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Proposta metodologica per la valutazione del rischio nei ... - epm

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Seminario: “<strong>la</strong> movimentazione manuale dei pazienti in Ospedale- Mi<strong>la</strong>no 6 giugno 2003<strong>Proposta</strong> <strong>metodologica</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong>in servizi di repcu<strong>per</strong>o e rieducazione funzionale (fkt)Silvia Cairoli, Lucia Floridia - EPM- Cemoc-AO ICPPremessaAll’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> logica di prevenzione, promossa in Italia con l’approvazione <strong>del</strong> D. Lvo 626/94,l’identificazione <strong>del</strong>le attività potenzialmente <strong>rischio</strong>se <strong>per</strong> <strong>la</strong> salute e il benessere di <strong>la</strong>voratori divieneelemento necessario <strong>per</strong> <strong>la</strong> corretta individuazione degli interventi di natura preventiva da mettere in atto neltentativo di limitarne i danni specifici.Per quel che attiene l’area sanitaria, una <strong>del</strong>le attività che comporta rischi a carico <strong>del</strong><strong>la</strong> colonna vertebrale, inpartico<strong>la</strong>re <strong>del</strong> tratto lombare <strong>del</strong> rachide, è identificabile con <strong>la</strong> movimentazione manuale di pazienti nonautosufficienti dal punto di vista motorio.Il “mal di schiena” rappresenta un problema emergente <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale infermieristico impegnato nellediverse aree <strong>del</strong>l’”Azienda Ospedale” , al punto da giustificare le numerose ricerche re<strong>per</strong>ibili in letteratura eindirizzate al tema. Per quanto riguarda invece il settore specifico <strong>del</strong><strong>la</strong> riabilitazione, in partico<strong>la</strong>re i servizidi Fisiokinesiterapia, i dati in letteratura sono piuttosto scarsi.Re<strong>la</strong>tivamente all’incidenza dei disturbi muscolo-scheletrici a carico <strong>del</strong><strong>la</strong> colonna vertebrale, uno studioamericano (4) condotto su 500 terapisti <strong>del</strong><strong>la</strong> riabilitazione riferisce che il 32% <strong>del</strong> campione accusa disturbimuscolo-scheletrici, con una prevalenza <strong>del</strong> 62% a carico <strong>del</strong> tratto lombosacrale <strong>del</strong> rachide e <strong>del</strong> 28% acarico degli arti su<strong>per</strong>iori.Uno studio australiano (1), condotto su 110 terapisti, indica una maggior incidenza dei disturbi a carico degliarti su<strong>per</strong>iori. Specifici studi biomeccanici, effettuati in <strong>la</strong>boratori dedicati, segna<strong>la</strong>no che le stime dei carichimassimi agenti sull’unità disco/vertebra, durante le o<strong>per</strong>azioni di movimentazione manuale di pazienti nonautosufficienti, su<strong>per</strong>ano i valori definiti tollerabili di 275 Kg <strong>per</strong> le femmine e di 400 Kg <strong>per</strong> i maschi (5).Alcuni Autori stimano in 641Kg il carico massimo agente sui dischi lombari durante il sollevamento daseduto a stazione eretta di un paziente di 73 Kg (6) e in 448 Kg il carico medio sul disco L5/S1 <strong>nei</strong>trasferimenti letto/carrozzina. (3).Obiettivo <strong>del</strong>lo studio pilota è quello di estendere l’analisi <strong>del</strong>le attività potenzialmente sovraccaricanti <strong>del</strong>rachide ai differenti settori <strong>del</strong>l’”Azienda Ospedale”- Blocchi o<strong>per</strong>atori, pronto soccorso e servizi- al fine die<strong>la</strong>borare uno strumento di rilevazione / <strong>valutazione</strong> dei rischi da movimentazione manuale dei pazienti e deicarichi, utile al<strong>la</strong> progettazione di piani di bonifica e al<strong>la</strong> gestione dei soggetti con ridotte capacità <strong>la</strong>vorativeche , <strong>per</strong> questo <strong>rischio</strong> specifico, risulta partico<strong>la</strong>rmente elevato ( circa 8% <strong>del</strong><strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro).La differenza tra gli o<strong>per</strong>atori sanitari dei reparti di degenza/blocchi o<strong>per</strong>atori, e i terapisti <strong>del</strong><strong>la</strong> riabilitazione,è riconducibile sostanzialmente