17.08.2015 Views

Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2009 ...

Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2009 ...

Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2009 ...

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Santiagode Composteladal 18 al 28 agostoIl Cammino <strong>di</strong> Santiago <strong>di</strong> Compostelaè intimamente legato alla presuntatomba <strong>di</strong> Giacomo il Maggiore e al suoritrovamento, che risale al IX secolo.Sebbene Giacomo sia morto in Palestinanel 44 (Atti 12,2) e la Spagna fossestata visitata solo da Paolo <strong>di</strong> Tarso(Rm 15,20-25), la tra<strong>di</strong>zione raccontache: «San Giacomo il Maggiore dopol’ascesa <strong>di</strong> Gesù al cielo iniziò la suaopera <strong>di</strong> evangelizzazione <strong>della</strong> Spagnaspingendosi fino in Galizia, remotaregione <strong>di</strong> cultura celtica all’estremoovest <strong>della</strong> penisola iberica. Terminatala sua opera Giacomo tornò in Palestinadove fu decapitato per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>Erode Agrippa nell’anno 44. I suoi <strong>di</strong>scepoli,con una barca, guidata da unangelo, ne trasportarono il corpo nuovamentein Galizia per seppellirlo in unbosco vicino ad Iria Flavia, il porto romanopiù importante <strong>della</strong> zona. Neisecoli le persecuzioni e le proibizioni <strong>di</strong>visitare il luogo fanno si che <strong>della</strong> tombadell’apostolo si perdano memoriae tracce. Nell’anno 813 l’eremita Pelagio,preavvertito da un angelo, videdelle strane luci simili a stelle sul monteLiberon, dove esistevano antiche fortificazioniprobabilmente <strong>di</strong> un anticovillaggio celtico. Il vescovo Teodomiro,interessato dallo strano fenomeno, scoprìin quel luogo una tomba, probabilmente<strong>di</strong> epoca romana, che contenevatre corpi, uno dei tre aveva la testamozzata ed una scritta:”Qui giace Jacobus,figlio <strong>di</strong> Zebedeo e Salomé”».Per questo motivo si pensa che la parolaCompostela derivi da CampusStellae (campo <strong>della</strong> stella) o da ComposTellum (terreno <strong>di</strong> sepoltura).Il programma (che si sta definendocon precisione in questi giorni) prevedelo svolgimento a pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> partedel lungo cammino. Anche la cifra è infase <strong>di</strong> riflessione: si cerca <strong>di</strong> abbattereil più possibile il costo del trasporto edegli alloggi. Info:don Luca, oratorio sambercell. 3405638014don Alberto, oratorio campettocell. 3288163662Una testimonianza dalla Terra SantaGranelli <strong>di</strong> pace in mondo in guerra, come pochi granelli<strong>di</strong> speranza in un deserto <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione. Di questarealtà, sospesa tra rassegnazione e necessità <strong>di</strong> continuarea sperare, ha raccontato don Nan<strong>di</strong>no Capovilla, referente<strong>di</strong> Pax Christi per la terra <strong>di</strong> Palestina – Israele, in unaintensa, se non toccante, almeno per lo scrivente, serata all’OratorioCG2000.Don Nan<strong>di</strong>no è prete, parroco, testimone e costruttore <strong>di</strong> pace inquella terra martoriata che vede due popoli in eterno conflitto. Come testimoneha parlato <strong>di</strong> persone, <strong>di</strong> luoghi, <strong>di</strong> incontri, <strong>di</strong> realtà insomma: e <strong>di</strong>come la realtà possa essere <strong>di</strong>storta e piegata alle necessità del potere.Ha parlato del dramma <strong>di</strong> una guerra costata la vita, in 22 giorni <strong>di</strong> operazionimilitari, a 1330 persone <strong>di</strong> cui 437 bambini e che ha causato 5450 feriti.Questo “bilancio scioccante”, come è stato definito dall’ONU, ha fatto precipitareuna situazione umanitaria già <strong>di</strong> per sé drammatica a causa del bloccodelle frontiere <strong>della</strong> Striscia <strong>di</strong> Gaza