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Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 3 - Marzo 2009 ...

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<strong>Notiziario</strong> <strong>della</strong> Comunità <strong>Parrocchiale</strong> <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> - N. 3 - <strong>Marzo</strong> <strong>2009</strong>Poste Italiane S. p. A. - Spe<strong>di</strong>zione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia


In questo numeroN. 3 - <strong>Marzo</strong> <strong>2009</strong>Anno XIX nuova serie<strong>Notiziario</strong><strong>della</strong> Comunità<strong>Parrocchiale</strong><strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>Conto corrente postale n. 12509253intestato Parrocchia Santi Faustino e Giovita25032 <strong>Chiari</strong> (Bs)Registrazione N. 45/91 del 6 settembre 1991Tribunale <strong>di</strong> BresciaE<strong>di</strong>to dalla Parrocchia dei Santi Faustino e Giovita in<strong>Chiari</strong>, via Morcelli 7 <strong>Chiari</strong> (Bs)sito web: www.parrocchia<strong>di</strong>chiari.orge-mail: angelo<strong>di</strong>chiari@libero.itper le vostre lettere: Ufficio <strong>Parrocchiale</strong>,p.za Zanardelli (8.30 - 11.30)Direttore responsabileDon Giuseppe MensiDirettore redazionaleDon Alberto BoscagliaRedazioneMons. Rosario Verzeletti, Enrica Gobbi, Bruno Mazzotti,Roberto Bedogna, Ida Ambrosiani, Elia Facchetti,Paolo FestaCollaboratoriLuisa Libretti, Maria Marini, Caroli Vezzoli, don FeliceRizzini, Rosanna Agostini, don Luca Castelli, don DavideCarsana, Fulvio CoccioloImpaginazioneVittorio BedognaPreparazione copertinaGiuseppe SisinniTipografiaTipolitografia Clarense <strong>di</strong> Lussignoli S. & G.357891012141618192021222630LA PAROLA DEL PARROCOSeguire Gesù in quaresimaQuaresima <strong>di</strong> fraternità <strong>2009</strong>Consiglio Pastorale <strong>Parrocchiale</strong>BENE DICTALENTE D’INGRANDIMENTOSport a <strong>Chiari</strong>: luci e ombreCOMUNITÀ E SCUOLAUno spettacolo sulla Shoah, per non <strong>di</strong>menticareDI ZONA IN ZONAZona N. 3: signori in carrozza!FONDAZIONE MORCELLI REPOSSIVisitiamo la Biblioteca MorcellianaMISSIONIAssociazione Calima O.N.L.U.S.CLARENSITÀACLIAssociazione PensionatiAmici <strong>della</strong> Fondaz. Morcelli-RepossiMovimento dei focolariniDA SAN BERNARDINOPASTORALE GIOVANILECentri GiovaniliSPORTIniziative da sostenereGsa: <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> crescitaIl prossimo numerode l’Angelo sarà<strong>di</strong>sponibile il 4 aprileAi collaboratori:► Il materiale per il numero <strong>di</strong> aprilesi consegna entro il 16 marzo.► L’incontro <strong>di</strong> redazione per progettareil numero <strong>di</strong> maggio si terrà il30 marzo.Non esiste al mondo lingua più parlata e con<strong>di</strong>visa dello sport.Il suo alfabeto <strong>di</strong> amicizia, solidarietà, impegno e pace è <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>atacomprensione.La Zona terza ospita la sede <strong>della</strong> realtà sportiva clarense, che poi si<strong>di</strong>rama in tante piccole o gran<strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline.Le messe del Natale dello Sportivo e dell’inizio delle Quadre scan<strong>di</strong>sconol’annata sportiva.Cuore e mente, anima e corpo, salute e salvezza.La maturità fisica rimanda alla crescita spirituale, <strong>di</strong> cui lo sport può<strong>di</strong>ventare veicolo. Per questo l’oratorio conosce lo sport. Per questola qualità umana precede quella tecnica, in ogni caso.L’allenamento che questa zona dona a tutta la comunità, produca sìdei campioni, ma soprattutto dei santi.In copertina2


Seguire Gesù in QuaresimaNella società del benesseresembra non avere più sensoil messaggio quaresimale, fatto<strong>di</strong> riflessione, preghiera, sacrificio,impegno, rinuncia, scelta. Eppureproprio la nostra società, con il suoabissale vuoto interiore, ha bisogno<strong>di</strong> questo messaggio per ritrovare lapace e la serenità, che in modo profondoe continuo va cercando. Laquaresima offre la possibilità <strong>di</strong> verificareil nostro cammino <strong>di</strong> vita cristiana,spesso fatto <strong>di</strong> stanchezza, <strong>di</strong>delusione, <strong>di</strong> sofferenza, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio eche potrebbe essere in <strong>di</strong>rezione oppostaalla nostra salvezza. È necessarioriscoprire noi stessi, il nostro esserecristiani, nella preghiera e nellariflessione sulla Parola <strong>di</strong> Dio, “lampadaper i passi e luce sul cammino”(Sal. 119). Lo spirito ha bisogno <strong>di</strong>pause nel caos del vivere quoti<strong>di</strong>ano,per non esaurirsi e lasciarsi coinvolgeredall’andazzo comune.Ascolta la Parola e va dai fratelliOgni anno la Chiesa ci ripropone unperiodo nel quale siamo invitati arinnovare la coscienza e gli impegnidel nostro cristianesimo. Sempre siamochiamati a inserire la nostra esistenzanell’azione <strong>di</strong> Cristo che vienea salvarci con la sua morte e risurrezione.Il cammino quaresimaleci riporta alla necessità continua <strong>di</strong>lasciarci guidare da Cristo, dalla suaParola, dai suoi sentimenti, dai suoiesempi, per vivere come figli dellostesso Padre. È un cammino fatto <strong>di</strong>ascolto <strong>della</strong> parola <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong> silenzio,<strong>di</strong> preghiera, <strong>di</strong> rinuncia al troppoche abbiamo e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> atti generosi,<strong>di</strong> confronto con Cristo stesso,per <strong>di</strong>venire, come Lui, <strong>di</strong>sponibiliad essere strumenti adatti perrealizzare il Regno <strong>di</strong> Dio nella giustizia,nella fratellanza e nella pace.“Ascolta la Parola e va dai fratelli”può essere il tema per questo periodo<strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> fede. La Parola <strong>di</strong>Dio me<strong>di</strong>tata rende capaci <strong>di</strong> verificarcie <strong>di</strong> convertirci. Ma non c’èconversione a Dio, se non c’è conversioneai fratelli. L’amore <strong>di</strong> Dio edel prossimo sono un’unica legge. Il<strong>di</strong>giuno quaresimale può essere larinuncia al superfluo, la non sod<strong>di</strong>sfazione<strong>di</strong> un capriccio, il controllo<strong>di</strong> una <strong>di</strong>fettosa abitu<strong>di</strong>ne, il non caderenello spreco facile e ingiustificato,nelle spese inutili, il silenzio <strong>della</strong>televisione in casa e <strong>di</strong> determinatiprogrammi che possono svilire l’animoe ostacolare l’impegno spiritualedel cristiano. Nel messaggio perla quaresima il papa invita a riscoprirequesta pratica penitenziale, affermandoche “il <strong>di</strong>giuno è per unirsia Cristo e aiutare chi è nel bisogno”.Inoltre “scegliendo <strong>di</strong> privarci<strong>di</strong> qualcosa per aiutare gli altri, mostriamoconcretamente che il prossimoin <strong>di</strong>fficoltà non ci è estraneo”.La famiglia si rinnovaIl papa parlando il mercoledì delleSacre Ceneri nella sua catechesiebbe a <strong>di</strong>re:” Sin dal primo istante<strong>di</strong> questo tempo <strong>di</strong> quaresima losguardo è rivolto alla croce <strong>di</strong> Cristo”.Gesù non ci chiede osservanzeformali o mutamenti esteriori, bensìla conversione del cuore per una decisaadesione alla volontà del Padre.L’ascolto assiduo <strong>della</strong> Parola <strong>di</strong> Dio,la preghiera incessante, il <strong>di</strong>giuno interioreed esteriore, le opere <strong>di</strong> carità,che rendono concreta la solidarietàverso i fratelli, sono punti irrinunciabiliper coloro che, rigeneratialla vita nuova con il Battesimo, intendonovivere non più secondo lacarne, ma secondo lo Spirito. Nellanostra famiglia possiamo attuare unimpegno spirituale per la quaresima:recitare le preghiere del buon cristiano,magari accendendo la candelabenedetta il due febbraio in chiesa eportata in famiglia, la frequenza allaSanta Messa festiva, la partecipazioneai Centri <strong>di</strong> ascolto, agli EserciziSpirituali <strong>della</strong> Città, alla Via Crucis,la pratica <strong>della</strong> santa confessione e<strong>della</strong> santa comunione, incontrare gliammalati e anziani <strong>della</strong> comunità egli ospiti <strong>della</strong> nostra casa <strong>di</strong> riposoe dell’ospedale, l’adesione alle varieiniziative caritative nel dare ai poverii frutti delle nostre personali rinunce,la lettura quoti<strong>di</strong>ana del Vangeloin famiglia. La quaresima sia davverovalorizzata in ogni famiglia e nellacomunità cristiana per allontanaretutto ciò che <strong>di</strong>strae lo spirito eper intensificare ciò che nutre l’anima,aprendola all’amore <strong>di</strong> Dio e delprossimo.Il silenzio è un donoAbbiamo certamente bisogno <strong>di</strong> pregarecon Gesù tutti i giorni <strong>della</strong> nostravita, ma, come Gesù se ne andavanel deserto per abbandonarsia una preghiera più intensa, bisognache anche noi vi an<strong>di</strong>amo. Abbiamobisogno come cristiani impegnatispiritualmente <strong>di</strong> trovare in Cristoil riposo per la nostra anima, per ilnostro cuore, per la nostra intelligenza.Possiamo deporre con la preghierae il silenzio personale nel cuore<strong>di</strong> Cristo i vari momenti in cui tuttoquello che non va, tutto quello cheè <strong>di</strong>fficile, tutto quello che ci assilla,sarà rimesso sotto la luce del Signore.Quando proviamo qualche stanchezza,quando siamo un po’ senzafiato, abbiamo bisogno <strong>di</strong> guardarein noi stessi e cercare il volto <strong>di</strong> lucee <strong>di</strong> speranza <strong>di</strong> Cristo Signore.Più passa il tempo e si avvicina la Pasqua<strong>di</strong> Cristo, più ci avviciniamo aLui, più abbiamo bisogno <strong>di</strong> lasciarciguidare da Lui. Del resto, se percepiamola necessità <strong>di</strong> rinnovare in noi lasorgente <strong>di</strong> un amore più vero e piùgeneroso per Lui, capace <strong>di</strong> trasformarela nostra vita quoti<strong>di</strong>ana, dobbiamoimparare bene a conoscerlo3


sempre meglio nella luce dello SpiritoSanto. Nel tempo spiritualmenteforte <strong>della</strong> quaresima siamo protesia stabilire la nostra vita sulla fiduciain Gesù, in modo da sentirci sempreorientati a Lui. Che significato avrebberitenersi cristiani, se poco o nientein noi rivela Cristo?La quaresima è un cammino spirituale<strong>di</strong> silenzio, <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> penitenza:il cristiano è “nel deserto”per quaranta giorni.Per non uscire fuori stradaIl cristiano è colui che ha compresoquanto sia necessario imparare a farebuon uso <strong>della</strong> libertà per sottrarlaalla schiavitù del male e renderla liberaper il servizio <strong>di</strong> Dio, nella convinzioneche servire Dio è regnare.Scrive San Paolo: “Liberati dal peccatoe fatti servi <strong>di</strong> Dio, voi raccogliete ilfrutto che vi porta alla santificazione ecome fine avete la vita eterna” (Rom.6,22). Questo cammino verso la libertàe il servizio filiale <strong>di</strong> Dio passa necessariamenteattraverso la croce, sullaquale deve essere inchiodato conCristo l’uomo vecchio e le sue <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natepassioni: “Sappiamo bene che ilnostro uomo vecchio è stato crocifissocon Cristo, perché fosse <strong>di</strong>strutto ilcorpo del peccato e noi non fossimopiù schiavi del peccato” (Rom. 6,6).L’apostolo Paolo insegna inoltre cheun cristiano deve allenarsi con sforzoe impegno costanti, se vuol vincere lacorsa <strong>della</strong> vita e meritare il premio:“Non sapete che nelle corse allo sta<strong>di</strong>otutti corrono, ma uno solo conquistail premio? Correte anche voiin modo da conquistarlo. Però ogniatleta è temperante in tutto; essi lofanno per ottenere una corona corruttibile,noi invece una incorruttibile”(1 Cor. 9,24 - 25).L’impegno spirituale paziente e deciso,per affrancarsi dalla schiavitù dellepassioni e dell’egoismo, è necessarionon solo per essere fedeli a GesùCristo, ma è anche con<strong>di</strong>zione assolutamentein<strong>di</strong>spensabile per la maturazione<strong>della</strong> persona. Senza dominio<strong>di</strong> sé, non c’è maturità umana,né pace e felicità del cuore, néautentica libertà. La vita cristianaesige una crescita nella libertà che èimpossibile realizzare senza un impegnocostante che porti con l’aiutodello Spirito Santo a un progressivosuperamento delle schiavitù dell’uomovecchio asservito al peccato, e adassumere in Cristo, l’uomo nuovo, lacapacità <strong>di</strong> servire liberamente Diocon animo <strong>di</strong> figli.Un cuore apertoper accogliere il donoNoi siamo il popolo che forma laChiesa <strong>di</strong> Dio e ognuno <strong>di</strong> noi deveessere evangelizzatore, ossia, portatore<strong>della</strong> “Buona Novella” <strong>di</strong> Cristo.Annunciare Cristo vuol <strong>di</strong>re testimoniarlonella vita <strong>di</strong> ogni giorno, inogni ambiente e in ogni situazione,con fedeltà e amore, compiendo ilproprio dovere con Dio e con il prossimo,amando, perdonando, aiutandotutti, come ha fatto Gesù nellasua vita terrena. È un cambiamentospirituale che la quaresima ci suggerisce,per tradurre in atti concretil’annuncio <strong>della</strong> bontà <strong>di</strong> Dio. Perquesto siamo invitati a compiere gesti<strong>di</strong> solidarietà, ricordandoci anche<strong>di</strong> chi soffre nella povertà e nell’ingiustizia.I nostri piccoli gesti <strong>di</strong> amore,uniti a quelli <strong>di</strong> tutta la comunità,trasformeranno le nostre rinunce, ilnostro <strong>di</strong>giuno, in dono ai fratelli <strong>di</strong>tutto il mondo. Cristo si offre alla volontàdel Padre in totale obbe<strong>di</strong>enza,condotta fino al dono irrevocabile <strong>di</strong>sé: “Cristo è morto una volta sola persempre per i peccati, giusto per gli ingiusti…”.Questo è l’annuncio efficacee cre<strong>di</strong>bile del vangelo. Ora toccaa noi tutti accogliere l’annuncio <strong>della</strong>fede e prolungare l’obbe<strong>di</strong>enza <strong>di</strong>Gesù al Padre con la nostra obbe<strong>di</strong>enzaa Cristo: “convertitevi e credeteal vangelo”.Devi cambiare il modo <strong>di</strong> pensartinel mondo e orientare la tua vitaverso Dio e verso il suo amore; devicambiare i criteri che guidano le tuescelte e porre al centro la carità; devicambiare i tuoi concreti comportamentiin modo che in essi risplendala volontà <strong>di</strong> Dio. In pratica devicredere, affidare la tua vita alla parolae alla rivelazione <strong>di</strong> Gesù. Gesùcammina sempre davanti a noi e cichiede <strong>di</strong> seguirlo. Egli ha subito latentazione e l’ha vinta perché anchenoi, che pure dobbiamo misurarcicon la prova, siamo in grado <strong>di</strong> superarla.Gesù ci ha riconciliato conDio Padre, <strong>di</strong> modo che il suo camminorende possibile il nostro insiemecon lui.Nicola Grassi (1682 - 1748)La Samaritana al pozzo; La tentazione <strong>di</strong> golaProprietà <strong>della</strong> Fondazione CRUPDio ci prende per manoDio che ha creato l’uomo per amore evuole condurlo alla felicità, non lo abbandonamai in balia dei suoi smarrimenti,ma gli in<strong>di</strong>ca continuamentela via da seguire per giungere a definirepienamente i tratti dell’immagineche porta già scolpita in abbozzo nelsuo essere: quella <strong>di</strong> figli <strong>di</strong> Dio, chesi realizza e si manifesta conoscendo,operando e amando. Dio fa sentire isuoi appelli, che suonano come pressantiinviti a realizzare la nostra <strong>di</strong>gnità<strong>di</strong> figli suoi, rinnovati da Cristo,l’uomo nuovo, nel contesto concretoe palpitante <strong>della</strong> nostra esistenza, soprattuttoattraverso quella voce inte-4


iore, personale e penetrante, che èla coscienza. È questa che giu<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>volta in volta ciò che è conforme allasublime santità <strong>della</strong> nostra vocazionecristiana e ciò che, al contrario, gliè <strong>di</strong>fforme, ciò che conviene e ciò chenon conviene nella situazione concretain cui ci troviamo a dover operaredelle scelte. “Dio ha messo nel cuoredell’uomo delle inclinazioni, purtroppospesso contrastate e affievolite datendenze <strong>di</strong>ametralmente opposte,che lo portano a scegliere il bene, ossiaquanto rientra nei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Dio,e ad evitare il male, ossia tutto ciò chea tali <strong>di</strong>segni si oppone. Le decisioniche contano, l’uomo le prende precisamentelà dove la voce <strong>della</strong> coscienza,eco interiore <strong>della</strong> voce delCreatore, mette alla prova la sua libertàin quello che è il nucleo più segretoe il sacrario <strong>della</strong> persona, doveognuno si trova solo con Dio” (Gau<strong>di</strong>umet Spes, n 16).La voce <strong>della</strong> coscienza non solopreviene le nostre scelte, orientandocial bene, ma anche le segue, pronunciandoil suo giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> approvazionee <strong>di</strong> rimorso. Allora la coscienzasi può ritenere come unavoce che risuona nel nostro intimo,quale eco <strong>della</strong> voce stessa <strong>di</strong> Dio,che ci muove interiormente al benee ci fa rifuggire dal male. Dobbiamoperciò lasciarci illuminare e condurreda Colui che è il solo ad avere parole<strong>di</strong> vita eterna, Gesù, nostro unicoMaestro e Signore, e seguire l’esempiodei Santi e delle persone che lohanno seguito e imitato più da vicinonella loro vita. “Chiunque fa il male,o<strong>di</strong>a la luce e non viene alla luce,perché non siano svelate le sue opere.Ma chi opera la verità viene allaluce, perché appaia più chiaramenteche le sue opere sono state fattein Dio” (Gv. 3,20-21). Se vogliamoche la nostra coscienza sia trasparentealla luce <strong>di</strong> Dio che pervade l’universocreato e che si concentra e sisublima nella sua Parola, è necessarioche durante la quaresima soprattuttoponiamo ogni cura nell’educarlae nel formarla. La vigilanza e ilcontrollo sulle nostre passioni, la <strong>di</strong>sponibilitàalla mortificazione, al sacrificioe alla penitenza, la capacità <strong>di</strong>preghiera e <strong>di</strong> riflessione, la vita rettae onesta sono le con<strong>di</strong>zioni essenzialiper una retta formazione <strong>della</strong>coscienza alla scuola <strong>della</strong> verità chesalva. Solo così formata essa ci solleciteràa scelte consapevoli e libere,quali risposte responsabili all’amorecon cui Dio in Cristo ci chiama arealizzare progressivamente la nostrasomiglianza con Lui.Consiglio Pastorale <strong>Parrocchiale</strong>Così per finireNel cammino <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> penitenzanella quaresima ci accompagnila Vergine Maria che veneriamo inmodo particolare nella Chiesa a Leide<strong>di</strong>cata, Santa Maria maggiore. Ilsuo materno aiuto ci sproni a vincereogni pigrizia e paura per crescerenella fede e nella carità verso Dio eil prossimo. Poniamo molta attenzionealla educazione delle coscienze ealla formazione cristiana dei bambinie dei ragazzi in famiglia e in questolasciamoci coinvolgere da Cristo peressere sollecitati continuamente albene con determinazione e fermezza<strong>di</strong> impegno. Apriamo il nostro animoalla solidarietà e alla preghiera.Auguro a tuttiuna buona quaresimaper una Pasqua serena!don Rosario, vostro Prevostoa cura <strong>di</strong> Ida AmbrosianiLa Missione del 2010 e le Zone pastoraliLa riunione <strong>di</strong> venerdì 13 febbraio, presso il Centro Giovanile 2000,ha visto la partecipazione, oltre che dei Consiglieri, anche <strong>di</strong> moltieducatori e catechisti, in assemblea comunitaria. L’argomento <strong>di</strong> riflessionee con<strong>di</strong>visione era il seguente: “Le Zone Pastorali <strong>della</strong> Parrocchiapreparano la Missione del 2010: gli incontri <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo con i PadriPassionisti, la Santa Messa celebrata in zona e il lavoro del gruppo <strong>di</strong>zona offrono un loro contributo per preparare e vivere la Missione”.Monsignor Rosario Verzeletti ha ricordato la Missione del 2000, spiegandoi motivi per cui si desidera ripetere quell’esperienza a <strong>di</strong>eci anni<strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza. Quella Missione era generale, ma c’era stata un’attenzioneparticolare alla Pastorale Giovanile, culminata nell’e<strong>di</strong>ficazione delCentro Giovanile 2000, appunto a beneficio dei nostri giovani. In questi<strong>di</strong>eci anni si sono verificati molti cambiamenti nella nostra società,sia nel costume che nelle abitu<strong>di</strong>ni. Il riferimento va alle convivenzeprematrimoniali, alla presenza <strong>di</strong> molti stranieri tra noi, e così via.Per rendere efficace l’opera missionaria dei Padri Passionisti che verrannotra noi, è necessario che tutti siamo coinvolti nella preparazione<strong>di</strong> questa nuova Missione. Dividendosi la Parrocchia in <strong>di</strong>eci Zone,si desidera preparare una panoramica <strong>della</strong> situazione sociale <strong>di</strong> ognizona. I vari gruppi stanno lavorando in questo senso per raccoglieredati e notizie utili, nonché per fare opera <strong>di</strong> informazione.A turno, i portavoce delle varie Zone hanno relazionato sui passi compiutie su quanto c’è in progetto. I Padri hanno tracciato un programma<strong>di</strong> preparazione <strong>di</strong> massima e, durante il <strong>2009</strong>, si farà il possibileper eseguirlo, con la collaborazione <strong>di</strong> tutti. Intanto sono già previstedelle Sante Messe nelle chiese <strong>di</strong> ciascuna Zona, con successive riunionicomunitarie, nei mesi prossimi.Ne verrà data comunicazione a tempo debito.Padre Giuseppe ha precisato che questa preparazione serve a stabilirequal è il linguaggio adatto alla <strong>di</strong>ffusione attuale del Vangelo, essendola Missione per tutti, anche per coloro che sono ‘lontani’.È emersa la raccomandazione <strong>di</strong> coinvolgere nella Missione anchequelle famiglie <strong>di</strong> stranieri, cristiani ortodossi o atei, che abitano nellanostra città, in gran numero anche nel centro storico. 5


