L'Angelo - Parrocchia di Chiari

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17.08.2015 Views

Il dibattito sulla pena di morteL’Ufficio Missionario Diocesanodi Brescia ha promosso una campagnaper la moratoria internazionaledella pena di morte durantel’anno giubilare, in collaborazione conla Comunità Sant’Egidio. Nella solaDiocesi di Brescia abbiamo raccoltooltre 25.000 firme di cittadini contrarialla pena di morte, firme che sono statepresentate con le altre (più di unmilione) ad una sessione dell’ONUriunita per discutere anche questoproblema. Il “solito” veto degli StatiUniti d’America ha impedito la discussionedel tema. In questo scrittocercherò di dimostrare l’inutilità e labarbarie che si celano dietro il problemadella pena capitale.Mi riferirò soprattutto alla pena dimorte nei Paesi di più provata tradizionedemocratica e liberale: Afganistan,Bangladesh, Somalia, Botswanao Sudan sono fra i 90 Paesi mantenitoridella pena capitale, ma non hannomai preteso, come invece gli Stati Unitid’America (per gli occidentali) o ilGiappone (per gli asiatici), di esseremodelli per l’umanità.Proprio no!Ragioni religioseNoi cattolici affermiamo l’indisponibilitàdella vita umana, dal suo concepimentoalla sua naturale conclusione.Nessuno può interromperla, nemmenolegalmente, perché la vita appartienea Dio. Un brano del libro dellaGenesi conferma quanto sopra:“Disse Caino al Signore: ‘Troppo grandeè la mia colpa per ottenere perdono?Ecco (…) chiunque mi incontrerà mipotrà uccidere’. Ma il Signore gli disse:“Chiunque ucciderà Caino subirà lavendetta sette volte!” (Gen. 4, 13-15).Questa, per un credente e praticantecome me, è Parola di Dio, motivazionepiù che sufficiente per essere ascoltatae ritenuta assolutamente vincolante.A ciò si aggiungano, semmai cene fosse bisogno, le ultime dichiarazionidel Papa, tra le quali questa:“Rinnovo l’appello che ho fatto a Natale,affinchè si crei un consenso per abolirela pena di morte, che è crudele e inutile”(L’Osservatore Romano, 29 gennaio,pag. 4).Ragioni umanitarieScriveva Victor Hugo: “... la vendetta èal di sotto dell’uomo, il giudizio è al disopra”. La vendetta è animale, il giudizioè divino. Eppure la vendetta riparatriceè la motivazione più comunementeadottata dalla maggioranza deicittadini americani favorevoli allapena di morte, il modo di mostrare solidarietàai familiari delle vittime.L’esecuzione sarebbe la giusta retribuzioneper gli omicidi efferati compiuti:sarebbe la “legittima difesa” della societàcivile rispetto alle sue scheggeimpazzite. Tuttavia nelle esecuzioniamericane la pena viene inflitta a distanzadi anni dal delitto, a freddo,avendo a disposizione mezzi senz’altroalternativi, come la detenzione avita, per garantire una “legittima difesa”.Ne L’idiota, Dostoevskij scrive:“Uccidere chi ha ucciso è una punizioneincomparabilmente più atroce chel’omicidio del malfattore. Colui che vienesgozzato dai briganti (…) di certospera ancora, fino all’ultimo istante, disalvarsi. Ma qui c’è una sentenza e nelfatto sicuro che non potrai sfuggire statutto l’orrore”. Aggiunge Albert Camus:“Un’esecuzione non è semplicementemorte. È diversa dalla privazionedella vita almeno quanto un campo diconcentramento è diverso da una prigione.Aggiunge alla morte una legge: lapena di morte è il più premeditato degliomicidi con cui nessuna impresa criminale,per quanto efferata, può essere paragonata.Perché per esserci un’equivalenza,la pena capitale dovrebbe punireun criminale che avesse avvertito lasua vittima della data in cui le infliggerà,dopo molti mesi, una morte orribile(…). Un mostro così non si incontranella vita privata”. Sister Helen Prejean(una suora cattolica che vive coi detenutinei bracci della morte, coautricedel film Dead man walking) raccontain un suo libro come i condannatimuoiano crudelmente mille volte primadell’esecuzione. Questa è vera epropria vendetta animale, è sadismolegalizzato. Come può uno Stato difenderei propri