Esperienze estive <strong>2009</strong>Giovani sui luoghi <strong>della</strong> fedeEccoci qui. Dopo l’esperienza del Capodanno a Berlino, la parrocchia <strong>di</strong><strong>Chiari</strong> (insieme a tutta la zona pastorale ottava) continua ad offrire ai suoigiovani esperienze che, a detta <strong>di</strong> chi ha già partecipato, <strong>di</strong>fficilmente si <strong>di</strong>menticano.Il clima e il contesto estivo permettono <strong>di</strong> caratterizzare l’esperienzasul tema del cammino. Non passi qualunque, non impronte qualsiasi…pellegrini in ricerca <strong>di</strong> senso, <strong>di</strong> amicizia, <strong>di</strong> risposte, <strong>di</strong> bellezza.Pellegrini sulla scia <strong>di</strong> tanti pellegrini che, prima <strong>di</strong> noi, in questi luoghi hannotrovato il perché e la <strong>di</strong>rezione verso cui muovere con decisione. Il tutto confezionatonel modo più accessibile possibile, costi compresi.A questo punto la domanda <strong>di</strong>venta: perché no? E se non capitasse un’altraoccasione simile? Le iscrizioni verranno raccolte fino a esaurimento postinon oltre il 25 aprile. Fai presto!Terra Santadal 6 al 13 agosto“In questo viaggio ho innanzituttosperimentato la conferma <strong>della</strong> naturadel cristianesimo. Dio si è fattopresente all’uomo attraverso unarealtà umana inscritta in un determinatoambiente, leale con tutte lecon<strong>di</strong>zioni dell’uomo e del momentostorico in cui ha scelto <strong>di</strong> manifestarsi.”“Ho sentito il rinnovarsi del concetto<strong>di</strong> incarnazione, cioè <strong>di</strong> una presenzache è passata attraverso tutte le con<strong>di</strong>zioniconcrete e storiche in cui hascelto <strong>di</strong> accadere.”“La lettura, preferibilmente me<strong>di</strong>tata,<strong>della</strong> Bibbia - soprattutto delS.Vangelo - è la più facile ed efficacepreparazione in<strong>di</strong>viduale al Pellegrinaggioin Terra Santa”“Non si può tornare dalla Palestinacon dubbio che il cristianesimo siauna favola”.don Luigi Giussaniper essere più vicini a Lui, nel nostrocuore e nella nostra vita”.car<strong>di</strong>nale Camillo RuiniVedere, guardare, vivere e toccaregli stessi luoghi dove è stato Gesù,la Madonna e gli apostoli porta unbrivido unico dentro. Un emozione,una commozione che tocca il cuore.Vi auguro a tutti <strong>di</strong> poter andarealmeno una volta nella vita in Terrasanta.In quei luoghi ti immedesimipiù facilmente con le parole delvangelo che ricor<strong>di</strong>, e ci pensi e ripensipiù volte. Ogni luogo era unascoperta e una ricchezza unica. Oraogni volta che a Messa ascolto il vangelonon posso fare a meno <strong>di</strong> immedesimarmisubito con quei luoghie sicuramente si comprendono più afondo quelle parole.don Francesco VentorinoIl programma (già definito) prevedela visita alla città <strong>di</strong> Akko, i santuari<strong>di</strong> Nazareth, le alture del Golan,il lago <strong>di</strong> Tiberiade, la fortezza <strong>di</strong> Masadae l’Ero<strong>di</strong>on, la Valle del Giordanoe Gerico… e poi ancora Emmaus,Betania, i luoghi <strong>della</strong> passione,Gerusalemme…Ci accompagnerà don Luca (che tantianni ha vissuto e stu<strong>di</strong>ato a Gerusalemme);il costo si aggira intornoai 1100 euro.“Penso che ogni pellegrinaggio <strong>di</strong> cristianiin Terra Santa ha innanzituttoil senso <strong>di</strong> andare nei luoghi <strong>di</strong> CristoQui sopra, la fortezza ebraica <strong>di</strong> Masada; in alto, la cattedrale <strong>di</strong> Santiago28
