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ulteriori esperienze su un nuovo metodo per la valutazione ... - epm

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130 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med. Lavoronaie ed eventualmente, se significativo, <strong>un</strong>ointermedio fra questi due.Sono state inoltre aggi<strong>un</strong>te alc<strong>un</strong>e vociche meglio descrivono quei problemi re<strong>la</strong>tivial rapporto tra postura e posto di <strong>la</strong> -voro che <strong>la</strong> semplice descrizione degli atteggiamentidei singoli segmenti corporei nonera in grado di evidenziare: dove cade ilpeso corporeo, le modalità del carico, posizionedelle ginocchia rispetto al banco di<strong>la</strong>voro ecc. Da ultimo, è stato introdotto <strong>un</strong><strong>nuovo</strong> modulo, e<strong>la</strong>borato <strong>per</strong> <strong>la</strong> situazione inesame, <strong>per</strong> <strong>la</strong> raccolta delle mi<strong>su</strong>re del postodi <strong>la</strong>voro (tab. 1).Nel<strong>la</strong> condizione esaminata, dopo <strong>un</strong> esamepreliminare, sono state individuate 17 postureprincipali di cui 12 nel reparto offi -cina, 4 nel reparto montaggio e <strong>un</strong>a nel magazzino.Essendo il campione re<strong>la</strong>tivamenteomogeneo dal p<strong>un</strong>to di vista dei parametriantropometrici (ved. in seguito), il posturogramma<strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong>a <strong>un</strong>ità di postura è statocompi<strong>la</strong>to <strong>su</strong>l<strong>la</strong> base dell'osservazione di <strong>un</strong><strong>un</strong>ico soggetto campione.A titolo di esempio vengono riportati, <strong>per</strong>l'esame di <strong>un</strong>a delle 17 posture citate, <strong>la</strong>descrizione del posto di <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> documentazionefotografica e il re<strong>la</strong>tivo posturogramma(fig. 1A, 1B, tab. 2).TABELLA 1 - Modulo <strong>per</strong> <strong>la</strong> raccolta delle mi<strong>su</strong>re da rilevare presso il posto di <strong>la</strong>voro.I.ALTEZZA SEDILECMALTEZZA SCHIENALE2.CM3.DESCRIZIONE SCHIENALE4.ALTEZZA BRACCIOLICMZ --75.6.SPAZIO ALLOGGIAMENTO ARTI INFERIORI 0 PRESENTE COMPLETA..-0 INCOMPLETO0 ASSENTESE INCOMPLETO: DISTANZA SPAZIOSOTTOBANCOARTI DALLAPERPERPENDICOLAREALLOGGIAMENTOALPIANO DI LAVOROCM7.ALTEZZA BANCO DI LAVOROCM8.ALTEZZA PIANO DI LAVORO E/O ORGANIDI COMANDO CM tipoCMtipoCMtipo12. AREA CHE CONTIENE GLI ORGANI DICOMANDO (SULLO SCHEMA SEGNAREAPPROSSIMATIVAMENTE IN CM IRAGGI RAPPRESENTATIVI DELPOSIZIONAMENTO DEGLI ORGANI DICOMANDO45° s45- d0 s — 0 d-45° 9 '45' d10. ALTEZZA POGGIA-PIEDICMNOTE:


Vol. 72, n. 2, 1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 131Fig. 1AFig. 1BFig. 1A e 1B - Documentazione fotografica del<strong>la</strong> postura n. 3 nelle <strong>su</strong>e varianti A e B (vedi tab. 2).Data <strong>la</strong> complessità degli elementi che concorronoa determinare <strong>un</strong> atteggiamento posturale,<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> del<strong>la</strong> tollerabilità di<strong>un</strong>a determinata postura presenta, allo statoattuale, data anche <strong>la</strong> esiguità delle ricerchefinora riportate in letteratura, maggiori difficoltà.Per <strong>la</strong> situazione esaminata nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 3sono stati riportati (in orizzontale): a) numeroe denominazione del<strong>la</strong> pastura; b) numerodi <strong>la</strong>voratori non ruotanti. Le possibilirotazioni <strong>su</strong> più posti di <strong>la</strong>voro sonoindicate con 0 o *; c) <strong>per</strong> ogn<strong>un</strong>o dei principaligruppi artico<strong>la</strong>ri (cervicale, lombareecc.) <strong>la</strong> presenza di elementi sfavorevoli <strong>per</strong>ciasc<strong>un</strong>o dei parametri che van consideratinel<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> di tollerabilità (posizionenello spazio, tempi, mancanza di appoggio,carico, ampiezza movimento ecc.) già descrítti nel posturogramma. Per <strong>un</strong>a <strong>valutazione</strong>semiquantitativa dei dati ricavati dal posturogrammasi sono utilizzate <strong>un</strong>a o più crociche di volta in volta, come indicato in calceal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> stessa, indicano <strong>un</strong>a anomalia piùo meno marcata. Nel<strong>la</strong> presente situazione sonostati analizzati quei fattori di disagio piùricorrenti nelle posture esaminate (es. ginocchiocontro il banco di <strong>la</strong>voro, posizione coattaa ginocchia <strong>un</strong>ite).L'esame del<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 3 dimostra che vivi sono poche <strong>la</strong>voratrici addette ad <strong>un</strong>a so<strong>la</strong>mansione: <strong>la</strong> più parte ruota (sempre <strong>per</strong>òall'interno del reparto di appartenenza) <strong>su</strong>tutte le mansioni. In officina solo le posture2 e 7 sono fisse (<strong>un</strong>a so<strong>la</strong> <strong>la</strong>voratrice <strong>per</strong> postura)tutte le altre, in mi<strong>su</strong>ra minore omaggiore, eseguono più <strong>la</strong>vori a rotazione.


TABELLA 3 - Modulo <strong>per</strong> l'analisi quantativa globale degli elementi sfavorevoli <strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong>o dei parametri che vanno considerati nel<strong>la</strong><strong>valutazione</strong> di tollerabilità di <strong>un</strong>a postura, già descritti nel posturogramma.LME (Lieve/Medio/Estremo): L = 1/3 dell'angolo massimo eseguito dall'artico<strong>la</strong>zione M = fino a 2/3; E = oltre i 2/3 (L = x; M = xx; E = xxx)SMO: Secondi = x; Minuti = xx; Ore = xxx (tempo del<strong>la</strong> postura dell'artico<strong>la</strong>zione)LMO: Lieve = x; Medio = xx; Pesante = xxx (tipo di carico <strong>su</strong>ll'artico<strong>la</strong>zione)MG: Medio = x; Grande = xx (ampiezza movimento)QS: Qualche volta = x; Sempre = xx (non appoggia gli arti)NON APP = non appoggia; AMP MOV = ampiezza movimentoDITTACERVICAESTENSIO LOMBAREARTO SP DESTRO ARTO INISTROLE ROTAZIONEINC INAZIOSOLLEVASUP. CARICONEN= CESSIONE - AZIONE INCLINAZIO ESTENSIONE OMERO CARICO a m i SOLLEVADDETTI CESSIONE 1--L M E I S M OOMEROI LMEISMO LME ' L M E :SMOI L M E ; . . O L.IE... L M E L M E ~ - MO L M . ~ . M .91 • ILM£íSMONMO ILME:SMOSM-1III0 xx xTAPPATRICI XXX' x xx 1 x x xx x x x x x x x : x X X ! x xx~ XAMPMOVARTIEDUTO INFERNOCCHIA 'IEO M . ,IORI INITE'--M oMOFRESATURAx x I I x x x x x x X XXXXTRAPANATURA o xxx x x x x x x : x x x x x, X X X0TRANSFER x x x x XX x x x x xI x x XX~FPICCORESELEIx x x x : x x x x x60% 4X X : X XXXXX' ' i x x x x x x x x x ì X X X I x x x X ; l x x, X X XWALTER S O%4ITRAFILATURAi xx ix x Ix ix x x XBROGIA604 X I X XX x x x xx xx x x i x x x x I x x x x Ix x x : x X X :XXXFRESAPRESS.%xD'ARIA 60x x x x x x x x x ( x x x X X : X X X%DTORAPPROoTX I XNOx x xxx: x x x xxx; xXXXIXXAPANO11 A L E S . ox x XXX( x xx: X X X XX XXX: X X X X XX XXX( X XX X X XXXE12 MASCHIATRICE6 0 %3 X X XX X X XX x x X xxx: xX x x XX X,i xxxlXX I Xx x x x 1 T• Ex xm !Ex x x x X i x E X x u a ~XX xN15X I X x x : X i I I I XX x x : x XX x I x X xx x X x x XaLIMATURA mx x I x x x x x x x x xxxiTIMBRATURAMAGAllINX i X,EREix x x x x x x x xxxXXMIEI• ~XX 1 1 1 0aro0oNOTE


