Sport a <strong>Chiari</strong>: luci e ombreUno dei più importanti patrimoni<strong>della</strong> comunità clarenseè rappresentato dalla vivacitàe dalla varietà delle attività sportive.Lo sport a <strong>Chiari</strong>, che lo si veda comepratica attiva o come partecipazioneda spettatori agli eventi più importanti,ha tutti i numeri e le caratteristicheper entrare nel novero delle tra<strong>di</strong>zionilocali. Vi sono dei settori che ormai siavvicinano a celebrare il loro centenario.Basti pensare al calcio, al ciclismo,ed anche all’atletica. Possiamovantare figure <strong>di</strong> assoluto rilievo nazionalequale il ciclista Olmi, il calciatoreFesta, la tennista Passi ed anchealtri vali<strong>di</strong> protagonisti nelle specialitàatletiche. Citando persone <strong>di</strong> vari perio<strong>di</strong>e <strong>di</strong> varie età ve<strong>di</strong>amo proprioche lo sport vive a <strong>Chiari</strong> in una situazione<strong>di</strong> continuità. Tanto questo èvero che ancora oggi abbiamo, in varisettori, rappresentanti eccellenti.Alcune società hanno cambiato denominazione,sono entrate in organizzazioni<strong>di</strong>verse ed hanno cambiato l’ambito<strong>di</strong> attività, ma il loro cammino èproseguito. La continuità poi si esprimenon solo nella durata negli annima anche in una creatività che ha incrementatol’offerta a molti citta<strong>di</strong>ni.Da parte <strong>di</strong> tanti clarensi sono stateaccolte le novità proposte da nuovisettori e da nuove <strong>di</strong>scipline, con ilrisultato <strong>di</strong> ampliare l’offerta. Questofatto, nel corso degli ultimi decenni,ha favorito la <strong>di</strong>ffusione <strong>della</strong> praticasportiva a più fasce sociali e d’età.Possiamo citare il settore amatorialenel calcio, maschile e femminile,nella pallavolo, o ancora l’attività delGruppo Sport Alternativi. Ma meritaattenzione anche l’attività delle palestreprivate, che comunque rappresentanouna presenza positiva.Ufficialmente a <strong>Chiari</strong> si possono contarepiù <strong>di</strong> trenta società sportive: sipuò immaginare in alcune migliaia ilnumero dei praticanti. Si svolgonoanche manifestazioni altamente spettacolarie <strong>di</strong> particolare attrattiva: citiamoil salto con l’asta in piazza, cheha registrato risultati <strong>di</strong> portata mon<strong>di</strong>ale,ed anche la cronometro a squadreciclistica <strong>di</strong> settembre, le manifestazioni<strong>di</strong> badminton e quelle del minivolley.Su che supporti si regge questa granderealtà? Il primo merito va attribuitoalla passione ed alla generosità <strong>di</strong> ungrande numero <strong>di</strong> persone che volontariamenteprestano la loro opera e<strong>di</strong>l loro tempo come <strong>di</strong>rigenti, accompagnatori,tecnici ed amministratori.In questo caso non c’è praticamente<strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> categoria o specialità.Si può sottolineare anche lo sforzoche viene compiuto per raggiungerequella professionalità che ormai è richiestaa chi opera nel settore sportivoe che riguarda gli aspetti tecnici,organizzativi ed amministrativi.L’Amministrazione Comunale, da partesua, cerca <strong>di</strong> rispondere alle proprieresponsabilità prima <strong>di</strong> tutto provvedendoalla realizzazione, o al completamento,delle strutture ed alla loromanutenzione, poi cercando <strong>di</strong> dareor<strong>di</strong>ne e coor<strong>di</strong>namento alle variemanifestazioni. La sistemazione <strong>di</strong>alcuni impianti ha permesso anchel’organizzazione <strong>di</strong> manifestazioni <strong>di</strong>Atletica <strong>di</strong> livello nazionale. L’Amministrazioneelargisce