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L’Angelo

Angelo di Verola - Parrocchia di Verolanuova

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<strong>L’Angelo</strong>di Verola2Mensile di vita Parrocchialeanno XXXIV - n. 2 febbraio 2009


In copertinaFebbraio, mese della Vita e...del Carnevale(Foto di T. Cervati)<strong>L’Angelo</strong> di VerolaMensile di VitaParrocchiale VeroleseA cura di don Luigi BracchiRedattori:Sac. Giuseppe LamaSac. Giovanni ConsolatiSac. Carlo CiveraSac. Graziano TregambeTiziano CervatiTelefoni utili030 931210 (Casa Canonica)030 932975 (abit. Prevosto)030 9921196 (abit. don Giuseppe)030 931475 (abit. don Giovanni)030 9360611 (abit. don Carlo)333 9346065 (abit. don Graziano)StampaTipolito Bressanelli - ManerbioTel. 030 93 80 201info@litografiabressanelli.191.itsommarioommarioLa parola del Prevosto (don Luigi) 3Calendario liturgico (T. Cervati) 4Due minuti con don Primo Mazzolari 8Messaggio per la Vita 10La sobrietà dimenticata (D. Tettamanzi) 12Vita parrocchialeL’Anno Paolino (Don Carlo) 14Giornata del Malato 16Ricordo di don Angelo Quaranta (Lina) 17Lectio Divina (Don Graziano) 18Riguardo ai Battesimi (Don Graziano) 19Briciole Francescane (A. Rossi) 20Movimento dei Focolari (R. Fontana) 21San Vincenzo (R. Fontana) 22Mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo 23Vincenzo Canuti 24Grazie da Sergiu 25Dall’oratorioOratorio di fronte... 5ª (D. Giuseppe) 26Preghiera per i genitori 27Un dono in dono 27Concertino (Fiore, Anna e Mary) 28I Chierichetti in gita 30Una giornata sulla neve (Simonetta) 31Caro Gesù, ti scrivo... 32Appuntamenti febbraio 33Spiedo in Oratorio 33Oratorio Sport 34Arte & CulturaLe Poesie di Rosetta (R. Mor) 36L’angolo di Massimo (M. Calvi) 37Le nostre rubricheVerola Missionaria (P. Sala) 38Voi che ne pensate? (L. A. Pinelli) 40Varie - CronacaGrazie a quella Basilica (GM Andrico) 41L’Epifania a Roma (M. A.) 42Dalle ACLI (G. Baronio) 43Il coro in Duomo 44Tempi passati (G. Pini) 45Università Aperta 46In viaggio con la Parrocchia 47Bar...zollette (B. Cocchetti) 48Farmacie e numeri utili 49In memoria: Luca Rivaroli 50Anagrafe Parrocchiale50pOfferte 51Quarta di Copertina 52


la parola del prevostoLa vitain questo tempo di crisiDa tempo imperversa, ed emergecon insistenza, una parola,una situazione, chiamata datutti comunemente “crisi”. È una realtàche coinvolge il vissuto di tuttinoi, perché tocca una certa sicurezzaeconomica, su cui non si può più tantocontare; mette in difficoltà la presuntaautonomia finanziaria, per molti tramutatanel tempo in una orgogliosaautosufficienza.Questa illusoria superiorità determinaun’altra crisi molto più profonda:l’uomo inquieto annaspa nella continuaricerca di una agognata felicità.Tutti, ragazzi, giovani, adulti, anziani,desideriamo gustare una gioia che siaduratura: ma dov’è la felicità vera checerchiamo? Non certo nel potere dallemolte facce, potere che oggi rischia ditramutarsi in dominio, perché ha persola bussola che lo orienta al serviziodell’uomo. Perciò, ecco un segreto pertrovare la vera felicità: Servire la vita;sì, perché ogni vita umana è un misterostraordinario.È un dono prezioso, è un valore inestimabile:ogni persona è fatta a immaginedi Dio, l’espressione biblica “Facciamol’uomo a nostra immagine (Gn 1,26)” ne è brillante conferma! Per questo,nel cuore di ognuno, c’è sempreun seme di bontà, che dobbiamo scoprire,accettare, accogliere, apprezzaree valorizzare. Ma tutto ciò è possibilese si vive l’amore vero. La sola realtàche ci porta ad avere attenzione ai segnidei tempi nel saper cogliere le variepovertà di oggi: solitudine, sofferenza,fame di comprensione... imparando lacapacità dell’ascolto paziente senzagiudicare mai nessuno. Chiediamo alSignore la sapienza del cuore, grandedono che ci aiuta ad amare ogni persona,offrendo un messaggio di Fiduciae Speranza, cercando il dialogoanche con chi vive nel disagio, perchéogni vita umana, al di là di qualsiasidifficile situazione, è degna di rispettoe di amore; a tale riguardo scopriamoattraverso il Profeta, questa stupendaaffermazione della Parola di Dio: “...tusei prezioso ai miei occhi, sei degno distima, io ti amo (Is 43, 1-5)”. Dio, sorgentedell’amore, ci doni il coraggio diaccogliere in ogni persona la sua misteriosaimmagine.Maria Santissima ci aiuti a riconosceree ad accettare con viva umiltà i nostrilimiti e, credendo in ciò che è possibile,servire la vita in ogni personacon fiducia nella Provvidenza di ognigiorno per generare, nel quotidiano,la cultura della vita e così costruire laciviltà dell’amore.Solo il servire la vita con amore haun futuro.Don Luigi3<strong>L’Angelo</strong> di Verola


