N. 7 - Parrocchia di Chiari

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Visita ita alla Comunità ShalomAl giorno d’oggi sembra che sigarette,alcool a dismisura, spinelli opasticche assicurino il divertimento.In un attimo, però, si cade nel vorticedella droga e il presunto sballodiventa un’insopportabile prigioniache lascia aperti pochi spiraglidi speranza. Il turbine arriva e, senzapietà, travolge tutto ciò che trova.I giovani che un tempo apparivanoforti e belli rimangono vittimadi qualcosa più grande di loro,mentre quelli che sembravano liberida ogni regola sono ormai diventatischiavi dei loro errori.Mercoledì 30 maggio, i ragazzi di secondadel Liceo Scientifico di SanBernardino, accompagnati da donMino Gritti, hanno avuto la possibilitàdi visitare la Comunità Shalomdi recupero per tossicodipendenti aPalazzolo. Dal 1986 questa strutturaaccoglie ragazzi che, dopo la disintossicazionefisica, desiderano compiereun percorso particolare perriuscire a disintossicarsi anche psicologicamente.L’accoglienza è stata molto calda el’impatto con l’ambiente direi quasiinaspettato: circondati da visi sorridentie cordiali di alcuni ragazzi,ci siamo ritrovato in un’oasi in cuiregnavano pace, ordine, cura e pulizia.Purtroppo, però, dietro queivolti apparentemente felici si nascondevanovite difficili ed esperienzedrammatiche.Le testimonianze che abbiamoascoltato erano tutte pressoché simili:a dodici anni le prime sigarette ei primi spinelli per sentirsi più grandie non essere esclusi dalla compagnia;qualche anno dopo è la voltadi cocaina e pasticche per colmareil grande vuoto lasciato da una famigliaassente e sentirsi più forti difronte alle difficoltà. Quello che erainiziato come un gioco diventa undramma e quando, in buona partedei casi, il ragazzo rischia la morte,la famiglia decide di salvare il salvabilemandando il figlio in comunità.Qui è prevista una vita di lavoro edi preghiera: i ragazzi lavorano perconto terzi, si occupano degli animalinelle stalle e svolgono piccolilavori di manutenzione, inseriti inuna vita intensa di fede.La Comunità è stata interamentecostruita dai ragazzi, anche perchénon richiede nessun pagamentoalle famiglie, non riceve alcun aiutoeconomico dallo Stato e vive soltantodi provvidenza. Il tempo liberoè destinato ad attività ricreativecome la preparazione di spettacolida portare in tutta Italia o l’organizzazionee l’animazione di varie iniziative.Dopo aver ascoltato alcuniragazzi, abbiamo visitato l’ala femminile,le camere, i giardini, i laboratorie le stalle; abbiamo fatto ancheun breve giro a cavallo e ci siamofermati a pregare con i ragazzidella Comunità.Credo che questa esperienza sia stataper noi una grande lezione di vitae un importante passo nella nostracrescita e formazione. Mi sono resaconto che nessun discorso di prevenzionealla droga è tanto efficacequanto il contatto diretto con levittime di quest’ultima. I ragazzi dioggi spesso iniziano a drogarsi pergioco, non rendendosi conto deigravi problemi che sigarette, spinellie cocaina possono provocare. Vedendoi visi spenti e provati degliex-tossicodipendenti, si può percepirequanto la droga bruci la vita diuna persona, distruggendola fisicamentee psicologicamente. La drogaè un problema incombente sullavita di molti giovani e, anche seormai il mondo sembra averlo dimenticato,può condurre alla morte.Uno dei ragazzi con cui abbiamopotuto parlare ci ha confidato, infatti,di aver perso tutti gli amici dellasua compagnia e di considerarsiun miracolato per esser stato risparmiatoda questo crudele destino.E’sorprendente, però, vedere comedavanti alla disperazione i giovanidella Comunità non abbiano mollato,abbiano affrontato il problemae, confidando nei pochi strumentidi cui dispongono, non abbandoninola speranza di tornare ad avereuna vita felice. Vivere e non lasciarsivivere dagli altri. Non mollare mai.Rialzarsi dopo una caduta. Eccociò che abbiamo appreso da questaimportante scuola di vita. Auguri atutti i ragazzi della Comunità di ritrovarele certezze che hanno perdutoe di aver la forza per camminare,con responsabilità, verso unavita nuova, serena e libera.Maria Chiara GarbelliniSuor Rosalina, fondatricedella Comunità Shalom28