Vol. 72, n. 2,1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 1354. ESAME DEI DANNI CONNESSICON LE POSTURENel presente capitolo verranno riportatie discussi analiticamente lo schema di esameclinico adottato <strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong>o dei soggetti,nonché i ri<strong>su</strong>ltati ottenuti, <strong>un</strong>itamentead alc<strong>un</strong>e considerazioni <strong>metodo</strong>ligche edo<strong>per</strong>ative.4.1 L'esame clinicoIl modello di visita utilizzato si componedi quattro parti: (AH. 1): a) disturbi soggettivire<strong>la</strong>tivi all'apparato osteo-musco<strong>la</strong>re;b) parametri antropometrici; c) esame degli« atteggiamenti »; d) esame del<strong>la</strong> flessibilitàartico<strong>la</strong>re.4.1.1 Disturbi soggettivi. Si sono scelti soloalc<strong>un</strong>i fra i più rappresentativi disturbidell'apparato osteo-musco<strong>la</strong>re: dolori al rachidecervicale, dorsale, lombo-sacrale, spalle,gomiti, polsi, anche, ginocchia, caviglie.4.1.2 Parametri antropometrici. Sono statiscelti alc<strong>un</strong>i parametri da utilizzare non tantocon fini di progettazione del posto di <strong>la</strong>voroquanto <strong>per</strong>ché complementari ad alc<strong>un</strong>iindicatori utilizzati nel<strong>la</strong> visita clinica. Essisono: <strong>la</strong> <strong>la</strong>rghezza delle spalle, <strong>la</strong> l<strong>un</strong>ghezzadegli arti, le mi<strong>su</strong>re di circonferenza (al IIImedio <strong>su</strong><strong>per</strong>iore) dell'omero e dell'avambraccio(nel<strong>la</strong> codifica già preparata scritta a<strong>la</strong>to del modello di visita proposto ven -gono utilizzate esclusivamente le differenzein cm fra i valori mi<strong>su</strong>rati a destra e a sinistra),<strong>la</strong> l<strong>un</strong>ghezza degli arti inferiori (presafra SIAS e malleolo mediale) e le circonferenzedelle cosce e delle gambe; seguonol'altezza rachide (presa con filo a piombofra C7 e piega interglutea), <strong>la</strong> l<strong>un</strong>ghezza delrachide (presa con « centimetro da sarta »)sempre fra C7 e piega interglutea ma se -guendo, col centimetro appoggiato al<strong>la</strong> colonna,le curvature di quest'ultima, <strong>la</strong> l<strong>un</strong>ghezzain flessione (fra C7 e piega intergluteacon soggetto flesso, ma con ginocchia rigorosamentein estensione). I parametri dautilizzare saranno <strong>la</strong> differenza in <strong>per</strong>centualefra l<strong>un</strong>ghezza-altezza, e fra l<strong>un</strong>ghezza in fles-sione e l<strong>un</strong>ghezza in posizione eretta. Nonsono disponibili tabelle interpretative di questodato: tali parametri potranno tuttaviari<strong>su</strong>ltare molto utili, <strong>un</strong>a volta che siano ricavatiindici di normalità, come valori quantitatividi aumento o diminuzione degli angolidi curvatura del<strong>la</strong> colonna (i<strong>per</strong>cifosi,i<strong>per</strong>lordosi, dorso piatto), <strong>per</strong> il test differenza<strong>per</strong>centuale fra l<strong>un</strong>ghezza e altezza,come indice di flessibilità del<strong>la</strong> colonna intoto, <strong>per</strong> il test differenza in % fra l<strong>un</strong>ghezzain flessione-l<strong>un</strong>ghezza in posizione eretta.L'ultimo parametro utilizzato riguarda <strong>la</strong> distanzain <strong>per</strong>pendico<strong>la</strong>re fra forchetta dellosterno e linea bisiliaca (ved. fig. 6 A).Tutti i parametri sopra indicati vannorilevati con soggetto in posizione eretta, segnandopreliminarmente con matita dermograficai p<strong>un</strong>ti di re<strong>per</strong>e indicati nel modellodi visita.4.1.3 Studio degli atteggiamenti. Nel<strong>la</strong>logica del seguente schema di visita, si èvoluto evitare che il soggetto in esame compiaeccessivi spostamenti; si proceda quindi osservandodi volta in volta tutti parametriinerenti al piano di osservazione considerato:dapprima il piano frontale con soggettodi spalle, quindi il piano sagittale con soggettodi fianco, infine il piano frontale consoggetto di fronte.Piano frontale; (soggetto di spalle) i parametriconsiderati sono:— strapiombo di C7 rispetto al<strong>la</strong> piega interglutea— allineamento delle spalle— eventuali asimmetrie di concavità deifianchi, valgismo o varismo del piede.Piano sagittale; i parametri utilizzati sono:— strapiombo <strong>la</strong>terale (fra C7 e piega intergluteatenendo fissa quest'ultima)— atteggiamento del capo (osservabile <strong>su</strong>lpiano sagittale)— atteggiamento del<strong>la</strong> spalle(osservabile <strong>su</strong>l piano sagittale)— atteggiamento colonna (osservabile <strong>su</strong>lpiano sagittale)— atteggiamento ginocchia (osservabile <strong>su</strong>lpiano sagittale)


136 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, CRIECO Med. Lavorocalcolo degli angoli di lordosi cervicale,cifosi dorsale e lordosi lombare: questiultimi dati vengono rilevati leggendo <strong>su</strong>lloscoliosometro i valori delle coordina t eche corrispondono rispettivamente alT R A G O - C7 M A S S I M A C I F O S I , M A S S I MALORDOSI PIEGA INTERGLUTEA. Talip<strong>un</strong>ti vengono riportati <strong>su</strong> carta milli -metrata che ripropone in sca<strong>la</strong> le mi<strong>su</strong>rerilevate con lo scoliosometro. Gli angolisono quindi ricavati congi<strong>un</strong>gendo talip<strong>un</strong>ti e mi<strong>su</strong>rando con goniometro gliangoli ricavati tracciando opport<strong>un</strong>i prol<strong>un</strong>gamenti(ved. figura nello schema divisita).Piano frontale; (soggetto di fronte) i parametri considerati sono:— atteggiamento del capo— allineamento SIAS— atteggiamento ginocchia.atteggiamentprosegue con l'osservazione del soggettodi spal<strong>la</strong>, in piedi, senza scoliosometro.Vengono osservate le scapole: <strong>per</strong> <strong>un</strong>a piùprecisa determinazione di eventuali asimmetriesi mi<strong>su</strong>ra <strong>la</strong> distanza (a destra e asinistra) dall'angolo inferiore del<strong>la</strong> scapo<strong>la</strong>al<strong>la</strong> colonna (nel<strong>la</strong> codifica viene utilizzatasolo <strong>la</strong> differenza in centimetri fra i due valori).La presenza di <strong>un</strong> gibbo viene rile -vata osservando il soggetto a rachide flesso,ginocchia estese, arti <strong>su</strong><strong>per</strong>iori tesi in avanti,mani a contatto palmare: se presente, sipuò mi<strong>su</strong>rare l'altezza del gibbo ponendo <strong>su</strong>lmedesimo <strong>un</strong>a riga tenuta <strong>per</strong>fettamente orizzontale(si può utilizzare <strong>un</strong>a livel<strong>la</strong> <strong>per</strong> muratori)e mi<strong>su</strong>rare in centimetri o millimetriquanto è sollevata rispetto all'emitorace opposto.Segue l'esame dell'atteggiamento deipiedi.4.1.4 Studio del<strong>la</strong> flessibilità artico<strong>la</strong>re.4.1.4.1 Artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> spal<strong>la</strong>. Il test« posizione braccia a Z » (Grieco e coll.,1978) considera l'artico<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> spal<strong>la</strong>valutando<strong>la</strong> nel <strong>su</strong>o insieme. Il grado dimotilità del<strong>la</strong> spal<strong>la</strong> viene valutato osser-vando, a destra e a sinistra, se le dita dellemani: si afferrano, si toccano, non si toc -cano. In quest'ultimo caso si rileva <strong>la</strong> di -stanza in centimetri fra le dita.Non si dispone ancora di tabelle di normalitàin rapporto con l'età e il sesso, nési conosce se <strong>la</strong> l<strong>un</strong>ghezza di tal<strong>un</strong>i para -metri antropometrici (<strong>la</strong>rghezza spalle o l<strong>un</strong>ghezzadegli arti) possa influire <strong>su</strong>l ri<strong>su</strong>ltatodel test. Si rileva se durante l'esecuzione deltest il soggetto accusa dolore alle spalle.4.1.4.2 Artico<strong>la</strong>zione del polso. Si fa eseguireal soggetto <strong>un</strong>a estensione forzata del polsoe si mi<strong>su</strong>ra l'angolo di estensione ponendoil fulcro del goniometro a livello dell'artico<strong>la</strong>zionedel polso: <strong>un</strong> braccio del goniometrodovrà seguire <strong>la</strong> linea congi<strong>un</strong>gendo l'emicondiloomerale e lo stiloide ulnare.Per ogni test di flessibilità artico<strong>la</strong>re eseguitoviene chiesto se vi è comparsa o menodi dolore.4.1.4.3 Movimenti del rachide lombosacrale.Mantenendo fermo il bacino, si vuol mi<strong>su</strong>rareil grado di flessibilità globale del<strong>la</strong> colonnadal tratto lombare (piega interglutea),al tratto cervicale (C7). Si valutano , così movimentidi flessione - estensione - inclinazionee rotazione.Flessione. Si invita il soggetto ad as<strong>su</strong>mere<strong>un</strong>a posizione assisa <strong>su</strong>l lettino da visitae a compiere <strong>un</strong>a antero-flessione deltronco mentre l'o<strong>per</strong>atore gli assicura <strong>la</strong>fissità del bacino. Si mi<strong>su</strong>ra così sia l'angolodi flessione (con fulcro del goniometrocirca a livello delle spine iliache), sia dueparametri che possono <strong>per</strong>mettere di risalirea <strong>un</strong>a più precisa (<strong>per</strong>ché soggetta a minormargine di errore di mi<strong>su</strong>razione) <strong>valutazione</strong>di tale angolo di flessibilità del<strong>la</strong> colonna.I due parametri sono (fig. 3):A) altezza forcchetta sterno-piano sedile (consoggetto seduto e ben eretto);B) altezza forchetta sterno-piano sedile inflessione (tenendo fisso il bacino).


Vol. 72, n. 2, 1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 137Fig. 3 - Parametri « altezza forchetta sterno,piano sedile (A e B) » <strong>per</strong> lo studio dell'angolodi flessione del rachide (cervicale escluso).In figura 4 è espressa <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione matematicamediante <strong>la</strong> quale si sono utilizzatitali parametri <strong>per</strong> risalire da essi all'angolodi flessione.tIAIA 2 A 'B = A ' . s e n aA I A'," a = a r c s e n BNIBà = 9 0 ° - ain modo analitico i ri<strong>su</strong>ltati (ved. paragrafo4.3.3.).La mi<strong>su</strong>ra con goniometro ortopedico del<strong>la</strong>flessibilità del rachide fra piega intergluteae C7 comporta di <strong>per</strong> se stessa <strong>un</strong> certo erroredi <strong>valutazione</strong>: infatti è difficile e inmolti casi impossibile porre il goniometroprecisamente al fulcro dell'angolo del<strong>la</strong> flessione,inoltre coi com<strong>un</strong>i goniometri a bracciocorto si viene a mi<strong>su</strong>rare l'angolo del<strong>la</strong>tangente alle vertebre lombari e non sicuramentel'angolo di flessibilità generale del<strong>la</strong>colonna.Inclinazione destra e sinistra. Viene eseguitacon soggetto seduto <strong>su</strong>l lettino da visita:durante l'inclinazione occorre assicurarsiche il soggetto non sollevi il bacino dal piano.Come <strong>per</strong> <strong>la</strong> flessione si sono mi<strong>su</strong>rati siagli angoli di inclinazione destro e sinistro congoniometro (fulcro a livello del<strong>la</strong> piega interglutea)sia i due seguenti parametri (fig. 5):A) altezza C7 - piano sedile (con soggettoben eretto);B) altezza C7 - piano sedile con soggetto ininclinazione destra e sinistra.oFig. 4 - Re<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> ottenere dalle l<strong>un</strong>ghezzeA e B considerate in figura 4, il corrispondenteangolo di flessione o inclinazione del rachide(cervicale escluso).Esistono alc<strong>un</strong>i fattori di errore, ad es. Anon è precisamente uguale ad A' in quanto<strong>la</strong> colonna nel flettersi si all<strong>un</strong>ga leggermente,(ma nello stesso tempo si curva) o ancorail fulcro « O » non è precisamente <strong>su</strong>l sedilema circa a livello del<strong>la</strong> piega interglutea. Intabelle <strong>su</strong>ccessive (tab. 11, 12, 13, 14) sonocom<strong>un</strong>que elencati tutti gli angoli ottenutitramite goniometro e gli stessi angoli ottenuticon i parametri A e B; a verifica dell'ipotesidi calcolo formu<strong>la</strong>ta si sonocalco<strong>la</strong>te: <strong>la</strong> media degli errori nonché <strong>la</strong>deviazione standard. Di seguito ne sonodiscussiFig. 5 - Parametri: « altezza C7, piano sedile(A e B) » <strong>per</strong> lo studio degli angoli di inclina -zione del rachide (cervicale escluso).Allo stesso modo che <strong>per</strong> <strong>la</strong> flessione, taliparametri verranno utilizzati <strong>per</strong> calco<strong>la</strong>rel'angolo di inclinazione. Anche in questo casoi fattori di errore consistono nel fatto cheil fulcro dell'inclinazione è collocato in <strong>un</strong>piano <strong>su</strong><strong>per</strong>iore rispetto al piano terra e cheA non corrisponde precisamente ad A'.


