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Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2009 ...

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Movimento dei focolariniUna bara come tante altre passatra la folla che prega ecommossa canta. Siamo intanti a Roma a salutare Chiara Lubich,fondatrice del Movimento deiFocolari. Ci sono religiosi, sacerdotie vescovi, esponenti <strong>di</strong> altre Chiesee <strong>di</strong> altre Religioni, uomini politici <strong>di</strong>ogni schieramento, gente semplice,gran<strong>di</strong> e bambini. E nel cuore <strong>di</strong> tuttiuna sola parola: “Grazie Chiara”. Ripensiamoalla sua vita, ai suoi insegnamenti,al suo amore che non lasciavain<strong>di</strong>fferente nessuno. La sappiamoarrivata nel seno del Padre,ma per questo ancor più vicina a ciascuno<strong>di</strong> noi.Era marzo dello scorso anno.L’incontro con questa Spiritualità èavvenuto per me ed per altri ragazzi<strong>della</strong> nostra parrocchia nel 1975.Abbiamo partecipato, in occasionedell’Anno Santo, ad un incontro pergiovani a Roma, il Genfest. A <strong>di</strong>ciottoanni si ha voglia <strong>di</strong> cambiare il mondo,ma ci si sente spesso soli a viverein una società che non ha i tuoiideali. Mi sono ritrovata così in mezzoa una folla <strong>di</strong> giovani che venivada tutto il mondo. Giovani come me,ma felici. Come se avessero trovatoil segreto <strong>della</strong> vita.Non ricordo nessun <strong>di</strong>scorso, ma hoancora viva nel cuore l’esperienza <strong>di</strong>fraternità vissuta e la certezza, maisperimentata così intensamente, dell’amore<strong>di</strong> un Padre che mi amava.E ricordo anche quando il giornodopo, andando al lavoro, ho incontratoun operaio che lavorava nellamia <strong>di</strong>tta. Percorrevamo ogni mattinala stessa strada ma io, impiegata,non l’avevo mai salutato e lì, perla prima volta, ho sentito che attraversoquel “buon giorno” che gli rivolgevoritrovavo e continuavo quellarivoluzione d’amore, silenziosa mareale, che avevo fatto a Roma.Abbiamo deciso così, io ed altri amici,<strong>di</strong> non perdere i contatti con questoMovimento, facendo una scopertaogni giorno sempre più grande. Adesempio che il Vangelo andava vissutoe non solo ascoltato, stu<strong>di</strong>atoo me<strong>di</strong>tato. E vissuto nella vita concreta<strong>di</strong> tutti i giorni: a casa, al lavoro,con gli amici, sperimentando chenon potevano più esserci l’antipatico,il nemico, la persona <strong>di</strong>fficile da sopportare,ma solo fratelli da amare.Amare, amare sempre, amare tutti,amare per primi. Ecco la grande rivoluzioneche anche noi, nel nostroIl pellegrinaggio continua!paese, nella semplicità delle nostreesistenze, cerchiamo <strong>di</strong> vivere, insiemea tanti altri nel mondo.Negli anni questo ci ha fatto scopriresempre <strong>di</strong> più la bellezza <strong>della</strong> Chiesa,che attraverso i suoi Carismi continuaa rendere attuale e potente ilmessaggio <strong>di</strong> Gesù.Straor<strong>di</strong>nario Francesco, ancora una volta hai fatto centro! Ad esserecolpiti, questa volta, sono stati quei clarensi che sono venuti a trovartiil mese scorso: li hai attesi, li hai accolti e li hai affascinati con la tuasanta semplicità.Erano partiti da <strong>Chiari</strong> un mercoledì mattina, all’alba, sfidando previsionimeteorologiche pessime, muniti <strong>di</strong> cappotti e sciarpe, ma soprattuttodesiderosi <strong>di</strong> fare un’esperienza <strong>di</strong> fede nei luoghi cari a te ed asanta Chiara. E tu li hai accontentati!Per qualche giorno hai lasciato che “sorella acqua” non li <strong>di</strong>sturbassepiù <strong>di</strong> tanto, giusto quel poco per far loro apprezzare maggiormente“fratello sole” e le bellezze <strong>della</strong> tua terra.In una Assisi ancora deserta, hai avuto modo <strong>di</strong> accompagnarli nellavisita alle tue basiliche, senza fretta, assaporando ogni momento <strong>di</strong> preghiera,sulla tua tomba come nella Porziuncola.Li hai fatti sentire particolarmente amati, legati a te da un anello fortecome padre Giuseppe Marini, nostro concitta<strong>di</strong>no che lì ci rappresentae ci ricorda.Li hai fatti sentire partecipi <strong>di</strong> quell’unica, grande Chiesa che ha bisogno<strong>di</strong> essere sostenuta anche da ognuno <strong>di</strong> noi.Quei clarensi che ti hanno incontrato ora sanno che il pellegrinaggionon si è concluso presso il CG2000, quando hanno ritirato i bagagli,ma che da lì ne è iniziato un altro, da vivere con semplicità nella vita <strong>di</strong>tutti i giorni.E la tua protezione certamente non verrà meno!E. F.E. L.21

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