N. 7 - Parrocchia di Chiari

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Vita socialeSulle orme di don Lorenzo Milania cura della Presidenza del Circolo AcliIn occasione del 40° anniversariodella morte di don Lorenzo Milanimolte persone si sono recate inpellegrinaggio sulla sua tomba, a Barbiana,una piccola frazione di montagnain provincia di Firenze, dove è sepoltoil sacerdote e priore che si prodigòper il riscatto culturale e socialedi tanti ragazzi, figli di contadini e dioperai in particolare, vissuti con Luialla famosa scuola di Barbiana.Coloro che vi hanno partecipato ritengonodoveroso far conoscere, anchea Chiari, questa singolare figuradi prete ed educatore a tutto campo,e far “passare”, pure negli ambientiscolastici, i contenuti del suo messaggio,consapevoli che la Chiesa ha ormairiconosciuto in don Lorenzo Milaniun profeta dei nostri tempi. Infatti,tutta la stampa cattolica, da Avvenirea Famiglia cristiana, ai mensili comeCittà Nuova, il Messaggero di S. Antonioed altri; così pure numerose testatelaiche, hanno rievocato la figurae l’opera straordinaria di questo preteche visse, in modo del tutto particolare,la “radicalità evangelica”, applicandolaal contesto sociale nel qualela Chiesa fiorentina lo aveva inviato.Purtroppo, allora non furono compresele sue lettere e le sue scelte, oggiritenute cariche di profezia. Le testimonianzeraccolte direttamente dallaviva voce di alcuni di quei numerosiragazzi che, circa 50 anni fa, vissero lastupenda esperienza educativa e formativaalla scuola, di San Donato primae di Barbiana poi, hanno confermatocome don Lorenzo Milani considerasseessenziale offrire a tutti i ragazzi,senza alcuna distinzione, la possibilitàdi conoscere ed imparare tuttele cose necessarie per poter affrontareresponsabilmente la realtà lavorativae sociale. Pertanto il suo invito erarivolto, in particolare, ai figli di contadinie operai; coloro che facilmenteabbandonavano la scuola per svolgeredei piccoli lavori. Ed è ciò che succedeancora oggi nelle situazioni diemarginazione culturale e sociale.Sintesi biografica ed attività pastoralee sociale di don Lorenzo Milani, “ilmaestro scomodo”.Nasce a Firenze nel 1923; sua madre,Alice, è ebrea, mentre il padreAlbano Milani appartiene alla piccolaborghesia fiorentina. Studia a Milanoe consegue la maturità. In quelperiodo fu affascinato dall’arte sacrae decise così di approfondire il cristianesimosotto la guida spirituale di uncerto don Bensi. A vent’anni entra inSeminario, a Firenze, guadagnandosi,da subito, la fama di ribelle per lasua straordinaria vivacità. Fresco diordinazione, nel 1947 fu mandatocappellano a San Donato di Calenzano,in diocesi di Firenze. Nella piccolacomunità svolse un’indagine perconoscere i bisogni della Parrocchia ecommisurare ad essi le azioni pastorali.Il risultato dell’indagine, pubblicatanel 1958 con il titolo di “Esperienzepastorali” suscitò un vespaiodi critiche velenose ed ingiuste, talida indurre le Autorità ecclesiastichea togliere il libro dalla circolazione. Idati raccolti avevano messo a nudo lecontraddizioni di una chiesa che preferival’alleanza con i ricchi alla vicinanzaevangelica con i poveri, mentreLui considerava estremamentenecessario partire dai bisogni sociali(lotta all’analfabetismo, adeguata conoscenzadella realtà…) per poi arrivarea proporre la partecipazione allavita cristiana. Un approccio, il suo, difede, coerenza e radicalità evangelica(come lo è tutt’oggi nelle terre dimissioni).Così don Lorenzo, il prete che nellaCuria fiorentina veniva considerato“sovversivo”, ma che era stato ingrado di capire, in anticipo i “segnidei tempi”, fu trasferito in una piccola,quasi sperduta, parrocchia a Barbiana,comune di Vicchio nel Mugello,formata da poche case, unachiesetta ed un piccolo cimitero. Vigiunse,“in questo esilio”, la sera del 7dicembre 1954 su di un camioncino,portando con sé tutto ciò di cui disponeva.Osservò la realtà dei pochiabitanti e riprese ad esercitare il suoministero sacerdotale con grande austerità,senza separarlo dalla vita deisuoi nuovi parrocchiani, quindi ripreseil progetto educativo dando vita aquella che è rimasta nella memoriastorica come la scuola di Barbiana;una scuola di vita completa, che