19.08.2015 Views

n. 4 - ottobre/dicembre 2009 - Suore Francescane Elisabettine

n. 4 - ottobre/dicembre 2009 - Suore Francescane Elisabettine

n. 4 - ottobre/dicembre 2009 - Suore Francescane Elisabettine

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

parola chiaveUN CAMMINO DI CONVERSIONEPer la costruzionedella “città dell’uomo”Giustizia e carità, un binomio imprescindibiledi Marco Cagol 1sacerdote diocesanoL’intreccio tra carità e giustiziaè essenziale per la costruzionedel bene comune. L’essere umano,solo se è mosso dalla carità,può essere seriamente impegnatoe coerente con la giustizia.Nel precedente numero avevamoconcluso accennando allaquestione del rapporto tra giustiziae carità. Nella recente enciclicadi Benedetto XVI Caritas in veritate,c’è un numero dedicato proprio allagiustizia. Essa viene anzitutto definitacome «criterio orientativo all’azionemorale», forma operativa del principiofondamentale della «carità nellaverità». Il principio della «carità nellaverità» è la grande intuizione di questastraordinaria enciclica, che ci aiuta acogliere queste due istanze fondamentali,presenti nella coscienza di ogniuomo, come dono di Dio e traccia dellasua presenza.Vale la pena di richiamare questofatto con le parole di Benedetto XVI:«amore e verità non li abbandonanomai completamente, perché sono lavocazione posta da Dio nel cuore enella mente di ogni uomo» (Caritas inveritate, 1). La carità non può essereseparata dalla verità, altrimenti essaperde la sua forza di trasformazionedella realtà dal di dentro; del resto laverità ha bisogno della carità per venireaccolta, per essere accreditata.La carità nella veritàLa carità nella verità diviene dunqueil principio fondamentale dellaDottrina sociale della Chiesa, cioè diquella visione evangelica sulla realtàsociale umana che la Chiesa ha maturatonel corso del tempo. E questoprincipio prende «forma operativa» appunto,tra le altre cose, nella «giustizia».Benedetto XVI ne parla al numero 6dell’enciclica. Già al numero 1 però siera espresso così: «L’amore – “caritas”– è una forza straordinaria, che spingele persone a impegnarsi con coraggio egenerosità nel campo della giustizia edella pace». Affermando ciò BenedettoXVI sembra dirci subito (osserviamoche questa è la seconda frase di tuttal’enciclica), che tra giustizia e carità viè un continuum. Ci suggerisce inoltrel’idea che la giustizia prende forzadalla carità: l’essere umano, solo seè mosso dalla carità, può essere seriamenteimpegnato e coerente conla giustizia. E poi tale affermazionesembra suggerirci anche che di fattola giustizia (e la pace), e l’impegnoper essa, divengono la verifica sull’autenticitàdella carità, dell’amore. Seè vero (e il papa lo dice più volte neltesto) che non tutto ciò che chiamiamoamore può in realtà essere consideratoautenticamente tale, la giustiziadiviene un criterio per discernere taleautenticità dell’amore. Come a dire:un amore che non costruisce giustiziae non è ispirato da criteri di giustizia,non può considerarsi tale.La carità esige la giustiziaInteressanti sono poi le altre considerazioniche vengono proposte parlandodirettamente della giustizia. Leriprendiamo quasi per intero:«Ubi societas, ibi ius: ogni societàelabora un proprio sistema di giustizia.La carità eccede la giustizia, perchéamare è donare, offrire del “mio” all’altro;ma non è mai senza la giustizia,la quale induce a dare all’altro ciò che è“suo”, ciò che gli spetta in ragione delsuo essere e del suo operare.Non posso «donare» all’altro delmio, senza avergli dato in primo luogociò che gli compete secondo giustizia.Chi ama con carità gli altri è anzituttogiusto verso di loro. Non solo la giustizianon è estranea alla carità, non solonon è una via alternativa o parallela allacarità: la giustizia è « inseparabile dallacarità» 2 , intrinseca ad essa. La giustiziaè la prima via della carità o, com’ebbea dire Paolo VI, «la misura minima» diessa 3 , parte integrante di quell’amore«coi fatti e nella verità» (1Gv 3,18), acui esorta l’apostolo Giovanni.Da una parte, la carità esige lagiustizia: il riconoscimento e il rispettodei legittimi diritti degli individuie dei popoli. Essa s’adopera per lacostruzione della “città dell’uomo” secondodiritto e giustizia. Dall’altra, lacarità supera la giustizia e la completanella logica del dono e del perdono 4 »(Caritas in veritate, 6).La conclusione del Papa è particolarmentesignificativa, perché ci diceche l’intreccio tra carità e giustizia èessenziale per la costruzione della “cittàdell’uomo”.«La “città dell’uomo” non è promossasolo da rapporti di diritti e diPiccoli segni del vangelo della caritàin Sudan e in Kenya (foto a destra) attraversole comunità elisabettine.8 <strong>ottobre</strong>/<strong>dicembre</strong> <strong>2009</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!