calendario liturgico4<strong>L’Angelo</strong> di VerolafebbraioIn Basilica: Prefestiva: ore 18.00Festive: ore 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.00ore 17.45 Celebrazione dei VespriFeriali: ore 7.00 - 9.00ore 18.00 eccetto il giovedìS. Rocco: Festiva: ore 9.00S. Anna - Breda Libera: Festiva: ore 10.00Feriale: ore 18.30 (solo giovedì)Cappella Casa Albergo: Tutti i giorni ore 16.30N.B.: In Basilica, ogni sabato, dalle ore 15.30 alle 17.00, un sacerdote è a disposizioneper le confessioni1 Domenica IV del tempo ordinario (IV settimana del salterio)Dal Vangeloore 10.15ore 15.00ore 17.30- ...Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano avicenda: “Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnatacon autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gliobbediscono”. La sua fama si diffuse subito dovunque neidintorni della Galilea ... (Mc 1, 27-28)Sante Messe con orario festivoOggi si celebra la giornata in difesa della vita per educareall’accoglienza della vita e contrastare l’aborto e ogni forma diviolenza contro la vita presenti nella cultura e nella società contemporaneeOratorio: Lancio dei messaggi per la vitaSuore: Incontro per i genitori dei bambini di 4ª e 5ª elementareCelebrazione liturgica con preghiere a favore della vita2 lunedì Presentazione del Signore. FestaLa festa della Presentazione del Signore è collocata a metà stradafra le due più importanti solennità dell’anno liturgico. Vuolefare da ponte fra il Natale e la Pasqua, unificandole intorno altema della luceore 20.30 S. Messa preceduta dalla benedizione delle candele e processionein Basilica3 martedì S. Biagio, vescovo e martire. È consuetudine impartire la benedizionedella gola. Il rito avrà luogo unicamente al termine delleSante Messe.ore 20.30 Suore: Preparazione dei Centri di Ascolto5 giovedì Primo giovedì del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00 adorazionecomunitaria e personale fino alle ore 12.006 venerdì Primo venerdì del mese consacrato alla devozione del SacroCuore. Sante Messe con orario feriale. Si porta la Comunioneagli ammalati


calendario liturgico8 Domenica V del tempo ordinario (I settimana del salterio)Dal Vangeloore 15.00ore 15.00- ...Gesù disse loro: “Andiamocene altrove per i villaggi vicini,perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto”.E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe escacciando i demoni...” (Mc 1, 38-39 )Sante Messe con orario festivoOratorio: incontro con i genitori e i bambini del Primo anno di iniziazioneCristianaSuore: Incontro con i genitori dei ragazzi di 1ª e 2ª media9 lunedì Centri di Ascolto, preceduti da una breve trasmissione da RadioBasilica5<strong>L’Angelo</strong> di Verola11 mercoledì Beata Maria Vergine di Lourdes - Giornata dell’Ammalatoore 15.30 Santa Messa alla Casa Albergo, per gli anziani e gli ammalatiore 20.45 Alfianello: Incontro zonale di spiritualità per i giovani12 giovedì Ritiro dei sacerdoti14 sabato Santi Cirillo e Metodio, Patroni d’Europa - San Valentino15 Domenica VI del tempo ordinario (II settimana del salterio)Dal Vangelo- “...Venne da lui un lebbroso; lo supplicava in ginocchio e glidiceva: - Se vuoi, puoi guarirmi. - Mosso a compassione, stesela mano, lo toccò e gli disse: - Lo voglio, guarisci! - ...” (Mc 1,40-41)Sante Messe con orario festivoSanti Faustino e Giovita, patroni della Diocesi di Bresciaore 15.00 Suore: Incontro con i genitori e i padrini e madrine dei ragazzi di 3ªmedia che riceveranno la Cresimaore 17.45 Vespri20 venerdì ore 18.00: Si apre il triduo in suffragio dei defunti della Parrocchia21 sabato ore 18.00: Santa Messa in suffragio di tutti i defunti22 Domenica VII del tempo ordinario (III settimana del salterio)Dal Vangeloore 16.00ore 17.45ore 18.00- “...Gesù disse loro: - Perché pensate così nei vostri cuori?Che cosa è più facile, dire al paralitico ‘ti sono rimessi i tuoipeccati’ o dire ‘prendi il tuo lettuccio e cammina’? Ora, perchésappiate che il Figlio dell’Uomo ha il potere di rimettere i peccati,ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccioe va a casa tua -...” (Mc 2, 8b - 11)Sante Messe con orario festivoCattedra di san Pietro ApostoloSuore: Incontro Azione Cattolica AdultiVespriSanta Messa in suffragio di tutti i defunti


