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Lo Sviluppo del Linguaggio (e della Comunicazione)

Lo Sviluppo del Linguaggio (e della Comunicazione) - Psicologia

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<strong>Lo</strong> <strong>Sviluppo</strong> <strong>del</strong> <strong>Linguaggio</strong>(e <strong>del</strong>la <strong>Comunicazione</strong>)Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


GLI AMBITI CLASSICI DELLO SVILUPPOSV. FISICO-CEREBRALE SV. SENSORIALE-PERCETTIVO SV. MOTORIOSVILUPPO COGNITIVOSVILUPPO COMUNICATIVO E LINGUISTICOSV. EMOTIVO-RELAZIONALE SV. SOCIALE SV. MORALECorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


LA COMPLESSITA’ DEL LINGUAGGIOIl linguaggio è un sistema comunicativo moltocomplesso, e di conseguenza è complesso il suo studio,e in particolare lo studio <strong>del</strong> suo sviluppo.Molteplicitàdei livelli dianalisiMolteplicità diproprietà efunzioniCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


I LIVELLI DI ANALISI DEL LINGUAGGIO!La composizione e le funzioni <strong>del</strong> linguaggio!Suono!>>> Fonologia!Lessico (le categorie di parole)!Significato! >>> Semantica!Morfologia!!Sintassi!Grammatica!(forma + combinazione <strong>del</strong>le parole)Contesto!>>> Pragmatica!Funzioni comunicative!Conversazione!Discorso!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


LE PROPRIETA’ DEL LINGUAGGIO!Referenzialità!I segni linguistici si riferiscono ad oggetti ed eventi esterni allinguaggio stesso. !Arbitrarietà!La relazione tra suoni e significati è arbitraria: il significato non puòessere ricavato dalla forma <strong>del</strong> suono, pertanto deve essereappreso e trasmesso culturalmente.!Creatività/Produttività!Chi parla una lingua può produrre un numero infinito di messaggicombinando tra loro un numero finito di unità base di quella lingua.!Autoreferenzialità!Il linguaggio è un codice (sistema di segni) che rimanda a sestesso, è autonomo e autosufficiente (può spiegare i proprisignificati attraverso espressioni linguistiche complesse).!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


<strong>Lo</strong> sviluppo <strong>del</strong> linguaggio !Il linguaggio è una capacità unicamente umana che corrisponde alla piùstraordinaria conquista <strong>del</strong> bambino nei primi anni di vita.!Le domande: !• Quando e come i bambini imparano a segmentare il flusso continuo disuoni e a produrre correttamente i suoni corrispondenti alle parole?!• Come fanno a capire che i suoni si riferiscono ad aspetti <strong>del</strong>la realtà!• Quando e come imparano le parole e i modi per combinarle insequenze per poter generare frasi nuove !Gli approcci allo studio <strong>del</strong>lo sv. <strong>del</strong> linguaggio!Ø Complessità!Ø Precocità <strong>del</strong>l’acquisizione!Ø Spontaneità <strong>del</strong>l’acquisizione!Ø Il fatto che è presente solo!nell’uomo !Rendono lo sv. linguistico un ambitoprivilegiato per la controversia natura/cultura!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