anche alcunicontributi economici. Ci permettiamo<strong>di</strong> rimarcare che attualmente resta unpo’ accantonato il compito del ComitatoSportivo.Ma lo sport ha bisogno <strong>di</strong> investimenti.Molte volte abbiamo sentito <strong>di</strong>scuterela questione degli sponsor e <strong>della</strong>loro scarsità, tuttavia non mancanosostegni economici alle nostre società.Certamente non sono in tutti i casisufficienti, e certamente, in alcuni casiè bene conoscere le intenzioni dellosponsor (scusate la cattiveria, ma èsuccesso). Ci è capitato anche <strong>di</strong> scoprireche spesso gli sponsor sono gliatleti stessi, o i genitori dei più giovani,che affrontano alcune spese. Nonlo ve<strong>di</strong>amo come il peggiore dei mali,ma come un gesto <strong>di</strong> partecipazionee segno <strong>di</strong> appartenenza.È il caso <strong>di</strong> sottolineare che non sonorari i casi nei quali le organizzazionisportive si prestano alla collaborazionecon la scuola.Siamo dell’idea che offrire ai ragazzi,o ai bambini, delle opportunità <strong>di</strong>scelta, o delle attività motorie <strong>di</strong>versamentein<strong>di</strong>rizzate, sia un’offerta positivache però deve fare i conti contempi, strutture e programmazioneeducativa e <strong>di</strong>dattica.Molte delle attività sportive hannoavuto origine nell’Oratorio o in realtàcon scopi sociali. Ecco allora chenegli statuti, e si spera, nella pratica,vengono tenute presenti alcune finalitàfondamentali. Sono quella ricreativa,quella aggregativa (va bene ancheil bar sport), quella formativa. Lafinalità integrativa, se prima riguardavale fasce sociali o la <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> alcunepersone, ora si amplia in considerazionedel fenomeno dell’immigrazione.In questo caso lo sport, edè <strong>di</strong>mostrato, è uno dei settori privilegiatiper la promozione dell’integrazione.Specialmente per i ragazzi nonc’è momento migliore <strong>di</strong> incontro econoscenza che quello del gioco.Ci sembra che da tutto questo escaun quadro positivo dello sport clarense.In una situazione così complessa egrande ci saranno anche zone d’ombra:invitiamo tutti a riflettere ed aoperare.Approfittiamo <strong>di</strong> questa pagina perrivolgere alle società sportive l’invitoad attivare o aggiornare regolarmenteil loro sito internet. Quelli ben curatisono anche molto seguiti.Questi sono i tempi che corrono.Bruno Mazzotti8
27 gennaio <strong>2009</strong>Uno spettacolo sulla Shoah,per non <strong>di</strong>menticarePer la ricorrenza <strong>della</strong> Giornata<strong>della</strong> Memoria, alcune classidell’ITCG “L. Einau<strong>di</strong>” hannoavuto la possibilità <strong>di</strong> assistere allospettacolo “Il peso dell’aria” <strong>di</strong> MirkoDi Martino, regia <strong>di</strong> Renato Sorciano,in Villa Mazzotti, a <strong>Chiari</strong>.Una rappresentazione <strong>di</strong>versa, coinvolgente,che grazie all’utilizzo <strong>di</strong> una scenografiapovera ed essenziale è riuscitacomunque a trasmettere forti emozioni,ma soprattutto il dolore <strong>di</strong> un ecci<strong>di</strong>o:l’uccisione <strong>di</strong> 1600 ebrei, in unpaesino <strong>della</strong> Polonia prima ancorache arrivassero i tedeschi.La vicenda, tratta da una storia vera,viene raccontata tramite flash back introdottinei <strong>di</strong>aloghi dei personaggi, ilSindaco e sua moglie, con l’aiuto <strong>di</strong>una voce narrante, la quale chiarisce ifatti accaduti.La scenografia si presenta nuda, gli unicielementi in scena sono una se<strong>di</strong>a eun tavolo, una bacinella d’acqua, dovei personaggi lavano le loro mani sporchedel sangue degli ebrei, e poi pietree candele che