorre, quindi, verificare chele prestazioni siano rese da personalespecializzato, nel rispetto dei limiti disicurezza e siano erogate in strutturea norma e con strumentazioni, farmacie materiali inidonei.La scrivente federazione chiede,quindi l’intervento di codestoComando, volto ad eseguire verifichea campione degli studi, delle strutturee dei professionisti che partecipanoall’iniziativa ideata da Groupon, al finedi verificare:- l’idoneità e l’autorizzazione dellestrutture;- che le prestazioni siano erogate dapersonale specialistico;- le fatture da cui sia possibile desumerela veridicità delle offerte;- la regolarità delle attrezzature;- l’utilizzazione di personale dipendentein regola con il costo dellavoro.IL PRESIDENTEAMEDEO BIANCOAttentialle fattureLegge 14 settembre 2011 n. 148 -aumento dell’IVA sulle fatture assoggettatea tale imposta, introduzionesanzione accessoria a carico diprofessionisti iscritti ad albi e liberalizzazionidelle professioni.Nella Gazzetta Ufficiale della repubblicaItaliana n. 216 del 16 settembre2011 è stata pubblicata la Legge 14settembre 2011, n. 148 recante“Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 13agosto 2011, n. 138, recante ulteriorimisure urgenti per la stabilizzazionefinanziaria e per losviluppo. Delega al Governo per lariorganizzazione della distribuzionesul territorio degli uffici giudiziari”.L’art. 2, commi da 2-bis a 2-quarter,del provvedimento prevede l’aumentodell’aliquota IVA ordinaria dal 20% al21%. Tale misura riferita alle prestazionimediche soggette ad IVA trovaapplicazione dal 17 settembre 2011,data di entrata in vigore della Leggeindicata in oggetto.Si segnala inoltre che l’art. 2, comma5, introduce una sanzione accessoriaa carico dei professionisti iscritti in albiod Ordini professionali.In particolare la norma prevede che“Qualora siano state contestate acarico di soggetti iscritti in albiovvero ad ordini professionali, nelcorso di n quinquennio, quattrodistinte violazioni dell’obbligo diemettere il documento certificativodei corrispettivi compiute in giornidiversi, è disposta in ogni caso lasanzione accessoria della sospensionedell’iscrizione all’albo oall’ordine per un periodo da tregiorni ad un mese. In caso di recidiva,la sospensione è disposta perun periodo da quindici giorni a seimesi”.Si dispone inoltre che il provvedimentodi sospensione sia immediatamenteesecutivo. Gli atti di sospensionesono comunicati dall’Agenziadell’Entrate all’Ordine professionaleovvero al soggetto competente allatenuta dell’albo affinché ne sia datapubblicazione sul relativo sito internet.Nel caso in cui tali violazioni sianocommesse nell’esercizio in formaassociata di attività professionale lasanzione accessoria è disposta neiconfronti di tutti gli associati.Si sottolinea che la particolarità dellanorma deriva dal fatto che la sanzionedella sospensione sia comminatadirettamente dall’Agenzia dell’Entrate,Organo terzo, rispetto alla gestionedel c.d. potere disciplinare devolutoper Legge agli Ordini professionali.Di fatto non si può non sottolineareche nel caso di specie il Consigliodell’Ordine diventa un “mero” esecutore,perché dovrà prendere atto diprovvedimenti adottati da un altroEnte.Si rileva che l’art. 3 della L. 148/11reca disposizioni in materia di liberalizzazionidelle professioni.Di particolare rilievo risulta essere lanorma di cui all’art. 3, comma 5, cheprevede che entro 12 mesi dalla datadi entrata in vigore della Legge148/11 gli ordinamenti professionalidovranno essere riformati per recepirei principi dettati dalla stessaLegge che hanno lo scopo di renderepiù moderna la regolamentazionedelle professioni.La riforma riguarderà l’obbligo dellaformazione permanente la cui violazionecostituirà illecito disciplinare,l’assicurazione per i rischi derivantidall’esercizio dell’attività professionale,le tariffe minime, che pur rimanendoabolite, dovranno essere presequale punto di riferimento per lapattuazione tra cliente e professionista,la liberalizzazione con ognimezzo della pubblicità informativaavente ad oggetto l’attività professionale,le specializzazioni ed i titoliprofessionali posseduti, la strutturadello studio ed i compensi delleprestazioni. Le informazioni pubblicitariedovranno peraltro essere trasparentiveritiere, corrette e non equivoche,ingannevoli, denigratorie.Pertanto, considerato la rilevanzadella materia, al fine di consentirneun esame più approfondito è possibilescaricare copia del provvedimentoindicato in oggetto sul portaledella fnomceo al canale Gazzetta Ufficiale.AMEDEO BIANCO40 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


FNOMCeORivalutazione renditeper danni da raggi XNella Gazzetta Ufficiale della RepubblicaItaliana n. 207 del 6 settembre2011 è stato pubblicato il decreto 13giugno 2011 recante “Rivalutazionedelle prestazioni economiche perinfortunio sul lavoro e malattiaprofessionale con decorrenza 1°luglio 2011, in favore dei medicicolpiti da malattie e da lesionicausate dall’azione dei raggi X edelle sostanze radioattive”.Il decreto è stato emanato dal Ministerodel Lavoro e delle PoliticheSociali in attuazione dell’art. 5 dellalegge 10 maggio 1982, n. 251 edell’art. 11 del decreto legislativo 23febbraio 2000, n. 38 che prevedonorispettivamente la riliquidazione e larivalutazione annuale delle rendite infavore dei medici colpiti da malattie elesioni causate dall’azione dei raggi Xe delle sostanze radioattive.Il decreto in esame, pertanto, fissain € 56.023,37 con effetto dal 1°luglio 2011, la retribuzione annua daassumersi a base per la liquidazionedelle rendite di cui all’oggetto.Ai fini di un maggior approfondimentodella materia è possibile scaricarecopia del provvedimento sul portaledella fnomceo al canale gazzetta ufficiale.DDL sulle DATdirettive anticipate sul trattamentoAudizione del Presidente dellaFNOMCEO Amedeo Bianco allaCommissione Igiene e Sanità delSenatoRoma 12 Ottobre 2011PREMESSAIllustre Presidente, illustre Relatore, illustriSenatori, la FNOMCeO ha ufficialmentereso al Parlamento il suo contributosulle materie oggetto del D.d.l.:Disposizioni in materia di alleanza terapeutica,di consenso