<strong>Lo</strong> sviluppo <strong>del</strong> linguaggio !La competenza linguistica:!La capacità di trasmettere contenuti di conoscenzasufficientemente differenziati e articolati, di produrre messaggi infunzione dei propri scopi comunicativi!si sviluppa prima di!Capacitàcomunicativa<strong>Linguaggio</strong>La competenza comunicativa:!La capacità di utilizzare le modalità comunicative e linguistichepiù appropriate agli obiettivi <strong>del</strong> parlante, alle caratteristiche<strong>del</strong>l’interlocutore, al contesto sociale e al contenuto <strong>del</strong>lacomunicazione per realizzare i propri intenti conoscitivi e sociali.!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le questioni centrali per lo sviluppo <strong>del</strong> linguaggio (1) !Dipende dapredisposizionibiologicheAcquisizione<strong>del</strong> linguaggioDipendedall’acquisizionedi conoscenzecondivise dallacultura diappartenenzaDipende dallosviluppo cognitivoAcquisizione<strong>del</strong> linguaggioDipende dallosviluppo socialeCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le questioni centrali per lo sviluppo <strong>del</strong> linguaggio (2) !Il rapporto tra linguaggio e pensiero è bidirezionale:!Ø Quali sono i prerequisiti cognitivi che consentonol’apprendimento <strong>del</strong> linguaggio?Cognizione >> <strong>Linguaggio</strong>!Ø In che modo il linguaggio influisce sul pensiero, sullecapacità cognitive e comunicative? Il linguaggio consentela formazione di livelli di conoscenza e di adattamentoall’ambiente specifici?<strong>Linguaggio</strong> >> Cognizione!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le questioni centrali per lo sviluppo <strong>del</strong> linguaggio (3) !Ø Complessità!Ø Precocità <strong>del</strong>l’acquisizione!Ø Spontaneità <strong>del</strong>l’acquisizione!Ø Il fatto che è presente solo!nell’uomo !Rendono lo sv. linguistico un ambitoprivilegiato per la controversianatura/cultura!!Nell’architettura neuro-cognitiva <strong>del</strong>l’essere umano esisteun’intrinseca capacità di produrre e di comprendere il codicelinguistico?!!Approccio associazionista!Approccio innatista!Approccio costruttivista!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le posizioni classiche sullo sviluppo <strong>del</strong> linguaggio!v Approccio associazionista (Skinner, anni ‘50).!!Il linguaggio è appreso grazie ai medesimi meccanismi che presiedono!ad ogni altra forma di apprendimento (imitazione, rinforzo).!v Approccio innatista (Noam Chomsky, posizione attuale).!!Tutti i linguaggi umani sono caratterizzati da regole specifiche e comuni!(verbo, oggetto, soggetto; parole costruite combinando i suoni e parole!combinate in frasi).!!Principi universali innati che diventano attivi quando maturano i circuiti!cerebrali ad essi corrispondenti!!+!!Parametri con range di valori possibili prefissati tra cui il bambino sceglie.!!!E’ la Teoria <strong>del</strong>la modularità >> il linguaggio viene acquisito e mantenuto!grazie ad una speciale “facoltà” che è indipendente dalle altre !facoltà !!<strong>del</strong>la mente e <strong>del</strong> cervello.!!!>> Discontinuità filogenetica: il linguaggio è il risultato di un’improvvisa!mutazione che ha portato all’emergere di una nuova abilità complessa.!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le posizioni classiche sullo sviluppo <strong>del</strong> linguaggio!La teoria di Chomsky spiegaü Perché si impara a parlare in maniera rapidaü Perché le tappe <strong>del</strong>lo sviluppo linguistico sono le stesse intutte le culture e le classi socialiü Perché il bambino è in grado di produrre e capire espressionimai sentite in precedenza (creatività)ü Perché il linguaggio che il bambino produce è più ricco diquello a cui è stato espostoCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le posizioni classiche sullo sviluppo <strong>del</strong> linguaggio!Approccio costruttivista (cognitivo-funzionalista) (Elisabeth Bates, anni‘90, oggi).!Le abilità e le conoscenze linguistiche si sviluppano grazieall’integrazione e ricombinazione di sistemi neurali e mentali diversi, cheesistono anche in altre specie e che svolgono anche funzioni nonlinguistiche. !!Il linguaggio è acquisito e mantenuto attraverso processi mentali/neuraliche condivide con altri domini percettivi, cognitivi e affettivi.!!>> continuità filogenetica: il linguaggio si è evoluto gradualmente da abilitàpreesistenti. Le componenti <strong>del</strong> linguaggio sono presenti nei primati nonumani.!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le fasi <strong>del</strong>lo sviluppo comunicativo e linguistico!1° anno >> COMUNICAZIONE prelinguistica --> linguistica2° anno >> comprensione e produzione <strong>del</strong>le prime PAROLE3°-4° anno >> dalle parole alle FRASI: l’acquisizione <strong>del</strong>laGRAMMATICA e la competenza linguisticaEtà scolare >> la consapevolezza METALINGUISTICA e lacompetenza comunicativaCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Dalla comunicazione prelinguistica alle parole!Non si può parlare di sviluppo <strong>del</strong> linguaggio senzainserirlo all’interno di una più ampiaCAPACITA’ COMUNICATIVA<strong>Lo</strong> sviluppo comunicativo pre-linguistico precede eprepara la comparsa <strong>del</strong> linguaggio, attraversol’evoluzione diespressioni e gesticomunicativil’evoluzione dei suoni cheil bambino producespontaneamente in suonidotati di significati =paroleCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