giudizi delle opere non classificate.Un autore non può ricevere più diun premio.Licenza poetica V edizioneNove anni fa, dall’attenzione ai giovanidi don Piero e dalla creatività diun gruppo di giovani del Centro Giovanile2000, nasceva Licenza poetica,un concorso letterario a tema liberoper adolescenti e giovani. Neglianni questa iniziativa è stata un’occasioneper molti ragazzi di esprimersi,raccontarsi, affrontare sogni e paureprovando a trasferirli su un fogliobianco. Negli anni è stata un’occasioneper dimostrare che esiste qualcosadi bello nel mondo giovanile, qualcosache sa “volare alto”, con idee e parole,qualcosa che non ci può lasciarincasellare il loro mondo solo sotto ladefinizione didisagio”.Dal 2006 al Centro Giovanile 2000si è affiancata l’associazione culturaleL’Impronta, con l’iniziativa dellaRassegna della Microeditoria Italiana,cornice perfetta per la premiazionedel concorso, nell’intento di darenuovo slancio a Licenza Poetica.L’edizione 2006 ha visto una buonapartecipazione da parte di giovani eadolescenti, con alcuni lavori decisamenteinteressanti, che sono statiraccolti in una pubblicazione.Ma ora è tempo per l’edizione 2007.Ecco il regolamento:Art. 1 Il concorso è aperto a tutti igiovani di età compresa tra i 14 ei 26 anni. Sono inoltre ammessi alconcorso i partecipanti che alla datadi consegna delle opere non abbianoancora compiuto il 27-esimo anno dietà. Il concorso è articolato in 2 sezioni:la prima si rivolge ai giovanitra i 14 e 19 anni; la seconda, riservataai giovani tra i 20 e 26 anni. Lapartecipazione è gratuita.Art. 2 I componimenti dovranno essereinediti ed in lingua italiana. Icomponimenti saranno divisi in 2categorie: la categoria poesia comprenderàle opere in versi (poesie etesti di canzoni); la categoria prosacomprenderà le opere narrative (fiabe,racconti, pagine di diario, lettere).I componimenti non dovrannosuperare i 5 fogli dattiloscritti (formatoA4, carattere corpo 12, interlineasingola). Ogni partecipante potrà inviareun massimo di 3 componimentiper ogni sezione.Art. 3 Le opere, in triplice copia e firmatecon uno pseudonimo (e noncon il nome dell’autore), devonoessere accompagnate da una bustachiusa contenente i dati anagraficidell’autore, un recapito telefonico el’eventuale indirizzo e-mail; questabusta dovrà essere contrassegnataall’esterno con lo stesso pseudonimocon cui si sono firmate le opere.Tutto il materiale deve essere inviatoin busta sigillata entro il 9 ottobre2007 al seguente indirizzo:Concorso letterario“LICENZA POETICA”Fermo posta pressol’ufficio postale di Chiari25032 Chiari (BS).Art. 4 Il giudizio della giuria nominatadal comitato organizzatore è inappellabile.Non saranno comunicati iArt. 5 I premi saranno così ripartiti:alla migliore opera in assoluto500,00Prima Sezione (14-19 anni)1° classificato della categoria poesia200,001° classificato della categoria prosa200,002° classificato della categoria poesia100,002° classificato della categoria prosa100,00Seconda Sezione (20-26 anni)1° classificato della categoria poesia200,001° classificato della categoria prosa200,002° classificato della categoria poesia100,002° classificato della categoria prosa100,00I premi saranno corrisposti in buoniacquisto spendibili presso la V Rassegnadella Microeditoria Italiana,che si terrà a Chiari dal 9 all’11 novembre2007. La giuria si riserva disegnalare e premiare altre eventualiopere meritorie.Art. 6 Le opere inviate non verrannorestituite. L’organizzazione si riservail diritto di diffusione e stampa dei lavoripervenuti, senza ulteriore compensoper diritti d’autore. In caso didiffusione e stampa delle opere gliautori consentono preventivamenteed espressamente all’organizzazionedi rendere note le loro generalità.Art. 7 La premiazione avverrà il9 novembre 2007 alle ore 21.00presso la Villa Mazzotti di Chiari, durantela Rassegna della Microeditoriaitaliana.Art. 8 La partecipazione al concorsocomporta l’accettazione delle normedel presente regolamento.Per informazioni:www.licenzapoetica.itlicenzapoetica@gmail.comAlessandro - 328.6630027Paola - 338.2356189Paolo - 338.879876429

