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Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - Dicembre 2000 ...

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Egli, che come Dio era in tutto, ma sempre dall’altrolato del confine, nell’eterno riserbo, è venuto al <strong>di</strong>qua del confine, ed è stato ora presso <strong>di</strong> noi, con noi.<strong>di</strong> delusione, <strong>di</strong> scoraggiamentoche marcano profondamente il nostrotempo. In questo senso, unagrande lezione <strong>di</strong> vita ci viene dalteologo Romano Guar<strong>di</strong>ni. In oredrammatiche per l’Europa, in unmondo in cui sembrava che tuttostesse per crollare, pubblicando untesto fondamentale per il rinnovamentoliturgico, egli riproponevacon coraggio la forza ristoratrice<strong>della</strong> liturgia, chiamata a rinnovareogni giorno “i santi segni”, contro isegni dell’incipiente barbarie.“Ci viene rivelato che il Figlio è entratonel mondo. Ma ciò in un sensoinau<strong>di</strong>to. Non solo per via psicologica,nell’animo <strong>di</strong> una personapia profondamente dotata; nonsolo in termini spirituali, nei pensieri<strong>di</strong> una grande personalità; realmente,storicamente, invece [...]Egli, che come Dio era in tutto, masempre dall’altro lato del confine,nell’eterno riserbo, è venuto al <strong>di</strong>qua del confine, ed è stato orapresso <strong>di</strong> noi, con noi. Di questoevento parla il Natale. Questo è ilsuo contenuto, questo soltanto.Tutto il resto - la gioia per i doni,l’affetto <strong>della</strong> famiglia, il rinvigorisi<strong>della</strong> luce, la guarigione dall’angustia<strong>della</strong> vita - riceve <strong>di</strong> là ilsuo senso. Quando quella consapevolezzaperò svanisce, tutto scivolasul piano meramente umano,sentimentale, anzi brutalmente affaristico”.La citazione viene da un piccolo,prezioso testo, Natale e Capodanno(Morcelliana, lire 10.000), due brevime<strong>di</strong>tazioni e<strong>di</strong>te postume per laprima volta nel 1993, che invitano ariflettere sulle gran<strong>di</strong> festività cristiane<strong>di</strong> passaggio dall’anno vecchioall’anno nuovo (e dalla vecchiaEra alla Nuova Creazione).La prima, Il senso del messaggio <strong>di</strong>Natale, porta a scoprire il contenutoautentico del Natale nel misterodell’Incarnazione, che rivela la realtà<strong>di</strong> Dio nel suo farsi uno <strong>di</strong> noi.L’uomo è chiamato ad accoglierenella fede la consapevolezza <strong>di</strong> unagire <strong>di</strong>vino che non conosce alcunesempio, che non ha assolutamentenulla in comune “con i miti delconnubio d’una <strong>di</strong>vinità con unadonna terrena”. Se noi riusciamo acogliere l’inten<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Dio,l’amore <strong>di</strong> Dio, inserendoci nellevicende in cui si compie la Rivelazione,“allora ha inizio la svolta oconversione dello spirito. Tutto sicambia, tutto <strong>di</strong>venta giusto e sirettifica...”Nella seconda, Capodanno. Iniziaree finire, Guar<strong>di</strong>ni considera l’inizioe la fine, le due situazioniestreme, realtà presenti costantementenella vita <strong>di</strong> ciascuno, intessuta<strong>di</strong> momenti e passaggi chesempre hanno unafine, perché hannoavuto un inizio. Questaconstatazione nonporta però al mitodell’eterno ritorno,alla noia del continuoripetersi delle cose,ma a recuperare quellache gli antichi hannochiamato l’arte <strong>di</strong>morire, che non è altrose non “impararead accordarsi con lamorte, ma anche a comprenderlacome ciò che dà pienezza, comel’ultimo conferimento <strong>di</strong> una forma- il che certo non è possibile altrimentiche nel rapporto conDio”.Accanto a questo, un altro suggestivorichiamo al tempo <strong>di</strong> Avventoè La Santa Notte.Dall’Avvento all’Epifania (Morcelliana,lire 10.000). Nei quattro brevissimitesti che il libro contiene èstraor<strong>di</strong>naria la capacità dell’autore<strong>di</strong> rivivere le situazioni con colorituredrammatiche (il singolare<strong>di</strong>alogo tra Maria e Giovanni) o invecefiabesche (la corte fastosa dei“Tre Re”) per ricondurci poi, affascinatidalle sue parole, a guardarcidentro, a me<strong>di</strong>tare con lui il sensoautentico dell’attesa e <strong>della</strong> festa.Se ne era già parlato, in queste pagine,quando il primo libro uscì.Ma riprenderlo in mano a <strong>di</strong>stanza<strong>di</strong> tempo significa riscoprire quantoil linguaggio <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>ni abbiamantenuto la sua freschezza, la capacità<strong>di</strong> rivolgersi in modo piano ecolloquiale ad un gruppo <strong>di</strong> amici,che oggi possiamo essere proprionoi. E le riflessioni che viene <strong>di</strong>svelandoappaiono così vere, così consolantinella loro apparente semplicitàche non ci si stanca <strong>di</strong> leggerle,quasi fossero rivolte personalmentea ciascuno <strong>di</strong> noi da unamico solo un po’ più saggio, unpo’ più capace <strong>di</strong> far luce sui turbamentinei quali da sempre l’uomosi confonde.Enrica GobbiL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 5


Primo pianoPassione e impegnoper il bene comuneRiprendono con questoscritto alcune riflessioniiniziate su L’Angelo <strong>di</strong> ottobre,sul tema “Cristiani e politica”.La Dottrina <strong>della</strong> Chiesa datempo ci ricorda che dalla fede scaturisce,per il cristiano, una motivazionein più, e più forte, per unimpegno sociale e politico, al serviziodel bene comune, tendente acostruire una società migliore.In ambito <strong>di</strong>ocesano, ed anche nellanostra città, varie Associazionistanno riflettendo sul ruolo chepossono avere i cattolici oggi, dopoche è venuta meno la cosiddettaunità politica dei cattolici, unitàche in verità anche in passato nonera mai stata totale. Oggi non siimmagina più il partito dei cattolici,ma si auspicano momenti <strong>di</strong>confronto, approfon<strong>di</strong>mento e collegamentoper portare avanti concoerenza iniziative comuni.Le riflessioni che seguono fannoparte del <strong>di</strong>battito che si è sviluppatonegli ultimi mesi negli incontripromossi da ACLI, Agesci,Azione Cattolica, Movimento CristianoLavoratori, Ufficio Missionied altri organismi. Sembra interessantefare un sunto, se possibile,<strong>della</strong> riflessione offerta dal Vescovo<strong>di</strong> Prato, mons. Gastone Simoni,che ha offerto alcuni “appuntiper un ‘manifesto’ il quale riassumale convinzioni eipropositi <strong>di</strong> quantiaspirano ad una rinnovata stagionedel movimento e del collegamentocattolico nella società italiana ed internazionale”.1. Laicità cristianaLa testimonianza e la presenza cristianaha orizzonti, profon<strong>di</strong>tà eproblemi ben più gran<strong>di</strong> delle vicendepolitiche: la salvezza umananon viene dalla politica, anzi, spessoè contrastata dalla cattiva politica,e in ogni modo è offerta e fruibilein<strong>di</strong>pendentemente dalla politica.Eppure ha ripercussioni e <strong>di</strong>mensionianche politiche: anchenei “regni” politici chiede <strong>di</strong> fruttificareil regno <strong>di</strong> Dio. Perciò unodei compiti dei seguaci <strong>di</strong> Cristo èquello <strong>di</strong> cercare e servire il suo regnoanche attraverso il servizio albene temporale dell’umanità, allaluce e nello spirito del Vangelo.Questo include anche l’interesse,la testimonianza, la presenza, l’azioneper una cultura sociale,un’economia, un costume pubblico,un or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co, unapolitica in cui la ragione e la libertàsiano coniugate con l’ispirazione ela speranza cristiana.2. La politica redentaC’è bisogno <strong>di</strong> una grande passionecristiana per il bene comune,una passione che nasce dal “Vangelo<strong>della</strong> carità”, ed è <strong>di</strong> conseguenzadoveroso un nuovo interessamentoper il servizio politico, ilquale spazia dalla partecipazioneelettorale all’assunzione <strong>di</strong> impegnieducativi, mass-me<strong>di</strong>ali, associativi,partitici ed istituzionali.Che il potere e la politica <strong>di</strong> fattosiano stati e continuino ad essereframmisti ad inquinamenti moralied a vere iniquità non significa chesiano, in sé, demoniaci. Essi restanoun aspetto <strong>della</strong> vita associata,pur sempre re<strong>di</strong>mibili. La politicarimane un’attività necessaria e“alta”, intrinsecamente legata all’etica,e tale che dal suo esercizio<strong>di</strong>pende per molta parte il bene e<strong>di</strong>l male <strong>della</strong> convivenza umana e<strong>della</strong> storia. Anche la politica devequin<strong>di</strong> essere redenta, me<strong>di</strong>ante ladottrina dell’ispirazione cristiana<strong>della</strong> politica.3. Corresponsabili del bene comuneQuanto più i problemi etico socialisono seri, tanto più gioverà alleidee ed alle scelte l’attenzione a ciòche pensano i fratelli <strong>di</strong> fede ed ilconfronto con essi. Coloro cheascoltano la medesima Parola <strong>di</strong>Dio non possono ignorarsi quando,varcate le porte delle chiese,tornano a vivere nelle vicende delmondo, nonostante le <strong>di</strong>versità <strong>di</strong>interessi ed appartenenze varie. Inmezzo a tante potenze economiche,mass-me<strong>di</strong>ali e politiche lontanedallo spirito evangelico, è ancorpiù necessario che i cristianisiano “intenzionalmente” collegatifra loro.Il problema <strong>della</strong> loro qualità e responsabilitàcristiana è ben piùgrande <strong>di</strong> quello se essere o no <strong>di</strong>destra o <strong>di</strong> sinistra o <strong>di</strong> centro o seschierarsi tra i moderati oiprogressisti.4. L’identità del movimento cattolicoIl movimento ed il collegamentodei cattolici nella società è la risultante<strong>della</strong> loro coerenza <strong>di</strong> pensieroe impegno, se si ispirano alladottrina sociale <strong>della</strong> Chiesa, consapevoliche ciò che li unisce è piùgrande <strong>di</strong> ciò che li <strong>di</strong>vide, al <strong>di</strong> làdelle legittime <strong>di</strong>vergenze e <strong>di</strong>alettiche,e se si sforzano <strong>di</strong> tenere uncomportamento privato e pubblicofedele alla morale e alla carità cristiana.Si esige uno stile <strong>di</strong> presenza tenaceed insieme mite, <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo, unostile componibile con la giusta passione,ma opposto alla violenza, alfanatismo, alla faziosità. Se collegamentoci deve essere, ci sarà bisogno<strong>di</strong> un minimo <strong>di</strong> raccordo organizzativotra singoli e gruppi. Sulversante propriamente politicol’appartenenza al movimento ed alcollegamento cattolico non rende<strong>di</strong> per sé, e or<strong>di</strong>nariamente, obbligatoria- ma non impe<strong>di</strong>sce neppure,aprioristicamente - questa oquella convergenza elettorale opartitica. È sempre da ricordareche i cristiani possono essere avversario concorrenti, mai nemiciperò.6 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


Il Giubileo degli agricoltori a Roma - 12 novembre <strong>2000</strong>.5. Le nostre idee guidaPunto qualificante del movimentoè l’adesione all’intera dottrina sociale<strong>della</strong> Chiesa; il fuoco motore,prima ancora, è la spinta propulsivadell’amore cristiano, il quale cifa desiderare che il progetto <strong>di</strong> Diosi realizzi, nella misura maggiorepossibile, anche nelle cose <strong>della</strong>terra.6. Riaccendere il fuocoColoro che si riconoscono in questeconvinzioni devono trovare forme<strong>di</strong> contatto e <strong>di</strong> impegno. Chi siaffaccia ora alla vita sociale e politica,a cominciare dai giovani, nonpuò ignorare l’esperienza dellepassate generazioni, dove non c’èstata solo me<strong>di</strong>ocrità, ma anchegrandezza. Ai giovani è necessarioriproporre la passione per l’impegnoa favore del bene comune,offrendo loro dei percorsi formativial riguardo. Il problema è quello<strong>di</strong> trovare qualcuno in più, al centroe nelle periferie <strong>della</strong> comunitàcristiana, che creda davvero al risveglio<strong>di</strong> un tale movimento. Leassociazioni esistono ed operano,ma quanto incidono davvero al <strong>di</strong>fuori dei loro “orti” senza dubbiopreziosi? Le iniziative esistono, mapiù <strong>di</strong> vertice che <strong>di</strong> base o <strong>di</strong> popolo.Sappiamo bene che questa non èla maggiore questione <strong>della</strong> Chiesa,ma è anch’essa una questione <strong>di</strong>Chiesa. I cattolici non faccianosolo convegni o lamenti ma sappianorimettersi in movimento: cisono altri che ci stanno?Fin qui il “manifesto”, che meriterebbeuna lettura integrale (è <strong>di</strong>sponibilepresso le Acli).Ci dovrebbe essere aquesto punto il convincimentoche non si puònon interessarsi <strong>della</strong> cosapubblica, che toccaciascuno, anche nel quoti<strong>di</strong>ano.L’uomo è persua natura un essere politico,chiamato a costruireuna società; la societàpolitica non è dei politicima <strong>di</strong> tutti: del resto itermini “civile” da civitase “politica” da polis significavanola stessa cosa. La città, la società ela politica sono <strong>di</strong> tutti: tutti siamocorresponsabili, pur con ruoli <strong>di</strong>versi.Anche la Costituzione <strong>di</strong>chiara chela sovranità appartiene al popolo:tutti i citta<strong>di</strong>ni hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> associarsiin partiti per concorrerealla formazione <strong>della</strong> politica (art.48). Un punto nodale è come conciliarel’etica cristiana con le esigenze<strong>della</strong> politica: per costruirela città bisogna passare attraversola regola del consenso. Ma l’eticaattuale, quella <strong>della</strong> maggioranza,non accetta il cristianesimo: i cristianisono minoranza. I cristianidevono allora ritirarsi per non venirmeno alla loro “etica perfetta”o essere in<strong>di</strong>fferenti? Nella storiaci sono state <strong>di</strong>verse soluzioni aquesto problema. La più interessanteè quella dell’autore <strong>della</strong> letteraA Diogneto (essere nel mondoma non del mondo). Certamente icristiani hanno nel loro deposito <strong>di</strong>fede la pienezza dei valori umani,ma li devono continuamente scoprireanche grazie al confronto coni loro compagni <strong>di</strong> strada. Oggi,che la maggioranza <strong>della</strong> societànon con<strong>di</strong>vide l’etica cristiana, ilcristiano non si rinchiude, rinunciandoa sporcarsi le mani, e neppureassume un atteggiamento <strong>di</strong>crociata, ma accetta l’etica <strong>della</strong>legge la migliore possibile per questomomento contingente, cercando<strong>di</strong> spingere più avanti, anchecon piccoli passi. Non si rinunciaalla totalità dei propri valori, semmaili si trasmette in una forma piùpartecipata, creatrice <strong>di</strong> concor<strong>di</strong>a.Nella società attuale non si puòpensare ad uno stato etico, ancheperché la città è sempre più pluralistao comunque si avvertono piùetiche. Il metodo democratico è undato acquisito. Ma anche se si rendesseroobbligatorie alcune regolesulla base <strong>di</strong> maggioranze, <strong>di</strong> presuntivalori su altri, non rischia <strong>di</strong>essere un metodo democratico checrea <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a civile? La posizionecattolico-democratica ha comemetodo la democrazia ed auspicache il consenso non sia ricercatosolo con maggioranze elettorali,ma come inse<strong>di</strong>amento dei valori,con un convincimento culturale. Ilvalore dovrebbe <strong>di</strong>ventare maturanteper tutti, per il bene comune.La politica non deve mai mancare<strong>di</strong> collaborazione, che è necessariapiù del valutare chi ha vinto o chiha perso.I gran<strong>di</strong> temi del <strong>di</strong>battito attualecoinvolgono la vita anche <strong>di</strong> queicitta<strong>di</strong>ni che non vogliono occuparsi<strong>di</strong> politica. Qualche esempio.- Immigrazione e legalità: non si puòpensare <strong>di</strong> auspicare un ritorno alpassato o non voler affrontare iproblemi; bisogna governare i fenomenie non solo inseguire l’emergenza.Occorre aggiungere cheormai il nostro sistema produttivoha bisogno <strong>di</strong> manodopera stranieraper i lavori più umili (ma forseper un in<strong>di</strong>ano è più nobile accu<strong>di</strong>reuna vacca…).- Diritto <strong>di</strong> libertà religiosa: èun<strong>di</strong>rittoinalienabile. Va richiesta peròanche una reciprocità: in Arabia sichiede almeno una cappella in unalbergo (card. Sodano).- Scuola: l’autonomia nell’offertaformativa affidata dal nuovo or<strong>di</strong>namentoa <strong>di</strong>rigenti, docenti e genitoriè un’opportunità da non sciupare.Per i cattolici poi il <strong>di</strong>scorsosulla scuola non deve <strong>di</strong>ventareesclusivamente <strong>di</strong>scorso sulle scuolecattoliche. Si rischia che la normalità,il 93%, venga gestita da altri,con i cattolici che pensano soloalla loro piccola porzione.- Il <strong>di</strong>sagio giovanile: richiede ilL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 7


