Associazione Calima O.N.L.U.S.Un giorno <strong>di</strong> parecchi anni fa, trail gruppo <strong>di</strong> amici è arrivata lanotizia: “Pierino <strong>della</strong> Longa” èentrato in seminario.Ambientazione: la Longa, piccola cascinainserita in una ridente localitàagreste, persa nel verde dei campi edei boschi sulle rive del fiume Oglio alconfine tra i comuni <strong>di</strong> Roccafranca e<strong>di</strong> Orzinuovi, collegata da una stra<strong>di</strong>nastretta e tortuosa a quel tempo totalmentesterrata, che non finiva mai…lunga... lunga... longa... longa…La strada che da Orzinuovi porta appuntoalla cascina Longa, ad un certopunto del suo percorso tocca unluogo pio e ricco <strong>di</strong> storia antica, chenel tempo ha visto concentrarsi tra lesue mura raccolte <strong>di</strong> fedeli in preghiera,momenti <strong>di</strong> sofferenza causati dalleepidemie, che nel tempo che fu invaseroqueste terre, il lavoro paziente <strong>di</strong>bonifica e conversione che i frati neltempo antico eseguirono fianco a fiancocon i conta<strong>di</strong>ni del posto; un luogoche tuttora rimane nella memoria enel cuore <strong>di</strong> chi abita in quelle contradee non solo: il Convento dell’Aguzzano,che con la sua piccola chiesa rimanesegno indelebile <strong>di</strong> vita vissuta e<strong>di</strong> esperienze con<strong>di</strong>vise.Il Convento dell’Aguzzano è <strong>di</strong>ventatoper Piero Marchetti Brevi il luogo<strong>di</strong> riferimento, un punto car<strong>di</strong>naleper orientarsi e per creare un coinvolgimento<strong>di</strong> conoscenti e non, amici eparenti, che a partire dalle centinaia<strong>di</strong> ragazzi degli oratori, ospitati sapientementee con <strong>di</strong>sponibilità non comune,da parte <strong>di</strong> papà Francesco emamma Maria, con le sorelle Marcella,Giuliana e Giuseppina, hanno ravvivato,vivendo intensamente interegiornate tra i boschi, i prati e il gretodel fiume con il vociare, con le grida, icanti, le corse, i giochi e le lunghe pedalatein bicicletta.Queste, insieme a tante altre esperienzeche hanno accompagnato Pieronel suo percorso da seminarista, hannocontribuito ad arricchire il suo bagaglioumano e spirituale, lanciandosisenza risparmiarsi, una volta <strong>di</strong>ventatoDON, nelle parrocchie <strong>di</strong> Sant’Antonio<strong>di</strong> Brescia e in quella <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>,dove ha saputo entrare in “vera” comunionecon le persone, con i giovani,con i ragazzi, con gli adulti… insommacon tutti quanti, creando e motivandoesperienze, iniziative, manifestazioni,gruppi… dove con maestria riuscivaa coinvolgere a trecentosessanta gra<strong>di</strong>chiunque si avvicinasse a lui.Un bel giorno, come un tam tam, si<strong>di</strong>ffonde la notizia: “don Piero va inmissione”. I ben informati erano a conoscenzache già da qualche tempobolliva in pentola questa idea.Detto fatto, settembre 2007, dopo avereffettuato un tour pastorale presso lecomunità, i gruppi, i conoscenti, gliamici vecchi e nuovi, per un saluto eduno scambio <strong>di</strong> reciproca con<strong>di</strong>visione<strong>della</strong> scelta, delle perplessità e delleincertezze che il nuovo porta semprecon sé, fatta tappa in Portogallo peracquisire le basi <strong>della</strong> lingua, l’aereo <strong>di</strong>don Piero decolla per un altro viaggio,un’altra tappa <strong>della</strong> sua vita, per atterrarenel lontano Mozambico, dove unanuova comunità, lo aspetta nella parrocchia<strong>di</strong> Morrumbene.Qui inizia, in un ambiente che