Santiagode Composteladal 18 al 28 agostoIl Cammino <strong>di</strong> Santiago <strong>di</strong> Compostelaè intimamente legato alla presuntatomba <strong>di</strong> Giacomo il Maggiore e al suoritrovamento, che risale al IX secolo.Sebbene Giacomo sia morto in Palestinanel 44 (Atti 12,2) e la Spagna fossestata visitata solo da Paolo <strong>di</strong> Tarso(Rm 15,20-25), la tra<strong>di</strong>zione raccontache: «San Giacomo il Maggiore dopol’ascesa <strong>di</strong> Gesù al cielo iniziò la suaopera <strong>di</strong> evangelizzazione <strong>della</strong> Spagnaspingendosi fino in Galizia, remotaregione <strong>di</strong> cultura celtica all’estremoovest <strong>della</strong> penisola iberica. Terminatala sua opera Giacomo tornò in Palestinadove fu decapitato per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>Erode Agrippa nell’anno 44. I suoi <strong>di</strong>scepoli,con una barca, guidata da unangelo, ne trasportarono il corpo nuovamentein Galizia per seppellirlo in unbosco vicino ad Iria Flavia, il porto romanopiù importante <strong>della</strong> zona. Neisecoli le persecuzioni e le proibizioni <strong>di</strong>visitare il luogo fanno si che <strong>della</strong> tombadell’apostolo si perdano memoriae tracce. Nell’anno 813 l’eremita Pelagio,preavvertito da un angelo, videdelle strane luci simili a stelle sul monteLiberon, dove esistevano antiche fortificazioniprobabilmente <strong>di</strong> un anticovillaggio celtico. Il vescovo Teodomiro,interessato dallo strano fenomeno, scoprìin quel luogo una tomba, probabilmente<strong>di</strong> epoca romana, che contenevatre corpi, uno dei tre aveva la testamozzata ed una scritta:”Qui giace Jacobus,figlio <strong>di</strong> Zebedeo e Salomé”».Per questo motivo si pensa che la parolaCompostela derivi da CampusStellae (campo <strong>della</strong> stella) o da ComposTellum (terreno <strong>di</strong> sepoltura).Il programma (che si sta definendocon precisione in questi giorni) prevedelo svolgimento a pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> partedel lungo cammino. Anche la cifra è infase <strong>di</strong> riflessione: si cerca <strong>di</strong> abbattereil più possibile il costo del trasporto edegli alloggi. Info:don Luca, oratorio sambercell. 3405638014don Alberto, oratorio campettocell. 3288163662Una testimonianza dalla Terra SantaGranelli <strong>di</strong> pace in mondo in guerra, come pochi granelli<strong>di</strong> speranza in un deserto <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione. Di questarealtà, sospesa tra rassegnazione e necessità <strong>di</strong> continuarea sperare, ha raccontato don Nan<strong>di</strong>no Capovilla, referente<strong>di</strong> Pax Christi per la terra <strong>di</strong> Palestina – Israele, in unaintensa, se non toccante, almeno per lo scrivente, serata all’OratorioCG2000.Don Nan<strong>di</strong>no è prete, parroco, testimone e costruttore <strong>di</strong> pace inquella terra martoriata che vede due popoli in eterno conflitto. Come testimoneha parlato <strong>di</strong> persone, <strong>di</strong> luoghi, <strong>di</strong> incontri, <strong>di</strong> realtà insomma: e <strong>di</strong>come la realtà possa essere <strong>di</strong>storta e piegata alle necessità del potere.Ha parlato del dramma <strong>di</strong> una guerra costata la vita, in 22 giorni <strong>di</strong> operazionimilitari, a 1330 persone <strong>di</strong> cui 437 bambini e che ha causato 5450 feriti.Questo “bilancio scioccante”, come è stato definito dall’ONU, ha fatto precipitareuna situazione umanitaria già <strong>di</strong> per sé drammatica a causa del bloccodelle frontiere <strong>della</strong> Striscia <strong>di</strong> Gaza imposto da Israele ed Egitto dal Giugnodel 2007, in risposta alla schiacciante vittoria elettorale dell’organizzazioneHamas, ed agli scontri successi tra quest’ultima ed il