Ritorna...Si riaccendono finalmente imicrofoni del “<strong>Notiziario</strong>Clarense” <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o Claronda.Grazie alla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alcunigiovani ed alla collaborazionedel precedente gruppo <strong>di</strong> redazione,che per ragioni organizzativeera stato costretto a sospenderele trasmissioni, ritorna l’appuntamentodomenicale col notiziarioIl Claron<strong>di</strong>no.Trasmesso alle 12.15 sulla frequenza<strong>di</strong> 89.80 MHz, e ripropostoin replica il lunedì alle 10.00e il martedì alle 17.30, il notiziariotorna nelle case dei clarensicon i fatti più significativi <strong>della</strong>nostra comunità e con nuove rubriche<strong>di</strong> sport, cinema e cultura,curate con entusiasmo dalla rinnovataredazione.Come appare dal palinsesto nellapagina accanto, continuanoalcune rubriche pomeri<strong>di</strong>ane,sempre apprezzate dai nostriascoltatori ed altre se ne aggiungerannose, come sembra, ilgruppo <strong>di</strong> giovani che affianca icollaboratori “storici” saprà tradurrein atto le nuove, stimolantiproposte che già sono emersenei primi incontri.massimo sforzo <strong>di</strong> tutte le agenzieeducative (famiglia, scuola, chiesa)per educare e formare la persona eprevenire i fenomeni <strong>di</strong> devianza.Forse i giovani hanno bisogno <strong>di</strong>meno cose e più attenzione.Le scuole per genitori sono unanovità interessante.- Sanità: nella nostra realtà localeviene posta attenzione al graveproblema del dolore terminale edelle cure palliative? Affrontare ilproblema <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita e<strong>della</strong> <strong>di</strong>gnità del malato terminalerichiede cultura e preparazionedegli operatori e attenzione del legislatore;ma così si affronta ancheil problema eutanasia!- La fame e le malattie nei paesi poveri:secondo i progetti del secoloMondo femminileRimanere vedovache si conclude, dovevano essereaffrontati ed almeno limitati già inpassato; questa è una delle gran<strong>di</strong>vergogne delle nostre società delbenessere e degli organismi internazionaliincapaci <strong>di</strong> affrontare ilproblema. Quanti investimenti percurare l’obesità o l’impotenza rispettoa quelli destinati alla lottaalla malaria o tubercolosi che mietonomilioni <strong>di</strong> morti l’anno?- La riduzione del debito dei Paesipoveri: sono spesso debiti contrattiper con<strong>di</strong>zioni inique e ad interessipesanti. Impe<strong>di</strong>scono ai Paesi debitori<strong>di</strong> risollevarsi dalla miseria.Si chiede un condono per i Paesiche <strong>di</strong>ano precise garanzie <strong>di</strong> impegnarsiper progetti <strong>di</strong> sviluppo.- Commercio <strong>di</strong> prodotti del cosiddettomercato equo e solidale: unasensibilità in tal senso permette <strong>di</strong>ridurre lo sfruttamento dei conta<strong>di</strong>niproduttori e <strong>di</strong> tutelarne la salute.Sono in atto, anche da noi, campagne<strong>di</strong> informazione e sensibilizzazionea favore dei prodotti che derivanoda regole sociali, ambientalied economiche più giuste.- Gli stili <strong>di</strong> vita <strong>della</strong> nostra società,le questioni <strong>di</strong> bioetica, il <strong>di</strong>battitosulla pena <strong>di</strong> morte, i <strong>di</strong>ritti civili, ilrispetto dei bambini, il commerciodelle armi verso il Terzo mondo raggirandole leggi…e altro, sono questioniaperte che chiedono attenzione.Il giubileo dei politici è stato perqualcuno un’occasione <strong>di</strong> esame <strong>di</strong>coscienza: speriamo che non si sialimitato a quel giorno. È stato dettoche colui che si impegna in politicadeve avere capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo,rettitu<strong>di</strong>ne morale ed una idoneacompetenza, frutto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca.È un compito arduo, ma per chi visi de<strong>di</strong>ca c’è la consapevolezza <strong>di</strong>agire per la costruzione del benecomune e, in premio, <strong>di</strong> salvarsil’anima.Aldo ApollonioNel brano del Vangelo secondo Marco, letto durante la Messa <strong>di</strong>domenica 12 novembre scorso, Gesù insegnava alla gente:“Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti,essere riveriti… <strong>di</strong>vorano le case delle vedove e ostentano <strong>di</strong> farelunghe preghiere…” In quel tempo, essere vedova era veramente unasituazione <strong>di</strong> fragilità sociale, mancando la protezione del capo-famiglianel quale erano concentrati tutti i <strong>di</strong>ritti.Però anche al giorno d’oggi, nonostante le previdenze in atto, spessouna donna che perde il marito all’improvviso si trova in serie <strong>di</strong>fficoltà,oltre che per il dolore <strong>della</strong> per<strong>di</strong>ta, anche per la situazione economicain cui viene a trovarsi. Frequentemente la causa sta nell’imprevidenzadel marito, il quale, umanamente, è portato a pensare <strong>di</strong> campare eternamentee non crede che sia opportuno re<strong>di</strong>gere un sia pure elementaretestamento, in modo da proteggere la compagna <strong>della</strong> sua vita.È successo così, recentemente, ad Emilia, il cui marito è morto inospedale, il giorno dopo aver detto apertamente che non era il caso <strong>di</strong>fare testamenti, perché stava per ritornare a casa. Come risultato,Emilia si è vista bloccare in banca i fon<strong>di</strong> che le sarebbero stati in<strong>di</strong>spensabilianche per provvedere al funerale. Inoltre si è trovata a dovermettere in ven<strong>di</strong>ta la casa, non potendo sod<strong>di</strong>sfare altrimenti lepretese “legali” dei parenti del marito. Per evitare tutto ciò, sarebberobastate poche righe e una firma!Ida Ambrosiani8 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


Mondo missionarioIl mercato equo e solidaleDomenica 22 ottobre, Giornatamissionaria mon<strong>di</strong>ale,secondo appuntamentoin piazza con i produttori del mercatoequo e solidale. Avevamo giàprovato l’ultima domenica <strong>di</strong> febbraio,in occasione <strong>della</strong> Giornatadel missionario clarense, ed era andatabene: questa volta è andatameglio. Buon segno! Vuol <strong>di</strong>re chela gente <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> incomincia a conoscerequesta realtà e a sostenerlaconcretamente. In questa occasionela nostra bancherella, oltre aiprodotti alimentari e originali delmercato equo, offriva anche oggetti<strong>di</strong> malachite realizzati da una cooperativa<strong>di</strong> artisti congolesi e prodottiartigianali provenienti dalGuatemala e dal Burun<strong>di</strong>: tuttoquesto ovviamente ha contribuitoal buon successo dell’iniziativa.Il principio che sta alla base delmercato equo e solidale è semplicissimo:si acquistano prodotti alimentarie artigianali dei paesi delTerzo mondo ad un prezzo superiorea quello che il mercato delposto offre e si rivendono <strong>di</strong>rettamentesenza tanti interme<strong>di</strong>ari neiPaesi industrializzati ad un prezzoequo. In Italia sono cinque le <strong>di</strong>tteche provvedono ad importare questiprodotti: “C.T.M.” <strong>di</strong> Bolzano,“Commercio alternativo” <strong>di</strong> Ferrara,“Equo mercato” <strong>di</strong> Cantù,“Equoland” <strong>di</strong> Firenze “Ram -Roba dell’altro mondo” <strong>di</strong> Genova.Il tutto con il coinvolgimento <strong>di</strong>circa 300 negozi e 15.000 volontari,per un giro d’affari <strong>di</strong> 35 miliar<strong>di</strong>.Poca cosa in confronto alle grossecifre <strong>della</strong> nostra economia; comunque,testimonianza altamentesignificativa <strong>di</strong> un’economia controcorrente, rispettosa <strong>della</strong> <strong>di</strong>gnitàe delle esigenze dei paesi più poveri.Ci si augura che questa realtàvada sempre più <strong>di</strong>ffondendosi; inquesto modo si eviterà la <strong>di</strong>spersionedei guadagni nelle mani <strong>di</strong>una miriade <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>ari, si favoriràlo sviluppo autonomo deiproduttori dei paesi poveri, si creerannoopportunità <strong>di</strong> lavoro stabili.Il mercato equo e solidale è moltoconsistente in <strong>di</strong>versi Paesi europei,tra cui l’Olanda e la Germania,mentre i lavoratori coinvolti neiPaesi in via <strong>di</strong> sviluppo sono circaun milione e duecentomila per unfatturato <strong>di</strong> circa 1.100 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong>lire. Sono sempre cifre minime, serapportate a quelle dell’economiatra<strong>di</strong>zionale, ma si tratta <strong>di</strong> una realtàin continua espansione e questofa ben sperare per il futuro.Dice giustamente Paul Myers,americano, promotore a livello internazionaledel mercato equo esolidale: Il commercio equo è meglio<strong>della</strong> beneficenza, perché questaè saltuaria e prima o poi finisce.Inoltre, se io ti faccio beneficenza, tuper<strong>di</strong> la stima <strong>di</strong> te stesso, ti senti a<strong>di</strong>sagio. Se invece tu produci qualcosae io ti ripago il giusto, riacquisti iltuo orgoglio.Inoltre, possiamo aggiungere, neconsegue uno sviluppo che permette<strong>di</strong> garantire un più elevato livello<strong>di</strong> istruzione, una strutturasanitaria più efficiente, infrastrutture,pozzi e quant’altro serve peruna vita più <strong>di</strong>gnitosa.Tutto ciò premesso, stiamo valutandocome Gruppo <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namentoMissionario <strong>di</strong> passare dallebancherelle allestite in occasionedelle giornate missionarie, a qualcosa<strong>di</strong> permanente, una sorta <strong>di</strong>arma<strong>di</strong>o del mercato equo e solidaleche apre i battenti una volta almese, una volta ogni 15 giorni, unavolta alla settimana, due volte…<strong>di</strong>pende dalle persone su cui possiamofar conto. Noi del grupposiamo poco più o poco meno <strong>di</strong> 7/8persone e alcune ore nell’arco delmese le possiamo garantire; è ovvioche se il gruppo aumenta si puòdare più spazio all’iniziativa. Noidalle prossime settimane la prenderemoin seria considerazione;chiunque fosse interessato sarà ilbenvenuto e il suo contributo verràsicuramente apprezzato e utilizzato.I lettori potranno rivolgersi pertale scopo a don Piero o a suor Monicao a Primo Gandossi.Gruppo <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namentoMissionarioI programmi<strong>di</strong> Claronda89.800 MhzIl Claron<strong>di</strong>noDomenica ore 12,15Lunedì ore 10.00Martedì ore 17.30La grande MusicaMercoledì ore 17.30Giovedì ore 10.00<strong>Chiari</strong>nei quoti<strong>di</strong>ani localiVenerdì ore 18.00Sabato ore 10.00L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 9


ti... Sol<strong>di</strong> <strong>di</strong> ricchi... Ma anche sol<strong>di</strong>raccattati da chi <strong>di</strong> sol<strong>di</strong> non neaveva”.Piace davvero questa immaginedel “febbrile cantiere”, perché èl’immagine <strong>di</strong> un popolo, è l’immagine<strong>di</strong> una comunità e delle sueistituzioni religiose e civili.Piace questa idea del “cantierefebbrile” perché è una grandeapertura alla speranza: «tanta è larete <strong>di</strong> quelli implicati nel “febbrilecantiere” dal primo giorno a questamattina».AppelloMino FacchettiUn museoper l’A.N.A.Il Gruppo Alpini <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>(Sezione <strong>di</strong> Brescia) sta allestendonella sua nuova sede<strong>di</strong> Via Vittorio Veneto, 14 (excasa <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Villa Mazzotti)un Museo che raccoglie materialestorico-militare riguardanteil Corpo (uniformi, <strong>di</strong>stintivi,equipaggiamento, armi, fotografie,scritti, ecc.). Per arricchirnela dotazione, il Gruppo <strong>di</strong><strong>Chiari</strong> conta sull’adesione piùvasta <strong>della</strong> citta<strong>di</strong>nanza e perquesto ha chiesto a L’Angelo <strong>di</strong>farsi portavoce <strong>della</strong> proposta.Chièingrado<strong>di</strong> offrire materiale idoneopuòcontattare il Capogruppodell’Associazione,Signor Pasquale Piceni(tel. 030.7000984)o la Sede del Gruppo(tel. 030.701667)il martedì e il venerdìdalle 20.30 alle 22.30;la domenicadalle 10.00 alle 12.00.Associazione AmiciPensionati e AnzianiL’anno <strong>2000</strong> volge al termine e, nel porgere l’augurio che il 2001sia propizio <strong>di</strong> gioia, serenità e buona salute, ren<strong>di</strong>amo noto atutti i futuri pensionati, e a quelli che già lo sono, le iniziativeintraprese dall’Associazione nell’anno in corso e le previsioni per ilprossimo. Con l’acquisto del pulmino abbiamo potuto compiere molticicli <strong>di</strong> viaggi per le cure termali a Trescore Balneario sia primaveriliche autunnali e trasporti <strong>di</strong> persone per visite ai vari ospedali e ambulatoridei paesi limitrofi. Per quanto concerne la parte culturale abbiamovisto vari spettacoli: al Teatro Grande, per la festa <strong>della</strong> donna,l’operetta <strong>di</strong> Lehar “Sogno <strong>di</strong> un valzer”; al teatro Tenda “Gli innamorati”<strong>di</strong> Goldoni; all’Arena <strong>di</strong> Verona “Aida” <strong>di</strong> Ver<strong>di</strong> e al TeatroGrande “La Bohème” <strong>di</strong> Puccini.I soggiorni in Spagna a Fungirola, a Sorrento e sulla costiera Amalfitanaa maggio; a Garda e a Igea e Bellaria in giugno e agosto; in Siciliaa Sciacca a settembre con la partecipazione e la collaborazione deivari amici sono stati veramente piacevoli e rilassanti. Il pranzo sociale,tenutosi a maggio al Ristorante “La Cavallina” <strong>di</strong> Lonato, complicila bellezza dello splen<strong>di</strong>do parco, la buona tavola, i balli e la musica,ha ottenuto il massimo consenso. Nel mese <strong>di</strong> novembre abbiamoorganizzato per gli anziani <strong>della</strong> Casa <strong>di</strong> riposo un torneo <strong>di</strong> briscolacon targhe ai vincitori e medaglie a tutti i partecipanti e la domenicasuccessiva un pomeriggio con musica dal vivo, balli, canti e rinfreschi.Purtroppo quest’anno, per la mancanza <strong>di</strong> agibilità <strong>della</strong> nostra sedein Villa Mazzotti, causa lavori <strong>di</strong> ristrutturazione, non è stato possibileorganizzare come <strong>di</strong> consueto i pomeriggi <strong>di</strong> intrattenimento congli anziani <strong>di</strong>sabili in collaborazione con l’ufficio assistenza del Comune<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>. Alla riapertura <strong>della</strong> sede riprenderemo le iniziativedegli anni precedenti.Dal 21 <strong>di</strong>cembre al 4 gennaio 2001 abbiamo in programma il soggiornoa Bor<strong>di</strong>ghera per le feste natalizie e Capodanno, ed un soggiornodal 21/01 al 4/2/2001 a Palma <strong>di</strong> Majorca.La presidenzaAnche quest’anno, in omaggio, il Calendario pastorale per l’anno 2001.Ne riproduciamo la copertina.L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 11


