L'Angelo - Parrocchia di Chiari

L'Angelo - Parrocchia di Chiari L'Angelo - Parrocchia di Chiari

parrocchiadichiari.org
from parrocchiadichiari.org More from this publisher
17.08.2015 Views

i diversi punti di vista. Ci siamo trovatia nostro agio per il viaggio di andata eritorno - anche se lungo - perl’ospitalità, per il trattamento e soprattuttoper il posto che ci hanno assicuratoin Piazza San Pietro. Quelloche è rimasto più impresso nel nostrocuore, però, è il Giubileo stesso, nontanto nelle sue esteriorità, quanto nellasua capacità di farci vivere il cristianesimoalle sue sorgenti, a contattocon il Papa e immersi nella moltitudinedel «Popolo Santo di Dio». Ci sisente veramente Chiesa. Ci si incontracon Gesù Cristo vivo, oggi.I pellegrini “romani”FondazioneBiblioteca MorcelliPinacoteca RepossiVia Bernardino VariscoChiari (Bs)La fondazione BibliotecaMorcelli-Pinacoteca Repossiorganizza, con gliAmici della Fondazione, presso laGalleria dei ritratti, il 3 novembre2000 alle ore 20.45, una serata diapprofondimento con il professorMauro Corradini, sulla graficadi Giambattista Piranesi, seguitadalla visita guidata alla mostra.La rassegna, inaugurata presso ilpalazzo della Fondazione il 14ottobre, resterà aperta fino al 19novembre (ingresso gratuito;aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12e dalle 15 alle 18). In esposizione107 stampe mirabili del grandearchitetto ed incisore venezianodel Settecento, dedicate alleAntichità romane ed alle Vedutedi Roma.Il 9 novembre, alle ore 20.45, seratacommemorativa del filosofoclarense Bernardino Varisco, dicui ricorre quest’anno il 150° dallanascita. Il professor MassimoFerrari, docente di storia della filosofiapresso l’Università Statalede L’Aquila, terrà una relazionesu Bernardino Varisco, un filosofotra Ottocento e Novecento.Apostolatodella preghieraIntenzioneper il mese di novembre 2000Perché i responsabili della politicae dell’economia sentano il doveredi operare per il bene comune, privilegiando,in primo luogo, le esigenzedei bisognosi.Uno sguardo all’attualedramma dell’umanità:sono 27 milionii rifugiati e i profughi; 800 milioni gli affamati; due terzi dellapopolazione mondiale vivono in povertà e sottosviluppo; milioni emilioni sono senza un lavoro anche nei cosiddetti paesi industrializzati;tanti sono gli anziani abbandonati e gli ammalati senza possibilitàdi guarigione, e poi il fiume della droga. Nell’evidenza di questarealtà, è bene rivedere i nostri personali comportamenti, le nostrescelte, il nostro impegno considerando le cause che l’hanno determinata.Non dobbiamo scoraggiarci per l’insufficienza dei risultatidi fronte alla vastità e complessità dei problemi, che richiedono naturalmenteun maggiore impegno delle forze politiche ed economiche:si tratta di partire da una conversione personale e dalla conseguentepersonale capacità perché si attui la speranza a favore di tuttii popoli. Il 5 novembre 2000 si celebrerà il “Giubileo dei responsabilidella cosa pubblica”. Questi responsabili, dopo un pellegrinaggiovia mare da Gerusalemme a Roma, sulle orme di San Paolo,si troveranno nella città eterna, come “Parlamento del mondo”, perdiscutere sul futuro dell’umanità del terzo millennio. La loro attenzionesi concentrerà sul drammatico problema del debito estero deipaesi più poveri, in particolare di quelli classificati dalla BancaMondiale come “paesi altamente indebitati”. È un ammirevolesforzo per promuovere una sostanziale riduzione, se non una cancellazione,del debito e il varo di leggi universalmente riconosciutesulla libertà religiosa e sulla dignità della persona. Se è grande laloro responsabilità di fronte all’umanità, è altrettanto responsabileogni cristiano che ha il dovere di accompagnare con la preghiera lepersone che lavorano per il bene pubblico.La festività di tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti, celebrateall’inizio di questo mese, ci ricordano che tutti siamo chiamatialla santità: è una meta assai difficile da raggiungere se basata sullenostre povere forze, per questo dobbiamo pregare insistentementeil Padre perché, nel suo amore misericordioso, ci doni lo SpiritoSanto a guida del nostro vivere quotidiano, anche per essere trovatidegnamente pronti all’ultima inevitabile chiamata.In parrocchia3 novembre: celebrazione del primo venerdì del mese come da consuetudine.a cura di Dina Galetti28 L’Angelo - Novembre a. D. 2000