l primi mezzi di comunicazione non verbale!L’espressione facciale <strong>del</strong>leemozioni: il SORRISO!I suoni non-comunicativi:!il PIANTO,!le VOCALIZZAZIONI!I gesti:!INDICAZIONE e SGUARDO!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


l primi mezzi di comunicazione non verbale: leespressioni emotive!Il sorrisoEndogeno(riflesso)Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi CassiaEsogenoSelettivo,Strumentalenascita! 2 mesi! 3 mesi!tempo!


l primi mezzi di comunicazione non verbale: i suoninon linguistici!Le tappe <strong>del</strong>lo sviluppo fonologico!0-1 meseSuoni dinaturavegetativa• Pianto (emissione vocale inarticolata;di fame, di dolore, di irritazione)• Sbadigli, ruttini, gorgoglii2-6 mesi VocalizzazioniSi inseriscono tra i turni verbali <strong>del</strong>genitore (proto-conversazioni)6-7 mesiLallazionecanonicaIl bambino produce sequenze consonantevocalecon le stesse caratteristiche <strong>del</strong>lesillabe, ripetute più volte (i.e. baba gaga)Prime emissioni vocali articolate.NESSUNAINTENZIONALITA’COMUNICATIVACorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi CassiaL’intenzionalità comunicativa si verificaquando l’emissione di un messaggio èfinallizzato al raggiungimento di unobiettivo, e controllato.


l primi mezzi di comunicazione non verbale: losguardo e l’attenzione condivisa!Dalla nascita e nei primimesi di vita gli OCCHI sonola porzione <strong>del</strong> volto cheattrae maggiormentel’attenzione dei bambini.!2287 ms!507 ms!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi CassiaGrazie a questa sensibilità sicostruiscono le interazioniDIADICHE (interazioni faccia-afaccia):il comune oggettod’attenzione è l’altro.!


l primi mezzi di comunicazione non verbale:l’indicazione e l’attenzione condivisa!Successivamente (5 mesi) il gesto <strong>del</strong>l’indicazione (pointing) viene usatoinsieme allo sguardo per dirigere l’attenzione <strong>del</strong>l’interlocutore versoun oggetto di interesse comune.--> nascono le interazioni triadiche (adulto + bambino + oggetto): ilfocus <strong>del</strong>l’attenzione congiunta è il mondo esternoNascel’intenzionalitàcomunicativaCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


l gesti e l’emergere <strong>del</strong>l’ intenzionalità comunicativa!Rispetto ad altre azioni i gesti comunicativi vengono prodottia distanza e non implicano nessun contatto con ildestinatario <strong>del</strong>la comunicazione.Sono sempre accompagnati dallo sguardo che viene rivoltoalternativamente verso il bersaglio e verso il destinatario.Manifestano un’intenzionalità comunicativa.Ne esistono di diversi tipi, di complessità crescenteCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


I gesti comunicativi (+ sguardo)!Gesti DEITTICI, o performativi (dai 6.8 mesi)Esprimono un’intenzione comunicativa e si riferiscono ad unoggetto-evento che si può individuare osservando il contesto(es.: stendere le braccia in alto; aprire e chiudere ritmicamente il palmo<strong>del</strong>la mano; indicare)Sono utilizzati con finalità comunicative di complessitàcrescente:Gesti RICHIESTIVI8-9 mesiIl b. chiede l’intervento<strong>del</strong>l’adulto perraggiungere uno scopoCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi CassiaGesti DICHIARATIVI10-12 mesiIl b. chiede l’attenzione<strong>del</strong>l’adulto per condividerel’interesse per un aspetto <strong>del</strong>larealtà (indicazione + vocalizzazione/espressione facciale che fa dacommento)


