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Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2009 ...

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deltà al Papa, per seguirne gli insegnamentie l’azione <strong>di</strong> pace nelmondo. Al termine <strong>della</strong> messa,il <strong>di</strong>rettore ha dato lettura del telegrammadel Ministro dell’Istruzione,avv. Mariastella Gelmini.Di seguito è avvenuta l’estrazione<strong>della</strong> sottoscrizione benefica.Dopo Mons. Crepal<strong>di</strong>, si sono poiavvicendati gli interventi del consigliereregionale Enio Moretti,dell’assessore comunale ing. EmanueleArrighetti ex-allievo <strong>di</strong> SanBernar<strong>di</strong>no, del sindaco <strong>di</strong> Ru<strong>di</strong>ano,ing. Pietro Vavassori e del Capitanodei Carabinieri. Sabato 31gennaio, festa liturgica <strong>di</strong> don Bosco,è stata la volta dei SalesianiCooperatori, dell’ADMA e dei devotidel Santo. A metà mattina eal pomeriggio ha celebrato il delegato,don Silvio Galli. Alle 17.30,concelebrazione eucaristica, presiedutada SE Mons. GiovanniVolta, vescovo emerito <strong>di</strong> Pavia. Icanti sono stati eseguiti dalla ComunitàShalom. Alle 21.00 in SanBernar<strong>di</strong>no si è tenuto un recitalorganistico <strong>di</strong> musica classicacon i maestri Paolo Oreni e LetiziaRampani promosso dalla PiccolaAccademia <strong>di</strong> Musica “SanBernar<strong>di</strong>no” e dall’assessorato allaCultura del Comune <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>. Lecelebrazioni in onore <strong>di</strong> don Boscohanno raggiunto l’apice domenica1 febbraio per la partecipazioneed il coinvolgimento deiragazzi e degli adulti dell’Oratorioe <strong>della</strong> Curazia. Chiese sempretraboccanti, chierichetti esemplari,musica e canti inappuntabili,specie ad opera del Piccolo Coroe del Coro Nuova Armonia. Questonella concelebrazione eucaristicadelle 9.30 in San Bernar<strong>di</strong>noe delle 18.00 nel duomo <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>,sempre presiedute da Mons. GiovanniVolta. Ha contribuito a creareun clima <strong>di</strong> festa la parola caldae convinta del vescovo. All’Oratorio,vestito a festa, facevano bellamostra gonfiabili rocamboleschie attirava i ragazzi specialmente lozucchero filato, con lancio <strong>di</strong> palloncini,giochi nuovi ed interessanti,animatori indaffarati, nonostanteil tempo inclemente.DFRUna grande lezione <strong>di</strong> teologia praticaNell’ambito <strong>della</strong> festa <strong>di</strong> San Giovanni Bosco è stato organizzato pressol’oratorio Samber un incontro con monsignor Giacomo Canobbio (docente<strong>di</strong> teologia al Seminario <strong>di</strong> Brescia) sul tema dei <strong>di</strong>ritti umani, con particolareriferimento ai <strong>di</strong>ritti degli stranieri.Il Relatore ha subito ricordato che il 10 <strong>di</strong>cembre 1948 venne sottoscrittada moltissimi Capi <strong>di</strong> stato la proclamazione universale dei <strong>di</strong>ritti umani, eche questi <strong>di</strong>ritti sono stati recepiti nella nostra Costituzione. Inoltre, duranteil suo intervento, ha letto alcuni passaggi <strong>della</strong> Lettera a Diogneto.Tenendo presente il quadro <strong>di</strong> riferimento sopra ricordato e volendo parlaredel rapporto da istaurare con lo straniero, monsignor Canobbio ha ricordatoche i turisti stranieri che vengono a visitare l’Italia ci portano ricchezza;mentre ci sono tante persone che vengono da noi per lavorare e poter viverein modo più <strong>di</strong>gnitoso rispetto al loro paese <strong>di</strong> origine. La loro presenza èun problema complesso, ma per affrontarlo occorre far funzionare la ragione.Dobbiamo riconoscere che non sono degli invasori, come non lo sonomai stati i tanti milioni <strong>di</strong> italiani che sono emigrati in tutto il mondo.Sono, attualmente, circa il 6 % <strong>della</strong> popolazione italiana e produconoquasi il 10 % del Prodotto interno lordo. Questo è possibile in quanto sitratta principalmente <strong>di</strong> lavoratori che svolgono mansioni pesanti: nell’e<strong>di</strong>lizia,nelle fonderie, nelle stalle, nei trasporti <strong>di</strong> merce… Noi abbiamo bisogno<strong>di</strong> loro, altrimenti certi settori industriali si fermerebbero.Inoltre, dobbiamo ricordare che noi popoli ricchi continuiamo a stare beneperché loro sono poveri, e vengono ancora sfruttati in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>, soprattutto,attraverso i mercati internazionali. Se riflettiamo con la ragione alloracapiremo la verità delle cose, e dovremo riconoscere che i <strong>di</strong>ritti non sonoancora rispettati per la stragrande maggioranza dei popoli del mondo.Cosa dobbiamo fare, noi che ci definiamo cattolici? Il cattolico è colui cheè aperto agli altri, non si chiude a nessuno. Sa <strong>di</strong>fendere la propria civiltàaffermando i <strong>di</strong>ritti universali che sono stati riconosciuti anche grazie aivalori portati avanti dal cristianesimo in duemila anni <strong>di</strong> storia. Non servonole battaglie per <strong>di</strong>fendere soltanto i nostri Simboli; se si arriva a questovuol <strong>di</strong>re che il cristianesimo in noi è già morto. Alcune <strong>di</strong>fese ad oltranza<strong>di</strong> presunti nostri <strong>di</strong>ritti, in contrasto con i <strong>di</strong>ritti universali che vanno al <strong>di</strong>la <strong>della</strong> appartenenza ad uno stato, non sono sostenibili e rischiano <strong>di</strong> farciregre<strong>di</strong>re culturalmente.La conversazione finale si è arricchita <strong>di</strong> forti interrogativi da offrire ad ognicoscienza libera da preconcetti. Il teologo bresciano ha concluso <strong>di</strong>cendo:“Spero che ci sarà in un sussulto <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità nel futuro”.È anche la nostra speranza, ed è per questo che abbiamo ritenuto trasmetterela sintesi <strong>di</strong> una così importante lezione <strong>di</strong> vita.Giuliano TonelliUn momento <strong>di</strong> celebrazione durante la festa in onore <strong>di</strong> don Bosco23

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