San Bernardino 2000 - Vacanze 2000Un ragazzinoin Bosnia11 agosto 2000 - SarajevoLe mie vacanze le ho trascorsein Croazia e Bosnia, 10 giorniin compagnia di tutta lamia famiglia. Il giorno della partenzaeravamo molto agitati perchéavremmo dovuto affrontare un lungoviaggio, per di più con una macchinanon nostra (quella di mio zioVirginio). Partimmo verso mezzanotte per Zagabria (Croazia). Duranteil viaggio, dopo aver attraversatoun pezzo d’Italia e tutta la Slovenia,ci fermammo alla doganacroata, solo che era chiusa! Alloraparcheggiammo la macchina e miopapà, la mia mamma, Chiara, e Davidefecero un pisolino; io ad esseresincero non dormii neanche un minuto!Arrivati a Zagabria andammo subitoalla casa dei salesiani dove ci stavaaspettando don Ivan, io pensai:finalmente si mangia! Avevo perfettamenteragione! Ci offrirono la colazione.Aaaah... dopo una bella colazionea base di the buonissimo epane squisito, don Ivan ci fece vedereil suo orto che era grandissimo.Gli ho chiesto come avrebbe fatto atagliare tutta l’erba che cresceva edon Ivan mi rispose che un pezzo latagliava lui e l’altro la tagliava un signore.Poi ci fece vedere anche lasua macchina e il posto dove mettevala cassa (nel bagagliaio dell’auto)con i maialini e i pulcini da portarealle famiglie povere; diceva chequando erano in macchina i maialinicantavano come un gruppo rock econ lui formavano un gruppo di rockers.Dopo tutto questo lasciammola Croazia per andare a Kopanice,in Bosnia, dove c’è la casa di donPejo. Durante il passaggio dellafrontiera, un poliziotto ruppe unpacco per vedere cosa c’era dentroed io avevo paura perché credevoche ci avrebbe portato tutti in prigione.Arrivati alla casa di Pejo, eglici offrì una “cola” e incominciò aparlare e a tradurre a mio papà, intantoio, Chiara e Davide ci siamomessi a giocare con Miki, Maja eStjepo che sono i nipoti di Pejo. Nelpomeriggio, verso le 14.00, Chiara,Davide ed io abbiamo fatto una partitaa calcio contro Miki, Maja e ilcugino di Miki, infine pareggiammo3 a 3. Il giorno dopo andammo aGromiljak (a circa 250 km da Kopanice,vicino Sarajevo) per consegnarei pacchi dono ai bambini adottatia distanza da parte di alcune famigliedi Chiari. Devo dire che sonoproprio fortunato ad avere unacasa, un paese, una famiglia e tantealtre cose. Qui è tutto distrutto!Mangiammo nella casa del parrocoe poi andammo a visitare le suore,che sono state molto gentili perchéa noi bambini hanno dato un palloneper giocare.La sera arrivammo a Sarajevo dovela zia di Pejo, suo marito e le lorodue figlie ci stavano aspettando aldecimo piano di un gran palazzo,dopo una mezz’oretta arrivò la famosanonna Sofija a salutarci.Alla sera andammo a dormire dalei.Lei abita in un grattacielo come lazia di Pejo; la facciata ad est del piccoloappartamento, dove c’era ilsoggiorno era stata colpita da unagranata durante la guerra, ed iopensai subito che devono essere statimolto difficili quei giorni di guerra:con la paura di essere uccisi daun momento all’altro, senza acqua,senza luce, senza poter uscire dacasa e con il pensiero che la casa potessecrollare sotto una bomba!Il giorno dopo partimmo con le ziedi Pejo per Medugorje. Alloggiammoin una piccola pensione; a Medugorjescalammo due montagne:al monte delle apparizioni salimmotutti perché era solo sassoso e pocoripido quindi non faticoso, invece alMonte della Croce, molto più difficile,andammo solo Chiara, la mamma,Pejo, sua zia più giovane ed io.La salita durò due ore e la discesaun’ora e mezza, naturalmente intutte e due le montagne, durante lasalita, c’era la Via Crucis.Verso mezzogiorno, dopo la Messa,partimmo per Kopanice e durante ilritorno ci fermammo alla sorgentedel fiume Bosnia per mangiare unpo’... un’anguria fresca, eccome seci stava, e dopo la sosta si riparte!Prossima fermata, passando in mezzoa bellissime montagne, Kopanice!A Kopanice, il giorno dopo, i mieigenitori ci lasciarono soli con laL’Angelo - Novembre a. D. 2000 29