Quaresima <strong>di</strong> fraternità <strong>2009</strong>“La nostra lettera siete voi” (2 Cor 3, 2)Cristo Gesù Redentore ci offre la sua Parola <strong>di</strong> vitaLa quaresima è tempo <strong>di</strong> conversione,<strong>di</strong> penitenza, <strong>di</strong> carità, <strong>di</strong> impegno spirituale,ma soprattutto <strong>di</strong> preghiera. Insiemenella comunità stiamo preparandole Missioni Popolari dell’anno prossimo,attuando la collaborazione <strong>di</strong> tuttie coinvolgendo coloro che offronobuona volontà e <strong>di</strong>sponibilità generosanell’ambito delle <strong>di</strong>eci zone pastorali<strong>della</strong> parrocchia. Il tema <strong>della</strong> quaresimasuggerito dalla <strong>di</strong>ocesi porta alpasso <strong>della</strong> 2 a lettera <strong>di</strong> san Paolo aiCorinti: “La nostra lettera siete voi, letterascritta nei nostri cuori, conosciutae letta da tutti gli uomini. È noto infattiche voi siete una lettera <strong>di</strong> Cristo, compostada noi, scritta non con inchiostro,ma con lo Spirito del Dio vivente, nonsu tavole <strong>di</strong> pietra, ma su tavole <strong>di</strong> cuoriumani” (2 a Cor 3, 2-3). San Paolo ciinvita ad essere tutti missionari attraversoil nostro cammino <strong>di</strong> fede e lanostra esperienza vissuta. Diventiamoconsapevoli <strong>di</strong> essere noi stessi una letterada leggere, il riflesso vivo <strong>di</strong> quelpiccolo vangelo scritto ogni giorno conle scelte e i gesti, anche i più semplicie abituali, del nostro vissuto, che si alimentadel grande Vangelo che è Gesùstesso. Ecco alcune proposte <strong>di</strong> spiritualitàper tutti per una quaresima<strong>di</strong> fraternità.Punti luce <strong>di</strong> ogni giornataOre 6.00 Lo<strong>di</strong> mattutine in canto conme<strong>di</strong>tazione personale(Chiesa <strong>di</strong> Sant’Orsola)Ore 7.00 Santa Messa con le Lo<strong>di</strong>(Cripta <strong>di</strong> Sant’Agape)Ore 8.00 Santa Messa con le Lo<strong>di</strong>(Duomo)Ore 9.00 Santa Messa con l’Ora me<strong>di</strong>ae me<strong>di</strong>tazione (Duomo)Ore 18.30 Santa Messa con il Vespro(Sant’Agape)Catechesi- Ogni venerdì dalle 9.30 alle 11.00 inSant’Agape Adorazione Eucaristica- Mercoledì in casa canonica ore 20.30Scuola <strong>della</strong> Parola <strong>di</strong> Dio- Mercoledì 11 - 18 - 25 marzo e 1aprile nei 30 Centri <strong>di</strong> Ascolto <strong>della</strong>Parola <strong>di</strong> Dio incontri <strong>di</strong> riflessione e<strong>di</strong> catechesi proposti a tuttiPreghiera- Preghiera in famiglia del buon cristianocon l’aiuto del libretto quaresimaleche si riceve il mercoledì delle Ceneriin Duomo, che in<strong>di</strong>ca un camminospirituale <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> preghiera- Santa Messa quoti<strong>di</strong>ana con la me<strong>di</strong>tazionequaresimale-Via Crucis ogni venerdì alle 15.00in Santa Maria oppure alle 20.45 neiluoghi in<strong>di</strong>cati delle quattro Quadre,mentre il venerdì 27 febbraio al CentroGiovanile 2000Recita quoti<strong>di</strong>ana del Santo Rosarioper la pace nel mondoSolidarietà- Una cassettina salvadanaio in famigliada ritirare in Duomo dalle balaustredegli altari laterali: <strong>di</strong>venta ognigiorno un richiamo alla solidarietà.- Il magro e il <strong>di</strong>giuno il mercoledì delleCeneri e il venerdì santo.- L’astinenza ogni venerdì <strong>di</strong> quaresimacon uno stile <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> sobrietà.Digiuno <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione caritativaIl frutto del <strong>di</strong>giuno quaresimale che sidepone nel salvadanaio è per la famenel mondo, secondo le in<strong>di</strong>cazioni dell’Ufficiomissionario <strong>di</strong> Brescia.Si può tenere in evidenza anchel’attenzione benefica alle opereparrocchiali (i restauri presso laChiesa <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore; ilavori in atto presso il Centro Giovanile2000 e il tetto del Duomo)in quanto la situazione economica<strong>della</strong> parrocchia ha bisogno <strong>di</strong> esseresostenuta.Metti in memoriaCi impegniamo nella nostra famiglia,soprattutto in quaresima, a dare a Dioil primo posto e a far sì che il nostromodo <strong>di</strong> vivere sia veramente degnodei figli <strong>di</strong> Dio. Faccio una proposta:leggere e rileggere il Vangelo secondoMarco, magari un capitolo ogni giorno,mentre si recitano le preghiere delmattino o <strong>della</strong> sera.Il cammino comunitarioIl cammino nostro comunitario spirituale<strong>della</strong> quaresima <strong>2009</strong> ci porta avivere alcuni momenti significativi.• Gli Esercizi Spirituali <strong>della</strong> Città dal1 all’8 marzo in Santa Maria• I Centri <strong>di</strong> Ascolto <strong>della</strong> Parola <strong>di</strong>Dio: mercoledì 11 - 18 - 25 marzo e 1aprile• La Via Crucis: i venerdì 27 febbraio,13 - 20 - 27 marzo e 3 aprile.• Le Quarantore : 5 - 6 - 7 - 8 aprile.• Il Triduo Pasquale: 9 - 10 - 11 aprile.• La Pasqua <strong>di</strong> Cristo Risorto: 12 - 13aprile.Siamo invitati ad accogliere volentieriquesti momenti salienti del camminoquaresimale comunitario.Vi auguro <strong>di</strong> cuore ogni beneIntenzione per il mese<strong>di</strong> marzo:don RosarioApostolato <strong>della</strong> Preghiera“Perché tutti gli uomini possanosentirsi figli <strong>di</strong> un unico Padre, affinchésia rimosso ogni ostacolosulla via che porta alla fraternitàe alla pace tra i popoli”.Questa intenzione <strong>di</strong> preghiera,espressa dai Vescovi, fa correre ilpensiero alle guerre che sono ancorain atto, tra popoli confinanti,i quali trarrebbero senza dubbiogrande vantaggio dalla coesistenzapacifica. Invece è un continuoscambio <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> luttianche fra le persone civili e innocenti.Evidentemente non bastanogli interventi <strong>di</strong>plomatici,senza l’aiuto <strong>di</strong> Dio: per questodobbiamo pregare. Inoltre occorreapplicare da buoni cristiani gliinsegnamenti del Vangelo quandosi tratta <strong>di</strong> accogliere, aiutaree non sfruttare indegnamente gliimmigrati dai vari Paesi. Se scappanodalla loro terra, vuol <strong>di</strong>reche là la vita è impossibile, spessoper cause naturali, altre volteper colpa <strong>di</strong> altri uomini.Preghiamo dunque il Signore,perché tocchi la mente e il cuored tante persone egoiste che nonhanno imparato l’amore per illoro prossimo.Ida Ambrosiani6


La storica preghiera<strong>di</strong> Papa Benedetto XVIad Auschwitz29 maggio 2006«Prendere la parola in questo luogo<strong>di</strong> orrore, <strong>di</strong> accumulo <strong>di</strong> crimini controDio e contro l’uomo che non haconfronti nella storia, è quasi impossibile- ed è particolarmente <strong>di</strong>fficilee opprimente per un cristiano, per unPapa che proviene dalla Germania.In un luogo come questo vengonomeno le parole, in fondo può restaresoltanto uno sbigottito silenzio: un silenzioche è un interiore grido versoDio: ‘Perché, Signore, hai taciuto?’».«Ci inchiniamo profondamente nelnostro intimo - ha detto ancora ilPapa - davanti alla innumerevoleschiera <strong>di</strong> coloro che qui hanno soffertoe sono stati messi a morte».Il Papa varca a pie<strong>di</strong> il cancello <strong>di</strong>Auschwitz, passa sotto la cinica iscrizione“Arbeit macht frei” (“il lavororende liberi”). In silenzio percorreil viale del campo fino al famigeratoBlocco 11: ci sono ad attenderloalcuni sopravvissuti allo sterminio,li saluta uno per uno. Prega davantial Muro <strong>della</strong> Morte, dove i nazistihanno fucilato migliaia <strong>di</strong> detenuti.Si ferma in preghiera nella cella <strong>della</strong>fame dove è morto San MassimilianoKolbe.Ad Auschwitz sono morte un milionee mezzo <strong>di</strong> persone. In tutti i lagernazisti hanno perso la vita do<strong>di</strong>ci milioni<strong>di</strong> persone, <strong>di</strong> cui sei milioni <strong>di</strong>ebrei e 500 mila zingari.«Sono qui - afferma Benedetto XVI- per implorare la grazia <strong>della</strong> riconciliazione;da Dio innanzitutto che,solo, può aprire e purificare i nostricuori; dagli uomini poi che qui hannosofferto».Ricorda la visita ad Auschwitz <strong>di</strong>Giovanni Paolo II nel 1979, quandoa cura <strong>di</strong> A. P.<strong>di</strong>sse: «Non potevo non venire quicome Papa».Il popolo polacco, accanto agli ebrei,è stato quello che più ha sofferto inquesto luogo: «Papa Giovanni PaoloII era qui come figlio del popolopolacco. Io sono qui come figlio delpopolo tedesco, e proprio per questodevo e posso <strong>di</strong>re come lui: “Nonpotevo non venire qui. Dovevo venire.Era ed è un dovere <strong>di</strong> fronte allaverità e al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> quanti hanno sofferto,un dovere davanti a Dio, <strong>di</strong> esserequi come successore <strong>di</strong> GiovanniPaolo II e come figlio del popolotedesco, figlio <strong>di</strong> quel popolo sul qualeun gruppo <strong>di</strong> criminali raggiunse ilpotere me<strong>di</strong>ante promesse bugiarde,in nome <strong>di</strong> prospettive <strong>di</strong> grandezza,<strong>di</strong> recupero dell’onore <strong>della</strong> nazionee <strong>della</strong> sua rilevanza, con previsioni<strong>di</strong> benessere e anche con la forza delterrore e dell’intimidazione, cosicchéil nostro popolo poté essere usato edabusato come strumento <strong>della</strong> lorosmania <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione e <strong>di</strong> dominio.Sì, non potevo non venire qui».Parla del mistero del silenzio <strong>di</strong> Dio.Cita il Salmo 44, il lamento d’Israelesofferente: «… Siamo messi a morte,stimati come pecore da macello.Svègliati, perché dormi, Signore?».«Ma noi - ha sottolineato - ci sbagliamose vogliamo farci giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Dio e<strong>della</strong> storia…».«Emettiamo questo grido davanti aDio, rivolgiamolo allo stesso nostrocuore, proprio in questa nostra orapresente, nella quale incombononuove sventure, nella quale sembranoemergere nuovamente dai cuoridegli uomini tutte le forze oscure: dauna parte, l’abuso del nome <strong>di</strong> Dioper la giustificazione <strong>di</strong> una violenzacieca contro persone innocenti;dall’altra, il cinismo che non conosceDio e che schernisce la fede in Lui».Poi si è recato nel vicino campo <strong>di</strong>Birkenau, il cosiddetto Auschwitz 2,che con i suoi quattro forni crematoriera una delle più organizzate macchine<strong>di</strong> morte. Giunge davanti almonumento internazionale dove cisono le ventidue lapi<strong>di</strong> che, in varielingue, ricordano tutte le vittime delcampo <strong>di</strong> sterminio. Si ferma in preghieradavanti a ciascuna lapide.Nel cielo piovoso <strong>di</strong> Birkenau si stagliaall’improvviso un arcobaleno.Il Papa parla <strong>della</strong> lapide ebraica:«I potentati del Terzo Reich volevanoschiacciare il popolo ebraico nellasua totalità, eliminarlo dall’elencodei popoli <strong>della</strong> terra. Allora le paroledel Salmo “Siamo messi a morte,stimati come pecore da macello” siverificarono in modo terribile: in fondo,con l’annientamento del popoloebraico, quei criminali violenti intendevanouccidere quel Dio che chiamòAbramo, che parlando sul Sinaistabilì i criteri orientativi dell’umanitàche restano vali<strong>di</strong> in eterno».«Con la <strong>di</strong>struzione d’Israele - nota -volevano, in fin dei conti, strappareanche la ra<strong>di</strong>ce su cui si basa la fedecristiana, sostituendola definitivamentecon la fede fatta da sé, la fedenel dominio dell’uomo, del forte».C’è poi la lapide in lingua polacca.«Si voleva cancellare un popolocome soggetto storico autonomo perrenderlo schiavo» afferma il Papa.Un’altra lapide è quella scritta nellalingua dei Sinti e dei Rom: «Anchequi si voleva far scomparire un interopopolo… annoverato tra gli elementiinutili <strong>della</strong> storia universale».Da Birkenau si elevano preghierein varie lingue: rom, russo, polacco,ebraico, inglese. Risuona il Kad<strong>di</strong>sh,canto ebraico per il lutto. Il Papa innalzaa Dio una preghiera in tedesco:«HERR, DU BIST DER GOTTDES FRIEDENS…».«Signore, tu sei il Dio <strong>della</strong> pace,tu sei la pace stessa;un cuore che cerca il conflittonon ti può capireuna mente orientata alla violenzanon ti può comprendere.Conce<strong>di</strong> che tutti coloroche vivono nella concor<strong>di</strong>aperseverino nella pace,e tutti coloro che sono <strong>di</strong>visisi riconcilino». 7


Sport a <strong>Chiari</strong>: luci e ombreUno dei più importanti patrimoni<strong>della</strong> comunità clarenseè rappresentato dalla vivacitàe dalla varietà delle attività sportive.Lo sport a <strong>Chiari</strong>, che lo si veda comepratica attiva o come partecipazioneda spettatori agli eventi più importanti,ha tutti i numeri e le caratteristicheper entrare nel novero delle tra<strong>di</strong>zionilocali. Vi sono dei settori che ormai siavvicinano a celebrare il loro centenario.Basti pensare al calcio, al ciclismo,ed anche all’atletica. Possiamovantare figure <strong>di</strong> assoluto rilievo nazionalequale il ciclista Olmi, il calciatoreFesta, la tennista Passi ed anchealtri vali<strong>di</strong> protagonisti nelle specialitàatletiche. Citando persone <strong>di</strong> vari perio<strong>di</strong>e <strong>di</strong> varie età ve<strong>di</strong>amo proprioche lo sport vive a <strong>Chiari</strong> in una situazione<strong>di</strong> continuità. Tanto questo èvero che ancora oggi abbiamo, in varisettori, rappresentanti eccellenti.Alcune società hanno cambiato denominazione,sono entrate in organizzazioni<strong>di</strong>verse ed hanno cambiato l’ambito<strong>di</strong> attività, ma il loro cammino èproseguito. La continuità poi si esprimenon solo nella durata negli annima anche in una creatività che ha incrementatol’offerta a molti citta<strong>di</strong>ni.Da parte <strong>di</strong> tanti clarensi sono stateaccolte le novità proposte da nuovisettori e da nuove <strong>di</strong>scipline, con ilrisultato <strong>di</strong> ampliare l’offerta. Questofatto, nel corso degli ultimi decenni,ha favorito la <strong>di</strong>ffusione <strong>della</strong> praticasportiva a più fasce sociali e d’età.Possiamo citare il settore amatorialenel calcio, maschile e femminile,nella pallavolo, o ancora l’attività delGruppo Sport Alternativi. Ma meritaattenzione anche l’attività delle palestreprivate, che comunque rappresentanouna presenza positiva.Ufficialmente a <strong>Chiari</strong> si possono contarepiù <strong>di</strong> trenta società sportive: sipuò immaginare in alcune migliaia ilnumero dei praticanti. Si svolgonoanche manifestazioni altamente spettacolarie <strong>di</strong> particolare attrattiva: citiamoil salto con l’asta in piazza, cheha registrato risultati <strong>di</strong> portata mon<strong>di</strong>ale,ed anche la cronometro a squadreciclistica <strong>di</strong> settembre, le manifestazioni<strong>di</strong> badminton e quelle del minivolley.Su che supporti si regge questa granderealtà? Il primo merito va attribuitoalla passione ed alla generosità <strong>di</strong> ungrande numero <strong>di</strong> persone che volontariamenteprestano la loro opera e<strong>di</strong>l loro tempo come <strong>di</strong>rigenti, accompagnatori,tecnici ed amministratori.In questo caso non c’è praticamente<strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> categoria o specialità.Si può sottolineare anche lo sforzoche viene compiuto per raggiungerequella professionalità che ormai è richiestaa chi opera nel settore sportivoe che riguarda gli aspetti tecnici,organizzativi ed amministrativi.L’Amministrazione Comunale, da partesua, cerca <strong>di</strong> rispondere alle proprieresponsabilità prima <strong>di</strong> tutto provvedendoalla realizzazione, o al completamento,delle strutture ed alla loromanutenzione, poi cercando <strong>di</strong> dareor<strong>di</strong>ne e coor<strong>di</strong>namento alle variemanifestazioni. La sistemazione <strong>di</strong>alcuni impianti ha permesso anchel’organizzazione <strong>di</strong> manifestazioni <strong>di</strong>Atletica <strong>di</strong> livello nazionale. L’Amministrazioneelargisce anche alcunicontributi economici. Ci permettiamo<strong>di</strong> rimarcare che attualmente resta unpo’ accantonato il compito del ComitatoSportivo.Ma lo sport ha bisogno <strong>di</strong> investimenti.Molte volte abbiamo sentito <strong>di</strong>scuterela questione degli sponsor e <strong>della</strong>loro scarsità, tuttavia non mancanosostegni economici alle nostre società.Certamente non sono in tutti i casisufficienti, e certamente, in alcuni casiè bene conoscere le intenzioni dellosponsor (scusate la cattiveria, ma èsuccesso). Ci è capitato anche <strong>di</strong> scoprireche spesso gli sponsor sono gliatleti stessi, o i genitori dei più giovani,che affrontano alcune spese. Nonlo ve<strong>di</strong>amo come il peggiore dei mali,ma come un gesto <strong>di</strong> partecipazionee segno <strong>di</strong> appartenenza.È il caso <strong>di</strong> sottolineare che non sonorari i casi nei quali le organizzazionisportive si prestano alla collaborazionecon la scuola.Siamo dell’idea che offrire ai ragazzi,o ai bambini, delle opportunità <strong>di</strong>scelta, o delle attività motorie <strong>di</strong>versamentein<strong>di</strong>rizzate, sia un’offerta positivache però deve fare i conti contempi, strutture e programmazioneeducativa e <strong>di</strong>dattica.Molte delle attività sportive hannoavuto origine nell’Oratorio o in realtàcon scopi sociali. Ecco allora chenegli statuti, e si spera, nella pratica,vengono tenute presenti alcune finalitàfondamentali. Sono quella ricreativa,quella aggregativa (va bene ancheil bar sport), quella formativa. Lafinalità integrativa, se prima riguardavale fasce sociali o la <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> alcunepersone, ora si amplia in considerazionedel fenomeno dell’immigrazione.In questo caso lo sport, edè <strong>di</strong>mostrato, è uno dei settori privilegiatiper la promozione dell’integrazione.Specialmente per i ragazzi nonc’è momento migliore <strong>di</strong> incontro econoscenza che quello del gioco.Ci sembra che da tutto questo escaun quadro positivo dello sport clarense.In una situazione così complessa egrande ci saranno anche zone d’ombra:invitiamo tutti a riflettere ed aoperare.Approfittiamo <strong>di</strong> questa pagina perrivolgere alle società sportive l’invitoad attivare o aggiornare regolarmenteil loro sito internet. Quelli ben curatisono anche molto seguiti.Questi sono i tempi che corrono.Bruno Mazzotti8