è <strong>di</strong>versodalla sua ridente e verdeggiantecampagna, non ci sono i boschi, nonci sono le ridenti acque del suo fiumeOglio, non ci sono i compagni <strong>di</strong> viaggioincontrati nelle comunità parrocchiali,ma c’è altro e <strong>di</strong> più, tutto questoè entrato prepotentemente nel suointimo nel suo bagaglio <strong>di</strong> sentimenti,<strong>di</strong> affetti e <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> volontà, che loha portato imme<strong>di</strong>atamente a lavorarecome suo solito, senza risparmiarsi.La valanga <strong>di</strong> idee e <strong>di</strong> iniziative rivoltealle persone ed ai bambini del posto,che don Piero con gli altri religiosi <strong>della</strong>Missão São João Baptista de Morrumbenerealizzano e stanno stu<strong>di</strong>ando<strong>di</strong> realizzare, non possono passareinosservate. Da qui parecchi giovaniraggiungono don Piero sul posto perun periodo <strong>di</strong> aiuto, alcuni volontarisi fermano in missione per una collaborazionea lungo termine, mentre quiin Italia il resto dei fan, nelle loro realtàlocali, si attivano per coinvolgeree sensibilizzare la gente ai progetti ed14
La speranza non deludealle iniziative <strong>di</strong> don Piero, raccogliendofon<strong>di</strong> per sostenerli.Ad un certo punto da Morrumbene arrivauna provocazione o meglio un invito:forse una ONLUS, in quanto associazioneistituzionalmente e giuri<strong>di</strong>camentericonosciuta, può essere unostrumento idoneo per meglio sosteneree supportare iniziative e progetti nellaparrocchia <strong>di</strong> don Piero.Anche dal lontano Mozambico donPiero riesce a creare comunione e farincontrare persone <strong>di</strong>verse e fino aquel momento estranee tra loro, maunite da un unico obiettivo; infatti incontrodopo incontro, proprio in quelConvento dell’Aguzzano, così caro adon Piero, comincia a delinearsi, parlandoe <strong>di</strong>scutendo con il contributo <strong>di</strong>tutti i gruppi <strong>di</strong> persone che con<strong>di</strong>vidonoe sostengono l’esperienza missionaria<strong>di</strong> don Piero, la realizzazione<strong>della</strong> ONLUS.Con il contributo <strong>di</strong> suor Paola Rubagotti,che è punto <strong>di</strong> riferimento pertutto il gruppo <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> e che ha sostenutouna molteplicità <strong>di</strong> azioni e iniziativepro don Piero, <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Mangeriniper Brescia e <strong>di</strong> Adriano Marcariniper Orzinuovi, coinvolgendo alcuni associatiesperti, è iniziato l’iter per fondarequella che è <strong>di</strong>ventata l’AssociazioneCalima O.N.L.U.S.Pertanto pur <strong>di</strong> aiutare a realizzarequanto ferve nella mente <strong>di</strong> don Piero,che come il vento spazia senza confini(da qui appunto il nome Calima, famosovento), ci siamo mossi ad affrontarele procedure burocratiche per larealizzazione <strong>della</strong> ONLUS, in particolarela stesura dell’Atto costitutivo sottoscrittoda tutti gli associati, così comeil relativo statuto dell’associazione, checontiene le finalità e le motivazioni, gliscopi e i mezzi preposti per il raggiungimentodegli obiettivi che l’associazionesi propone, gli organi statutari,quali l’assemblea dei soci, il consiglio<strong>di</strong>rettivo, il presidente, il tesoriere e ilsegretario e se richiesto, il revisore deiconti, con i rispettivi compiti e mansioni,nonché le competenze amministrativo-contabilie patrimoniali. L’Attodeve essere registrato con scritturaprivata presso l’agenzia