138 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO M e d . L a v o r oEstensione. Viene eseguita a soggetto <strong>su</strong>pinocon fronte appoggiata al lettino. Il soggettoestende <strong>la</strong> colonna facendo leva <strong>su</strong>gliarti <strong>su</strong><strong>per</strong>iori: durante l'estensione occorretenergli il bacino ben fissato al lettino affinchénon venga sollevato. Si è mi<strong>su</strong>ratol'angolo di estensione (goniometro <strong>su</strong>l fiancodel soggetto con fulcro circa a livello dellespine iliache) e i seguenti parametri (fig. 6):A) distanza forchetta sterno e linea che congi<strong>un</strong>gele SIAS;B) distanza (con soggetto <strong>su</strong>pino e fronteappoggiata al piano di sostegno) for -chetta sterno-piano del lettino;C) distanza forchetta sterno-piano del lettino(con rachide in estensione).Rotazione. La mi<strong>su</strong>ra viene effettuata consoggetto seduto a braccia conserte dietro <strong>la</strong>schiena. L'o<strong>per</strong>atore osserverà dall'alto i <strong>su</strong>oimovimenti di rotazione (fig. 8) e li mi<strong>su</strong>reràesclusivamente con goniometro ponendo ilfulcro al centro del<strong>la</strong> testa e seguendo con<strong>un</strong> braccio del goniometro l'acromion opport<strong>un</strong>amentesegnato. L'errore di mi<strong>su</strong>razioneè provocato dal fatto che si può mi<strong>su</strong>rare inparte anche il movimento delle spalle: siè cercato di ovviare a ciò facendo sedere ilsoggetto con le braccia conserte dietro <strong>la</strong>schiena.Fig. 6 - Parametri: « distanza forchetta sterno,piano letto (C e B) e <strong>per</strong>pendico<strong>la</strong>re forchettasterno e linea congi<strong>un</strong>gente le bisilianche » <strong>per</strong>lo studio dell'angolo di estensione del rachide(cervicale escluso).AIn questo caso il calcolo con tali parametridell'angolo di estensione comporta meno fattoridi errori in quanto il fulcro è esatto edA è più simile ad A I (fig. 7).AioA'-. f . 1 ,CIBA A'Y ti 901C B c , A ' . s en aaN arc sen (C-B)Fig. 7 - Re<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> ottenere dalle l<strong>un</strong>ghezzeA - B - C, l'angolo di estensione del rachide (cervicaleescluso).iA'Fig. 8 - Posizionamento del goniometro <strong>per</strong> ilcalcolo degli angoli di rotazione del rachide (cervicaleescluso).4.1.4.4. Movimenti del rachide cervicale.Vengono valutati, in condizioni diri<strong>la</strong>ssamento cioè con soggetto <strong>su</strong>pino <strong>per</strong><strong>la</strong> flessione, rotazione, inclinazione, consoggetto prono <strong>per</strong> <strong>la</strong> estensione. Vengonomi<strong>su</strong>rati i movimenti passivi (quelli fattieseguire al soggetto da <strong>un</strong> o<strong>per</strong>atore). La<strong>valutazione</strong> del<strong>la</strong> flessibilità del rachidecervicale viene così eseguita tramite mi<strong>su</strong>radegli angoli con apposito goniometroortopedico; non facile è l'esecuzione di talimi<strong>su</strong>re e non priva di fattori di errore,tuttavia prendendo <strong>la</strong> mi<strong>su</strong>ra degli angoliin ri<strong>la</strong>ssamento si ha il vantaggio diavere <strong>un</strong> piano di riferimento fisso cuisituare <strong>la</strong> posizione di partenza del movimento.Vengono riportati nello schema sottoindicato<strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong> movimento il fulcroutilizzato e i re<strong>la</strong>tivi p<strong>un</strong>ti di re<strong>per</strong>e.


Vol. 72, n. 2,1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 139FlessioneEstensioneInclinazioneRotazioneFULCROa livello del collo orecchioappena al di sopradel<strong>la</strong> spal<strong>la</strong>a l d i s o p r a d e l - n a s o <strong>la</strong>forchetta dellosternoal<strong>la</strong> base del capo <strong>la</strong> p<strong>un</strong>ta delda prononasoPUNTO DIRIFERIMENTODurante l'esecuzione di tali movimenti èbene osservare che non vi siano spostamentidelle spalle.4.1.4.5 Flessibilità arti inferiori. Si eseguecon soggetto <strong>su</strong>pino: <strong>un</strong> arto va tenutoesteso contro il piano, l'altro viene sollevatopassivamente <strong>per</strong> l'esecuzione del<strong>la</strong> flessione,mantenendo anche il ginocchio di questoarto in estensione. Per <strong>la</strong> mi<strong>su</strong>ra goniometricadell'angolo di flessione occorre appoggiare<strong>un</strong>a branca del goniometro al pianorigido, mentre l'altra deve coincidere conl'asse longitudinale del femore e seguirnegli spostamenti.4.1.4.6 Posizione tallone destro <strong>su</strong> gambasinistra e viceversa. Le artico<strong>la</strong>zioni interessatenel test sono quelle dell'anca, del ginocchio,del piede: facendo scivo<strong>la</strong>re il tallone<strong>su</strong>l<strong>la</strong> faccia interna del<strong>la</strong> coscia opposta,si osserva a quale altezza del<strong>la</strong> coscia,sopra o sotto il gionocchio, essa arriva.4.2 L'indagine radiologicaAlle <strong>la</strong>voratrici del gruppo 1 (reparto officinae montaggio) è stata consigliata l'esecuzionedi Rx del<strong>la</strong> colonna in toto. Su 46radiografie consigliate se ne sono ottenute 34.Tali radiografie sono state eseguite pressoambu<strong>la</strong>tori mutualistici diversi: nel<strong>la</strong> letturadei ri<strong>su</strong>ltati, vi è quindi da tener contodel<strong>la</strong> non omogeneità (che in questo caso<strong>per</strong> altri versi si è rive<strong>la</strong>ta utile) nell'esecuzionedelle radiografie richieste. Si è com<strong>un</strong>queritenuto opport<strong>un</strong>o rivedere tutte le radiografie<strong>per</strong> rendere omogenei i parametridi lettura e quindi di diagnosi.4.3 Ri<strong>su</strong>ltati e discussioneUtilizzando <strong>la</strong> codifica allegata alle schededi raccolta dei dati del<strong>la</strong> visita clinica, sonostati e<strong>la</strong>borati, mediante e<strong>la</strong>borazione automatica,i dati re<strong>la</strong>tivi ad <strong>un</strong> campione interamentefemminile di 46 <strong>per</strong>sone con etàmedia di 37 ,4 anni (a = 10) e con anzianitàdi reparto media di 11,3 anni (a = 5,5)(tab. 4). Per ciasc<strong>un</strong>a delle variabili considerateè stata calco<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> distribuzione di frequenzae sono state eseguite corre<strong>la</strong>zioni fracoppie di variabili.TABELLA 4 - Distribuzione <strong>per</strong> anzianità di repartodel campione studiato.6/10 11/15 16/20 21/25 25 MEDIA 59 19 5 12 1 0 11,3 5,519,6% 41,3% 10,8% 26,0% - 2,2% oI dati antropometrici mostrano <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tivaomogeneità del campione specie <strong>per</strong> quantoconcerne il peso, l'altezza e <strong>la</strong> l<strong>un</strong>ghezza degliarti (tab. 5).TABELLA 5 - Parametri antropometrici re<strong>la</strong>tivi alcampione studiato.PARAMETROMEDIA cmPESO 59,10 10,266153,00 5,82C 1,5 1iAr!ZA ACROMION DES. E SIN. 30,91 1,95ACROMION - 53,60 2,65ULNARE DES.DISTANZA ACROMION - 53,30 2,65ULNARE SIN.DIFFERENZA CIRCONFERENZA ARTISINISTROUGUALI DESTROMAGGIORE MAGGIORECIRC. OMERO DES. E SIN. 24 20 252,17% 43,47% 4,34%CIR— P. 1A1M3RAC-_IO DES. E SIN. 31 10 5Ci GC. C35CIA DES. E SIN.67,39% 21,73% 10,36%28 12 660,85% 26,03% 13,04%LíRJ. G,,MBA 33 5 871,73% 10,36% 17,39%DIST. SIAS-MALLEOLO DES. E SIN. 28 8 1060,86% 17,39% 21,73%