27 gennaio <strong>2009</strong>Uno spettacolo sulla Shoah,per non <strong>di</strong>menticarePer la ricorrenza <strong>della</strong> Giornata<strong>della</strong> Memoria, alcune classidell’ITCG “L. Einau<strong>di</strong>” hannoavuto la possibilità <strong>di</strong> assistere allospettacolo “Il peso dell’aria” <strong>di</strong> MirkoDi Martino, regia <strong>di</strong> Renato Sorciano,in Villa Mazzotti, a <strong>Chiari</strong>.Una rappresentazione <strong>di</strong>versa, coinvolgente,che grazie all’utilizzo <strong>di</strong> una scenografiapovera ed essenziale è riuscitacomunque a trasmettere forti emozioni,ma soprattutto il dolore <strong>di</strong> un ecci<strong>di</strong>o:l’uccisione <strong>di</strong> 1600 ebrei, in unpaesino <strong>della</strong> Polonia prima ancorache arrivassero i tedeschi.La vicenda, tratta da una storia vera,viene raccontata tramite flash back introdottinei <strong>di</strong>aloghi dei personaggi, ilSindaco e sua moglie, con l’aiuto <strong>di</strong>una voce narrante, la quale chiarisce ifatti accaduti.La scenografia si presenta nuda, gli unicielementi in scena sono una se<strong>di</strong>a eun tavolo, una bacinella d’acqua, dovei personaggi lavano le loro mani sporchedel sangue degli ebrei, e poi pietree candele che alludono rispettivamentealla terra colpita da violenza irrazionalee alla necessità <strong>di</strong> profumare l’ariaRingrazio questa spettabile redazioneper l’articolo apparso sulnumero del gennaio scorso, nelquale il vostro Guerino Lorini haraccontato i miei anni <strong>di</strong> lavoro inferrovia e la mia passione per lascultura del legno.Mi complimento con voi per lenotizie, le informazioni e i raccontisulla nostra città e la nostra genteche puntualmente, ogni mese, cioffrite dalle pagine del bollettino.Sentitamente.Gabriele Lenzache sa <strong>di</strong> cadavere e che penetra nellapelle. Infatti il titolo <strong>di</strong> quest’opera teatralevuole riprendere la pesantezza <strong>di</strong>un’atmosfera meschina e ipocrita nellaquale i citta<strong>di</strong>ni del paesino polacco sinascondono <strong>di</strong>etro false verità.L’atmosfera cupa è sottolineata daglieffetti luce, accompagnati da musicheparticolarmente coinvolgenti, drammatichee malinconiche nei momentipiù intensi.Inizialmente la donna appare come sefosse una delle tante vittime, ma pianopiano lascia trasparire la volontà <strong>di</strong> rimanerechiusa in se stessa, nel suo dolore<strong>di</strong>staccandosi dal mondo esternoin una verità non detta. Il tempo perlei si è fermato al giorno dell’ecci<strong>di</strong>o:chiusa in casa, ormai malata del suodolore tra candele accese e grida immaginarieche le risuonano in testa.L’esasperazione la porta allo scioglimentodelle sue emozioni fino a confessarequello che vide “quel giorno”al marito, un classico “arrampicatoresociale” che rimase sindaco prima,durante e dopo la guerra.La donna è stata quasi uno strumentonelle mani del marito, che inizialmentela usa per apparire<strong>di</strong> fronte alla suagente come citta<strong>di</strong>nomodello, e infinela utilizza come simbolo<strong>della</strong> memoriadell’errore, una parolausata come giustificazione.Emerge la passività<strong>di</strong> lei, che si rivelaun’opportunista:ha scelto <strong>di</strong> nonscegliere, per evitarequelle responsabilitàche avrebbero potuto sporcarlela coscienza. Così si lascia con<strong>di</strong>zionaredalle parole del coniuge, con iltentativo <strong>di</strong> giustificare l’ecci<strong>di</strong>o. Unarisposta razionale né il sindaco né lamoglie l’hanno saputa dare perché inrealtà non esiste. Sono solo stati capaci<strong>di</strong> mentire e la prova <strong>di</strong> questoè il monumento nella piazza del paesecon inciso: “1600 ebrei uccisi permano dei tedeschi”.Deludente l’evoluzione <strong>della</strong> psicologiadel personaggio femminile: nel momentoin cui avrebbe potuto riprenderein mano la sua vita, ricominciandoin sincerità, decide ancora una volta <strong>di</strong>rimanere lo strumento del marito.Sinceri complimenti vanno agli attoriche hanno interpretato i rispettivi ruoliin modo veramente sublime grazie alleloro elevate capacità recitative. Unospettacolo intrigante da non perdereassolutamente, che ruba solamentecinquanta minuti del vostro tempo!Lo spettacolo si inserisce all’interno <strong>di</strong>una manifestazione che intende commemorare,anche con il “Giorno delRicordo”, gli ecci<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui si è macchiatoil XX secolo.Perché ciò che è stato non si ripeta.La manifestazione è stata organizzatadall’ITCG “L. Einau<strong>di</strong>” con il contributodell’Amministrazione Comunale<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>, Assessorato alla cultura e incollaborazione con il comune <strong>di</strong> Castelcovati,dove lo spettacolo è statoreplicato la sera <strong>di</strong> sabato 24 gennaio.Marzia Giofrè, Cristina Zanar<strong>di</strong>(4a LAC ITCG “L. Einau<strong>di</strong>”)9


a cura <strong>di</strong> Elia FacchettiZona N. 3: signori in carrozza!in carrozza! È inpartenza il treno per la“Signorizona n. 3. Ferma a...”.Considerato che ci troviamo alla stazione<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>, questo potrebbe esserel’annuncio che da inizio al nostroviaggio nella zona n. 3. L’orologio<strong>della</strong> torre che spicca in fondo alviale Marconi ci comunica che sonole ore quin<strong>di</strong>ci e noi, che non siamole Ferrovie dello Stato, partiamo conperfetta puntualità. Salutiamo le villeliberty che si affacciano sul viale,villa Corridori e la signora Lilianacon le sue centinaia <strong>di</strong> presepi, edopo un breve tratto ecco piazza delGranaio.Qui, fino a pochi anni fa, sorgeva ilConsorzio Agrario Provinciale con isuoi vecchi magazzini che ora hannoceduto il posto ad un moderno agglomerato<strong>di</strong> abitazioni, uffici e spazicommerciali. Sullo sfondo incombeil profilo delle Trafilerie Carlo Gnutti,che viene rallegrato dagli zampilli <strong>di</strong>una moderna fontana: <strong>della</strong> vecchiatra<strong>di</strong>zione conta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> non èrimasto che il nome.Intatta, invece, è la chiesa <strong>della</strong> SantissimaTrinità che ci attende al <strong>di</strong> là<strong>della</strong> strada. È lì pressappoco dal millequattrocentoed è la fedele testimone<strong>di</strong> tante trasformazioni, <strong>di</strong> un oratorioardentemente voluto da monsignorLombar<strong>di</strong> e del successivo fallimento,<strong>di</strong> un teatro e del suo declino,<strong>di</strong> bambini che in file perfette le passavanoaccanto per andare “alla colonia”,<strong>di</strong> sportivi che tornavano dallapartita, tristi o sbruffoni, <strong>di</strong>pendevadall’esito <strong>della</strong> partita stessa.Ne avrebbe da raccontare la vecchiachiesetta: dei ragazzi che la domenicafacevano il bagno nella roggia piùDa sinistra, in senso orario: la chiesa <strong>di</strong> San Giacomo vista da una particolareangolazione; la chiesa <strong>della</strong> Ss. Trinità; la nuova fontana in piazza del Granaio;l’interno <strong>della</strong> chiesa <strong>di</strong> San Giacomo.avanti (poi è stata costruita la piscina),dei sacrifici delle tante famigliedelle case comunali, senza <strong>di</strong>menticarei <strong>di</strong>rimpettai, gli Antonelli e Giuliocon la sua bicicletta.Ricordo com’era una volta il palazzoCavalleri e quell’officina là all’inizio,dove ora c’è la sezione dell’Universitàdegli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Brescia per il corso<strong>di</strong> laurea in infermieristica.La sosta è finita, si riparte e muta ancheil paesaggio. Via Silvio Pellico ciintroduce nella zona industriale. Nonpiù ville liberty o moderni residence,ma la realtà lavorativa particolarmentedura e <strong>di</strong>fficile in questo periodo.Le vie sono de<strong>di</strong>cate ai vecchilavori, ai sellai, ai conciatori ed aitintori, ma qui si lavora il ferro ed ilmarmo e le scintille delle saldatrici illuminanogli interni delle officine.Buon lavoro, ragazzi e mi raccomando:fate attenzione alla sicurezza!Il nostro viaggio prosegue ora percorrendovia Bernardelli, verso via Milanoe successivamente verso il centroattraversando villaggi sorti negli ultimidecenni del secolo scorso. Sonovillette singole o a schiera, ben or<strong>di</strong>nateed allineate, ma dato il climaancora rigido le strade sono deserte,i giar<strong>di</strong>ni ancora spogli ed il nostropassaggio viene salutato soltanto daicani che, al <strong>di</strong> là delle recinzioni, ciaccompagnano con il loro abbaiare.Ed eccoci giunti alla scuola Toscanini,ai suoi ragazzi che pensiamo desiderosi<strong>di</strong> imparare ed agli insegnantiche premurosi li accompagnano.Poi via Tagliata ed il Centro Giova-10


nile 2000 è subito lì, pronto a completarein modo armonico la crescitadei ragazzi.Ancora una piccola deviazione e,tornati in via Roccafranca, ci appareun’altra chiesetta, quella de<strong>di</strong>cataa San Giacomo e da lì, in un batterd’occhio siamo nella piazzetta che,una volta, veniva chiamata “al mercatdei pòi”.Erano tempi in cui “dò fomne e ‘nagalina le fàa al mercat töta matina”,ma erano anche tempi in cui le nostremamme o nonne davvero facevanofatica a mettere insieme il pranzocon la cena. Ora non ci sono piùpolli o galline e se comunementeviene chiamata Piazza Tirana… beh!Un motivo ci sarà.Viale Teosa ci riporta velocementeverso via Milano e verso la stazione.E don Fabio, idealmente nostro capotreno,annuncia: “<strong>Chiari</strong>, stazione<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>. Questa è l’ultima fermata:i signori passeggeri sono pregati <strong>di</strong>scendere”.Non appartengo alla zona 3 e nemmenoalla quadra <strong>di</strong> Cortezzano, eppurela chiesa <strong>di</strong> san Giacomo mi èparticolarmente cara. È lì, <strong>di</strong>fatti, cheogni anno ci troviamo con parenti edamici per ricordare e pregare per i nostrigenitori defunti. La signorina Li<strong>di</strong>aMetelli ci accoglie sempre con affabilitàe, grazie soprattutto a lei, la chiesaè sempre impeccabile e decorosa. È,quella <strong>di</strong> san Giacomo, una chiesa <strong>di</strong>origini antiche che per anni fu <strong>di</strong> proprietà<strong>della</strong> quadra <strong>di</strong> Cortezzano.Originariamente costituiva un passaggioobbligato per chi intendevaandare verso Milano perché, comericorda in un suo libro Mino Facchetti“lo stradone, com’era popolarmentechiamato fino a pochi annifa, superata da est ad ovest la curvadel Consorzio e giunto al ponteMarengo, piegava verso l’abitato citta<strong>di</strong>no(ora viale Teosa) e, all’altezza<strong>di</strong> Piazzetta <strong>di</strong> Polli, puntava sullachiesa <strong>di</strong> San Giacomo, la superavae a destra riprendeva l’attualecorso. L’attuale tratto <strong>di</strong> via Milanoche, partendo dal ponte del Marengo,tira dritto verso Urago, venne costruitosubito dopo la prima guerramon<strong>di</strong>ale”.Se ne sta quin<strong>di</strong>, questa cinquecentescachiesetta, incastonata tra unascuola elementare ed il giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong>un palazzo e, quando il traffico ancoranon era troppo intenso, sotto ilsuo portichetto la gente sostava volentieriper due chiacchiere ed i ragazzigiocavano a biglie. Ora l’esternoun po’ denota l’usura prodottadagli anni, ma non così l’interno cheappare decisamente accogliente eben tenuto.La chiesa fu oggetto anche dell’attenzionedel prevosto Morcelli che,all’inizio del suo operato a <strong>Chiari</strong>(1791) annotava <strong>di</strong> voler “aggiungeredue cappelline a San Giacomo”.Alcuni anni dopo, annota sempre ilMorcelli, il 29 settembre 1814 “vi fula bene<strong>di</strong>zione <strong>della</strong> nuova cappella<strong>di</strong> san Michele in San Giacomo,in<strong>di</strong> mentre si apparava l’altare, seguìsinfonia a stromenti a fiato, <strong>di</strong>poila Messa solenne, e all’Evangelio ilpanegirico del santo”.L’anno successivo, in quella cappella,venne collocato il nuovo quadroraffigurante “San Michele Arcangeloche combatte il demonio”, opera<strong>di</strong> Giuseppe Teosa. Successivamente,verso la fine del 1800, venne costruitala casa del custode, l’altare delSantissimo e quin<strong>di</strong> la cappella de<strong>di</strong>cataall’apparizione <strong>della</strong> Madonna<strong>di</strong> Lourdes che ignoti ladri, annifa, derubarono dei preziosi offerti daifedeli.Con il passare degli anni l’incuria degliuomini procurò gravi danni allachiesa, agli arre<strong>di</strong> ed alle opere inessa contenute, fino a quando monsignorFerrari decise il suo recupero.La signorina Li<strong>di</strong>a, con la valida collaborazione<strong>di</strong> amiche, non si tirò in<strong>di</strong>etroe <strong>di</strong>ede il via ai lavori. La chiesavenne pulita e si iniziarono le opere<strong>di</strong> restauro che proseguirono per<strong>di</strong>versi anni ridando smalto agli affreschi<strong>della</strong> volta ad ombrello ed aglistucchi del Seicento. Le statue ligneedell’altare <strong>di</strong> San Gottardo vennerorestaurate, come pure le magnifichevia Crucis che rischiarono <strong>di</strong> esseremandate al macero <strong>di</strong>menticate com’eranoin soffitta. Infine si provvidealla messa a norma degli impianti.Ora che l’interno è sistemato, l’attenzioneè rivolta alle pareti esterne, soprattuttoalla facciata.Il motore si è già messo in moto, larichiesta <strong>di</strong> autorizzazione alle BelleArti è stata inoltrata e si spera chesan Giacomo voglia dare una spintaalla pratica. 11


Visitiamola Biblioteca MorcellianaContinuiamo la nostra visitavirtuale, interrotta in gennaio.Passiamo dal piano terra alprimo piano; a sinistra <strong>della</strong> scalinataci accoglie l’elegante Sala-stu<strong>di</strong>o<strong>della</strong> Biblioteca Morcelliana che, daquasi due secoli (1822), è a <strong>di</strong>sposizione<strong>di</strong> ricercatori, studenti e stu<strong>di</strong>osi,collocandosi in ambito provincialeal secondo posto, storicamente,per un “servizio pubblico” dopola Queriniana <strong>di</strong> Brescia. La bibliotecasi snoda, lungo sale con paretiinteramente ricoperte da tomi rari epreziosi, da via Varisco a via Cavalli.Camminando nel silenzio misteriosodelle sale, osservando i volumiantichi coperti in pelle o in pergamena,i dorsi incisi a foglia d’oro, lepreziose xilografie delle cinquecentine,le carte geografiche settecentescheacquerellate a mano, le acquefortidelle planches <strong>di</strong> una delle primee<strong>di</strong>zioni (quella “livornese”) dell’Encyclopé<strong>di</strong>e,sfogliando le pagine<strong>di</strong> antichi tomi, la cui carta “canta”,non possiamo non sentirci avvolti daun’aura magica, fatta <strong>di</strong> suggestionied evocazioni; ed emerge il ricordo<strong>di</strong> Stefano Antonio Morcelli, fondatore(lascito del 1817) <strong>della</strong> bibliotecache non poteva non portare il suonome. Il primo saloncino, eretto dall’architettoVigliani, conserva propriola libreria (anche gli splen<strong>di</strong><strong>di</strong> scaffali)secondo l’impianto biblioteconomicovoluto da Morcelli che, prima<strong>di</strong> tornare a <strong>Chiari</strong> come prevosto,era stato anche bibliotecario pressola potente e ricca famiglia Albani<strong>di</strong> Roma. Attualmente la bibliotecaconsta <strong>di</strong> circa 70.000 volumi astampa, tra cui 56 incunaboli (conservatiin cassaforte), 1500 cinquecentine,migliaia <strong>di</strong> rare e<strong>di</strong>zioni deisecoli XVII-XVIII. Circa duemila manoscritti,fra cui duecentocinquantapergamene e documenti notarilidei secoli XII-XVIII, arricchiscono lararità e preziosità delle raccolte, costituitesicon il trasferimento <strong>di</strong> librerieconventuali e per aggregazione <strong>di</strong><strong>di</strong>verse donazioni private, che continuanotuttora. Ad esempio, le ultimesale conservano il fondo donLuigi Funazzi (ca. 7000 volumi), labiblioteca del filosofo Luciano Parinetto(circa 7000 volumi), il fondoavvocato Daniele Bonicelli con pregiatee<strong>di</strong>zioni (ca. 3000 volumi, secc.XVI-XIX) e il Fondo Ginnasio Morcelli(ca. 2000 volumi). Particolarmenteprezioso per antichità, integritàe ricchezza <strong>di</strong> contenuti è il complessoarchivistico formatosi nel corso<strong>di</strong> duecento anni grazie al confluire<strong>di</strong> numerosi fon<strong>di</strong> pubblici e privati.Si tratta <strong>di</strong> una consistente massa<strong>di</strong> documentazione cartacea e pergamenacea-buste, registri, lettere epergamene- dal XIII al XX secolo. Siconservano l’Archivio storico del Comune<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> (secc. XIII-XIX), delleQuadre (1432-1924) e dell’OspedaleMellini (secc. XVII-XVIII); del MonteBiade (sec. XV), del Monte <strong>di</strong> Pietà(sec. XVI), <strong>della</strong> Congregazione <strong>di</strong>Carità (sec. XIX) e del Pio luogo deipoveri (sec. XVI). Di grande interesseil fondo archivistico, recentementeacquisito, del Consorzio irriguo Seriolavecchia (1347-1987), del Consorzioirriguo Seriola Nuova (1347-1947) e del Consorzio irriguo SeriolaBajona (1833-1896). Le carte private<strong>di</strong> Stefano Antonio Morcelli, PietroB. Repossi, Fer<strong>di</strong>nando Cavalli, LodovicoRicci, Giorgio Sommi Picenar<strong>di</strong>,Giovanni Turotti, Fausto Caravaggi,Berna<strong>di</strong>no Varisco, GiuliaDall’alto in basso: pagina dei PactaDatiorum, co<strong>di</strong>ce cartaceo del XV secolo;frontespizio degli “Statuta et or<strong>di</strong>nationesclararum”, co<strong>di</strong>ce cartaceodel XVI secolo; coperta <strong>di</strong> incunabolocon testo <strong>di</strong> Tommaso d’Aquino12


Varisco, Luigi Rivetti, Giuseppe Tambelli,Vittorio Pelati (con documentazionefotografica), Luigi Funazzi (con10.000 fotografie su <strong>Chiari</strong> e i Clarensi),Augusto Pellegrini (con notevoledocumentazione fotografica dell’attivitàchirurgica presso l’OspedaleMellini nel primo Novecento) e AngeloRanzenigo (con documentazionecartografica) e gli archivi familiaridelle Famiglie Bigoni (secc. XVIII-XIX), Maffoni (secc. XVIII-XIX), Rota(secc. XIX-XX) e Federici (secc. XIX-XX), ricchi <strong>di</strong> testimonianze ed informazionisulla cultura, sul gusto e sullescoperte dei tempi, sono particolarmentepreziosi per evocare e ricostruirenon solo i momenti <strong>di</strong> vita egli impegni profusi dalle persone, maanche gli eventi storici, scientifici edartistici <strong>di</strong> un’epoca.(continua)Ione BelottiPRESBITERIO DELLA COMUNITÀPARROCCHIALE DI CHIARIMons. Rosario VerzelettiVia Morcelli, 7030/711227don Alberto BoscagliaVia Tagliata, 2328 8163662 - 030/70073207don Fabio MottinelliVia Garibal<strong>di</strong>, 5030/711136don Giovanni AmighettiP.za Zanardelli, 2328 1416742 - 030/7000667don Valentino BosioVia Garibal<strong>di</strong>, 5030/711154don Davide CarsanaP.za Zanardelli, 2030/7002087Interno <strong>della</strong> sala Morcelli, oggetto <strong>di</strong> recenti restauriOrari <strong>di</strong> aperturaMartedì e sabato: ore 14-18; mercoledì e giovedì: ore 9-13.Per laboratori <strong>di</strong>dattici e visite guidate anche in altri giorni e orari, solosu appuntamento.Banche datiRegistri informatizzati e su CD-Rom; catalogazione SIRBeC e su CDrom: incisioni, opere storico-artistiche e beni storico-militari.On line: www.lombar<strong>di</strong>astorica.it e www.lombar<strong>di</strong>abeniculturali.it perArchivi, opere storico-artistiche, stampe; manus.iccu.sbn.it per i nostrimanoscritti me<strong>di</strong>evali.Servizi offerti: apertura al pubblico per se<strong>di</strong>ci ore settimanali; laboratori<strong>di</strong>dattici (Dagli amanuensi al libro a stampa; Il mondo degli archivi;Scopriamo le seriole!; Alla scoperta delle ra<strong>di</strong>ci europee: il mito greco;De animalibus pictis: tra scienza ed immaginazione; Illustri clarensi); visitaguidata <strong>della</strong> sala storica Morcelli; giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o; serate culturali(“Colloqui filosofici”, “Geometria segreta dei pittori”…); mostre (“Icolori del libro antico”, “Hic sunt monstra: animali celesti, terrestri e acquaticinelle incisioni delle cinquecentine <strong>della</strong> biblioteca Morcelliana”,“Le cinquecentine restaurate”, “Documenti pubblici e privati pergamenacei”,“Sanare le ferite <strong>della</strong> guerra: documentazione fotografica e iconograficadall’archivio Pellegrini”, “Le cinquecentine <strong>della</strong> Morcellianae<strong>di</strong>te a Brescia”); servizi e<strong>di</strong>toriali (I Quaderni <strong>della</strong> Fondazioni, stampa<strong>di</strong> manoscritti <strong>della</strong> Morcelliana: “Le memorie <strong>della</strong> prepositura clarense”(2007); “I francesi a <strong>Chiari</strong> (2004)”, “Memorie sincrone <strong>di</strong> G.B.Rota” (<strong>2009</strong>); atti <strong>di</strong> convegni e giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o: “Isidoro Clario”,“Augusto Pellegrini”, “Alessio Antonio Rota”.don Angelo Piar<strong>di</strong>V.le Mellini tr.I, 2don Mario RusichVia De Gasperi, 18030/7000930030/711372UFFICIO PARROCCHIALE030/7001175don Antonio FerrariVia Palazzolo, 1030/7006811don Gianni PozziVia Palazzolo, 1030/712356 - 333 3367973don Luca CastelliVia Palazzolo, 1340 5638014 - 030/7000959don Silvio GalliVia Palazzolo, 1030/7002200CENTRALINO CURAZIA S. BERNARDINO030/71235613


Associazione Calima O.N.L.U.S.Un giorno <strong>di</strong> parecchi anni fa, trail gruppo <strong>di</strong> amici è arrivata lanotizia: “Pierino <strong>della</strong> Longa” èentrato in seminario.Ambientazione: la Longa, piccola cascinainserita in una ridente localitàagreste, persa nel verde dei campi edei boschi sulle rive del fiume Oglio alconfine tra i comuni <strong>di</strong> Roccafranca e<strong>di</strong> Orzinuovi, collegata da una stra<strong>di</strong>nastretta e tortuosa a quel tempo totalmentesterrata, che non finiva mai…lunga... lunga... longa... longa…La strada che da Orzinuovi porta appuntoalla cascina Longa, ad un certopunto del suo percorso tocca unluogo pio e ricco <strong>di</strong> storia antica, chenel tempo ha visto concentrarsi tra lesue mura raccolte <strong>di</strong> fedeli in preghiera,momenti <strong>di</strong> sofferenza causati dalleepidemie, che nel tempo che fu invaseroqueste terre, il lavoro paziente <strong>di</strong>bonifica e conversione che i frati neltempo antico eseguirono fianco a fiancocon i conta<strong>di</strong>ni del posto; un luogoche tuttora rimane nella memoria enel cuore <strong>di</strong> chi abita in quelle contradee non solo: il Convento dell’Aguzzano,che con la sua piccola chiesa rimanesegno indelebile <strong>di</strong> vita vissuta e<strong>di</strong> esperienze con<strong>di</strong>vise.Il Convento dell’Aguzzano è <strong>di</strong>ventatoper Piero Marchetti Brevi il luogo<strong>di</strong> riferimento, un punto car<strong>di</strong>naleper orientarsi e per creare un coinvolgimento<strong>di</strong> conoscenti e non, amici eparenti, che a partire dalle centinaia<strong>di</strong> ragazzi degli oratori, ospitati sapientementee con <strong>di</strong>sponibilità non comune,da parte <strong>di</strong> papà Francesco emamma Maria, con le sorelle Marcella,Giuliana e Giuseppina, hanno ravvivato,vivendo intensamente interegiornate tra i boschi, i prati e il gretodel fiume con il vociare, con le grida, icanti, le corse, i giochi e le lunghe pedalatein bicicletta.Queste, insieme a tante altre esperienzeche hanno accompagnato Pieronel suo percorso da seminarista, hannocontribuito ad arricchire il suo bagaglioumano e spirituale, lanciandosisenza risparmiarsi, una volta <strong>di</strong>ventatoDON, nelle parrocchie <strong>di</strong> Sant’Antonio<strong>di</strong> Brescia e in quella <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>,dove ha saputo entrare in “vera” comunionecon le persone, con i giovani,con i ragazzi, con gli adulti… insommacon tutti quanti, creando e motivandoesperienze, iniziative, manifestazioni,gruppi… dove con maestria riuscivaa coinvolgere a trecentosessanta gra<strong>di</strong>chiunque si avvicinasse a lui.Un bel giorno, come un tam tam, si<strong>di</strong>ffonde la notizia: “don Piero va inmissione”. I ben informati erano a conoscenzache già da qualche tempobolliva in pentola questa idea.Detto fatto, settembre 2007, dopo avereffettuato un tour pastorale presso lecomunità, i gruppi, i conoscenti, gliamici vecchi e nuovi, per un saluto eduno scambio <strong>di</strong> reciproca con<strong>di</strong>visione<strong>della</strong> scelta, delle perplessità e delleincertezze che il nuovo porta semprecon sé, fatta tappa in Portogallo peracquisire le basi <strong>della</strong> lingua, l’aereo <strong>di</strong>don Piero decolla per un altro viaggio,un’altra tappa <strong>della</strong> sua vita, per atterrarenel lontano Mozambico, dove unanuova comunità, lo aspetta nella parrocchia<strong>di</strong> Morrumbene.Qui inizia, in un ambiente che è <strong>di</strong>versodalla sua ridente e verdeggiantecampagna, non ci sono i boschi, nonci sono le ridenti acque del suo fiumeOglio, non ci sono i compagni <strong>di</strong> viaggioincontrati nelle comunità parrocchiali,ma c’è altro e <strong>di</strong> più, tutto questoè entrato prepotentemente nel suointimo nel suo bagaglio <strong>di</strong> sentimenti,<strong>di</strong> affetti e <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> volontà, che loha portato imme<strong>di</strong>atamente a lavorarecome suo solito, senza risparmiarsi.La valanga <strong>di</strong> idee e <strong>di</strong> iniziative rivoltealle persone ed ai bambini del posto,che don Piero con gli altri religiosi <strong>della</strong>Missão São João Baptista de Morrumbenerealizzano e stanno stu<strong>di</strong>ando<strong>di</strong> realizzare, non possono passareinosservate. Da qui parecchi giovaniraggiungono don Piero sul posto perun periodo <strong>di</strong> aiuto, alcuni volontarisi fermano in missione per una collaborazionea lungo termine, mentre quiin Italia il resto dei fan, nelle loro realtàlocali, si attivano per coinvolgeree sensibilizzare la gente ai progetti ed14


