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POSTURE DI LAVORO ED ALTERAZIONI DEL RACHIDE IN ... - epm

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Med. Lav., 1987, 78: 1; 59-67Clinica dei Lavoro -L. Devoto"L a n ~ n ac m ~Via San Barnaba 8, Milano, ltalyPOSTURE DI LAVORO ED ALTERAZIONI DEL RACHIDEIN OPERATORI TELEFONICI ADDETTI A VIDEOTERMINALEE. Occhipinti, D. Colombini, O. Menoni, G. Molteni, A. Grieco« Work postures and spinal alterations in telephone operators employed on videodisplay terminals ».A study was made of the work posture of telephone operators using video displayterminals. The posture was incorrect for all spinal segments due to the fact thatthe seated position had to be maintained for long periods with the arms raisedand unsupported. The frequency of cervical, thoracic and lumbo-sacral alterationsof tbc spine in the whole group of telephone operators was also studied by meansof a special questionnaire. An appropriate clinical-diagnostic protocol was usedin a suitably selected sample group. The clinical results obtained, stratified intoage ciasses and by sex, were compared with the data aIready avaílable for agroup of sex- and age-matched subjects, not exposed to occupational posture risk.The telephone operators studied showed a greater and significant tendency tocontract chronic degenerative alterations of the cervical, thoracic and lumbo-sacralregions of tbc spine, compared to controls. These results support the hypothesisthat prolongèd 'seated work postures constitute a risk factor for the spine.KEY WORDS: video display terminal, spine, telephone operator.INTRODUZIONELavoro sedentario e fissità posturale sonodue elementi che la più recente letteraturainternazionale (11, 12, 16, 17) associa aduna aumentata probabilità di contrarre affezionicronico degenerative del rachide, in particolarecervicale e lombo-sacrale.La fissità posturale si riscontra, tra glialtri, nello svolgimento di compiti lavorativiche richiedono una costante e prolungata <strong>interreazione</strong>con videoterminali (4, 15).Questo lavoro riporta i risultati di <strong>un'indagine</strong>svolta presso una collettività di <strong>operatori</strong>telefonici (O.T.) a videoterminale che,Unità di Ricerca E.P.M. - Ergonomia della Posturae del Movimento - Milano.per le caratteristiche dei compiti lavorativiassegnati, sono assoggettati ad una posturafissa prolungata con scarsa frequenza di pause.I risultati vengono analizzati per verificarel'ipotesi che vede nelle posture assise <strong>prolungate</strong>un elemento di rischio lavorativo peril rachide.METODISono stati esaminati due distinti aspetti:a. caratteristiche della postura di lavoro;b. prevalenza diaffezioni cronico-degenerative delrachide.Per quanto riguarda il primo aspetto si è fattoricorso all'osservazione diretta ed a notizie raccolte« a tavolino », non essendo state consentite ripresefotografiche e più precise misurazioni presso i postidi lavoro.


60 OCCHIPINTIIn particolare si è proceduto a:— esaminare la disposizione e le caratteristichedi arredi e strumenti di lavoro (tavolo, sedie,video, tastiera);— quantificare le caratteristiche dell'impegnodelle strutture articolari (in particolare il discointervertebrale) e muscolari nelle posture che,dato il tipo di lavoro e la configurazione delrelativo lay-out, gli <strong>operatori</strong> telefonici tendonoad assumere;— quantificare i tempi di permanenza al postodi lavoro e la distribuzione delle pause.Sulla scorta di questi dati la valutazione delleposture di lavoro è stata espressa secondo criterigià messi a punto dagli Autori (7, 9, 11, 18).L'indagine clinica è stata attuata secondo i seguenti3 punti:1) Raccolta di informazioni anamnestiche (lavorativee patologiche) mediante un questionario miratodistribuito a tutti gli <strong>operatori</strong> telefonici(N. = 380).Tale questionario consente di distinguere i casipositivi