informato e didichiarazioni anticipate di trattamentoin due successive audizioni rispettivamentealla Commissione Igiene eSanità del Senato il 13 novembre 2008ed alla Commissione Affari Socialidella Camera l’8 ottobre 2009 e ringraziamoper l’ulteriore attenzione cheavete inteso riservare alle nostre valutazioni.Nel riconfermare lo spirito ed il meritodi quelle dichiarazioni, che si rifannoal Documento di Terni approvato alarghissima maggioranza dal ConsiglioNazionale della FNOMCeO, cosìcome richiesto, Vi proponiamo oggialcune ulteriori considerazioni sullemodifiche al testo legislativo apportatedalla Camera, assumendo comechiave interpretativa i principi di riferimentodel nostro Codice Deontologico,che crediamo rappresentino un puntodi equilibrio dei valori etici e civili caratterizzantila nostra società plurale,l’ambiente di ascolto e di incontro dellediversità, il laboratorio dove ognigiorno costruire e rinnovare la solidarietàtra persone, cittadini e istituzioni.La nostra Deontologia è una costruzioneetica e civile più che secolare,non statica né autoreferenziale macostantemente rinnovata sulla basedel diritto primario espresso dallaCostituzione e dalle leggi, dei valorifondanti la moderna bioetica ed infinedelle regole della buona pratica clinicabasata sulle evidenze delle prove diefficacia.Da questa complessa matrice originanole coordinate per un esercizioprofessionale posto a garanzia dellaqualità, efficacia e sicurezza dellecure, della dignità e libertà delpaziente e del medico nelle loro scelteper la tutela della salute fisica epsichica e della vita, per il sollievodelle sofferenze, in una relazionecostantemente proiettata a realizzareun rapporto equo e bilanciato tra chicura e il soggetto di cura, capace diascoltare ed offrire risposte diverse adomande diverse.Su queste fondamenta poggia quellaposizione di garanzia del medico cheva sempre promossa e protetta in ognirelazione di cura nel rispetto dei diritticostituzionalmente sanciti dei cittadinisani e malati e che assume particolaresignificato nelle DAT non per eludereo evadere le dichiarazioni anticipatema per declinarle dal passato alpresente, dall’ipotesi al fatto, dall’ignotoalle migliori evidenze disponibili, peraccompagnare ognuno nella suastoria di vita, unica ed irripetibile.L’Universalità e l’EquitàQuesto ruolo di garanzia non può riconoscersiin alcun tipo di discriminazionee quindi apprezziamo le modificheapportate all’Art 1 ( comma 2 )sull’universalità dei destinatari ed inparticolare il neo comma 3 che valorizzal’approccio palliativo nella curadelle malattie evolutive in fase terminale.Condividiamo altresì la riscrittura<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>41


FNOMCeOdell’art.5 che identifica l’assistenza aisoggetti in stato vegetativo o altreforme neurologiche correlate come unlivello essenziale di assistenza di cuial DPCM 29/11/ 2001.Il Consenso informatoIl tema del consenso informato inrubrica del D.d.l. in esame è già datempo oggetto di articolata e puntualenormazione deontologica che tuttavianon può compiutamente surrogare,anche ai sensi e per gli effetti dellalegge penale, la definizione dellanatura giuridica del trattamentomedico, sancendo anche i confini dirilevanza della volontà del malato e glistessi cd. requisiti di validità delconsenso (età per consentire, formadel consenso, quantità di informazioneda ricevere ecc.).Si ritiene che, al fine di ridurre i marginidi soggettività e di controvertibilitàinevitabilmente presenti nelle soluzioniinterpretative proposte in sede giurisprudenziale,la disciplina, come articolataall’interno dell’art. 2, anche allaluce delle positive modifiche a questoapportate, esigerebbe un intervento diintegrazione:a) manca anzitutto l’individuazionedel fondamento della liceità penaledell’attività sanitaria e la specificazione,all’interno di quest’ultima,del ruolo giuridico del consensoespresso dal malato, causa primadei contrasti giurisprudenziali inmateria di rilevanza penale dell’attomedico eseguito in consapevoleassenza del consenso delpaziente.Al riguardo potrebbe proporsi diqualificare il trattamento medicochirurgicocome causa di giustificazione(alla pari della legittimadifesa o dello stato di necessità),la cui operatività esimente debbaessere condizionata da tre fondamentalirequisiti:1) che la prestazione del medicosia destinata alla tutela della salutee della vita della persona; 2) cheessa venga eseguita nel rispettodelle leggi dell’arte e di ogni regolacautelare dettata dalle evidenzetecnico scientifiche; 3) che l’attomedico sia preceduto dalla acquisizionedel consenso informato delpaziente.(Ad esempio: “Ogni trattamentomedico e sanitario di caratterepreventivo, diagnostico, terapeuticoe riabilitativo, se condottosecondo perizia, diligenza eprudenza è sempre diretto allatutela della salute e della vita dellapersona. Salvo i casi previsti dallalegge, ogni trattamento medico esanitario è attivato previo consensoinformato, esplicito ed attuale delpaziente prestato in modo libero econsapevole”).b) neppure si ritrova, nella disciplinain preparazione, un principiocondiviso ed atteso, ossia la introduzione,quale nuova causa scriminante,della cd. necessità medicochirurgica,diretta ad assicurarecopertura legale (oggi controversa)all’intervento medico a beneficio dipaziente incapace – anche percausa transitoria - di intendere e divolere in situazioni di urgenzamedica, essendo l’ emergenzavera e propria, (così come recita ilcomma 9 dell’art. 2)già da temporiconducibile all’esimente dellostato di necessità (ex art. 54 c.p.);c) il disegno di legge, inoltre, nulladice in ordine al reato che si configurain caso di trattamento medico-chirurgicoeseguito senza preventivaacquisizione del consensodel malato.Al riguardo, si potrebbeipotizzare la introduzione di ipotesidi reato contro la libertà di autodeterminazionedel malato, perseguibilia querela di parte e graduatein termini di gravità (maggiore,se il medico interviene nonostanteil rifiuto del paziente, minorequando il sanitario agisca senzaacquisire l’adesione informata diquest’ultimo); salvo ad applicarele fattispecie