I gesti comunicativi (+ sguardo)!Forme di comunicazioneRICHIESTIVEForme di comunicazioneDICHIARATIVEMirano a influenzare ilCOMPORTAMENTO degli altri(l’adulto deve fare qualcosa)L’uso <strong>del</strong>le forme richiestive èpossibile, oltre che nell’infanteumano, anche in altre specieanimali e nei bambini autistici.Mirano a influenzare gli STATIMENTALI degli altri (l’adultodeve condividere con il bambinol’interesse per qualcosa)L’uso <strong>del</strong>le forme dichiarativerichiede una prospettivaRAPPRESENTAZIONALECorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


I gesti comunicativi (+ sguardo)!Gesti REFERENZIALI, o rappresentativiEsprimono un’intenzione comunicativa e rappresentano unreferente specifico. Il loro significato cioè non varia in funzione<strong>del</strong> contesto.(es.: salutare con la mano, fare no con la testa, nominare un oggettoattraverso i gesti)• Hanno origine sociale, nascono all’interno di routine socialio di giochi con l’adulto e vengono appresi per imitazione.!• Fanno da ponte per l’apprendimento <strong>del</strong> linguaggio perchéhanno natura convenzionale, ma hanno portata esplicativalimitata per la loro natura iconica.!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


La nascita <strong>del</strong>l’INTENZIONALITA’ COMUNICATIVA!Come si sviluppa l’intenzionalitàcomunicativa?L’intenzionalità comunicativa si verifica quandol’emissione di un messaggio è finalizzato e controllato.0-8 mesi Preintenzionale8-12 mesi Intenzionale12+ LinguisticaIl bambino cerca di afferrare unoggetto senza mai guardare lamammaIl bambino indica un oggettoguardando il padre ed emettendo deisuoniLa bambini dice ripetutamente “cotto”,per ottenere dalla mamma un biscottoCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


La nascita <strong>del</strong>l’INTENZIONALITA’ COMUNICATIVA!L’intenzionalità comunicativa è resa possibile da:Abilità cognitive(Piaget)Distinzione mezzi-fini(sviluppo sell’intelligenzasensomotoria, 8-12 mesi)Dalle forme richiestive alleforme dichiarative.Abilità sociali(Bates)Consapevolezza <strong>del</strong>l’efficaciadei propri segnali comunicativi.Ruolo <strong>del</strong>l’adulto che interpreta isegnali (“come se”) e attribuisceloro un significato condiviso.Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Dai gesti comunicativi alle prime parole!I gesti vengono progressivamente sostituiti dalleparole.All’aumentare <strong>del</strong> vocabolario diminuisce il numero digesti prodotti, fino a quasi scomparire quando il bambinopossiede un vocabolario di circa 50 parole.Relazione trarepertoriogestuale evocale nellosviluppoPeriodo in cui ilbambino usa gestireferenzialiComparsa <strong>del</strong>leprime parolePeriodo in cui ilvocabolario raggiunge le50 paroleDiminuzione <strong>del</strong>l’uso digesti referenzialiCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


0-1 meseDai suoni non linguistici alle prime parole!Le tappe <strong>del</strong>lo sviluppo fonologico!Suoni dinaturavegetativa• Pianto (emissione vocale inarticolata;di fame, di dolore, di irritazione)• Sbadigli, ruttini, gorgoglii2-6 mesi VocalizzazioniSi inseriscono tra i turni verbali <strong>del</strong>genitore (proto-conversazioni)6-7 mesi10-12 mesiLallazionecanonicaLallazionevariataIl bambino produce sequenze consonantevocalecon le stesse caratteristiche <strong>del</strong>lesillabe, ripetute più volte (baba, gaga)Prime emissioni vocali articolate.Il bambino produce sequenze sillabichecomplesse, variate (i.e. baga). Primisuoni con caratteristiche analoghe aquelle <strong>del</strong>la lingua di appartenenza.Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Dai suoni non linguistici alle prime parole!Le ricerche più recenti evidenziano come il bambino !utilizzi,nel formare le prime parole, le sequenze!fonetiche giàsperimentate nella lallazione, e sottolineano unaCONTINUITA’ tra la produzione dei primi suoni !e le prime “vere” parole.!lallazionetatataparolatata = bambinoPROTOPAROLE(12 mesi)am am = quando la mammaporta da mangiareCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