delle entrateterritorialmente competente, quin<strong>di</strong> sene richiede l’iscrizione al registro delleONLUS, alla Direzione regionale dell’agenziadelle entrate, che, effettuatigli opportuni accertamenti, ne autorizzail riconoscimento con l’iscrizione nelcitato registro. A questo punto, e soloa questo punto, l’Associazione CalimaO.N.L.U.S., può considerarsi esistentee può operare, anche se nel frattemposi sono avviate le dovute acquisizionidel co<strong>di</strong>ce fiscale, in<strong>di</strong>spensabile per laregistrazione alla agenzia delle entratee alla apertura <strong>di</strong> apposito conto corrente,per il versamento delle quote associative,e la stipula <strong>di</strong> specifica convenzioneper le operazioni internazionali<strong>di</strong> cassa.… ora anche questo strumento <strong>di</strong> sostegnoper don Piero è pronto per entrarein azione!Per il Comitato, Sergio TironiGruppo <strong>di</strong> OrzinuoviPer informazioni:Suor Paola (cell. 333 6817601)famiglia.tironi@tiscali.itNel pomeriggio del 15 febbraio, presso la Sala-Giunta del Comune, si èsvolta una riunione <strong>di</strong> carattere culturale, organizzata in collaborazione trail Mo.I.Ca. e l’Assessorato per la famiglia.Il tema proposto (La speranza non delude) è il titolo <strong>di</strong> un libro, scrittoda Monsignor Luigi Ginami, <strong>della</strong> Segreteria <strong>di</strong> Stato Vaticana. L’autoresi è basato sulla vita <strong>della</strong> propria madre, Santina, una signora bergamascarimasta vedova con due figli piccoli, riuscita a crescerli cristianamenteme<strong>di</strong>ante il proprio duro lavoro e portatrice <strong>di</strong> autentici principi e sentimenti<strong>di</strong> fede.Quando, nel 2005, Santina si ammalò gravemente e fu salvataper miracolo, il figlio preoccupato annotò i successivi avvenimenti <strong>di</strong>quella via <strong>di</strong> dolore, facendone in seguito derivare un libro. Don Luigi haseguito con cura affettuosa la vita <strong>della</strong> sua mamma, portandola con séin molti viaggi, a Gerusalemme, a Betlemme, nella Basilica <strong>della</strong> Natività,nella Chiesa del Getsemani, dove una grande pietra ricorda la sofferenza<strong>di</strong> Gesù, a Lourdes, nonostante lei fosse ormai <strong>di</strong>sabile, in carrozzina eimpossibilitata a parlare. Mamma Santina non ha mai viaggiato tanto durantela sua vita <strong>di</strong> persona sana.Questo libro è stato tradotto in inglese e venduto anche negli Stati Uniticon largo successo. Il ricavato, molte centinaia <strong>di</strong> milioni, è andato a beneficiodegli Ospedali Riuniti <strong>di</strong> Bergamo, oltre che <strong>di</strong> altre cliniche, e in borse<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per giovani dei Paesi bisognosi. Don Luigi ha fatto osservareche la povertà <strong>di</strong> vita <strong>della</strong> sua mamma si è fatta ricchezza nella malattia,contribuendo a fare il bene <strong>di</strong> tante altre persone. Mamma Santina è intervenutaalla riunione, in carrozzina, accompagnata dalla sua badante peruviana,Olinda, che la cura amorevolmente giorno e notte. Uno psicologoha esposto i lati positivi del coinvolgimento dei <strong>di</strong>sabili nella vita normale,mentre un altro sacerdoteha ricordato che il doloreva accolto cristianamentee sopportato.La speranza non è ottimismo,né convinzioneche ciò che stiamo facendoavrà successo; maè certezza che ciò chestiamo facendo ha un significato,che abbia successoo meno. Una copiadel libro è stata donataa tutti i presenti.Ida AmbrosianiMo.I.Ca informa15