dei delitti contro la vitae l’incolumità individuale allorchéconseguano esiti lesivi per effettodi “cattiva”esecuzione della prestazioneda parte del medico.Questa impostazione appare del tuttocoerente con gli orientamenti consolidatidella Cassazione in materia di rilevanzagiuridica e penale del consensoinformato: Cass. Sez. IV, 9 marzo 2001,Barese; Cass. Sez. I, 29 maggio 2002,Volterrani; Cass. Sez. IV, 16 gennaio2008, n. 11335 etc, secondo i quali lacommissione del fatto nell’esercizio diun’attività medico chirurgica o sanitariadiretta alla tutela della salute e dellavita, esclude la punibilità sempre secondotta secondo perizia, prudenzae diligenza e vi sia stata l’acquisizionedel consenso del paziente.In assenza o in difetto di consenso, iltrattamento medico e sanitario secondotto con perizia, diligenza eprudenza, non diventerebbe ascrivibileai reati contro la persona ovverolesioni personali o omicidio ma ad altrefattispecie di reati comunque dasanzionare, nell’ambito dei delitticontro la libertà morale (violenzaprivata ).È superfluo sottolineare, in tempi didevastante diffusione delle pratichedifensivistiche, il significato positivo disiffatta definizione giuridica (e penale)del consenso informato, che peraltronulla sottrarrebbe ai diritti alla sicurezzae al risarcimento per un dannoingiusto in capo ai cittadini nel contenziosocivilistico e in ogni caso un profilodi colpa grave in sede penale per reaticontro la persona se il trattamento sidiscosta in modo significativo dai principidi prudenza, perizia e diligenza.Contenuti e limiti delle DAT: Eticaforte e diritto mite( Modifiche art.3).Siamo convinti che ogni relazione dicura disegni uno spazio di “intimità”nella quale la legislazione non deveintervenire in modo rigido e prescrittivo, ma limitarsi a definirne i confinietici e civili condivisi da tutta la comunità.( diritto mite ), lasciando spazioalle libertà ed alle responsabilità di chicura e di chi è curato.La moderna deontologia medicarappresenta l’espressione più alta diquei valori che, nella tutela dell’autonomiadell’atto medico, si propongonodi tutelare la libertà di scelta dei cittadinied in questo senso è niente affattoparadossale affermare che l’obiezionedi scienza e coscienza previstadall’art.22 del Codice garantisce tuttele libertà in campo, alla luce di un Noall’eutanasia, un No a trattamenti futilie sproporzionati, un No all’abbandonodei più fragili ed invece un Siall’autonomia del paziente e un Si allaautonomia del medico per unaalleanza terapeutica quale unicoluogo, tempo e strumento idoneo adare risposte proporzionate, condivisee legittime. (etica forte ).Queste osservazioni hanno unavalenza meramente pratica e nonpossiamo non sottolineare come lemodifiche apportate al comma 4 ecomma 5 dell’art. 3, volendo questedefinire, in un contesto giuridico, situazionipatologiche e/o entità nosologichedi incerta valutazione clinicostrumentale,creino di fatto corto circuitiorganizzativi e assistenziali, fonte diincertezze e, temiamo, di probabili42 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


FNOMCeOcontenziosi in sede civile e penale.Al riguardo sottolineiamo come le strutturee le moderne tecnologie idonee(ad es. la risonanza magnetica funzionale)abbiano una limitata e disomogeneadistribuzione territoriale e che,ad evidenze scientifiche disponibili,sono gravate da alti tassi di falsi positivie falsi negativi. Crediamo dunqueopportuno rivisitare questi due commici permettiamo di ricordare che numerosesentenze della Corte Costituzionale,a cominciare da quelle n. 338 en. 282 del 2002 a vario titolo riprese inquelle più recenti n.438/2008 en.151/2009 ribadiscono un orientamentocostante che possiamo riassumerecon passi originali a partiredall’ultima secondo la quale: “[…] inpiena linea ed in severa sintonia conla costante giurisprudenza costituzionalela quale testualmente e ripetutamenteha denunciato i limiti di discrezionalitàlegislativa sulle acquisizioniscientifiche e sperimentali sulle qualisi fonda l’arte medica (n.151/2009) […]Sicché, in materia di pratica terapeutica,la regola di fondo risiede pursempre ed insostituibilmente nell’autonomiae nella responsabilità delmedico che, con il consenso delpaziente,opera le necessarie scelteprofessionali”( n. 338/2002).La “vincolatività “ delle DAT: il ruolodel medico“Il medico deve intervenire, in scienzae coscienza, nei confronti di personaincapace, nel rispetto della dignitàdella persona e della qualità della vita,evitando ogni accanimento terapeutico,tenendo conto delle precedentivolontà del paziente […]”. (art. 35 delC.D.M.)“[…] Il medico, se il paziente non è ingrado di esprimere la propria volontà,deve tenere conto nelle proprie sceltedi quanto precedentemente manifestatodallo stesso in modo certo edocumentato”. (art 38 del C.D.M.).In questi due passaggi deontologici,a nostro giudizio in totale sintonia conl’art. 32 della Costituzione e dell’art. 9della Convenzione di Oviedo, recepitanel nostro ordinamento con L. n. 145del 28 marzo 2001, si afferma che ilmedico deve tenere conto delle precedentivolontà, intervenendo in scienzae coscienza.A nostro parere, in queste particolaried eccezionali condizioni, il bilanciamentodelle autonomie e delleconnesse responsabilità non può nonesaltare la posizione di garanzia delmedico curante che, in accordo con ilfiduciario se nominato e i familiari, chiamatiad tutelare, in una compiutaalleanza terapeutica, il migliore interessedella persona attualmente incapace,può disattendere, in tutto o inparte, le dichiarazioni anticipate di trattamentoqualora sussistano motivatee documentabili possibilità, non prevedibiliall’atto della dichiarazione, dipoter diversamente conseguire ulterioribenefici per la persona assistita.Questi benefici vanno sempre commisurati,nel tempo e negli obiettivi, agliorientamenti precedentemente espressie al rispetto della dignità della personae tali decisioni vanno puntualmenteesplicitate e riportate nella documentazioneclinica.Al riguardo riportiamo uno stralcio dellacitata sentenza n. 282/2002: “[…] Lapratica terapeutica si pone, come giàsi è