per alterazione cronica del rachide nei suoisegmenti cervicale, dorsale e lombosacrale. Sono statiraccolti 306 questionari compilati (80 , % di rispondenti).Tanto il modello di questionario adottato che i~ diagnostici sono quelli già messir e l a t i v i c r i t e r i , s s i a puntodagli Autori (8); in particolare è stata riscontrataun'ampia concordanza fra i giudizi diagnostici espressitramite questionario e quelli emessi adottando ilprotocollo di visita medica specificato al successivopunto 2 (8).2) Esecuzione di una visita medica mirata suun campione selezionato di <strong>operatori</strong> telefonici; essa èstata eseguita secondo un protocollo diagnosticocollaudato per lo screening di popolazionilavora-.rive e ha consentito la formulazione digiudizi diagnostici di spondíloartropatiaclinico-funzionale di 1, Il e III gradorispettivamente cervicale, dorsale e lombosacrale (5,6, 8, 19, 20).Il campione di soggetti sottoposti a visita medicaè stato selezionato sulla base dei seguenticriteri: numerosità pari a 50; appartenenza ad unsolo sesso e classe decennale di età anagrafica; inclusionedi soli soggetti con anzianità di lavoro come<strong>operatori</strong> telefonici maggiore di 5 anni; esclusione disoggetti che hanno svolto in passato altre lavorazioni« a rischio » per il rachide per un periodocomplessivo pari o superiore a 5 anni.Tale selezione è stata operata minimizzare i fattoridi confondimento (età, sesso, scarsa sposizione,iiregressa esposizione) ed al fine di poterin seguito confrontare i risultati emersi nella presenteindagine con quelli già disponibili di gruppidi controllo (19) esaminati secondo il medesimoprotocollo clinico-diagnostico.Nel caso specifico è stato scelto il gruppo di sessomaschile ed età 36-45 anni in quanto lo stessooffriva il triplice vantaggio di essere il più rappresentatonumericamente fra gli <strong>operatori</strong> telefonici,di garantire adeguate anzianità lavorative e di esseremeno soggetto, rispetto a gruppi con età più elevate, afenomeni di « selezione » in uscita per le affezioni inesame.Fra 80 soggetti di questo gruppo, che offrivano lecaratteristiche richieste, ne sono stati sorteggiati 50e visitati 48 (2 non si sono presentati allavisita).3) Il piano di elaborazione dei dati clinici haprevisto i seguenti punti:a. calcolo di età ed anzianità media e della prevalenzapercentuale di alterazioni croniche deltratto cervicale, dorsale e lombosacrale del rachidein tutti gli <strong>operatori</strong> telefonici che hannorisposto al questionario, per classi decennali dietà e per sesso;b. calcolo dei medesimi parametri solo per gli<strong>operatori</strong> telefonici esenti da pregresse esposizioniper 5 o più anni a lavorazioni « a rischioper il rachide » e con 5 anni o più dianzianità come <strong>operatori</strong> telefonici (N. 213);e. calcolo della freqquenza percentuale di spondiloartropatiecervicali, dorsali e lombosacralirispettivamente di 1, 11, 111 grado nel campionemaschile di età 36-45 anni di <strong>operatori</strong>telefonici (N. = 48);d. calcolo del X2 con correzione secondo Yates edel rapporto tra tassi per la prevalenza di spondiloartropatiecervicali, dorsali e lombari (tutti igradi) nel campione di <strong>operatori</strong> telefonici enel gruppo appaiato di controllo. Sono staticalcolati gli intervalli di confidenza al 95-,ódel rapporto tra tassi. Sono stati consideratisignificativi quei rapporti fra tassi in cui illimite inferiore dell'intervallo di confidenza a95'% era superiore ad 1 (10);e. esame, secondo i medesimi parametri e criteriinterpretativi di cui al punto d., di tabelline2x2 per il confronto, nei soli gruppi di etàdi sesso maschile di cui al punto b., della prevalenzadi corrispondenti spondiloartropatienei gruppi maschili di controllo appaiati peretà. Per quanto riguarda in particolare il trattodorsale sono stati confrontati solo i casi dispondiloartropatia di II e III grado in quanto icasi di 1 grado, per questo tratto, emergonosolo mediante specifiche manovre cliniche esono silenti sul piano dei disturbi anamne -stici e pertanto non rilevabili mediante questionario(8);