Centro giovanileCara suor Fabrizia…All’apertura dell’anno catechistico, fatta <strong>di</strong>saluti e <strong>di</strong> programmi, ci hai lasciato ammutolitee sorprese. Tornano alla memoriaquei pochi secon<strong>di</strong> dopo la preghiera comunitariadei catechisti, nella cappella <strong>di</strong> Emmaus appenainaugurata: “Scusate, volevo salutarvi perché parto...grazie, buon lavoro”. E sei uscita lasciandocitutti senza parole. “Parto?” Avevamo capito bene?Noi “tue” catechiste, così noi ci sentivamo, ci scambiammouna fulminea occhiata interrogativa. Inborsa avevamo già la traccia per il nuovo piano <strong>di</strong> lavoro.Al termine dei tre anni, avevi raccolto le osservazioni,le esperienze <strong>di</strong> ciascuna eafinegiugno,come compito per le vacanze, ci avevi lasciato unatua proposta. È nel tuo stile non lasciare cadere nulla:attenta a quello che ti succede attorno, ti abbiamosentito spesso <strong>di</strong>re che per una suora, una Dorotea,conoscere la mentalità dominante è essenzialeper la sua missione. E così gli incontri <strong>di</strong> magistero<strong>di</strong>ventavano il momento <strong>di</strong> rilettura delle nostregiornate. Eravamo lì per programmare gli incontri<strong>di</strong> catechismo con i ragazzi e sempre pronta proponeviriflessioni, spunti, spiegazioni teologiche <strong>di</strong>rettea noi, alla crescita <strong>della</strong> nostra fede. Miravi sempre un poco più in alto e quando intuivi, leggendo i nostrivolti, chiedevi: “È troppo <strong>di</strong>fficile?”Ti abbiamo ascoltata veramente volentieri. Spesso, tra un passo evangelico e l’altro, c’erano i nostri sfoghi,la stanchezza <strong>di</strong> un giorno <strong>di</strong> lavoro, i ragazzi a catechismo con le loro confusioni e la loro esuberanza, i figli,i mariti. E tu sempre sapevi darci fiducia, serenità. Quante volte ci hai ripetuto che siamo un popolo <strong>di</strong> salvati,quante volte ci hai ripetuto che i nostri ragazzi devono sentirsi amati, devono sentire da noi pochecose, chiare e ben esposte. “Bisogna formare coscienze; forse non avranno più occasione <strong>di</strong> sentire questecose. C’è il bisogno urgente <strong>di</strong> aiutare le nostre ragazze a crescere nel rispetto <strong>di</strong> se stesse e dei loro sentimenti.E il bisogno <strong>di</strong> trovare figure maschili autentiche, per <strong>di</strong>alogare con i nostri ragazzi”. E ad esempioper noi, ecco le tue esperienze con i fidanzati, con i genitori; gli episo<strong>di</strong> <strong>della</strong> tua quoti<strong>di</strong>anità. Sempre, comunque,al centro la persona, volto <strong>di</strong> Cristo.Grazie suor Fabrizia, ci hai insegnato molto, ci hai rese più ricche.Quel martedì sera sono schizzata fuori dalla chiesina per raggiungerti. Eri già in bicicletta: un abbraccio,una lacrima... ❑GrazieForse proprio perché io sono stata assistente <strong>di</strong> suor Fabrizia, in poco spazio mi è <strong>di</strong>fficile far capire edesprimere quello che provo per una persona che mi è stata molto vicina nella collaborazione. Le <strong>di</strong>verseesperienze che ho vissuto con lei, dal catechismo al campo scuola a Rino ed al campo lavoro aMontalbano in Basilicata, mi hanno fatto maturare e crescere, mi hanno aiutata a capire meglio me stessaed i ragazzi, così da poter continuare ad aiutarli.E allora è con un grande grazie <strong>di</strong> tutto cuore, per gli insegnamenti e per l’amicizia che ha voluto darmi, chela saluto, portandola sempre con me in ogni cosa che faccio e farò, sicura che anch’io rimarrò nei suoi pensieri.Un grazie anche a nome <strong>di</strong> tutti i giovani dell’oratorio.Gloria Serlini12 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


CentroGiovanile <strong>2000</strong>Proposte<strong>di</strong> spiritualità❑ Lettura del Vangelo<strong>di</strong> Marcoil giovedì alle 20.30(ogni 15 giorni)❑ Celebrazione eucaristicaogni mercoledì alle 6.30❑ Preghiera seraleogni domenica alle 18.30❑ Ritiro adolescentidomenica 3 <strong>di</strong>cembre <strong>2000</strong>❑ Serate giovani4,5e6<strong>di</strong>cembre <strong>2000</strong>❑ Incontro zonale per giovanimartedì 12 <strong>di</strong>cembre <strong>2000</strong>a Castrezzato (ore 20.15)❑ Ritiro giovani16 e 17 <strong>di</strong>cembre <strong>2000</strong>Per informazionidon Pierodon Andrea GazzoliSuoreIl presepio realizzato lo scorso anno all’Oratorio. Lettera per gli amici“La Pace del SignoreGesù sia con tuttivoi”.Sono Paolo Mingana, due annifa sono vissuto con voi a <strong>Chiari</strong>,per un lungo periodo, per dueestati. Spero che tutti voi godete<strong>di</strong> benessere e <strong>di</strong> felicità. Io daparte mia sempre vi ricordo nellapreghiera personale. Sonostato con don Piero nell’Oratoriovecchio, mi piacerebbetanto vedere e visitare il nuovo,la “Casa del Giovane”. Appenaavrò la possibilità vengo per unavisita. Con questa lettera volevosalutare tutti voi, in particolare ilParroco e don Piero, don Andrea,don Gaetano e tutti gliamici dell’Oratorio.Pertanto volevo anche <strong>di</strong>re cheio ho cambiato il mio in<strong>di</strong>rizzo, eora vivo al seguente in<strong>di</strong>rizzo:Via del Gazometro, 2300154 Roma(Tel. 06/5744041)e-mail:minganap@hotmail.comOra, se è possibile mandarmiL’Angelo a questo in<strong>di</strong>rizzo nuovosarò tanto grato.Vi abbraccio tutti nel Signore.Paolo MinganaLicenza poeticaè avanzare paroladopo parola su un«Scriverefilo <strong>di</strong> bellezza, il filo <strong>di</strong>una poesia, <strong>di</strong> un’opera, <strong>di</strong> una storiaadagiata su carta <strong>di</strong> seta. Il <strong>di</strong>fficilenon è elevarsi dal suolo emantenersi in equilibrio sul filo dellinguaggio, aiutato dal bilanciere<strong>della</strong> penna. No, il <strong>di</strong>fficile è rimanerecostantemente su quel filoche è la scrittura... in verità, il <strong>di</strong>fficileè <strong>di</strong>ventare funambolo <strong>della</strong>parola». (Maxence Fermine, Neve)Si ha sempre un po’ <strong>di</strong> paura quandobisogna prendere in mano cartae penna e cercare <strong>di</strong> fermare parte<strong>di</strong> sé su un foglio, quando bisognatradurre in parole emozioni, sognie fantasie: non è facile, non è assolutamentefacile, eppure bisognaprovarci, saper cogliere le occasioni.Licenza poetica è questo: l’occasione<strong>di</strong> permettere ad adolescentie giovani <strong>di</strong> raccontare eraccontarsi, <strong>di</strong> farsi conoscere perquello che pensano, che sognano,che sono. Domenica 10 settembreabbiamo vissuto al Centro Giovanilela serata conclusiva <strong>della</strong> terzae<strong>di</strong>zione, abbiamo incontrato ipartecipanti, abbiamo assegnato ipremi (migliore opera in assolutoVent’anni <strong>di</strong> Attilio Fortunato, mabellissime anche Belfast Tales, Laroutine che uccide, Introdotto eAngoscia), ma soprattutto abbiamocon<strong>di</strong>viso con almeno 150 giovaniuna passione: quella per lascrittura... passione che vorremmo<strong>di</strong>ventasse sempre più forte, viva,travolgente. Così, archiviata la terzae<strong>di</strong>zione ci siamo subito concentratisulla quarta, che vorremmoancora più grande, più ricca,più coinvolgente.E per rivivere le e<strong>di</strong>zioni passatesono in ven<strong>di</strong>ta, presso il CentroGiovanile e la Biblioteca Rivetti,le due pubblicazioni con la raccoltadelle migliori opere... per continuarea camminare su un filo <strong>di</strong>bellezza.Paolo FestaL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 13


CaritasFacciamoci conoscereIl nostro Vescovo ha voluto che domenica19 novembre <strong>2000</strong> venissecelebrata nella Diocesi la Giornata<strong>della</strong> Caritas <strong>Parrocchiale</strong>. Questa giornatarappresenta un momento <strong>di</strong> particolareimportanza per la sensibilizzazione<strong>della</strong> comunità cristiana. Ritengoimportante richiamare l’attenzione <strong>di</strong>tutti sul significato che ha la nostra Caritas<strong>Parrocchiale</strong> ed è per questo che riportoqui <strong>di</strong> seguito, anche se in modoschematico, alcune linee-guida e, peresteso, lo Statuto, perché sia megliocompreso il significato <strong>di</strong> questa realtàpresente anche nella nostra Parrocchia.Commissione Caritas <strong>Parrocchiale</strong>Destinatari: la comunità cristiana e lacomunità civile.Finalità statutarie: la Caritas parrocchialeè un organismo <strong>della</strong> Parrocchia,è espressione del Consiglio Pastoraleed opera in stretto collegamentocon esso.Essa trasmette a tutta la comunità il richiamoalle situazioni <strong>di</strong> povertà in<strong>di</strong>viduatee suggerisce, in particolare alivello comunitario e familiare, formeconcrete <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione.Attività: Stu<strong>di</strong>a e analizza le povertàvecchie e nuove; fa l’inventario dellerisposte e delle risorse esistenti; stimolarisposte più consone alle nuovenecessità. Inoltre informa sistematicamentela comunità parrocchiale sullesituazioni <strong>di</strong> maggior bisogno ed e-marginazione; presenta iniziative <strong>di</strong>solidarietà e occasioni concrete <strong>di</strong> impegno;propone iniziative <strong>di</strong> educazionealla solidarietà e alla pace; promuoveforme <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong> volontariato;stimola la solidarietà nei confrontidelle popolazioni colpite da calamità;coor<strong>di</strong>na e armonizza le attivitàcaritative <strong>della</strong> parrocchia e raccordai gruppi <strong>di</strong> volontariato operantinel sociale; favorisce il collegamentocon i servizi sociali del territorio.Per meglio adempiere ai suoi scopi laCaritas ha attivato alcuni gruppi operativiche sono presentati dettagliatamente:Gruppo Domus: accoglienza per citta<strong>di</strong>niextracomunitari.Gruppo noma<strong>di</strong>: accoglienza e integrazionedelle persone noma<strong>di</strong>.Centro Mamre: locali a <strong>di</strong>sposizioneper temporanee emergenze abitative.Coor<strong>di</strong>namento pro ex-Jugoslavia: aiutiumanitari per la popolazione <strong>della</strong> exJugoslavia.Conferenza San Vincenzo: aiuto e sostegnoa famiglie in <strong>di</strong>fficoltà.Centro “L’Ascolto”: risposta alle varieesigenze <strong>di</strong> persone in <strong>di</strong>fficoltà residentinella Zona pastorale; apertura asituazioni <strong>di</strong> emergenza <strong>di</strong> persone <strong>di</strong>qualsiasi provenienza.Il servizio è svoltoda operatori volontaripreparati, affiancatida assistenti sociali. Sioffre ascolto e aiutonell’esaminare la situazione<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà;consulenza su problematichespecifiche.Non si eroga denaro.StatutoArt. 1 - NaturaLa Parrocchia <strong>di</strong><strong>Chiari</strong> istituisce laCaritas <strong>Parrocchiale</strong>,quale organismo pastoraleche ha il compito<strong>di</strong> animare, coor<strong>di</strong>naree promuovereCentro Caritas“L’Ascolto”Via Morcelli, 5<strong>Chiari</strong>(tel. 030/7001600)Orari <strong>di</strong> aperturaLunedìore 19.00 - 21.00Mercoledì e sabatoore 9.00 - 12.00la testimonianza <strong>della</strong> carità nella comunitàcon funzione prevalentementepedagogica.Art. 2 - Finalitàa) Aiutare la Parrocchia a realizzareuna delle sue funzioni vitali: lo spiritoe la pratica dell’amore, affinché la comunitàrealizzi la propria identità cristianacome comunità che crede, celebrae testimonia, rendendosi così cre<strong>di</strong>bilee riconoscibile da tutti.b) Prendere piena coscienza del rapportoin<strong>di</strong>ssolubile, complementare einter<strong>di</strong>pendente, tra catechesi, liturgiae carità.c) Favorire in ognuno un cambiamento<strong>di</strong> mentalità, d’azione e <strong>di</strong> comportamento,“facendosi prossimo”, a partiredagli ultimi, per servire tutti.Art. 3 - Compitia) Sensibilizzare la Comunità <strong>Parrocchiale</strong>alla testimonianza <strong>della</strong> carità eall’impegno per la giustizia e la pace,in fedeltà al precetto evangelico <strong>della</strong>carità e in risposta ai problemi del territorioe del mondo.b) Conoscere le forme <strong>di</strong> povertà e <strong>di</strong>bisogno presenti sul territorio, nonchédelle cause e circostanze che le originanoe favorire la presa <strong>di</strong> coscienza<strong>della</strong> Comunità <strong>Parrocchiale</strong>.c) Svolgere opera <strong>di</strong> informazione esensibilizzazione intorno ai problemie alle povertà su scala mon<strong>di</strong>ale. Stu<strong>di</strong>aree proporre forme <strong>di</strong> coinvolgimentoe risposta ai bisogni e alle povertàdel territorio e svolgere un contemporaneocompito d’informazionee chiamata in causa delle Istituzioni e<strong>della</strong> società civile.d) Promuovere e favorire l’impegno <strong>di</strong>volontariato e assicurare ai volontariadeguata formazione spirituale e operativa.e) Favorire la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vitaimprontati all’accoglienza, all’ospitalità,al dono <strong>di</strong> sé.14 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


