Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2009 ...

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sempre meglio nella luce dello SpiritoSanto. Nel tempo spiritualmenteforte della quaresima siamo protesia stabilire la nostra vita sulla fiduciain Gesù, in modo da sentirci sempreorientati a Lui. Che significato avrebberitenersi cristiani, se poco o nientein noi rivela Cristo?La quaresima è un cammino spiritualedi silenzio, di preghiera e di penitenza:il cristiano è “nel deserto”per quaranta giorni.Per non uscire fuori stradaIl cristiano è colui che ha compresoquanto sia necessario imparare a farebuon uso della libertà per sottrarlaalla schiavitù del male e renderla liberaper il servizio di Dio, nella convinzioneche servire Dio è regnare.Scrive San Paolo: “Liberati dal peccatoe fatti servi di Dio, voi raccogliete ilfrutto che vi porta alla santificazione ecome fine avete la vita eterna” (Rom.6,22). Questo cammino verso la libertàe il servizio filiale di Dio passa necessariamenteattraverso la croce, sullaquale deve essere inchiodato conCristo l’uomo vecchio e le sue disordinatepassioni: “Sappiamo bene che ilnostro uomo vecchio è stato crocifissocon Cristo, perché fosse distrutto ilcorpo del peccato e noi non fossimopiù schiavi del peccato” (Rom. 6,6).L’apostolo Paolo insegna inoltre cheun cristiano deve allenarsi con sforzoe impegno costanti, se vuol vincere lacorsa della vita e meritare il premio:“Non sapete che nelle corse allo stadiotutti corrono, ma uno solo conquistail premio? Correte anche voiin modo da conquistarlo. Però ogniatleta è temperante in tutto; essi lofanno per ottenere una corona corruttibile,noi invece una incorruttibile”(1 Cor. 9,24 - 25).L’impegno spirituale paziente e deciso,per affrancarsi dalla schiavitù dellepassioni e dell’egoismo, è necessarionon solo per essere fedeli a GesùCristo, ma è anche condizione assolutamenteindispensabile per la maturazionedella persona. Senza dominiodi sé, non c’è maturità umana,né pace e felicità del cuore, néautentica libertà. La vita cristianaesige una crescita nella libertà che èimpossibile realizzare senza un impegnocostante che porti con l’aiutodello Spirito Santo a un progressivosuperamento delle schiavitù dell’uomovecchio asservito al peccato, e adassumere in Cristo, l’uomo nuovo, lacapacità di servire liberamente Diocon animo di figli.Un cuore apertoper accogliere il donoNoi siamo il popolo che forma laChiesa di Dio e ognuno di noi deveessere evangelizzatore, ossia, portatoredella “Buona Novella” di Cristo.Annunciare Cristo vuol dire testimoniarlonella vita di ogni giorno, inogni ambiente e in ogni situazione,con fedeltà e amore, compiendo ilproprio dovere con Dio e con il prossimo,amando, perdonando, aiutandotutti, come ha fatto Gesù nellasua vita terrena. È un cambiamentospirituale che la quaresima ci suggerisce,per tradurre in atti concretil’annuncio della bontà di Dio. Perquesto siamo invitati a compiere gestidi solidarietà, ricordandoci anchedi chi soffre nella povertà e nell’ingiustizia.I nostri piccoli gesti di amore,uniti a quelli di tutta la comunità,trasformeranno le nostre rinunce, ilnostro digiuno, in dono ai fratelli ditutto il mondo. Cristo si offre alla volontàdel Padre in totale obbedienza,condotta fino al dono irrevocabile disé: “Cristo è morto una volta sola persempre per i peccati, giusto per gli ingiusti…”.Questo è l’annuncio efficacee credibile del vangelo. Ora toccaa noi tutti accogliere l’annuncio dellafede e prolungare l’obbedienza diGesù al Padre con la nostra obbedienzaa Cristo: “convertitevi e credeteal vangelo”.Devi cambiare il modo di pensartinel mondo e orientare la tua vitaverso Dio e verso il suo amore; devicambiare i criteri che guidano le tuescelte e porre al centro la carità; devicambiare i tuoi concreti comportamentiin modo che in essi risplendala volontà di Dio. In pratica devicredere, affidare la tua vita alla parolae alla rivelazione di Gesù. Gesùcammina sempre davanti a noi e cichiede di seguirlo. Egli ha subito latentazione e l’ha vinta perché anchenoi, che pure dobbiamo misurarcicon la prova, siamo in grado di superarla.Gesù ci ha riconciliato conDio Padre, di modo che il suo camminorende possibile il nostro insiemecon lui.Nicola Grassi (1682 - 1748)La Samaritana al pozzo; La tentazione di golaProprietà della Fondazione CRUPDio ci prende per manoDio che ha creato l’uomo per amore evuole condurlo alla felicità, non lo abbandonamai in balia dei suoi smarrimenti,ma gli indica continuamentela via da seguire per giungere a definirepienamente i tratti dell’immagineche porta già scolpita in abbozzo nelsuo essere: quella di figli di Dio, chesi realizza e si manifesta conoscendo,operando e amando. Dio fa sentire isuoi appelli, che suonano come pressantiinviti a realizzare la nostra dignitàdi figli suoi, rinnovati da Cristo,l’uomo nuovo, nel contesto concretoe palpitante della nostra esistenza, soprattuttoattraverso quella voce inte-4

iore, personale e penetrante, che èla coscienza. È questa che giudica divolta in volta ciò che è conforme allasublime santità della nostra vocazionecristiana e ciò che, al contrario, gliè difforme, ciò che conviene e ciò chenon conviene nella situazione concretain cui ci troviamo a dover operaredelle scelte. “Dio ha messo nel cuoredell’uomo delle inclinazioni, purtroppospesso contrastate e affievolite datendenze diametralmente opposte,che lo portano a scegliere il bene, ossiaquanto rientra nei disegni di Dio,e ad evitare il male, ossia tutto ciò chea tali disegni si oppone. Le decisioniche contano, l’uomo le prende precisamentelà dove la voce della coscienza,eco interiore della voce delCreatore, mette alla prova la sua libertàin quello che è il nucleo più segretoe il sacrario della persona, doveognuno si trova solo con Dio” (Gaudiumet Spes, n 16).La voce della coscienza non solopreviene le nostre scelte, orientandocial bene, ma anche le segue, pronunciandoil suo giudizio di approvazionee di rimorso. Allora la coscienzasi può ritenere come unavoce che risuona nel nostro intimo,quale eco della voce stessa di Dio,che ci muove interiormente al benee ci fa rifuggire dal male. Dobbiamoperciò lasciarci illuminare e condurreda Colui che è il solo ad avere paroledi vita eterna, Gesù, nostro unicoMaestro e Signore, e seguire l’esempiodei Santi e delle persone che lohanno seguito e imitato più da vicinonella loro vita. “Chiunque fa il male,odia la luce e non viene alla luce,perché non siano svelate le sue opere.Ma chi opera la verità viene allaluce, perché appaia più chiaramenteche le sue opere sono state fattein Dio” (Gv. 3,20-21). Se vogliamoche la nostra coscienza sia trasparentealla luce di Dio che pervade l’universocreato e che si concentra e sisublima nella sua Parola, è necessarioche durante la quaresima soprattuttoponiamo ogni cura nell’educarlae nel formarla. La vigilanza e ilcontrollo sulle nostre passioni, la disponibilitàalla mortificazione, al sacrificioe alla penitenza, la capacità dipreghiera e di riflessione, la vita rettae onesta sono le condizioni essenzialiper una retta formazione dellacoscienza alla scuola della verità chesalva. Solo così formata essa ci solleciteràa scelte consapevoli e libere,quali risposte responsabili all’amorecon cui Dio in Cristo ci chiama arealizzare progressivamente la nostrasomiglianza con Lui.Consiglio Pastorale ParrocchialeCosì per finireNel cammino di preghiera e di penitenzanella quaresima ci accompagnila Vergine Maria che veneriamo inmodo particolare nella Chiesa a Leidedicata, Santa Maria maggiore. Ilsuo materno aiuto ci sproni a vincereogni pigrizia e paura per crescerenella fede e nella carità verso Dio eil prossimo. Poniamo molta attenzionealla educazione delle coscienze ealla formazione cristiana dei bambinie dei ragazzi in famiglia e in questolasciamoci coinvolgere da Cristo peressere sollecitati continuamente albene con determinazione e fermezzadi impegno. Apriamo il nostro animoalla solidarietà e alla preghiera.Auguro a tuttiuna buona quaresimaper una Pasqua serena!don Rosario, vostro Prevostoa cura di Ida AmbrosianiLa Missione del 2010 e le Zone pastoraliLa riunione di venerdì 13 febbraio, presso il Centro Giovanile 2000,ha visto la partecipazione, oltre che dei Consiglieri, anche di moltieducatori e catechisti, in assemblea comunitaria. L’argomento di riflessionee condivisione era il seguente: “Le Zone Pastorali della Parrocchiapreparano la Missione del 2010: gli incontri di dialogo con i PadriPassionisti, la Santa Messa