accennato, all’incrocio fra duediritti fondamentali della personamalata: quello ad essere curato efficacemente,secondo i canoni dellascienza e dell’arte medica; e quello adessere rispettato come persona, e inparticolare nella propria integrità fisicae psichica, diritto questo che l’art. 32,comma 2, secondo periodo, Cost.pone come limite invalicabile anche aitrattamenti sanitari che possono essereimposti per legge come obbligatori atutela della salute pubblica. Questidiritti, e il confine fra i medesimi,devono sempre essere rispettati, e apresidiarne l’osservanza in concretovalgono gli ordinari rimedi apprestatidall’ordinamento, nonché i poteri divigilanza sull’osservanza delle regoledi deontologia professionale, attribuitiagli organi della professione.Salvo che entrino in gioco altri diritti odoveri costituzionali, non è, di norma,il legislatore a poter stabilire direttamentee specificamente quali siano lepratiche terapeutiche ammesse, conquali limiti e a quali condizioni. Poichéla pratica dell’arte medica si fondasulle acquisizioni scientifiche e sperimentali,che sono in continua evoluzione,la regola di fondo in questamateria è costituita dalla autonomia edalla responsabilità del medico che,sempre con il consenso del paziente,opera le scelte professionali basandosisullo stato delle conoscenze adisposizione.Autonomia del medico nelle sue scelteprofessionali e obbligo di tener contodello stato delle evidenze scientifichee sperimentali, sotto la propria responsabilità,configurano dunque un altropunto di incrocio dei principi di questamateria.A questi principi si riconduce anche ilcodice di deontologia medica (3ottobre 1998), che l’organismo nazionalerappresentativo della professionemedica si è dato come “corpus diregole di autodisciplina predeterminantealla professione, vincolanti pergli iscritti all’Ordine che a quelle normedevono quindi adeguare la lorocondotta professionale. […]”.Con tale autorevole conforto riteniamodunque che la pratica medica e lariflessione tecnica e deontologica chela sorregge e indirizza, possano garantirel’individuazione più appropriata econsapevole delle connotazioni edell’essenza dell’atto, o trattamento,sanitario; sicché, in questo ambito,come in quelli similari, il dirittodovrebbe più prudentemente rendersimutuatario delle valutazioni e delleconclusioni generalmente condiviseall’interno della comunità scientifica.Illustre Presidente, illustre Relatore, illustrisenatori, siamo a Vostra disposizioneper ogni ulteriore chiarimentoritenuto utile al vostro difficile compitodal quale ci auguriamo possa nascereun’offerta ai cittadini, alle istituzioni, allanostra comunità professionale, diragioni e luoghi di incontro, di dialogo,nello sforzo di unire e non dividere.Nel nostro Paese, nella sua storia enelle sue tradizioni civili e religiose chesolennemente ricordiamo e celebriamonella ricorrenza dei 150 anni di UnitàNazionale, ci sono energie e risorsestraordinarie di prossimità, tolleranza,solidarietà e libertà e tutto questo patrimonioin più occasioni è stato investitoper superare passaggi difficili dellanostra storia civile e sociale; oggiquelle ricchezze vanno nuovamentemesse in campo, in un grande sforzodi concordia e tolleranza etica e civile.AMEDEO BIANCO<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>43


ENPAMEnpam:come cambia la pensioneSono stati oltre 250 i partecipanti alConvegno Enpam “Le Strategie delCambiamento“, che si è tenuto a Romail 4 e il 5 novembre 2011.Secondo stime non ufficiali, gli iscrittialla Cassa sono così distribuiti: medicidipendenti, la cui previdenza è affidataper la quota maggiore all’Inpdap, 10%;medici di medicina generale, 56%; liberiprofessionisti puri (quasi esclusivamenteodontoiatri), 17% e dagli specialistiambulatoriali, 15%.I lavori sono proseguiti in tre sessioni:Statuto, Patrimonio e PrevidenzaIl dibattito sui futuri cambiamenti statutariè stato introdotto dalle relazioni diAmedeo Bianco (Presidente dellaFnomceo), di Alberto Volponi (Direttoregenerale Fondazione Enpam) e dell’exPresidente del Consiglio GiulianoAmato. Nella sessione dedicata al patrimonio,moderata dal Vice-presidentedell’Enpam Giampiero Malagnino, èstato presentato nel dettaglio il nuovomodello organizzativo degli investimenti.La sessione è culminata con la relazionedel Prof. Mario Monti. L’economista èautore dello studio scientifico comparatoche è servito da base al nuovomodello di governance degli investimentidella Fondazione Enpam.Sullo statuto il fine principale è quello diriadattare le regole della rappresentativitàin modo da mantenere la legittimae doverosa rappresentatività degli Ordiniprofessionali, ma anche trovare il mododi rappresentare il contribuente, attraversole forme associative e sindacali.La strada per riequilibrare la situazionepotrebbe essere quella di dare rappresentanzadecisionale alle Consulte,ampliando il Consiglio nazionale emagari rendendo invece più snello eoperativo il CdA. Per preparare la basedi discussione, nelle scorse settimaneè stato inviato a tutte le organizzazionidel mondo medico un questionario.Si è parlato quindi di riforma del patrimonio.In questo ambito, la proposta èdi eliminare la distinzione tra investimentiimmobiliari e mobiliari, che in totale nel2010 rappresentano 11 miliardi di euro.L’intervento di Mario Monti si è postosoltanto in una prospettiva generale, inrisposta alla domanda introduttiva postada Giampiero Malagnino, il quale, ricordandolo studio realizzato da Monti e dalteam di Goldman Sachs per definire lanuova strategia di gestione del patrimoniodella Fondazione, ha chiesto sel'investimento in titoli di Stato italiani siacompatibile con una valutazione scientificadegli investimenti.Durante la terza sessione il Vice-presidentevicario dell’Enpam Alberto OlivetieilDirettoredeldipartimentodellaPrevidenzaErnesto Del Sordo hanno illustratole bozze di riforme pensionistichestudiate per garantire l’equilibrio a 30anni, con proiezione a 50 anni. La dinamicheprevidenziali sono state approfonditenella relazione scientifica del Prof.Massimo Angrisani, Ordinario di Tecnicaattuariale della previdenza dell’UniversitàLa