La speranza non deludealle iniziative <strong>di</strong> don Piero, raccogliendofon<strong>di</strong> per sostenerli.Ad un certo punto da Morrumbene arrivauna provocazione o meglio un invito:forse una ONLUS, in quanto associazioneistituzionalmente e giuri<strong>di</strong>camentericonosciuta, può essere unostrumento idoneo per meglio sosteneree supportare iniziative e progetti nellaparrocchia <strong>di</strong> don Piero.Anche dal lontano Mozambico donPiero riesce a creare comunione e farincontrare persone <strong>di</strong>verse e fino aquel momento estranee tra loro, maunite da un unico obiettivo; infatti incontrodopo incontro, proprio in quelConvento dell’Aguzzano, così caro adon Piero, comincia a delinearsi, parlandoe <strong>di</strong>scutendo con il contributo <strong>di</strong>tutti i gruppi <strong>di</strong> persone che con<strong>di</strong>vidonoe sostengono l’esperienza missionaria<strong>di</strong> don Piero, la realizzazione<strong>della</strong> ONLUS.Con il contributo <strong>di</strong> suor Paola Rubagotti,che è punto <strong>di</strong> riferimento pertutto il gruppo <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> e che ha sostenutouna molteplicità <strong>di</strong> azioni e iniziativepro don Piero, <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Mangeriniper Brescia e <strong>di</strong> Adriano Marcariniper Orzinuovi, coinvolgendo alcuni associatiesperti, è iniziato l’iter per fondarequella che è <strong>di</strong>ventata l’AssociazioneCalima O.N.L.U.S.Pertanto pur <strong>di</strong> aiutare a realizzarequanto ferve nella mente <strong>di</strong> don Piero,che come il vento spazia senza confini(da qui appunto il nome Calima, famosovento), ci siamo mossi ad affrontarele procedure burocratiche per larealizzazione <strong>della</strong> ONLUS, in particolarela stesura dell’Atto costitutivo sottoscrittoda tutti gli associati, così comeil relativo statuto dell’associazione, checontiene le finalità e le motivazioni, gliscopi e i mezzi preposti per il raggiungimentodegli obiettivi che l’associazionesi propone, gli organi statutari,quali l’assemblea dei soci, il consiglio<strong>di</strong>rettivo, il presidente, il tesoriere e ilsegretario e se richiesto, il revisore deiconti, con i rispettivi compiti e mansioni,nonché le competenze amministrativo-contabilie patrimoniali. L’Attodeve essere registrato con scritturaprivata presso l’agenzia delle entrateterritorialmente competente, quin<strong>di</strong> sene richiede l’iscrizione al registro delleONLUS, alla Direzione regionale dell’agenziadelle entrate, che, effettuatigli opportuni accertamenti, ne autorizzail riconoscimento con l’iscrizione nelcitato registro. A questo punto, e soloa questo punto, l’Associazione CalimaO.N.L.U.S., può considerarsi esistentee può operare, anche se nel frattemposi sono avviate le dovute acquisizionidel co<strong>di</strong>ce fiscale, in<strong>di</strong>spensabile per laregistrazione alla agenzia delle entratee alla apertura <strong>di</strong> apposito conto corrente,per il versamento delle quote associative,e la stipula <strong>di</strong> specifica convenzioneper le operazioni internazionali<strong>di</strong> cassa.… ora anche questo strumento <strong>di</strong> sostegnoper don Piero è pronto per entrarein azione!Per il Comitato, Sergio TironiGruppo <strong>di</strong> OrzinuoviPer informazioni:Suor Paola (cell. 333 6817601)famiglia.tironi@tiscali.itNel pomeriggio del 15 febbraio, presso la Sala-Giunta del Comune, si èsvolta una riunione <strong>di</strong> carattere culturale, organizzata in collaborazione trail Mo.I.Ca. e l’Assessorato per la famiglia.Il tema proposto (La speranza non delude) è il titolo <strong>di</strong> un libro, scrittoda Monsignor Luigi Ginami, <strong>della</strong> Segreteria <strong>di</strong> Stato Vaticana. L’autoresi è basato sulla vita <strong>della</strong> propria madre, Santina, una signora bergamascarimasta vedova con due figli piccoli, riuscita a crescerli cristianamenteme<strong>di</strong>ante il proprio duro lavoro e portatrice <strong>di</strong> autentici principi e sentimenti<strong>di</strong> fede.Quando, nel 2005, Santina si ammalò gravemente e fu salvataper miracolo, il figlio preoccupato annotò i successivi avvenimenti <strong>di</strong>quella via <strong>di</strong> dolore, facendone in seguito derivare un libro. Don Luigi haseguito con cura affettuosa la vita <strong>della</strong> sua mamma, portandola con séin molti viaggi, a Gerusalemme, a Betlemme, nella Basilica <strong>della</strong> Natività,nella Chiesa del Getsemani, dove una grande pietra ricorda la sofferenza<strong>di</strong> Gesù, a Lourdes, nonostante lei fosse ormai <strong>di</strong>sabile, in carrozzina eimpossibilitata a parlare. Mamma Santina non ha mai viaggiato tanto durantela sua vita <strong>di</strong> persona sana.Questo libro è stato tradotto in inglese e venduto anche negli Stati Uniticon largo successo. Il ricavato, molte centinaia <strong>di</strong> milioni, è andato a beneficiodegli Ospedali Riuniti <strong>di</strong> Bergamo, oltre che <strong>di</strong> altre cliniche, e in borse<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per giovani dei Paesi bisognosi. Don Luigi ha fatto osservareche la povertà <strong>di</strong> vita <strong>della</strong> sua mamma si è fatta ricchezza nella malattia,contribuendo a fare il bene <strong>di</strong> tante altre persone. Mamma Santina è intervenutaalla riunione, in carrozzina, accompagnata dalla sua badante peruviana,Olinda, che la cura amorevolmente giorno e notte. Uno psicologoha esposto i lati positivi del coinvolgimento dei <strong>di</strong>sabili nella vita normale,mentre un altro sacerdoteha ricordato che il doloreva accolto cristianamentee sopportato.La speranza non è ottimismo,né convinzioneche ciò che stiamo facendoavrà successo; maè certezza che ciò chestiamo facendo ha un significato,che abbia successoo meno. Una copiadel libro è stata donataa tutti i presenti.Ida AmbrosianiMo.I.Ca informa15


Riconoscimenti civiciIn occasione <strong>della</strong> festività deiSanti Patroni il Comune <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>ha consegnato i riconoscimenticivici a citta<strong>di</strong>ni che si sono <strong>di</strong>stintiin ambito sociale, culturale o lavorativo.Come ha sottolineato il sindaco,l’idea <strong>di</strong> premiare alcuni citta<strong>di</strong>niè nata con l’intento <strong>di</strong> celebrare valoripositivi quali la solidarietà, l’impegnocivico e l’amore per la cultura.Inoltre, onorare le azioni e i meritiserve anche ad incentivare l’imitazione.Quest’anno i riconoscimenti sonostati attribuiti alle suore Ancelle <strong>della</strong>Carità (attualmente in numero <strong>di</strong>quattro) che operano da 111 annipresso l’istituto per anziani PietroCadeo. Così è scritto nella motivazione:“Per l’amorevole missione spiritualesvolta e per la professionalitàespressa al servizio dei malati”.Il gruppo “Volontari del Soccorso”ha meritato il riconoscimento <strong>della</strong>città “in quanto ha saputo trasformareideali astratti in un servizio operativosvolto con competenza professionalee spirito <strong>di</strong> servizio”.Alla famiglia del Cav. Luigi Rebecchi,“comandante partigiano capace<strong>di</strong> una lettura storica <strong>della</strong> resistenzarigorosa e rispettosa delle parti, cheha saputo infondere nel lavoro e nell’impegnocivile i valori che lo hannoanimato”, è stato consegnato un riconoscimentoalla memoria.La cerimonia si è svolta nel saloneMarchettiano dopo la santa Messacelebrata in Duomo da MonsignorVigilio Mario Olmi.E. F.Amici da sempreSono passati quarant’anni, manon l’amicizia che li legava.La fotografia ritrae i sette amici(Giuliano, Angiolino, Giuseppe,Renato, Eugenio, Giovannie Mario) allora ventenni o giù <strong>di</strong>lì. Eccoli in posa, camicia rigorosamentebianca, vestito <strong>della</strong>festa e la sigaretta (logicamentespenta) per sentirsi più gran<strong>di</strong>.Guardano il fotografo, ma il loropensiero va ben oltre, verso unfuturo che sicuramente immaginanobello.E bello è stato certamente se, nonostantele gioie e le sofferenzeche la vita inevitabilmente comporta,ora si trovano a mantenereancora intatta, anzi rafforzata,la loro amicizia.E. F.Qui sopra, il sindaco Sen. Sandro Mazzatorta premia le Ancelle <strong>della</strong> Carità;in alto, Mons. Vigilio Mario Olmi durante la Santa Messa in occasione <strong>della</strong>festività dei Santi Patroni Faustino e Giovita16


Missionecitta<strong>di</strong>na… 1963Anche nell’anno 1963 laparrocchia <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> si preparavaa vivere la MissioneCitta<strong>di</strong>na! Allora comeoggi ci si chiedeva cosa fareper accogliere degnamentel’avvenimento; le zone nonerano ancora immaginabili,ma un pellegrinaggio…magari a Lourdes…. perchéno? Si può fare! La sceltadel periodo cade sul mese<strong>di</strong> settembre, dal 15 al 20;viaggio in treno, con carrozzaspeciale riservata. Attenzione:i partecipanti devonoavere il passaporto o la cartad’identità vi<strong>di</strong>mata dallaQuestura per viaggiare all’estero.E il costo? 25.000 lire possonobastare, ma per i giovaniche sanno adattarsi in cameratea 10 letti, con refettoriocomune e cucina soloalla francese, il costo puòessere ridotto a 16.000.Ed eccoli i nostri pellegrini:don Angelo, don Luigi, donFranco, don Abramo e tantialtri… Tutti con 45 anni inmeno sulle spalle.E. F.Orazio Palazzi18 ottobre 1953: l’Unione Sportiva dell’Oratorio <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> fa il suo debutto ufficialesfidando in un memorabile incontro il <strong>Marzo</strong>li <strong>di</strong> Palazzolo. In tribuna c’è ilpromotore dell’iniziativa, don Renato Monolo, ma in panchina c’è il suo uomo <strong>di</strong>fiducia che con lui ha con<strong>di</strong>viso il progetto sportivo fin dall’inizio: Orazio Palazzi,detto Nino. È un pezzo d’uomo che nel “pallone” ha sempre vissuto. Durante lasettimana lavora presso le Trafilerie Carlo Gnutti, ma la domenica… beh! La domenicac’è il calcio, la sua vera passione che lo ha portato anche ad arbitrare con<strong>di</strong>screto successo.Don Renato, da poco giunto a <strong>Chiari</strong>, l’aveva conosciuto e ne aveva apprezzatola semplicità e la schiettezza. Dalla conoscenza si era passati all’amicizia (il figlio <strong>di</strong>Palazzi verrà battezzato Renato, come il sacerdote) ed il coinvolgimento nell’ambitooratoriano era stato inevitabile. Ora Nino Palazzi è lì ad incitare i suoi ragazzi,l’asciugamani sulle spalle, il secchio dell’acqua e la spugna pronta per qualsiasievenienza. È sport genuino quello che si vede in campo, ognuno dà il meglio <strong>di</strong>sé e non esistono falli simulati. I giocatori sanno che è meglio non richiedere l’intervento<strong>di</strong> Palazzi: temono quelle grosse mani, callose e ruvide, i cui massaggi èmeglio evitare. Ma gli vogliono bene perché sanno che il suo cuore è ancora piùgrande delle mani!E. F.17


ACLIPolitiche sociali: verso il nuovo Piano <strong>di</strong> ZonaPremesso che l’impegno per lepolitiche sociali rivolte ai citta<strong>di</strong>nie per favorirne il “sensosociale del vivere” deve essere unacaratteristica che accumuna tutti glioperatori sociali e politici, e non soltantogli addetti ai lavori, vorrei, qui,richiamare l’attenzione dei lettori sulleprospettive riguardanti i servizi socialigià sperimentati sul nostro territorio.Sulla base delle in<strong>di</strong>cazioni espressedalla legge 328 del 2000, i principaliinterventi <strong>di</strong> rilevanza sociale vengonoprogrammati e gestiti a livello<strong>di</strong> Distretto socio sanitario, comprendendogli un<strong>di</strong>ci comuni <strong>della</strong> nostraZona: Castelcovati, Castrezzato,Cazzago S.M., <strong>Chiari</strong>, Coccaglio,Comezzano-Cizzago, Roccafranca,Rovato, Ru<strong>di</strong>ano, Trenzano e Uragod’Oglio. Alla elaborazione tecnicadei Piani <strong>di</strong> Zona possono portareil loro apporto le varie Associazioni<strong>di</strong> volontariato e gli Enti <strong>di</strong> Patronatooperanti sul territorio.Con i precedenti Piani sono stati pre<strong>di</strong>spostidei Ban<strong>di</strong> per l’erogazione <strong>di</strong>buoni sociali per anziani, portatori <strong>di</strong>han<strong>di</strong>cap, minori in <strong>di</strong>fficoltà ed altriinterventi destinati ai citta<strong>di</strong>ni <strong>della</strong>Zona. La criticità dei Piani precedentiha riguardato l’insufficienza dellerisorse economiche messe in camponei sei anni appena trascorsi. Purtroppo,non tutte le persone, o famiglie,che pure avevano i requisiti previstiper ottenere i “buoni” in<strong>di</strong>cati dairispettivi Ban<strong>di</strong> sono riuscite ad ottenerliper mancanza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> pubblici.Ora si sta pre<strong>di</strong>sponendo il terzo Pianotriennale <strong>2009</strong>-2011, che dovràtenere conto <strong>della</strong> fotografia dei bisogniriscontrabili sul territorio ed approvare,tempestivamente, il Pianofinanziario.Per quanto ci è dato sapere da fontiatten<strong>di</strong>bili, le risorse stanziate dainostri governanti, a livello Centrale eRegionale, si ridurranno ulteriormente<strong>di</strong> circa il 30%, lasciando ai Comunila facoltà <strong>di</strong> mettere in campo altrerisorse proprie, o da reperire attraversouna nuova valorizzazione delAcli - Iscriversi e partecipareprivato sociale. Come Associazioneche ha una lunga storia <strong>di</strong> impegnosociale sul territorio, riteniamo pocoutile la scelta fatta dalla regione Lombar<strong>di</strong>a<strong>di</strong> utilizzare il 70% complessivodelle risorse stanziate per buoni evoucher da erogare <strong>di</strong>rettamente aicitta<strong>di</strong>ni, mentre sarebbe prioritariotrasferire i Fon<strong>di</strong> <strong>di</strong>rettamente ai Comuni,che attraverso i loro Uffici sociali,meglio <strong>di</strong> altri, possono conoscerele situazioni concrete a cui darerisposte adeguate.In ogni caso, dovranno essere glistessi Comuni a farsi carico in formasupplementare dei reali bisogni chesi manifestano e che i propri citta<strong>di</strong>niesprimono.Inoltre, visto l’aumento <strong>della</strong> popolazioneanziana, considerata l’attuale,<strong>di</strong>fficile, situazione economica, perriuscire ad assicurare i servizi essenzialialle persone con <strong>di</strong>sabilità variedovremo incrementare, stimolare evalorizzare meglio tutte le forme <strong>di</strong>volontariato presenti sul territorio.Emore Martinelli, presidente Acli <strong>di</strong> ZonaL’Acli è un’associazione cristiana <strong>di</strong> lavoratori, molti dei quali sono orapensionati, che continua un forte impegno civile nella società.Riproponiamo i principi ed i valori nei quali cre<strong>di</strong>amo e che costituisconola nostra ragione <strong>di</strong> esistere.- Cre<strong>di</strong>amo nell’onestà, nella trasparenza, nella legalità. Perciò le Acli siimpegnano a costruire relazioni oneste, trasparenti, attente alla legge.- Cre<strong>di</strong>amo nella competenza e nella sicurezza. Perciò, stando in questasocietà, per essere davvero utili ai nostri concitta<strong>di</strong>ni, dobbiamo offrireuna competenza, un’informazione certa, sicura, affidabile.- Le Acli si impegnano a sostenere percorsi formativi, orientati alla costruzione<strong>di</strong> una professionalità costantemente aggiornata, anche per persone rimastesenza lavoro, come avviene proprio in queste ultime settimane.- Cre<strong>di</strong>amo nella partecipazione popolare. Vogliamo costruire comunitàdove tutti si sentano responsabili e partecipi <strong>di</strong> una grande impresa.Quin<strong>di</strong> le Acli si impegnano a favorire le regole <strong>della</strong> democrazia, ancheeconomica, a tutti i livelli.- Diffon<strong>di</strong>amo informazione e formazione. I bisogni e le necessità dellefamiglie sono tanti. Anche le leggi che riguardano il lavoro ed il sistemaprevidenziale e pensionistico sono tante; forse troppe e complicate. A noipiace fare i consulenti sociali <strong>di</strong> tutti.- Per questo traduciamo le informazioni che gli Enti pubblici e la Televisione<strong>di</strong>ffondono con linguaggi molto complicati. Ma non solo: cerchiamo<strong>di</strong> capire lo “spirito <strong>della</strong> legge”, per immaginare dove stiamo andando,quale mondo ci sta aspettando.Iscrivendosi alle A.C.L.I. è più facile conoscere ed utilizzare le varie <strong>di</strong>sposizioni<strong>di</strong> legge. Oggi è più <strong>di</strong>fficile vivere, siamo presi da tante incertezzee preoccupazioni per il futuro, nostro e dei nostri figli.Il Circolo Acli vuol essere luogo <strong>di</strong> incontro, <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> socializzazioneper affrontare, insieme, i numerosi problemi che ci assillano e cherichiedono delle risposte adeguate e <strong>di</strong> rilevanza sociale, uscendo dallechiusure in<strong>di</strong>vidualistiche nelle quali ci sentiamo un poco prigionieri.La nostra Associazione continua il proprio impegno perché ha a cuorela vita dei lavoratori e delle loro famiglie, proprio con un “fare familiare”come <strong>di</strong>ce lo slogan del Tesseramento <strong>2009</strong>. Le domande <strong>di</strong> adesione e<strong>di</strong> iscrizione sono aperte fino a maggio. Basta passare dalla nostra Sede,all’ex Oratorio “Rota”, anche <strong>di</strong> domenica, versando la quota.Il Consiglio Direttivo18