<strong>Lo</strong> sviluppo lessicale!Compaiono in media tra gli 11 e i 13 mesi !(circa 10 parole a 12 mesi).!Fase <strong>del</strong>lessicoemergenteFase <strong>del</strong>la!esplosione!<strong>del</strong>vocabolario!12-16mesicirca17-24mesicircaL’ampiezza <strong>del</strong> vocabolario si attesta inmedia sulle 50 paroleBrusca impennata nell’accrescimento dinuove parole: 5-40 parole allasettimana.Compaiono le parole-contenuto (verbi,aggettivi), parole-funzione(pronomi,articoli…)Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le prime parole: la fase <strong>del</strong> LESSICO EMERGENTE!!Ø Le prime 50 parole si riferiscono a persone e oggetti familiari,azioni abituali, servono a interagire con le altre persone (ciao, no,bravo).!Ø Sono NOMI concreti, riferiti ad elementi <strong>del</strong>l’ambiente di facileindividuazione (no articoli, pronomi).!Ø Sono legate a specifici contesti e sono parte integrante <strong>del</strong>leazioni in corso. Riferite a oggetti specifici e usate per commentare odescrivere quello che sta succedendo.!Hanno carattere NON-REFERENZIALE.!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le prime parole: la fase <strong>del</strong> LESSICO EMERGENTE!Ø Le prime parole vengono apprese in contesti interattivi, in cuil’adulto fornisce indizi contestuali che aiutano il bambino aindividuare le corrispondenze tra elementi linguistici e non linguistici(ARBITRARIETA’ <strong>del</strong> linguaggio).!Ø Vengono apprese in modo indiretto, attraverso la sempliceesposizione a interazioni comunicative tra parlanti attraverso le quali ilbambino inferisce la relazione tra nome e oggetto. !!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Il significato <strong>del</strong>le prime parole!Due diverse teorie sulla costruzione <strong>del</strong> significato <strong>del</strong>le primeparole:Clark1973Il bambino costruisce il significato <strong>del</strong>leparole sulla base <strong>del</strong>le somiglianzepercettive tra gli oggetti o eventiNelson1974Il bambino categorizza all’inizio lesomiglianze funzionali, cioè l’uso deglioggetti e le loro proprietà dinamiche.Ipotesi <strong>del</strong> NUCLEO FUNZIONALECorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Il significato <strong>del</strong>le prime parole!Le prime parole denotano un livello di categorizzazione DI BASE!“animale”!“gatto”!“siamese”!“cane”!“bassoto”!E’ il livello che corrisponde alle differenze percettive più evidenti!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Errori tipici nelle prime fasi <strong>del</strong>lo sviluppo lessicaleErrore disovraestensioneIl bambino chiama “cane”qualsiasi animale a quattrozampeSi verifica più spesso nella produzione: espediente per compensare lalimitatezza <strong>del</strong> lessico.Errore disottoestensioneIl bambino chiama “bambola”esclusivamente la sua bambolapreferitaLegato ad un uso non-referenziale, contestualizzato <strong>del</strong>le parole.Errore disovrapposizioneIl bambino usa “aprire” perriferirsi non soltanto all’azionedi aprire una porta, ma ancheall’azione di accendere la luceCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


L’esplosione <strong>del</strong> vocabolario!Nella fase <strong>del</strong>l’esplosione <strong>del</strong> vocabolario (18 mesi) comparel’uso referenziale <strong>del</strong>le parole: vengono estese ad esemplaridiversi di una stessa categoria.!!Il linguaggio si DECONTESTUALIZZA: si sgancia dal contestoextra-linguistico da cui ha avuto origine. !Viene raggiunta la proprietà <strong>del</strong>la arbitrarietà.!!In parallelo gli ambiti di attribuzione categoriale di una parola sirestringono progressivamente ai referenti adeguati!!Es: “cane” per tutti quadrupedi --> “cane” solo per i cani.!!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