calendario liturgico6<strong>L’Angelo</strong> di Verola25 Mercoledì delle CENERI - Inizio della Quaresima(IV settimana del salterio)Dal Vangeloore 7.00 - 9.00ore 16.30ore 20.30- “ ...Gesù disse: - Tu quando digiuni, profumati la testa elavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, masolo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nelsegreto, ti ricompenserà. - ...” (Mt 6, 17-18)Santa MessaSanta Messa per i ragazzi e gli anziani - Imposizione delle CeneriApertura solenne della QuaresimaÈ sospesa la Messa delle 18.00IL CALENDARIO DELLE PROPOSTE QUARESIMALI SARÀ PUBBLICATO NEL PROSSIMO NU-MEROATTENZIONE! Tutti i venerdì di Quaresima sono di magro. Il mercoledì delleCeneri e il venerdì Santo sono giorni di magro e di digiuno.26 giovedì ore 20.30 in Cattedrale a Brescia: Scuola della Parola col Vescovo27 venerdìore 15.00ore 19.00In Basilica: Via CrucisIn Oratorio: Cena del Poveromarzo1 Domenica Prima di Quaresima (I settimana del salterio)Dal Vangeloore 15.00ore 17.45“...Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò in Galileapredicando il Vangelo di Dio e diceva: - Il tempo è compiutoe il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo.- ...”. (Mc 1, 14-15)Sante Messe con orario festivoIn Oratorio: Incontro per i genitori e i bambini del 2° anno diIniziazione CristianaVespri4 mercoledì ore 20.30: Stazione Quaresimale. Convocazione a San Rocco5 giovedì Primo giovedì del mese. Dopo la S. Messa delle ore 9.00 adorazionecomunitaria e personale fino alle ore 12.00ore 20.30 in Cattedrale a Brescia: Scuola della Parola col Vescovo


calendario liturgico6 venerdì È giorno di magro. Primo venerdì del mese consacrato alladevozione del Sacro Cuore. Sante Messe con orario feriale. Siporta la Comunione agli ammalatiore 15.00 In Basilica: Via Crucis8 Domenica Seconda di Quaresima (II settimana del salterio)Dal Vangelo“...Si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì unavoce dalla nube: - Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo!- ... ”. (Mc 9, 7)7<strong>L’Angelo</strong> di Verolaore 15.00ore 17.45Sante Messe con orario festivoSuore: incontro con i genitori dei ragazzi di 3ª elementareVespriRiepilogo degli appuntamentiDomenica 1 febbraioIncontro genitori dei bambini di 4ª e 5ª elementare ore 15.00 SuoreDomenica 8 febbraioGenitori e bambini del primo anno dell’ICFRIncontro dei genitori dei ragazzi di 1ª e 2ª mediaMercoledì 11 febbraioIncontro Spiritualità giovaniDomenica 15 febbraioIncontro dei genitori e dei padrini dei ragazzidi 3ª media che riceveranno la CresimaDomenica 22 febbraioAzione Cattolica AdultiDomenica 1 marzoGenitori e bambini del secondo anno dell’ICFRDomenica 8 marzoIncontro genitori dei bambini di 3ª elementareore 15.00 Oratorioore 15.00 Suoreore 20.45 Alfianelloore 15.00 Suoreore 16.00 Suoreore 15.00 Oratorioore 15.00 Suore


don Primo Mazzolari8<strong>L’Angelo</strong> di Verola...Due minuti con...don Primo Mazzolari(Da: <strong>L’Angelo</strong> di Verola - Febbraio 1981 pagg. 14-15)Il marxismo, nel fare la critica al capitalismoo al diritto di proprietà,se condo il mondo borghese, nonha che un elemento valido da mettereavanti: il lavoro dell’uomo, che invecedi essere retribuito pienamente, vienetrattenuto e messo a profitto dall’imprenditore,che se ne appropria.I termini tecnici della teoria marxistahanno poca importanza, quando è rispettatala sostanza. Marx - lo riconoscovolentieri - non ha visto male, manon ha inventato nulla di nuovo, moltomeno una nuova formula economica.Ha semplicemente registrato una nostravecchia ingiustizia, e su di essa,qualora continuasse, ha descritto unfa tale progredire verso l’insopportabilepeggioramento del sistema capitalista.del più forte, del primo occupante.Il criterio di un’equa distribuzione,che pare appoggiato a un concettod’u guaglianza, non regge se nonappoggia mo l’uguaglianza a un fondamentoreli gioso.L’eguaglianza è sorretta dalla fraternità,la fraternità dalla paternità di Dio:se no, non ne usciamo più, se non perprepotenza, che impone ai deboli ciòche conviene al forte.Quindi, nelle cose c’è la parte dei poveri,che non sudano su roba del padrone,ma su roba di Dio, che Dio nonè disposto a cedere ai pochi per lasciarsenza i molti.C’è una discreta quota del «di più» giàIl male è nell’uomo, e la religione cristianal’aveva ben ravvisato e condannatoin uno dei peccati che gridanoven detta a Dio: «defraudare la mercedeal l’operaio», senza bisogno di ricorrerea parole difficili, «plus valore»,«valore d’uso», «valore di scambio»...Marx si è dimenticato di rispondere aqualche fondamentale «perché», che,data la sua concezione filosofica, nonpoteva neanche proporsi. Nel processoproduttivo c’è: una ma teria su cuil’uomo lavora, le braccia e l’intelligenzadell’uomo, la presenza di un Altroche lavora con l’uomo e che non èl’uomo.Di chi sono le cose? Se dico che so nodell’uomo, sia pure di tutti gli uomi ni,stabilisco senz’accorgermene il dirit to