140 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med. Lavoro4.3.1 I ri<strong>su</strong>ltati dell'indagine radiografica.Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 6 sono riportate le frequenzedelle principali alterazioni del<strong>la</strong> colonna riscontratenell'indagine radiografica, <strong>un</strong>itamenteai dati di età ed anzianità di reparto mediadel gruppo di riferimento. I dati mostranooltre ad <strong>un</strong>'alta frequenza di artrosi cervicalee lombosacrale, <strong>un</strong>a marcata presenzadi artrosi del tratto dorsale; inoltre 1'82 %presenta <strong>un</strong>a scoliosi dorsale e il 41 % <strong>un</strong>aumento del<strong>la</strong> cifosi dorsale.È da segna<strong>la</strong>re che il 67 % presenta, semprenel tratto dorsale, addensamenti dei piat-TABELLA 6 - Ri<strong>su</strong>ltati dell'indagine radiologica<strong>un</strong>itamente ai dati di età ed anzianità di repartomedia del gruppo di riferimento.ARTROSI % N.ETA'MEDIA ANZ.MEDIAARTROSI CERVICALE 29 10 45 14ARTROSI DORSALE 47 16 44ARTROSI LOMBOSACRALE 47 16 42 12ARTROSI CERVICO-DORSO-LOMBARE 18ADDENSAMENTO PIATTI EPIFISARICON ASSOTTIGLIAMENTO SPAZI DISCA 67 22LI NELLA LORO PORZIONE ANTERIORE6 48 1713,5ETA' ANZ.SCOLIOSI %N. MEDIA MEDIANON HANNO SCOLIOSI 9 3 38 11SCOLIOSI DORSALE 29 10 39 12SCOLIOSI DORSO LOMBARE 35 12 35SCOLIOSI A DOPPIA CURVA DORSALE 18 6 41 11SCOLIOSI DEL SOLO TRATTO LOMBARE 6 2ALTERAZIONE CURVE FISIOLOGICHE % N.ETA'MEDIAANZ.IPERCIFOSI 41 14 40 12IPERLORDOSI LOMBARE 12APPIATTIMENTO CIFOSI DORSALE 3 1APPIATTIMENTO LORDOSI LOMBARE3 19,3MEDIA4 36 7ti epifisari con assottigliamento degli spazidiscali nel<strong>la</strong> loro parte anteriore, verosimilmenteinterpretabili come segni radiologiciprecoci di alterazioni di tipo artrosico. Nellefigure 9A e 9B vengono riprodotti i radiogrammitra i più rappresentativi del quadropatologico riscontrato.Si analizzano ora qui di seguito, <strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong>adelle principali variabili considerate, iri<strong>su</strong>ltati del<strong>la</strong> indagine clinica.4.3.2 Ri<strong>su</strong>ltati e discussione dell'indagineclinica.4.3.2.1 Angoli di curvatura del<strong>la</strong> colonna.Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 7 vengono confrontati tremetodi di <strong>valutazione</strong> del grado dicurvatura del<strong>la</strong> colonna: attraverso <strong>la</strong> so<strong>la</strong>osservazione clinica, attraverso <strong>la</strong> mi<strong>su</strong>radell'angolo tramite scoliosometro e con <strong>la</strong> Rxdel<strong>la</strong> colonna. L'esame del<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 7<strong>per</strong>mette di rilevare che mentre concordanoa grandi linee le diagnosi ottenuterispettivamente attraverso il secondo <strong>metodo</strong> equello radiologico, non attendibile è daritenersi <strong>un</strong>a diagnosi derivata dal<strong>la</strong>semplice osservazione del rachide.Per quanto riguarda l'indice « differenzain % fra l<strong>un</strong>ghezza e altezza del rachide »,si è trovata <strong>un</strong>a media di 4,45 cm con deviazionestandard di 2,29. Sono stati corre<strong>la</strong>tii dati ottenuti con l'angolo di cifosi e<strong>su</strong>ccessivamente con l'angolo di lordosi lombosacrale:non si sono ottenuti coefficientidi corre<strong>la</strong>zione significativi (ciò potrebbe esseredovuto al<strong>la</strong> interferenza del pannicoloadiposo cutaneo che può « mascherare » <strong>la</strong>presenza di alterazioni).In figura 10 è rappresentato il diagrammaa dis<strong>per</strong>sione dei p<strong>un</strong>ti ottenuti dall'angolodi lordosi cervicale in f<strong>un</strong>zione dell'età: neri<strong>su</strong>lta che l'angolo considerato tende ad accentuarsicon l'età. Analoga corre<strong>la</strong>zione èstata calco<strong>la</strong>ta tra l'angolo di cifosi e l'angolodi lordosi lombare sempre in rapporto all'età:non si sono trovati livelli di corre<strong>la</strong>zionesignificativi. Tuttavia, va riferito che


Vol. 72, n. 2, 1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 141<strong>la</strong> maggior parte dei dati che riguardano <strong>la</strong>cifosi è, nel campione considerato, indipendentementedall'età, spostato verso « l'ac -centuato » mentre l'angolo di lordosi lombareè spostato verso il « ridotto » (fig. 11 e 12).4.3.2.2 Asimmetrie. Per <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> del<strong>la</strong>presenza di asimmetrie del rachide (atteggiamentiscoliotici e scoliosi) si sono utilizzatiindici complementari come l'osservazionedel<strong>la</strong> presenza di strapiombo <strong>la</strong>terale, l'allineamentodelle spalle, <strong>la</strong> diversa concavitàdei fianchi, l'allineamento delle SIAS, <strong>la</strong> l<strong>un</strong>ghezzadegli arti inferiori. Infatti l'allineamentoverticale del rachide è <strong>su</strong>bordinato aquello orizzontale del<strong>la</strong> pelvi. In presenza di<strong>un</strong>a obliquità pelvica conseguente a <strong>un</strong>a differentel<strong>un</strong>ghezza degli arti inferiori, il rachidelombosacrale ri<strong>su</strong>lta deviato <strong>la</strong>teralmen-Fig. 9AFig. 9BFig. 9A e 9B - Radiogramma del rachide in proiezione a p tero-posteriore (9A) e <strong>la</strong>terale (9B),significativi <strong>per</strong> <strong>la</strong> prevalenza del quadro patologico re<strong>per</strong>ito.


142 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENOMI, GRIECO Med. LavoroTABELLA 7 - Confronto di tre metodi di valuta -zione del grado di curvatura del<strong>la</strong> colonna: tra -mite scoliosometro, <strong>per</strong> so<strong>la</strong> osservazione clinica,con Rx del<strong>la</strong> colonna.Y60 -ACCENTUATOPATOLOGICO••ANGOLI MEDIA (in gradi) o -50 - ACCENTUATOa 35,71 13,45•b 27,04 12,02C 25,73 14,0540NORMALE30 -RIDOTTO••oANGOLO RIDOTTO NORMALE ACCENT ACCENT. TOTALEPATOLOG. RIDOTTO NORMf. PATOLOG.20a 1 8 16 15 3 43b o 2 9 27 5 432 20 12 7 1 4210 -RIDOTTOPATOLOGICOPARABOLA r= 0,40 p0,02REPERTINORMALEAUMENTATA CIFOSIDORSO PIATTOAUMENTATA LORDOSI LOMBAREAUMENTATA CIFOSI E LORDOSITOTALEOSSERVAZIONECLINICAN. %28 60,863 6,5210 21,734 8,691 2,1746 100,00N.-14-4-34%41,0012,00100,00XCOLONARig.ottenuti6010 20 30 40 50 XRcervicale.10 - Diagramma a dis<strong>per</strong>sione dei p<strong>un</strong>tida x = età e y = angolo di lordosiACCENTUATOPATOLOGICO•te rispetto al<strong>la</strong> linea d'appiombo, con controdeviazione compensatoria a livello dorsale(fig. 13).Nel<strong>la</strong> presente indagine il 17 % dei soggettipresenta <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ghezza dell'arto inferioredestro maggiore del sinistro, il 21 %<strong>la</strong> situazione inversa; quindi il 38 % pre -senta <strong>un</strong>a differenza di l<strong>un</strong>ghezza degli artiinferiori (mai <strong>su</strong><strong>per</strong>iore a 1,5 cm). Inoltreil 43 9'6 presenta <strong>un</strong>o strapiombo <strong>la</strong>terale sinistro,il 37 % il fianco destro più concavo,il 17 % <strong>la</strong> SIAS destra più alta, il 19 %<strong>la</strong> spal<strong>la</strong> sinistra più alta.5040 -ACCENTUATO•h30 - •20 -10 -NORMALERIDOTTOo••10 20 30 40 50 60 XFig. 11 - Diagramma a dis<strong>per</strong>sione dei p<strong>un</strong>tiottenuti da x = età e y = angolo di cifosi.o


Vol. 72, n. 2, 1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 143YD60 -ACCENTUATOPATOLOGICO50ACCENTUATO•••40 -•30 -NORMALE•20 -RIDOTTO•10RIDOTTOPATOLOGICO•10 20 30 40 50 60 XFig. 12 - Diagramma a dis<strong>per</strong>sione dei p<strong>un</strong>tiottenuti da x = età e y = angolo di lordosilombare.All'analisi statistica dei dati, non è statariscontrata <strong>un</strong>a completa coerenza del comportamentoreciproco di questi indici. Èverosimile che due siano i fattorideterminanti questi ri<strong>su</strong>ltati: a) <strong>la</strong> presenzadi scoliosi, b) <strong>la</strong> differenza di l<strong>un</strong>ghezzadegli arti inferiori. L'assestamento del<strong>la</strong>colonna rispetto all'asimmetria degli artiinferiori e/o <strong>la</strong> scoliosi stessa influenzanoprobabilmente in modo non del tuttoprevedibile gli altri indici; si sono infattitrovati tre tipi diversi di scoliosi dorsale:dorsale alta (29 %), dorso lombare (35 %),a doppia curva dorsale (18%).L'utilizzazione degli indici sopra citati ri<strong>su</strong>ltacom<strong>un</strong>que indispensabile in sede divisita medica <strong>per</strong>ché, essendo di facilerilevabilità, hanno, qualora positivi, <strong>la</strong>f<strong>un</strong>zione di focalizzare l'attenzionedell'esaminatore <strong>su</strong>l<strong>la</strong> presenza diasimmetrie del<strong>la</strong> colonna, da approfondirsi<strong>su</strong>ccessivamente con metodiche più raffinate.Fig. 13 - Indici patologici complementari alleasimmetrie del rachide.4.3.2.3 Dolorabilità e flessibilità del rachidedorso-lombare-sacrale. L'analisi dei disturbisoggettivi ha mostrato <strong>un</strong>a prevalenza del50 % di disturbi a carico del tratto lombosacraledel<strong>la</strong> colonna, mentre a livellodorsale questi sono presenti nel 17 %. Inentrambi i casi tali disturbi ri<strong>su</strong>ltano corre<strong>la</strong>tipositivamente sia con l'età che conl'anzianità di reparto (p < 0,05).Sono quindi illustrate (tab. 8) le medie ele deviazioni standard degli angoli diflessibilità del<strong>la</strong> colonna. Gli angoli di flessione,


