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La sponda luminosa

n. 1 - gennaio/marzo 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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nella chiesaLettura della lettera del PapaCaritas in Veritate: una buona notiziaPer un mondo a misura d'uomodi Marco Cagolsacerdote della diocesi di Padova 1Nel corso dell'anno leggeremoinsieme la Caritas in Veritate:una “meditazione”su Dio e sull’uomoper lo sviluppo integraledella famiglia umana.Caritas in veritate(CiV) è uscita nel luglio delL’enciclica2009 2 . Essa è un’enciclica sociale,cioè un documento nel quale ilPapa (nella foto nell'atto di firmarla) ela Chiesa nel suo insieme desideranoproporre una riflessione sulle realtàsociali e annunciare il vangelo comebuona notizia che può aiutare a costruireun mondo più umano, più rispettosodella dignità di ogni uomo e, inultima analisi, del disegno di Dio chechiama tutti gli uomini alla comunionecon lui e tra di loro.Le encicliche sociali<strong>La</strong> Caritas in veritate non è la primaenciclica sociale. <strong>La</strong> prima fu la Rerumnovarum, scritta dal papa Leone XIIInel 1891, per far sentire la voce dellaChiesa sulla drammatica condizione deglioperai nelle fabbriche in quell’epoca,e per indicare i criteri per una soluzionerispettosa dell’uomo della “questioneoperaia”. Tra l’altro mettendo in guardiadalla illusoria soluzione rappresentatadal comunismo e dal socialismo.Da allora in poi i papi hanno scrittoaltre encicliche sociali, quasi semprein occasione dei decennali della Rerumnovarum; tra queste: la Quadragesimo4 gennaio/marzo 2010anno (interessante leggere alcune paginesulla crisi economica del 1929,che sembrano scritte oggi, tanto sonoadatte alla crisi economica attuale); laOctogesima Adveniens di Paolo VI del1971; la <strong>La</strong>borem exercens di GiovanniPaolo II del 1981; la Centesimus annusdi Giovanni Paolo II del 1991, che– di fatto – è stata l’ultima enciclicasociale.Non tutte le encicliche sociali furonoscritte per commemorare la Rerumnovarum. In particolare la Pacem interris fu scritta da Giovanni XXIIIdurante la guerra fredda e la crisidrammatica del 1963; e la Populorumprogressio, da Paolo VI che parlò dellosviluppo dei popoli di tutto il mondo,scritta nel 1967. Questa enciclica fupoi ripresa vent’anni dopo da GiovanniPaolo II nella Sollicitudo rei socialis.<strong>La</strong> dottrina sociale della ChiesaEbbene: tutti questi testi costituisconola dottrina sociale della Chiesa3 . <strong>La</strong> Caritas in veritate viene adarricchire questo grande patrimonio,aspetto fondamentale della vita dellaChiesa, anche se noi non lo conosciamoabbastanza: Giovanni Paolo IIsoleva affermare che questa dottrina èun elemento fondamentale della nuovaevangelizzazione.Come cristiani non possiamo infattidimenticare che il vangelo haqualcosa da dire anche sulla realtàsociale e non dobbiamo avere paura didirlo, perché priviamo il mondo e gliuomini di un contributo decisivo peril loro sviluppo umano: Cristo infatti èil decisivo fattore di bene e di sviluppoanche nella società. E per andare sulsicuro, su cosa dire sulla realtà sociale,e come comportarsi quando si vive dacittadini, da elettori, da consumatori,ecc., bisogna conoscere e meditare benela DSC che è l’attualizzazione per lasocietà di oggi del Vangelo stesso.L’enciclica Caritas in veritate diBenedetto XV viene dunque a lungadistanza dall’ultima enciclica sociale.Essa vuole riprendere i temi dellaPopulorum progressio, un’enciclicache segnò fortemente la storia dellaChiesa, della sua azione nel mondo, eanche del mondo stesso; un’enciclicache Benedetto XVI descrive qui come«la Rerum novarum dell’epoca contemporanea»(CiV 8).Nel riprendere la Populorum progressio,Benedetto XVI approfitta ancheper affermare alcune cose riguardantila relazione tra questa enciclica egli altri documenti di Paolo VI, in particolarela Humanae vitae e la Evangeliinuntiandi, per metterne in risalto lacontinuità e la complementarietà.Questa sottolineatura ci consentedue considerazioni: la necessaria connessionetra questione antropologica (edella vita) e questione sociale, e il fattodella necessità dell’annuncio esplicitodel vangelo come via allo sviluppo.È chiaro che il contesto, rispettoalla Populorum progressio è cambiato,e i tratti nuovi della situazionedel mondo, che qui vengono presiin considerazione, sono quelli dellaglobalizzazione, dell’interdipendenzae della tecnica.

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