sisvolgeva per molte ore al giorno eper tutti i giorni della settimana. Unaltro intervento di rilievo, che suscitòun certo scalpore, fu la lettera chedon Milani inviò ai Cappellani militaridella Toscana per difendere il dirittoall’obiezione di coscienza, in alternativaal servizio militare, considerato,allora, “un sacro dovere per servirela Patria”. Per questa sua scelta antimilitaristicaed a favore della vita ditutti venne processato e condannatopost’mortem.Intanto, alcuni mesi prima di morire,insieme a 8 dei suoi ragazzi, che tantoamava come un padre, scrisse lafamosa Lettera ad una professoressa,dove si sottolineava l’errore e il dannomorale riguardante le bocciature deglialunni poveri, convinto che le disuguaglianzesociali non fossero solodi natura socio-economica, ma anchee soprattutto di natura culturale.Quel documento, che contribuì afar acquisire un nuovo concetto dellascuola di massa e non di élite (oun privilegio per i ricchi che lasciavanell’ignoranza la maggioranza del popolo),fu stampato in centinaia di migliaiadi copie. Venne fatto circolareanche grazie al Sindacato. L’attuale22

presidente del Senato, Franco Marini,già dirigente sindacale, lo ha ricordatorecentemente in televisione. Anchealle Acli di Chiari arrivarono alcunecopie di quel libro e servirono nellenostre scuole serali, aperte in queglianni, per far conseguire la licenza diterza media.Don Lorenzo è morto, per un tumorealla gola, il 26 giugno 1967, a soli 44anni, e come Lui volle, è stato sepoltoin quel piccolo cimitero, meta, anchenei mesi scorsi di pellegrinaggi.Il 17 giugno noi abbiamo incontratoFranco, Giuseppe, Luigi, Mario e Nevio;sono alcuni di quei ragazzi che,grazie all’esperienza vissuta alla scuoladi Barbiana e con don Dilani, hannoproseguito gli studi e raggiuntoposizioni sociali significative. Essi costituisconoil gruppo centrale che sorregge,oggi, la “Fondazione don Milani”.Altri gruppi di amici e testimonidella singolare esperienza vissuta circa50 anni fa sono radicati in diverseprovince, tra cui anche in quelladi Brescia. Sempre a giugno, pressoil saloncino ex Rota è stato presentatoun documentario, con relative testimonianze,riguardanti la vita e l’operadi don Lorenzo.Purtroppo la partecipazione non èstata numerosa.Abbiamo, comunque, ritenuto di farconoscere questa esperienza tramite ilNotiziario della Parrocchia, per rievocarealcune pagine molto significativedella nostra storia, e perché conoscendolealtri abbiano a rendere, sempree ovunque, testimonianza della veritàe dei valori primari della vita, tra cuianche una adeguata istruzione e formazione“al senso critico” di tutte lepersone, senza alcuna esclusione.Gli aclisti Emore, Beppe e LinoNUMERI UTILIComando Polizia Locale - Chiari0307008228Numero verde della Polizia Locale800853669Cellulare in dotazionealla pattuglia della Polizia Locale3204357618Associazione PensionatiEccoci di nuovo qui dopo la lunga pausa estiva. Le vacanze organizzatedalla nostra Associazione Pensionati ci hanno dato l’opportunità diammirare posti incantevoli e di affrontare con rinnovato spirito giovanileanche i momenti di calura fuori dalla norma. Ringraziamo ancorail Signore, come già lo abbiamo ringraziato in occasione della grandesolennità del Corpus Domini, anche nella tradizionale processione,purtroppo interrotta dal maltempo.Tante le nostre iniziative e presenze in questi ultimi tre mesi: venerdì 8giugno numerosi iscritti hanno partecipato alla bella serata organizzatadalla Fondazione Morcelli-Repossi in occasione della presentazione delvolume “Le memorie della Prepositura clarense” di Stefano AntonioMorcelli; per tutto il mese di giugno siamo inoltre stati impegnati pressola Fondazione per l’apertura della mostra in onore dell’artista FlorianoBodini, recentemente scomparso, del quale la Fondazione possiedenumerose e significative opere da lui stesso donate.Il nostro sodalizio non ha conosciuto sosta durante l’estate, perché ilvolontariato si è prodigato per far sì che i soci che non hanno potutogodere di un periodo di vacanza potessero sentirsi meno soli ed averecomunque alcune opportunità di svago. Nel mese di luglio in particolareci siamo impegnati per la migliore preparazione delle elezionidel nuovo Consiglio, che