Sapienza di Roma.Le modifiche più cogenti concernonol’aumento dell'aliquota contributiva,che per i medici di famiglia e i pediatridi libera scelta passerà per gradidall'attuale 16,5% al 26% nel 2026, pergli specialisti ambulatoriali interni dal24% al 32% nel 2022 e per i liberiprofessionisti dall'attuale 12,5% al15,5% nel 2017, con riduzione del rendimentotra lo 0,1 e 0,3%, e innalzamentodell'età della pensione di vecchiaiada 65 a 68 anni nel 2018. Tuttociò potrebbe entrare in vigore congradualità a partire dal 2013, senzatoccare i diritti acquisiti. Tra le altreipotesi allo studio la possibilità dellapensione anticipata con una penalizzazioneal ribasso sulla base dellamaggiore aspettativa di vita, e la diminuzionedell'aliquota di rendimento dellaquota A, col passaggio al sistemacontributivo. Oliveti ha pertanto spiegatoche non saranno toccate le pensioni inatto, né il valore dei contributi già incassati;l’obiettivo della riforma è piuttostosoddisfare i nuovi criteri di equilibrio a30 anni. E per farlo si stanno predisponendodue mosse: minore valorizzazionedei contributi (anche se saràsempre più alta rispetto al pubblico);innalzamento dell’età pensionabile da65 a 68 anni con gradualità a cominciaredal 2013 per arrivare a regimenel 2018.Il contributo esterno ai lavori è arrivatodal Prof. Massimo Angrisani. Il cuoredella riflessione di Angrisani riguardo aisistemi previdenziali sta nella necessitàdi applicare regole chiare sui rendimenti,sia per il profilarsi di una contrazione delnumero dei professionisti, sia per unadinamica negativa dei redditi della categoria.Proprio mentre si avvicina latemuta “gobba previdenziale”, ovverol'ingresso in età di pensione della generazionepiù numerosa rappresentata daimedici che oggi hanno oltre 55 anni,i professionisti del futuro saranno,sembra, meno numerosi e meno ricchi.Per questo Angrisani ha invitato tutti arivedere, ovvero ad alzare, le aliquotecontributive, come in effetti è previstonelle linee di riforma dei diversi Fondiche l’Enpam sta elaborando.CARLO MATTEO PERUZZININuova pagina WEB dell’Ordine dei Medici Chirurghie degli Odontoiatri di Veronawww.omceovr.itInformazioni e servizi “on line”44 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


ENPAMPensioni, nel 2018l'anzianità a 68 anniIl vicepresidente Enpam Olivetisulle riforme al via nel 2013.L’età per la pensione di vecchiaiapasserà, gradualmente, da 65 a 68anni, ma resterà la possibilità diandare in pensione a partire dai 58anni. Altra novità il ritocco dei coefficientidi rendimento, che passerannodall'attuale 1,5% all'1,4%. Edal 2015 aumenterà l’aliquota contributiva,se recepite nei prossimi rinnovicontrattuali.Aumento dell'età di pensionamentoper vecchiaia a partire dal 2013e fino a raggiungere i 68 anni, contributipiù elevati (ma solo dal 2015in poi) e coefficienti di rendimento unpo' più ridotti. Sono queste le lineesu cui si sta orientando l'Enpam,l'ente previdenziale dei medici, perattuare una riforma del sistemapensionistico per i camici bianchiche porterà alla garanzia della sostenibilitàeconomica a 30 anni e unacopertura patrimoniale a 50 anni.Il progetto messo a punto dall'istitutoviene presentato ai medici di medicinagenerale (circa 69 mila professionistiche rappresentano oltre lametà delle entrate contributive dell'Enpam) al congresso della Fimmg,e sarà illustrato in un incontro tecnicoal ministero del Lavoro. L’occasioneè una assemblea serale nella qualeil CdA dell’Enpam si confronta con ipartecipanti al Congresso in unquestion time aperto a tutti. Unaformula innovativa, che testimonia lavolontà di lavorare nella massimatrasparenza da parte del nuovo CdAe che registra una grandissimapartecipazione. Il clima è attento,animato da qualche ansia, alcunidubbi, ma poche polemiche.E, come spiega il vicepresidentevicario dell'ente, Alberto Oliveti,''dopo un passaggio di condivisionee concertazione con tutte le categorieinteressate'' potrebbe vederela luce già prima della fine dell'anno.Intanto se ne discuterà anche con glispecialisti ambulatoriali (al congressoSumai, dal prossimo 18 ottobre) eall'inizio di novembre agli ''stati generali''dell'Enpam, dove l'istitutopresenterà anche la nuova governancesugli investimenti patrimonialielariformadelloStatuto.La riformadelle pensioni dei medici, chiarisceOliveti ''risponde ai nuovi criteri diequilibrio dei fondi spostati da 15a 30 anni dalla finanziaria del 2007''e va incontro alle ''sollecitazioni checi sono arrivate dai nostri enti vigilanti,Corte dei Conti, commissioneBicamerale di controllo sugli entiprevidenziali e ministero del Lavoro''.La riforma dei Fondi, alla quale ilCdA sta lavorando dal momento delsuo insediamento nel luglio del 2010,dovrebbe essere varata in mododefinitivo a fine anno, ma le sceltedi fondo sono già state tracciate.Innanzi tutto l’età per la pensione divecchiaia passerà gradualmenteda 65 a 68 anni. In pratica sarà ancorafissata a 65 anni nel 2012,mentre dal 2013 aumenterà di seimesi ogni anno, fino ad arrivarenel 2018 a 68 anni. Oliveti spiega laragione della scelta con l’immaginedell’elastico a due colori: “Vita lavorativae vita in pensione sono i duecolori dell’elastico. Se l’elastico sitende, ovvero se la vita complessivamentesi allunga, il punto dipassaggio da un colore all’altro sisposta necessariamente”. E d’altraparte, secondo i dati dell’Enpam, giàoggi circa la metà dei mediciconvenzionati lavora fino a 70 anni,anche se è in crescita il numero dicoloro che scelgono invece diandare in pensione prima dell’età divecchiaia: erano solo il 2,5% nel2001, mentre oggi sono il 27,4%. Perchi intendesse fare questa sceltaresterà comunque aperta la possibilitàdi andare in pensione di vecchiaiaa partire dai 58 anni, fermorestando avere accumulato almeno35 anni di contribuzione.Altro punto nodale, l’innalzamentodell’aliquota contributiva, a partiredal 2015. Per il Fondo di Previdenzadi Medicina Generale, ContinuitàAssistenziale e Pediatri di liberascelta, che rappresenta quasi lametà degli iscritti all’Enpam, sipasserà, sempre con gradualità,dall’attuale 16,5% al 17% e aumentandodi un punto l' anno fino ad