don Primo Mazzolarivarcelo di mano, e in maniera giusta,cioè spartirlo bene con chi non ha edha diritto di avere.Il «di più» non incomincia oltre i centoettari, oltre una o due case, oltre due otre milioni.È capitalista, rispetto a un altro chenon ha un paio di scarpe, colui che nepossiede; come chi ha due pani rispettoa chi non ha nemmeno un boccone.9<strong>L’Angelo</strong> di Verolatracciata da questo fatto, che il mio «dipiù» è roba di Dio e roba ch’egli ha creatoper tutti.Il «di più» non è determinato da unacosa mia, ma da un «dono», che io hoin consegna e che è già una gran co sache egli abbia dato a me, sia pure conla clausola ad esso legata.Infine, c’è la continua presenza creatricedi Dio senza del quale il nostrola voro riuscirebbe vano. Dio lavora inme e con me, operaio invisibile, nonretribuito, ma guai se mancasse.Credete che la Provvidenza lavori perqualcuno soltanto? Lavora per tutti,per coloro specialmente che nonposso no o non sanno lavorare: i bambini,i malati, i vecchi.Il nostro «di più» è il lavoro che Dioha fatto per i poveri; e chi non lo dà,defrauda una mercede a Dio, che hala vorato per essi come per noi.Mi pare che il «di più» in questa visionecristiana si precisi meglio chein quella marxista; che scotti di più ilte nerlo per noi, per il peso di fatica e diamore aggiunto da Dio.Dovrebbe essere quindi più facile ca-E incomincia il mio dovere di dare,subito, perché ciò che ho non è mio,poi regoleremo i conti con chi ha enon dà: io diventerò con diritto la vocedel pove ro di fronte a «mammona», eincomin cerò a costruire la «città» perprelevare il «di più», prima che il poverosia in tentazione di portarlo via perproprio conto o di propria iniziativa.Perché gli uomini non danno il «dipiù»?Non è difficile la risposta: perché ècomodo tenere, o almeno si ha questaimpressione.C’è chi consuma per non dare - e lo direiun criminale furbo.C’è chi non tira fuori nulla per non creareun precedente, aprire una brec cia- e lo direi un criminale stupido.C’è chi dà qualche cosa per non perderetutto - e lo direi un mercante saggio.C’è chi dà per fare l’«aequalitas» - equesto è il santo.E siccome i santi sono ancora troppopochi, la società ha il dovere di aiutarele tre categorie assai numerose a dareil “di più”, come se fossero dei santi.(da «Ricchi e poveri» - pagg. 36-42 -Ed. LaLocusta - Vicenza 1971).


messaggio per la vita10<strong>L’Angelo</strong> di Verolaconsiglioepiscopale permanenteMessaggio per la 31ª Giornata Nazionale per la Vita1 febbraio 2009La forza della vitanella sofferenzaLa vita è fatta per la serenità e la gioia.Purtroppo può accadere, e difatto accade, che sia segnata dallasofferenza. Ciò può avvenire per tantecause. Si può soffrire per una malattiache colpisce il corpo o l’anima; per il distaccodalle persone che si amano; perla difficoltà a vivere in pace e con gioiain relazione con gli altri e con se stessi.La sofferenza appartiene al misterodell’uomo e resta in parte imperscrutabile:solo «per Cristo e in Cristo si illuminal’enigma del dolore e della morte» (GS22).Se la sofferenza può essere alleviata, vasenz’altro alleviata. In particolare, a chi èmalato allo stadio terminale o è affettoda patologie particolarmente dolorose,vanno applicate con umanità e sapienzatutte le cure oggi possibili.Chi soffre, poi, non va mai lasciato solo.L’amicizia, la compagnia, l’affetto sinceroe solidale possono fare molto per renderepiù sopportabile una condizione disofferenza. Il nostro appello si rivolge inparticolare ai parenti e agli amici dei sofferenti,a quanti si dedicano al volontariato,a chi in passato è stato egli stessosofferente e sa che cosa significhi avereaccanto qualcuno che fa compagnia, incoraggiae dà fiducia.A soffrire, oggi, sono spesso molti anziani,dei quali i parenti più prossimi, permotivi di lavoro e di distanza o perchénon possono assumere l’onere di un’assistenzacontinua, non sono in grado diprendersi adeguatamente cura. Accantoa loro, con competenza e dedizione, visono spesso persone giunte dall’estero.In molti casi il loro impegno è encomiabilee va oltre il semplice dovere professionale:a loro e a tutti quanti si spendonoin questo servizio, vanno la nostrastima e il nostro apprezzamento.Talune donne, spesso provate da un’esistenzainfelice, vedono in una gravidanzainattesa esiti di insopportabile sofferenza.Quando la risposta è l’aborto,viene generata ulteriore sofferenza, chenon solo distrugge la creatura che custodisconoin seno, ma provoca anchein loro un trauma, destinato a lasciareuna ferita perenne. In realtà, al dolorenon si risponde con altro dolore: anchein questo caso esistono soluzioni positivee aperte alla vita, come dimostra lalunga, generosa e lodevole esperienzapromossa dall’associazionismo cattolico.