i <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista. Ci siamo trovatia nostro agio per il viaggio <strong>di</strong> andata eritorno - anche se lungo - perl’ospitalità, per il trattamento e soprattuttoper il posto che ci hanno assicuratoin Piazza San Pietro. Quelloche è rimasto più impresso nel nostrocuore, però, è il Giubileo stesso, nontanto nelle sue esteriorità, quanto nellasua capacità <strong>di</strong> farci vivere il cristianesimoalle sue sorgenti, a contattocon il Papa e immersi nella moltitu<strong>di</strong>nedel «Popolo Santo <strong>di</strong> Dio». Ci sisente veramente Chiesa. Ci si incontracon Gesù Cristo vivo, oggi.I pellegrini “romani”FondazioneBiblioteca MorcelliPinacoteca RepossiVia Bernar<strong>di</strong>no Varisco<strong>Chiari</strong> (Bs)La fondazione BibliotecaMorcelli-Pinacoteca Repossiorganizza, con gliAmici della Fondazione, presso laGalleria dei ritratti, il 3 novembre2000 alle ore 20.45, una serata <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>mento con il professorMauro Corra<strong>di</strong>ni, sulla grafica<strong>di</strong> Giambattista Piranesi, seguitadalla visita guidata alla mostra.La rassegna, inaugurata presso ilpalazzo della Fondazione il 14ottobre, resterà aperta fino al 19novembre (ingresso gratuito;aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12e dalle 15 alle 18). In esposizione107 stampe mirabili del grandearchitetto ed incisore venezianodel Settecento, de<strong>di</strong>cate alleAntichità romane ed alle Vedute<strong>di</strong> Roma.Il 9 novembre, alle ore 20.45, seratacommemorativa del filosofoclarense Bernar<strong>di</strong>no Varisco, <strong>di</strong>cui ricorre quest’anno il 150° dallanascita. Il professor MassimoFerrari, docente <strong>di</strong> storia della filosofiapresso l’Università Statalede L’Aquila, terrà una relazionesu Bernar<strong>di</strong>no Varisco, un filosofotra Ottocento e Novecento.Apostolatodella preghieraIntenzioneper il mese <strong>di</strong> novembre 2000Perché i responsabili della politicae dell’economia sentano il dovere<strong>di</strong> operare per il bene comune, privilegiando,in primo luogo, le esigenzedei bisognosi.Uno sguardo all’attualedramma dell’umanità:sono 27 milionii rifugiati e i profughi; 800 milioni gli affamati; due terzi dellapopolazione mon<strong>di</strong>ale vivono in povertà e sottosviluppo; milioni emilioni sono senza un lavoro anche nei cosiddetti paesi industrializzati;tanti sono gli anziani abbandonati e gli ammalati senza possibilità<strong>di</strong> guarigione, e poi il fiume della droga. Nell’evidenza <strong>di</strong> questarealtà, è bene rivedere i nostri personali comportamenti, le nostrescelte, il nostro impegno considerando le cause che l’hanno determinata.Non dobbiamo scoraggiarci per l’insufficienza dei risultati<strong>di</strong> fronte alla vastità e complessità dei problemi, che richiedono naturalmenteun maggiore impegno delle forze politiche ed economiche:si tratta <strong>di</strong> partire da una conversione personale e dalla conseguentepersonale capacità perché si attui la speranza a favore <strong>di</strong> tuttii popoli. Il 5 novembre 2000 si celebrerà il “Giubileo dei responsabilidella cosa pubblica”. Questi responsabili, dopo un pellegrinaggiovia mare da Gerusalemme a Roma, sulle orme <strong>di</strong> San Paolo,si troveranno nella città eterna, come “Parlamento del mondo”, per<strong>di</strong>scutere sul futuro dell’umanità del terzo millennio. La loro attenzionesi concentrerà sul drammatico problema del debito estero deipaesi più poveri, in particolare <strong>di</strong> quelli classificati dalla BancaMon<strong>di</strong>ale come “paesi altamente indebitati”. È un ammirevolesforzo per promuovere una sostanziale riduzione, se non una cancellazione,del debito e il varo <strong>di</strong> leggi universalmente riconosciutesulla libertà religiosa e sulla <strong>di</strong>gnità della persona. Se è grande laloro responsabilità <strong>di</strong> fronte all’umanità, è altrettanto responsabileogni cristiano che ha il dovere <strong>di</strong> accompagnare con la preghiera lepersone che lavorano per il bene pubblico.La festività <strong>di</strong> tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti, celebrateall’inizio <strong>di</strong> questo mese, ci ricordano che tutti siamo chiamatialla santità: è una meta assai <strong>di</strong>fficile da raggiungere se basata sullenostre povere forze, per questo dobbiamo pregare insistentementeil Padre perché, nel suo amore misericor<strong>di</strong>oso, ci doni lo SpiritoSanto a guida del nostro vivere quoti<strong>di</strong>ano, anche per essere trovatidegnamente pronti all’ultima inevitabile chiamata.In parrocchia3 novembre: celebrazione del primo venerdì del mese come da consuetu<strong>di</strong>ne.a cura <strong>di</strong> Dina Galetti28 L’Angelo - Novembre a. D. 2000

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!