arrivareal 26 o 27% da raggiungere nel2026 (la quota esatta sarà definita almomento del varo della riforma sullabase dei calcoli attuariali).La riforma dei Fondi, insieme allariforma della gestione del patrimonio,dovrebbe consentire all’Enpam diraggiungere l’equilibrio temporale atrent’anni richiesto dalla finanziaria2007. In realtà, la riforma nel suoinsieme sembra possa produrre unrisultato ancora più positivo, garantendol’equilibrio dei conti previdenzialifinoal2059.Il blocco delle Convenzioni, in vigorefino al 2014, obbliga a un bruscoinnalzamento dell'aliquota contributivaa partire dal 2015.Nella riforma troveranno posto ancheinterventi di sostegno come una rivalutazionepiù elevata per le pensionipiù basse e un sistema di correttiviper favorire le generazioni piùgiovani. «Il piano chiede ai medicisacrifici» è il commento di AlbertoOliveti, «perché pesante è stato ilprovvedimento della Finanziaria 2007che da un giorno all'altro ha innalzatoda 15 a 30 anni il requisito dellasostenibilità. In un paese che ha unrapporto deficit/Pil del 120%, non sipossono adeguare i conti ai nuoviparametri senza chiedere qualcosaagli iscritti». La riforma, che saràvotata dai presidenti dei 106 Omceoprovinciali entro la fine del 2011, saràpresentata nelle prossime settimaneanche alle altre categorie (liberiprofessionisti, specialisti ambulatorialie specialisti esterni).<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>45


ENPAMSerafino Zucchellinuovo Presidente dell'ONAOSISerafino Zucchelli è stato eletto presidentedell'ONAOSI.Con l'insediamento di tutti gli organistatutari della Fondazione ONAOSItrova compimento la riforma dell'Entesancita dal nuovo Statuto con il votodiretto di tutti i contribuenti che hannovoluto partecipare nella determinazionedell'organo di indirizzo di cuifanno parte anche i rappresentantidelle Federazioni Nazionali degliOrdini dei Medici ed Odontoiatri, deiFarmacisti e dei Veterinari. Senza soluzionedi continuità la Fondazione puòcosì proseguire nella sua funzione diassistenza.Dopo il passaggio di consegne tra ilPresidente uscente Aristide Paci e ilnuovo, espressione del nuovo Consigliodi Amministrazione eletto alarghissima maggioranza ha avutoinizio la nuova “consigliatura".Tappe operative della nuova presidenza:"Zucchelli e il suo vice AldoGrasselli come primo atto incontrerannole organizzazioni sindacali deidipendenti della Fondazione. Lanecessità di potenziare l'attivitàdell'ente e mettere in evidenzal'immagine presso i contribuentirappresenta l'obiettivo di questa“consigliatura”.Serafino Zucchelli , il nuovo Presidente ONAOSIONAOSI e richiestedi versamento quote arretrateStanno provocando una valanga ditelefonate agli Ordini provinciali lelettere spedite in questi giorni dall'Onaosiai medici che ancora non hannoprovveduto a versare le quote associativerelative al periodo 2003-2006.La richiesta di pagamento in viabonaria riguarda gli anni successivialla legge 289/2002, che aveva estesoa tutti gli iscritti all'albo l'obbligodella contribuzione all'ente per esserepoi dichiarata incostituzionale nel2007.Da notare che nella sentenza i giudicicostituzionali non misero in discussionela legittimità della contribuzioneper gli anni 2003-2006, ma ne bocciaronola quantificazione perché nondeterminata dalla legge.Di qui una querelle legale che sitrascina ancor oggi, come dimostrala mole di chiamate che sta sommergendogli ordini.L'Onaosi fa sapere che la richiesta diversamento in via bonaria è frutto disollecitazioni provenienti dal ministerodel Lavoro.Fosse dipeso dall'ente forse le letterenon sarebbero neanche partite, comedimostra la proposta di emendamentoche a luglio il presidente dellaFondazione, Serafino Zucchelli, avevafatto circolare tra le forze dimaggioranza e opposizione senzaottenere però risultati: l'obiettivo, infatti,era quello di sollevare l'Onaosidall'obbligo di riscuotere gli arretrati2003-2006, per i quali tra ingiunzionie contenziosi si dovrebbe spenderepiù di quanto incassabile.46 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


LIBRI RICEVUTILa clausola diIside e OsirideUn thriller ?Direi piuttosto un merletto che contrappuntauna trama intrigante, resa piùsapida da escursioni psicoaffettive, conun amarcord gradevolissimo di un’Italiadell’altroieri. Un’Italia dove i più attempatiin buona misura si riconoscono e dove ipiù giovani possono recuperare indizi interessantiper un confronto più convinto coni maggiori. Una lettura piacevole, insomma,e sorprendente che ti prende subitoe non ti scioglie totalmente neanche dopol’ultima pagina. Leggere per credere.Il libro è disponibile presso la libreriaNinive in Vic. Pomodoro (traversa corsoCavour) a Verona.A. PERONIl Romanzo del Dott. Gelmino Tosi,ambientato nel Territorio Veronese, èintriso di mistero e di verità nascosteche coinvolgono fino all' ultima paginain una lettura avvincente.L'Autore descrive con pregevoli trattidi "stile Manzoniano" alcuni scorci delLago di Garda, ambientandovi la vicendadi un giovane cronista che si trovaa ricostruire un pezzo della Storiadel primo dopoguerra, apparentementedimenticata, ma in realtà viva e pernulla sopita nell' animo dei protagonisti,partendo da un misterioso omicidioche sconvolge la quiete apparente diun paesotto del Veronese.L'Amore per i figli, il desiderio di vendetta,la passione e tutta la gamma deisentimenti umani sono descritti in questoRomanzo che, in un crescendo dicolpi di scena, conduce ad un finaleinaspettato.FABIO MARCHIORETTOManuale di Gerontologiae GeriatriaLa Medicina geriatrica è, verosimilmente,la disciplina medica che nell’ultimo mezzosecolo è maggiormente cresciuta sulpiano culturale. Gerontologia e Geriatriahanno portato una rivoluzione scientificae metodologia nella gestione del malatoanziano che, attualmente, è il malato piùfrequente nelle corsie degli ospedali enegli ambulatori dei medici, siano generalistio specialisti. La Gerontologia è lascienza che studia i meccanismi di invecchiamentosia fisiologico sia fisiopatologico:dalle sue osservazioni vengono glispunti per una medicina anti-aging, chetanto interessa ognuno di noi e che tantiscoop