messaggio per la paceParlando dell’attuale crisi economicaglobale, come un «banco di prova» e«quale sfida per il futuro e non solocome un’emergenza a cui dare rispostedi corto respiro», papa BenedettoXVI ha posto e motivato un interrogativoche chiede una riflessione accuratae una disponibilità alla «conversione»:“Siamo disposti a fare insieme unarevisione profonda del modello di sviluppodominante, per correggerlo inmodo concertato e lungimirante? Loesigono, in realtà, più ancora che ledifficoltà finanziarie immediate, lo statodi salute ecologica del pianeta e, soprattutto,la crisi culturale e morale, icui sintomi, da tempo, sono evidenti inogni parte del mondo. Sempre in rapportoa questa crisi, da leggersi in profondità«come un sintomo grave cherichiede di intervenire sulle cause», ilPapa afferma: «Non basta - come direbbeGesù - porre rattoppi nuovi su unvestito vecchio (cfr. Mc 2, 21)» (Angelus,1 gennaio 2009)”.Per esemplificare ci poniamo qualchedomanda. Possiamo sostenereuno sviluppo che non si faccia caricodelle esigenze del pianeta: dei popolipoveri ed esclusi dalla mensa imbanditadei Paesi ricchi, dell’ambiente, delrisparmio delle risorse naturali? Questonon significa fermare il progressoeconomico, ma «ri-orientarlo», significachiedersi dove stiamo andandoe correggere la rotta per raggiungereapprodi migliori. Porsi la domanda sulmodello di sviluppo e sul tasso di crescita,sulla distribuzione delle risorseha realmente a che vedere con il progressoe con il benessere di tutti. Nonè l’atteggiamento di chi vuol tornareindietro, ma di chi vuole proseguirecon assennatezza.Eppure si tratta di domande che spessoinfastidiscono, forse semplicementeperché toccano il cuore dellaquestione. Ancora per esemplificare:perché tacitamente accettiamo cheintere aree del pianeta siano tagliatefuori dal progresso, anche minimo?* Dal discorso, «La sobrietà dimenticata»,che l’arcivescovo di Milano ha tenuto il 15gennaio a Varese nel primo incontro con gliamministratori locali della Diocesi.13<strong>L’Angelo</strong> di Verola


vita parrocchiale14<strong>L’Angelo</strong> di VerolaL’Anno Paolinoa cura di don CarloLettera ai Colossesiterzo viaggio missionario, quando sitrovava ad Efeso.La comunità di Colossi era in granparte fondata da etnico-cristiani; nonmancavano giudei convertiti al cristianesimo.Era una comunità fer vente e ben istruitanella fede, come risulta da questamedesima lettera.Cenni storiciColossi, città della Frigia (regione centraledell’attuale Turchia) situa ta nellavalle del Lico, fu abbastanza fiorenteprima di Cristo; iniziò una lenta e progressivadecadenza in concomitanzadel prevalere delle due città vicine:Geràpoli e Laodicéa; ora è ridotta a pocherovine. Forse se ne sarebbe quasiperduto il nome, se non l’avesse resacelebre la lettera di San Paolo.La comunità di ColossiLa chiesa di Colossi non fu né fondatané visitata dall’apostolo Paolo.La fondò un certo Epafra, un paganodi Colossi convertito da Paolo nel suoMotivazioni teologichedella letteraUn grave pericolo incombeva su questacomunità: falsi dottori nella Fedepredicavano dottrine sbagliate checominciarono a divulgarsi tra i cristiani.Epafra si recò da Paolo per informarlodello stato della chiesa di Colossi: siera diffuso un culto ad esseri spiritualiintermediari tra Dio e l’uomo, c’eranorestrizioni nelle bevande e nei cibi, osservanzadi feste annuali, di noviluni,di celebrazioni giudaizzanti.Esistevano infatti allora delle settegiudaiche con forte tendenza a un rigidoascetismo e ad errate idee soprale gerarchie angeliche.Queste sette ebbero degli aderentianche nella regione della Frigia.A questi errori l’apostolo Paolo opponeun magnifico quadro sinteticodi Gesù Cristo e della sua opera, nonsolo nella prospettiva della salvezzama anche della creazione del mondo.Cristo, figlio di Dio, con la sua morteresurrezione, come unico mediatore


vita parrocchialedi salvezza tra Dio e l’uomo, realizzala redenzione dell’umanità ed ha ilprimato su tutta la creazione, ristabilendol’ordine voluto dal Creatore.È una delle pagine più belle dell’epistolariopaolino, uscita dal suocuore pieno di amore per il suo Maestro.È pure il punto culminante del suopensiero intorno all’opera salvifica diGesù Cristo.La stesurae autenticità della letteraLa lettera, secondo l’opinione tradizionale,fu scritta a Roma verso la finedella prima prigionia (anno 63) e affidataal “fedele ministro” Tichico (4, 7)per recapitarla ai destinatari.L’autenticità della lettera ai Colossesiè ammessa dalla quasi totalità dei critici,sia cattolici che protestanti. Essaha in suo favore la te stimonianza ditutta la tradizione cristiana.SommarioIntroduzione:Intestazione (1, 1-2), ringraziamento aDio per il progresso dei Colossesi (1,3-8), preghiera per l’avvenire (1, 9-14)1ª Parte: dogmatico-polemica;a. Preminenza di Gesù Cristo, Figliodi Dio, capo del mondo creato,capo della Chiesa (1, 15 -20). Egli ciha riconciliati con Dio mediante ilsuo sangue (1, 21-24).b. Paolo è apostolo dei pagani (Gentili)e adempie il suo ministero ancheper le chiese dell’Asia (1, 25-2,5).c. Contro i falsi dottori: in Cristo abitala pienezza della divinità e da Luiviene la salvezza in tutto (2, 6-15);conseguenze pratiche per i Colossesi2, 16-23).2ª Parte: morale.a. I cristiani uniti e incorporati in Cristodevono condurre una vita divirtù e santità (3, 1-17).b. I doveri reciproci dei coniugi, deigenitori e dei figli, degli schia vi edei padroni (3, 18-4,1).c. Doveri di preghiere, specialmenteper Paolo, e di apostolato (4,2-6).Epilogo: missione affidata a Tichico(4, 7-9), saluti (4, 8-15), raccomandazioni(4,1 6-17), firma autografa (4,18).15<strong>L’Angelo</strong> di Verola