si terranno in una data ancora da definirsi,ma comunque dopo il rientro di tutti i “vacanzieri” e prima della nuovatornata di soggiorni previsti in settembre ed ottobre a Ischia, SciaccaMare e Sardegna.Nel mese di agosto si è celebrata la festività dell’Assunta, alla qualenoi pensionati siamo particolarmente affezionati. Sembra che la datadel 15 agosto sia stata scelta dai cristiani per sovrapporre una festivitàcattolica a quella pagana delle Feriae Augusti istituita nel 18 a.C. perla celebrazione delle ferie in onore dell’imperatore Augusto, ma certoquesta è la festa mariana più antica e più universale. L’abbiamo festeggiatacon rinnovata fede ricordando le parole “La morte non si vanteràdi Te, o Maria”, pronunciate da San Germano, un vescovo dell’AltoMedioevo. E noi, con rinnovata fede, crediamo nella resurrezione deicorpi e nella vita che verrà.Prima di chiudere, ci piace qui ricordare la festa augurale della signoraPierina Foglia Vezzoli in occasione del suo 90° compleanno. Attorniatadai numerosi figli, nipoti e pronipoti ha potuto godere della benedizionedel nipote don Emanuele Vezzoli, missionario in terra d’Africa, cheha celebrato la messa tra le mura domestiche in una cerimonia sobria esuggestiva, conclusasi in armonia e con gli auguri di lunga vita alla festeggiatae di buon apostolato al caro don Emanuele.Chiudiamo con i consueti auguri anche a tutti gli altri soci che duranteil periodo estivo hanno festeggiato il compleanno e con la speranza chela nuova Direzione porti a tutti una ventata di serenità e concordia.per la Direzione, Pietro RanghettiLa Direzione comunica che l’Amministrazione comunale ha rinnovatoall’Associazione Pensionati l’incarico del servizio dei vigili-nonnidavanti alle scuole.Pertanto chi volesse partecipare a questo servizio può fin d’oramettersi in nota presso la sede di via C. Battisti 6, tutti i giorni dalle15.00 alle 18.00.23

Vita socialeSulle orme <strong>di</strong> don Lorenzo Milania cura della Presidenza del Circolo AcliIn occasione del 40° anniversariodella morte <strong>di</strong> don Lorenzo Milanimolte persone si sono recate inpellegrinaggio sulla sua tomba, a Barbiana,una piccola frazione <strong>di</strong> montagnain provincia <strong>di</strong> Firenze, dove è sepoltoil sacerdote e priore che si pro<strong>di</strong>gòper il riscatto culturale e sociale<strong>di</strong> tanti ragazzi, figli <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong>operai in particolare, vissuti con Luialla famosa scuola <strong>di</strong> Barbiana.Coloro che vi hanno partecipato ritengonodoveroso far conoscere, anchea <strong>Chiari</strong>, questa singolare figura<strong>di</strong> prete ed educatore a tutto campo,e far “passare”, pure negli ambientiscolastici, i contenuti del suo messaggio,consapevoli che la Chiesa ha ormairiconosciuto in don Lorenzo Milaniun profeta dei nostri tempi. Infatti,tutta la stampa cattolica, da Avvenirea Famiglia cristiana, ai mensili comeCittà Nuova, il Messaggero <strong>di</strong> S. Antonioed altri; così pure numerose testatelaiche, hanno rievocato la figurae l’opera straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> questo preteche visse, in modo del tutto particolare,la “ra<strong>di</strong>calità evangelica”, applicandolaal contesto sociale nel qualela Chiesa fiorentina lo aveva inviato.Purtroppo, allora non furono compresele sue lettere e le sue scelte, oggiritenute cariche <strong>di</strong> profezia. Le testimonianzeraccolte <strong>di</strong>rettamente dallaviva voce <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong> quei numerosiragazzi che, circa 50 anni fa, vissero lastupenda esperienza educativa e formativaalla scuola, <strong>di</strong> San Donato primae <strong>di</strong> Barbiana poi, hanno confermatocome don Lorenzo Milani considerasseessenziale offrire a tutti i ragazzi,senza alcuna <strong>di</strong>stinzione, la possibilità<strong>di</strong> conoscere ed imparare tuttele cose necessarie per poter affrontareresponsabilmente la realtà lavorativae sociale. Pertanto il suo invito erarivolto, in particolare, ai figli <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>nie operai; coloro che facilmenteabbandonavano