Associazione PensionatiUn inverno che sembra non voleremollare la sua morsa <strong>di</strong>gelo. Un gelo che si è fatto sentire,come logico, nei giorni <strong>della</strong> merla,ma si è protratto anche ben oltre laricorrenza <strong>di</strong> San Faustino.A proposito <strong>di</strong> ricorrenze ci piace quiricordare quella svoltasi a San Bernar<strong>di</strong>noper i 120 anni <strong>della</strong> morte <strong>di</strong>San Giovanni Bosco.Nel mese <strong>di</strong> febbraio la Giornata Nazionaleper la vita, sotto i fiocchi <strong>di</strong>neve, ci ha aiutato a riflettere sulla sofferenzain generale e in particolare suquella che colpisce tanti <strong>di</strong> noi anziani,per l’assistenza dei quali i parentipiù prossimi spesso non possono rendersi<strong>di</strong>sponibili.Ma chi soffre non va lasciato solo. Occorreprofondere amicizia, affetto sinceroe solidale per far sì che la sofferenzasia più sopportabile. E qui ci rivolgiamoin particolare proprio ai nostriamici e a quanti si de<strong>di</strong>cano al volontariatoe a chi ha provato sulla propriapelle la sofferenza e ha apprezzatola <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> chi gli è statoaccanto nel momento del bisogno:pensiamo anche ai volontari ai qualiva la nostra profonda stima e riconoscenza.Quando il peso <strong>della</strong> vita <strong>di</strong>venta insopportabile,viene in nostro aiuto lavirtù <strong>della</strong> fortezza e così preghiamoaffinché, anche quando la sofferenzasembra <strong>di</strong>ventare insopportabile, prevalgala forza dell’amore e <strong>della</strong> vita.E in tema <strong>di</strong> sofferenza, abbiamo ancoranel cuore le riflessioni che ci sonovenute spontanee durante le celebrazionidelle Giornate <strong>della</strong> memoria,perché noi anziani ci ricor<strong>di</strong>amo benele infamie <strong>della</strong> guerra e dei genoci<strong>di</strong>che ad essa si sono accompagnati.Quelli <strong>di</strong> noi che sono stati nei campi<strong>di</strong> concentramento e sono tornatipossono testimoniarlo alle generazionipiù giovani.Che <strong>di</strong>re <strong>della</strong> nostra associazione?Va sottolineato ancora una volta il successo<strong>della</strong> sottoscrizione benefica, cheè culminata con l’estrazione dei premie con un assai gra<strong>di</strong>to rinfresco il sabatovigilia <strong>di</strong> San Faustino, festa da noivissuta con la certezza che i santi Faustinoe Giovita continueranno a proteggercidalle calamità naturali.I programmi dei soggiorni invernalisono stati assai apprezzati da tutti ipartecipanti ed in particolare dai gruppifamiliari. Ora aspettiamo altri associatiper i soggiorni <strong>di</strong> primavera edestate. Bisogna però prenotarsi conlargo anticipo per essere sicuri <strong>di</strong> trovareancora posto.Un motivo <strong>di</strong> orgoglio è anche il riconoscimentovenutoci dall’Amministrazionecomunale, che ha dato incaricoai nostri nonni vigili non soltanto<strong>di</strong> presi<strong>di</strong>are gli ingressi delle scuole,ma anche <strong>di</strong> presenziare e <strong>di</strong> regolareil traffico nei pressi delle numerose rotondein costruzione.In questi giorni siamo presenti con impegnoe serietà anche presso la FondazioneMorcelli Repossi, che ha inauguratouna importante mostra documentariasul tema “Sanare le ferite<strong>della</strong> guerra: chirurghi ed artisti dal1916 al 1918”.Continua intanto la visita alle zone pastoralida parte dei padri Passionisti incaricati<strong>di</strong> organizzare le missioni citta<strong>di</strong>nedel prossimo anno. E noi saremmolieti <strong>di</strong> poterli accogliere una voltaanche nella nostra sede <strong>di</strong> via CesareBattisti per parlare con loro e capiremeglio in cosa consiste questa preparazione.Non resta ora che augurare la buonasalute ai nostri soci e a tutti quelli che cileggono, sereni e lontani dai pericoli.per la Direzione, Pietro RanghettiMondo femminileNa<strong>di</strong>aLa vedevo spesso aggirarsi trale auto in sosta nel parcheggiodel supermercato, in attesa deiclienti che uscivano col carrellocarico. Si avvicinava mentrescaricavi il carrello e ti chiedeval’elemosina con un atteggiamentotimido, quasi vergognandosi.Qualcuno <strong>di</strong>ceva: “È la solitazingara. Non bisogna darleniente, così se ne va”.Invece un giorno le chiesi comemai cercasse l’elemosina invece<strong>di</strong> andare a lavorare. Lei miraccontò che in effetti lavoravatre giorni alla settimana, facendole pulizia presso una signora,la sola che le desse fiducia. Perònon le bastava, poiché dovevamantenere due figli, <strong>di</strong> tre e setteanni. “E tuo marito ?” - le domandai.Spiegò che suo marito l’avevapiantata per un’altra donnaproprio quando il secondo figlioaveva pochi mesi. Gli dava fasti<strong>di</strong>osentirlo piangere. Da alloraNa<strong>di</strong>a si è data tenacementeda fare per non far mancare ilnecessario ai bambini. Adessoil maggiore frequenta la scuolaelementare e lei ripone in luimolte speranze.Questi sono i veri poveriAuguri, Na<strong>di</strong>a!Ida AmbrosianiHousing socialeRiteniamo utile ricordare ai nostri lettori una iniziativa dell’assessoratoalle Politiche Sociali <strong>della</strong> nostra città. Sotto la denominazione inglese<strong>di</strong> “housing” sta un progetto finalizzato a far incontrare l’offerta<strong>di</strong> appartamenti <strong>di</strong>sponibili, con superficie compresa tra i 36 e gli 80mq., e la domanda da parte <strong>di</strong> anziani, giovani coppie o famiglie conalmeno 2 minori.Il proprietario che aderisce mettendo a <strong>di</strong>sposizione alloggi sarà copertoda rischi <strong>di</strong> morosità e danni per 4.000,00 euro ed avrà la garanziache il comune controllerà il puntuale pagamento dell’affitto. Si tratta <strong>di</strong>una iniziativa sperimentale che interesserà inizialmente 8 alloggi.Presso l’ufficio Servizi Sociali o sul sito www.comune.chiari.brescia.it si può trovare la documentazione necessaria all’adesione, che devepervenire entro il 31 marzo <strong>2009</strong>.E. F.19


Amici <strong>della</strong> Fondaz. Morcelli-RepossiPOMPEO BATONI (Lucca, 1707 - Roma, 1987)La Vergine con i Santi Filippo Neri,Girolamo e Giacomo maggioreOlio su tela, 420x220 cm - Firmata e datata: POMPEJUSBATONIUS ROMAE PINXIT AN(NO) MDCCLXXXCappella <strong>di</strong> san Giacomo, Duomo <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>Gli Amici <strong>della</strong> FondazioneMorcelli-Repossi organizzano,per domenica 29 marzo,una visita alla città <strong>di</strong> Lucca e allamostra “Pompeo Batoni 1708-1787.L’Europa delle Corti e il Grand Tour”,organizzata nel terzo centenario <strong>della</strong>nascita del grande pittore neoclassicodalla città che gli ha dato i natali.Si tratta <strong>di</strong> una straor<strong>di</strong>naria opportunitàper visitare l’incantevole cittàtoscana e per ammirare le due paled’altare - l’Immacolata Concezionee la Madonna col Bambino e i santiGirolamo, Giacomo maggiore e FilippoNeri - al <strong>di</strong> fuori <strong>della</strong> propriacollocazione naturale che è il nostroDuomo.Pompeo Batoni, nato a Lucca il 25gennaio 1708 e morto a Roma il 4febbraio 1787, è considerato “l’ultimogrande maestro settecentescod’Italia” e insieme “uno dei precursoridel nuovo movimento artistico, ilquale seppe ancora animare d’impeto<strong>di</strong> possanza <strong>di</strong> effetti meravigliosile figure delle sue tele”.La pala dell’Immacolata Concezione,del 1750, fu commissionatadalla famiglia Zola <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> col sostegnodel prevosto PietroFaglia, nell’ambito<strong>di</strong> un più ampio progetto<strong>di</strong> ammodernamentodel Duomo che prese ilvia in quegli anni. Si trovanell’altare in capo allanavata sinistra.La pala <strong>della</strong> Madonnacol Bambino e i santiGirolamo, Giacomomaggiore e FilippoNeri si trova nel terzoaltare <strong>della</strong> navata destrae risale al 1780. Fu commissionatadal prevostoPietro Faglia, che la feceeseguire a sue spese, efu terminata dopo la suamorte.È lusinghiero pensare chela <strong>Chiari</strong> del Settecentopotesse vantare, a Roma,la presenza <strong>di</strong> StefanoAntonio Morcelli, uomo<strong>di</strong> cui è universalmentenota la levatura intellettualee morale; che Morcellifosse amico <strong>di</strong> Batoni,considerato per almenoun trentennio il maggiorpittor del suo tempo;che lo stesso Batoni<strong>di</strong>venne maestro ed estimatoredel clarense GiuseppeTeosa…R. B.P.S. Le sintetiche notiziestoriche sono tratte daitesti <strong>di</strong> Rivetti e Fusari.POMPEO BATONIL’immacolata concezioneOlio su tela centinata, 360x195 cmSiglato e datato P. B. 1750Cappella dell’Immacolata Concezione,Duomo <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>Domenica 29 marzo <strong>2009</strong>LUCCA“POMPEO BATONI 1708-1787.L’EUROPA DELLE CORTIE IL GRAND TOUR”Partenza in pullman dal Palsport<strong>di</strong> via lancini alle ore 6.30;visita guidata alla mostra alleore 14.15; rientro previsto perle ore 22.00.Pranzo libero o su prenotazioneQuota <strong>di</strong> partecipazioneassociati <strong>2009</strong>: € 35non associati: € 40Per informazioni ed iscrizioni:Paolo Grassinivia Varisco 1/a (tel. 030 711563)Stefano Locatellivia De Gasperi 3/a(tel. 030 711181)20


Movimento dei focolariniUna bara come tante altre passatra la folla che prega ecommossa canta. Siamo intanti a Roma a salutare Chiara Lubich,fondatrice del Movimento deiFocolari. Ci sono religiosi, sacerdotie vescovi, esponenti <strong>di</strong> altre Chiesee <strong>di</strong> altre Religioni, uomini politici <strong>di</strong>ogni schieramento, gente semplice,gran<strong>di</strong> e bambini. E nel cuore <strong>di</strong> tuttiuna sola parola: “Grazie Chiara”. Ripensiamoalla sua vita, ai suoi insegnamenti,al suo amore che non lasciavain<strong>di</strong>fferente nessuno. La sappiamoarrivata nel seno del Padre,ma per questo ancor più vicina a ciascuno<strong>di</strong> noi.Era marzo dello scorso anno.L’incontro con questa Spiritualità èavvenuto per me ed per altri ragazzi<strong>della</strong> nostra parrocchia nel 1975.Abbiamo partecipato, in occasionedell’Anno Santo, ad un incontro pergiovani a Roma, il Genfest. A <strong>di</strong>ciottoanni si ha voglia <strong>di</strong> cambiare il mondo,ma ci si sente spesso soli a viverein una società che non ha i tuoiideali. Mi sono ritrovata così in mezzoa una folla <strong>di</strong> giovani che venivada tutto il mondo. Giovani come me,ma felici. Come se avessero trovatoil segreto <strong>della</strong> vita.Non ricordo nessun <strong>di</strong>scorso, ma hoancora viva nel cuore l’esperienza <strong>di</strong>fraternità vissuta e la certezza, maisperimentata così intensamente, dell’amore<strong>di</strong> un Padre che mi amava.E ricordo anche quando il giornodopo, andando al lavoro, ho incontratoun operaio che lavorava nellamia <strong>di</strong>tta. Percorrevamo ogni mattinala stessa strada ma io, impiegata,non l’avevo mai salutato e lì, perla prima volta, ho sentito che attraversoquel “buon giorno” che gli rivolgevoritrovavo e continuavo quellarivoluzione d’amore, silenziosa mareale, che avevo fatto a Roma.Abbiamo deciso così, io ed altri amici,<strong>di</strong> non perdere i contatti con questoMovimento, facendo una scopertaogni giorno sempre più grande. Adesempio che il Vangelo andava vissutoe non solo ascoltato, stu<strong>di</strong>atoo me<strong>di</strong>tato. E vissuto nella vita concreta<strong>di</strong> tutti i giorni: a casa, al lavoro,con gli amici, sperimentando chenon potevano più esserci l’antipatico,il nemico, la persona <strong>di</strong>fficile da sopportare,ma solo fratelli da amare.Amare, amare sempre, amare tutti,amare per primi. Ecco la grande rivoluzioneche anche noi, nel nostroIl pellegrinaggio continua!paese, nella semplicità delle nostreesistenze, cerchiamo <strong>di</strong> vivere, insiemea tanti altri nel mondo.Negli anni questo ci ha fatto scopriresempre <strong>di</strong> più la bellezza <strong>della</strong> Chiesa,che attraverso i suoi Carismi continuaa rendere attuale e potente ilmessaggio <strong>di</strong> Gesù.Straor<strong>di</strong>nario Francesco, ancora una volta hai fatto centro! Ad esserecolpiti, questa volta, sono stati quei clarensi che sono venuti a trovartiil mese scorso: li hai attesi, li hai accolti e li hai affascinati con la tuasanta semplicità.Erano partiti da <strong>Chiari</strong> un mercoledì mattina, all’alba, sfidando previsionimeteorologiche pessime, muniti <strong>di</strong> cappotti e sciarpe, ma soprattuttodesiderosi <strong>di</strong> fare un’esperienza <strong>di</strong> fede nei luoghi cari a te ed asanta Chiara. E tu li hai accontentati!Per qualche giorno hai lasciato che “sorella acqua” non li <strong>di</strong>sturbassepiù <strong>di</strong> tanto, giusto quel poco per far loro apprezzare maggiormente“fratello sole” e le bellezze <strong>della</strong> tua terra.In una Assisi ancora deserta, hai avuto modo <strong>di</strong> accompagnarli nellavisita alle tue basiliche, senza fretta, assaporando ogni momento <strong>di</strong> preghiera,sulla tua tomba come nella Porziuncola.Li hai fatti sentire particolarmente amati, legati a te da un anello fortecome padre Giuseppe Marini, nostro concitta<strong>di</strong>no che lì ci rappresentae ci ricorda.Li hai fatti sentire partecipi <strong>di</strong> quell’unica, grande Chiesa che ha bisogno<strong>di</strong> essere sostenuta anche da ognuno <strong>di</strong> noi.Quei clarensi che ti hanno incontrato ora sanno che il pellegrinaggionon si è concluso presso il CG2000, quando hanno ritirato i bagagli,ma che da lì ne è iniziato un altro, da vivere con semplicità nella vita <strong>di</strong>tutti i giorni.E la tua protezione certamente non verrà meno!E. F.E. L.21


150° anniversario<strong>della</strong> Congregazione SalesianaCome il granellino <strong>di</strong> senape, il più piccolo <strong>di</strong> tutti i semiMentre in Piemonte andavanomoltiplicandosi le normecontro le Congregazionireligiose fino alla loro abolizioneper legge, don Bosco, preoccupatoper il futuro <strong>della</strong> sua opera, andavamaturando <strong>di</strong> fondarne una nuova,in risposta alle ispirazioni celestie secondo il consiglio <strong>di</strong> tante personeprudenti, specialmente <strong>di</strong> donGiuseppe Cafasso e dell’arcivescovoMons. Luigi Franzoni.Secondo l’on. Urbano Rattazzi, lanuova Congregazione avrebbe dovutoessere tale davanti alla Chiesae nello stesso tempo avrebbe dovutoassumere <strong>di</strong> fronte al Governo lecaratteristiche <strong>di</strong> una società civile e isoci avrebbero dovuto essere dei citta<strong>di</strong>nia tutti gli effetti. Ma la <strong>di</strong>fficoltàpiù grossa risultava nella mentalitàcontraria che coinvolgeva anche isuoi giovani e i suoi chierici. Si superòtale <strong>di</strong>fficoltà nel <strong>di</strong>chiarare che sivoleva restare con don Bosco e lavorarecon lui a vantaggio <strong>della</strong> gioventùpovera ed abbandonata.Fin dai primi tempi dell’Oratorio <strong>di</strong>Valdocco, si era instaurata l’abitu<strong>di</strong>neche ogni settimana, la sera dopole preghiere in comune, si trovavanoinsieme a don Bosco quanti collaboravanocon lui per il buon andamento<strong>della</strong> Casa. In tali adunanze egligradualmente si stava preparandodei collaboratori, imbevuti del suospirito, orientati al suo stile educativoe de<strong>di</strong>ti generosamente ai compitiche affidava loro.Dietro proposta <strong>di</strong> don Bosco, nel1854, decisero <strong>di</strong> chiamarsi Salesianiin onore del loro patrono SanFrancesco <strong>di</strong> Sales e perché, sul suoesempio, avrebbero dovuto coltivarel’amabilità e la pazienza, virtù in<strong>di</strong>spensabiliin ogni educatore.Nel 1858, dopo il primo viaggioa Roma e l’incontro paterno con ilPapa Pio IX, che a sua volta gli avevaconsigliato <strong>di</strong> fondare una vera epropria congregazione, legata convoti, don Bosco vide nella parola delPapa manifestata la volontà <strong>di</strong> Dioe la conferma al suo progetto anchedall’alto.Ruppe ogni indugio e la sera del 9<strong>di</strong>cembre 1859 ne parlò ai suoi giovanie ai suoi chierici radunati inconferenza. Descrisse la Congregazionee i vantaggi che ne derivavanosia personalmente che all’Oratorio,e la corrispondenza del suo progetto,approvato dal Papa. Parlò dei votie delle regole ormai entrate nell’usoquoti<strong>di</strong>ano. Propose poi ad ognuno<strong>di</strong> aderirvi dopo matura riflessionee coscientemente. Diede una settimana<strong>di</strong> tempo per decidersi. L’invitofu raccolto da tutti i presenti, eccettodue. Può essere para<strong>di</strong>gmaticol’atteggiamento del chierico don GiovanniCagliero, futuro vescovo e car<strong>di</strong>nale.È lui stesso a raccontarcelo.Dopo lunga riflessione egli affermava:“O frate o non frate, intanto è lostesso. Son deciso, come lo fui sempre,<strong>di</strong> non staccarmi mai da don Bosco”.La conferenza <strong>di</strong> adesione allaPia Società <strong>di</strong> San Francesco <strong>di</strong> Sales-questo il nome <strong>della</strong> nuova Congregazione-fu tenuta il 18 <strong>di</strong>cembre1859. Se ne conserva il verbalenell’Archivio <strong>della</strong> Congregazionea Roma. Erano <strong>di</strong>ciannove giovani,più due sacerdoti: don Vittorio Alasonattie don Giovanni Bosco.don Felice RizziniDon Bosco ritornaCronaca <strong>della</strong> festa in onore<strong>di</strong> San Giovanni BoscoDue circostanze hanno reso piùsolenne quest’anno la festa <strong>di</strong>don Bosco: il 150° <strong>della</strong> fondazione<strong>della</strong> Congregazione Salesianae l’80° <strong>della</strong> venuta delle suore <strong>di</strong>don Bosco a <strong>Chiari</strong>. Com’è tra<strong>di</strong>zione,è stato de<strong>di</strong>cato a don Boscotutto il mese <strong>di</strong> gennaio e, inprossimità <strong>della</strong> sua festa liturgica,una serie <strong>di</strong> appuntamenti per laSettimana Educativa. Per favorirnela conoscenza, è stato omaggiatoad ogni famiglia il volume “DonBosco, la sua magnifica storia” <strong>di</strong>Teresio Bosco. I ragazzi sono staticoinvolti, rievocando gli episo<strong>di</strong>più significativi <strong>della</strong> sua biografia.È stato ban<strong>di</strong>to un concorso sui“sogni” <strong>di</strong> don Bosco. È stata lanciatauna sottoscrizione a premi asostegno delle Missioni Salesiane.Con i genitori, sono stati <strong>di</strong>battutialcuni problemi educativi conintervento <strong>di</strong> alcuni esperti. SuorRosalina Ravasio, con la forza <strong>della</strong>sua parola e <strong>della</strong> sua testimonianza,ha richiamato il dovere <strong>di</strong>ogni famiglia ad essere in prima lineasul fronte dell’educazione. Laprof.ssa Enza Sutera ha sollecitatoa cogliere le caratteristiche educativedelle <strong>di</strong>verse fasi <strong>della</strong> crescitadei figli. Mons. Giacomo Canobbioha parlato del 60° dalla Dichiarazionedei Diritti dell’Uomo,rilevandone la forza specialmentein or<strong>di</strong>ne all’accoglienza degli immigrati.Quest’anno tre giornate sono statede<strong>di</strong>cate ai festeggiamenti in onore<strong>di</strong> don Bosco. Venerdì 30 gennaioè toccato alla Scuola. Nel PalaSport“Don Elia Comini” gremitodagli allievi <strong>della</strong> scuola Primariae Secondaria <strong>di</strong> primo e secondogrado, dai genitori e dalleautorità, tra preghiera, musica ecanti, i Parroci e i Salesiani hannoconcelebrato la Messa in onore<strong>di</strong> don Bosco. Presiedeva Mons.Giampaolo Crepal<strong>di</strong>, Segretariodel Pontificio Consiglio per la Giustiziae la Pace. Tra Roma-Vaticanoe San Bernar<strong>di</strong>no continua adesserci un filo per <strong>di</strong>re la nostra fe-22


deltà al Papa, per seguirne gli insegnamentie l’azione <strong>di</strong> pace nelmondo. Al termine <strong>della</strong> messa,il <strong>di</strong>rettore ha dato lettura del telegrammadel Ministro dell’Istruzione,avv. Mariastella Gelmini.Di seguito è avvenuta l’estrazione<strong>della</strong> sottoscrizione benefica.Dopo Mons. Crepal<strong>di</strong>, si sono poiavvicendati gli interventi del consigliereregionale Enio Moretti,dell’assessore comunale ing. EmanueleArrighetti ex-allievo <strong>di</strong> SanBernar<strong>di</strong>no, del sindaco <strong>di</strong> Ru<strong>di</strong>ano,ing. Pietro Vavassori e del Capitanodei Carabinieri. Sabato 31gennaio, festa liturgica <strong>di</strong> don Bosco,è stata la volta dei SalesianiCooperatori, dell’ADMA e dei devotidel Santo. A metà mattina eal pomeriggio ha celebrato il delegato,don Silvio Galli. Alle 17.30,concelebrazione eucaristica, presiedutada SE Mons. GiovanniVolta, vescovo emerito <strong>di</strong> Pavia. Icanti sono stati eseguiti dalla ComunitàShalom. Alle 21.00 in SanBernar<strong>di</strong>no si è tenuto un recitalorganistico <strong>di</strong> musica classicacon i maestri Paolo Oreni e LetiziaRampani promosso dalla PiccolaAccademia <strong>di</strong> Musica “SanBernar<strong>di</strong>no” e dall’assessorato allaCultura del Comune <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>. Lecelebrazioni in onore <strong>di</strong> don Boscohanno raggiunto l’apice domenica1 febbraio per la partecipazioneed il coinvolgimento deiragazzi e degli adulti dell’Oratorioe <strong>della</strong> Curazia. Chiese sempretraboccanti, chierichetti esemplari,musica e canti inappuntabili,specie ad opera del Piccolo Coroe del Coro Nuova Armonia. Questonella concelebrazione eucaristicadelle 9.30 in San Bernar<strong>di</strong>noe delle 18.00 nel duomo <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>,sempre presiedute da Mons. GiovanniVolta. Ha contribuito a creareun clima <strong>di</strong> festa la parola caldae convinta del vescovo. All’Oratorio,vestito a festa, facevano bellamostra gonfiabili rocamboleschie attirava i ragazzi specialmente lozucchero filato, con lancio <strong>di</strong> palloncini,giochi nuovi ed interessanti,animatori indaffarati, nonostanteil tempo inclemente.DFRUna grande lezione <strong>di</strong> teologia praticaNell’ambito <strong>della</strong> festa <strong>di</strong> San Giovanni Bosco è stato organizzato pressol’oratorio Samber un incontro con monsignor Giacomo Canobbio (docente<strong>di</strong> teologia al Seminario <strong>di</strong> Brescia) sul tema dei <strong>di</strong>ritti umani, con particolareriferimento ai <strong>di</strong>ritti degli stranieri.Il Relatore ha subito ricordato che il 10 <strong>di</strong>cembre 1948 venne sottoscrittada moltissimi Capi <strong>di</strong> stato la proclamazione universale dei <strong>di</strong>ritti umani, eche questi <strong>di</strong>ritti sono stati recepiti nella nostra Costituzione. Inoltre, duranteil suo intervento, ha letto alcuni passaggi <strong>della</strong> Lettera a Diogneto.Tenendo presente il quadro <strong>di</strong> riferimento sopra ricordato e volendo parlaredel rapporto da istaurare con lo straniero, monsignor Canobbio ha ricordatoche i turisti stranieri che vengono a visitare l’Italia ci portano ricchezza;mentre ci sono tante persone che vengono da noi per lavorare e poter viverein modo più <strong>di</strong>gnitoso rispetto al loro paese <strong>di</strong> origine. La loro presenza èun problema complesso, ma per affrontarlo occorre far funzionare la ragione.Dobbiamo riconoscere che non sono degli invasori, come non lo sonomai stati i tanti milioni <strong>di</strong> italiani che sono emigrati in tutto il mondo.Sono, attualmente, circa il 6 % <strong>della</strong> popolazione italiana e produconoquasi il 10 % del Prodotto interno lordo. Questo è possibile in quanto sitratta principalmente <strong>di</strong> lavoratori che svolgono mansioni pesanti: nell’e<strong>di</strong>lizia,nelle fonderie, nelle stalle, nei trasporti <strong>di</strong> merce… Noi abbiamo bisogno<strong>di</strong> loro, altrimenti certi settori industriali si fermerebbero.Inoltre, dobbiamo ricordare che noi popoli ricchi continuiamo a stare beneperché loro sono poveri, e vengono ancora sfruttati in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>, soprattutto,attraverso i mercati internazionali. Se riflettiamo con la ragione alloracapiremo la verità delle cose, e dovremo riconoscere che i <strong>di</strong>ritti non sonoancora rispettati per la stragrande maggioranza dei popoli del mondo.Cosa dobbiamo fare, noi che ci definiamo cattolici? Il cattolico è colui cheè aperto agli altri, non si chiude a nessuno. Sa <strong>di</strong>fendere la propria civiltàaffermando i <strong>di</strong>ritti universali che sono stati riconosciuti anche grazie aivalori portati avanti dal cristianesimo in duemila anni <strong>di</strong> storia. Non servonole battaglie per <strong>di</strong>fendere soltanto i nostri Simboli; se si arriva a questovuol <strong>di</strong>re che il cristianesimo in noi è già morto. Alcune <strong>di</strong>fese ad oltranza<strong>di</strong> presunti nostri <strong>di</strong>ritti, in contrasto con i <strong>di</strong>ritti universali che vanno al <strong>di</strong>la <strong>della</strong> appartenenza ad uno stato, non sono sostenibili e rischiano <strong>di</strong> farciregre<strong>di</strong>re culturalmente.La conversazione finale si è arricchita <strong>di</strong> forti interrogativi da offrire ad ognicoscienza libera da preconcetti. Il teologo bresciano ha concluso <strong>di</strong>cendo:“Spero che ci sarà in un sussulto <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità nel futuro”.È anche la nostra speranza, ed è per questo che abbiamo ritenuto trasmetterela sintesi <strong>di</strong> una così importante lezione <strong>di</strong> vita.Giuliano TonelliUn momento <strong>di</strong> celebrazione durante la festa in onore <strong>di</strong> don Bosco23