celebrata in zona e il lavoro del gruppo dizona offrono un loro contributo per preparare e vivere la Missione”.Monsignor Rosario Verzeletti ha ricordato la Missione del 2000, spiegandoi motivi per cui si desidera ripetere quell’esperienza a dieci annidi distanza. Quella Missione era generale, ma c’era stata un’attenzioneparticolare alla Pastorale Giovanile, culminata nell’edificazione delCentro Giovanile 2000, appunto a beneficio dei nostri giovani. In questidieci anni si sono verificati molti cambiamenti nella nostra società,sia nel costume che nelle abitudini. Il riferimento va alle convivenzeprematrimoniali, alla presenza di molti stranieri tra noi, e così via.Per rendere efficace l’opera missionaria dei Padri Passionisti che verrannotra noi, è necessario che tutti siamo coinvolti nella preparazionedi questa nuova Missione. Dividendosi la Parrocchia in dieci Zone,si desidera preparare una panoramica della situazione sociale di ognizona. I vari gruppi stanno lavorando in questo senso per raccoglieredati e notizie utili, nonché per fare opera di informazione.A turno, i portavoce delle varie Zone hanno relazionato sui passi compiutie su quanto c’è in progetto. I Padri hanno tracciato un programmadi preparazione di massima e, durante il 2009, si farà il possibileper eseguirlo, con la collaborazione di tutti. Intanto sono già previstedelle Sante Messe nelle chiese di ciascuna Zona, con successive riunionicomunitarie, nei mesi prossimi.Ne verrà data comunicazione a tempo debito.Padre Giuseppe ha precisato che questa preparazione serve a stabilirequal è il linguaggio adatto alla diffusione attuale del Vangelo, essendola Missione per tutti, anche per coloro che sono ‘lontani’.È emersa la raccomandazione di coinvolgere nella Missione anchequelle famiglie di stranieri, cristiani ortodossi o atei, che abitano nellanostra città, in gran numero anche nel centro storico. 5

iore, personale e penetrante, che èla coscienza. È questa che giu<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>volta in volta ciò che è conforme allasublime santità <strong>della</strong> nostra vocazionecristiana e ciò che, al contrario, gliè <strong>di</strong>fforme, ciò che conviene e ciò chenon conviene nella situazione concretain cui ci troviamo a dover operaredelle scelte. “Dio ha messo nel cuoredell’uomo delle inclinazioni, purtroppospesso contrastate e affievolite datendenze <strong>di</strong>ametralmente opposte,che lo portano a scegliere il bene, ossiaquanto rientra nei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Dio,e ad evitare il male, ossia tutto ciò chea tali <strong>di</strong>segni si oppone. Le decisioniche contano, l’uomo le prende precisamentelà dove la voce <strong>della</strong> coscienza,eco interiore <strong>della</strong> voce delCreatore, mette alla prova la sua libertàin quello che è il nucleo più segretoe il sacrario <strong>della</strong> persona, doveognuno si trova solo con Dio” (Gau<strong>di</strong>umet Spes, n 16).La voce <strong>della</strong> coscienza non solopreviene le nostre scelte, orientandocial bene, ma anche le segue, pronunciandoil suo giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> approvazionee <strong>di</strong> rimorso. Allora la coscienzasi può ritenere come unavoce che risuona nel nostro intimo,quale eco <strong>della</strong> voce stessa <strong>di</strong> Dio,che ci muove interiormente al benee ci fa rifuggire dal male. Dobbiamoperciò lasciarci illuminare e condurreda Colui che è il solo ad avere parole<strong>di</strong> vita eterna, Gesù, nostro unicoMaestro e Signore, e seguire l’esempiodei Santi e delle persone che lohanno seguito e imitato più da vicinonella loro vita. “Chiunque fa il male,o<strong>di</strong>a la luce e non viene alla luce,perché non siano svelate le sue opere.Ma chi opera la verità viene allaluce, perché appaia più chiaramenteche le sue opere sono state fattein Dio” (Gv. 3,20-21). Se vogliamoche la nostra coscienza sia trasparentealla luce <strong>di</strong> Dio che pervade l’universocreato e che si concentra e sisublima nella sua Parola, è necessarioche durante la quaresima soprattuttoponiamo ogni cura nell’educarlae nel formarla. La vigilanza e ilcontrollo sulle nostre passioni, la <strong>di</strong>sponibilitàalla mortificazione, al sacrificioe alla penitenza, la capacità <strong>di</strong>preghiera e <strong>di</strong> riflessione, la vita rettae onesta sono le con<strong>di</strong>zioni essenzialiper una retta formazione <strong>della</strong>coscienza alla scuola <strong>della</strong> verità chesalva. Solo così formata essa ci solleciteràa scelte consapevoli e libere,quali risposte responsabili all’amorecon cui Dio in Cristo ci chiama arealizzare progressivamente la nostrasomiglianza con Lui.Consiglio Pastorale <strong>Parrocchiale</strong>Così per finireNel cammino <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> penitenzanella quaresima ci accompagnila Vergine Maria che veneriamo inmodo particolare nella Chiesa a Leide<strong>di</strong>cata, Santa Maria maggiore. Ilsuo materno aiuto ci sproni a vincereogni pigrizia e paura per crescerenella fede e nella carità verso Dio eil prossimo. Poniamo molta attenzionealla educazione delle coscienze ealla formazione cristiana dei bambinie dei ragazzi in famiglia e in questolasciamoci coinvolgere da Cristo peressere sollecitati continuamente albene con determinazione e fermezza<strong>di</strong> impegno. Apriamo il nostro animoalla solidarietà e alla preghiera.Auguro a tuttiuna buona quaresimaper una Pasqua serena!don Rosario, vostro Prevostoa cura <strong>di</strong> Ida AmbrosianiLa Missione del 2010 e le Zone pastoraliLa riunione <strong>di</strong> venerdì 13 febbraio, presso il Centro Giovanile 2000,ha visto la partecipazione, oltre che dei Consiglieri, anche <strong>di</strong> moltieducatori e catechisti, in assemblea comunitaria. L’argomento <strong>di</strong> riflessionee con<strong>di</strong>visione era il seguente: “Le Zone Pastorali <strong>della</strong> Parrocchiapreparano la Missione del 2010: gli incontri <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo con i PadriPassionisti, la Santa Messa celebrata in zona e il lavoro del gruppo <strong>di</strong>zona offrono un loro contributo per preparare e vivere la Missione”.Monsignor Rosario Verzeletti ha ricordato la Missione del 2000, spiegandoi motivi per cui si desidera ripetere quell’esperienza a <strong>di</strong>eci anni<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza. Quella Missione era generale, ma c’era stata un’attenzioneparticolare alla Pastorale Giovanile, culminata nell’e<strong>di</strong>ficazione delCentro Giovanile 2000, appunto a beneficio dei nostri giovani. In questi<strong>di</strong>eci anni si sono verificati molti cambiamenti nella nostra società,sia nel costume che nelle abitu<strong>di</strong>ni. Il riferimento va alle convivenzeprematrimoniali, alla presenza <strong>di</strong> molti stranieri tra noi, e così via.Per rendere efficace l’opera missionaria dei Padri Passionisti che verrannotra noi, è necessario che tutti siamo coinvolti nella preparazione<strong>di</strong> questa nuova Missione. Dividendosi la Parrocchia in <strong>di</strong>eci Zone,si desidera preparare una panoramica <strong>della</strong> situazione sociale <strong>di</strong> ognizona. I vari gruppi stanno lavorando in questo senso per raccoglieredati e notizie utili, nonché per fare opera <strong>di</strong> informazione.A turno, i portavoce delle varie Zone hanno relazionato sui passi compiutie su quanto c’è in progetto. I Padri hanno tracciato un programma<strong>di</strong> preparazione <strong>di</strong> massima e, durante il <strong>2009</strong>, si farà il possibileper eseguirlo, con la collaborazione <strong>di</strong> tutti. Intanto sono già previstedelle Sante Messe nelle chiese <strong>di</strong> ciascuna Zona, con successive riunionicomunitarie, nei mesi prossimi.Ne verrà data comunicazione a tempo debito.Padre Giuseppe ha precisato che questa preparazione serve a stabilirequal è il linguaggio adatto alla <strong>di</strong>ffusione attuale del Vangelo, essendola Missione per tutti, anche per coloro che sono ‘lontani’.È emersa la raccomandazione <strong>di</strong> coinvolgere nella Missione anchequelle famiglie <strong>di</strong> stranieri, cristiani ortodossi o atei, che abitano nellanostra città, in gran numero anche nel centro storico. 5

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