cittadini dagli assassinise si presenta con uguale o superioreferocia?Ragioni legaliConsiderando le circostanze in cui leesecuzioni hanno luogo, sorgono drammatichecontraddizioni. In certi Paesisi applica la pena di morte per chi uccideun uomo, per chi ruba una gallina,per chi tradisce il marito, per chievade le tasse. L’iniquo squilibrio trauccidere un uomo e rubare un pollonon può non turbare le nostre coscienze:una volta introdotta la pena dimorte, chi stabilisce i reati per i qualibisogna comminarla? Chi controlla icontrollori? Nello stesso tempo, lestatistiche mostrano come negli StatiUniti d’America (che prevedono 60reati per i quali la pena di morte è applicabile)a parità di delitti tra bianchie neri, chi affolla i bracci della mortesono sostanzialmente questi ultimi: iRocco Barnabei sono eccezioni checonfermano la regola. Dal 1944 al1991, in 47 anni neanche un bianco èstato mandato a morte negli Stati Unitiper aver ucciso un nero. Chi salveràl’innocente da una giustizia razzista?Schiaccianti ed agghiaccianti sono anchele prove che mostrano come negliUSA ad essere giustiziate siano soprattuttole persone a basso reddito,impossibilitate a pagarsi un avvocato.Chi salverà l’innocente da una giustiziaeconomica? Notevole anche il tassodi errori giudiziari dimostrati, maritenuti insufficienti a bloccare la macchinadella morte di stato, soprattuttoalle vigilie elettorali. Chi salverà l’innocenteda una giustizia politica?Ragioni economicheL’applicazione della pena capitale è uncosto oneroso per la collettività. LoStudio Erickon’s di Los Angeles hamesso a confronto le spese per difesa,accusa, giudizio e detenzione nel casodi pena capitale e nel caso di detenzionea vita (per un periodo di 50 anni).La pena di morte costa oltre due milionidi dollari, la detenzione a vitamezzo milione di dollari in meno.Addirittura in Texas il costo medio diuna pena capitale è di 2,3 milioni didollari, tre volte il costo dell’incarcerazionedi un detenuto per 50 anni. LaCalifornia potrebbe risparmiare 90milioni di dollari ogni anno se abolisse10 L’Angelo - Novembre a. D. 2000

la pena di morte. Ma il legame tra numerodi esecuzioni ed elezione a Governatoregiustifica oggi qualunquespesa a carico della collettività.Ragioni statisticheIn Canada il tasso di omicidi per100.000 abitanti è diminuito dal 3,09del 1975 (anno precedente all’abolizionedella pena di morte) al 2,19 del1993: 27% in meno di omicidi dopol’abolizione della pena di morte. InCalifornia nei 15 anni in cui sono stateeseguite condanne a morte (1952-1967) il tasso degli omicidi è aumentatodel 10%; dal 1967 al 1991, periodoin cui non hanno avuto luogo esecuzioni,il tasso degli omicidi è diminuitodel 5,2%. Dalla reintroduzionedella pena di morte, sono nuovamenteaumentati. Anche in Giappone, duranteil periodo di moratoria delle esecuzioni,il tasso di omicidi aveva registratoun calo. Di fatto nessuno studioal momento è riuscito a dimostrareche la pena di morte sia un deterrentecontro gli omicidi. Una larghissimaparte di questi (oltre il 90% secondomolti studi) avviene in momenti diparticolare ira oppure sotto l’effettodi droghe o alcool. In queste condizionidi scarsa lucidità non è pensabileche la pena di morte possa agire da deterrente.Concludo ricordando che la civiltàdell’amore è ben altra cosa e non puòpropugnare questa cultura di morte:ricordiamocelo sempre se vogliamodavvero collaborare alla costruzionedel Regno di Dio.Mario SbernaUfficio Missionario Diocesanodi BresciaVolontariatoEsci dall’egoismoDomenica 17 settembre 2000 il “Gruppo Volontari del Soccorso” diChiari ha festeggiato il ringraziamento annuale con una SantaMessa officiata in Duomo da don Davide Carsana, al quale i Volontaririvolgono un deferente pensiero di gratitudine poiché nel corso dellasua omelia ha saputo cogliere il senso dell’attività svolta dall’Associazionein seno alla comunità clarense. Al termine della cerimonia il Prevosto,Mons. Angelo Zanetti, ha