f) Collegare e coor<strong>di</strong>nare gruppi, Associazionie iniziative ecclesiali nel campo<strong>della</strong> carità perché siano percepitecome espressione dell’unica Chiesa.g) Collaborare, nel rispetto <strong>della</strong> propriae altrui identità, con altre iniziativee proposte <strong>di</strong> promozione umana.Art. 4 - ComposizioneLa Caritas <strong>Parrocchiale</strong> è un organismo<strong>della</strong> Parrocchia, è espressionedel Consiglio Pastorale <strong>Parrocchiale</strong>ed opera in stretta collaborazione conesso. È presieduta dal parroco, o dalsacerdote suo rappresentante, ed ècomposta da membri in rappresentanzadel Consiglio Pastorale <strong>Parrocchiale</strong>,dei Gruppi <strong>di</strong> volontariato, delleAssociazioni ed Enti che con<strong>di</strong>vidonole finalità dello statuto, da religiosi ereligiose e da alcune persone <strong>di</strong>sponibilie sensibili.Art. 5 - Nomine e durataIl Consiglio Pastorale <strong>Parrocchiale</strong>, ivari Gruppi caritativi e il parroco nominanoi membri <strong>della</strong> Commissioneche rimangono in carica per la duratapari a quella del Consiglio Pastorale<strong>Parrocchiale</strong>.Art. 6 - SegreteriaLa Caritas <strong>Parrocchiale</strong> esprime alsuo interno una segreteria compostada: un presidente, o membro suo rappresentante,un segretario, un verbalistae un eventuale tesoriere. La segreteriacura la stesura dell’or<strong>di</strong>ne delgiorno per gli incontri mensili, re<strong>di</strong>ge iverbali delle riunioni, cura i rapporticon gli operatori dei gruppi, con glienti del privato sociale e con le istituzionipubbliche.Art. 7 - FinanziamentoLa Caritas <strong>Parrocchiale</strong> gestisce unfondo <strong>di</strong> solidarietà, destinato ad interventid’emergenza e servizi <strong>di</strong> carità.Il fondo è alimentato da collette,auto-tassazioni e offerte libere. LaCaritas <strong>Parrocchiale</strong> rende pubblicaogni anno la gestione economica delfondo che è, in ogni caso, parte integrantedel bilancio <strong>della</strong> Parrocchia.Art. 8 - CollaborazioniUn membro <strong>della</strong> Caritas <strong>Parrocchiale</strong>partecipa agli incontri del Coor<strong>di</strong>namentoCaritas Zonale. La Caritas<strong>Parrocchiale</strong> si riferisce costantementealla Caritas Diocesana.Art. 9- SedeLa Caritas <strong>Parrocchiale</strong> ha sede in ViaMorcelli, 5 (tel. 030/7001600; fax030/7001600).a cura <strong>di</strong> don GaetanoCaritas - VI Giornata del pane - Domenica 3 <strong>di</strong>cembre <strong>2000</strong>“Non <strong>di</strong> solo pane…”La Caritas <strong>di</strong>ocesana <strong>di</strong> Brescia ripropone, a partire dalle parole <strong>di</strong>Gesù “Non <strong>di</strong> solo pane…”, l’annuale appuntamento con la “Giornatadel pane”, che si celebrerà, come è ormai tra<strong>di</strong>zione, nella primadomenica <strong>di</strong> Avvento, domenica 3 <strong>di</strong>cembre <strong>2000</strong>. Anche la nostra Parrocchiaaderisce a questa iniziativa. Il ricavato <strong>di</strong> questa “Giornata del pane” sosterrài “tre segni <strong>di</strong> carità del Giubileo” proposti dal nostro Vescovo nella Diocesi.Campagna per la remissione del debito dei Paesi poveriOrmai da molti mesi opera la Commissione per la remissione del debito deiPaesi poveri, con il compito <strong>di</strong> sostenere anche nella nostra Diocesi la Campagnapromossa dalla CEI su questo drammatico problema. La Commissione,costituita da rappresentanti <strong>della</strong> Caritas, dell’Ufficio missionario,dell’Ufficio <strong>di</strong> pastorale sociale e <strong>di</strong> realtà laiche ed ecclesiali che operano nelcampo <strong>della</strong> mon<strong>di</strong>alità e dello sviluppo, sta svolgendo attività <strong>di</strong> promozione<strong>della</strong> tematica del debito, attraverso incontri nelle parrocchie e in altre realtàcomunitarie, convegni, conferenze e pubblicazione <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong> informativi (libri,opuscoli, volantini, spot televisivi).Ad oggi, sono stati più <strong>di</strong> 130 gli incontri delle varie realtà, senza contarel’animazione delle Sante Messe in <strong>di</strong>verse parrocchie. È stata inoltre celebratanel mese <strong>di</strong> maggio la giornata <strong>di</strong>ocesana de<strong>di</strong>cata a questo tema. La raccoltadei fon<strong>di</strong> prosegue con esito sod<strong>di</strong>sfacente: nei <strong>di</strong>versi uffici <strong>di</strong>ocesanisono affluiti finora circa 500 milioni per gli scopi <strong>della</strong> Campagna. Il lavoro<strong>della</strong> commissione proseguirà nei prossimi mesi.Mensa popolare “Madre Eugenia Menni”La Caritas <strong>di</strong>ocesana e l’Ufficio Migranti, in collaborazione con gli Istituti religiosimaschili e femminili presenti in Diocesi e con la San Vincenzo, ha promossola costituzione <strong>di</strong> una mensa popolare rivolta alle persone che versano,per vari motivi, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>genza. La mensa, che ha sede in uno stabile<strong>di</strong> via Vittorio Emanuele II a Brescia, messo a <strong>di</strong>sposizione dalle SuoreAncelle <strong>della</strong> Carità, è intitolata alla memoria <strong>di</strong> Madre Eugenia Menni. Lastruttura, gestita da un responsabile con la collaborazione <strong>di</strong> volontari inviatida parrocchie e realtà associative laiche ed ecclesiali, fornirà ogni giorno unpranzo a circa 100 persone.Casa <strong>di</strong> accoglienza “Betel <strong>2000</strong>” per ragazze ridotte in schiavitùal fine <strong>della</strong> prostituzioneLa Caritas <strong>di</strong>ocesana, l’Ufficio Migranti e gli Istituti religiosi femminili presentiin Diocesi, hanno pure promosso la costituzione <strong>di</strong> una struttura comunitariafinalizzata all’accoglienza <strong>di</strong> ragazze ridotte in schiavitù al fine <strong>della</strong>prostituzione. Tale struttura ospiterà un numero fisso <strong>di</strong> persone, che condurrannouna vita comunitaria insieme a religiose ed educatrici, finalizzata ad unloro reinserimento graduale nella società. Per gestire operativamente la Casa<strong>di</strong> accoglienza, denominata “Casa Betel <strong>2000</strong>”, è stata costituita un’associazionesenza scopo <strong>di</strong> lucro, il cui consiglio <strong>di</strong> amministrazione è formato darappresentanti <strong>della</strong> Diocesi e delle congregazioni femminili.Oltre ad amministrare la struttura, sarà compito dell’associazione promuoveremomenti <strong>di</strong> riflessione su questa tematica e collaborare con le altre realtàche si occupano del fenomeno.don GaetanoL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 15


TelevisioneUna piccola sorellao un grande fratello?Secondo un’indagine Datame<strong>di</strong>a,il 50% dei ragazziitaliani tra i sette eiquattor<strong>di</strong>cianni non perderebbe unapuntata <strong>della</strong> telenovela in <strong>di</strong>rettache risponde al nome <strong>di</strong> “Grandefratello”. Telenovela perché ripetitivae scontata, telenovela perchéi protagonisti parlano i modosoporifero, telenovela perché icontenuti che si possono ricavaresono una sagra <strong>di</strong> luoghi comunie <strong>di</strong> banalità.Ci viene propinato tutti i giornisu CANALE5, dal lunedì al sabato,sempre alla stessa ora, mentrela domenica, per chi (<strong>di</strong>versamentedagli sfaticati protagonisti<strong>della</strong> trasmissione) avesse lavoratosodo tutta la settimana, c’èla possibilità <strong>di</strong> vedere il riassuntomezz’ora prima dell’appuntamento...anche in questo le telenovelehanno fatto scuola. Unagiornalista affermata e madre <strong>di</strong>famiglia, in un’intervista a Panorama,raccomanda ai genitori <strong>di</strong>consigliare la trasmissione soprattuttoai ragazzi in fase evolutiva,perché offrirebbe spunti <strong>di</strong>conversazione ed insegnerebbe a<strong>di</strong>alogare; come a <strong>di</strong>re che nellenostre famiglie non vi sono piùpossibilità significative <strong>di</strong> relazione,nemmeno quelle dello “starea casa, a parlare e a mangiare”.Anche se fosse vero, mi sembrafrancamente un po’ poco: cucinareda soli ciò che si trova in frigoriferonon comporta la fatica <strong>della</strong>voro e nemmeno quella dell’organizzazionedomestica.Una vita da sfaticati, <strong>di</strong> gente chefa consistere il <strong>di</strong>alogo e la democrazianell’accordarsi sul sugo perla pasta e nel pettegolezzo da cortile,quel bla-bla che poi aiuterà adecidere chi sarà lo sfigato <strong>di</strong> turno(o il fortunello) ad essere nominatoper abbandonare l’allegrabrigata.Io non so quando finirà questogioco perverso gettato in pastoda Me<strong>di</strong>aset a gran<strong>di</strong> e piccini, eche, secondo alcuni, sembra averconquistato anche certa “sinistrabene”, ma mi sono impegnato averificare se davvero non vi sianoalternative in televisione neglistessi orari in cui ci vengono propinatele quoti<strong>di</strong>ane i<strong>di</strong>ozie delGrande fratello.Questo è il risultato.Ogni Domenica:RAITRE, dalle 18.00 alle 19.00,Per un pugno <strong>di</strong> libri;RETE4 e ITALIA1, dalle 17.00alle 19.00, un film <strong>di</strong> avventura ouna comme<strong>di</strong>a brillante;RAIUNO, dalle 18.00, 90° minuto.Tutti gli altri giorni <strong>della</strong> settimana:RAITRE, dalle 17.10 alle 19.00,Geo & Geo;ITALIA1 e TELEMONTECARLOdalle 18.30 alle 19.30, un telefilmd’azione.Effettivamente, a parte Per unpugno <strong>di</strong> libri e Geo & Geo, duetrasmissioni veramente <strong>di</strong>vertentied educative, le alternative nonsono esaltanti, ma, come <strong>di</strong>cevaalla sua mamma quel bambinoche spesso veniva menato dai fratellimaggiori, Anche una piccolasorella sarebbe sempre meglio <strong>di</strong>un grande fratello.Luciano CinquiniTempo<strong>di</strong> abbonamentiQuali sono le offerte che lastampa cattolica ci offre?Tra le pubblicazioni <strong>di</strong> interesselocale, L’Angelo, in abbonamentoancora a 35.000 lire, eLa Voce del Popolo, il settimanale<strong>di</strong>ocesano (L. 75.000).A tiratura nazionale il settimanaleFamiglia Cristiana (L. 163.200)e Madre, mensile <strong>di</strong> educazione emorale familiare (L. 50.000).Per i ragazzi: Il Giornalino, settimanale(L. 142.800). Per favorirel’approccio all’informazione deipiù piccoli, il quoti<strong>di</strong>ano Avvenirepropone l’abbonamento a due numerisettimanali, il giovedì e il sabato,comprensivi <strong>di</strong> Popotus, foglio<strong>di</strong> attualità de<strong>di</strong>cato ai bambinidelle scuola elementare e me<strong>di</strong>a(L. 115.000). Avvenire offreinoltre abbonamenti annuali connumerose soluzioni alternative:un numero mensile comprensivo <strong>di</strong>Luoghi dell’Infinito (ogni 1° martedìdel mese) a 25.000 lire; un numeromensile comprensivo <strong>di</strong> NoiGenitori e Figli (ultima domenicadel mese) a 18.000 lire; sei numerisettimanali (dal martedì alla domenica)comprensivi <strong>di</strong> tutti gliinserti già citati a 460.000 lire. Popotus,Luoghi dell’Infinito e NoiGenitori e Figli non sono acquistabiliseparatamente.L’Azione Cattolica, che già pubblicaSegno nel mondo sette, settimanale<strong>di</strong> cultura ed attualità presenteanche negli scaffali <strong>della</strong> BibliotecaRivetti, dal prossimogennaio offrirà a L. 40.000 il bimestraleDialoghi, una presenzaresponsabile <strong>della</strong> Chiesa nella società.Maggiori informazioni,e abbonamenti,presso la Biblioteca Rivetti<strong>di</strong> Via Garibal<strong>di</strong>,o presso gli incaricati<strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzioneall’ingresso del Duomodurante le celebrazionifestive.L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 19


San Bernar<strong>di</strong>noAmici del SidamoL’11 novembre il Rettor Maggioredei Salesiani, circondatodai Superiori del ConsiglioGenerale e degli Ispettori, ha consegnatoil crocifisso ai novelli missionarie missionarie che sono partitiper le missioni. Al consistentenumero dei Salesiani e delle SuoreFiglie <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice si sonouniti 23 volontari, gli uni e gli altriprovenienti dalle <strong>di</strong>verse parti delmondo. È la 125ª spe<strong>di</strong>zione missionariadalla prima sostenuta e organizzatada Don Bosco. In tale occasionesi è svolta anche l’Hrambée(festosa riunione per celebrarei valori che uniscono i gruppi), acui, <strong>della</strong> nostra Ispettoria, hannopartecipato i soci dell’O.M.G.(Operazione Mato Grosso), gli“Amici del Sidamo”.Il gruppo missionario “Amici delSidamo” opera nella regione <strong>della</strong>Lombar<strong>di</strong>a e dell’Emilia e nella realtàetiope dal 1983, provvedendoal finanziamento dei progetti eall’invio <strong>di</strong> volontari per più mesi eanni. È sorto su iniziativa dei salesianie dei laici, per offrire ai giovanidei motivi d’interesse, coinvolgendolinei problemi del sottosviluppoe in attività finalizzate a realizzare<strong>di</strong>sponibilità finanziarie perprogetti <strong>di</strong> sviluppo in Etiopia,dove lavorano missionari dell’Ispettoria<strong>della</strong> Lombar<strong>di</strong>a-Svizzera-EmiliaRomagna-San Marino.Si sono creati così nei vari centrigiovanili salesiani, ma anche al <strong>di</strong>fuori <strong>di</strong> essi, numerosi gruppi sparsiin Lombar<strong>di</strong>a ed Emilia. Ognigruppo si ritrova almeno una voltala settimana per seguire incontri <strong>di</strong>formazione, seguiti dal <strong>di</strong>rettoredell’oratorio o, laddove ciò non èpossibile, dai salesiani delegatidall’Ispettore. All’interno <strong>della</strong>riunione si collocano i momenti <strong>di</strong>preghiera, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> organizzazionedelle varie attivitàconcrete. Ai gruppi partecipanoragazzi <strong>di</strong> varie età dai 15 anni, giovani,adulti e famiglie con bambini.Durante l’anno i responsabili deisingoli gruppi partecipano a 4-5 incontriformativi <strong>di</strong> due giorni, incui sono forniti loro gli strumentiper svolgere nel miglior modo possibiletale servizio. Attraverso leesperienze <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> gruppo e deicampi <strong>di</strong> lavoro i giovani si formano,si provano e, passo dopo passo,giungono alla partenza per unmese in missione. Si curano questepartenze attraverso un cammino <strong>di</strong>formazione, 4-5 incontri durantel’anno, che spazia dalle piccole conoscenzeconcrete, manuali, al saperfare oratorio, vivere bene incomunità e confrontare il propriocammino <strong>di</strong> fede, dalla <strong>di</strong>sponibilitàad imparare un po’ <strong>di</strong> lingua locale,alla conoscenza dei luoghi edelle persone nella missione, masoprattutto a voler bene e ad avereun cuore aperto.Nelle missioni salesiane in Etiopiainsieme ai salesiani e alle Figlie <strong>di</strong>Maria Ausiliatrice operano anchevolontari laici del nostro gruppo.Ogni estate ciascuna missione(Dilla, Zway, Ad<strong>di</strong>s Abeba, Adua,A<strong>di</strong>grat) accoglie nel periodo cheva dal 20 luglio al 20 agosto gruppi<strong>di</strong> 5-10 giovani, che durante l’annohanno partecipato agli incontri <strong>di</strong>formazione. In missione i giovaniforniscono un valido aiuto ai missionariin opere <strong>di</strong> manutenzione eristrutturazione delle stesse missioni, lavorano fianco a fianco deigiovani locali, contribuiscono all’animazionedegli oratori e, testimoniandola propria fede, portanouna ventata <strong>di</strong> entusiasmo e freschezzanelle comunità salesiane.La partenza <strong>di</strong> un mese mette lebasi per partenze più lunghe <strong>di</strong> alcunimesi o anni. Il lavoro è ilmodo più accessibile per il coinvolgimentodei giovani, per cercare <strong>di</strong>rendere più vicini i poveri, riscoprendoi nostri limiti e il fatto cheda soli non ce la facciamo, ma abbiamobisogno degli altri e del Signore.La fatica comune fa nascereamicizie durevoli, solidarietà, unione,<strong>di</strong>gnità personale. Attraverso illavoro fatto insieme, scopriamo ivalori dell’amicizia, <strong>della</strong> gratuità,dell’essenzialità, <strong>della</strong> fiducia, <strong>della</strong>fedeltà, <strong>della</strong> preghiera.Nel proprio territorio ogni grupposi impegna a far conoscere la realtàdell’Etiopia, per mezzo <strong>di</strong> filmati e<strong>di</strong>apositive, e organizza incontricon missionari e laici provenientida questa realtà; inoltre proponel’idea del volontariato e <strong>della</strong> solidarietàgiovanile, organizzando varieattività destinate alla raccolta <strong>di</strong>fon<strong>di</strong>, quali: raccolta <strong>di</strong>fferenziata20 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