vita parrocchiale16<strong>L’Angelo</strong> di VerolaGiornata del MalatoDolce, tenera EluanaDolce, tenera Eluana, spero che nel tuo sofferente silenzio, che ti fa schiava, tupossa capire a fondo la mia lettera. Desidererei che ogni giorno tu riuscissi acaptare un suono, una carezza, il profumo della fresca rugiada che penetra dallatua avvilente finestra d’ospedale. Nessuno può capire cosa stai pensando ora,ma con il tuo silenzio, forse, stai dicendo tanto, troppo.Vorresti semplicemente aprire gli occhi, abbracciare i tuoi cari e vivere, vivere,recuperando tutti i tuoi anni persi, trascorsi nel buio gelido di questo terribileincubo.Se non hai felicità in questa vita, te la auguro nella prossima eternità. Un caldoabbraccio.Sebastian F.


vita parrocchialeUn ricordodi don Angelo Quarantaa dieci anni dalla morte17<strong>L’Angelo</strong> di VerolaOgni giorno io spolvero con curale foto di don Angelo. Lo guardosempre con molta attenzioneperché lui sembra vivo e sempre miguarda con il suo sguardo profondo.E sempre lui mi fa delle domande:“Ma tu di dove sei? Da dove vieni?”“Oh, vengo da lontano”, gli rispondoe ricambio il suo sorriso “Da lontano,dalla Moldova, Moldova si chiama lamia terra e io sono Lina e assisto tuasorella Dina”.Don Angelo, contento, va avanti colsuo bel sorriso e vado avanti anch’ioa spolverare con cura altre fotografie:don Angelo giovane sacerdote che haportato avanti la sua missione per piùdi sessant’anni, spolvero le onorificenzedonate da Papa Giovanni XXIIIe da Papa Giovanni Paolo II.Spesso, sua sorella Dina, mi raccontacome nel sonno ha visto venire donAngelo, vestito di bianco a trovare lasua cara sorella; sorride contento epoi se ne va per venire un’altra voltaancora....e lui verrà, sono convinta, verrà... enon solo nel sonno... verrà anche sullepagine dell’Angelo di Verola.Vi chiedo di non dimenticarlo perchélui ha fatto tanto: ha portato la Paroladi Dio ai giovani dell’Oratorio, ai malatiin infermeria, di giorno e di notte,agli anziani della casa di riposo, e l’haportata in Basilica, nella chiesa di SanRocco, a san Donnino... ovunque poteva.Lui non ha fatto poco... Ricordatelo ericordiamolo.Lina


vita parrocchiale18<strong>L’Angelo</strong> di VerolaDalla Lectio DivinaEvviva, siamo al secondo appuntamento. Vogliamo proporvi due riflessionisulla domenica del Battesimo di Gesù e quattro sulla seconda domenicadel tempo ordinario, che propone la lettura di testi biblici specificamentevocazionali: la vocazione di Samuele, la chiamata dei primi discepoli, secondoil Vangelo di Giovanni.“Tu sei il Figlio mio.In te ho postoil mio compiacimento”(Mc 1, 11)1 - “All’inizio dell’anno la Chiesa con lasua liturgia ci dà spunti impegnatividi riflessione. Domenica 11 gennaioci ha presentato la festa delBattesimo di Gesù. Lui non avevabisogno di Battesimo, ma si assumeun gesto di profonda solidarietàcon tutti gli uomini. Si addossai peccati dell’umanità, s’immergenelle acque del Giordano, benedicendole,ottenendoci il perdono ela salvezza. Lui, il Santo, Figlio diDio, non prende distanze da noi,non confessa i suoi peccati ma siaddossa i nostri e per mezzo delBattesimo noi entriamo a far partedella sua Chiesa, come fratelli, figlied eredi del Paradiso. Siamo invitatia riscoprire il significato del nostroBattesimo, a verificare come viviamoil nostro Cristianesimo, la nostraappartenenza alla sua Chiesa,come comunità che crede, che sperae che prega. Lui ha dato tutto pernoi, ci ama, rispetta la nostra libertàe ci indica le vie giuste per vivere dapersone oneste e impegnate, capacidi testimoniare al mondo l’amoree la pace”.2 - “Tante volte invochiamo il Signoree sembra che non ci ascolti, masiamo distratti e non ci accorgiamoche lui ci è sempre vicino con il suoamore e il suo perdono e ci risollevadalle nostre cadute. Come infatti lapioggia e la neve scendono dal cieloe bagnano la terra(Is 55, 10 ss), cosìqueste parole dovrebbero penetrarenei nostri cuori induriti e seminareper poter dopo raccogliere frutti miglioridi bontà. Il Signore è la nostracertezza e la nostra speranza”.Gesù disse loro:“Venite e vedrete” (Gv 1, 39)1 - Giovanni il Battista stava con duedei suoi discepoli ai quali, passandodi lì Gesù, lo indicò loro: “Eccol’Agnello di Dio”. Essi erano alla ricercanon di qualcosa, ma di qualcunoche soddisfacesse i desideridel loro cuore. Vedevano in Cristouna persona straordinaria, affascinante,grande. L’avvicinano chiedendo“Maestro, dove vivi”? Madall’incontro con quello sguardo,era già nato un rapporto profondodi amore. Gesù chiede loro “Cosacercate?” e questo lo chiede a ciascunodi noi. Cosa cerchi nella tuavita? I piaceri, gli onori, le ricchezze,gli applausi? Tutte cose buone mache non soddisfano la tua sete diamore. Esso nasce da un rapportosincero e personale con il Maestroche poi ti cambia la vita e ti portaad amare i fratelli, a donarti a loronella gratuità, con lo stesso spiritodel Maestro, attraverso la suaChiesa. Uno dei discepoli, Andrea,dice al fratello Simone “Vieni, abbiamoincontrato il Messia”. Pietro,di carattere focoso, forte, incrocialo sguardo di Gesù e viene comedisarmato, come se la sua persona