imposto da Israele ed Egitto dal Giugnodel 2007, in risposta alla schiacciante vittoria elettorale dell’organizzazioneHamas, ed agli scontri successi tra quest’ultima ed il movimento Al-Fatah.L’offensiva Israeliana, denominata “piombo fuso”, iniziata il 27 <strong>di</strong>cembre2008 allo scadere <strong>di</strong> una tregua <strong>di</strong> sei mesi, si poneva come obiettivo il contrastoall’invio <strong>di</strong> razzi da parte <strong>di</strong> Hamas contro obiettivi civili del Sud delpaese. Secondo fonti governative israeliane queste ru<strong>di</strong>mentali armi hannocausato 15 morti e centinaia <strong>di</strong> feriti in 8 anni. Appare quin<strong>di</strong> chiaro che,dal punto <strong>di</strong> vista numerico, non è applicabile il principio <strong>di</strong> proporzionalitàfra <strong>di</strong>fesa ed offesa che potrebbe in qualche modo giustificare i meto<strong>di</strong> dell’operazioneisraeliana.La <strong>di</strong>struzione e la morte che accompagnano ogni guerra, nelle parole <strong>di</strong>don Nan<strong>di</strong>no hanno assunto i contorni <strong>di</strong> una vera e propria carneficina,perpetrata anche utilizzando armi al “fosforo bianco” che me<strong>di</strong>ci palestinesie organizzazioni umanitarie hanno denunciato come proibite dalle convenzioniinternazionali. La comunità internazionale <strong>di</strong> fronte alla trage<strong>di</strong>a si è<strong>di</strong>mostrata impotente. Le Nazioni Unite hanno visto una loro scuola bombardataa Jebalya con almeno 30 morti. Alla richiesta <strong>di</strong> spiegazioni, le autoritàisraeliane hanno risposto <strong>di</strong> aver semplicemente risposto al fuoco. Ladevastazione ha colpito in<strong>di</strong>stintamente: intere famiglie sterminate, scuoleed ospedali presi <strong>di</strong> mira, mancanza <strong>di</strong> cibo ed acqua potabile, gravi traumianche psicologici che richiederanno aiuto e supporto per chissà quantianni a venire.Una parte importate <strong>della</strong> serata è stata riservata al tema dell’informazione,ovvero <strong>di</strong> come questa realtà così drammatica sia stata filtrata e <strong>di</strong>luita, senon ad<strong>di</strong>rittura taciuta, dai mass-me<strong>di</strong>a italiani. L’impossibilità <strong>di</strong> accederealla Striscia <strong>di</strong> Gaza per i giornalisti ha reso <strong>di</strong>fficile la documentazione <strong>della</strong>realtà; le fonti <strong>di</strong> informazione sono dunque state quasi esclusivamenteisraeliane. Il confronto tra spezzoni dei telegiornali del servizio pubblico hachiarito ancora <strong>di</strong> più come la scelta <strong>di</strong> alcuni termini, il tempo riservato adalcuni dettagli, il tacere alcune lampanti realtà abbia inculcato nell’opinionepubblica l’idea che tutto questo sia tollerabile e giustificato dalla necessità <strong>di</strong>garantire la sicurezza dello stato <strong>di</strong> Israele.La speranza <strong>di</strong> una pace duratura che possa placare le sofferenze del me<strong>di</strong>ooriente sembra ancora più lontana. Risuonano nel silenzio delle nostre coscienze,un po’ assopite, le parole <strong>di</strong> una lettera del Parroco <strong>di</strong> Gaza riportateda don Nan<strong>di</strong>no:“Dalla Chiesa <strong>di</strong> Dio che è in Gaza, ai fratelli e alle sorelle con cui supplichiamoDio <strong>di</strong> sollevare l’uomo dalla sua angoscia per irrorare Gaza con la suamisericor<strong>di</strong>a e consolazione”.Un grazie quin<strong>di</strong> alle ACLI Clarensi, e a don Nan<strong>di</strong>no Capovilla per averciaperto un poco <strong>di</strong> più gli occhi su <strong>di</strong> una realtà lontana dalla nostra.A noi il compito <strong>di</strong> non <strong>di</strong>menticare e, per quanto possibile, testimoniarel’impegno costante e concreto nella speranza e nel <strong>di</strong>alogo. 29

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!