Adozioni a <strong>di</strong>stanzaJehovac - Kiseljak24 agosto <strong>2000</strong>Cari adottanti Annae sua famiglia,ho ricevuto, il 12 agostoscorso, i vostri regali e sono statamolto felice, per questo vi ringraziatutta la famiglia <strong>di</strong> Mladen. Viringraziamo <strong>di</strong> nuovo per averscelto nostro figlio per aiutarlo,grazie a voi e al nostro don Marko.Anna, lei scrive che quel cheavete fatto per nostro figlio època cosa, ma per noi è una grandecosa, che resta nel cuore, comeun bel ricordo, per tutta lavita; un ricordo <strong>di</strong> buoni amici e<strong>di</strong> buona gente che <strong>di</strong>vide con altrila sua bontà. Avete dei beibambini, la loro foto l’ho messavicino alla foto <strong>di</strong> Mladen. Iocome mamma <strong>di</strong> Mladen, sonouna mamma felice con cinque figli(Ivana, Mladen, Goran, Mihoe Pero), con i quali <strong>di</strong>vido la gioiae il dolore; un giorno spero chesaremo tutti felici. Mladen èmolto felice quando riceve i vostriregali e racconta a tutti <strong>di</strong> ciòche ha ricevuto e chi glieli hamandati e spera <strong>di</strong> potervi incontrareun giorno; anche io sarei feliceper mio figlio <strong>di</strong> potervi incontrareun giorno. Piango quandovedo mio figlio giocare con igiochi che io non posso comprargli.Per questo prego Dio che vi<strong>di</strong>a salute e felicità insieme ai vostrifigli.Cara Anna, se un giorno riusciremoa incontrarci, per me sarà ilgiorno più bello <strong>della</strong> mia vita.Anche io ho sofferto da piccola etuttora soffro, ma adesso ci sonoi miei cinque figli che amo e sonofelice.Prego Dio che passi tutto questodolore e che si possa vivere felici.Ringraziamo anche chi ci ha portatoil pacco.Adesso vi mando tanti saluti e cheDio vi <strong>di</strong>a tanta gioia e felicità.Famiglia BosicAgosto <strong>2000</strong>. La famiglia <strong>di</strong> Mladen.<strong>di</strong> carta, rottami, indumenti smessi,con e senza convenzioni con levarie amministrazioni comunali;campi <strong>di</strong> lavoro agricolo (vendemmia,potatura piante...); approvvigionamentoe spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> materialevario nelle missioni in Etiopia(farmaci, latte in polvere, materialescolastico, oggetti sportivi...); bancarellecon artigianato etiopico, articolida regalo in stoffa, cuoio; campi <strong>di</strong>lavoro nei fine settimana e durantele vacanze invernali ed estive; organizzazione<strong>di</strong> rinfreschi e pranzi <strong>di</strong>nozze.Anche nella realtà <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong> sonopresenti gli Amici del Sidamo checollaborano a sostenere le missioniin Etiopia con varie attività: ven<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> funghi, bancarelle nei momentiforti dell’anno, ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> calendari,la gestione, nel periododal 3 al 16 agosto, del soggiornoestivo <strong>di</strong> Cevo, in Val Saviore. Sitratta <strong>di</strong> un’esperienza breve mamolto intensa: il lavoro, infatti, èfaticoso, ma il clima è gioioso e sereno.Quest’anno in particolare èstato raccolto l’appello <strong>di</strong> donEmanuele Vezzoli, salesiano clarensein missione a A<strong>di</strong>grat sulconfine tra Etiopia ed Eritrea, e ilricavato del soggiorno è stato devolutoalla missione in cui vive e lavora.Così per la mostra mercatodei funghi. I volontari <strong>di</strong>sponibili avivere quest’esperienza <strong>di</strong> lavoroestivo sono giovani impegnati nell’animazionedell’Oratorio - Centrogiovanile <strong>di</strong> San Bernar<strong>di</strong>no. Lospirito che anima i volontari chegestiscono il soggiorno estivo <strong>di</strong>Cevo è centrato sulla semplicitàdel donare un po’ <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong>energie a favore <strong>di</strong> chi ha bisognocon la fiducia che, dove non arrivala nostra opera, lì provvederà Diostesso, magari grazie al lavoro <strong>di</strong>qualche altro volontario. Uno spiritosemplice, ma non semplicisticoo irresponsabile, perché si dà importanzaa quello che si sta facendo,cercando <strong>di</strong> lavorare sempremeglio e <strong>di</strong> realizzare quanto più èpossibile. L’esperienza del volontariatoa Cevo ha in questi anni prodottoi suoi frutti e ha fatto cresceree maturare la sensibilità versoproblemi dei poveri nell’animo <strong>di</strong>chi ha aiutato a realizzarla.Oltre a queste attività, il gruppo siritrova mensilmente per un incontro<strong>di</strong> formazione umana, cristianae missionaria e, una volta alla settimana,per preparare i lavoretti davendere nelle bancarelle.don Paolo BragaIncaricato IspettorialeL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 21


I salesiani laici,cooperatori <strong>di</strong> DioSan Giovanni Bosco, nel suozelo apostolico, volle coinvolgerepiù persone possibilinel lavorare per la salvezza delleanime. Per i laici ha fondatol’Associazione dei Cooperatori Salesiani.Essi vivono lo spirito salesianoin mezzo al mondo. Operanocon lo stesso metodo e programmadei Salesiani e delle Figlie <strong>di</strong> MariaAusiliatrice. Sono persone <strong>di</strong> ognietà e ceto sociale che, secondo lapropria con<strong>di</strong>zione secolare, siadoperano per <strong>di</strong>ffondere fra gliuomini l’energia <strong>della</strong> carità.Sono sparsi in tutto il mondo,dall’Europa all’America, dall’Africaall’Asia ed all’Australia; sonomolte decine <strong>di</strong> migliaia.La vocazione salesiana laica èun’occasione alla portata <strong>di</strong> tutti, èuna spiritualità per la vita quoti<strong>di</strong>ana.Mamma Margherita, la mamma<strong>di</strong> Don Bosco, per la quale è in corsoil processo <strong>di</strong> beatificazione, fu laprima cooperatrice. Pur nella suaumile con<strong>di</strong>zione, incarnava un’intimareligiosità e viveva la sua giornataconsapevole <strong>di</strong> essere sotto losguardo <strong>di</strong> Dio in ogni istante <strong>della</strong>sua vita.A <strong>Chiari</strong> i Cooperatori salesianivantano una lunga tra<strong>di</strong>zione. Giàai tempi <strong>di</strong> Don Bosco vi erano iprimi iscritti. Nel 1926, data in cui isalesiani si sono inse<strong>di</strong>ati in SanBernar<strong>di</strong>no, l’Associazione ha cominciatoad espandersi.Dagli anni ’70, hanno trovato illoro campo preferenziale nell’opera“Auxilium” e nell’aiuto alleMissioni, specie salesiane.Attualmente sono un’ottantina.Hanno un loro statuto ed un’organizzazioneai vari livelli. Si trovanoinsieme l’ultima domenica delmese; il loro delegato è don SilvioGalli. L’8 <strong>di</strong>cembre sei nuovi sociavranno fatto la promessa.Questadata ricorda l’8 <strong>di</strong>cembre del 1841,quando hanno avuto inizio l’Oratorio<strong>di</strong> Don Bosco e l’attività deiCooperatori Sa1esiani, anche se laloro approvazione pontificia è del1876.Dice una delle giovani professe,Antonella, studentessa in Farmacia:«Ho conosciuto lo spirito salesianocome ex-allieva e ora <strong>di</strong>ventandocooperatrice posso ancora <strong>di</strong>più testimoniarlo in concreto, attraversol’insegnamento <strong>della</strong> religioneai più giovani e l’assistenzaagli emarginati. È per me una grandegioia appartenere alla Famigliasalesiana e, attraverso <strong>di</strong> essa, essereuno strumento <strong>di</strong> Dio per il benedell’umanità».Angelo, 33 anni, operaio <strong>di</strong> Pontoglio<strong>di</strong>ce: «Da quando ho fattol’esperienza che fare del bene ècosì bello, non farei più altro chefare del bene; mi accorgo, infatti,che la pienezza <strong>della</strong> vita sta proprioin questo. Da parte mia ci mettotutto l’impegno possibile e mi sembra,come <strong>di</strong>ce il Vangelo, che Dio sirivela attraverso i gesti d’amore ed’attenzione al prossimo».Nicoletta parrucchiera in <strong>Chiari</strong>,32 anni, racconta: «Frequentol’Auxilium da circa quattro anni ecollaboro nella sistemazione degliindumenti e dei generi alimentariche sono inviati nelle missioni.Questa opportunità mi dà modo <strong>di</strong>sentirmi missionaria pur rimanendoa <strong>Chiari</strong>. Penso alla felicità deibambini quando si vedono arrivareindumenti e soprattutto qualchedolcetto da sgranocchiare.Mi sembra giusto che anche i bambinipoveri abbiano le stesse gioie<strong>di</strong> quelli che, più fortunati, nonmancano <strong>di</strong> nulla». Le altre tre cooperatrici,Federica e Renata casalinghe<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>, e Lucia, casalinga <strong>di</strong>Palazzolo, collaborano nel Centro“Auxilium” per l’assistenza agliemarginati. Dice Lucia: «Da quandotre anni fa ho cominciato a frequentarel’Auxilium ho capito chel’affetto e l’attenzione <strong>di</strong> Don Boscoverso i giovani più sfortunatinon è cessato. In questo serviziosento l’aiuto <strong>di</strong> Don Bosco e <strong>di</strong> MariaAusiliatrice e ringrazio il Signoreper avermi chiamata a servirlonei più poveri e abbandonati».Lo zelo apostolico <strong>di</strong> Don Bosco èinarrestabile e ci interpella; eglichiama ancora, giovani e menogiovani, a lavorare nella vigna delSignore, con il carisma salesiano,per la salvezza delle anime e per larealizzazione del Regno <strong>di</strong> Dio.Franca22 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


Due suoreCommendatoriNon so proprio come si facciail femminile del titoloCommendatore <strong>della</strong> RepubblicaItaliana. L’ho cercato anchesul vocabolario, ma la mia ricercaè stata infruttuosa. Il nostroPresidente Carlo Azeglio Ciampinon si è arrestato <strong>di</strong> fronte a queste<strong>di</strong>fficoltà. Ha conferito tale altaonorificenza a ben 27 donne, segnalatedalla Commissione per leParità e le Pari Opportunità traUomo e Donna <strong>della</strong> Presidenzadel Consiglio dei Ministri «per laloro autorevolezza e professionalità,la loro de<strong>di</strong>zione alla solidarietàe l’apporto decisivo alla crescitadel nostro Paese». Fra le can<strong>di</strong>datefigurano anche due suore, Figlie <strong>di</strong>Maria Ausiliatrice: suor GraziellaBoscato e Suor Anna Castagna.Suor Graziella è alla guida <strong>della</strong> rivista“Primavera”, una rivista “mondogiovane” <strong>di</strong> grande tiratura. In unostile imme<strong>di</strong>ato, con ricchezza <strong>di</strong>fotografie a colori, essa rispondealle richieste dei teenager riguardoal mondo dello spettacolo, del cinema,<strong>della</strong> TV, <strong>della</strong> musica, dellosport e del gioco, dei libri, <strong>della</strong> natura…Intrattiene con i lettori unacorrispondenza vivace con <strong>di</strong>verserubriche (Don Tonino, il me<strong>di</strong>co,Bruna).Offre un’infinità <strong>di</strong> notizie e <strong>di</strong> stimolie occasioni d’esperienze.Affronta i problemi emergenti comemodelli <strong>di</strong> analisi critica e ricercadelle verità al <strong>di</strong> là delle opinionicorrenti. Ospita personaggi edesperienze significative e storievere. Non manca mai un dossier <strong>di</strong>attualità, <strong>di</strong> cultura, <strong>di</strong> psicologia,<strong>di</strong> religione.È una rivista che fa tesoro dell’esperienzapedagogica <strong>di</strong> DonBosco e <strong>di</strong> Madre Mazzarello.Suor Graziella crede ai giovani edha fiducia in loro perché appartengonoad “una generazione piena <strong>di</strong>vita”, capace <strong>di</strong> generosità e <strong>di</strong> impegnoimpensati. Essa ritiene “Primavera”un “ambiente educativo,anche se… <strong>di</strong> carta” dove si <strong>di</strong>aloga,si apprende, ci si conosce, ci siapre al mondo, ci s’innamora <strong>della</strong>vita, e del Signore <strong>della</strong> vita.Dalla sua scrivania, nella periferia<strong>di</strong> Milano, con l’aiuto <strong>di</strong> uno sceltogruppo <strong>di</strong> collaboratori e collaboratrici,ha come interlocutori ungran numero <strong>di</strong> adolescenti, chevorrebbe sempre più numerosi eattenti. Per loro non bada a fatiche,ad incontri eaconvegni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>,desiderando portare i suoi lettoriad incontrare Gesù nella quoti<strong>di</strong>anità<strong>della</strong> vita.Suor Alma Castagna è venuta allaribalta dei M.C.S. in occasione <strong>della</strong>trage<strong>di</strong>a che ha colpito TimorEst, dove si trova da sei anni comeme<strong>di</strong>co e missionaria. Durante laguerra tra timoresi e le milizie indonesianee le violenze che l’hannointrodotta e accompagnata si èrifugiata nella selva con le consorelle,con i bambini e le bambinedell’internato, con le ragazze <strong>della</strong>scuola professionale e tanta gente.Anche se tutto è ritornato alla normalità,sotto la protezione delleforze dell’ONU, Sr. Alma ha ripresoil lavoro <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co nel laboratoriopoliclinico “Maria Ausiliatrice”a Venilale, ad un’ora da Dili, capitale<strong>di</strong> Timor Est.Vi accorrono tanti bambini e tantemamme, cui essa assicura l’assistenzame<strong>di</strong>ca, il consiglio e la parolabuona. Perio<strong>di</strong>camente, accompagnatadai collaboratori e dalsacerdote, si reca a visitare i villaggipiù lontani per strade impervie einvase dal verde folto <strong>della</strong> vegetazione.All’u<strong>di</strong>re il rombo del motore accorronoi bambini e le mamme conquelli più piccoli in braccio. Si fafesta intorno al “dottore buono”.È un momento <strong>di</strong> gioia intensa,mentre continuano le preoccupazioniper la situazione politica precaria,in cui ancora si trascinal’isola.«Siamo in tempo <strong>di</strong> ricostruzione -ha scritto ai familiari ed agli amici<strong>di</strong> Lecco, suo paese d’origine - ilgran compito che stiamo cercando<strong>di</strong> svolgere è una riflessione approfon<strong>di</strong>tasulla situazione attuale chemolti definiscono <strong>di</strong> libertà, inquanto ormai Timor è stato in<strong>di</strong>pendente,ma che nasconde il rischio<strong>di</strong> altre schiavitù ben più sottili».La frontiera tra la parte OvestRoma. Mons. Carlos Belo con le suore timoresi durante la sua visita alla Casa generalizia.L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 23