ha suggerito ad ogni tipo di media,nella speranza di prevenire o ritardarel’invecchiamento e, soprattutto di migliorarela qualità di vita negli ultimi, difficili anni.La Geriatria ha portato consolidateevidenze che il malato anziano non puòessere gestito con le stesse pur raffinatemetodologie dell’adulto, specie quandoquesto paziente è molto vecchio, moltomalato, complesso e, soprattutto fragile.La fragilità ha svelato nuove problematichedella medicina: ha messo inevidenza la compromissione dell’omeostasi,specie quando la situazione clinicasi fa difficile, quando si associa perdita diautosufficienza sia fisica sia cognitiva.Allora, la Geriatria ha creato e adottato ilcriterio della Valutazione Multidimensionale,che costituisce sia un modello diintervento sia un essenziale strumentotecnico, che utilizza parametri non solofisici e mentali, ma anche sociali ed economici,ma soprattutto funzionali. QuestoManuale non ha lo scopo di affrontare etiopatogenesi,fisiopatologie e clinica dei piùvari stati morbosi: per questo vi sonomolteplici ottimi Trattati. L’intento è quellodi mettere in luce le caratteristiche e lemodalità con cui le malattie si manifestanonel paziente anziano, suggerendo le piùcorrette metodologie di inquadramento edi gestione. L’ambizione di questo Manualeè quello di aiutare lo studente inmedicina e il medico in formazione geriatricaa sviluppare una nuova mentalità ele necessarie abilità per affrontare ilpaziente anziano, specie quando è complesso,fragile e non autosufficiente.Queste abilità gli saranno, però, assai utilianche se le sue scelte saranno diverseda quelle della Geriatria, perchè lamaggior parte dei pazienti che arrivanoall’osservazione medica è di tipo “geriatrico”.In particolare, pensiamo, possono esseredi grande utilità al Medico di MedicinaGenerale che, per la tipologia dellamaggior parte dei suoi pazienti configurale caratteristiche del geriatra e dovrebbeadottarne anche le metodologie.È, infine, da sottolineare che, se nellamedicina tradizionale l’obiettivo clinico èsempre stata la malattia, per la Geriatriail fine ultimo è il paziente.<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>47


GIOVANI E PROFESSIONIS.O.S. – SostituzioniChi è interessato alle sostituzioni è pregato di compilare e spedire l’apposito tagliando (vedi pag. 7).Si prega inoltre di indicare i propri dati in maniera chiara (stampatello).MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN MEDICINA GENERALECognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2AGRESTI LUIGI Via G. Trezza Verona NO 340 4069008AMANTEA CAMILLA Verona NO 340 8493077ANNECA ROSANNA Via Oslavia 11 Legnago NO 335 1928285ARMANI SERENA Buttapietra NO 347 1371202ARZENTON MARIANNA Via Pozzotto 3 Bevilacqua NO 348 7075297BALDUCCI TIZIANA Via Redentore 9 NO 339 6954129 342 1287849BAMBACE CLARA NO 348 7625192BAR MARIANA Via Don Sturzo 5/B Negrar NO 338 7925720 045 7500193BARAC ALA Via Gen. Dall'ora 54 Monzambano NO 340 0699282BASCHIROTTO CINZIA Via Torrente Vecchio 5/A Verona NO 349 1258067 045 916357BAZZUCCO GIGLIOLA Via Ariosto 13 Castel D'azzano NO 349 7837584BENEDETTI BEATRICE Via Pieve Di Cadore Verona NO 045 915767BERGAMINI CORINNA Via Rosmini 7 Verona NO 347 2111574BIONDANI TATIANA Via Paglia 7 Verona NO 347 0875231BISCARDO CARLO ALBERTO Via Del Bersagliere 14 Verona NO 347 2314109BISSOLI PAOLA Via Del Bracciante 1/a NO 340 6128277BONANI ANNA Str. De Pont Arif 1 Moena NO 328 823037BONGIOVANNI GIULIO Via Bengasi 7 Verona NO 340 3624720BRISTOT CATERINA Via Ognissanti 4 Verona NO 349 5344121BUSCEMI LAURA Via Chioda 115 Verona NO 340 3492111BUZZI ELEONORA Povegliano V.se NO 380 1759564CAPONE FILOMENA NO 340 5389117CARPEGGIANI GUILHERME Lug, Riva Battello 10 NO 328 2410290CASAROTTO SERENA NO 347 6807374CASTELLLINI MAURIZIO Piazza Marconi 6 Sommacampagna NO 347 2229569CATTAZZO ELENA Cazzano di Tramigna NO 346 7666549CAVALIERI VALENTINA Via Boschi Povegliano (VR) NO 045 7970790 328 6957047CERAVOLO ROSSANA Via Polesine 65 Verona NO 338 3641543CHEMELLO FRANCESCA Via Toscanini 19 Schio NO 328 1750499COATI IRENE Volargne di Dolcè NO 340 1733199 045 7731244COGHI ALESSANDRA Via Oberdan 14 Castel D'Azzano NO 347 4029759COLOMBAROLI ELENA Via Camalavicina 31 Valeggio s/m NO 340 2391194 045 7902445CORTESI MARIA GRAZIA Corso Porta Nuova 42 NO 347 4884646COSTANZI SILVIA Verona NO 346 5736917CUBRANIC KORACA ZELJKICA Pastrengo NO 347 3487487CUSUMANO CATERINA Via Spina 16 Verona NO 045 2020845 239 7145001DALLE VEDOVE FRANCESCO Villafranca di Verona NO 349 4589495DANCHIELLI CARLOTTA PAOLA Vicenza NO 0444 922789 349 0084078DELLANTONIO ALESSANDRA Trento NO 340 3482360DI GAETA GIUSEPPE Via Adria 3 Verona NO 338 1007117DI LEO ERNESTO Via Lanaroli 35 Verona NO 349 1058696EPURE MIHAELA CRISTINA Via B. Montanari Verona NO 392 7509915 392 8270825FERRARA GIADA Verona NO 347 2136164FILIPPINI GIULIA Via Roma Gazzo Veronese NO 339 2505919FORIERI ELISA Via ruffo 11 Verona NO 340 8742930 045 520191GABALDO MONIA Via Della Speranza 38 Villafranca SI 347 1649233 045 6302944GARIBBA ALESSANDRA TINA Via Spina 16 NO 347 7065231GEREMIA GIULIA Lungadige Cangrande 6 Verona NO 348 5253592GIANNELLI FRANCESCA Via Centro 22 Verona NO 338 3625647GIORDANO MARIA VITTORIA Via Anzani 11 Verona NO 349 8645500GIUSTOZZI GLORIA Via Santi 2 Caldiero NO 333 3147739GOJINETCHI VASILE Via Mantova 59 Peschiera D/G NO 328 8020358GUARDALBEN EMANUELE Bussolengo NO 347 9420737GUARDINI NADIA Via Gela 31 Verona SI 045 566969 349 2325336HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio NO 339 4573366HAYEK ABDALLAH NO 348 5763324HAZIZOLLI DRITJON Verona NO 349 4361506HIJAZI QUITAIBA Via Giordano Bruno 26/4 Verona NO 328 7735031IHNATAVA TATSIANA Vicolo Santa Cecilia Verona NO 327 7448096INDOLINO MARIA Via Adria 11 Verona NO 333 7045943INZALACO GIULIA Via Cesiolo 20 Verona NO 320 0208129 045 8344245KALOUT KAMEL Corso Milano 136 Verona NO 347 6724694LA FRANCA ELUISA NO 329 2142882 091 8782596LAVORGNA BARBARA Via Favretto 16 Verona NO 329 4239871LEHMAN STEFANO Via P. Sgulmero 34 Verona NO 3475583282LULLI CHIARA Via Maroncelli 12 Verona NO 328 0240410MALFERMONI GIULIO Via S. Da Polenta 4 Verona NO 340 5394964MANCUSO MICHELA Via Adria 3 Verona NO 392 1668363MANTOVANI ELENA Via Cherso 65 Verona NO 347 6972730MARANGONI ERICA Via Marsala 81/a Verona NO 045 8348055 333 6013613MARCOLINI LISA Via Brigata Savoia 1 Verona NO 347 7336779MARCONI VALERIA Via San Matteo Soave NO 349 1857154MASSAGRANDE NICA Via 24 Maggio 73 S. Giovanni Lupatoto NO 045 549869 347 9644976MASSARUTTO ALESSIA Via Aldo Moro 1/a Sommacampagna SI 328 2660746MENEGHINI VALENTINA Via XIII Maggio 1 Arcole NO 348 7647901MESSINA OLIMPIA Via Sant'Angela Merici 4 Verona NO 320 8816205MICHELETTI NICOLA Via Saval 19 Verona NO 3480625422MINERVA GIORGIO Via Zattoni 56 Verona NO 347 048735248 <strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>