LAVORO AI VDT E ALTERAZIONI DEL RACHIDE 61f. calcolo del rapporto standardizzato di malattia,secondo la standardizzazione indiretta, e dellarelativa significatività per il tratto cervicale,dorsale e lombosacrale per tutte le età nelsesso maschile (2). Sono stati anche in questocaso considerati i soli <strong>operatori</strong> telefonici dicui al punto b. Tale parametro (R.S.M.) puòessere considerato come un indicatore sinteticodella maggior, minor o simile tendenzadegli <strong>operatori</strong> telefonici ad ammalarsi per leaffezioni in esame rispetto a gruppi di controllo.Anche per tale parametro valgono leprecisazioni dianzi espresse per il tratto dorsale.RISULTATIAnalisi della postura di lavoroCaratteristiche del posto di lavoro. I videoterminalisono collocati su bancali alti circa70 cm, non regolabili in altezza e dotati dipoggiapiedi. Per ogni metro circa di bancalesono collocati due posti operativi.Il videoterminale è monoblocco e collocatoa circa 5-6 cm dal bordo del bancale:la tastiera risulta sollevata dal piano di supportoda un minimo di 10 cm a 20 cm nellaparte più vicina allo schermo.Sono in liso ` due tipi di sedili: uno piùvecchio in legno e uno di più recente acquisizionerivestito in stoffa. Il sedile in legno,regolabile in altezza, è dotato di uno schienalerigido (supporto lombare), anch'esso regolabilein altezza e in profondità, il basamentoha solo 4 razze, non dotato di rotelle.Il sedile rivestito in stoffa è dotato dipoggiaschiena non regolabile, reclinato inmodo fisso di circa 105'410' nonché dibraccioli anch'essi non regolabilí. E basamentoè a 5 razze dotate di rotelle (fig. 1).Caratteristiche della postura di lavoro. Ilcomplesso degli arredi, del lay-out e dei compitilavorativi determina le seguenti caratteristicheposturali:I. digitazione con braccia sollevate dalpiano del bancale;IL posizione fissa in flessione del rachidecervicale, soprattutto nei soggetti distatura media e alta, in quanto le altezzedel piano di lavoro e del videonon sono regolabili;III. posizione prevalentemente fissa deltronco sia nel caso del modello disedile più vecchio (angolo tronco-femore= 90% sia sul modello piùnuovo (angolo tronco-femore = 110').L'uso di quest'ultimo modello, data la fissitàdel video, comporta inoltre unincremento dell'angolo di flessione delcapo e una maggior cifotizzazione delrachide dorsale.Fig. 1 - Il posto di lavoro a videoterminaledell'operatore telefonico.Tempi di lavoro e pause. Il lavoro vieneripartito su 5 turni (a rotazione settimanale)della durata da 6 a 8 ore. Dal febbraio 1985i lavoratori usufruiscono di una pausa di circa12 minuti per ogni ora di lavoro. Nelpassato la durata e il numero delle pauseerano a discrezione del lavoratore: i lavoratoririferiscono che anche per il passato lepause usufruite erano mediamente assíbilabilia quelle attualmente in uso.


62 OCCHIPINTIIndagine clinicaVengono omessi i risultati relativi a tutti iquestionari compilati (N. == 306) in quantogli stessi non sono del tutto pertinenti agliscopi del presente lavoro.La tabella 1 riporta i dati relativi al numerodi soggetti esaminati, all'età ed anzianitàmedia di operatore telefonico, alla prevalenzadi alterazioni cervicali, dorsali e lombosacraliper sei sottogruppi di età e sesso emersiesaminando 213 questionari relativi ai solisoggetti col almeno 5 anni di anzianità dilavoro specifico e senza significative pregresseesposizioni lavorative a condizioni di rischioper il rachide.Nel merito dei risultati emersi, al di làdelle notevoli frequenze percentuali di alterazioniche sono state registrate, preme quisottolineare la relativa omogeneità, nei diversigruppi di età, dell'anzianità media di lavorocome operatore