al<strong>la</strong> necessità, <strong>del</strong> professionista <strong>del</strong><strong>la</strong> riabilitazione, di una continuamovimentazione di parti <strong>del</strong> paziente, proprio in virtù <strong>del</strong> trattamento clinico.Mutuando dall’es<strong>per</strong>ienza acquisita sul<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> specifico da movimentazione manualepazienti nel reparto di degenza,vengono di seguito illustrate le linee metodologiche che hanno portatoall’e<strong>la</strong>borazione dei protocolli <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong>le attività potenzialmente <strong>rischio</strong>se, <strong>per</strong> il tratto lombare<strong>del</strong> rachide, <strong>nei</strong> servizi FKT; protocolli utilizzati nell’indagine pilota di cui si riferisce in seguito.19


Seminario: “<strong>la</strong> movimentazione manuale dei pazienti in Ospedale- Mi<strong>la</strong>no 6 giugno 2003Deve essere tuttavia evidenziato, rispetto alle metodologie proposte nel reparto, nel blocco o<strong>per</strong>atorio e nelpronto soccorso, dove si prevede una rilevazione <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> <strong>per</strong> gruppo omogeneo, una sostanziale diversitàdi questo partico<strong>la</strong>re servizio poiché, almeno in questa prima fase <strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca, l’esposizione dovrà esserecaratterizzata <strong>per</strong> singolo o<strong>per</strong>atore. La scelta di predisporre un protocollo di rilevazione individuale è indottadalle seguenti considerazioni:• <strong>la</strong> professione <strong>del</strong> terapista determina continue o<strong>per</strong>azioni di movimentazione manuale di segmenticorporei <strong>del</strong> paziente;• il fattore di <strong>rischio</strong> “posture incongrue”, determinato essenzialmente dalle diverse tipologie di arrediutilizzati (lettino FKT, letto degenza, materasso-tappeto), è un determinante di <strong>rischio</strong> “implicito <strong>del</strong><strong>la</strong>professione;• le o<strong>per</strong>azioni di movimentazione/sollevamento dei pazienti o di parte di essi, almeno dal punto di vistanumerico, presentano un’ampia variabilità in re<strong>la</strong>zione all’organizzazione <strong>del</strong> servizio (ad esempioterapisti <strong>del</strong><strong>la</strong> riabilitazione prevalentemente dedicati a una tipologia di condizione clinica), al<strong>la</strong>professionalità <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>atore e alle differenti tecniche riabilitative utilizzate.Metodo Di RilevazioneNell’e<strong>la</strong>borazione dei protocolli utilizzati si sono quindi considerati i principali fattori che concorrono adeterminare il <strong>rischio</strong> specifico da movimentazione manuale dei pazienti, costituiti essenzialmente da:• carico assistenziale determinato dal<strong>la</strong> effettuazione di sessioni terapeutiche a pazienti non autosufficientidal punto di vista motorio;• aspetti strutturali degli ambienti di <strong>la</strong>voro;• attrezzature in dotazione;• formazione degli o<strong>per</strong>atori;I fattori citati sono sostanzialmente omoge<strong>nei</strong> a quelli indagati <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> <strong>nei</strong> reparti e <strong>nei</strong>blocchi o<strong>per</strong>atori. Da un punto di vista organizzativo, i terapisti <strong>del</strong><strong>la</strong> riabilitazione possono svolgere <strong>la</strong> loroattività alternandosi tra reparti di degenza e locali <strong>del</strong> servizio di FKT al quale afferiscono. Ciò induce unadifferente presenza/assenza di attrezzature e di caratteristiche strutturali degli ambienti di <strong>la</strong>voro che possonocontribuire ad incrementare o a ridurre le o<strong>per</strong>azioni manuali di trasferimento dei pazienti, sia dal punto divista numerico che da quello <strong>del</strong> sovraccarico biomeccanico <strong>del</strong> rachide.Inoltre, i trattamenti fisioterapici comportano spesso il sollevamento parziale <strong>del</strong> corpo <strong>del</strong> paziente,determinando carichi discali differenziati a seconda <strong>del</strong> distretto corporeo mobilizzato, o<strong>per</strong>azione che puòessere ripetuta più volte nel corso <strong>del</strong> trattamento.La <strong>per</strong>manenza prolungata nel tempo in posture incongrue è un elemento di <strong>rischio</strong> <strong>per</strong> il rachide, insito nel<strong>la</strong>professione e considerato, all’interno di questa proposta, in rapporto alle caratteristiche degli arredi e <strong>del</strong><strong>la</strong>formazione al <strong>rischio</strong> specifico.20