La Scuola <strong>di</strong> “San Bernar<strong>di</strong>no”Nello spazio concesso all’IstitutoSalesiano su “L’Angelo” sonostate messe in rilievo alcunecaratteristiche <strong>della</strong> nostra Scuola. Adaprile 2008 si è parlato <strong>di</strong> essa comecomunità educativa; in maggio del cortilee <strong>della</strong> ricreazione come apporto alclima <strong>di</strong> serenità e <strong>di</strong> gioia; in <strong>di</strong>cembredelle strutture educative; a gennaio<strong>2009</strong> dei gruppi formativi e d’interesse.Ora è opportuno affrontare globalmenteil problema <strong>della</strong> sua identità. Vienein aiuto il dépliant usato in questi tempiper l’Open Day. Esso la definisce, determinandoil nome <strong>di</strong> Scuola con alcuniaggettivi che ne colgono alcuni aspettifondamentali.È Scuola: ha <strong>di</strong> mira l’istruzione e l’educazioneintegrale del ragazzo, del giovane,in collaborazione con la famiglia.Segue la sua maturazione personale,coltivandone le <strong>di</strong>mensioni umanae cristiana. È seguita dal Centro <strong>di</strong>Psicologia Clinica ed Educativa CO-SPES <strong>di</strong> Milano-Via Copernico 8- specieper i test d’ingresso e per l’orientamento.Cattolica: si ispira al Vangelo.Rispettando le scelte personali dell’allievo,cura un adeguato servizio religiosocattolico. Salesiana: fondata e gestitadai Salesiani <strong>di</strong> don Bosco in collaborazionecon le Figlie <strong>di</strong> Maria Ausiliatricee con un gruppo scelto <strong>di</strong> docenti e <strong>di</strong>educatori. In un clima familiare <strong>di</strong> fiduciae <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo si segue il metodo educativo<strong>di</strong> don Bosco, basato sulla ragione,sulla religione e sull’amorevolezza.Rifiuta ogni forma <strong>di</strong> violenza e <strong>di</strong> costrizione,fa appello all’intelligenza e alcuore del ragazzo, del giovane e confidain quel senso profondo del bene e <strong>di</strong>Dio, presente in ogni persona. Libera:intende offrire il suo servizio senza con<strong>di</strong>zionamentipolitici <strong>di</strong> qualsiasi genere,crede nel pluralismo scolastico, <strong>di</strong>fendela libertà <strong>di</strong> scelta da parte dellefamiglie e degli allievi, educa alla libertàe fa <strong>della</strong> libertà uno dei valori fondamentalidel suo sistema educativo. Paritaria:riconosciuta giuri<strong>di</strong>camente dalloStato, è abilitata a rilasciare titoli <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o vali<strong>di</strong> a tutti gli effetti, è sede <strong>di</strong>esami. È pari a qualsiasi scuola stataledello stesso tipo e grado. Pubblica,non statale: rende un servizio pubblico,non privato. Popolare: è aperta a tuttele classi sociali, senza alcuna <strong>di</strong>scriminazione.Accoglie allievi meno abbientie li aiuta a godere delle facilitazioni offertedagli Enti pubblici e privati.L’orario scolastico va dalle ore 8.00 delmattino fino alle ore 16.00, eccetto tuttoil sabato per la Scuola Primaria e ilgiovedì pomeriggio per le altre scuole.Segue, per chi lo desidera, lo stu<strong>di</strong>o assistitodalle 16.00 alle ore 17.50.Il plesso scolastico comprende la ScuolaPrimaria in due sezioni, la Scuola secondaria<strong>di</strong> primo grado in quattro sezioni eun’unica sezione del Liceo Scientifico edell’Istituto Professionale per Operatori<strong>della</strong> Comunicazioni Grafiche.La nostra Scuola gode <strong>di</strong> ambienti ariosie moderni, adeguati alle norme <strong>di</strong> sicurezza.È immersa nel verde <strong>di</strong> un piccoloparco. Dispone <strong>di</strong> cinque campi dagioco, <strong>di</strong> una palestra e <strong>di</strong> una tensostrutturapolivalente. Usufruisce <strong>di</strong> aule<strong>di</strong> informatica, <strong>di</strong> spaziose aule <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,<strong>di</strong> saloni per la ricreazione al coperto,<strong>di</strong> Aula Magna e <strong>di</strong> un piccoloteatro. La mensa è interna con self service,dove viene ammannito cibo sano,confezionato localmente. Un bar internoassicura lo spuntino a metà mattinae la merenda. Per i trasporti gode<strong>di</strong> una piccola rete, parte privata, partepubblica. La biblioteca è ricca <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>cimilavolumi.Viene spontanea la domanda: “Qualisono i risultati scolastici?” Positivi, sianell’esame <strong>di</strong> licenza me<strong>di</strong>a, svolto conun presidente esterno, sia nell’esame <strong>di</strong>qualifica e <strong>di</strong> maturità scientifica. Nessunbocciato ed alcuni promossi a pienivoti. La Commissione, composta anche<strong>di</strong> professori esterni e con un presidenteesterno, si è sempre espressa favorevolmenteper l’impegno e la partecipazionedegli allievi.È <strong>di</strong> questi giorni la ricerca del prof. DanieleChecchi, preside <strong>di</strong> Scienze Politichealla Statale, sugli studenti dell’Università<strong>di</strong> Milano: i primi in assolutosono i quin<strong>di</strong>ci giovani che hannostu<strong>di</strong>ato al Liceo Scientifico <strong>di</strong> San Bernar<strong>di</strong>noa <strong>Chiari</strong> (BS).C’è però un solo piccolo guaio. Chivuol frequentare la nostra Scuola devecontribuire per la sua gestione: cosa checapita solo in Italia tra le nazioni d’Europa.È questa una battaglia che portiamoavanti da anni sotto la guida <strong>della</strong>Federazione degli Istituti <strong>di</strong>pendentidall’autorità religiosa.DFRGiovani in Musical presentaMOSÈprossima datasabato 21 marzo <strong>2009</strong> ore 21.00Palestra OratorioSan Bernar<strong>di</strong>no - <strong>Chiari</strong> (BS)Nell’estate 2007 la CompagniaTeatrale Giovani in Musical <strong>di</strong>Villa Carcina debutta con lo spettacolo“Mosè” tratto dall’opera“I <strong>di</strong>eci comandamenti”. Il Musicalripercorre in chiave modernai passi più significativi <strong>della</strong> vita<strong>di</strong> Mosè attraverso coreografie escenografie veramente suggestive.Giunto ormai alla decima replicasempre riscontrando grandesuccesso, sorpresa ed entusiasmoda parte del pubblico, lo spettacoloè stato eseguito nei comuni<strong>di</strong> Villa Carcina, Lumezzane,Iseo, Chiesanuova, Verolanuova,Nave e Castegnato.L’evento, inizialmente ideato perinteressare i giovani ad attivitàquali la musica e la danza attraversoil teatro, ha offerto ottimispunti <strong>di</strong> riflessione sulle tematiche<strong>della</strong> libertà, <strong>della</strong> comprensionee del rispetto verso l’uomo.Il lavoro <strong>di</strong> gruppo svolto per lapreparazione dello spettacolo,per l’ideazione dei costumi, per leprove canore e <strong>di</strong> ballo ha contribuitoad attivare il processo evolutivo<strong>di</strong> questi giovani verso unacrescita personale all’insegna deivalori umani e sociali.Inoltre, attraverso l’impegno, ilsacrificio, il talento <strong>di</strong> questi ragazzi,e la generosità del pubblicosi è cercato <strong>di</strong> trasmettere unmessaggio <strong>di</strong> speranza con ungesto significativo e concreto <strong>di</strong>solidarietà, contribuendo ad unaraccolta fon<strong>di</strong> a favore del progetto“Gocce <strong>di</strong> speranza”, perla Missione Cattolica <strong>di</strong> Tementoin Senegal dove, da anni, operaPadre Bruno Favero, MissionarioO.M.I.Con questa esperienza confi<strong>di</strong>amo<strong>di</strong> essere riusciti a comunicarevalori profon<strong>di</strong>, in perfetto stileevangelico, quali l’amore, l’amicizia,la carità e la solidarietà. 24


Le bene<strong>di</strong>zionisono superstizioni?a cura <strong>di</strong> don DavideNo! Le bene<strong>di</strong>zioni non sonosuperstizioni. Nel catechismo<strong>della</strong> Chiesa cattolica, al n.1078, si recita: “Bene<strong>di</strong>re è un’azione<strong>di</strong>vina che dà la vita e <strong>di</strong> cui il Padreè la sorgente. La sua bene<strong>di</strong>zioneè insieme Parola e dono. Dall’inizioalla fine dei tempi, tutta l’opera<strong>di</strong> Dio è bene<strong>di</strong>zione, tutta la storia<strong>della</strong> salvezza è bene<strong>di</strong>zione”. I Patriarchi<strong>della</strong> Bibbia come Abramo,Isacco, Giacobbe, Mosè, Davideecc… davano bene<strong>di</strong>zioni ai loro figliin nome <strong>di</strong> Dio e affidavano loroun mandato tutto <strong>di</strong>vino per la prosperità,la salute, vita lunga, fecon<strong>di</strong>tàe larga moltiplicazione dei figli,che erano riconosciuti come unavera bene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Dio.S. Paolo nella lettera agli Efesini scrive:“Benedetto sia Dio, Padre del Signorenostro Gesù Cristo, che ci habenedetti con ogni bene<strong>di</strong>zione spirituale,nei cieli, in Cristo e per questabene<strong>di</strong>zione ci ha creati per esserefigli <strong>di</strong> Dio, santi e immacolati perla vita eterna”.Nella biografia <strong>di</strong> un’anima santa,carismatica, tedesca, Teresa Neumann,stigmatizzata per più <strong>di</strong> 50anni, per trent’anni nutrita solo edesclusivamente dal pane Eucaristico,scrupolosamente controllata, assistitagiorno e notte da gruppi <strong>di</strong> uominiincaricati dal Vescovo, per indagarese ci fossero sotterfugi, truffee inganni segreti, nessuno poté maiscorgere in quell’anima un minimosegno <strong>di</strong> falsa e <strong>di</strong>sonesta strategiasia pure mistica.Teresa Neumann era tutta avvoltadalla presenza e dalla grazia <strong>di</strong> Dio eunicamente agiva e soffriva per volontà<strong>di</strong> Dio. Ebbene Dio, Gesù Cristo,rivelò a quest’anima sua pre<strong>di</strong>letta,cose meravigliose sulle bene<strong>di</strong>zioni.Eccole.“Mia cara figlia, voglio insegnarti aricevere la mia bene<strong>di</strong>zione con fervore.Cerca <strong>di</strong> capire che qualcosa<strong>di</strong> grande ha luogo quando ricevi labene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un mio sacerdote.La bene<strong>di</strong>zione è uno straripamento<strong>della</strong> mia <strong>di</strong>vina santità, è una rugiadacelestiale per l’anima, attraversola quale tutto ciò che viene fattopuò essere fruttuoso materialmentee spiritualmente.Tramite il potere <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re ho datoal sacerdote il potere <strong>di</strong> aprire il tesorodel mio cuore e <strong>di</strong> riversare unapioggia <strong>di</strong> grazie sulle anime.Quando il sacerdote bene<strong>di</strong>ce, Iobene<strong>di</strong>co; allora una sterminata corrente<strong>di</strong> grazie fluisce dal mio SacroCuore all’anima, fino a riempirlacompletamente.Attraverso la mia bene<strong>di</strong>zione, ricevetela grazia <strong>di</strong> amare, la forza <strong>di</strong>sopportare le sofferenze, e aiuti perl’anima e per il corpo.È un grande privilegio la mia bene<strong>di</strong>zione.Non potete capire quanta misericor<strong>di</strong>avi giunge per suo mezzo!Perciò mai ricevete la bene<strong>di</strong>zione inmodo piatto o <strong>di</strong>stratto, ma con tuttal’attenzione e devozione dovuta.Mi addolora che la bene<strong>di</strong>zione <strong>della</strong>Chiesa sia tanto poco apprezzata!Ho dato alla mia bene<strong>di</strong>zione poterisenza confini. Essa proviene dall’infinitoamore del mio Sacro Cuore.Maggiore è lo zelo con il quale la bene<strong>di</strong>zioneè data e ricevuta, maggioreè la sua efficacia. Sia che vengabenedetto un bambino, sia che vengabenedetto il mondo intero, la bene<strong>di</strong>zioneè assai più grande <strong>di</strong> millemon<strong>di</strong>.Molte volte sembra che le bene<strong>di</strong>zioninon abbiano risultato, invece èmeravigliosa la loro influenza che siconoscerà solo nell’eternità.Ricevete la bene<strong>di</strong>zione, ogni bene<strong>di</strong>zione,sinceramente, con fede,amore e umiltà.Ricevetela anche con buona volontà<strong>di</strong> fare sempre meglio il volere <strong>di</strong>Dio, <strong>di</strong> fare un cammino <strong>di</strong> conversione,così sicuramente la bene<strong>di</strong>zionepenetrerà nella profon<strong>di</strong>tà delvostro cuore e produrrà effetti meravigliosi,anche se magari resterannoinvisibili, almeno per qualche tempo,ma che vedrete sicuramente nell’eternità.Siate figli <strong>della</strong> bene<strong>di</strong>zione e voistessi sarete una bene<strong>di</strong>zione per glialtri”.Stando così le cose, perché qualcunoesce <strong>di</strong> Chiesa prima <strong>di</strong> riceverela bene<strong>di</strong>zione?Perché le famiglie non chiedono labene<strong>di</strong>zione delle loro case e soprattutto<strong>della</strong> famiglia stessa?Qui a <strong>Chiari</strong>, nei tempi forti dell’annoliturgico, qualche sacerdote passaa bene<strong>di</strong>re senza richiesta.Ma noipreti, oberati da tante cose, Messein Parrocchia e fuori, tanti malati davisitare, due o tre funerali al giorno,u<strong>di</strong>enze a persone che hanno bisogno<strong>di</strong> parlare col prete, incontri convari gruppi giovanili, genitori, personecon particolari problemi, confessioniin Chiesa almeno fino alle ore10, momenti <strong>di</strong> preghiera personale,ecc… per tutte queste occupazioni,abbiamo deciso <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re case efamiglie solo <strong>di</strong>etro richiesta, ancheperché in quei due o tre anni chepassavamo a bene<strong>di</strong>re, trovavamocase chiuse, vuote e qualcuno anchemeravigliato e ignaro <strong>di</strong> cosa volesse<strong>di</strong>re “bene<strong>di</strong>zione”, e per non rifiutarlacon il rischio <strong>di</strong> fare brutta figura,<strong>di</strong>cevano: “Se la vuol bene<strong>di</strong>re,bene<strong>di</strong>ca pure!” ma a che pro?!?Insomma, se le bene<strong>di</strong>zioni sonotanto importanti, quanto lo saranno<strong>di</strong> più, tanto, tantissimo <strong>di</strong> più i Sacramenti,specialmente l’Eucaristia.Certo però che non bisogna gettarele margherite ai cani e le rose aiporci. Chi ha orecchi da intendere,intenda! 25


Voglia <strong>di</strong> oratorio...!“Mamma, vado in oratorio”. Questaè la frase che ogni giorno risuona sullabocca <strong>di</strong> bambini, ragazzi, adolescentie giovani, che per motivi <strong>di</strong>versivarcano i cancelli <strong>di</strong> quel mondo, avolte strano, che è l’oratorio. A detta<strong>di</strong> molti l’oratorio non è un ambientecome gli altri.Chi vi entra per la prima volta puòrimanere spiazzato da molti fattori:gli ambienti, le persone, le proposte,le attività... l’aria che si respira è <strong>di</strong>versa.Molti non sanno <strong>di</strong>re il perché;quello che è certo che quasi tutti sisentono a casa propria. Questo perun oratorio salesiano deve <strong>di</strong>ventarela priorità: chiunque vi entra dovrebbepercepire un ambiente <strong>di</strong> famiglia,dove la gente cerca <strong>di</strong> volersi bene,dove si prega e si cerca <strong>di</strong> collaborareinsieme a favore dei giovani <strong>di</strong> qualunqueetà. Questo non significa chenon ci siano problemi o <strong>di</strong>fetti o chenon si possano migliorare le cose.Tutto <strong>di</strong>pende da quanto uno credanella vali<strong>di</strong>tà dell’oratorio e delle sueproposte <strong>di</strong> crescita cristiana ed umana.Per usare un’immagine l’oratoriosi può paragonare ad un’esplosione<strong>di</strong> bene che coinvolge tutti quelliche ne vengano a contatto. Per questomotivo, soprattutto in questi tempi,riproporre l’oratorio significa farrespirare una boccata <strong>di</strong> aria ricca <strong>di</strong>gioia e <strong>di</strong> allegria, capace <strong>di</strong> ridareentusiasmo e desiderio <strong>di</strong> “operare ilbene” per i giovani <strong>di</strong> oggi, <strong>di</strong> suscitareeducatori ed educatrici in grado <strong>di</strong>camminare al loro fianco, applicandolo stile educativo <strong>di</strong> don Bosco, facendosperimentare quella tenerezza<strong>di</strong> Dio, che lo ha reso padre, maestroe amico dei giovani.Essere e fare oratorio dovrebbe <strong>di</strong>recogliere alcuni elementi in<strong>di</strong>spensabili,pena trasformarlo in una salagiochi o in un parco. Questi elementi,che pur essendo parte <strong>della</strong> tra<strong>di</strong>zionesalesiana si possono applicarecon i dovuti accorgimenti ancheagli oratori <strong>di</strong>ocesani sono: oratoriocome scuola che educa alla vita, parrocchiache evangelizza, cortile perstare in amicizia con gli amici e casache accoglie e accompagna versoGesù Signore. A leggere queste propostesembra tutto bello e anche interessante,ma con i tempi che corronoanche l’oratorio rischia <strong>di</strong> essereun’agenzia tra le tante, che tenta<strong>di</strong> vendere il suo prodotto e, a volte,senza neanche troppa convinzione.Che cosa spinge allora a proporrel’oratorio? un correre ai ripari doposituazioni giovanili <strong>di</strong>sastrose oppurerisposta ad una nuova domandaeducativa? La risposta a questa domandaè importante, perché da essa<strong>di</strong>penderanno le scelte concrete chesi potranno o dovranno attuare. Glioratori salesiani si rifanno al carisma<strong>di</strong> don Bosco e alle sue intuizionieducative valide ancora oggi.Sulle strade dell’AlleanzaAttraverso l’anno liturgico ogni comunitàè chiamata a seguire il suoSignore e Maestro. La Quaresima,tempo forte in preparazione alla Pasqua,ci invita ad assumere in manieraresponsabile, comunitariamente epersonalmente una serie <strong>di</strong> atteggiamentiche ci aiutino ad entrare semprepiù nel mistero <strong>della</strong> passione emorte <strong>di</strong> Gesù per poter vivere da risorticon il Signore.L’itinerario che vorremmo seguire èquello dell’Alleanza. Questo dovrebbeaiutarci a recuperare un più profondorapporto con Dio e rompere ilegami <strong>di</strong> superficialità che a volte cilegano ai nostri fratelli. Dio ama l’uomoe non vuole che si perda, ma chesi salvi, riconoscendosi creatura e affidandosial suo Creatore. Dio vuolestare con gli uomini, vuole porre lasua tenda in mezzo a noi: “Io sarò ilvostro Dio e voi sarete il mio popolo”.L’uomo è chiamato ad entrare incomunione con Dio, ad affidarsi allesue mani <strong>di</strong> Padre. Quello che ci salvaè l’alleanza con Dio, riscoprendo ilnostro rapporto privilegiato con il SignoreGesù.Per questo è utile mettere in atto unaserie <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni e atteggiamentiin un cammino che possa dare frutticoncreti e duraturi. Il Papa ha invitatoa riscoprire il valore del <strong>di</strong>giuno,come atteggiamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco dallecose per ritornare all’essenziale <strong>della</strong>vita: il rapporto con Dio e con i fratelli,soprattutto i più poveri. Accantoal <strong>di</strong>giuno c’è l’elemosina, che devevederci attenti alle necessità dei fratelli,magari rinunciando a qualcosae tenendo uno stile <strong>di</strong> vita sobrio. Lapreghiera come incontro privilegiatocon Dio, come luogo per conoscerela sua volontà e metterla in pratica.Sarà necessario allora accostare conpiù frequenza la Parola <strong>di</strong> Dio, attraversola lettura personale, i gruppi <strong>di</strong>ascolto o la lectio <strong>di</strong>vina. Ognuno èchiamato in causa, dai più piccoli aigran<strong>di</strong>. Ai bambini e ai ragazzi affi<strong>di</strong>amoun libretto per la preghiera eriflessione personale che ha cometema la casa, accompagnata da gesticoncreti. Sono inoltre proposti aiuticoncreti come il sostegno al CentroAiuto alla Vita e alle proposte missionariedel <strong>2009</strong>, attraverso la cena delpovero e la raccolta <strong>di</strong> generi alimentari.Altro momento è la Via Crucis,per me<strong>di</strong>tare sulla passione <strong>di</strong> Gesù.Importante è anche celebrare il sacramento<strong>della</strong> riconciliazione per riconciliarsicon Dio e con i fratelli.La Quaresima, allora, deve <strong>di</strong>ventaresempre più l’occasione per rinnovarela nostra vita e convertire il nostrocuore; per fare <strong>di</strong>ventare la nostraesistenza luogo privilegiato <strong>di</strong> incontrocon il Signore che ci chiede <strong>di</strong>lasciarci salvare dal suo amore.don Luca Castelli SdB26