144 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med. <strong>la</strong>vorgestensione, rotazione, sembrano rientrare neilimiti di normalità forniti dal<strong>la</strong> letteratura;nel caso dell'angolo di inclinazione <strong>la</strong>teraledestra e sinistra i valori ottenuti ri<strong>su</strong>ltanoinferiori al<strong>la</strong> norma e in regressione linearecon l'età: diminuiscono con l'aumentare diquest'ultima (fig. 14).T AB E L L A 8 - Medie e deviazioni standard degliangoli di flessibilità del rachide (cervicale escluso).Y60PARAMETROMEDIA(in gradi) G-FLESSIONE 53,47 10,15ESTENSIONE 28,638,1INCLINAZIONE DESTRA 35,067,3INCLINAZIONE SINISTRA 34,586,7ROTAZIONE DESTRA 34,1310,66ROTAZIONE SINISTRA35,329,6950 -403020 -lo -IPERBOLEr = 0,41pRANCE DINORMALITA'0 , 0110 20 30 40 so xFig. 1 4 - Diagramma a dis<strong>per</strong>sione dei p<strong>un</strong>tiottenuti da x = età e y angolo di inclinazionedestra del rachide (cervicale escluso).L'indice di « differenza in % fra l<strong>un</strong>ghezzain flessione del rachide e l<strong>un</strong>ghezza delmedesimo » ha dato <strong>un</strong>a media di 15,30 cmcon deviazione standard di 4,01. Questo testnon pare avere il medesimo significato del<strong>la</strong>mi<strong>su</strong>ra in angoli del<strong>la</strong> flessibilità del rachide(cervicale escluso): infatti in questo ultimocaso <strong>la</strong> flessione del rachide avviene a ba -cino bloccato. Il test va utilizzato come indicedi « estensibilità » del<strong>la</strong> colonna <strong>per</strong>evidenziare <strong>la</strong> presenza di gruppi di vertebree settori del<strong>la</strong> colonna che hanno <strong>per</strong>so gradidi flessibilità. L'altro indice sarà invece utile<strong>per</strong> <strong>un</strong> giudizio di « flessibilità globale » del<strong>la</strong>medesima.Per quanto riguarda <strong>la</strong> comparsa di dolori,ai movimenti passivi, nel 58 % dei casi noncompaiono; nei casi rimanenti compaiono indiverse associazioni; da notare che il 13 %presenta dolori in estensione.Da ultimo, si è corre<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> presenza didolori lombosacrali al grado di flessibilità del<strong>la</strong>colonna in inclinazione destra e sinistra(indice che ri<strong>su</strong>lta nel gruppo in esame inferioreal<strong>la</strong> norma): si è dimostrata <strong>un</strong>amaggior prevalenza di disturbi nei soggetticon angolo di flessibilità più ridotto (p < 0,05).4.3.2.4. Dolorabilità e flessibilità del rachidecervicale. Il 32 % dei soggetti ha den<strong>un</strong>ciatopresenza di dolori al rachide cervicale.La corre<strong>la</strong>zione dei dati re<strong>la</strong>tivi ai dolori cervicalicon l'età e con l'anzianità di repartoè ri<strong>su</strong>ltata positiva (p < 0,05).In tabel<strong>la</strong> 9 sono riportati i valori medire<strong>per</strong>iti (e le deviazioni standards) degli angolidi flessibilità del rachide cervicale; rispettoai valori di normalità ricavati dal<strong>la</strong> letteratura,<strong>la</strong> media degli angoli di estensioneri<strong>su</strong>lta inferiore e quel<strong>la</strong> dell'angolo di inclinazionemaggiore (<strong>per</strong> quest'ultimo il diversori<strong>su</strong>ltato può essere sicuramente attribuito ad<strong>un</strong>a diversa tecnica di rilievo dell'angolo).Per quanto riguarda <strong>la</strong> comparsa di doloreai movimenti passivi, si segna<strong>la</strong> che il 40 %dei soggetti presenta <strong>un</strong>a sintomatologia diversamenteaggregata. È da notare che al<strong>la</strong>radiografia del<strong>la</strong> colonna, il 29 % presentaartrosi del rachide cervicale: con ciò si rendeevidente <strong>un</strong>a certa corrispondenza fra disturbisoggettivi, dolori ai movimenti passivi eriscontro di artrosi al<strong>la</strong> radiografia.


Vol. 72, n. 2,1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 145TABELLA 9 - Motilità del rachide cervicale: mediain gradi degli angoli mi<strong>su</strong>rati e loro deviazionestandard.TABELLA 10 - Ri<strong>su</strong>ltati del test « braccia a Z ».RISULTATI VISITA MEDICAPARAMETROMEDIA - -(in'9radi)SIAFFERRANOSITOCCANONON SITOCCANOFLESSIONE 65,43 11,04ESTENSIONE • 66,95 15,8INCLINAZIONE DESTRA 52,28 10,03INCLINAZIONE SINISTRA '55,43 10,07ROTAZIONE DESTRA 69,56 10,7ROTAZIONE SINISTRA 68,69 11,94DES. SU SIN. 25 15 655% 33% 13%SIN. SU DES.18 13 1539% 28% 33%SE LE PUNTE NON SI TOCCANO di quanti cmMEDIA (cm) (54.3.2.5 Test braccia a « Z ». I dati illustratiin tabel<strong>la</strong> 10 mostrano come ri<strong>su</strong>lti di piùfacile esecuzione il test « braccio destro <strong>su</strong>sinistro » (54 %) piuttosto che « braccio sinistro<strong>su</strong>l destro » (39 %): in quest'ultimocaso il 33 % non riesce a for toccare le p<strong>un</strong>tedelle dita. Simile invece <strong>per</strong> entrambi i casiè il valore medio del<strong>la</strong> distanza osservabiletra le p<strong>un</strong>te delle dita: 11,3 cm <strong>per</strong> il destroe 9,20 cm <strong>per</strong> il sinistro.In ogni caso il 76 % dei soggetti non haden<strong>un</strong>ciato comparsa di dolori alle spalledurante l'esecuzione.Per approfondire il valore predittivo deltest sono stati confrontati i ri<strong>su</strong>ltati ottenuticon tutti quei parametri somatici che potesserocon esso interferire, ad esempio <strong>la</strong>r -ghezza spalle, l<strong>un</strong>ghezza arti <strong>su</strong><strong>per</strong>iori, presenzadi strapiombo, presenza di scapoleabdotte o ruotate, presenza di gibbo.L'analisi delle corre<strong>la</strong>zioni effettuate <strong>per</strong>mettesolo di affermare che almeno <strong>per</strong> <strong>la</strong>situazione in esame tali parametri non influisconosignificativamente <strong>su</strong>l test.Non sono state riscontrate inoltre differenzesignificative nelle diverse c<strong>la</strong>ssi di etàe di anzianità di reparto.4.3.2.6 Disturbi e motilità di altre artico -<strong>la</strong>zioni. Vengono segna<strong>la</strong>ti i disturbi checompaiono con maggior incidenza: 39 %dolori a entrambe le spalle, 17 % alle anche,32 % ai ginocchi. Per quanto riguarda gliatteggiamenti si segna<strong>la</strong> che il 24 % presenta« spalle anteroposte ».DESTRA 11,33 5,50SINISTRA 9,20 3,50COWARSA DI DOLORENO DESTRA SINISTRA ENTRAMBI35 4 4 376% 9%9% 6%4.3.3 Valutazione dell'attendibilità degli indicidi flessibilità del rachide ottenuto conmi<strong>su</strong>razioni in cm.Precedentemente si sono indicate le modalitàdi rilievo e di calcolo e le motivazioni<strong>per</strong> cui si è teso a sostituire il rilievo in gradidegli angoli di flessibilità del<strong>la</strong> colonna intoto (escluso il tratto cervicale) con mi<strong>su</strong>razionidi distanze lineari (in cm).A verifica dell'ipotesi sviluppata, si sonofatte doppie mi<strong>su</strong>razioni utilizzando ambeduei metodi: nelle tabelle <strong>su</strong>ccessive sono app<strong>un</strong>toverificate, tramite tecniche statistiche,le divergenze fra di essi. Nel<strong>la</strong> figura 15 etabel<strong>la</strong> 11 che riguarda il movimento di flessionedel rachide, dopo aver verificato <strong>la</strong> linearitàdei dati analizzati (x = angoli mi<strong>su</strong>rati,y = angoli calco<strong>la</strong>ti) si è proceduto all'analisidello scostamento del<strong>la</strong> retta realmenteottenuta dal<strong>la</strong> retta ideale (in cuiX = Y). Ri<strong>su</strong>lta che <strong>per</strong> angoli di flessionepiccoli (2T) esiste <strong>un</strong> divario fra i due metodidi 15 gradi (maggiore <strong>la</strong> Y del<strong>la</strong> X) e<strong>per</strong> grossi angoli (80°) <strong>un</strong> divario di 6°(maggiore <strong>la</strong> X del<strong>la</strong> Y). Le due rette si incontranocirca a livello dei 60°.


146 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med. Lavoroferire il fulcro e gli assi del goniometro stesso);2° come è già stato detto le mi<strong>su</strong>re presenon coincidono esattamente con l'ipoteticotriangolo tramite cui (ipotenusa e cateto) ciè possibile risalire all'angolo di flessione.Per <strong>la</strong> mi<strong>su</strong>ra di estensione e inclinazione(tab. 12, 13, 14 e fig. 16, 17, 18) il <strong>metodo</strong>appare già del tutto soddisfacente in quantoil massimo divario fra i due metodi non vienemai a <strong>su</strong><strong>per</strong>are i 10 gradi.TABELLA 12 - Confronto dei valori ottenuti contre parametri di mi<strong>su</strong>ra degli angoli di estensione.10 20 30 40 50 60 70 80 XRetta ideale X = Y(linea trattegg.)Retta reale Y = 22.65 + 0.65 X (linea continua)R = 82 p < 0,001rig. 15 - Verifica del<strong>la</strong> linearità dei valori otte -nuti dagli angoli di flessione del rachide (cervicaleescluso) mi<strong>su</strong>rati con goniometro (x) e angolicalco<strong>la</strong>ti (y), nel modo descritto, coi parametri Ae B (fig. 3).X Y calco<strong>la</strong>to Y ideale errore ingradi5 9,76 5 + 410 13,56 10 + 320 21,16 20 + 130 28,76 30 - 240 36,36 40 - 450 43,96 50 7TABELLA 11 - Confronto dei valori ottenuti coidue metodi di mi<strong>su</strong>ra degli angoli di flessione.x Y calco<strong>la</strong>to Y idealeerrore ingradi20 35,65 20 + 1530 42,15 30 + 1240 48,65 40 + 850 55,15 50 + 560 61,65 60 + 170 68,15 70 - 28074,6580 - 6TABELLA 13 - Confronto dei valori ottenuti coidue metodi di mi<strong>su</strong>ra degli angoli di inclinazionedestra.x Y calco<strong>la</strong>to Y ideale errore ingradi10 17,39 10 + 720 25,49 20 + 530 33,5 30 + 340 41,7 40 + 150 49,79 50 160 57,89 60 3Nonostante che <strong>un</strong> divario massimo di 15gradi, rilevato tra l'altro solo <strong>per</strong> angoli diflessione piccoli, possa essere ancora accettabile,è da ritenersi che il <strong>metodo</strong> di <strong>valutazione</strong>indiretta degli angoli attraverso distanzelineari <strong>per</strong> <strong>la</strong> flessione, debba ulteriormenteessere verificato almeno in 2 sensi: l' <strong>per</strong>verificare se tale errore sia dovuto ad <strong>un</strong>oscorretto uso del goniometro (infatti nellemi<strong>su</strong>re di flessioni, soprattutto se limitate,non si hanno chiari p<strong>un</strong>ti di re<strong>per</strong>e cui ri-TABELLA 14 - Confronto dei valori ottenuti coidue metodi di mi<strong>su</strong>ra degli angoli di inclinazionesinistra.x Y calco<strong>la</strong>to Y ideale errore ingradi10 18,93 10 +. 820 26,43 20 + 630 33,9 30 + 340 41,43 40 + 150 48,00 50 - 26056,0060 4


