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Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2009 ...

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Voglia <strong>di</strong> oratorio...!“Mamma, vado in oratorio”. Questaè la frase che ogni giorno risuona sullabocca <strong>di</strong> bambini, ragazzi, adolescentie giovani, che per motivi <strong>di</strong>versivarcano i cancelli <strong>di</strong> quel mondo, avolte strano, che è l’oratorio. A detta<strong>di</strong> molti l’oratorio non è un ambientecome gli altri.Chi vi entra per la prima volta puòrimanere spiazzato da molti fattori:gli ambienti, le persone, le proposte,le attività... l’aria che si respira è <strong>di</strong>versa.Molti non sanno <strong>di</strong>re il perché;quello che è certo che quasi tutti sisentono a casa propria. Questo perun oratorio salesiano deve <strong>di</strong>ventarela priorità: chiunque vi entra dovrebbepercepire un ambiente <strong>di</strong> famiglia,dove la gente cerca <strong>di</strong> volersi bene,dove si prega e si cerca <strong>di</strong> collaborareinsieme a favore dei giovani <strong>di</strong> qualunqueetà. Questo non significa chenon ci siano problemi o <strong>di</strong>fetti o chenon si possano migliorare le cose.Tutto <strong>di</strong>pende da quanto uno credanella vali<strong>di</strong>tà dell’oratorio e delle sueproposte <strong>di</strong> crescita cristiana ed umana.Per usare un’immagine l’oratoriosi può paragonare ad un’esplosione<strong>di</strong> bene che coinvolge tutti quelliche ne vengano a contatto. Per questomotivo, soprattutto in questi tempi,riproporre l’oratorio significa farrespirare una boccata <strong>di</strong> aria ricca <strong>di</strong>gioia e <strong>di</strong> allegria, capace <strong>di</strong> ridareentusiasmo e desiderio <strong>di</strong> “operare ilbene” per i giovani <strong>di</strong> oggi, <strong>di</strong> suscitareeducatori ed educatrici in grado <strong>di</strong>camminare al loro fianco, applicandolo stile educativo <strong>di</strong> don Bosco, facendosperimentare quella tenerezza<strong>di</strong> Dio, che lo ha reso padre, maestroe amico dei giovani.Essere e fare oratorio dovrebbe <strong>di</strong>recogliere alcuni elementi in<strong>di</strong>spensabili,pena trasformarlo in una salagiochi o in un parco. Questi elementi,che pur essendo parte <strong>della</strong> tra<strong>di</strong>zionesalesiana si possono applicarecon i dovuti accorgimenti ancheagli oratori <strong>di</strong>ocesani sono: oratoriocome scuola che educa alla vita, parrocchiache evangelizza, cortile perstare in amicizia con gli amici e casache accoglie e accompagna versoGesù Signore. A leggere queste propostesembra tutto bello e anche interessante,ma con i tempi che corronoanche l’oratorio rischia <strong>di</strong> essereun’agenzia tra le tante, che tenta<strong>di</strong> vendere il suo prodotto e, a volte,senza neanche troppa convinzione.Che cosa spinge allora a proporrel’oratorio? un correre ai ripari doposituazioni giovanili <strong>di</strong>sastrose oppurerisposta ad una nuova domandaeducativa? La risposta a questa domandaè importante, perché da essa<strong>di</strong>penderanno le scelte concrete chesi potranno o dovranno attuare. Glioratori salesiani si rifanno al carisma<strong>di</strong> don Bosco e alle sue intuizionieducative valide ancora oggi.Sulle strade dell’AlleanzaAttraverso l’anno liturgico ogni comunitàè chiamata a seguire il suoSignore e Maestro. La Quaresima,tempo forte in preparazione alla Pasqua,ci invita ad assumere in manieraresponsabile, comunitariamente epersonalmente una serie <strong>di</strong> atteggiamentiche ci aiutino ad entrare semprepiù nel mistero <strong>della</strong> passione emorte <strong>di</strong> Gesù per poter vivere da risorticon il Signore.L’itinerario che vorremmo seguire èquello dell’Alleanza. Questo dovrebbeaiutarci a recuperare un più profondorapporto con Dio e rompere ilegami <strong>di</strong> superficialità che a volte cilegano ai nostri fratelli. Dio ama l’uomoe non vuole che si perda, ma chesi salvi, riconoscendosi creatura e affidandosial suo Creatore. Dio vuolestare con gli uomini, vuole porre lasua tenda in mezzo a noi: “Io sarò ilvostro Dio e voi sarete il mio popolo”.L’uomo è chiamato ad entrare incomunione con Dio, ad affidarsi allesue mani <strong>di</strong> Padre. Quello che ci salvaè l’alleanza con Dio, riscoprendo ilnostro rapporto privilegiato con il SignoreGesù.Per questo è utile mettere in atto unaserie <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni e atteggiamentiin un cammino che possa dare frutticoncreti e duraturi. Il Papa ha invitatoa riscoprire il valore del <strong>di</strong>giuno,come atteggiamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco dallecose per ritornare all’essenziale <strong>della</strong>vita: il rapporto con Dio e con i fratelli,soprattutto i più poveri. Accantoal <strong>di</strong>giuno c’è l’elemosina, che devevederci attenti alle necessità dei fratelli,magari rinunciando a qualcosae tenendo uno stile <strong>di</strong> vita sobrio. Lapreghiera come incontro privilegiatocon Dio, come luogo per conoscerela sua volontà e metterla in pratica.Sarà necessario allora accostare conpiù frequenza la Parola <strong>di</strong> Dio, attraversola lettura personale, i gruppi <strong>di</strong>ascolto o la lectio <strong>di</strong>vina. Ognuno èchiamato in causa, dai più piccoli aigran<strong>di</strong>. Ai bambini e ai ragazzi affi<strong>di</strong>amoun libretto per la preghiera eriflessione personale che ha cometema la casa, accompagnata da gesticoncreti. Sono inoltre proposti aiuticoncreti come il sostegno al CentroAiuto alla Vita e alle proposte missionariedel <strong>2009</strong>, attraverso la cena delpovero e la raccolta <strong>di</strong> generi alimentari.Altro momento è la Via Crucis,per me<strong>di</strong>tare sulla passione <strong>di</strong> Gesù.Importante è anche celebrare il sacramento<strong>della</strong> riconciliazione per riconciliarsicon Dio e con i fratelli.La Quaresima, allora, deve <strong>di</strong>ventaresempre più l’occasione per rinnovarela nostra vita e convertire il nostrocuore; per fare <strong>di</strong>ventare la nostraesistenza luogo privilegiato <strong>di</strong> incontrocon il Signore che ci chiede <strong>di</strong>lasciarci salvare dal suo amore.don Luca Castelli SdB26

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