Campo invernale <strong>2009</strong>Sole all’orizzonte... Cielo limpido...Sarebbe una giornata da pantaloncinicorti e canottiera... Peccato che latemperatura tocchi gli zero gra<strong>di</strong>!!!!Ed eccoci infatti: tuta da sci, moonboot, cuffia, guanti, sciarpa... Pronti??Si parte!! L’affollatissima Ponte<strong>di</strong> Legno ci aspetta e subito <strong>di</strong>veniamopadroni <strong>di</strong> neve e ghiaccio...Quando ormai siamo certi che il nostrotalento da <strong>di</strong>scesisti e pattinatoririmarrà impresso nella memoria dei(mmmm... come si chiamano gli abitanti<strong>di</strong> Ponte??) possiamo raggiungereCorteno Golgi... ( da pronunciarecon il giusto accento!!).Un agile passaggio <strong>di</strong> testimone coni precedenti inquilini e la casa ci accoglie...Sistemazione, giochi, cena,ancora giochi... nanne!! Dopo averstupito i (mmm... come si chiamanogli abitanti <strong>di</strong> Corteno??) con i nostrimattutini bans <strong>di</strong> animazione all’ombra<strong>della</strong> montagna (Riki Riki ciao,Riki ciao...), possiamo goderci un belfilm al calduccio... Da bravi ragazzicasa-chiesa (si ricorda che la chiesaera al primo piano <strong>della</strong> nostra umile<strong>di</strong>mora...) viviamo assieme la Messadomenicale. Stabilito, con uno strabiliantegioco del mimo, che ci sonoidee contrastanti riguardo alle trame<strong>di</strong> alcuni film come “Titanic”, “Il gla<strong>di</strong>atore”o “Lo chiamavano Trinità”,è l’ora <strong>di</strong> una bella dormita... La mattinadopo, tanto per cambiare, tuffisulla neve, ma, nel pomeriggio momentoserio: riflessione e lavoro sultema dell’amicizia... a notte inoltrata(ok, facciamo alle 22...) ci imbacucchiamoper bene e, temerariamente,simuliamo il cammino dei Magi perle vie del centro... Tornati, rigeneratidall’aria fresca, possiamo seguire almeglio la Santa Messa...Ultimo giorno: sveglia, colazione,pulizie... terminate anche prima delprevisto... Nuvole basse... Un immensomanto <strong>di</strong> neve...È un nuovo Sole, quello che illuminail nostro viso, ricordando questa magnificaesperienza!Gli Animatori27


Esperienze estive <strong>2009</strong>Giovani sui luoghi <strong>della</strong> fedeEccoci qui. Dopo l’esperienza del Capodanno a Berlino, la parrocchia <strong>di</strong><strong>Chiari</strong> (insieme a tutta la zona pastorale ottava) continua ad offrire ai suoigiovani esperienze che, a detta <strong>di</strong> chi ha già partecipato, <strong>di</strong>fficilmente si <strong>di</strong>menticano.Il clima e il contesto estivo permettono <strong>di</strong> caratterizzare l’esperienzasul tema del cammino. Non passi qualunque, non impronte qualsiasi…pellegrini in ricerca <strong>di</strong> senso, <strong>di</strong> amicizia, <strong>di</strong> risposte, <strong>di</strong> bellezza.Pellegrini sulla scia <strong>di</strong> tanti pellegrini che, prima <strong>di</strong> noi, in questi luoghi hannotrovato il perché e la <strong>di</strong>rezione verso cui muovere con decisione. Il tutto confezionatonel modo più accessibile possibile, costi compresi.A questo punto la domanda <strong>di</strong>venta: perché no? E se non capitasse un’altraoccasione simile? Le iscrizioni verranno raccolte fino a esaurimento postinon oltre il 25 aprile. Fai presto!Terra Santadal 6 al 13 agosto“In questo viaggio ho innanzituttosperimentato la conferma <strong>della</strong> naturadel cristianesimo. Dio si è fattopresente all’uomo attraverso unarealtà umana inscritta in un determinatoambiente, leale con tutte lecon<strong>di</strong>zioni dell’uomo e del momentostorico in cui ha scelto <strong>di</strong> manifestarsi.”“Ho sentito il rinnovarsi del concetto<strong>di</strong> incarnazione, cioè <strong>di</strong> una presenzache è passata attraverso tutte le con<strong>di</strong>zioniconcrete e storiche in cui hascelto <strong>di</strong> accadere.”“La lettura, preferibilmente me<strong>di</strong>tata,<strong>della</strong> Bibbia - soprattutto delS.Vangelo - è la più facile ed efficacepreparazione in<strong>di</strong>viduale al Pellegrinaggioin Terra Santa”“Non si può tornare dalla Palestinacon dubbio che il cristianesimo siauna favola”.don Luigi Giussaniper essere più vicini a Lui, nel nostrocuore e nella nostra vita”.car<strong>di</strong>nale Camillo RuiniVedere, guardare, vivere e toccaregli stessi luoghi dove è stato Gesù,la Madonna e gli apostoli porta unbrivido unico dentro. Un emozione,una commozione che tocca il cuore.Vi auguro a tutti <strong>di</strong> poter andarealmeno una volta nella vita in Terrasanta.In quei luoghi ti immedesimipiù facilmente con le parole delvangelo che ricor<strong>di</strong>, e ci pensi e ripensipiù volte. Ogni luogo era unascoperta e una ricchezza unica. Oraogni volta che a Messa ascolto il vangelonon posso fare a meno <strong>di</strong> immedesimarmisubito con quei luoghie sicuramente si comprendono più afondo quelle parole.don Francesco VentorinoIl programma (già definito) prevedela visita alla città <strong>di</strong> Akko, i santuari<strong>di</strong> Nazareth, le alture del Golan,il lago <strong>di</strong> Tiberiade, la fortezza <strong>di</strong> Masadae l’Ero<strong>di</strong>on, la Valle del Giordanoe Gerico… e poi ancora Emmaus,Betania, i luoghi <strong>della</strong> passione,Gerusalemme…Ci accompagnerà don Luca (che tantianni ha vissuto e stu<strong>di</strong>ato a Gerusalemme);il costo si aggira intornoai 1100 euro.“Penso che ogni pellegrinaggio <strong>di</strong> cristianiin Terra Santa ha innanzituttoil senso <strong>di</strong> andare nei luoghi <strong>di</strong> CristoQui sopra, la fortezza ebraica <strong>di</strong> Masada; in alto, la cattedrale <strong>di</strong> Santiago28


Santiagode Composteladal 18 al 28 agostoIl Cammino <strong>di</strong> Santiago <strong>di</strong> Compostelaè intimamente legato alla presuntatomba <strong>di</strong> Giacomo il Maggiore e al suoritrovamento, che risale al IX secolo.Sebbene Giacomo sia morto in Palestinanel 44 (Atti 12,2) e la Spagna fossestata visitata solo da Paolo <strong>di</strong> Tarso(Rm 15,20-25), la tra<strong>di</strong>zione raccontache: «San Giacomo il Maggiore dopol’ascesa <strong>di</strong> Gesù al cielo iniziò la suaopera <strong>di</strong> evangelizzazione <strong>della</strong> Spagnaspingendosi fino in Galizia, remotaregione <strong>di</strong> cultura celtica all’estremoovest <strong>della</strong> penisola iberica. Terminatala sua opera Giacomo tornò in Palestinadove fu decapitato per or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>Erode Agrippa nell’anno 44. I suoi <strong>di</strong>scepoli,con una barca, guidata da unangelo, ne trasportarono il corpo nuovamentein Galizia per seppellirlo in unbosco vicino ad Iria Flavia, il porto romanopiù importante <strong>della</strong> zona. Neisecoli le persecuzioni e le proibizioni <strong>di</strong>visitare il luogo fanno si che <strong>della</strong> tombadell’apostolo si perdano memoriae tracce. Nell’anno 813 l’eremita Pelagio,preavvertito da un angelo, videdelle strane luci simili a stelle sul monteLiberon, dove esistevano antiche fortificazioniprobabilmente <strong>di</strong> un anticovillaggio celtico. Il vescovo Teodomiro,interessato dallo strano fenomeno, scoprìin quel luogo una tomba, probabilmente<strong>di</strong> epoca romana, che contenevatre corpi, uno dei tre aveva la testamozzata ed una scritta:”Qui giace Jacobus,figlio <strong>di</strong> Zebedeo e Salomé”».Per questo motivo si pensa che la parolaCompostela derivi da CampusStellae (campo <strong>della</strong> stella) o da ComposTellum (terreno <strong>di</strong> sepoltura).Il programma (che si sta definendocon precisione in questi giorni) prevedelo svolgimento a pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> partedel lungo cammino. Anche la cifra è infase <strong>di</strong> riflessione: si cerca <strong>di</strong> abbattereil più possibile il costo del trasporto edegli alloggi. Info:don Luca, oratorio sambercell. 3405638014don Alberto, oratorio campettocell. 3288163662Una testimonianza dalla Terra SantaGranelli <strong>di</strong> pace in mondo in guerra, come pochi granelli<strong>di</strong> speranza in un deserto <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione. Di questarealtà, sospesa tra rassegnazione e necessità <strong>di</strong> continuarea sperare, ha raccontato don Nan<strong>di</strong>no Capovilla, referente<strong>di</strong> Pax Christi per la terra <strong>di</strong> Palestina – Israele, in unaintensa, se non toccante, almeno per lo scrivente, serata all’OratorioCG2000.Don Nan<strong>di</strong>no è prete, parroco, testimone e costruttore <strong>di</strong> pace inquella terra martoriata che vede due popoli in eterno conflitto. Come testimoneha parlato <strong>di</strong> persone, <strong>di</strong> luoghi, <strong>di</strong> incontri, <strong>di</strong> realtà insomma: e <strong>di</strong>come la realtà possa essere <strong>di</strong>storta e piegata alle necessità del potere.Ha parlato del dramma <strong>di</strong> una guerra costata la vita, in 22 giorni <strong>di</strong> operazionimilitari, a 1330 persone <strong>di</strong> cui 437 bambini e che ha causato 5450 feriti.Questo “bilancio scioccante”, come è stato definito dall’ONU, ha fatto precipitareuna situazione umanitaria già <strong>di</strong> per sé drammatica a causa del bloccodelle frontiere <strong>della</strong> Striscia <strong>di</strong> Gaza imposto da Israele ed Egitto dal Giugnodel 2007, in risposta alla schiacciante vittoria elettorale dell’organizzazioneHamas, ed agli scontri successi tra quest’ultima ed il movimento Al-Fatah.L’offensiva Israeliana, denominata “piombo fuso”, iniziata il 27 <strong>di</strong>cembre2008 allo scadere <strong>di</strong> una tregua <strong>di</strong> sei mesi, si poneva come obiettivo il contrastoall’invio <strong>di</strong> razzi da parte <strong>di</strong> Hamas contro obiettivi civili del Sud delpaese. Secondo fonti governative israeliane queste ru<strong>di</strong>mentali armi hannocausato 15 morti e centinaia <strong>di</strong> feriti in 8 anni. Appare quin<strong>di</strong> chiaro che,dal punto <strong>di</strong> vista numerico, non è applicabile il principio <strong>di</strong> proporzionalitàfra <strong>di</strong>fesa ed offesa che potrebbe in qualche modo giustificare i meto<strong>di</strong> dell’operazioneisraeliana.La <strong>di</strong>struzione e la morte che accompagnano ogni guerra, nelle parole <strong>di</strong>don Nan<strong>di</strong>no hanno assunto i contorni <strong>di</strong> una vera e propria carneficina,perpetrata anche utilizzando armi al “fosforo bianco” che me<strong>di</strong>ci palestinesie organizzazioni umanitarie hanno denunciato come proibite dalle convenzioniinternazionali. La comunità internazionale <strong>di</strong> fronte alla trage<strong>di</strong>a si è<strong>di</strong>mostrata impotente. Le Nazioni Unite hanno visto una loro scuola bombardataa Jebalya con almeno 30 morti. Alla richiesta <strong>di</strong> spiegazioni, le autoritàisraeliane hanno risposto <strong>di</strong> aver semplicemente risposto al fuoco. Ladevastazione ha colpito in<strong>di</strong>stintamente: intere famiglie sterminate, scuoleed ospedali presi <strong>di</strong> mira, mancanza <strong>di</strong> cibo ed acqua potabile, gravi traumianche psicologici che richiederanno aiuto e supporto per chissà quantianni a venire.Una parte importate <strong>della</strong> serata è stata riservata al tema dell’informazione,ovvero <strong>di</strong> come questa realtà così drammatica sia stata filtrata e <strong>di</strong>luita, senon ad<strong>di</strong>rittura taciuta, dai mass-me<strong>di</strong>a italiani. L’impossibilità <strong>di</strong> accederealla Striscia <strong>di</strong> Gaza per i giornalisti ha reso <strong>di</strong>fficile la documentazione <strong>della</strong>realtà; le fonti <strong>di</strong> informazione sono dunque state quasi esclusivamenteisraeliane. Il confronto tra spezzoni dei telegiornali del servizio pubblico hachiarito ancora <strong>di</strong> più come la scelta <strong>di</strong> alcuni termini, il tempo riservato adalcuni dettagli, il tacere alcune lampanti realtà abbia inculcato nell’opinionepubblica l’idea che tutto questo sia tollerabile e giustificato dalla necessità <strong>di</strong>garantire la sicurezza dello stato <strong>di</strong> Israele.La speranza <strong>di</strong> una pace duratura che possa placare le sofferenze del me<strong>di</strong>ooriente sembra ancora più lontana. Risuonano nel silenzio delle nostre coscienze,un po’ assopite, le parole <strong>di</strong> una lettera del Parroco <strong>di</strong> Gaza riportateda don Nan<strong>di</strong>no:“Dalla Chiesa <strong>di</strong> Dio che è in Gaza, ai fratelli e alle sorelle con cui supplichiamoDio <strong>di</strong> sollevare l’uomo dalla sua angoscia per irrorare Gaza con la suamisericor<strong>di</strong>a e consolazione”.Un grazie quin<strong>di</strong> alle ACLI Clarensi, e a don Nan<strong>di</strong>no Capovilla per averciaperto un poco <strong>di</strong> più gli occhi su <strong>di</strong> una realtà lontana dalla nostra.A noi il compito <strong>di</strong> non <strong>di</strong>menticare e, per quanto possibile, testimoniarel’impegno costante e concreto nella speranza e nel <strong>di</strong>alogo. 29


Iniziative da sostenereQuesta volta mi sento solidalecon il Milan. Non mi accingoa commentare il derby, vintodalla Beneamata: voglio solo trasmettereparte <strong>di</strong> un email ricevutain questi giorni. Mi fa molto piacereprendere atto <strong>di</strong> un’iniziativa lodevole.Poco importa se i tempi per parteciparvisono scaduti: conta il fattoche nel mondo dello sport professionisticoci sia chi ne ha compresola portata sociale e la responsabilitàeducativa.“Siamo lieti <strong>di</strong> invitarLa a parteciparecon la Sua classe a una grande iniziativaa favore <strong>della</strong> convivenza civilenello sport del calcio. L’obiettivo èdare ai bambini l’occasione <strong>di</strong> colmareil <strong>di</strong>stacco tra il piacere <strong>di</strong> giocarea pallone con gli amici e la <strong>di</strong>fficoltà<strong>di</strong> vivere serenamente l’emozione <strong>di</strong>assistere a una partita <strong>di</strong> campionato.AC Milan e la Fondazione Milansi sono già impegnate in questo sensodal gennaio <strong>2009</strong>, mettendo a <strong>di</strong>sposizionedelle scuole i materiali eUna delle squadre del GS Pallavolo <strong>Chiari</strong>a cura <strong>di</strong> Bruno Mazzottile iniziative gratuite del progetto lu<strong>di</strong>co-educativo‘Milan per la scuola -Tutti i colori del gioco’, su educazionemotoria e valori dello sport. Per leclassi, i bambini, le famiglie AC Milanha riservato 400 posti con ingressogratuito nella Tribuna Milan giovani,dello sta<strong>di</strong>o Meazza <strong>di</strong> Milano.I posti sono <strong>di</strong>sponibili per la partitaMilan-Cagliari che si svolgerà domenica22 febbraio <strong>2009</strong>.”Ma che bella idea! Mi immagino unosta<strong>di</strong>o pieno <strong>di</strong> bambini che si entusiasmano,gridano, applaudono e sene tornano con la voglia <strong>di</strong> imitare icampioni: Potremmo imparare tantodai bambini allo sta<strong>di</strong>o.Passo dallo sta<strong>di</strong>o alla palestra perparlare <strong>di</strong> pallavolo. Ultimamente cihanno fatto visita negli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Clarondaalcuni esponenti del GS Pallavolo<strong>Chiari</strong>. I numeri citati nell’intervistache il presidente A. Zerbini,la signora Anna Lorini e Stefano Festaci hanno rilasciato portano a definireil G. S. Pallavolo più un movimentoche un semplice gruppo sportivo.Nata da quasi quattro decenniall’Oratorio, la società conserva nellostatuto gli intenti formativi ed educativiche ben si associano alla nostraidea <strong>di</strong> sport come ambito <strong>di</strong> crescitae <strong>di</strong> arricchimento <strong>della</strong> personalità ecome bene <strong>della</strong> comunità. Passiamodunque ai numeri dei quali si vantanogiustamente i nostri interlocutori.Le squadre che svolgono attività sonoun<strong>di</strong>ci ed impegnano 180 atleti, maschie femmine, con un’età che partedai 13 anni. In pratica è la societàsportiva clarense con il maggior numero<strong>di</strong> iscritti. C’è da aggiungere anchel’attività dei CAS per la promozionedello sport tra i bambini. Sorgela domanda <strong>di</strong> come si possa sostenereuna mole <strong>di</strong> lavoro che prevedela bellezza <strong>di</strong> 270 partite annuali, con135 trasferte. Inoltre un breve calcoloci consente <strong>di</strong> stabilire che ogni settimanavanno svolte 66 sedute <strong>di</strong> allenamento.Consideriamo che tuttoquesto va supportato da una grandemole <strong>di</strong> lavoro organizzativo ed amministrativo.Poi c’è l’aspetto economico.Come vengono affrontati tuttiquesti aspetti? La complessità <strong>della</strong>situazione trova risposte adeguatenella collaborazione dei genitori, nellasensibilità <strong>di</strong> alcuni sponsor e nella<strong>di</strong>sponibilità dell’AmministrazioneComunale per l’utilizzo degli impianti.Ha un bel po’ da fare Mauro Festache gestisce il tutto! Questo promette<strong>di</strong> essere un anno importante. Intantosi sono aggiunte 2 squadre giovanilimaschili. Con il settore femminilesi sta puntando alla serie D per elevareil livello <strong>di</strong> gioco. La prima squadramaschile è pronta ad affrontare iplay off per passare dalla serie C allaserie B2. Resta un rammarico al qualepossiamo rispondere insieme. Difronte a questo grande impegno <strong>di</strong><strong>di</strong>rigenti, allenatori e atleti la presenzadel pubblico è scarsa. Uno sport chesi è evoluto, <strong>di</strong>ventando avvincente espettacolare, che coinvolge ragazzi efamiglie merita <strong>di</strong> essere seguito daun pubblico più numeroso. Le seratetrascorse al palazzetto <strong>di</strong> via SS. Trinitàsaranno serene e <strong>di</strong>vertenti. Gli appuntamentipiù importanti sono quellidel venerdì e sabato. Ci andremoanche noi per far parte del movimento<strong>della</strong> pallavolo. 30