alludono rispettivamentealla terra colpita da violenza irrazionalee alla necessità <strong>di</strong> profumare l’ariaRingrazio questa spettabile redazioneper l’articolo apparso sulnumero del gennaio scorso, nelquale il vostro Guerino Lorini haraccontato i miei anni <strong>di</strong> lavoro inferrovia e la mia passione per lascultura del legno.Mi complimento con voi per lenotizie, le informazioni e i raccontisulla nostra città e la nostra genteche puntualmente, ogni mese, cioffrite dalle pagine del bollettino.Sentitamente.Gabriele Lenzache sa <strong>di</strong> cadavere e che penetra nellapelle. Infatti il titolo <strong>di</strong> quest’opera teatralevuole riprendere la pesantezza <strong>di</strong>un’atmosfera meschina e ipocrita nellaquale i citta<strong>di</strong>ni del paesino polacco sinascondono <strong>di</strong>etro false verità.L’atmosfera cupa è sottolineata daglieffetti luce, accompagnati da musicheparticolarmente coinvolgenti, drammatichee malinconiche nei momentipiù intensi.Inizialmente la donna appare come sefosse una delle tante vittime, ma pianopiano lascia trasparire la volontà <strong>di</strong> rimanerechiusa in se stessa, nel suo dolore<strong>di</strong>staccandosi dal mondo esternoin una verità non detta. Il tempo perlei si è fermato al giorno dell’ecci<strong>di</strong>o:chiusa in casa, ormai malata del suodolore tra candele accese e grida immaginarieche le risuonano in testa.L’esasperazione la porta allo scioglimentodelle sue emozioni fino a confessarequello che vide “quel giorno”al marito, un classico “arrampicatoresociale” che rimase sindaco prima,durante e dopo la guerra.La donna è stata quasi uno strumentonelle mani del marito, che inizialmentela usa per apparire<strong>di</strong> fronte alla suagente come citta<strong>di</strong>nomodello, e infinela utilizza come simbolo<strong>della</strong> memoriadell’errore, una parolausata come giustificazione.Emerge la passività<strong>di</strong> lei, che si rivelaun’opportunista:ha scelto <strong>di</strong> nonscegliere, per evitarequelle responsabilitàche avrebbero potuto sporcarlela coscienza. Così si lascia con<strong>di</strong>zionaredalle parole del coniuge, con iltentativo <strong>di</strong> giustificare l’ecci<strong>di</strong>o. Unarisposta razionale né il sindaco né lamoglie l’hanno saputa dare perché inrealtà non esiste. Sono solo stati capaci<strong>di</strong> mentire e la prova <strong>di</strong> questoè il monumento nella piazza del paesecon inciso: “1600 ebrei uccisi permano dei tedeschi”.Deludente l’evoluzione <strong>della</strong> psicologiadel personaggio femminile: nel momentoin cui avrebbe potuto riprenderein mano la sua vita, ricominciandoin sincerità, decide ancora una volta <strong>di</strong>rimanere lo strumento del marito.Sinceri complimenti vanno agli attoriche hanno interpretato i rispettivi ruoliin modo veramente sublime grazie alleloro elevate capacità recitative. Unospettacolo intrigante da non perdereassolutamente, che ruba solamentecinquanta minuti del vostro tempo!Lo spettacolo si inserisce all’interno <strong>di</strong>una manifestazione che intende commemorare,anche con il “Giorno delRicordo”, gli ecci<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui si è macchiatoil XX secolo.Perché ciò che è stato non si ripeta.La manifestazione è stata organizzatadall’ITCG “L. Einau<strong>di</strong>” con il contributodell’Amministrazione Comunale<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>, Assessorato alla cultura e incollaborazione con il comune <strong>di</strong> Castelcovati,dove lo spettacolo è statoreplicato la sera <strong>di</strong> sabato 24 gennaio.Marzia Giofrè, Cristina Zanar<strong>di</strong>(4a LAC ITCG “L. Einau<strong>di</strong>”)9