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La sponda luminosa

n. 1 - gennaio/marzo 2010 - Suore Francescane Elisabettine

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con la veste di lino puro, splendentesuor Alba Cavallinnata a Solagna (VI)il15 luglio 1909morta a Taggi di Villafranca (PDil 3 dicembre 200938 gennaio/marzo 2010È proprio il caso di annunciarlosubito: suor Albaha avuto in dono una vitaveramente lunga, con isuoi cento anni compiuti hasuperato di gran lunga leprospettive del salmo “glianni della vita sono settanta,ottanta per i più robusti”.Giuseppina Cavallin,suor Alba, era nata infattinel luglio del 1909 a Solagna,un paese dell’AltoVicentino, in una famigliache la educò cristianamentee che accolse come unabenedizione la sua scelta divita che anche sua sorellasuor Zamira, di quattroanni più giovane, avrebbefatto. Giuseppina lasciòventiduenne la propria casaper iniziare nel postulato,e continuare nel noviziatodelle suore elisabettine,l’itinerario di discernimentovocazionale e di formazioneiniziale alla vita religiosa.Il 21 marzo 1934 fece laprima professione. Una vitacosì lunga, oltre settant’annidi vita religiosa, è statasegnata da una serviziosemplice: ha curato il guardarobain grandi comunità;un servizio che ha impreziositocon la preghiera, moltosilenzio-raccoglimento etanta dedizione. Ha vissutoi suoi primi ventotto annidi suora nella comunità “E.Vendramini” di Pordenoneche con l’annesso collegiole chiese di impegnare molteenergie.Dopo una breve parentesinella comunità scolasticadi Bassano del Grappa(VI), per dieci anni svolse lostesso prezioso servizio inCasa Madre, da qui passònella comunità “Regina Pacis”di Taggì di Villafrancadove fu attiva fino al 1993.A 84 anni sperimentò finalmenteil “riposo” ma continuòa donare la sua preziosapresenza alle sorelledella comunità. Nel 2001 fuperò necessario inserirla inun ambiente protetto, passòquindi nell’attigua infermeriadove la malattia le chiese divivere gli ultimi anni in unacompleta immobilità e nelsilenzio assoluto.Sono stati anni in cui suorAlba ha offerto una catechesipreziosa a noi che la visitavamo:ci ha ricordato con lavita che la “consegna di sé” èuna cosa seria. Ci ha aiutatoa comprendere che l’infermeriaè un luogo santo perchémette alla prova e fortificala nostra fede e “ci salva”chiedendoci un coraggiosoesercizio di carità. ●suor Fedele Sacconnata a S. Eufemia di Borgoricco (PD)il 7 febbraio 1916morta a Padovail 24 dicembre 2009Santa Saccon, suor Fedele,a diciannove anni presela decisione fondamentaledella sua vita: accoglierel’invito del Signore Gesù avivere secondo il santo vangeloavendo come modelliFrancesco d’Assisi ed ElisabettaVendramini. <strong>La</strong>sciò S.Eufemia di Borgoricco (PD),dove era nata il 7 febbraio1916 in una famiglia dalleprofonde radici ed espressionicristiane, e raggiunsela vicina Padova; dove,nel postulato e nel noviziatodelle suore elisabettine, conosciutein parrocchia, approfondìle motivazioni dellasua scelta e si preparò a farecon gioia la prima professioneil 2 ottobre 1937. Nei primidue anni della sua vita dareligiosa suor Fedele feceparte della comunità in serviziopresso il seminario diRovigo poi fu trasferita nellacomunità ospedaliera di NoventaVicentina; qui appresee per otto anni si misuròcon il delicato compito diassistere la persona ammalata.Dal 1947 al 1949 feceservizio nell’ospedale civiledi Asolo (TV) e poi per benventun anni nella Casa dicura “Rodighiero” in Padovadando prova di generosità ecompetenza. Dopo un breveperiodo di servizio nell’infermeriadi Casa Madre, pertredici anni le fu chiesto diprendersi cura degli anzianiospiti nella casa di riposo diOrgiano (VI). L’attenzione ela dedizione dimostrati fecerosì che fosse lei la suorascelta ad assistere, per ottoanni, la persona del vescovomonsignor Girolamo Bortignonritiratosi prima a “VillaImmacolata” a Torreglia (PD)e poi presso l’O:P:S:A. diSarmeola. Nel 1992, conclusoquel delicato servizio,ritornò a “Villa Immacolata”dove per cinque anni fu unapreziosa presenza nella comunitàcollaborando secondole sue possibilità al servizioda essa reso nella Casadi spiritualità della diocesi diPadova, collaborazione checontinuò a donare per altricinque nella comunità dellacasa di riposo “E. Vendramini”in Padova.Solo nel 2002 si ritirò felicenella vicina Casa Madrecome membro della comunità“Santa Famiglia”, qui lasua missione si fece semplicissimae insostituibile:fu assidua adoratrice nellachiesa del Corpus Domininel ricordoportando davanti al Signorele gioie e le speranze, letristezze e le angosce degliuomini d’oggi, dei poveri soprattutto.L’infermeria di CasaMadre l’ospitò per pocopiù di un anno e fu il luogodel compimento di una vitaserenamente e fedelmentededicata al Signore amato eservito nelle persone.Alcune testimonianzeSuor Fedele: donna saggia,determinata, coerentecon i suoi principi, irradiavapace e mitezza. Durantegli anni vissuti nella nostracomunità ci ha donato unatestimonianza di vita che ciinterpella perché è stata unapersona pacifica e operatricedi pace, mai un lamentousciva dalla sua bocca e difronte alle inevitabili difficoltàdella vita; più con il suosguardo limpido e con il suosorriso che con le parole,diffondeva serenità e pace.Se per caso nella conversazioneveniva espressoqualche giudizio negativo,con il suo modo gentile,senza esprimere disappunto,sapeva far rientrare ildiscorso nei veri valori dellavita religiosa, nella sua positività.Quando, a causa dellasalute sempre più precaria,ebbe bisogno di qualchepiccolo servizio, lo accettòcon semplicità e con amorosariconoscenza.Gesù, mite e umile dicuore, è stato il suo Maestroe ha guidato il suo camminodi fedeltà, cammino a volteerto e spinoso ma resopiano dalla fervente e incessantepreghiera e dal suoamore alla Madonna.Suor Fedele, sei stataper noi una presenza preziosadi persona semplice,umile, fervorosa nella preghierapersonale e comunitaria,generosa nel fare tantipiccoli servizi, aperta allacondivisione e alla gioia neimomenti di ricreazione e difesta. Grazie!Comunità “S. Famiglia”Casa Madre - Padova

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