Vol. 72, n. 2, 1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 147Y605040302010Retta ideale X = Y(linea trattegg.)Retta reale Y = 5,96 + 0.76 X (linea continua)R = 0,75 p < 0,001Fig. 16 - Verifica del<strong>la</strong> linearità dei valori ottenutidagli angoli di estensione del rachide (cervicaleescluso) mi<strong>su</strong>rati con goniometro (x) e calco<strong>la</strong>ti(y) <strong>su</strong>l<strong>la</strong> base dei parametri A, B. C (fig. 6).Y5040302010 20 30 40 50 60 XlRetta ideale X = Y(linea trattegg.)Retta o reale Y = 9.29 + 0.81 X (linea continua)R = 0,8 p < 0,001Fig. 17 - Verifica del<strong>la</strong> linearità dei valori ottenutidagli angoli di inclinazione destra mi<strong>su</strong>raticon goniometro (x) e coi parametri A e B (y)(fig. 5).XY60504030201010 20 30 40 50 60 XRetta ideale X = Y(linea trattegg.)Retta reale Y = 11.43 + 0.75 X (linea continua)R = 0.79 p < 0,001Fig. 18 - Verifica del<strong>la</strong> linearità dei valori ottenutidagli angoli di inclinazione sinistra mi<strong>su</strong>raticon goniometro (x) e coi parametri A e B (y)(fig. 5).4.4. Considerazioni conclusiveIn aggi<strong>un</strong>ta alle considerazioni espresse nelcorso del paragrafo precedente, due sono gliaspetti che qui preme sottolineare: a) lealterazioni sia soggettive che oggettivedel<strong>la</strong> colonna sono preminenti rispetto al<strong>la</strong>patologia di altri settoriosteo-artro-musco<strong>la</strong>ri. Se è vero che <strong>la</strong>patologia del rachide interessa anche<strong>la</strong>rghe fasce di popo<strong>la</strong>zione non arischio, tuttavia non può essere sottaciutoche, nel caso in esame, l'analisi del<strong>la</strong> tollerabilitàdelle posture ha evidenziato, comefattore preminente di rischio, <strong>la</strong> presenza diatteggiamenti viziati e di sovraccarico proprio<strong>su</strong> tutti i settori del rachide: ciòconduce, congi<strong>un</strong>tamente a recentiacquisizioni del<strong>la</strong> letteratura (Kramer,1973), a rafforzare l'ipotesi di <strong>un</strong> nesso dica<strong>su</strong>alità tra l'as<strong>su</strong>nzione di postureincongrue e <strong>la</strong> manifestazione <strong>su</strong>l pianoclinico-radi(>Iogíco di dismorfismi eparamorfismi del<strong>la</strong> colonna. Va inoltrerilevato che l'indagine svolta ha mostratoche il disturbo soggettivo (<strong>la</strong> dolorabilità aimovimenti passivi) e le alterazioni


148 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med.radiologiche hanno, almeno nel campione considerato,<strong>un</strong>a comparsa più precoce dell'alterazione(limitazione) degli angoli di flessibilità. b) l'analisi radiografica ha <strong>per</strong>messo disve<strong>la</strong>re alc<strong>un</strong>e alterazioni del tratto dorsaledel<strong>la</strong> colonna ancor prima del<strong>la</strong> comparsa di<strong>un</strong>a sintomatologia dolorosa soggettiva. Inoltre<strong>la</strong> presenza di segni di artrosi del trattodorsale nel 17 % dei soggetti esaminati, accantoad <strong>un</strong> addensamento dei piatti epifisaricon assottigliamento degli spazi distali nel67 %, appaiono di <strong>un</strong> certo rilievo quantitativorispetto al<strong>la</strong> distribuzione <strong>per</strong> età delcampione considerato anche <strong>per</strong>ché non interamenteinterpretabili come segni di normaleinvecchiamento del<strong>la</strong> colonna. Tuttavia <strong>per</strong>le future indagini si ritiene utile, almeno allostato attuale, completare l'indagine clinicacon <strong>un</strong>a radiografia del tratto dorsale del<strong>la</strong>colonna nei casi in cui l'analisi delle postureindichi <strong>la</strong> presenza di <strong>un</strong> rischio <strong>per</strong> questosegmento, ai fini di sve<strong>la</strong>re <strong>la</strong> comparsa difini e precoci alterazioni osteo-artico<strong>la</strong>ri, chenon sembrano avere <strong>un</strong> iniziale corrispondenteriscontro sintomatologico.Ciò detto, rimane da p<strong>un</strong>tualizzare chespesso non è possibile ottenere, attraversole manovre cliniche utilizzate, sicure rispostediagnostiche, in quanto si è tuttora in ca -renza di <strong>un</strong>a serie di parametri cui fare riferimentoin <strong>un</strong>a più attendibile discrimina -zione fra quadri fisiologici e patologici. Inquesto senso, come utile prospettiva di <strong>la</strong>voro,andrà promossa <strong>un</strong>'indagine <strong>su</strong> <strong>un</strong> campionesignificativo, opport<strong>un</strong>amente stratificato rispettoal sesso o all'età estratto da <strong>un</strong>a popo<strong>la</strong>zione« normale » e cioè esente alcontempo da vistose manifestazionipatologiche e da esposizione presente e passataa rischi posturali di rilievo. D'altro <strong>la</strong>to <strong>la</strong>popo<strong>la</strong>zione da cui dovrà essere estratto ilcampione non dovrà contenere soggetti chepraticano attività agonistica.Sarà opport<strong>un</strong>o eseguire <strong>su</strong> ciasc<strong>un</strong>a <strong>un</strong>itàdel campione tutte le manovre cliniche (oltreche le mi<strong>su</strong>razioni antropometriche) contemp<strong>la</strong>te nello schema di visita allegato, inmodo da avere <strong>un</strong>a serie di parametri di riferimento<strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong>a delle variabili in essocontenute. All'interno di questo l'indaginedovrà focalizzarsi maggiormente, ricorrendoin tal<strong>un</strong>i di questi casi anche a verifiche del<strong>metodo</strong> e quindi contemp<strong>la</strong>ndo piùmi<strong>su</strong>razioni eseguite dallo stesso e da piùo<strong>per</strong>atori <strong>per</strong> <strong>la</strong> medesima variabileconsiderata, <strong>su</strong>i seguenti problemi:a) revisione degli ambiti di normalità, paranormalitàe alterazione degli angoli « a,b, e » rispettivamente di lordosi cervicale,cifosi dorsale e lordosi lombare.b) Confronto fra i valori di tali angoli ricavatidalle radiografie del<strong>la</strong> colonna conquelli ottenuti dal<strong>la</strong> lettura dello scoliosometro.c) Confronto del<strong>la</strong> manovra di cui ai p<strong>un</strong>ti52-53 dello schema di visita e i ri<strong>su</strong>ltatiottenuti sia con <strong>la</strong> radiografia che conil <strong>metodo</strong> di lettura allo scoliosometro:<strong>un</strong>'eventuale concordanza fra questi tests<strong>per</strong>metterebbe di utilizzare quest'ultimamanovra che è sicuramente di più sempliceesecuzione.d) I due tests « differenza in % l<strong>un</strong>ghezzae altezza del rachide e differenza % fral<strong>un</strong>ghezza in flessione e l<strong>un</strong>ghezza delrachide » non sono apparsi <strong>per</strong> il mo -mento di valido <strong>su</strong>ssidio diagnostico. Sitratta allora di procedere ad <strong>un</strong>a ulte -riore verifica del<strong>la</strong> loro capacitàpreditti-va circa rispettivamente gliatteggiamenti statici del<strong>la</strong> colonna e <strong>la</strong> <strong>su</strong>amobilità <strong>su</strong>l piano sagittale. Nel caso cheil dato attuale venga confermato, essiandranno senz'altro scartati.e) Verifica dei valori di variabilità dei movimenti<strong>su</strong>i tre piani del<strong>la</strong> colonna intoto e del rachide cervicale.f) Per il test braccia « a Z » è necessaria <strong>un</strong>averifica circa le possibili interferenze deicaratteri antropometrici <strong>su</strong>ll'esecuzione deltest.


V o l . 72, n. 2, 1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 149g) Verifica mediante lettura radiografica dimodalità e tempi di comparsa e sviluppidelle alterazioni riferibili al « normale »processo di invecchiamento del<strong>la</strong> colonnacon partico<strong>la</strong>re riferimento a quel<strong>la</strong> patologiadel tratto dorsale riscontrata indimensioni di <strong>un</strong> certo rilievo nel<strong>la</strong> presenteindagine.5. ORIENTAMENTI PER LA RIABILITAZIONEI ri<strong>su</strong>ltati delle indagini cliniche hannoevidenziato tre modalità di interessamento:a) <strong>la</strong>voratori con alterazioni osteo-artico<strong>la</strong>riche <strong>la</strong>mentano algie;b) <strong>la</strong>voratori che <strong>la</strong>mentano algie in assenzadi alterazioni osteo-artico<strong>la</strong>ri;C) <strong>la</strong>voratori che non presentano alterazionio disturbi ma che sono esposti ai medesimirischi.In generale <strong>un</strong>a corretta riabilitazione deveessere rivolta specificamente al<strong>la</strong> alterazioneosseo-artico<strong>la</strong>re evidenziata e al<strong>la</strong> conseguentesintomatologia dolorosa. Nel casoin esame il segmento scheletrico maggiormenteinteressato è il rachide.Due sono i momenti principali del<strong>la</strong> riabilitazione:a) rieducazione motoria;b) trattamento strumentale.La prima consiste nel dare <strong>un</strong>a maggioremobilità al rachide coinvolgendo in manieracorretta <strong>la</strong> musco<strong>la</strong>tura scheletrica e nell'insegnarea <strong>per</strong>cepire le contrazioni musco<strong>la</strong>rie quindi a cercarne il « ri<strong>la</strong>ssamento ».Per i <strong>la</strong>voratori che già presentano alterazioniosteo-artico<strong>la</strong>ri oltre al<strong>la</strong> sintomatologiadolorosa, a questa prima fase di rieducazionemotoria è opport<strong>un</strong>o associare metodichedi massoterapia <strong>per</strong> il trattamento dellecontratture musco<strong>la</strong>ri in aggi<strong>un</strong>ta ad <strong>un</strong>aterapia strumentale adeguata (ultra<strong>su</strong>oni, marconi-terapia,trazioni ecc.).Di fondamentale importanza è non trascurarei dolori artico<strong>la</strong>ri, anche in assenza dialterazioni osteo-artico<strong>la</strong>ri. Infatti il dolore,dovuto nel caso presente principalmente afissità di posizione (compressioni parti ossee,stiramento di alc<strong>un</strong>i legamenti e detensionedi altri, compressioni parti molli ecc.) è assaiverosimilmente premonitore del<strong>la</strong> futura comparsa,se non si interviene correttamente, dialterazioni osteo-musco<strong>la</strong>ri.Quindi <strong>per</strong> il gruppo di <strong>la</strong>voratori che presentadolori senza alterazioni si consiglia <strong>la</strong>rieducazione motoria, associata, nei casi piùresistenti, a terapia strumentale.Ai <strong>la</strong>voratori che non presentano alc<strong>un</strong>asintomatologia, ma che sono sottoposti aimedesimi « carichi » artico<strong>la</strong>ri, è com<strong>un</strong>queraccomandabile <strong>un</strong>a corretta educazionemotoria.Essa consiste innanzitutto nell'individuare<strong>la</strong> parte dell'apparato locomotore <strong>su</strong> cui ildanno è più probabile con lo scopo diraggi<strong>un</strong>gere <strong>un</strong>a motilità « corretta » del<strong>la</strong>medesima (ad esempio del rachide).Ciò significa: a) mettere in azione anchemuscoli che solitamente non si contraggono;b) tonificare in generale tutta <strong>la</strong> musco<strong>la</strong>turadel segmento considerato onde prevenire lealterazioni patologiche (con <strong>un</strong> corretto eserciziomusco<strong>la</strong>re si vengono ad eliminare anchele contratture musco<strong>la</strong>ri da dolore); c) insegnareil ri<strong>la</strong>ssamento musco<strong>la</strong>re.Per <strong>un</strong>a corretta educazione al movimentosarebbe opport<strong>un</strong>o far riferimento ad <strong>un</strong> centrospecializzato <strong>per</strong> <strong>la</strong> Riabilitazione Motoria.In assenza di tale ausilio, si può procedereal<strong>la</strong> esposizione di informazioni preliminari<strong>su</strong> tutti gli aspetti del problema, illustrandoquindi alc<strong>un</strong>i elementi di educazione motoria.All'uopo sono stati preparati degli esercizi diginnastica (molto semplici <strong>per</strong>ché non devonocomportare possibilità di scorrettezza durantel'esecuzione) che i <strong>la</strong>voratori possono eseguireal domicilio. Nel modello allegato sono illustratie spiegati gli esercizi <strong>su</strong>ggeriti (all. 2).