benedetto gli automezzi del Gruppo parcheggiatidavanti al sagrato del Duomo.I Volontari ed i loro familiari si sono poi ritrovati presso il ristorante Alcazardi Cologne Bresciano, per il pranzo sociale, cui hanno partecipato ancheil presidente onorario, Cav. Osvaldo Villa, gli assessori Riccardo Marini(servizi sociali) e Giuseppe Partegiani (sport, viabilità e protezione civile)nonché i soci sostenitori.Nel corso del convivio è stato fatto il punto sulle attività svolte nell’anno1999: richieste per trasporto di ammalati da parte del locale Ospedale, trasporticonvenzionati con la Casa di Riposo P. Cadeo, trasporti giornalieri diammalati dializzati, ammalati sottoposti a cure riabilitative presso palestre,competizioni sportive, incontri di calcio (quasi tutte le domenichepresso il campo sportivo comunale). Con un pizzico di comprensibile orgogliosi è constatato che i servizi sociali svolti sono stati circa 3.000. Graziealle offerte delle persone che hanno richiesto il nostro servizio, è stato possibileacquistare un pulmino Mercedes opportunamente attrezzato per iltrasporto di disabili.Nella stessa occasione due Volontari, Saverio Corso e Domenico Leni,sono stati festeggiati per raggiunti limiti di età ed è stata consegnata lorouna targa ricordo per l’impegno e la serietà con cui hanno svolto il servizioin seno al Gruppo.Attualmente del Gruppo fanno parte circa trenta Volontari i quali, comeespressamente prescritto dal nostro Statuto, non percepiscono alcun compenso:soltanto grazie alla straordinaria disponibilità ed altruismo di alcunidi loro è possibile svolgere il nostro servizio 24 ore su 24. Pertanto correl’obbligo di precisare che l’Associazione vive grazie alle offerte libere che,elargite per i servizi svolti, vengono utilizzate tutte solo ed esclusivamente perla gestione dei mezzi in dotazione (benzina, manutenzioni, assicurazioni).Considerato che le richieste di servizi che pervengono al nostro Grupposono sempre più numerose, rivolgiamo un appello a tutte quelle persone dibuona volontà che, avendo la possibilitàdi disporre di un poco del propriotempo libero, decidano di dedicarload aiutare chi ne ha bisogno.Chi fosse interessato a prestare lapropria opera, o ad avere maggioriinformazioni, è pregato di contattarela segretaria Maria Teresa Raccagnial numero telefonico 0368/3615077.F. C.Il Gruppo dei Volontari in posadopo la Celebrazione Eucaristicae la benedizione degli automezzi.L’Angelo - Novembre a. D. 2000 11

la pena <strong>di</strong> morte. Ma il legame tra numero<strong>di</strong> esecuzioni ed elezione a Governatoregiustifica oggi qualunquespesa a carico della collettività.Ragioni statisticheIn Canada il tasso <strong>di</strong> omici<strong>di</strong> per100.000 abitanti è <strong>di</strong>minuito dal 3,09del 1975 (anno precedente all’abolizionedella pena <strong>di</strong> morte) al 2,19 del1993: 27% in meno <strong>di</strong> omici<strong>di</strong> dopol’abolizione della pena <strong>di</strong> morte. InCalifornia nei 15 anni in cui sono stateeseguite condanne a morte (1952-1967) il tasso degli omici<strong>di</strong> è aumentatodel 10%; dal 1967 al 1991, periodoin cui non hanno avuto luogo esecuzioni,il tasso degli omici<strong>di</strong> è <strong>di</strong>minuitodel 5,2%. Dalla reintroduzionedella pena <strong>di</strong> morte, sono nuovamenteaumentati. Anche in Giappone, duranteil periodo <strong>di</strong> moratoria delle esecuzioni,il tasso <strong>di</strong> omici<strong>di</strong> aveva registratoun calo. Di fatto nessuno stu<strong>di</strong>oal momento è riuscito a <strong>di</strong>mostrareche la pena <strong>di</strong> morte sia un deterrentecontro gli omici<strong>di</strong>. Una larghissimaparte <strong>di</strong> questi (oltre il 90% secondomolti stu<strong>di</strong>) avviene in momenti <strong>di</strong>particolare ira oppure sotto l’effetto<strong>di</strong> droghe o alcool. In queste