vita parrocchialeavesse fatto un bagno rigeneratore.I due fratelli pescatori lascianotutto, barca e reti, e seguono ilMaestro fino al martirio. Pietrodiventa capo della Chiesa, primoPapa, e la barca continua il suoviaggio lungo i secoli. Ciascunodi noi è chiamato a seguire Cristonella Chiesa, con amore”.2 - Il Vangelo annuncia la vittoria definitivaperché l’Agnello di Dio è venutoa salvare il mondo, vuole chenessuno si perda. Provare a camminarecon il passo del maestro,seguirlo per la strada da lui tracciata,questa è la nostra responsabilità,perché seguendo il Maestro,la prima cosa che si impara è darevalore alla vita. Dio ci offre un amoreche salva, che perdona. Sarebbedavvero un peccato vivere senzaquesta liberazione”.3 - Gesù, in questo brano del Vangelo,ci pone una domanda: “Che cosacercate?” Cerchiamo il Signoreperché senza di lui non possiamofare niente, ci serve il suo sostegnoe la sua forza per incamminarci suquesta strada piuttosto faticosa,ma dobbiamo essere convinti chelui è sempre al nostro fianco. Conquesto, ascoltando la sua parola,dovremmo fare come i primi dueapostoli: essere capaci di trasmetterel’annuncio anche agli altri,perché a chi ama veramente il Signore,non mancano pace e la gioianel cuore”.4 - Nel Vangelo il Signore chiede. “Chicerchi?” cerco te, Signore, ti seguoperché tu mi stia accanto e mi accompagni,giorno per giorno, nelletribolazioni della vita.Samuele rispose subito: “Parla,perché il tuo servo ti ascolta” (1Sam 3, 10). Samuele ha avuto lafortuna di sentire direttamente ilSignore che lo chiamava. Anchenoi dovremmo rispondere comeSamuele. Sarebbe una cosa grandecrescere sentendoci nel nostrointimo così vicini al Signore.I viandanti del Vangelo19<strong>L’Angelo</strong> di VerolaA proposito dei Battesimi1. Di norma le celebrazioni del Battesimosi terranno nell’ultima domenicadi ogni mese, salvo diversecelebrazioni, come sotto riportato:- Gennaio 25- Febbraio 22- Marzo: non si celebrano i Battesimiin Quaresima- Aprile 26- Maggio 24 (l’ultima domenica sicelebrano le sante Cresime)- Giugno 21 (l’ultima domenica sitiene la festa delle diaconie)- Luglio 26- Agosto 30- Settembre 27- Ottobre 25- Novembre 29- Dicembre 24 (nel corso dellamessa di Mezzanotte)2. La celebrazione avverrà nel corsodella messa delle ore 11.00 (10.30in estate);3. Una coppia visiterà la famiglia peruna catechesi sul Sacramento;4. Il venerdì sera, antecedente le domenichepreviste per il Battesimo,don Graziano visiterà la famigliaper spiegare il rito (20 minuti circa).Don Graziano


vita parrocchiale20<strong>L’Angelo</strong> di Verolabriciole francescaneLa cena del poveroVenerdì 27 febbraio alle 19.00La fraternità Santa Chiara, in collaborazionecon l’Oratorio “G. GAG-GIA”, organizza “La cena del Povero”.La cena, che si terrà nel salonedell’Oratorio, sarà preceduta da un brevemomento di preghiera. Le adesionivengono raccolte dalle reverende Suoreentro il 24 febbraio.Il ricavato delle offerte sarà devolutoal nido “Il Germoglio”, nell’ambitodel progetto Qiqajon, una strutturaa Milano gestita da 2 famiglie di francescanisecolari. Il nido “Il Germoglio”attualmente ospita 10 bambini di nazionalitàperuviana, messicana, rumena,egiziana, filippina, cingalese e italiana.Oltre a questi 10, si stanno curando 2bambini (un ucraino e un rumeno) chehanno superato l’età per il nido, ma nonavendo i documenti in regola, non sonostati accettati per quest’anno alla scuolamaterna comunale, così hanno decisodi accoglierli con una educatrice inlocali separati dal nido che, in pratica,sono diventati un mini asilo.In sintesi, lo scopo del progetto Qiqajonè: Offrire una testimonianza concreta diimpegno e cristianesimo vissuto, costituendonell’ambito dell’Ordine FrancescanoSecolare, una comunità residenzialedi famiglie, che, risponda all’esigenzae al desiderio di costruire unarisorsa per far fronte a situazioni di sofferenzadi minori, italiani e non, e si configuraanche come punto di riferimentoper una rete allargata di famiglie chesi impegnano ad approfondire i valoridell’accoglienza e della condivisione.Sia le famiglie residenti, sia le famigliefacenti parte della rete, che condividonoil progetto e ne chiedono di far parte dacasa loro, desiderano che la struttura divia Farini a Milano possa essere puntodi riferimento per la formazione e la riflessionesui temi dell’affido e dell’accoglienzae creare opportunità di incontroal fine di diffondere la cultura della solidarietàe del volontariato familiare.Grazie per l’aiuto che ci date. Ma il graziepiù grande viene dai bimbi che godrannodel vostro aiuto. Il Signore vene renderà merito perché aiutate i piùpiccoli.Fraternità Santa ChiaraBambini che attualmente frequentano il nido “Il Germoglio”