150 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med. LavoroALLEGATO 1 - MODELLO DI VISITA UTILIZZATO.11. Nome .....................................................................................................................................................................2. Ditta ..................................................................................................................................................................3. Reparto .............................................................................................................................................................4. Postura .............................................................................................................................................................5. Età ......................................................................................................................................................................6. Sesso .................................................................................................................................................................7) Anzianità di reparto ....................................................................................................................................Disturbi soggettivi 8 Dolori al collo 0 Mai1 Qualche voltaNote:2 Spesso9) Cefalea 0 Mai1 Qualche volta2 Spesso10) Dolori dorsali 0 Mai1 Qualche volta2 Spesso11) Dolori lombo-sacrali 1 Mai1 Qaulche volta2 Spesso12) Dolori alle spalle 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambe13) Dolori ai gomiti 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambi14) Dolori ai polsi 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambi15) Formicoloi alle braccia 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 EntrambeSK 12 3 4567 89 10il12 131415161718192021(continua)


V ol. 72, n. 2, 198!RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO151(segue Allegato 1)16) Dolori nelle braccia 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambe17) Dolori alle anche 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambe18) Dolori alle ginocchia e Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambe19) Dolori alle caviglie 0 Mai 251 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambe20) Formicolii alle gambe 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambe21) Crampi a riposo alle gambe 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambe22) Dolori alle gambe 0 Mai1 Solo a destra2 Solo a sinistra3 Entrambe23) Altri22232426272829 30P<strong>un</strong>ti di re<strong>per</strong>e da , C7 Angolo inf. scapole SIAS (spina iliaca [Il' <strong>su</strong><strong>per</strong>iore bracciasegnare (con matita Max cifosi dorsale Forchetta sterno ant. <strong>su</strong>p.) 2 avambracciadermografica) Max lordosi lombare Acromion Grande trocantere [Il' <strong>su</strong><strong>per</strong>iore cosceInizio piega inter- Stiloide ulnare Malleoli mediali gambegluteaDati antropometrici 24) Peso ...............................................................................................................................Note: 25) Altezza totale ......................................................................................................................... 31 32 3326) Distanza acromion dx e sin. ...............................................................................27) Distanza acromion Stiloide ulnare sinistro .....................................................28) Distanza acromion Stiloide ulnare destro .....................................................34 35 3637 3839 4041 42(continua)


1.52 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med. Lavoro(segue Allegato 1) Circonferenza omero ___ dx cm sin. cm29) Differenza circ. omero dx e sin.: cm30) Circ. omero 0 Uguale dx e sin.1 Dx maggiore 442 Sin. maggiore Circonferenza avambraccio dx cm ________ sin. cm _____31) Differenza circonf. avambraccio dx e sin. cm __________4532) Circ. avambraccio 0 Uguale dx e sin.1 Dx maggiore 462 Sin. maggioreDistanza SIAS e malleolo mediale dx cm ________ sin. cm _____33) Differenza SIAS - malleolo mediale cm ________4734) Distanza SIAS - malleoli 0 Uguale dx e sin.1 Dx maggiore 482 Sin, maggiore Circonferenza coscia ___ dx cm _sin. cm35) Differenza coscia dx e sin. cm ________4936) Differenza circ. cosce 0 Uguale dx e sin.1 Dx maggiore 502 Sin. maggiore Circonferenza gambe ____ dx cm _sin. cm37) Differenza circ. gamba dx e sin. cm _________5138) Differenza circ. gambe 0 Uguale dx e sin.1 Dx maggiore 522 Sin. maggioreAltezza rachide (fra C7 e piega interglutea):cm _____L<strong>un</strong>ghezza rachide (fra C7 e piega interglutea):cm _____L<strong>un</strong>ghezza rachide in flessione (fra C7 e piega interglutea): cm _______39) Diff. in % l<strong>un</strong>ghezza-altezza __________________________ % 5 5 5 640) Diff. in -% l<strong>un</strong>g, in flessione-l<strong>un</strong>g. ______________________ %Altezza forchetta sterno e linea congi<strong>un</strong>gente le SIAS cm ___________5 3 5 443Piano frontale die- 41) Strapiombo <strong>la</strong>terale (fra C7 e0 Assentetro lo scolosiometro piega interglutea, tenendo fis- 1 Destro 57(osservazione del sa <strong>la</strong> piega interglutea) 2 Sinistrosoggetto di spalle)42) Se presente cm __________Note: 5843) Allineamento spalle 0 Presente1 Dx più alta 592 Sin. piùalta44) Slivel<strong>la</strong>mento fra i due acromion cm __________Distanza colonna-angolo inf.Sin. cmscapoleDx cm ____________09(continua)


Vol. 72, n. 2, 1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 153(segue Allegato 1)45) Differenza fra i due valori cmValgoVaro46) Conformazione scapole 0 Normali1 Dx a<strong>la</strong>ta2 Sin. a<strong>la</strong>ta4 Dx abdotta 16 dx ruotata8 Sin. abdotta 32 sin. ruotata47) Fianchi 0 Normali12Dx più concavoSin. più concavoo Normale48) Piede 1 Dx varo23Sin. varoEntrambi vari4 Dx valgo4 Sin. valgo6 Entrambi vari6162 636465Piano sagittale dietrolo scoliosometro(osservazione delsoggetto di fianco)con filo a piombotangente al<strong>la</strong> maxcifosi e al<strong>la</strong> piegainterglutea49) Atteggiamento del capo 0 Eretto1 In flessione2 In estensione50) Atteggiamento delle spalle 0 Normale1 Dx anteroposta2 Sin. anteroposta3 Entrambe anteroposta45Dx retropostaSin. retroposta67Entrambe retropostaDx ant./sin. retr.8 Dx retr./sin. ant.51) Atteggiamento del<strong>la</strong> colonna 0 Normale1 I<strong>per</strong>cifosi dorsale2 Dorso piatto4 I<strong>per</strong>lordosi lombare52) Distanza filo a piombo e maxlordosi cervicale cm 6853) Distanza filo a piombo e maxlordosi lombare cm 6954) Ginocchia 0 Normali1 I<strong>per</strong>estese666770Piano frontale dietrolo scoliosometro(osservazione delsoggetto di fronte)Valghe55) Atteggiamento del capo 0 Eretto12In inclinazione dxIn inclinazione sin.3 In rotazione dx4 In rotazione sin.5 In inclin, e rotaz. dx6 In inclin, e rotaz. sin.71(continua)


Med. Lavoro1,54 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO(segue Allegato 1)Vare 56) Allineamento SIAS 0 Allineata1 Dx più alta2 Sin. più alta57) cm di slivel<strong>la</strong>mento tra le dueSIAScm58) Ginocchia 0 Normali12ValgheVare727374Soggetto in piedi 59) Gibbo (osservare il soggetto a 0 Assentesenza scoliosometro rachide flesso, braccia tese e 1 Dorsale dx(soggetto di spalle) mani in appoggio palmare) 2 Dorsale sin.3 Lombare dx4 Lombare sin.5 Dors. dx più lombare sin.6 Dors. sin. più lombare dx7560) Altezza gibbo dorsale cm __________61) Altezza gibbo lombare cm __________62) Piedi 0 Normali1 Piatti 782 C a v i7677SK 12Soggetto in piedi(<strong>valutazione</strong> del<strong>la</strong>mobilità artico<strong>la</strong>re)POSIZIONE BRACCIA A ZNote:63) Destra <strong>su</strong> sinistra 02Si afferranoSi toccano2 Le p<strong>un</strong>te non si toccano64) Se le p<strong>un</strong>te non si toccano diquanticm2 3 4567 865) Sinistra <strong>su</strong> destra 0 Si afferrano 91 Si toccano le p<strong>un</strong>te2 Le p<strong>un</strong>te non si toccano66) Se le p<strong>un</strong>te non si tocano diquanti67) Compare dolore 0 No12Al<strong>la</strong> spal<strong>la</strong> dxAl<strong>la</strong> spal<strong>la</strong> sin.3 Ad entrambecm10 1112(continua)


Voi. 72, n. Z 1)81 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 155(segue Allegato 1)ESTENSIONE FORZATA DEL POLSOSoggetto seduto(<strong>su</strong> lettino da visita)Note:68) Estensione polso destro69) Estensione polso sinistro70) Compare dolore71) 72) 73)0 No1 A destra2 A sinistra3 EntrambiFLESSIONE RACHIDE— Altezza forchetta sterno/piano sedile(soggetto ben eretto)cm ___— A l t e z z a f . s . / p i a n o ( s o g g e t t o i nflessione: tenergli bloccato il bacino) cm ___13 1415 161771) Angoli, di flessioneINCLINAZIONE RACHIDE18 19— Altezza C7/piano, soggettoeretto— Altezza C7/piano (soggetto ininclinazione dx)— Altezza C7/piano, (soggetto ininclinazione sin.)cmcmcmSoggetto prono(nell'estensione delrachide il soggetto siaiuti con le braccia)Note:72) Angolo inclinazione destra73) Angolo inclinazione sinistra— Altezza f.s./piano (soggettoprono)— Altezza f.s./piano (soggetto inestensione; curare che nonsollevi le SIAS dal piano)74) Angolo estensione75) Angolo di estensione (movimentopassivo)ESTENSIONE RACHIDEcmcmESTENSIONE DEL CAPOo20 2122 2324 2526 27(continua)


156 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med. Lavoro(segue Allegato 1)Soggetto <strong>su</strong>pinoNote: 76) FlessioneALTRI MOVIMENTI DELCAPO28 2977) Inclinazione destra3078) Inclinazione sinistra3132 3379) Rotazione destra 34 3580) Rotazione sinistra 36 3781) Comparsa di dolore ai movi- o Nomenti del rachide cervicale i In flessione24In estensioneIn inclinazione dx8 In inclinazione sin.16 In rotazione dx32 In rotazione sin.38 39MOTILITA ART. CORO FEMORALE82) Flessione arto destro <strong>su</strong> anca82) Flessione arto sinistro <strong>su</strong> anca84) comparsa di dolore 0 No1 A destra2 A sinistra3 A entrambe85) Posizione tallone destro <strong>su</strong> 0 Sopra il ginocchiosinistra (il tallone deve scor- 2 Al ginocchiorere all'interno dell'arto infe- 2 Sotto il ginocchioriore opposto tenuto esteso)86) Posizione tallone sinistro s u 0 Sopra il ginocchiogamba destra1 Al ginocchio2 Sotto il ginocchio87) Comparsa dolore 0 No1 Anca destra2 Anca sinistra3 Entrambe40 4142 43.44454647(continua)