Visita ita alla Comunità ShalomAl giorno d’oggi sembra che sigarette,alcool a <strong>di</strong>smisura, spinelli opasticche assicurino il <strong>di</strong>vertimento.In un attimo, però, si cade nel vorticedella droga e il presunto sballo<strong>di</strong>venta un’insopportabile prigioniache lascia aperti pochi spiragli<strong>di</strong> speranza. Il turbine arriva e, senzapietà, travolge tutto ciò che trova.I giovani che un tempo apparivanoforti e belli rimangono vittima<strong>di</strong> qualcosa più grande <strong>di</strong> loro,mentre quelli che sembravano liberida ogni regola sono ormai <strong>di</strong>ventatischiavi dei loro errori.Mercoledì 30 maggio, i ragazzi <strong>di</strong> secondadel Liceo Scientifico <strong>di</strong> SanBernar<strong>di</strong>no, accompagnati da donMino Gritti, hanno avuto la possibilità<strong>di</strong> visitare la Comunità Shalom<strong>di</strong> recupero per tossico<strong>di</strong>pendenti aPalazzolo. Dal 1986 questa strutturaaccoglie ragazzi che, dopo la <strong>di</strong>sintossicazionefisica, desiderano compiereun percorso particolare perriuscire a <strong>di</strong>sintossicarsi anche psicologicamente.L’accoglienza è stata molto calda el’impatto con l’ambiente <strong>di</strong>rei quasiinaspettato: circondati da visi sorridentie cor<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> alcuni ragazzi,ci siamo ritrovato in un’oasi in cuiregnavano pace, or<strong>di</strong>ne, cura e pulizia.Purtroppo, però, <strong>di</strong>etro queivolti apparentemente felici si nascondevanovite <strong>di</strong>fficili ed esperienzedrammatiche.Le testimonianze che abbiamoascoltato erano tutte pressoché simili:a do<strong>di</strong>ci anni le prime sigarette ei primi spinelli per sentirsi più gran<strong>di</strong>e non essere esclusi dalla compagnia;qualche anno dopo è la volta<strong>di</strong> cocaina e pasticche per colmareil grande vuoto lasciato da una famigliaassente e sentirsi più forti <strong>di</strong>fronte alle <strong>di</strong>fficoltà. Quello che erainiziato come un gioco <strong>di</strong>venta undramma e quando, in buona partedei casi, il ragazzo rischia la morte,la famiglia decide <strong>di</strong> salvare il salvabilemandando il figlio in comunità.Qui è prevista una vita <strong>di</strong> lavoro e<strong>di</strong> preghiera: i ragazzi lavorano perconto terzi, si occupano degli animalinelle stalle e svolgono piccolilavori <strong>di</strong> manutenzione, inseriti inuna vita intensa <strong>di</strong> fede.La Comunità è stata interamentecostruita dai ragazzi, anche perchénon richiede nessun pagamentoalle famiglie, non riceve alcun aiutoeconomico dallo Stato e vive soltanto<strong>di</strong> provvidenza. Il tempo liberoè destinato ad attività ricreativecome la preparazione <strong>di</strong> spettacolida portare in tutta Italia o l’organizzazionee l’animazione <strong>di</strong> varie iniziative.Dopo aver ascoltato alcuniragazzi, abbiamo visitato l’ala femminile,le camere, i giar<strong>di</strong>ni, i laboratorie le stalle; abbiamo fatto ancheun breve giro a cavallo e ci siamofermati a pregare con i ragazzidella Comunità.Credo che questa esperienza sia stataper noi una grande lezione <strong>di</strong> vitae un importante passo nella nostracrescita e formazione. Mi sono resaconto che nessun <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> prevenzionealla droga è tanto efficacequanto il contatto <strong>di</strong>retto con levittime <strong>di</strong> quest’ultima. I ragazzi <strong>di</strong>oggi spesso iniziano a drogarsi pergioco, non rendendosi conto deigravi problemi che sigarette, spinellie cocaina possono provocare. Vedendoi visi spenti e provati degliex-tossico<strong>di</strong>pendenti, si può percepirequanto la droga bruci la vita <strong>di</strong>una persona, <strong>di</strong>struggendola fisicamentee psicologicamente. La drogaè un problema incombente sullavita <strong>di</strong> molti giovani e, anche seormai il mondo sembra averlo <strong>di</strong>menticato,può condurre alla morte.Uno dei ragazzi con cui abbiamopotuto parlare ci ha confidato, infatti,<strong>di</strong> aver perso tutti gli amici dellasua compagnia e <strong>di</strong> considerarsiun miracolato per esser stato risparmiatoda questo crudele destino.E’sorprendente, però, vedere comedavanti alla <strong>di</strong>sperazione i giovanidella Comunità non abbiano mollato,abbiano affrontato il problemae, confidando nei pochi strumenti<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spongono, non abbandoninola speranza <strong>di</strong> tornare ad avereuna vita felice. Vivere e non lasciarsivivere dagli altri. Non mollare mai.Rialzarsi dopo una caduta. Eccociò che abbiamo appreso da questaimportante scuola <strong>di</strong> vita. Auguri atutti i ragazzi della Comunità <strong>di</strong> ritrovarele certezze che hanno perdutoe <strong>di</strong> aver la forza per camminare,con responsabilità, verso unavita nuova, serena e libera.Maria Chiara GarbelliniSuor Rosalina, fondatricedella Comunità Shalom28

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