ed Est dell’isola è calda; le forzedell’ONU sono poche per far frontealle enormi necessità emergentisia d’or<strong>di</strong>ne economico e amministrativo,sia d’or<strong>di</strong>ne sociale e politico.Tante volte le abitazioni deisacerdoti e delle suore <strong>di</strong>ventanoancora luoghi <strong>di</strong> rifugio.La strada <strong>della</strong> riconciliazione e<strong>della</strong> pace è lunga e <strong>di</strong>fficoltosaogni giorno <strong>di</strong> più.La nomina a Commendatori <strong>della</strong>Repubblica Italiana è stata accoltadalle due suore con sod<strong>di</strong>sfazione,perché l’onorificenza tornava agloria dell’Istituto delle Figlie <strong>di</strong>Maria Ausiliatrice (fondato daDon Bosco e da Madre M. D. Mazzarello)e perché ne metteva inluce due aspetti caratteristici: lade<strong>di</strong>zione alla gioventù e l’impegnoper le missioni “ad gentes”.Non mancava neppure una certanota <strong>di</strong> femminismo e <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>nealla Presidente <strong>della</strong> CommissioneOn. Silvia Costa, perché, riven<strong>di</strong>candotale onorificenza perle donne, non aveva trascurato ilmondo delle religiose e delle consacrate,che mettono a <strong>di</strong>sposizionedei più poveri ed emarginati laloro femminilità, secondo le in<strong>di</strong>cazioni<strong>di</strong> Papa Giovanni Paolo IInella sua lettera Mulieris Dignitatem.Egli riven<strong>di</strong>ca alle religiose lapienezza <strong>della</strong> loro femminilità.Difatti: «Nella verginità liberamentescelta la donna conferma se stessacome persona, ossia come essere cheil Creatore sin dall’inizio ha volutoper se stesso, contemporaneamenterealizza il valore personale <strong>della</strong> propriapersonalità, <strong>di</strong>ventando “undono sincero” per Dio e… un donoper l’altro». (M.D. n. 20)Provare il rugbyNato nel mondo anglosassone oltre un secolo fa, il rugby èsenza dubbio uno sport <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni e valori, talvoltaingiustamente etichettato come “gioco violento”. CarolOates, scrittrice americana, ha definito il rugby “la sola attivitàumana in cui il furore è mutato in arte”. Due squadre composte dagiocatori, un campo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni simili a quello da calcio, un palloneovale, tanta voglia <strong>di</strong> correre, lealtà, potenza, destrezza, intelligenza:questo è il gioco del rugby! Scopo delle due squadre èsegnare una “meta”, depositando la palla oltre la linea <strong>di</strong> fondocampo avversaria senza passaggi verticali con le mani. Impresatutt’altro che facile. Da tre anni la Scuola Me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> San Bernar<strong>di</strong>noha incluso tra le sue attività sportive il rugby, ha messo cioè acontatto centinaia <strong>di</strong> giovani con questo sport per lo più sconosciutoai suoi allievi. I ragazzi hanno avvicinato questa <strong>di</strong>sciplinacon grande entusiasmo durante le ore <strong>di</strong> Educazione Fisica e numerosisono stati coloro che hanno voluto poi iscriversi agli allenamentipomeri<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento e perfezionamento.Insomma, è stato amore a prima vista! Il successo dell’iniziativa èsenza dubbio merito anche <strong>di</strong> alcuni “maestri” d’eccezione, qualisono stati i giocatori australiani, neozelandesi, figiani del RugbyRovato, squadra <strong>di</strong> serie A, prestatisi per <strong>di</strong>versi giorni con allegriae professionalità ad insegnare agli alunni <strong>di</strong> San Bernar<strong>di</strong>no ifondamentali del rugby. In particolare, il vice allenatore <strong>della</strong> nazionaleitaliana, il samoano Matthew Vaea, è <strong>di</strong>ventato abitualefrequentatore del nostro Istituto, <strong>di</strong>mostrandosi non solo un verocampione, ma anche una persona <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> qualità umane. Inoltrela scuola si è dotata <strong>di</strong> un invi<strong>di</strong>abile campo regolamentare che hapermesso ai nostri “talenti” <strong>di</strong> provare l’ebbrezza <strong>di</strong> giocare verepartite <strong>di</strong> rugby, fianco a fianco <strong>di</strong> questi celebrati protagonisti delcampionato nazionale e <strong>di</strong> molti tornei internazionali. Una possibilitàdavvero unica!Riccardo FerlinghettiÈ <strong>di</strong> questi giorni la notizia cheun’altra suora Figlia <strong>di</strong> Maria Ausiliatrice,Marcella Farina, docentealla Facoltà Pontificia “Auxilium”,è stata chiamata dal Ministro KatiaBelillo a far parte <strong>della</strong> Commissionenazionale per le Pari opportunitàtra Uomo e Donna.don Felice Rizzini24 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


Il Brasilecompie 500 anniIl Brasile ha compiutocinque secoli il 22 aprile <strong>2000</strong>.Intervista al vescovo salesianoDom Giovanni ZerbiniIl 22 aprile scorso si sono compiutii 500 anni da quando PedroAlvares Cabral sbarcava aPorto Seguro, a sud <strong>di</strong> Bahia Salvador,e conquistava il Brasile con ilpretesto <strong>di</strong> portarvi la civiltà, ilprogresso e l’evangelizzazione. Aifesteggiamenti ufficiali si è contrappostoil Movimento “Brasile500 anni <strong>di</strong> resistenza in<strong>di</strong>gena,nera e popolare”, che vedevanell’impresa <strong>di</strong> Cabral un’usurpazionedei <strong>di</strong>ritti del popolo brasiliano,perpetrata con violenze d’ognigenere.Cogliendo l’occasione <strong>della</strong> presenzadel Vescovo Dom GiovanniZerbini, gli abbiamo rivolto alcunedomande, cui egli gentilmente hadato risposta.Qual è stata la posizione assunta daiVescovi riguardo all’iniziativa delGoverno <strong>di</strong> celebrare i 500 anni delBrasile con feste, commemorazioniecc? Ci si è limitati a questo? QualcheVescovo ha aderito alle contestazionidel Movimento “Brasile: 500anni <strong>di</strong> resistenza in<strong>di</strong>gena, nera epopolare”?Il 22 aprile dell’anno 1500 i portoghesi,guidati da Pedro AlvarezCabral, sbarcarono nella localitàdenominata Porto Seguro, nel territorioche hanno chiamato Terrade Santa Cruz, il primo nomedell’attuale Brasile. Il 26 aprileFrei Henrique de Coimbra celebravala prima Messa in quella terraper gli avventurieri portoghesi econ l’assistenza guar<strong>di</strong>nga e curiosadegli abitanti in<strong>di</strong>geni, padroniassoluti finora <strong>di</strong> quelle estensionisterminate. Il Governo del Brasile,500 anni dopo, il 22 aprile <strong>di</strong> quest’anno,ha promosso, a richiestadelle autorità dello Stato <strong>di</strong> Bahia,una commemorazione in Porto Seguroper ricordare che “qui in Bahiaè nato il Brasile”. Ci sono statedelle contestazioni; una marciad’in<strong>di</strong>geni, neri e simpatizzanti,che volevano giungere al luogodelle manifestazioni festive doveera presente il Presidente <strong>della</strong> Repubblica,è stata fermata con certaviolenza dalle forze dell’or<strong>di</strong>ne.Anche un vescovo e alcuni religiosi,che accompagnavano i <strong>di</strong>mostranti,sono stati arrestati e, dopobreve interrogatorio, rilasciati. Il26 aprile, quando i vescovi del Brasileconcelebravano col LegatoPontificio, Car<strong>di</strong>nal Sodano, percommemorare i 500 anni dell’evangelizzazionenel Brasile, ungruppo d’in<strong>di</strong>geni, in un momento<strong>della</strong> Messa, si è presentato consimboli <strong>di</strong> lutto e un loro portavoceha tenuto un <strong>di</strong>scorso descrivendola violenza dell’invasione delle loroterre, e il non riconoscimento <strong>della</strong>loro cultura e dei loro <strong>di</strong>ritti. Tuttoquesto naturalmente ha sollevatopolemiche, anche perché c’era <strong>di</strong>etrola mano <strong>di</strong> agenti delle “pastoralisociali”.In conclusione, i vescovi, dopoaver accolto gli in<strong>di</strong>geni anche inaltri momenti <strong>della</strong> loro assembleaannuale, hanno sottolineato l’azionedei missionari che oltre all’annunciodel Vangelo nello stile <strong>di</strong>quei tempi, hanno saputo, con sacrificiinau<strong>di</strong>ti e pagando <strong>di</strong> persona,evitare, o per lo meno limitare,gli atti <strong>di</strong> violenza contro le popolazioniin<strong>di</strong>gene, atti <strong>di</strong> violenzaperpetrati da chi voleva le abbondantiricchezze <strong>di</strong> quel territorio,senza nessun rispetto alla vitaS. E. Mons. Giovanni Zerbini e il vescovocoa<strong>di</strong>utore S. E. Mons. Antonio Wagnerconsacrato il 18 giugno <strong>2000</strong>.umana dei primi abitanti <strong>di</strong> quellaregione.A Guarapuava ci sono stati festeggiamenti?Reazioni? La Diocesi haqualche iniziativa al riguardo?A Guarapuava abbiamo apertol’Anno Giubilare <strong>della</strong> nascita <strong>di</strong>Gesù Cristo, unendo il ricordo dei500 anni <strong>della</strong> benefica azione missionaria,che insieme all’annunciodel Vangelo e ad una catechesi conmeto<strong>di</strong> <strong>di</strong> quell’epoca, ha cercato<strong>di</strong> preservare il più possibile la culturadelle nazioni in<strong>di</strong>gene presentinel vasto territorio. In particolarea Guarapuava, data l’esistenzain <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> circa cinquemila in<strong>di</strong>genidelle tribù Guarany e Kaingangue,riuniti in sei “aldeias”, si èvoluta, per iniziativa dei Missionaridel Verbo Divino e con l’aiutod’altri enti, la costruzione <strong>di</strong> unCentro per le loro assemblee e riunioni,con un’architettura che richiamaun poco lo stile delle loroabitazioni. Vuol essere un segnod’attenzione e d’accoglienza a questipopoli che hanno avuto tristiesperienze durante le escursionidei “Bandeirantes”, avventurierisenza scrupoli in cerca <strong>di</strong> ricchezzenaturali. I <strong>di</strong>versi gruppi in<strong>di</strong>genigodono la presenza pastorale delL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 25


Genius lociCasa Scalvi:ogni anno a <strong>di</strong>cembre…L’erba teppa prende la rivincita!Per tutto l’anno invano l’hoperseguitata, maltrattata, buttata,ma ora mi fa tenerezza. Laprendo con delicatezza e la stringo,la possiedo con il tatto e ne gusto ilprofumo. Ne sento la morbidezzase la stringo nel pugno e la vedo riprenderevita se allento la morsa.Ha un’anima, è golosa <strong>di</strong> vita ed assorbeciò che la circonda: la nebbiala gonfia, la brina la decora e lapioggia la sazia. Riposa se la nevela copre.Resiste incurante ed attende…Attende che qualcuno la colga e nefaccia la culla del Bimbo che nasceo cibo pregiato del gregge che frapoco pascolerà nel presepe. Daanni, da sempre è così: le zolle raccolteverranno <strong>di</strong>stribuite con curaa coprire la valle, i pen<strong>di</strong>i dei monti,tracciando la strada che va versola grotta. E su <strong>di</strong> essa le statuine,ormai familiari, ogni anno semprepiù sbia<strong>di</strong>te dalle mani dei bimbiche ogni giorno le aiutano nel cammino<strong>di</strong> avvicinamento alla meta.Ecco il pastore che tira l’asino, chetestardo rifiuta d’alzarsi: questo lomettiamo qui, in questa piccolagrotta. I due fratelli che mano nellamano avanzano, qui, a metà strada,davanti alla donna mai stanca <strong>di</strong>portare il cesto ripieno <strong>di</strong> doni. Ilvecchio in ginocchio e la donna cheprega son lì, davanti a Giuseppe eMaria. Laggiù, lontano, i Re Magied i loro cammelli: arriveranno perultimi e chiuderanno la magia delNatale.Ogni anno, a <strong>di</strong>cembre, è così: riaffioranoimmutate le emozioni cheper un<strong>di</strong>ci mesi l’affanno quoti<strong>di</strong>anoha poco a poco velato.Ogni anno, a <strong>di</strong>cembre, è così: conpiacere accolgo l’invito dei signoriGiuseppe Scalvi e Liliana Giordanoa visitare la loro casa e la collezione<strong>di</strong> presepi. Una passione,quella per i presepi, che la signoraLiliana porta con sé fin dall’infanzia,strettamente legata alla figura<strong>della</strong> nonna e del grande presepioch’ella preparava nella casapugliese, a Bari. In quel presepiofede e tra<strong>di</strong>zione si incontravanolasciando, nel cuore <strong>della</strong> bambinaLiliana, un senso <strong>di</strong> nostalgia chenessuna luminaria <strong>di</strong> nessun albero<strong>di</strong> Natale riuscirà mai a soffocare.Passano gli anni e, nel 1992,l’acquisto <strong>di</strong> un presepio in legno<strong>di</strong> Bernar<strong>di</strong>, uno scultore <strong>della</strong> <strong>di</strong>ttaHanri <strong>della</strong> Val Gardena, riaccendela passione. E <strong>di</strong> vera passionesi tratta perché ora i presepisono ben 455. Raccolti durante inumerosi viaggi in Italia ed all’estero,preziosi o semplicementecuriosi, artistici o in cartoncino,sono andati via via crescendo <strong>di</strong>numero, occupando ogni angolo<strong>della</strong> pur spaziosa villa vicino allastazione.Di tutti la signora Liliana conoscee ricorda la storia e <strong>di</strong>venta affascinantecicerone nel saperla esporre.Notizie storiche e artistiche sull’artepresepiale si alternano a cennibiografici e aneddoti <strong>di</strong> vita cherendono sempre piacevole il percorsoe la visita ai presepi.Notevoli quelli del 1700 <strong>di</strong> scuolanapoletana, ambientati in borghirurali, con masserie, templi e muliniche formano quadri vivaci dove,ad incontrare Gesù, tra animali dacortile e vettovaglie <strong>di</strong> ogni genere,vanno osti ed avventori, panettierie lavandaie, popolani raffiguratinelle attività <strong>di</strong> tutti i giorni. Ogniangolo <strong>della</strong> terra è qui rappresentato:l’Egitto, ad esempio, dove lacapanna è sostituita da una piramidee dove la signora Liliana ha inseritoun gruppo <strong>di</strong> statuine raffigurantiislamiti in preghiera. Unpensiero ecumenico in una societàsempre più multietnica!Oppure il presepe giamaicano, conuna Madonna adolescente ed unSan Giuseppe aitante, certamentepiù vicini all’età effettiva dei due,in un ambiente <strong>di</strong> madrepore econchiglie.Uno spazio è riservato ai <strong>di</strong>orami,rappresentazioni plastiche che,sfruttando la prospettiva e giochi<strong>di</strong> luce, danno l’impressione <strong>di</strong> panoramiprofon<strong>di</strong> e naturali. Particolarmentebravi, in quest’arte, imaestri plasticatori <strong>della</strong> Spagna,dove la tra<strong>di</strong>zione raffigura la Madonnasdraiata, con il Bimbo accantocome tutte le mamme dopo ilparto, piuttosto che in adorazione.Impossibile descriverli tutti dettagliatamente:ogni presepio, ognisingola statuina meriterebbe unappunto, quale per la semplicità equale per la ricchezza <strong>di</strong> particolari,quale per l’originalità e qualeper il rigoroso rispetto <strong>della</strong> tra<strong>di</strong>zione,quale per il valore oggettivoe quale per quello affettivo.“Quest’anno, mi <strong>di</strong>ce la signora Liliana,sto lavorando alla preparazionedei presepi dal 3 ottobre eprevedo <strong>di</strong> aver terminato perl’inizio <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre. Da <strong>di</strong>cembre,infatti, inizieranno gli incontri conL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 27