telefonico, testimoniata anchedalle modeste deviazioni standard registrateper tali parametri ed inoltre la relativa« anomì1ia'» delle frequenze di malattianelle classi di età più elevate che sono risultate,pur cospicue, tendenzialmente inferioria quelle delle classi di età più giovani, inparticolare nel gruppo maschile.La tabella 2 riporta i dati relativi al numerodi casi ed alla prevalenza percentualedi spondiloartropatie di primo, secondo, eterzo grado, cervicali, dorsali e lombosacralirispettivamente nel campione di <strong>operatori</strong> telefonici(sesso maschile: età 36-45 anni:N. = 48) e nel corrispondente gruppo dicontrollo (sesso maschile: età 36-45 anni:N. = 50). La tabella permette di evidenziarele alte prevalenze registrate nel gruppoO.T. rispetto ai controlli per tutti e tre isegmenti di rachide considerati.La tabella 3 consente poi di meglio precisarela portata delle differenze emerse. L'analisimediante )c' evidenzia che la differenzafra le prevalenze nei due gruppi è assaifortemente significativa (p < 0,01) nel casodei distretti cervicale e dorsale e fortementesignificativa nel caso del tratto lombosacrale(p < 0,01).Il rapporto tra tassi, il cui limite inferiore èin ogni caso superiore ad 1, è pari a 1,95per il tratto cervicale, 2,54 per il trattodorsale, 1,79 per il tratto lombosacrale.Stante la già verificata affidabilità dei risultatiottenuti mediante questionario rispetto aquelli tratti dall'intero esame clinico adottato,è stato, in seconda istanza, operato unconfronto fra i dati di prevalenza di alterazionedel rachide ottenuti tramite questionarionella presente indagine con quelli ottenutiin gruppi di controllo appaiati per etàanagrafica e sesso, esaminati con l'intera visitamedica.Il confronto ha riguardato i soli gruppi disesso maschile non essendo disponibili adeguatigruppi di controllo femminili.Nella tabella 4 il confronto è stato attuatosecondo i medesimi criteri di cui alla precedentetabella 3.Ne sono emersi in particolare X' significativie rapporti tra tassi molto elevati perla classe di età 26-35; i rapporti tra tassie la significatività dei x 2 , con la parzialeeccezione del tratto dorsale, sono ancora rilevantiper la classe 36-45 anni.Nell'ultima classe di età si è, al contrario,rilevato significativo unicamente il rapportotra tassi ed il x' relativo al tratto dorsale,mentre per gli altri due tratti la prevalenzadi patologia è assimilabile negli <strong>operatori</strong> telefonicia quella dei controlli.Da ultimo, con la tabella 5, si è intesosintetizzare il confronto tra <strong>operatori</strong> telefoniciunivocamente esposti e controlli calcolandoil rapporto standardizzato di malattia(RSM) per i tre segmenti di rachide, utilizzandoil procedimento della standardizzazioneindiretta per l'età che tiene conto pertantodella diversa composizione per età dei duegruppi maschili a confronto.1 risultati emersi dall'esame di questa tabellasono univoci essendo gli RSM costantementesuperiori a 100 nonché fortementesignificativi sul piano statistico.


LAVORO Al VDT E ALTERAZIONI DEL RACHIDE 63TABELLA 1 - Composizione numerica, età ed anzianità di lavoro media, prevalenza di alterazioni cervicali,dorsali e lombosacrali in sei sottogruppi (stratificati per sesso ed età) di O.T. esaminati tramite un questio -nario mirato. Sono stati considerati solo i casi univocamente esposti (v. testo) (n = 213).Gruppo(sesso eclasse d'età)NumerosoggettiEtàmedia(anni)Anzianitàmedia(anni)Alterazionicervicali(elo)AlterazionidorsaliAlterazionilombariMMaschi 26-35 23 32,4 8,5 77 26 43Femmine 26-35 30 32,8 10,0 76 47 64Maschi 36-45 80 39,1 11,6 64 21 51Femmine 36-45 18 40,4 10,5 76 61 82Maschi 46-55 48 51,5 11,4 57 21 48Femmine 46-55 14 52,1 11,5 86 29 83* In tutti i gruppi la deviazione standard di questo parametro è risultata compresa fra 2,3 e 3,1.TABELLA 2 - Numero di casi e prevalenza percentuale di spondiloartropatia cervicale, dorsale