Seminario: “<strong>la</strong> movimentazione manuale dei pazienti in Ospedale- Mi<strong>la</strong>no 6 giugno 2003La tipologia dei pazienti può differire grandemente nel tempo; dal paziente non autosufficiente da un puntodi vista motorio (NA) trattato in regime di ricovero presso il reparto di degenza o <strong>la</strong> palestra, al pazienteautosufficiente dal punto di vista motorio trattato in regime ambu<strong>la</strong>toriale.La descrizione puntuale <strong>del</strong><strong>la</strong> tipologia di pazienti trattati, <strong>del</strong><strong>la</strong> varietà e <strong>del</strong><strong>la</strong> frequenza <strong>del</strong>le manovremaggiormente sovraccaricanti <strong>per</strong> il rachide lombare, è dunque una informazione indispensabile al<strong>la</strong> stima <strong>del</strong><strong>rischio</strong> specifico.La necessità di tenere in considerazione l’insieme di questi elementi ha motivato <strong>la</strong> scelta <strong>del</strong>l’utilizzo di dueschede <strong>per</strong> <strong>la</strong> rilevazione dei fattori di <strong>rischio</strong>:• Scheda <strong>del</strong> servizio - prende in considerazione le caratteristiche strutturali, di dotazione <strong>del</strong>leattrezzature e <strong>la</strong> formazione al <strong>per</strong>sonale sul <strong>rischio</strong> specifico;• Scheda individuale che consente una descrizione puntuale <strong>del</strong>le attività di movimentazione dei pazienti,identificate come maggiormente sovraccaricanti <strong>per</strong> il tratto lombosacrale <strong>del</strong> rachide, sul<strong>la</strong> base di unaricerca EPM non pubblicata.Scheda Del ServizioLa scheda di rilevazione <strong>del</strong> servizio di FKT, compi<strong>la</strong>ta a seguito di sopralluogo, è finalizzata all’analisidegli aspetti organizzativi/strutturali e più precisamente riporta informazioni circa:• organico totale afferente al servizio suddiviso <strong>per</strong> mansione;• dotazione di attrezzature <strong>per</strong> l’ausiliazione dei trasferimenti <strong>del</strong> paziente (sollevatori ed ausilii minori).Questa sezione serve al<strong>la</strong> descrizione <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>del</strong>le diverse attrezzature, <strong>del</strong><strong>la</strong> data didotazione e <strong>del</strong><strong>la</strong> loro frequenza d’uso;• Formazione degli o<strong>per</strong>atori al <strong>rischio</strong> specifico;• Caratteristiche degli ambienti di <strong>la</strong>voro. Questa sezione <strong>del</strong><strong>la</strong> scheda è finalizzata al<strong>la</strong> rilevazione <strong>del</strong><strong>la</strong>caratteristiche ergonomiche dei locali e degli arredi, sia in funzione <strong>del</strong><strong>la</strong> possibilità di utilizzo <strong>del</strong>leattrezzature che <strong>del</strong><strong>la</strong> postura assunta dagli o<strong>per</strong>atori.Nel<strong>la</strong> figura 1 vengono illustrate a titolo di esempio le caratteristiche ambientali considerate nel<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong>degli spazi e degli arredi presenti negli ambienti di <strong>la</strong>voro.Figura 1: disergonomie valutate.TIPI DI STANZELOCALE ________LOCALE ________LOCALE ________LOCALE ________N° _____N° _____N° _____N° _____21


Seminario: “<strong>la</strong> movimentazione manuale dei pazienti in Ospedale- Mi<strong>la</strong>no 6 giugno 2003Figura 3Descrizione attività di movimentazionepazienti effettuata daTdrN° medio/die pazienti NC |__|__| NCN° Sollevamenti totali / die |__|__| TTNCN° Sollevamenti tronco/die |__|__| STNCN° Sollevamenti bacino/die |__|__| SBNCN° medio/die pazienti PC |__|__| PCN° Sollevamenti totali / die |__|__| TTPCN° Sollev. da seduto a eretto/die |__|__| SSEPCN° Sollevamenti tronco/die |__|__| STPCN° Sollevamenti bacino/die |__|__| SBPCDescrizione attività di movimentazionepazienti effettuata da MassoterapistiN° medio/die pazienti NC |__|__| NCN° Sollevamenti totali / die |__|__| TTNCN° Sollevamenti