i gruppi <strong>di</strong> appassionati che, ognianno più numerosi, chiedono <strong>di</strong>poter visitare la collezione... visiteche, normalmente, proseguonoper tutto il mese <strong>di</strong> gennaio. Loscorso anno, inoltre, la collezione èstata anche oggetto <strong>di</strong> un servizioprodotto dalla Rai.”In queste occasioni i signori Scalviaprono la loro casa e, con l’occasione,raccolgono anche fon<strong>di</strong> dadevolvere ad iniziative benefiche.Un evento che da anni si rinnovapuntuale, a Natale, grazie alla <strong>di</strong>sponibilità,alla fantasia ed all’estrodei signori Liliana e Giuseppe.Un pensiero mi accompagna mentreli saluto ed abbraccio con losguardo i presepi: la grandezza <strong>di</strong>quel Dio che, facendosi Uomo, èvenuto a salvare ogni persona, <strong>di</strong>ogni razza e colore, <strong>di</strong> ogni nazionee cultura. Proprio come i personaggi<strong>di</strong> questi presepi.Elia FacchettiEventi del Giubileo - 11 novembre <strong>2000</strong>Giubileo del mondo agricoloAvoi, carissimi uomini del mondo agricolo, è affidatoil compito <strong>di</strong> far fruttificare la terra. Nello scenariodell’economia mon<strong>di</strong>ale, al confronto con gli altrisettori, il suo spazio si presenta molto <strong>di</strong>fferenziato, a secondadei continenti e delle nazioni. Ma quale che ne sia il pesoin termini economici, il semplice buon senso basta a porne inrilievo il reale ‘primato’ rispetto alle esigenze vitali dell’uomo.Quando questo settore è sottovalutato o bistrattato, le conseguenzeche ne derivano per la vita, la salute, l’equilibrio ecologico,sono sempre gravi e, in genere, <strong>di</strong>fficilmente rime<strong>di</strong>abili,almeno in tempi brevi.La Chiesa, ovviamente, non ha soluzioni ‘tecniche’ da proporre.Il suo contributo si pone al livello <strong>della</strong> testimonianzaevangelica, e s’esprime attraverso la proposta <strong>di</strong> quei valorispirituali che danno senso alla vita e orientano le scelte concreteanche sul piano dell’economia e del lavoro. Il primo valorein gioco, quando si guarda alla terra e a quelli che la lavorano,è senza dubbio il principio che riconduce la terra alsuo Creatore: la terra è <strong>di</strong> Dio! È dunque secondo la sua leggeche deve essere trattata. Se, rispetto alle risorse naturali, si èaffermata, specie sotto la spinta dell’industrializzazione,un’irresponsabile cultura del ‘dominio’ con conseguenzeecologiche devastanti, questo non risponde certo al <strong>di</strong>segno<strong>di</strong> Dio. Le parole <strong>della</strong> Genesi consegnano la terra all’uso,non all’abuso dell’uomo.La costitutiva appartenenza <strong>della</strong> terra a Dio fonda anche ilprincipio, tanto caro alla dottrina sociale <strong>della</strong> Chiesa, <strong>della</strong>destinazione universale dei beni <strong>della</strong> terra (cfr Centesimus annus,6). Ciò che Dio ha donato all’uomo, lo ha donato con cuore<strong>di</strong> Padre, che si prende cura dei suoi figli, nessuno escluso.La terra <strong>di</strong> Dio è dunque anche la terra dell’uomo,e<strong>di</strong>tuttigli uomini! È uno scandalo intollerabile, all’inizio del nuovoMillennio, che moltissime persone siano ancora ridotte allafame e vivano in con<strong>di</strong>zioni indegne dell’uomo. Non possiamopiù limitarci a riflessioni accademiche: occorre rimuoverequesta vergogna dall’umanità con appropriate scelte politicheed economiche <strong>di</strong> respiro planetario.Mentre dunque non cessiamo <strong>di</strong> sollecitare in questa <strong>di</strong>rezionei pubblici poteri, le gran<strong>di</strong> forze economiche, e le istituzionipiù influenti, dobbiamo essere convinti che c’è una ‘conversione’che ci riguardatutti personalmente. È da noi stessi che dobbiamo cominciare…Se l’uomo perde il senso <strong>della</strong> vita e la sicurezza degliorientamenti morali smarrendosi nelle nebbiedell’in<strong>di</strong>fferentismo, nessuna politica potrà essere efficacenel salvaguardare congiuntamente le ragioni <strong>della</strong> natura equelle <strong>della</strong> società... Anche i gran<strong>di</strong> problemi posti dal settoreagricolo, in cui voi siete <strong>di</strong>rettamente impegnati, vannoaffrontati non solo come problemi ‘tecnici’ o ‘politici’, ma, inra<strong>di</strong>ce, come ‘problemi morali’.È, pertanto, responsabilità inelu<strong>di</strong>bile <strong>di</strong> quanti operano colnome <strong>di</strong> cristiani, dare anche in questo ambito una testimonianzacre<strong>di</strong>bile. Purtroppo nei Paesi del mondo cosiddetto‘sviluppato’ si va espandendo un consumismo irrazionale,una sorta <strong>di</strong> “cultura dello spreco”, che <strong>di</strong>venta un <strong>di</strong>ffusostile <strong>di</strong> vita. Occorre contrastare questa tendenza. Educaread un uso dei beni che non <strong>di</strong>mentichi mai né i limiti delle risorse<strong>di</strong>sponibili, né la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> penuria <strong>di</strong> tanti esseriumani è una vera sfida pedagogica e una scelta <strong>di</strong> grandelungimiranza.Camminate nel solco <strong>della</strong> vostra migliore tra<strong>di</strong>zione,aprendovi a tutti gli sviluppisignificativi dell’eratecnologica, ma conservandogelosamente ivaloriperenni che vi contrad<strong>di</strong>stinguono.È questala via per dare ancheal mondo agricolo un futuro<strong>di</strong> speranza.Una speranza fondatasull’opera <strong>di</strong> Dio, che ilSalmista canta così: ‘Tuvisiti la terra e la <strong>di</strong>sseti,la ricolmi delle tue ricchezze’(Sal 65,10).(Dal <strong>di</strong>scorso<strong>di</strong> Giovanni Paolo II)28 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


Invito alla letturaE pace in terra…esiste un loro e unnoi, non esistono numeri,masse, catego-“Nonrie. Non esistono fatti e verità tuttein bianco e nero. Esiste soltanto unnoi - sì - noi siamo responsabili <strong>di</strong>noi stessi, noi siamo responsabilil’uno dell’altro”.Slavenka Drakulic è nata a Fiumenel 1949. Laureata in sociologia aZagabria, ha insegnato per moltianni, dal ’76 collabora con <strong>di</strong>verseriviste e quoti<strong>di</strong>ani ed ha ormai alsuo attivo anche alcuni libri (il primoromanzo è Ologrammi <strong>della</strong> paurauscito nel 1987). Tra tutti hoscelto Balkan express (Il Saggiatore,L. 1<strong>2000</strong>), perché la sofferenzaqui espressa è quella <strong>di</strong> chi piombain una situazione che non credevapensabile, <strong>di</strong> chi sente crescere anchedentro <strong>di</strong> sé il male <strong>della</strong> guerra,<strong>di</strong> chi si ritiene responsabile pernon averla fermata in tempo: unadonna si interroga, sconvolta <strong>di</strong>fronte al suo paese in guerra, laCroazia, dove l’identità personaleviene appiattita a quella nazionale,e dove ragazzi appena maggiorenniraccontano <strong>di</strong> massacri e <strong>di</strong> combattimenticorpo a corpo con il nemico,al punto che “la guerra ti penetranelle ossa, nel respiro fino afarti soffocare”. Queste storie, giàpubblicate tra il ’91 e il ’92 su settimanalie quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> mezzo mondo,sono un grido <strong>di</strong> dolore per laper<strong>di</strong>ta <strong>della</strong> propria identità, perla follia <strong>di</strong> una guerra che annientagli in<strong>di</strong>vidui come tali, rendendolinemici, profughi, assassini, che faloro respirare tutti i giorni la morte,allontanandoli dal resto delmondo, persino dagli amici.Anche Elena Rancati ha vissuto“dentro” il conflitto <strong>della</strong> ex Iugoslavia,tra i tanti volontari che hannobuttato il pacifismo delle paroleper gettarsi, cuore e corpo, nelmezzo <strong>della</strong> guerra, armati soltantodal desiderio <strong>di</strong> essere solidalicon chi soffre. Bresciana, insegnante,ha raccontato nel suo primolibro La Bosnia dentro (Sensibilialle Foglie, L. 16.000) le drammatichevicende (nascita, morte,ritorno alla vita) che hanno accompagnatoil Progetto Zavidovici, volutodal “Coor<strong>di</strong>namento BrescianoIniziative <strong>di</strong> Solidarietà”. Il 29maggio del 1991 un gruppo <strong>di</strong> cinquevolontari pacifisti in missioneumanitaria a Zavidovici, per portareun carico <strong>di</strong> aiuti e prendere accor<strong>di</strong>per 1’espatrio <strong>di</strong> alcune vedovecon i loro bambini, vennebloccato da una banda armata neipressi <strong>di</strong> Gorni Vakuf. Dirottativerso la cima <strong>di</strong> un monte, derubati<strong>di</strong> tutto, vennero alla fine mitragliati.Tre <strong>di</strong> loro, Fabio, Guido eSergio, furono colpiti a morte;Christian e Agostino, uno all’insaputadell’altro, sopravvissero miracolosamente.Con profonda e-mozione, Elena Rancati, moglie <strong>di</strong>Christian, gli fa raccontare in primapersona questa vicenda, a <strong>di</strong>mostrareche sull’ostinata, <strong>di</strong>sarmatae <strong>di</strong>sarmante volontà <strong>di</strong> paceche aveva animato quel piccolo elontano progetto umanitario nonha prevalso la brutalità <strong>della</strong> guerra.“Vale la pena, dopo quanto èsuccesso, continuare le operazioni<strong>di</strong> solidarietà nella ex-Jugoslavia?”La prima domanda dei giornalistiaccorsi ad incontrare Christian eAgostino al loro rientro “si impressenella mia mente perché era stupida,vuota, assurda”.Significava infatti dare ragione allalogica dei loro aggressori, mentreAgostino, Christian e gli altri volontaridel Coor<strong>di</strong>namento silenziosamente,ostinatamente, ripreseroil lavoro per la pace. E i risultatisono sotto gli occhi <strong>di</strong> chi vuolevedere.I due libri sono stati pubblicati rispettivamentenel 1993 e nel 1995,non recentissimi dunque, ma contengonoun messaggio che va oltrel’occasione contingente <strong>della</strong> scrittura,parlano un linguaggio universale<strong>di</strong> pace che deve penetrare intutte le coscienze se davvero si vuoleche nella vita <strong>di</strong> ognuno e <strong>di</strong> tuttiqualcosa possa cambiare.***Martin Winckler, giovane me<strong>di</strong>colui stesso, ha creato la figura deldottor Bruno Sachs per dar vocealla ribellione contro il modo tra<strong>di</strong>zionale,un certo modo almeno, <strong>di</strong>concepire ed esercitare la me<strong>di</strong>cina,quasi un potere del me<strong>di</strong>cocontro, nonper il paziente.Ambientato in uno sperduto paesinofrancese, La malattia <strong>di</strong> Sachs(Feltrinelli, L. 35.000) fa vivere pernoi il mondo che il protagonista“attraversa con le spalle curve sottoil peso <strong>di</strong> una straor<strong>di</strong>naria pietas”,che è poi la volontà <strong>di</strong> farsi carico<strong>di</strong> quella stessa sofferenza, fisicae morale, che egli cerca <strong>di</strong> alleviare.Ascolta con infinita pazienza,in silenzio; poi visita minuziosamente,volendo essere contemporaneamentepsicologo, assistentesociale, amico, <strong>di</strong>fensore: insomma,forse troppo, se da ogni incontroesce sempre più stremato, maanche più umano. Capitolo dopocapitolo, leggiamo la testimonianzain prima persona dei pazienti:brevi descrizioni <strong>di</strong> visite, <strong>di</strong> rinnovi,<strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> certificati, con i timori,le angosce, le speranze <strong>di</strong>ogni malato. In alcuni momenti anchela voce <strong>di</strong> Sachs si unisce allealtre, lamentando la propria impotenzanella lotta contro gli ostacoliche si frappongono fra il suo desiderio<strong>di</strong> essere utile e la realtà. Èun libro sul dolore, ma la scritturaè controllata, senza eccessi, varianel dare coloritura alle voci che sisusseguono. Ma soprattutto nonmanca <strong>di</strong> sarcasmo, <strong>di</strong> ironia e <strong>di</strong>sincantonel raccontare la “malattia”<strong>di</strong> un uomo che vuole farsi carico<strong>di</strong> tutte le sofferenze che incontranegli altri e alla fine non sase le sue spalle potranno reggerequell’immenso peso.a cura <strong>di</strong> Enrica GobbiL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 29


Classe 5ª femminileLe ragazze <strong>della</strong> classe 1947 avevano<strong>di</strong>eci anni quando, nel 1957, fuscattata la tra<strong>di</strong>zionale fotografiaalla fine <strong>della</strong> 5ª elementare. Lamaestra è Maria Bianchi, mamma<strong>di</strong> Andrea, Giuseppe, Berto, Gianni,Tina e Peppina. Tra le allieve siriconoscono, belle e sorridenti:Mazzoleni, Ruggero, CaterinaGozzini, Zambellini, Groppelli,Viola, Pighetti, Piatti, Malzani,Bazzar<strong>di</strong>...Sembra che presto non avremo piùle scuole elementari e nemmeno lemaestre; ma le belle fotografie <strong>di</strong>gruppo si faranno ancora?Antiche famigliePresentiamo la famiglia Ranghetti,cascina Lunghe <strong>di</strong> sotto. Nella bellafotografia d’epoca riconosciamo:Caterina, Carolina, Francesca,Giuseppina, Giuseppe, Bartolomeo,il capofamiglia con la moglieMaria Cogi, Agnese, Anna, Bruno.Per ricordare le tessere per il paneche «se pü<strong>di</strong>em ga le regalaem aipensionati», per ricordare quellafamiglia <strong>di</strong> profughi <strong>di</strong> Zara, cheospitammo nella nostra cascina.Per ricordare un Natale <strong>di</strong> tantianni fa, quando «föra al fiucaa e sastaa ’n casa ’nturen al föc» e«’l bubàl ma faa sentà zó töcc an circolo, anstala, ala luce del löm a petroi, a <strong>di</strong>sö ’l ruzare» e«ntat le fomne le cuziai vistidì per i gnari» e «la matina partiemcol car e biròcc, tiràt de la caalache sa ciamaa Petaci, per andà amess’alta...».Con i più cari auguri <strong>di</strong> Buone Festealla redazione, agli amici ed ailettori.Franco Rubagotti30 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


