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n. 4 - ottobre/dicembre 2009 - Suore Francescane Elisabettine

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memoria e gratitudineA TRIESTE UNA FESTA DELLA COMUNITÀSemplicemente “Grazie!”Una celebrazione singolaredi Anita MonicostfeIl cinquantenario dellaCasa dei Bambini di Trieste:guardare un arco di storiarealizzata grazieall’apporto di ciascuno.Siete mai entrati nella Grotta Gigantea Trieste?Dall’alto sembra di vedere,di notte, una valle lontana. A manoa mano che si scendono i cinquecentogradini in un percorso a zig – zaglo spazio si amplifica e, raggiunto ilfondo, alzando lo sguardo, si ha la visioned’insieme di una creazione spettacolarerealizzata da dita misteriose,nel silenzio del tempo, della storia,all’insaputa di tutti coloro che ci camminavanosopra. Eppure, goccia dopogoccia, si è sedimentato un frammentodi mistero che, unendosi ai precedenti,ha preso forma, colore, solidità, leggerezza,preziosità.Dal cuore pulsante di vita dellaScuola Montessori “S. Giusto” in Trieste,ripercorrendo il sentiero lungocinquant’anni si ha la visione di unacreazione bella in cui ciascuno si è sentitoa casa. Non contiamo su millenni,ma il tempo di vita della scuola è sufficienteper toccare quel mistero che èl’uomo e il suo costruirsi lentamentein un ambiente, uno spazio, un tempoeducativo particolare.Il nostro fare memoria è stato cosìun conoscere, ricordare, seminaresperanza, guardare a questo arco distoria per vivere l’occasione celebrativacome “storia bella”, realizzatanel tempo grazie all’apporto di ciascuno:insegnanti, famiglie, alunni. Eper rendere grazie: un grazie espressoattraverso eventi, scanditi nell’arcodi dieci giorni, illuminato di tantepiccole luci che hanno permesso dicogliere quella visione d’insieme cheha lasciato in cuore nostalgia, gratitudine,voglia di rincontrarsi, magarianche solo attraverso Facebook 1 perchélontani.ItaliaUna storia con le immaginiGrazie all’allestimento di una mostra(nella foto della pagina accanto) 2 ,si sono ripercorsi anni di storia, diattività, di progetti, di aperture al territorio,di uscite didattiche, di realizzazioniimportanti, di vita, di personeche non ci sono più, di insegnanti, difamiglie, di ex alunni che nell’oggistorico ritornano con la gioia del ricordodi un luogo dove «non c’è mai statoposto per il vuoto interiore» e di anni «ipiù dolci della mia fanciullezza».La sera del 24 <strong>ottobre</strong> <strong>2009</strong> viviamocon stupore l’impossibilità di non riusciread inaugurare la mostra con i carismidella solennità, perché una folladi persone invade la sala prima dell’orastabilita. La presidente della Provincia,Maria Teresa Bassa Poropat, exmamma montessoriana, si guarda perplessaattorno e guarda l’orologio, manon si possono contenere il continuoafflusso, i saluti, le espressioni di gioianel ritrovarsi e rivedersi assieme aicompagni di un tempo su foto, pannelli,video, album, materiale reperitonell’archivio della scuola o portato dagliex alunni stessi.Nel bambino si costruisce l’uomo:appuntamento culturaleAl primo appuntamento ne seguonoaltri non meno significativi.Un incontro-dibattito 3 - il 26 otto-Suor Anita Monico, coordinatrice della scuola, introduce la tavola rotonda. Da sinistra: Michele Visentin, pedagogista, Rovigo; suor Luciana Sattin,una delle prime maestre, moderatrice; Giovanni Grube, psicologo, Trieste; Antonella Di Marco, psicologa scolastica e formatrice, Roma.22 <strong>ottobre</strong>/<strong>dicembre</strong> <strong>2009</strong>

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