<strong>Lo</strong> sviluppo <strong>del</strong>la grammatica!Grammatica= morfologia + sintassi!Morfologia:studia l’acquisizione dei suffissi e dei prefissi che servono a:!- formare il singolare/plurale oppure il maschile/femminile dei nomi,aggettivi;!- coniugare i verbi oppure gli articoli;!- derivare un nome dall’altro (forno- fornaio)Sintassi:studia in che modo il bambino apprende a costruire combinazioni diparole che rispettino le regole <strong>del</strong>la propria lingua (es. la posizione degliaggettivi nella lingua inglese vs italiana)!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


<strong>Lo</strong> sviluppo <strong>del</strong>la grammatica!Verso i 18 mesi, quando il repertorio lessicale ha raggiuntole 100 parole, compaiono le prime combinazioni di due-treparole.!<strong>Linguaggio</strong> telegrafico; fase presintattica: !inizialmente sono parole-contenuto giustapposte, senzaintonazione comune e prive di parole-funzione. !Sono guidate da relazioni semantiche (es: i componenti<strong>del</strong>l’azione: agente-azione-oggetto)!!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


<strong>Lo</strong> sviluppo <strong>del</strong>la grammatica!Esempi di linguaggio telegrafico!Relazione! Enunciato! Situazione!Agente-azione!Azione-oggetto!Azione-recipiente!Agente-oggetto!Rifiuto!Richiesta!Non-esistenza!Uomo-piange!Dà-palla!Dà-mamma!Mamma-palla!No-sapone!Dà-palla!Più-papà!Un omino giocattolo è appenacaduto dal tavolo!La mamma dà al bambino lapalla che tiene in mano!Il b. dà la palla alla m.!Il b. dà la palla alla m.!Il b. rifiuta di lavarsi!Il b. indica una palla!Il p. è appena uscito!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


<strong>Lo</strong> sviluppo <strong>del</strong>la grammatica!<strong>Lo</strong> sviluppo morfo-sintattico!Morfologiaverbale3 anniin produzione7 anni incomprensioneAccordo tra soggetto e verbo(persona e numero)es.: il gatto insegue i caniLa mela mangia la bambinaMorfologianominale3 anniForme <strong>del</strong> genere (m/f) e <strong>del</strong>numero (singolare/plurale)relative ai nomiMorfologiapronominale3-4 anniPronomi personali (io/tu,me/te-->noi/voi/essi)Es. di errori: mangio io?Il cacciavite di meCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


L’età prescolare: il linguaggio narrativo!In età prescolare il linguaggio è usato a scopo narrativo:linguaggio narrativo.!• Prolungamento <strong>del</strong>l’intersoggettività basato sulla condivisionementale, anziché fisica.!!• Consente la formazione di unità rappresentazionali più ampie diquelle possibili in precedenza attraverso i sensi.!!• Obbliga il pensiero ad una scansione più analitica<strong>del</strong>l’esperienza. Da una rappresentazione parallela a unarappresentazione seriale.!!• LIMITE: è ancora un linguaggio soggettivistico, psicologico,non logico.!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


L’età scolare: lo sviluppo <strong>del</strong>la pragmatica!La pragmatica si riferisce alla capacità di comunicare in modoefficace: adattare lo stile <strong>del</strong>la conversazione in funzione<strong>del</strong>l’interlocutore, e di tenere conto <strong>del</strong> punto di vista<strong>del</strong>l’interlocutore e dei suoi bisogni comunicativi.!!Si sviluppa pienamente in età scolare (entro gli 8-9 anni).!!!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Gli usi <strong>del</strong> linguaggio: lo sviluppo <strong>del</strong>la pragmatica!Piaget: tra i 2 e i 7 anni il linguaggio è egocentrico: i bambini noncompiono sforzi per comprendere ed essere compresi, per spiegareil proprio punto di vista e comprendere quello degli altri.!In realtà… !Già a 3 anni adattano il proprio stile conversazionale in funzione<strong>del</strong>l’età <strong>del</strong>l’interlocutore:!Disconferme, dimostrazioni --> verso i + piccoli!Conferme, chiarificazioni --> verso i coetanei!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Gli usi <strong>del</strong> linguaggio: lo sviluppo <strong>del</strong>la pragmatica!In età prescolare, fino a circa 8 anni, i bambini comunicanoefficacemente quando il referente da descrivere è semplice ofamiliare ma falliscono quando il referente è complesso, insolito,ambiguo:!Es: descrizione ad un adulto/coetaneo di una figura che l’interlocutore nonpuò vedere!Oggetti ambigui!Figure senza senso chedifferiscono per un dettaglio!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