con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> scarsa luci<strong>di</strong>tà non è pensabileche la pena <strong>di</strong> morte possa agire da deterrente.Concludo ricordando che la civiltàdell’amore è ben altra cosa e non puòpropugnare questa cultura <strong>di</strong> morte:ricor<strong>di</strong>amocelo sempre se vogliamodavvero collaborare alla costruzionedel Regno <strong>di</strong> Dio.Mario SbernaUfficio Missionario Diocesano<strong>di</strong> BresciaVolontariatoEsci dall’egoismoDomenica 17 settembre 2000 il “Gruppo Volontari del Soccorso” <strong>di</strong><strong>Chiari</strong> ha festeggiato il ringraziamento annuale con una SantaMessa officiata in Duomo da don Davide Carsana, al quale i Volontaririvolgono un deferente pensiero <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne poiché nel corso dellasua omelia ha saputo cogliere il senso dell’attività svolta dall’Associazionein seno alla comunità clarense. Al termine della cerimonia il Prevosto,Mons. Angelo Zanetti, ha benedetto gli automezzi del Gruppo parcheggiatidavanti al sagrato del Duomo.I Volontari ed i loro familiari si sono poi ritrovati presso il ristorante Alcazar<strong>di</strong> Cologne Bresciano, per il pranzo sociale, cui hanno partecipato ancheil presidente onorario, Cav. Osvaldo Villa, gli assessori Riccardo Marini(servizi sociali) e Giuseppe Partegiani (sport, viabilità e protezione civile)nonché i soci sostenitori.Nel corso del convivio è stato fatto il punto sulle attività svolte nell’anno1999: richieste per trasporto <strong>di</strong> ammalati da parte del locale Ospedale, trasporticonvenzionati con la Casa <strong>di</strong> Riposo P. Cadeo, trasporti giornalieri <strong>di</strong>ammalati <strong>di</strong>alizzati, ammalati sottoposti a cure riabilitative presso palestre,competizioni sportive, incontri <strong>di</strong> calcio (quasi tutte le domenichepresso il campo sportivo comunale). Con un pizzico <strong>di</strong> comprensibile orgogliosi è constatato che i servizi sociali svolti sono stati circa 3.000. Graziealle offerte delle persone che hanno richiesto il nostro servizio, è stato possibileacquistare un pulmino Mercedes opportunamente attrezzato per iltrasporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabili.Nella stessa occasione due Volontari, Saverio Corso e Domenico Leni,sono stati festeggiati per raggiunti limiti <strong>di</strong> età ed è stata consegnata lorouna targa ricordo per l’impegno e la serietà con cui hanno svolto il servizioin seno al Gruppo.Attualmente del Gruppo fanno parte circa trenta Volontari i quali, comeespressamente prescritto dal nostro Statuto, non percepiscono alcun compenso:soltanto grazie alla straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong>sponibilità ed altruismo <strong>di</strong> alcuni<strong>di</strong> loro è possibile svolgere il nostro servizio 24 ore su 24. Pertanto correl’obbligo <strong>di</strong> precisare che l’Associazione vive grazie alle offerte libere che,elargite per i servizi svolti, vengono utilizzate tutte solo ed esclusivamente perla gestione dei mezzi in dotazione (benzina, manutenzioni, assicurazioni).Considerato che le richieste <strong>di</strong> servizi che pervengono al nostro Grupposono sempre più numerose, rivolgiamo un appello a tutte quelle persone <strong>di</strong>buona volontà che, avendo la possibilità<strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un poco del propriotempo libero, decidano <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carload aiutare chi ne ha bisogno.Chi fosse interessato a prestare lapropria opera, o ad avere maggioriinformazioni, è pregato <strong>di</strong> contattarela segretaria Maria Teresa Raccagnial numero telefonico 0368/3615077.F. C.Il Gruppo dei Volontari in posadopo la Celebrazione Eucaristicae la bene<strong>di</strong>zione degli automezzi.L’Angelo - Novembre a. 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