e lomba -sacrale di 1, 11 e III grado nel campione di O.T, (sesso maschile; età 36-45; n = 48) e in un gruppo dicontrollo (sesso maschile,. età 36-45; n = 50).I GradoOperatori Contel ef o n i c i t r o lliIl GradoOperatori ContelefonicitrolliII I GradoOperatori ContelefonicitrolliTotale patologiciOperatori Con_telefonici trolliSpondiloartropatia 10 4 17 8 3 4 30 16-ervicale (20.8%) (8,0%) (35,4%) (16,0%) (6,2%) (8,0 G /'b) (62,5'%) (32,0%)Spondiloartropatia 9 4 il 5 2 o 22 9dorsale (18,7%) (8,0%) (22,9%) (10,0%) (4,2%) (0%) (45,8%) (10,0%)Spondiloartropatia 12 4 12 5 o 5 24 14lombosacrale (25,0%) (8,0%) (25,0%) (10,0%) (0%) (10,0%) (50,0%) (28,0%)TABELLA 3 - Studio dei rapporti fra spondiloartropatie cervicali, dorsali e lombari nel campione di O.T. enel gruppo di controllo: Chi quadrato con correzione di Yates (X2), relativo livello di significatività, rapportofra lassi (RT) e relativo intervallo di confidenza al 95%.Operatori Controlli X2 Livello RT (intervallo ditelefonici significatività confidenza al 95%)Spondiloartropatia cervicale 62% 32% 7,96 p < 0,001 1,95 (1,23 - 3,11)Spondiloartropatia dorsale 45% 18% 7,53 p < 0,001 2,54 (1,31 - 4,96)Spondiloartropatia lombosacrale 50% 28% 4,77 p < 0,01 1,79 (1,02 - 3,13)


64 OCCHIPINTITABELLA 4 - Studio dei rapporti tra alterazioni del rachide cervicale, dorsale e lombosacrale nei gruppímaschili di O.T. ein gruppi, appaiati per sesso ed età, di controllo (ogni gruppo di controllo n = 50):chi quadrato con correzioni di Yates ( X 2) e relativo livello di significatività; rapporto fra tassi (RT) erelativo intervallo di confidenza al 95%.Gruppo Spondiloartropatia O.T. Controlli x2 Livello RT (intervallo dietà e sesso significatività confidenza al 95%)26-35 d Cervicale 77 10 29,49 p < 0,001 7,28 (3,7-16,2)Dorsale (Il e III grado) 26 4 5,77 p < 0,001 6,52 (1,4-30,1)Lombosacrale 43 12 6,70 p < 0,001 3,57 (1,4 - 9,4)36-45 d Cervicale 64 32 11,50 p < 0,001 2,01 (1,3- 3,0)Dorsale (11 e III grado) 21 10 1,91 N.S. 2,10 (0,7 - 6,0)Lombosacrale 51 28 5,80 p < 0,001 1,83 (1,1 - 3,0)46 d Cervicale 57 40 0,01 N.S. 1,08 (0,2 - 4,8)Dorsale (Il e III grado) 21 4 5,17 p < 0,001 5,3 (1,2-22,5)Lombosacrale 48 50 0,0001 N.S. 0,95 (0--)TABELLA 5 - Rapporti standardizzati di malattia per l'età e relativa significatività statistica analizzatamediante test X2 nel confronto della patologia del rachide cervicale, dorsale e lombosacrale negli <strong>operatori</strong>O.T. e nel gruppo di controllo (dati relativi al solo sesso maschile).Segmento,del rachiaeCasiosservatiCasiattesiCervicale 85 44,12Dorsale 32 10,00Lombosacrale 68 44,80RSM x2 Livellosignificatività192,65307,00152,0037,8844,8012,01p < 0,001p < 0,001p < 0,001Dis CUS SIONEI risultati emersi consentono l'espressionedi alcune valutazioni di merito riguardantitanto la postura di lavoro che i dati clinici.Circa la postura di lavoro valgono le seguenticonsiderazioni:la digitazione a braccia non supportatecondiziona un riguardevole impegno isometricodella muscolatura del cingoloscapolo-omerale e soprattutto dei m.trapezi superiori e dei m. estensori delcapo (1, 21): tale stato di costante contrazioneisometrica, stimato intorno al 20-25% dellaM.C.V. per il m. trapezio (14) condiziona asua volta unostato di ridotta irrorazione dei muscoli stessie pertanto di « cattiva nutrizione » dellestrutture di supporto del rachide cervicale:in tali condizioni, si determina un processodi precoce invecchiamento di tali strutture(3).La posizione a braccia non supportate condizionadel pari un analogo interessamentodelle strutture articolari e muscolari del trattodorsale del rachide, in . particolare nellasua porzione più alta.La postura del tronco determina pressionilombari (disco L 3-L 4) di circa 60 kg (9). Ildisco intervertebrale, non essendo dotato divascolarizzazione propria, si nutre esclu-