la scuola per svolgeredei piccoli lavori. Ed è ciò che succedeancora oggi nelle situazioni <strong>di</strong>emarginazione culturale e sociale.Sintesi biografica ed attività pastoralee sociale <strong>di</strong> don Lorenzo Milani, “ilmaestro scomodo”.Nasce a Firenze nel 1923; sua madre,Alice, è ebrea, mentre il padreAlbano Milani appartiene alla piccolaborghesia fiorentina. Stu<strong>di</strong>a a Milanoe consegue la maturità. In quelperiodo fu affascinato dall’arte sacrae decise così <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re il cristianesimosotto la guida spirituale <strong>di</strong> uncerto don Bensi. A vent’anni entra inSeminario, a Firenze, guadagnandosi,da subito, la fama <strong>di</strong> ribelle per lasua straor<strong>di</strong>naria vivacità. Fresco <strong>di</strong>or<strong>di</strong>nazione, nel 1947 fu mandatocappellano a San Donato <strong>di</strong> Calenzano,in <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Firenze. Nella piccolacomunità svolse un’indagine perconoscere i bisogni della <strong>Parrocchia</strong> ecommisurare ad essi le azioni pastorali.Il risultato dell’indagine, pubblicatanel 1958 con il titolo <strong>di</strong> “Esperienzepastorali” suscitò un vespaio<strong>di</strong> critiche velenose ed ingiuste, talida indurre le Autorità ecclesiastichea togliere il libro dalla circolazione. Idati raccolti avevano messo a nudo lecontrad<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> una chiesa che preferival’alleanza con i ricchi alla vicinanzaevangelica con i poveri, mentreLui considerava estremamentenecessario partire dai bisogni sociali(lotta all’analfabetismo, adeguata conoscenzadella realtà…) per poi arrivarea proporre la partecipazione allavita cristiana. Un approccio, il suo, <strong>di</strong>fede, coerenza e ra<strong>di</strong>calità evangelica(come lo è tutt’oggi nelle terre <strong>di</strong>missioni).Così don Lorenzo, il prete che nellaCuria fiorentina veniva considerato“sovversivo”, ma che era stato ingrado <strong>di</strong> capire, in anticipo i “segnidei tempi”, fu trasferito in una piccola,quasi sperduta, parrocchia a Barbiana,comune <strong>di</strong> Vicchio nel Mugello,formata da poche case, unachiesetta ed un piccolo cimitero. Vigiunse,“in questo esilio”, la sera del 7<strong>di</strong>cembre 1954 su <strong>di</strong> un camioncino,portando con sé tutto ciò <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>sponeva.Osservò la realtà dei pochiabitanti e riprese ad esercitare il suoministero sacerdotale con grande austerità,senza separarlo dalla vita deisuoi nuovi parrocchiani, quin<strong>di</strong> ripreseil progetto educativo dando vita aquella che è rimasta nella memoriastorica come la scuola <strong>di</strong> Barbiana;una scuola <strong>di</strong> vita completa, che sisvolgeva per molte ore al giorno eper tutti i giorni della settimana. Unaltro intervento <strong>di</strong> rilievo, che suscitòun certo scalpore, fu la lettera chedon Milani inviò ai Cappellani militaridella Toscana per <strong>di</strong>fendere il <strong>di</strong>rittoall’obiezione <strong>di</strong> coscienza, in alternativaal servizio militare, considerato,allora, “un sacro dovere per servirela Patria”. Per questa sua scelta antimilitaristicaed a favore della vita <strong>di</strong>tutti venne processato e condannatopost’mortem.Intanto, alcuni mesi prima <strong>di</strong> morire,insieme a 8 dei suoi ragazzi, che tantoamava come un padre, scrisse lafamosa Lettera ad una professoressa,dove si sottolineava l’errore e il dannomorale riguardante le bocciature deglialunni poveri, convinto che le <strong>di</strong>suguaglianzesociali non fossero solo<strong>di</strong> natura socio-economica, ma anchee soprattutto <strong>di</strong> natura culturale.Quel documento, che contribuì afar acquisire un nuovo concetto dellascuola <strong>di</strong> massa e non <strong>di</strong> élite (oun privilegio per i ricchi che lasciavanell’ignoranza la maggioranza del popolo),fu stampato in centinaia <strong>di</strong> migliaia<strong>di</strong> copie. Venne fatto circolareanche grazie al Sindacato. L’attuale22

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