La consapevolezza meta-linguistica!Nell’età scolare il bambino diventa capace di trattare le forme<strong>del</strong> linguaggio come oggetto di analisi, considerarle per sestesse piuttosto che come veicolo di significati.!Verbi che si riferiscono astati mentali3 anni termini emotivi4 anni termini cognitiviVerbi che si riferiscono adatti linguisticiTermini con cui ci si riferiscea parti o unità <strong>del</strong> codicelinguisticoTriste, contento, buono,cattivoCredere,pensare,immaginare,fare fintaPregare, maledire,promettere, ordinareParole, frasi, sillabe,lettereCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le differenze individuali nello sviluppo linguistico!Differenze nel RITMO di ACQUISIZIONE!Tutti i bambini condividono medesime “tappe evolutive”, ma leraggiungono attraverso un ritmo e strategie differenti.!MediaMinimoMassimoEtà di comparsa <strong>del</strong>le primeparoleAmpiezza <strong>del</strong> vocabolarioa 20 mesiComprensione di parole a8 -10 mesiComprensione di parole a17 - 18 mesi13mesi50parole30parole2158mesi22parolenessuna2218mesi628parole200398Età di comparsa <strong>del</strong>le primefrasi20mesi14mesi24mesiCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le differenze individuali nello sviluppo linguistico!Differenze nello STILE DI ACQUISIZIONE!Esistono diversi stili individuali attraverso i quali i bambini imparano aparlare. !KatherineNelson (1973)ha analizzato leprime 50 paroleReferenzialeEspressivoCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi CassiaVocabolario composto inmaggioranza da nomiA 2,5 anni: <strong>Sviluppo</strong> lessicalepiù rapidoVocabolario composto inmaggioranza da pronomi,nomi propri,formule perregolare l’interazione sociale(non si tocca, vai via, cosa fai?)A 2,5 anni: <strong>Sviluppo</strong> sintatticopiù rapido


Le differenze individuali nello sviluppo linguistico!Differenze nello STILE DI ACQUISIZIONE!Gli stili referenziale ed espressivo sono manifestazione di diversi“Stili Cognitivi”, che si riflettono in un diverso modo di usare illinguaggio ---> stili nella pragmatica <strong>del</strong> linguaggio.!STILE referenziale• Orientamento verso gli oggetti• Uso prevalente di intenzionedichiarativa• Scarsa varietà di atti linguistici• Approccio riflessivo allasoluzione di problemiSTILE espressivo• Orientamento verso le persone• Uso prevalente di intenzionerichiestiva• Alta varietà di atti linguistici• Approccio impulsivo allasoluzione di problemiCorso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia


Le differenze individuali nello sviluppo linguistico!Diversi fattori concorrono a determinare le differenze individualinell’acquisizione <strong>del</strong> linguaggio:!STILE referenzialeSTILE espressivoInterazione madre-bambino (var. contestuali)!Le madri fanno commenti!Le mamme coinvolgono i bambini innominano gli oggetti e ligiochi e routine!commentano !• Genere femminile!• Primogenito!• Livello socioeconomico elevato !Variabili socio-demografiche (var. contestuali)!!• Genere maschile• Secondogenito• Livello socio-economicoCaratteristiche temperamentali (var. individuali)!Riflessivi!Impulsivi!Corso di Psicologia <strong>del</strong>lo <strong>Sviluppo</strong> 2012-2013, prof.ssa Viola Macchi Cassia

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