Vol. 72, n. 2,1981RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO157(segue Allegato 1)88) Rotazione del troncoSoggetto seduto(braccia consertedietro <strong>la</strong> schiena) 89) Comparsa di dolore ai movi- 0 Assentementi del rachide lombo-sacrale 1 In flessioneNote:2 In estensione4 In inclinazione dx8 In inclinazione sin.16 In rotazione dx32 In rotazione sin.1 T 9 0 ) C a l c o l o d e g l i a n g o l i a , b , ctrago ..........................................................................C7max cifosi ...............................................................piega interglutea . . . .............max lordosi ............................................................angolo aangolo bangolo c48 4950 51


158 COLOMBINI, OCCHIPINTI, MENONI, GRIECO Med. LavoroALLEGATO 2 - ILLUSTRAZIONE DI ALCUNI ESERCIZI DI EDUCAZIONE MOTORIA.N. DI VOLTEN. TIPO DI ESERCIZIO POSIZIONE DI PARTENZA SPIEGAZIONE DELL'ESERCIZIO IN CUA VARIPETUTOiFlesso - estensionedel capo.2 Rotazione delcapo.3 Inclinazione delcapo.Gambe divaricate e mani <strong>su</strong>i Piegare lentamente il capo in avanti Da 7 a 17 fianchi.e senza interrom<strong>per</strong>e in dietro, te- volte tutti inendo gli occhi a<strong>per</strong>ti, senza muovere giorni<strong>la</strong> spalle.Gambe divaricate e mani <strong>su</strong>i Avvicinare lentamente l'orecchio de- 7 - 15volte fianchi.stro al<strong>la</strong> spal<strong>la</strong> destra e poi al<strong>la</strong> siri- tutti i giornistra, sempre tenendo gil occhi a<strong>per</strong>tie senza muovere le spalle (fino asentir tirare dal <strong>la</strong>to opposto).Gambe divaricate e mani <strong>su</strong>i Girare il capo da <strong>un</strong>a parte e dal- 7 - 15 volte fianchi.l'altra lentamente, senza interrom<strong>per</strong>ee senza muovere le spalle (fino asentir tirare dal <strong>la</strong>to opposto).n-1 n° 2 W34 Rotazione dellebraccia con le manialle spalle.5 Bastone in alto epoi appoggiato allespalle dietro <strong>la</strong> testa.6 Bastone in alto epoi dietro il caposenza flettere igomiti.Gambe divaricate, p<strong>un</strong>te delledita che toccano <strong>la</strong> spalle,gomiti <strong>un</strong>iti.In piedi, gambe divaricate,impugnare con il mani ilbastone (impugnatura circa1 0 c m p i ù i n f u o r i d e ifianchi).In piedi, gambe divaricate,impugnare il bastone <strong>la</strong>rgo,a braccia tese, a livello deifianchi.Lentamente descrivere dei cerchi con 5 - 10 voltei gomiti sforzando fino a limite possibileportandoli, in avanti, in alto,all'indietro. Ripetere invertendo ilsenso del giro.Con le braccia tese portare il basto- 10-15 voltene in alto, quindi piegare i gomiti e portare ilbastone dietro al<strong>la</strong> testa all'altezza dellespalle. Eseguire lentamente.Portare il bastone in alto e poi inbasso ma dietro <strong>la</strong> schiena fino adappoggiarlo ai glutei. Se non ci siriesce « passare » prima con <strong>un</strong>aspal<strong>la</strong> e poi con l'altra. Eseguirelentamente.(continua)


(segue Allegato 2)N. TIPO DI ESERCIZIO POSIZIONE DI PARTENZA SPIEGAZIONE DELL'ESERCIZION. DI VOLTEIN CUI VARIPETUTO7 Braccia incrociate In piedi, gambe divaricate,c o n b a s t o n e . b r a c c i a t e s e i n a v a n t i : i m -pugnare il bastone tenendo lemani distanti 10-15 cm.8 Inclinazione a Tenere il bastone <strong>su</strong>lle spalledestra e sinistracon bastone.come in figura. Appoggiarsiad <strong>un</strong> muro, Gambe divaricat-,ginocchia tese.9 Rotazione del Tenere il bastone come ilbusto con bastone. n. 8. Gambedivaricate, ginocchia tese.Incrociare le braccia tese, tenendoben stretta l'impugnatura del bastone.Arrivare fin deve le bracciarimangono tese. Eseguire lentamente.Stando appoggiato al muro, inclinarsilentamente a destra e poi a sinistrafino a sentirsi tirare dell'altro<strong>la</strong>to e senza piegare le ginocchia.Ruotare a destra e poi a sinistrasenza fermarsi, velocemente con duescatti <strong>per</strong> parte. Non piegare le ginocchia.Non spostare i piedi.10 -15 volte10-20 volte10-20 volten•& n* 910 Esercizio direspirazione conbastone.11 Flesso - estensionedel tronco.Gambe divaricate, impugnare 1)il bastone all'altezza dei fianchi.Gambe divaricate, impugnare 1)il bastone all'altezza dei fianchi. 2)Sollevare il bastone sopra <strong>la</strong> testatirando dentro dal naso moltaaria.2) Abbassare il bastone buttandoruori tutta l'aria soffiando dal<strong>la</strong>bocca.Eseguire lentamente.Piegarsi in avanti fin dove si puòma senza piegare le ginocchia.Risalire col bastone strisciandol<strong>un</strong>go il corpo fino a portare ilbastone in alto con le bracciatese.4) Portare quindi il bastone all'indietroinarcando <strong>la</strong> schiena, senzapiegare le ginocchia.N.B. - Eseguire lentamente, tenendogli occhi a<strong>per</strong>ti.Da fare ognivolta che cisi sente stanchitra <strong>un</strong>esercizio el'altro.(continua)


(segue Allegato 2)N. DI VOLTEN. TIPO DI ESERCIZIO POSIZIONE DI PARTENZA SPIEGAZIONE DELL'ESERCIZIO IN CUI VARIPETUTO12 Piccoli cerchi con Gambe divaricate, braccia te -le, braccia.se in fuori.13 Cíao - ciao. Gambe divaricate, braccia tesein fuori.14 Flessione <strong>su</strong>lle Gambe divaricate; tenere conginocchia con libro. braccia tese inavanti, <strong>un</strong> peso di 2 Kg.Fare con le braccia ben tese dei pic - 50 voltecoli cerchi.Aprire e chiudere alternativamentevelocemente e con forza le mani (importanteaprirle completamente)— a braccia in fuori 20 volte— a braccia in alto 20 volte— a braccia in avanti. 20 voltePiegarsi <strong>su</strong>lle ginocchia molto lenta- 5 - 10 voltemen te e con <strong>la</strong> schien a b en d ritta. Le bracciadevono essere sempre tese in avanti.n*12n115ESERC IZ I D A FARE A TERRA15 Respirazionea terra.16 Sforbiciate.Tenere <strong>un</strong>a mano <strong>su</strong>llo stomacoe <strong>un</strong>a <strong>su</strong>l<strong>la</strong> pancia.Stesi a terra mano sinistral<strong>un</strong>go i fianchi, mano destra<strong>su</strong>l<strong>la</strong> pancia.Respirare lentamente (dentro dal nasofuori dal<strong>la</strong> bocca), quando entra l'aria sideve gonfiare <strong>la</strong> pancia. Sollevare dipoco le gambe tese, e « sforbiciare ».Sentire con <strong>la</strong> mano destra <strong>la</strong>contrazione del<strong>la</strong> pancia.10-20 volteFino a che siresiste-respirazione17 Flessione da steso.Stesi a terra braccia tese sopra<strong>la</strong> testa.Sollevarsi cercando di toccare con le ripeteremani <strong>la</strong> p<strong>un</strong>ta dei piedi. Non piegare le 5 - 10 volteginocchia. Se non si riesce, farsi tenerebloccati i piedi.


Vol. 72, n. 2, 1981 RISCHI E DANNI DA POSTURE DI LAVORO 161RIASSUNTOPrendendo le mosse da <strong>un</strong>a es<strong>per</strong>ienzacondotta presso <strong>un</strong>a azienda del settore metalmeccanico,vengono illustrati e discussi iri<strong>su</strong>ltati e i conseguenti approfondimenti <strong>metodo</strong>logiciemersi dall'applicazione di <strong>un</strong><strong>metodo</strong> originale precedentemente messo ap<strong>un</strong>to e descritto dagli stessi Autori <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>valutazione</strong> dei rischi e dei danni connessicon le incongrue posture da <strong>la</strong>voro. Gli approfondimenti<strong>metodo</strong>logici sono rivolti sia aiparametri concernenti <strong>la</strong> descrizione quantitativadegli aspetti dimensionali dei posti di<strong>la</strong>voro, sia ai criteri <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> del<strong>la</strong>tollerabilità delle pasture. Partico<strong>la</strong>re attenzioneviene posta alle indicazioni delle proceduree dei parametri <strong>per</strong> <strong>la</strong> ricerca clinicadegli eventuali danni riferibili ad incongrueposture da <strong>la</strong>voro prol<strong>un</strong>gate nel tempo. Aquesto proposito vengono aggi<strong>un</strong>ti al<strong>la</strong> precedente<strong>metodo</strong>logia alc<strong>un</strong>i parametri che nerendono più corretta a facilmente eseguibileAccettato il 30/12/1980.l'applicazione pratica. Da ultimo, viene anchepresa in considerazione <strong>la</strong> opport<strong>un</strong>ità praticadi sottoporre a trattamento riabilitativoi soggetti riconosciuti portatori di danni daincongrue posture in diverse mi<strong>su</strong>rereversibili. A questo fine, viene indicata edillustrata <strong>un</strong>a serie di <strong>su</strong>ggerimenti pratici <strong>per</strong> <strong>la</strong>educazione motoria e <strong>la</strong> riabilitazione deipazienti, onde consentire <strong>un</strong>a corretta generalizzazionedi questi trattamenti anche oltrel'ambito strettamente specialistico. Infatti,<strong>un</strong>a parte di essi, <strong>un</strong>a volta appresi dai soggettiin trattamento, possono essere quotidianamenteripetuti dagli stessi previa <strong>per</strong>iodicocontrollo sanitario.BIBLIOGRAFIAGRIECO A., OCCHIPINTI E., BOCCARDI S.,MOLTE-NI G., COLOMBINI D., MENONI O.: Messa ap<strong>un</strong>todi <strong>un</strong> <strong>nuovo</strong> <strong>metodo</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> dei rischi edei danni connessi con le posture da <strong>la</strong>voro.Med. Lavoro, 69, 298 (1978).KRAMER J.: Bandscheibenschadén. Goldmann Medizin(1973).

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