movimento Al-Fatah.L’offensiva Israeliana, denominata “piombo fuso”, iniziata il 27 <strong>di</strong>cembre2008 allo scadere <strong>di</strong> una tregua <strong>di</strong> sei mesi, si poneva come obiettivo il contrastoall’invio <strong>di</strong> razzi da parte <strong>di</strong> Hamas contro obiettivi civili del Sud delpaese. Secondo fonti governative israeliane queste ru<strong>di</strong>mentali armi hannocausato 15 morti e centinaia <strong>di</strong> feriti in 8 anni. Appare quin<strong>di</strong> chiaro che,dal punto <strong>di</strong> vista numerico, non è applicabile il principio <strong>di</strong> proporzionalitàfra <strong>di</strong>fesa ed offesa che potrebbe in qualche modo giustificare i meto<strong>di</strong> dell’operazioneisraeliana.La <strong>di</strong>struzione e la morte che accompagnano ogni guerra, nelle parole <strong>di</strong>don Nan<strong>di</strong>no hanno assunto i contorni <strong>di</strong> una vera e propria carneficina,perpetrata anche utilizzando armi al “fosforo bianco” che me<strong>di</strong>ci palestinesie organizzazioni umanitarie hanno denunciato come proibite dalle convenzioniinternazionali. La comunità internazionale <strong>di</strong> fronte alla trage<strong>di</strong>a si è<strong>di</strong>mostrata impotente. Le Nazioni Unite hanno visto una loro scuola bombardataa Jebalya con almeno 30 morti. Alla richiesta <strong>di</strong> spiegazioni, le autoritàisraeliane hanno risposto <strong>di</strong> aver semplicemente risposto al fuoco. Ladevastazione ha colpito in<strong>di</strong>stintamente: intere famiglie sterminate, scuoleed ospedali presi <strong>di</strong> mira, mancanza <strong>di</strong> cibo ed acqua potabile, gravi traumianche psicologici che richiederanno aiuto e supporto per chissà quantianni a venire.Una parte importate <strong>della</strong> serata è stata riservata al tema dell’informazione,ovvero <strong>di</strong> come questa realtà così drammatica sia stata filtrata e <strong>di</strong>luita, senon ad<strong>di</strong>rittura taciuta, dai mass-me<strong>di</strong>a italiani. L’impossibilità <strong>di</strong> accederealla Striscia <strong>di</strong> Gaza per i giornalisti ha reso <strong>di</strong>fficile la documentazione <strong>della</strong>realtà; le fonti <strong>di</strong> informazione sono dunque state quasi esclusivamenteisraeliane. Il confronto tra spezzoni dei telegiornali del servizio pubblico hachiarito ancora <strong>di</strong> più come la scelta <strong>di</strong> alcuni termini, il tempo riservato adalcuni dettagli, il tacere alcune lampanti realtà abbia inculcato nell’opinionepubblica l’idea che tutto questo sia tollerabile e giustificato dalla necessità <strong>di</strong>garantire la sicurezza dello stato <strong>di</strong> Israele.La speranza <strong>di</strong> una pace duratura che possa placare le sofferenze del me<strong>di</strong>ooriente sembra ancora più lontana. Risuonano nel silenzio delle nostre coscienze,un po’ assopite, le parole <strong>di</strong> una lettera del Parroco <strong>di</strong> Gaza riportateda don Nan<strong>di</strong>no:“Dalla Chiesa <strong>di</strong> Dio che è in Gaza, ai fratelli e alle sorelle con cui supplichiamoDio <strong>di</strong> sollevare l’uomo dalla sua angoscia per irrorare Gaza con la suamisericor<strong>di</strong>a e consolazione”.Un grazie quin<strong>di</strong> alle ACLI Clarensi, e a don Nan<strong>di</strong>no Capovilla per averciaperto un poco <strong>di</strong> più gli occhi su <strong>di</strong> una realtà lontana dalla nostra.A noi il compito <strong>di</strong> non <strong>di</strong>menticare e, per quanto possibile, testimoniarel’impegno costante e concreto nella speranza e nel <strong>di</strong>alogo. 29