15 marzo <strong>2009</strong>Con il CAI alla riscopertadel fiume Ogliolungo il nuovo “sentiero verde”Il Cai, a volte, è visto come ungruppo <strong>di</strong> temerari e spericolatiche vanno a cercare pericoli scalandole montagne. In realtà sitratta <strong>di</strong> persone normali, che inmontagna vanno sì a fare scalate,(con competenza e preparazione),ma in montagna ci vanno ancheper fare escursioni e passeggiatealla portata <strong>di</strong> tutti. Lo sannocoloro che, ormai a centinaia,da più <strong>di</strong> trent’anni partecipanoalla prima gita sui sentieri <strong>della</strong> Liguria.Il Cai <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> quest’anno,a coloro che amano la camminatarilassante nella natura senza rischio pericoli, propone una gitasul fiume Oglio, seguendo il nuovissimosentiero da poco tracciatosulla sponda sinistra dalle SezioniCai <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>, Palazzolo e Brescia.Si tratta <strong>di</strong> una facile escursionealla scoperta dell’Oglio che,con le sue numerose rogge, è fonte<strong>di</strong> fertilità per tutta la campagnaad Ovest <strong>di</strong> Brescia. Il sentiero èun bellissimo percorso pedonale,quasi tutto sulla riva sinistra <strong>di</strong>un fiume che riserva ancora moltesorprese a chi da tempo non siavvicina più all’Oglio. Ai prati coltivatisi alternano riserve naturalicon fitti boschi ricchi <strong>di</strong> fauna eflora spontanea, dove il percorsodel fiume in buona parte ancoranaturale, offre spettacoli sempre<strong>di</strong>versi con isolotti e anse che ognianno cambiano seguendo l’impetodelle piene. Questa escursionepropone il tratto finale <strong>di</strong> un percorsoche parte da Sarnico e arrivaa Barco <strong>di</strong> Ozinuovi.Si parte da Ru<strong>di</strong>ano nei pressi delSantuario <strong>della</strong> Madonna in Pratisdove sarà celebrata la Messa<strong>di</strong> inaugurazione dell’anno socialedel Cai <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> e si arriva nelpomeriggio a Barco dopo aver sostatoper il pranzo al sacco presso“l’oasi dei pensionati” <strong>di</strong> Orzinuovi,un’area in riva al fiume propriosui “ruderi” del tracciato <strong>della</strong> ferroviaIseo Cremona, attiva finoagli anni ’50. Gsa: <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> crescitaIl Gruppo sport alternativi, ormai aldecennale <strong>della</strong> fondazione, nascedall’esigenza, <strong>di</strong> alcuni insegnanti<strong>di</strong> educazione fisica, <strong>di</strong> dar la possibilitàai ragazzi <strong>di</strong> praticare delle attivitàche potessero racchiudere in sé le piùsvariate situazioni psico-fisiche.Nella nostra realtà locale è innegabileche predominante è la pratica <strong>di</strong>attività quali il calcio per i maschi ela pallavolo per le femmine. Dopoanni <strong>di</strong> esperienza sul campo analizzandole più svariate proposte è sembratomancare il compromesso fra ilfacile gioco in cui tutti possono subitoesprimersi <strong>di</strong>vertendosi e l’attivitàche comunque richiede il contattofisico con l’avversario. I ragazzi nellaloro fase evolutiva spesso mancano<strong>di</strong> situazioni in cui il contatto fisicocon “l’altro” è controllato e miratoall’obiettivo da raggiungere chein ogni caso continua ad essere principalmente<strong>di</strong>vertente. Si dovevanotrovare attività che rendessero possibilequest’aspetto molto importante,associandolo ad un elevato interessamentodelle qualità fisiche fondamentalisia a livello con<strong>di</strong>zionale checoor<strong>di</strong>nativo.All’inizio il nostro gruppo <strong>di</strong> amici ricercandonotizie con internet si è cimentatonei più svariati sport praticatinel mondo, abbiamo frequentatocorsi federali, allenamenti agonisticie richiesto l’aiuto <strong>di</strong> tecnici esterniche potessero darci in<strong>di</strong>cazioni econsigli per come iniziare un eventualepratica locale con i ragazzi dellenostre scuole me<strong>di</strong>e. In alcuni paesinord europei ci risultava che nellescuole venivano considerate materie<strong>di</strong>dattiche al pari <strong>di</strong> tutte le altre attivitàsportive che per le caratteristicheintrinseche sarebbero servite per lavita quoti<strong>di</strong>ana ai ragazzi. Disciplinaritenuta in<strong>di</strong>spensabile per la sicurezzaè ad esempio il nuoto, largamente<strong>di</strong>ffuso anche nella nostra realtà, perla facilità <strong>di</strong> essere trattato in modointer<strong>di</strong>sciplinare si insegna l’orienteering(da noi comunemente chiamatocorsa <strong>di</strong> orientamento) e per l’importanzaper migliorare le capacità coor<strong>di</strong>native,che abbiamo rilevato esserein costante calo, il badminton.Da queste osservazioni è nata a <strong>Chiari</strong>,nell’ambito del gruppo sport alternativi,l’unica società <strong>di</strong> orientamento<strong>della</strong> provincia <strong>di</strong> Brescia, la Tumizaorienteering <strong>Chiari</strong> che daanni organizza tutte le attività federalie promozionali <strong>della</strong> provincia. Datre anni è nata la compagine locale<strong>di</strong> badminton che anche in questocaso risulta essere l’unica realtà attivain provincia. È promotrice ormai <strong>di</strong>tantissime manifestazioni per i ragazzidelle scuole dell’ovest bresciano, <strong>di</strong>tornei federali per gli agonisti anchea livello interregionale e attività promozionaleper i simpatizzanti adultio meno interessati a questo sport incre<strong>di</strong>bilmentein crescita nella praticagrazie all’entusiasmo che produce intutti quelli che lo provano. Dalle primeesperienze <strong>di</strong> hockey prato, <strong>di</strong>cui la scuola San Bernar<strong>di</strong>no è statacampione nazionale, siamo passati,imparando dagli svizzeri, all’unihokey,più facile da giocare in palestrae più adatto al rispetto delle norme<strong>di</strong> sicurezza che si devono rispettareper i ragazzi. Dall’esperienza canadese<strong>di</strong> un amico <strong>di</strong> Lecco ci siamocimentati nell’intercross, simile all’anticaattività praticata dagli in<strong>di</strong>anid’america. Non meno gra<strong>di</strong>to a tantisoci del gruppo ed anche questo alternativoalle più classiche <strong>di</strong>sciplineè il frisbee. Praticato normalmentein campi da calcio o rugby, da 11giocatori, noi abbiamo optato per lemo<strong>di</strong>fiche alle regole che rendono ilgioco in palestra 5 contro 5, più vicinoalle nostre esigenze. E poi ancoramolte altre <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong>vertenti, coinvolgentie pronte da essere provateda tutti gli interessati al movimento.Ti invitiamo a visitare il nostro sito ea venire a praticare tutto questo portandoanche i tuoi amici. Un gruppo <strong>di</strong> allenatori del Gsa <strong>Chiari</strong>31


In memoriaFrancesco Gennari3/2/1925 - 29/5/2006Giovanni Gennari27/5/1932 - 17/2/2008Mario Gennari Luciano Gennari16/2/1935 - 3/5/2003 7/12/1937 - 17/10/2006… è domenica mattina e ci par ancora <strong>di</strong> vederelo “squalo bianco” passare per ritrovarvi peril solito aperitivo… è così che con tanta nostalgiavi vogliamo ricordare… è una goccia <strong>di</strong> memoriache terremo insieme a tante altre…Vi ricor<strong>di</strong>amo uniti… vi ricor<strong>di</strong>amo amici… viricor<strong>di</strong>amo fratelli… vi ricor<strong>di</strong>amo con lo stessoamore che ci avete trasmesso in tutti gli anni trascorsiinsieme.Ora questo amore ricevuto lo custo<strong>di</strong>amo neinostri ricor<strong>di</strong>, ma soprattutto nei nostri cuori. Eda qui noi vi ricor<strong>di</strong>amo nella Santa Messa che sicelebrerà il 17 marzo alle 19.30 presso il CentroGiovanile, in occasione <strong>della</strong> festa del papà.I vostri figli Giorgio, Clau<strong>di</strong>o,Silvia, Silvana ed Emanuele GennariLino Ramera23/9/1931 - 23/1/<strong>2009</strong>Caro papà, dopo tanto dolore e tantasofferenza te ne sei andato. Ci hai lasciatodopo tanto lavoro, tanta fatica, quellavoro e quella fatica che hanno contrassegnato,caratterizzato, contrad<strong>di</strong>stinto etante volte con<strong>di</strong>zionato la tua vita. Tiabbiamo sempre visto trafficare, tribolare,impegnarti al massimo per darci tuttoquello <strong>di</strong> cui avevamo bisogno e molto,molto <strong>di</strong> più. Le tue mani rugose e calloseraccontavano la storia <strong>di</strong> ogni momento<strong>della</strong> tua vita fatta <strong>di</strong> lavoro, sacrificio,de<strong>di</strong>zione completa alla famiglia.Tutto intorno a noi ci parla <strong>di</strong> te. Non c’èangolo nelle nostre case dove tu non abbia sistemato, riparato, mo<strong>di</strong>ficato,costruito, creato qualcosa. Anche quando ai nostri occhi ilproblema sembrava insormontabile, tu ci <strong>di</strong>cevi: «Te preòcupet mia,làssem fa a mé e ta ederét che…».Ci piace pensare che il Padre Eterno ti abbia chiamato lassù perché,molto probabilmente, dopo tanti millenni anche Lui dovrà farti sistemarequalcosa. E anche lì tu ci riuscirai e, ancora una volta, ancheLui come noi sarà orgoglioso e fiero <strong>di</strong> te; e sarà ancor più felicequando Gli restituirai centuplicati i talenti che ti aveva affidato.Non poteva darci padre migliore. Grazie papà per tutto l’amore checi hai dato, per i sacrifici che hai fatto per noi. Grazie papà per i valoriche ci hai trasmesso, per come ci hai cresciuti, educati. Graziepapà per essere stato, assieme alla mamma, il nostro faro, il nostropunto <strong>di</strong> riferimento. Sempre <strong>di</strong>sponibile, instancabile, infaticabile,e ci chiedevamo dove trovavi tutta quella forza ed energia che ti facevanosempre molto più giovane <strong>di</strong> quanto non fossi. Poi, quandohai cominciato a sentire la stanchezza, in un attimo tutto il peso deituoi anni ti è crollato addosso come un macigno ed è incominciatoil tuo calvario.Ora hai finito <strong>di</strong> soffrire, <strong>di</strong> penare. Hai finito <strong>di</strong> lottare, la guerraè finita, adesso sei in pace, ma noi, quaggiù, caro papà, anche sesiamo tutti adulti abbiamo ancora bisogno <strong>di</strong> te e abbiamo un’ultimacosa da chiederti. Caro papà, ora che sei in cielo, prega per noi,perché la nostra fede non vacilli, proteggici, soprattutto la mamma:sai quanto ha sofferto e cosa sta passando. Parla bene <strong>di</strong> noi al Padre,perché anche lui ci bene<strong>di</strong>ca e preparaci un posto accanto a te,cosicché potremo ritrovarci un giorno ancora tutti insieme.Grazie papà. Un bacio.I tuoi figliLa redazione è vicina all’amicoe collaboratore Bruno Mazzottinel ricordo <strong>della</strong> madre.Giacomo Facchetti7/12/1926 - 17/1/<strong>2009</strong>Caro Giacomo,conoscerti, amarti evivere vicino a te èstato così bello cheora sentiamo tutti ungrande vuoto.Te ne sei andato infretta, in punta <strong>di</strong>pie<strong>di</strong> così come haivissuto. Anche se lamalattia ti ha sempreaccompagnato, ci haiinsegnato che la vitaè bella e va vissuta semplicemente, con amore.Ci manchi tanto, ma sei presente in tutto quelloche hai lasciato.I tuoi cariAmelia Festa26/1/1946 - 10/3/2006Giuseppina Bonassi ved. Mazzotti18/3/1916 - 8/2/<strong>2009</strong>Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpidascorta per avventura tra le petraie <strong>di</strong> un greto...(Eugenio Montale)32


Amici SostenitoriAnno <strong>2009</strong>Giacomo Bossini8/6/1933 - 28/3/2005Sei sempre nei nostri cuori.I tuoi cariRomano Antonelli21/12/1936 - 28/1/<strong>2009</strong>Emanuela Antonelli12/5/1968 - 4/12/1990Faustino Pini21/10/1904 - 17/3/1990Pierina Begni in Manenti5/11/1922 - 16/4/2008Il tuo ricordo ci accompagna ogni giornoI tuoi cariEuro 100,00Mazzotti Maddalena, Tosi MaurizioEuro 70,00Scalvini AdeleEuro 60,00Rocco CesareEuro 50,00Verzeletti don Cesare, Grassini Renato,Burni Pierino, Terzi Tarcisio, FalchettiMaria, Rubagotti Luciano, Aceti Pietro,Fratelli Garzetti, Olmi Giacomo, EbranatiAlessandro, Ferrari Leonardo eMargherita, Rigamonti Mario, AlessandriniFabio, Pescali Palma Morsia, TosiEster, Peta Margherita, Zanetti Giuliana,Bonotti Giorgio, Cacciani Pancera,Bianchi Andrea, Carsana Pasquale,Famiglia Cavalleri, Setti Luigi, CeniniLina, Famiglia Metelli, Carminati DomenicaMarini, Lorini Belotti, MarzaniOrnella, N.N., N.N., N.N., N.N., RavelliGino, Zerbini Giovanni, Scalvini Gigliola,Scalvini Rachele, Massetti Primo,Bosetti Tino, Treu Patrizia, BetellaLuigi, N.N., Mantegari Tarcisio, VezzoliCarlo, Calvetti Maria, Machina Tarcisio,Mura Fontanella, Vezzoli Gianfranco,Pagani Lorenzo, Zambelli Begni, CampiottiCesare, Ghilar<strong>di</strong> Zoni, SigaliniGiuseppe, Colossi Antonietta, SberniniCarlo, N.N., Girelli LuigiEuro 40,00Brignoli Mario, Vitali Ama<strong>di</strong>o, MargaritiVincenzo, Margariti Giorgio, FamigliaPlebani, Donna Mario, Bosetti Eugenio,Reccagni Libretti, Puerari Emanuela,Maifre<strong>di</strong> Enrico e Monica, ScinardoGiuseppe, Belletti Giovanni, PagnottaMaria, Terzi Santo, Olmi Enrico, OlmiLuigi, Mon<strong>di</strong>ni Ottorino, Viti Roberto,Penna Enrico, Dotti Rossi NatalinaEuro 35,00Parravicini PaoloEuro 30,00Foresti Maria, Pini Casta Lucia, SiraniPlatto Francesca, Festa Alessandro,Grevi Giovanni, Bonetti Annunzio,Metelli Bice, Bosetti Giovanni e RaineriMaria, Masserdotti Maria, NavoniStefano, Ferlinghetti Luigi, Bosetti Alfredo,Famiglia Chittò, Delfrate Piero,Ribola Bresaola, Cancelli Carlo, FamigliaMasserdotti, Bonassi Faustino,<strong>Chiari</strong> Gabriele e Severino, <strong>Chiari</strong> Valeria,Donna Giovanni, Lorini Antonio,Vezzoli Clau<strong>di</strong>o, Faglia Agnese, VertuaElena, Mon<strong>di</strong>ni Edgardo, BicocchiAlessandra, Consoli Giulia Monfar<strong>di</strong>ni,Siverio Irma, Buffoli Mario, MontiniRenato, Ottolini Antonio, Caratti Paola,Piccinelli Luciano, Bontempi IdaArrighetti, Iore Natale, Cenini Anna,Grassini Fratelli, Festa Stefano, GennariSilvia, Ramera Maria acconciature,Arrighetti Bruno, Cogi Giovanni,Cogi Luigi, Manenti Giovanni, RovattiRosalia, Parietti Giovanni, BiscegliaMichele, Bertelli Salvoni, MombelliGaio, Mombelli Lucia, Cucchi Giovanni,Nelini Giuseppe, N.N., PedriniPaolo, Pancera Paola, Galetti Florinda,Famiglia Morstabilini, Zerbini Luigi,Menni Bortolo, Menni Giovanni,Piatti Antonio, Rossi Francesco, BosettiAnna, Dotti Angelo, Goffi Umberto,Verzeletti Severino, Trainini Angela,Vertua Francesco, Massetti Emilio,Caravaggi Augusta, Sagalese CovrelloAnna, Baresi Maria, Bosetti Umberta,Bariselli Aldo, N.N., Salvoni Giovanni,Forlani Mario, Festa Angelo, SiraniVertua, Verzeletti Clau<strong>di</strong>o, RoccoGiovanni, Cirimbelli Enrico, CirimbelliRaffaele, Vitali Sergio, Gritti Omar,Ribolla Luciano, Pederzoli Ottorino,Pederzoli Giuseppe, Salvoni Renato,Pedersoli Roberto, Loda Massetti, RameraFaustino, Bosis Franco, GozziniVezzoli, Begni Clau<strong>di</strong>o, Manenti Francesco,Piantoni Angelo, Piantoni Luigi,Vermi Teresa, Simoni Fausto, SalvoniPagnoni, Passi conte Evasio, ZerbiniAngelo, Morina Giuseppe, Rossi Renata,Bellotti Giacomo, Piantoni Vincenzo,Ferrari Alfredo, Scalvini LonatiTilde, Marini Battista, Carminati Fer<strong>di</strong>nando,Costa Valada, Barbariga Francesco,Alessandrini Gianbattista, PesciniAntonio, Recenti Volpi Laura, IoreDomenico, Maifre<strong>di</strong> Angela, <strong>Chiari</strong>Felice, Bonometti Mario, Begni ArzuffiArmida, Bariselli Luigi, Barbariga Giovanna,Ferrari Anna, Ramera <strong>Chiari</strong>na,Canesi Agape, Dotti Navoni 33


OFFERTEdal 15 <strong>di</strong>cembre 2008 al 16 gennaio <strong>2009</strong>Opere ParrocchialiT.G.A. 500,00Bene<strong>di</strong>zione famiglie 30,00In memoria <strong>di</strong> Giuseppe Cancelli 650,00In memoria <strong>di</strong> Romano Antonelli 150,00Offerta Vinelli 30,00In memoria dei propri defunti 50,00Le famiglie <strong>di</strong> Via Paolo VIin memoria <strong>di</strong> Lino Ramera 200,00Associazione Pensionati <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> 100,00Restauro Santa MariaCassettina Chiesa domenica 18 gennaio 12,00Cassettina Chiesa domenica 25 gennaio 67,00Cassettina Chiesa domenica 1 febbraio 109,00Cassettina Chiesa domenica 8 febbraio 30,00Ven<strong>di</strong>ta 5 libri “Cinque anni con Mons. Rosario” 50,00In memoria <strong>di</strong> Augusto Bettinar<strong>di</strong> 100,00Tetto DuomoN.N. 20,00N.N. 300,00Cassettina Chiesa domenica 18 gennaio 14,00N.N. 145,00Bene<strong>di</strong>zione famiglie 100,00Cassettina Chiesa domenica 25 gennaio 14,00N.N. 100,00N.N. 20,00Cassettina Chiesa domenica 1 febbraio 11,00P.L. e P.A. 400,00La moglie in memoria <strong>di</strong> Giuseppe Cancelli 600,00Bene<strong>di</strong>zione Famiglie 50,00Cassettina Chiesa domenica 8 febbraio <strong>2009</strong> 120,00C.I. in ringraziamento per 82.mo compleanno 500,00Restauro OrganoCassettina Chiesa domenica 18 gennaio 8,00Cassettina Chiesa domenica 25 gennaio 4,00Cassettina Chiesa domenica 1 febbraio 5,00Priscilla e Aquila 100,00Cassettina Chiesa domenica 8 febbraio 2,00CaritasIn memoria <strong>di</strong> Amelia Festa 400,00Centro GiovanileOfferte cassettina centro Chiesa 120,00In memoria <strong>di</strong> Gianfranco Piovanelli 50,00Offerte domenica 25 gennaio 3.061,28In memoria <strong>di</strong> Cirillo Massetti 100,00In memoria <strong>di</strong> Mamma Agape 50,00In memoria <strong>di</strong> Amelia Festa 200,00Ra<strong>di</strong>o ClarondaIn memoria <strong>di</strong> Pierina Begni in Manenti,i tuoi cari 375,00Maria Bertoli 39,00Anagrafe parrocchialeBattesimi 20081. Aurora Vezzoli2. Federica Borselli3. Viola Bossini4. Emma Canuti5. Giulio Delera6. Nicolò Rubagotti7. Rebecca Simoni8. Andrea Zorba9. Camilla Cucchi10. Giulia CozzoliniDefunti 200812. Dionilla Turrini 8313. Arturo Gini 8214. Santa Regosini 6815. Lino Ramera 7716. Marta Massetti 8217. Mario Matteo Chiappa 7318. Romano Antonelli 7219. Giuseppina Bassani 9520. Erminio Mariani 9021. Fer<strong>di</strong>nando Mon<strong>di</strong>ni 8222. Letizia Barbieri (neonata)23. Marina Massetti 9324. Ernesta Gran<strong>di</strong> 7925. Giuseppina Bonassi 9226. Anna Malacalza 9227. Giulio Bonetti 6928. Maria Frosio 9234


Calendario liturgico pastoraledal 7 marzo al 4 aprile <strong>2009</strong>a cura <strong>di</strong> don FabioMese <strong>di</strong> marzoSabato 7 marzoOre 20.30, Via matris dolorosae (in S. Maria)Domenica 8 marzo - II domenica <strong>di</strong> quaresimaVisita dei Missionari (Padri Passionisti) alle zone 1-2(Centro) e 6 (S. Sebastiano): S. Messa e incontro <strong>di</strong> zonacon i PadriOre 18.00 S. Messa solenne a conclusione degliEsercizi Spirituali <strong>della</strong> Città con la rinnovazionecomunitaria delle Promesse battesimali e il mandatoagli Animatori dei centri <strong>di</strong> AscoltoSettimana Vocazionale <strong>della</strong> nostra zona pastoraleLunedì 9 marzoOre 20.30 (al Centro Giovanile): Incontro per genitori,padrini e madrine dei battezzan<strong>di</strong> del mese<strong>di</strong> <strong>Marzo</strong> e per chi celebra il Battesimo nella VegliaPasquale (Sabato 11 aprile, ore 21)Martedì 10 marzoOre 20.30 Incontro <strong>di</strong> preghiera vocazionale per genitori,giovani, catechisti e... tutti coloro <strong>di</strong> buona volontà chevogliono partecipare (all’Oratorio <strong>di</strong> Ru<strong>di</strong>ano)Mercoledì 11 marzoOre 20.30, Centri <strong>di</strong> ascolto nella caseIn collegamento con la Ra<strong>di</strong>o parrocchialeVenerdì 13 marzo (astinenza)Ore 9.40, Adorazione Eucaristica fino alle 11.00(in S. Agape)Ore 15.00, Via Crucis (in S. Maria)Ore 20.30, Via Crucis all’aperto (quadra <strong>di</strong> Marengo)Domenica 15 marzoIII domenica <strong>di</strong> quaresimaGiornata del SeminarioNel pomeriggio: Meeting dei chierichetti a Urago d’OglioMercoledì 18 marzoOre 20.30, Centri <strong>di</strong> ascolto nella caseIn collegamento con la Ra<strong>di</strong>o parrocchialeGiovedì 19 marzo - Solennità <strong>di</strong> san GiuseppeVenerdì 20 marzo (astinenza)Ore 9.40 Adorazione Eucaristica fino alle 11.00(in S. Agape)Ore 15.00, Via Crucis (in S. Maria)Ore 20.30, Via Crucis all’aperto (quadra <strong>di</strong> Villatico)Mercoledì 25 marzoSolennità dell’Annunciazione del SignoreOre 20.30, Centri <strong>di</strong> ascolto nella caseIn collegamento con la Ra<strong>di</strong>o parrocchialeVenerdì 27 marzo (astinenza)Ore 9.40 Adorazione Eucaristica fino alle 11.00(in S. Agape)Ore 15.00, Via Crucis (in S. Maria)Ore 20.30, Via Crucis all’aperto (quadra <strong>di</strong> Zeveto)Ore 20.45 Incontro per genitori, padrini e madrinedei battezzan<strong>di</strong> <strong>di</strong> domenica 29 marzo(al Centro Giovanile).Domenica 29 marzo - V domenica <strong>di</strong> quaresimaCelebrazione comunitaria dei Battesimi:ore 11.00 (S. Maria) - ore 16.00 (Duomo)Ritiro conclusivo del Corso fidanzati (al CG 2000)Mese <strong>di</strong> aprileMercoledì 1 aprileOre 20.30, Centri <strong>di</strong> ascolto nella caseIn collegamento con la Ra<strong>di</strong>o parrocchialeGiovedì 2 aprile: primo giovedì del meseOre 15.00 Adorazione eucaristica (in S. Maria)Venerdì 3 aprile: primo venerdì del mese (astinenza)Dopo la S. Messa delle 9.00, Esposizione del SS.e Adorazione fino alle 11.00 (in S. Maria)Ore 15.00, Via Crucis (in S. Maria)Ore 20.30, Via Crucis all’aperto(quadra <strong>di</strong> Cortezzano)Ore 20.45 Incontro per genitori, padrini e madrinedei battezzan<strong>di</strong> del mese <strong>di</strong> aprile (al Centro Giovanile)Partenza dei Cresiman<strong>di</strong> per Roma Express(iniziativa <strong>di</strong>ocesana: I cresiman<strong>di</strong> dal Papa)Sabato 4 aprileore 20.00 (a Brescia)Veglia delle Palme per i giovanialla presenza del Vescovo LucianoDomenica 5 aprile - domenica delle PalmeInizio Settimana Santa(programma sul prossimo bollettino)Inizio Sante Quarantore(programma su prossimo bollettino)Tutti i venerdì dalle 9.40 alle 11.00Adorazione Eucaristicanella Cripta <strong>di</strong> S. Agape35


È <strong>di</strong>sponibile presso l’Ufficio <strong>Parrocchiale</strong>e la Biblioteca Rivettiil dvd-video <strong>della</strong> SETTIMANA EUCARISTICAContenuti del <strong>di</strong>sco:VOCI E IMMAGINI DELLA SETTIMANAle più belle fotografie delle celebrazioni,accompagnate dalle omelie degli illustri prelatiLA GIORNATA CONCLUSIVAil filmato completo degli eventi <strong>di</strong> domenica 28 settembreSETTANT’ANNI FAuna presentazione <strong>di</strong> immagini del Congresso del 1938

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