SportVola l’Atletica <strong>Chiari</strong> 1964Daniela Moletta e Alessia Ambrosianicon le nuove <strong>di</strong>viseAnalizzare la stagione agonistica<strong>2000</strong>, 37° dalla fondazione,dell’Atletica <strong>Chiari</strong>1964, non è cosa da poco, in quantoottime ed abbondanti sono state leprestazioni degli atleti. Infatti la primadomenica <strong>di</strong> ottobre, fredda epiovosa, si <strong>di</strong>sputa a Sarzana (LaSpezia), la fase nazionale <strong>di</strong> societàper le categorie giovanili e l’Atletica<strong>Chiari</strong> si presenta all’appuntamentoforte del secondo posto ottenutonella regione Lombar<strong>di</strong>a. Si gareggiacon società provenienti da città<strong>di</strong> mezza Italia: Firenze, Milano,Genova, Brescia, Pescara e via <strong>di</strong>cendo.Anche se la formula a noi risultapoco congeniale, i nostri ragazzisi comportano bene, permettendoalla società <strong>di</strong> confermarsi secondain Lombar<strong>di</strong>a (davanti anche all’AtleticaBrescia) ed occupando, condue soli punti <strong>di</strong> scarto dalla seconda,il quarto posto in ambito nazionale.Tutti gli atleti hanno gareggiatosu standard me<strong>di</strong>o-alti, ma forse duemeritano qui, e non solo per questo,una menzione particolare. MarcoOssoli vince la gara del getto delpeso, dopo aver avuto un’annata da<strong>di</strong>scobolo (la sua vera specialità) ricca<strong>di</strong> risultati. Il suo <strong>di</strong>sco atterra allaragguardevole misura <strong>di</strong> metri 46,95che, oltre a rappresentare il record<strong>di</strong> società, lo colloca tra i primetre/quattro lanciatori junior d’Italia.Non a caso ha occupato la quinta posizioneai campionati italiani <strong>di</strong> PioveneRocchette dopo aver dominatoin provincia e regione. L’allievo PaoloLoschi impressiona coprendo conautorità le gare veloci <strong>di</strong> Sarzana:buono il suo 11.36 sui cento metri,ma meglio ancora aveva fatto il 17settembre a Cesano Maderno fermandoil cronometro elettrico a22.81 sui 200 metri, tempo che valequalcosa <strong>di</strong> più del precedente recordsocietario <strong>di</strong> 22.6 stabilito nel1980, soprattutto valutandolo nellaprospettiva futura per un allievo.Loschi è anche stato quarto ai Campionatiitaliani <strong>di</strong> Viareggio nella finaleB: come <strong>di</strong>re che è do<strong>di</strong>cesimoin Italia. Un altro record societario ècaduto in questo <strong>2000</strong> per opera <strong>della</strong>cadetta Daniela Moletta, che hacorso i 300 metri piani in 44.10, cancellandodall’albo dei primati il 44.2che Barbara Bertolotti aveva fissatonel 1991. Daniela aveva già vinto iCampionati provinciali nei 300 pianie nei 300 ostacoli. L’Atletica <strong>Chiari</strong>non si identifica certo solo in questiatleti, ma annovera nelle proprie filealtri giovani <strong>di</strong> belle speranze, tant’èvero che otto <strong>di</strong> essi hanno conquistatoben nove titoli provinciali:Alessia Ambrosiani negli 80 piani,Michela <strong>Chiari</strong> nel salto in lungo,Clau<strong>di</strong>a Pederzoli nel lancio delmartello e Francesca Zoccali nellancio del <strong>di</strong>sco, tutte atlete queste<strong>della</strong> categoria cadette.L’elenco continua con le allieve MariaLaura Ranghetti negli 800 metried Alessandra Cocchetti vincitricesia nel salto in lungo che nel triplo.Domiziano Barbieri si è aggiu<strong>di</strong>catoi 400 piani e Samuele Festa ha dominatoil salto in lungo, risultando puresecondo ai campionati regionali e14° agli Italiani allievi. Samuele si ècimentato spora<strong>di</strong>camente anchenel salto triplo planando fino a13,54, misura foriera <strong>di</strong> ulteriori progressi.Ottime anche le prestazioni<strong>di</strong> Roberto Bergamaschi, secondonel peso ai regionali, e <strong>di</strong> MatteoGritti che agli Italiani junior <strong>di</strong> PioveneRocchette segna 56.08 nei 400ostacoli. Da segnalare ancora le buoneperformance <strong>di</strong> Alessandro Legrenzisui 100 metri, <strong>di</strong> AlessandroRavelli sui 400, <strong>di</strong> Thomas Goffi nelsalto triplo, <strong>di</strong> Giovanni Gritti sugli800 metri, <strong>di</strong> Andrea Mihaiu sui1500, <strong>di</strong> Elena Toti nel salto triplo,non <strong>di</strong>menticando le pro<strong>di</strong>giose fatichedell’italo-marocchino ArabiYassine che spaziano tra i 1500 ed i5000 metri passando per le siepi.Ottima stagione questa del <strong>2000</strong>dunque per l’Atletica <strong>Chiari</strong> 1964,non c’è che <strong>di</strong>re: tutto grazie al lavoro<strong>di</strong> uno staff tecnico capace e preparatocomposto da Simona Barbi,Daniele Bianchi, Alessandro Frigeni,Giuseppe Gozzini, GiuseppeLazzaroni ed Alessandro Pederzoli.Da parte sua il Consiglio Direttivo<strong>della</strong> Società è sempre stato attentoe puntuale nella programmazione,ben guidato dal sempreverde presidenteDaniele Rapetti.Franco DucciMarco Ossoli, il quinto da sinistra,sul po<strong>di</strong>o dei Campionati Italiani Junior <strong>di</strong> Piovene Rocchette.L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 31


Giubileo degli sportiviIl volto e l’animaDal 28 al 30 ottobre si è celebratoa Roma il Giubileodegli sportivi. Il C.S.I.(Centro Sportivo Italiano) nazionale,in collaborazione con le varieorganizzazioni <strong>di</strong> livello provinciale,ha organizzato un pellegrinaggioper celebrare questa ricorrenza.Una delegazione <strong>della</strong>squadra <strong>di</strong> calcio a un<strong>di</strong>ci dell’Oratorio<strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>, che milita nelcampionato C.S.I. ha partecipatoall’avvenimento. La zona <strong>di</strong> CastelSant’Angelo è stata a<strong>di</strong>bita aVillaggio sportivo, dove chiunquepoteva intrattenersi praticando<strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline. L’occasione èstata particolarmente sentita anchecome momento <strong>di</strong> aggregazionetra i vari Centri Sportivi Italiani.Le due giornate più espressivee cariche <strong>di</strong> significato sonostate senz’altro il sabato e la domenicacon l’incontro del SantoPadre ed il passaggio <strong>della</strong> Portadello sportSanta. Nell’Aula Paolo VI <strong>della</strong>Città del Vaticano, nella giornata<strong>di</strong> sabato, si è svolto il convegnointernazionale «Nel tempo delGiubileo: il volto e l’anima dellosport». Oltre ai saluti del presidentedel C.I.O. Juan Samaranche <strong>di</strong> Giovanni Petrucci, presidentedel Coni, si sono susseguiti variinterventi <strong>di</strong> esponenti del mondodello sport. Particolarmentesuggestivo è stato il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong>Can<strong>di</strong>do Cannavò, <strong>di</strong>rettore deLa gazzetta dello sport, che rilevaval’importanza <strong>di</strong> aver introdottoa livello olimpico le gare degli atletiportatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, ringraziandopersonalmente il presidentedel C.I.O. Nella tarda mattinatail Santo padre ha volutoportare il suo saluto alla plateadegli intervenuti. Lo sport, hasottolineato Giovanni Paolo IInel suo intervento, deve essereveicolo <strong>di</strong> fratellanza e <strong>di</strong> unionetra le persone, deve essere praticatoavendo il massimo rispettodell’avversario e <strong>della</strong> <strong>di</strong>gnità u-mana. Lo sport non può essere«macchiato» da eventi che nullahanno a che vedere con il rispetto<strong>della</strong> persona. Nel pomeriggio ilpassaggio <strong>della</strong> Porta Santa inSan Pietro, con la visita alla Basilicae l’intrattenimento, semprepresso l’Aula Paolo VI, «Campioninello sport e nella vita», hannoconcluso la prima giornata. IlGiubileo dello Sportivo si è conclusodomenica allo sta<strong>di</strong>o Olimpicocon le sfilate delle Federazionie Associazioni sportive civilie militari e la Santa Messa celebratada Giovanni Paolo II. Durantela mattinata si sono svolteanche <strong>di</strong>verse gare sportive a livello<strong>di</strong>lettantistico e la partitadel Giubileo <strong>2000</strong> con <strong>di</strong>versi rappresentantidel calcio professionisticoitaliano. Il Giubileo degliSportivi ha rappresentato sicuramenteun momento <strong>di</strong> profondariflessione sulla pratica sportivache deve, senza indugio, recuperarela sua genuinità allontanandosidai falsi miti <strong>di</strong> oggi.Carlo MuranoLe immagini si riferisconoal Giubileo degli sportivi.32 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


Opere parrocchialiN.N. in onore <strong>della</strong> Madonna 100.000Un gruppo <strong>di</strong> fedeli <strong>di</strong> Palazzoloin occasione del loro Giubileo in Santa Maria 60.000Centro Giovanile <strong>2000</strong>Capi Scout 450.000N. N. 200.000Bruno e Monica 200.000N. N. 30.000Cassettina centro Chiesa 314.000In suffragio <strong>di</strong> Gaetano,Chiara e Francesca 50.000Ricordando Davide e Maria 50.000La classe del 1925 100.000In occasione dei 50 anni <strong>di</strong> consacrazionesacerdotale il Vescovomons. Vigilio Mario Olmi 10.000.000Per una Messa celebrata in Oratorio 100.000Mamma Beatrice e i figli Roberta,Daniela e Raffaele,in memoria del carissimo papà Bruno 10.000.000Ricordando Teresa Sigalini, i viciniFacchetti, Ruggeri e Begni 150.000Cassettina centro Chiesa 15.000Busta anonima in cassettina Centro Chiesa 10.000.000Busta <strong>della</strong> generositàultima domenica <strong>di</strong> ottobre 7.100.000F. C. in memoria dei propri defunti 100.000I vicini <strong>di</strong> casain memoria <strong>di</strong> Fausta (Tina) Ferrari in Bosis 90.000In ricordo <strong>di</strong> Santo Terzi 150.000Frazione <strong>di</strong> San Bernardo 1.000.000N. N. 2.000.000N. N. 250.000N. N. 150.000In ricordo <strong>di</strong> Anna 100.000Santa Messa 50.000I fratelli Lodaper l’anniversario <strong>di</strong> morte del papà 500.000In memoria <strong>di</strong> Patrizio Festa,la sorella Al<strong>di</strong>na 200.000In occasione del 50° <strong>di</strong> matrimoniodei coniugi Betti 500.000Offerta <strong>di</strong> un gruppo Agricoltori 333.000N. N. 150.000Cassettina centro Chiesa 119.000Saldo al 17 ottobre <strong>2000</strong> - 2.317.675.462Offerte dal 17/10/<strong>2000</strong> al 15/11/<strong>2000</strong> 44.451.000Uscite dal 17/10/<strong>2000</strong> al 15/11/<strong>2000</strong> - 188.581.100Saldo al 15/11/<strong>2000</strong> - 2.461.805.562Ra<strong>di</strong>o <strong>Parrocchiale</strong> ClarondaF.A.O.A. 200.000Paola M. 100.000CaritasAssociazione Amici Pensionati ed Anzianiper Centro Aiuto alla Vita 300.000Mario Betti e Annetta Goffihanno celebrato il loro 50° anniversario <strong>di</strong> matrimonio.Auguri anche dall’Angelo.Angelo Piantoni90 anni il 14 <strong>di</strong>cembre <strong>2000</strong>Auguri dai familiarie dall’AngeloL’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 33


<strong>Dicembre</strong> <strong>2000</strong>Venerdì 1 Primo del mese,de<strong>di</strong>cato al Sacro Cuore <strong>di</strong> GesùCatechesi battesimaleSabato 2 Santa VivianaPrimo del mese, giornata marianaDomenica 3 1ª d’AvventoGer 33,14-16; 1 Ts 3,12-4,2;Lc 21,25-28.34-36Lunedì 4 Santa BarbaraMartedì 5Magistero per i catechistiMercoledì 6 Scuola <strong>della</strong> ParolaGiovedì 7 Primo del mese,giornata eucaristica sacerdotaleSant’AmbrogioVenerdì 8 Immacolata Concezione <strong>di</strong> MariaGn 3,9-15.20; Ef 1,3-6.11;Lc 1,26-38Sabato 9 Santa ValeriaDomenica 102ª d’AvventoBar 5,1-9; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3,1-6Martedì 12 Magistero per i catechistiSanta Giovanna F. ChantalMercoledì 13 Scuola <strong>della</strong> ParolaSanta LuciaGiovedì 14 San Giovanni <strong>della</strong> CroceVenerdì 15Catechesi battesimaleSabato 16 Sant’AdelaideInizio Novena <strong>di</strong> NataleDomenica 173ª d’AvventoSaf 3,14-18; Fil 4,4-7; Lc 3,10-18Martedì 19 Magistero per i catechistiMercoledì 20 San LiberatoGiovedì 21 San Pietro CanisioVenerdì 22 Catechesi battesimaleSanta Francesca CabriniDomenica 244ª d’AvventoMic 5,1-4; Eb 10,5-10; Lc 1,39-48Lunedì 25 NATALE DEL SIGNOREIs 52,7-10; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18Martedì 26 Santo StefanoMercoledì 27 San Giovanni apostoloGiovedì 28 Santi InnocentiVenerdì 29 Catechesi battesimaleSabato 30 San RuggeroDomenica 31Sacra Famiglia1 Sam 1,20-28; 1 Gv 3,1-2.21-24;Lc 2,41-52Festa degli Anniversari<strong>di</strong> matrimonioBattesimo comunitarioTe Deum <strong>di</strong> ringraziamentoGennaio 2001Mese <strong>della</strong> PaceLunedì 1 Ottava <strong>di</strong> NataleS.S. Madre <strong>di</strong> DioGiornata Mon<strong>di</strong>ale <strong>della</strong> PaceMartedì 2 Santi Basilio e GregorioMercoledì 3 Santa GenoveffaGiovedì 4 Primo del mese,giornata sacerdotaleSant’ElisabettaVenerdì5Primo del mese,de<strong>di</strong>cato al Sacro Cuore <strong>di</strong> GesùAdorazione EucaristicaSabato 6 Epifania del SignoreGiornata Mon<strong>di</strong>aledell’Infanzia MissionariaDomenica 7 Battesimo del SignoreBattesimi107. Anna Beatrice Bertelli108. Giada Bosetti109. Ilaria Ferrera110. Marco Foresti111. Mirko Ramera112. Alessia Bonotti113. Valentina Di Martino114. Viola Moleri115. Alessandra Pagani116. Alessandro Piceni117. Ester ZottiMatrimoni72. Gabriele Pierletticon Laura Ribola73. Umberto Medacon Eloisa Goffi74. Massimo Lorinicon Sonia Iore75. Cristian Galantecon Na<strong>di</strong>a Grava76. Pierpaolo Rubagotticon Annalisa Scun<strong>di</strong>77. Luca Salvonicon Donatella <strong>Chiari</strong>78. Giorgio Festacon Adriana Grassini79. Roberto Calabriacon Simona Foglia34 L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong>


MadreRita Magatelli,CanossianaSi è spenta all’età <strong>di</strong> 84anni il 20 ottobre u.s.Madre Rita Magatelli,nata a <strong>Chiari</strong> il 28 gennaio1916. Entrò in noviziatola vigilia <strong>di</strong> Nataledel 1937 a Brescia, doveha trascorso anche i suoiprimi anni da religiosa.Gli anni <strong>della</strong> guerra e quelli imme<strong>di</strong>atamente successivila videro operosa all’asilo Mazzotti <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>per poi <strong>di</strong>ventare itinerante a Ponte <strong>di</strong> Legno, BorgioVerezzi, Be<strong>di</strong>zzole e terminare la sua operaall’età <strong>di</strong> 83 anni a Medole nel Mantovano.La sua Superiora e le consorelle così la ricordano:“Madre Rita svolgeva il suo compito con grandesemplicità e serietà, era umile e <strong>di</strong> poche parole, mapreziosa e <strong>di</strong> grande esempio per tutte noi. Andandoseneha lasciato tra noi un grande vuoto. InfattiMadre Rita in soli tre anni <strong>di</strong> sua permanenza aMedole si è guadagnata la stima e l’affetto <strong>di</strong> unaintera popolazione, che in massa ha partecipato aifunerali insieme alle autorità civili del paese, che insegno <strong>di</strong> riconoscenza hanno <strong>di</strong>sposto la sepolturanella loro terra tra la tanta gente che le ha volutobene”.La sorella Linda, i nipoti Piero e Romano ed i parentitutti la ricordano con grande affetto.Pierina Baresi18/11/1937 - 18/8/<strong>2000</strong>Annunciata Pedrinelli12/8/1909 - 29/10/1989Concetta Stefanelli ved. Cadeo7/12/1910 - 20/10/<strong>2000</strong>Pietro Olmi28/6/1913 - 8/3/1990Francesco Baresi8/11/1907 - 25/7/1983Bruno Cadeo17/9/1910 - 18/1/1986Defunti115. Giovanna Falchetti anni 78116. Renato Locatelli 53117. Vittoria Ravelli 94118. Concetta Stefanelli 89119. Mario Piantoni 65120. Fausta Ferrari 71121. Franco Mombelli 60122. Tomaso Begni 73123. Patrizio Festa 84124. Palma Festa 86125. Paola Locatelli 56Bruno <strong>Chiari</strong>21/11/1942 - 5/8/<strong>2000</strong>Agostino Rubagotti20/11/1914 - 20/12/1998In questo numero de “L’Angelo”abbiamo inserito una busta ed una lettera<strong>di</strong> invito alla generosità nei confrontidel Nuovo Centro Giovanile.Con lo slogan“Meglio prevenire che reprimere”,la nostra Parrocchia vuole mantenere altol’impegno nel campo educativo.L’Angelo - <strong>Dicembre</strong> a. D. <strong>2000</strong> 35

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