LAVORO Al VDT E ALTERAZIONI DEL RACHIDE 65sivamente per diffusione di sostanze nutritivedai tessuti vicini. Perché questo avvengaè necessario che la pressione sul disco siafrequentemente cambiata al di sopra e al disotto di una pressione critica (circa 65 kg);in pratica è necessario che il soggetto cambispesso posizione (13). Posizioni fisse protrattedeterminano, siano esse al di sopra oal di sotto del valore critico di pressione,condizioni di cattiva nutrizione del disco epertanto contribuiscono ad innestare il processodi degenerazione dello stesso.Inoltre, tenuto conto della distribuzionedei turni e delle pause, gli <strong>operatori</strong> telefoniciallo studio stanno « seduti » per più di4 ore per turno (su un turno di 7 ore, considerandouna pausa di 12 minuti ogni oradi lavoro, la posizione seduta risulta mantenutaper più di 5 ore).Ciò è considerato un periodo eccessivodi lavoro sedentario (11, 17).In sintesi ne emerge che la postura dell'operatoretelefonico comporta la presenzadi:rischio per il rachide cervicale dovutosia alla posizione flessa del capo, sia alladigitazione senza un supporto per gliavambracci;rischio per il rachide dorsale dovutosia alla digitazione a braccia non supportate,sia alla posizione prevalentementein cifosi della colonna dorsale;rischio per il rachide lombosacrale perla fissità di posizione e di caricodi-scale e per il fatto di esseremantenuta per più di 4 ore per turno.Circa i dati clinici, emersi, valgono questeulteriori considerazioni:— le frequenze di alterazioni del rachidenelle classi di età più elevate (46-55 anni)sono risultate inferiori a quelli di classi di etàpiù giovani; le stesse, almeno nel sesso maschile,sono risultate sovrapponibili a quelledel gruppo appaiato di controllo.Non esiste una piena e plausibile spiegazionedel fenomeno se non, almeno, in parte,presumendo l'esistenza, nel passato, di un fenomenodi « selezione » (allontanamento dalla« mansione ») dei lavoratori che ha « privilegiato» di più i portatori delle affezioniin esame facendo rimanere come <strong>operatori</strong>telefonici solo quelli relativamente menoaffetti da spondilopatie.— 1 restanti confronti operati mostranoal contrario una tendenza univoca: quella degli<strong>operatori</strong> telefonici esaminati a contrarre(almeno nel sesso maschile) più facilmenteuna patologia dei tratti cervicale, dorsale elombosacrale rispetto a soggetti, appaiati persesso ed età, non professionalmente espostia fattori di rischio per il rachide. L'eccessodi casi oscilla in funzione delle età (alto neipiù giovani, basso nei più anziani) e deldistretto considerato, ma nel complesso èsignificativo sotto il profilo statistico.— Particolarmente rilevante è risultato ildato, costante ed univoco, relativo al trattodorsale.Sia alle manovre cliniche che mediantequestionario è risultato che questo trattoè frequentemente compromesso negli <strong>operatori</strong>telefonici, specie in confronto con i gruppidi controllo, nei quali la prevalenza dispondilopatie dorsali è molto contenuta rispettoagli altri segmenti di rachide. Ne èderivato che la probabilità di contrarre affezionidel rachide, per via della specifica condizionedi lavoro degli <strong>operatori</strong> telefonici, èparticolarmente elevata proprio nel caso deltratto dorsale.L'analisi combinata delle posture di lavoro edelle condizioni clinico-funzionali del rachidepresso una collettività di <strong>operatori</strong> telefoniciha permesso di evidenziare l'esistenzadi un rischio posturale da un lato e di un eccessodi alterazioni di tutti i distretti delrachide, rispetto a gruppi di controllo, dall'altrolato.Si può pertanto avanzare l'ipotesi chepresso la popolazione di <strong>operatori</strong> telefonicile condizioni posturali e, più in generale,di lavoro condizionano un « invecchiamento» ed una « usura » dell'intera colonna ver-