tronco/die |__|__| STNCN° Sollevamenti bacino/die |__|__| SBNCN° medio/die pazienti PC |__|__| PCN° Sollevamenti totali / die |__|__| TTPCN° Sollev. da seduto a eretto/die |__|__| SSEPCN° Sollevamenti tronco/die |__|__| STPCN° Sollevamenti bacino/die |__|__| SBPCAttrezzature <strong>per</strong> TdrAttrezzature MassoterapistiUtilizzi il sollevatore ? Sì (1) No (0) |__| SOLL Utilizzi il sollevatore ? Sì (1) No (0) |__| SOLLSe sì, indica in <strong>per</strong>centuale il numero di sollevamenti Se sì, indica in <strong>per</strong>centuale indica il numero ditotali che ti consente di ausiliare |__|__| SOLLPERsollevamenti totali che ti consente di ausiliareSOLLPERAusili Minori TdrUtilizzi gli ausili minori ? (rullo, tavoletta, cintura,teli alto scorrimento) No (0)Sì (1) |__| AMAusili Minori MassoterapistiUtilizzi gli ausili minori ? (rullo, tavoletta, cintura,teli alto scorrimento disco) No (0) Sì (1) |__| AMSe sì, indica in <strong>per</strong>centuale il numero di sollevamenti Se sì, indica in <strong>per</strong>centuale il numero di sollevamentiparziali che ti consente di ausiliareparziali che ti consente di ausiliare|__|__| AMPER|__|__| AMPER|__|__|La scheda individuale proposta differisce lievemente da quel<strong>la</strong> utilizzata nell’indagine pilota al<strong>la</strong> quale èstata aggiunta, come detto precedentemente, una sezione definita analitica. Nell’indagine pilota è statautilizzata <strong>la</strong> so<strong>la</strong> sezione qui definita quadro di sintesi: le diverse sedi che hanno condotto l’indagine hannoinfatti evidenziato una certa difficoltà al<strong>la</strong> sua coerente compi<strong>la</strong>zione, motivata probabilmente dal fatto che <strong>la</strong>consuetudine e <strong>la</strong> complessità <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro riabilitativo non <strong>per</strong>metteva di focalizzare l’attenzione deglio<strong>per</strong>atori al tipo di manovre di sollevamento <strong>del</strong> paziente e al<strong>la</strong> loro frequenza, elementi invece rilevanti nel<strong>la</strong>quantificazione <strong>del</strong>le attività che comportano un sollevamento, totale o parziale, <strong>del</strong> paziente, rilevante dalpunto di vista <strong>del</strong> sovraccarico biomeccanico <strong>del</strong> rachide lombare. Inoltre, tale informazione è essenziale <strong>per</strong><strong>la</strong> messa a punto di un “indice di sollevamento individuale” , indice che costituisce l’obiettivo, forseambizioso, <strong>del</strong> progetto di ricerca multicentrico <strong>per</strong> <strong>la</strong> piena applicazione <strong>del</strong> titolo V <strong>del</strong> D. Lvo 626/94.Nel<strong>la</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> dei servizi FKT appaiono quindi rilevanti due momenti; il primo è coincidentecon <strong>la</strong> fase di sopralluogo, destinata al<strong>la</strong> rilevazione <strong>del</strong>le caratteristiche strutturali e di dotazione diattrezzature <strong>del</strong> servizio nel suo complesso. E’ <strong>la</strong> fase che consente <strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione <strong>del</strong><strong>la</strong> scheda <strong>del</strong> servizioprima illustrata.23


Seminario: “<strong>la</strong> movimentazione manuale dei pazienti in Ospedale- Mi<strong>la</strong>no 6 giugno 2003Il secondo coincide con <strong>la</strong> presentazione al gruppo degli o<strong>per</strong>atori <strong>del</strong>le finalità e <strong>del</strong>le istruzioni <strong>per</strong> <strong>la</strong>compi<strong>la</strong>zione, in ogni sua parte, <strong>del</strong><strong>la</strong> scheda individuale. Tale momento, sovrapponibile al colloquio colcaposa<strong>la</strong> <strong>per</strong> quel che riguarda il reparto, ha lo scopo di informare e motivare gli o<strong>per</strong>atori al<strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zioneattenta <strong>del</strong><strong>la</strong> scheda individuale in ogni sua parte: questo <strong>per</strong>metterà di stimare il carico assistenzialeindividuale, limitatamente al<strong>la</strong> presenza di pazienti non autosufficienti (parzialmente e/o totalmente noncol<strong>la</strong>boranti) dal punto di vista motorio.Conclusioni.L’informazione ottenuta da entrambi i momenti di rilevazione <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> - scheda individuale e <strong>del</strong> servizioèessenziale <strong>per</strong> <strong>la</strong> messa a punto di un “indice di esposizione” , indice che costituisce l’obiettivo, forseambizioso, <strong>del</strong> progetto di ricerca multicentrico.In base al<strong>la</strong> attuali conoscenze, una prima ipotesi di “indice di sollevamento” è espressa dal<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>:[(NCx Fsoll) + (PC x Fam)] x Famb x FFche esplicitata prende in considerazione :• Il carico assistenziale costituito essenzialmente dal numero di pazienti non autosufficienti dal punto di vistamotorio, sia-totalmente non col<strong>la</strong>boranti .NC- , sia parzialmente col<strong>la</strong>boranti- PC;• Utilizzo <strong>del</strong>le attrezzature Fsoll <strong>per</strong> i trasferimenti dei pazienti non col<strong>la</strong>boranti;• Utilizzo degli ausili minori Fam <strong>per</strong> <strong>la</strong> mobilizzazione dei pazienti parzialmente col<strong>la</strong>boranti;• Le disergonomie ambientali Famb;• La formazione al <strong>rischio</strong> specifico FF.La metodologia qui esposta fa riferimento al filo conduttore, <strong>la</strong> logica comune, utilizzato nel<strong>la</strong> verifica <strong>del</strong><strong>rischio</strong> specifico nelle altre aree sanitarie: valutare in modo integrato gli elementi ergonomici che concorronoa determinare <strong>la</strong> frequenza <strong>del</strong>le movimentazioni manuali dei pazienti ed il conseguente sovraccaricobiomeccanico <strong>del</strong> rachide lombare.L’implementazione <strong>del</strong>le informazioni che ci auguriamo quale esito <strong>del</strong><strong>la</strong> presente comunicazione, ha loscopo di verificare <strong>la</strong> fattibilità di definire un indice di sollevamento – individuale o <strong>per</strong> il gruppo omogeneochecostituisca informazione sintetica, ma sufficientemente precisa <strong>del</strong>l’esposizione e <strong>del</strong> potenziale <strong>rischio</strong>specifico <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori <strong>del</strong><strong>la</strong> riabilitazione.In ogni caso, l’utilità di rilevare in maniera sistematica e integrata l’insieme degli elementi che concorronoal<strong>la</strong> esposizione a <strong>rischio</strong> specifico risiede nell’orientare gli o<strong>per</strong>atori <strong>del</strong><strong>la</strong> prevenzione nel<strong>la</strong> identificazione eadozione di eventuali misure di bonifica, ambientale e/o organizzativa, finalizzate al<strong>la</strong> riduzione <strong>del</strong>potenziale danno indotto da movimentazione manuale dei pazienti negli o<strong>per</strong>atori sanitari.Bibliografia1. Caragianis S. The prevalence of occupational injuries among hand therapists in Australia anr new Ze<strong>la</strong>nd.J. Hand Ther. 2002 Jul-Sep;15:234-241.24


Seminario: “<strong>la</strong> movimentazione manuale dei pazienti in Ospedale- Mi<strong>la</strong>no 6 giugno 20032. Gagnon M. Evalutation of forces on the lumbo-sacral joint and assessment of work and energy transfers innurses aides lifting patient. Ergonomics, 1986, 29(3): 407-421.3. Garg A. A biomechanical and ergonomics evalutation of patient trasferring tasks: bed to weelchair andweelchair to bed. Ergonomics, 1991(3): 289-312.4. Holder NL, C<strong>la</strong>rk HA, DiB<strong>la</strong>sio JM, Huges CL, ScherpfJW, Harding L, Shepard KF. Cause, prevalenceand response to occupational muscoloskeletal injuries reported by phisical therapists and phisical therapistassistant. Phys ther 199, jul, 79(11):1084-1088.5. Jager M. Luttmann A: Compressive strength of lumbar spine elements re<strong>la</strong>ted to age, gender, and otherinfluencing factor. In Anderson PA, Hobart DJ, Danov JV: Electromyographical Kinesiology.Amsterdam: Elsevier Science 1991: 291-294.6. Menoni O., Ricci MG., Pancera D., Battevi N., Colombini D., Occhipinti E., Grieco A. Lamovimentazione manuale dei pazienti <strong>nei</strong> reparti di degenza <strong>del</strong>le strutture sanitarie: <strong>valutazione</strong> <strong>del</strong><strong>rischio</strong>, sorveglianza sanitaria e strategie preventive. La Medicina <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro, 1999, Vol 90, n 2.25

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