GIOVANI E PROFESSIONICognome - Nome Via Località Dipl. formaz. M.G. Telefono 1 Telefono 2MINGOLLA LUCIA Via Giorgione 2 Verona NO 045 2224406 346 3131450MOLIBARI ALBERTO Via Orazi 1 Verona NO 347 1526814 045 7810780MORETTI FRANCESCA Quartiere Palladio Zevio NO 393 9607106MUSETTI PAOLA Via Sicilia 12/b Verona NO 338 1339033NIENSTED RICHARD NO 329 7422678NUZZO TERESITA Domegliara NO 340 8020582OBINU LUCA NO 346 0237386OTTOBONI MANUELA Peschiera D/G NO 340 4811841PARISI GRAZIELLA Via J. Kennedy 60 Zevio NO 347 5856766PASETTO TRYSA Via Roveggia 27/a Verona NO 339 7286242PASINI ALBERTO Via Mattaranetta 10 Verona NO 328 8832413PASQUALETTO CRISTIANA Via Ravenna 13 Verona NO 328 0393800PASSARIN OLGA Strada Peschiera 15 Verona NO 349 2367156PAVANELLO LAURA Via B. Giuliari Verona NO 348 7708480PELLEGRINI NADIA Via Vilmezzano 62 Caprino V.se NO 349 5202798PELLONE ANTONIETTA Via Franchetti 4 Verona NO 347 1749664PERON SILVIA Via L. Einaudi 1/a Monteforte D'Alpone NO 340 0631022PIAZZI UMBERTO FILIPPO GIULIO Villafranca di Verona NO 349 3504274PIGHI ANDREA Strada per Montecchio 6 Verona NO 340 0671750 045 918550POUR ESMAELIAN MONIREh Via Mazzini 35 Caprino V.se NO 334 2007690 045 6230887PRANDO SILVIA Viale Europa 5 Vigasio NO 349 1880958PROSPERO ELISA Via Milano 40 Peschiera D/G NO 328 3097609RAMA ROMANA Lega Veronese 8 Verona NO 320 1896140RAPAGNANI PAOLA NO 349 1202236RIGATELLI ALBERTO Via F. Cilea 7 Legnago NO 347 9764278 0442 23924ROSSATO RICCARDO FRANCESCO Via A. Vespucci 35 Sanguinetto NO 0442 365273 349 2961114ROSSI ANDREA Via Teatro Vecchio 12 Mantova NO 393 3305881 037 6224114ROSSI MARIANNA Via G. Vincenti 10 Verona NO 340 6763709ROSSI MASSIMILIANO Via Algeri 19 Verona NO 349 2653070RUTA ELENA Via Del Doatore 12 Albaredo D'adige NO 347 2597635SABBAGH DANIA Visa Imola 12 Verona NO 340 7774501SABBAGH LARA Verona NO 335 6575282 393 4167295SANNINO ANNA Via Muro Padri 24 Verona NO 338 8304440SANSOTTA NAIRE Via S. Angela Merici 4 Verona NO 329 7158223SARTORI VALENTINA Via L. Da Quinto 111 Verona SI 340 6235787SCARPERI ANNA Via Quattro Novembre 11 Verona SI 328 4840238 045 835227SCHINELLA STEFANO Verona NO 045 918428 340 3434528SCRINZI GIULIA Via Nicola Mazza 75 Verona NO 340 6024850SHOKA ZAHI Via Imola 2 Verona NO 347 2313146 333 2384260SONKOUE HOMERE Via Campetti 20 Caldiero NO 347 8207893SORLETO MICHELE Via Bellette 16 San Giovanni Lupatoto NO 347 8937362SPATOLA LEONARDO Via A. Mocenigo 2 Verona NO 340 4143371SPOLADORE CRISTINA Via G. Verdi 168/b Minerbe (VR) NO 0442 640823 347 9008048SPOLADORE ILARIA Via G. Verdi 168/b Minerbe (VR) NO 0442 640823 347 9007880STAGNOLI CLAUDIA Verona NO 340 3061639STANCARI LORENZO Via Campagnazza 11/b Marmirolo (MN) NO 349 8328416STEFANI AMBRA S. Pietro di Morubio NO 380 4154933STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D'Azzano SI 333 4890436SURANO MARIA GRAZIA Via Martini 2 Verona NO 349 1949826TABIICA ANGELA Salita Santa Lucia Verona NO 328 5919598TEZZA GIOVANNA Stallavena NO 340 6687216TOFFANELLO GIULIA Via M. Ortigara 9/a Verona NO 347 7161347TOMELLERI SILVIA Via Nogare 10 Dossobuono NO 045 516494 329 4048413TORNIERO CLAUDIA Via Dei Grolli 14 Verona NO 333 8010289TRESPIDI CARLOTTA Verona NO 340 2627979TURATI MARIA GRAZIA Via Matteotti 8/9 S. Maria di Zevio NO 335 6302775TURCO CAMILLA Via Cesiolo 18 Verona NO 045 918321 347 5156098ULERI STEFANO Via Olmo 8 Vigasio NO 335 7440613VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/a Castel D'azzano SI 347 7861608 328 9067502VOLPE GIUSEPPE Via Murano 43 Roana (VI) NO 335 6763374WEYNE MAGNUS FERNANDA Verona NO 045 8166039 346 9489862ZAMPIERI ELISA Via Tombeio 12/a Grezzana NO 045 980198 340 3739880ZANETTE EMANUELA NO 349 2340599ZANGHI SALVATORE NO 340 4173550ZARDINI DANIELA Via S Sofia 5 San Pietro Incariano SI 045 6801986 340 2865879ZATTERA MASSIMILIANO Via Valpantena 92/c Verona SI 348 0617360 045 8701245ZECCHINI MONICA Caprino V.se NO 349 4308917ZENORINI ANDREA Via Siedlce 21 Pescantina NO 340 6031137 340 9768134ZIVELONGHI CAMILLA Bussolengo NO 349 8784442 045 6701248ZOCCARATO ANTONELLA Via S. Giovanni 1 Legnago NO 339 8714514 0442 629280ZONZIN CRISTINA Via Mantova 3 Bonavigo NO 349 2984405MEDICI DISPONIBILI PER SOSTITUZIONI IN PEDIATRIACognome - Nome Via Località Telefono 1 Telefono 2AGRESTI LUIGI Via G. Trezza 36/a Verona 340 4069008AKASHEH GEORGE Via Del Capitel 13/B Verona 045 526846 340 0910058ANDREOTTI GIANCARLO Via Calcirelli 3 Verona 348 2932506BARAC ALA Via Gen. Dall'Ora 54 Monzambano 340 0699282DEPLANO EMANUELA Verona 338 9979145FABBRICI ROMINA Verona 338 5959949HABASH ELIAS Via Praissola 18 San Bonifacio 339 4573366KALOUT KAMEL Corso Milano 136 Verona 347 6724694MONTERA BENEDETTA Via S. Maria in Chiavica 4 Verona 339 6503204PASQUINI ANNA Via C. Cadrega Verona 349 7288070PJESHKA MYRVETE Viale Spolverini 112 Verona 338 4174551POUR ESMAELIAN MONIREH Via Mazzini 35 Caprino V.se 045 6230887 334 2007690RIGOTTI ERICA Via V. De Gama 1 Negrar 347 9097447SHOKA ZAHI Via Imola 2 Verona 347 2313146 333 2384260STUMPO MARIO FRANCESCO Via C. Angiolieri 18 Castel D'azzano 333 4890436ULMI DANIELA Via A. Vivaldi 7 Tregnago 340 2335107VERNA ANNAMARIA Via Castello 12/A Castel D'azzano 347 7861608 328 9067502VOLPE GIUSEPPE Via Murano 43 Roana (VI) 335 6763374<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>49


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