66 OCCHIPINTItebrale rispettivamente più precoce e piùintensa rispetto a popolazioni lavorative nonesposte a rischio posturale.P, nostra opinione che nella fattispeciegli elementi di rischio vadano ricercati soloin parte nella posizione di lavoro di per sestessa (es. mantenimento delle braccia sollevate)ma che siano, per lo più, addebitabilial mantenimento prolungato della posizioneseduta.Questa ipotesi, che naturalmente necessitadi più ampie e approfondite verifiche, è tuttaviadi estremo rilievo data anche la rapidatrasformazione di molti posti di lavoro neiquali la disponibilità di buoni arredi si accompagnaalla sostanziale e prolungata sedentarietàdegli addetti.Se essa verrà confermata, come già inparte avviene nella richiamata letteratura internazionale,vorrà dire che l'intervento ergonomiconei moderni posti di lavoro nondovrà più essere limitato alla progettazionedegli arredi e del lay-out ma dovrà altresìessere rivolto sia alla pianificazione dellepause ed alPinSerimento di alternative posturalisia ad una corretta opera di informazionesanitaria degli addetti finalizzata a conseguire,da parte degli stessi, comportamentilavorativi ed extra-lavorativi più adeguati allatutela della propria colonna vertebrale.RINGRAZIAMENTISi ringraziano sentitamente gli Operatori telefonicidell'Italcable di Acilia (Roma) e l'avvocatoD'Inzillo il cui impegno e la cui collaborazione sonostati determinanti ed insostituibili nella realizzazionedella presente indagine.RIASSUNTO2 stata esaminata la postura di lavoro diOperatori telefonici che utilizzano videoterminali.Essa è risultata incongrua per tutti isegmenti del rachide per via del prolungatomantenimento della posizione seduta con artisuperiori sollevati e non supportati.L altresì studiata la prevalenza di altera-zioni del rachide cervicale, dorsale e lombosacralenell'intero gruppo di <strong>operatori</strong> telefonicitramite un questionario mirato; unapposito protocollo clinico-diagnostico è statoapplicato in un gruppo campione opportunatamenteselezionato.I risultati clinici ottenuti, stratificati perclassi di età e sesso, sono stati confrontaticon quelli, già disponibili, di gruppi di soggetti,appaiati per sesso ed età, non espostia rischio posturale lavorativo.Ne è emersa una maggiore e significativatendenza degli <strong>operatori</strong> telefonici esaminatia contrarre alterazioni cronico-degenerativedel rachide cervicale, dorsale e lombosacralerispetto ai controlli.Esce rafforzata l'ipotesi che vede nelleposture di lavoro sedute <strong>prolungate</strong> un fattoredi rischio per la colonna vertebrale.BIBLIOGRAFIAl. AVON G., SCHMITT L.: Electromyographie dutrapéze dans diverses positions de travail àla machine à écrire. Ergonomics, 1975; 18:619-625.2. BERTAZzi A.: Ruolo dell'epidemiologia nell'accertamentoe nella prevenzione dei rischi dalavoro. In E. Sartorelli: Trattato di medicinadel lavoro. Padova, Piccin Editore, 1981: 140-180.3. CAILLET R.: Il dolore cervico-brachiale. Roma,Leonardo ed. Scientifiche; 1973.4. CANTONI E., COLOMBINi D., OCCHIPINTi E.,GRIEco A., FR IGO C ., PEDOTTi A.: Postureanalysis and evaluation at the old and newworkplace in a telephone company. In E. GrandjeanEd.): Ergonomics and kealtb in modernoffices. London-Philadelphia, Francis and Taylor,1984: 456-464.5. COLOM BINi D., OCCHIPINTi E., MENONI 0.,GRIEco A.: Ulteriori esperienze su un nuovometodo per la valutazione dei rischi e deidanni connessi con le posture di lavoro. Med.Lav., 1981; 72: 128-161.6. COLOMBINi D., OCCHIPINTi E., MENONI 0.,BONAIUTi D., GRIEco A.: Posture di lavoroincongrue e patologia dell'apparato locomotore.Med. Lav., 1983; 74: 198-210.7. COLOMBINi D., OCCHIPINTi E., MOLTENi G.,GRIEco A., PEDOTTi A., BocCARDI S., FRIGO C.,MENONI 0.: Posture analysis. Ergonomics, 1985;28: 275-284.8, C O LOM BI N i D., OCC HI PI N T i E., GR iFco A.,BOCCARDI S., MFNONI 0.: Posture di lavoro edartropatie. Metodi di indagine e principi diprevenzione (2' ed.). Milano, Comune di Milanoed.; 1,986.


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