vita parrocchialePensiero del meseMolte sono le membra, ma uno solo è il corpo (1 Cor 12.20)L’avete fatto a me“Ogni volta che avete fatto queste cosea uno solo di questi miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me”, dice Gesù nelVangelo.L’amore evangelico vuole che si vedaLui nel prossimo come ha detto ancheparlando del giudizio finale: “Hoavuto fame e mi avete dato da mangiare...Allora i giusti gli risponderanno: “Signore,quando mai ti abbiamo vedutoaffamato e ti abbiamo dato da mangiare?”... “In verità vi dico: ogni volta cheavete fatto queste cose a uno solo diquesti miei fratelli più piccoli, l’avetefatto a me”.Se Cristo è in qualche modo in tutti,non si possono fare discriminazioni,non si possono avere preferenze.Saltano in aria i concetti umani checlassificano gli uomini per nazione,età, condizione sociale, doti personali,beni o altro: Cristo è dietro ciascuno, èin ciascuno.Chiara LubichIl nonnoMio suocero, 96 anni, viveva da solo. Siera sempre rifiutato di venire da noi perché,diceva, voleva morire dove era nato.Ma poi si ammalò. Una sera parlammoin casa sull’eventualità di portarloda noi: c’era in gioco parte della nostralibertà, ma non c’era scelta. I quattrofiglioli furono tutti d’accordo. Insiemescegliemmo la stanza più soleggiata,quella di Mario che la cedeva volentierial nonno. Lo accogliemmo con gioia,perché non sentisse nostalgia della suacasa, del suo giardino. La nostra vitacambiò. Lui aveva bisogno di tutto e avevaorari diversi dai nostri, ma tutti eravamod’accordo: prima veniva lui e doponoi. A volte, mentre Cesare era al lavoro,io dovevo uscire e allora era uno dei figliche gli dava da mangiare. Poi peggioròe per un mese non potemmo lasciarlosolo. Tutti ci davamo il cambio attornoal suo letto. Si è spento serenamente. Anoi ha lasciato un’eredità d’amore. Maila nostra famiglia è stata “un cuor solo”come in quei nove mesi.movimento dei focolari21<strong>L’Angelo</strong> di Verola


vita parrocchiale22<strong>L’Angelo</strong> di Veroladalla san vincenzoProgetto“Famiglie Solidali”La Conferenza di San VincenzoDe’ Paoli, è presente nella nostracomunità dal 1944, ed è quindial suo 65° anno di attività. Oltre alleforme di assistenza che le sono proprie,da parecchi anni, essa collaboracon il “Banco Alimentare”, offrendocosì un ulteriore sostegno alle famigliein difficoltà con la fornitura digeneri alimentari. Ultimamente però,di fronte al crescente aumento deicasi di bisogno e alle difficoltà di otteneresempre in modo sufficientee con periodicità regolare le risorse,facendo ricorso a quella fantasia chedeve sempre accompagnare la nostramissione di carità, abbiamo pensatodi attivare, in collaborazione con i volontarilocali del “Banco Alimentare”il Progetto “Famiglie Solidali”, perpoter dare una risposta valida a tuttele richieste.L’iniziativa è di fatto un gesto semplicema di grande valore e utilità. È rivoltaa tutte le famiglie e ai vari gruppi eassociazioni della nostra Parrocchia.Questa esperienza oltre ad aiutarele famiglie, ci permette di lavorare inrete anche con altre realtà. Chi aderisceal Progetto, si impegna a donaremensilmente un genere alimentareche viene segnalato dalla Conferenzain ordine al fabbisogno del momento.Nel mese di febbraio raccogliamolattine di olio di semi. Tale prodottodeve essere consegnato nella sededella San Vincenzo, aperta presso CastelMerlino, ogni lunedì dalle 15 alle18, oppure verrà ritirato direttamentea domicilio da noi dietro richiesta degliinteressati (in tal caso telefonareallo 030-932645 o allo 030 931810). Laquantità degli alimenti da offrire èassolutamente libera e a discrezionedelle famiglie; (basterebbe anche unalattina di olio di semi per ogni famiglia).Periodicamente tramite il mensile“<strong>L’Angelo</strong> di Verola” le famigliedella comunità verranno informatedell’attività della San Vincenzo, affinchétutti siano a conoscenza dell’andamentodell’opera comune, con unasensibilità più viva verso la carità concreta,che mira ad un unico fine, quellodel Regno di Dio.Un grazie di cuore a tutti da parte deivincenziani.


vita parrocchialeMons. Francesco Beschiè il nuovo Vescovo di Bergamo“Mi reco a premura di comunicarea Vostra Eccellenza cheil Santo Padre ha accettatola rinuncia al governo pastorale della diocesidi Bergamo, presentata dall’ecc.momons. Rober to Amadei ed ha nominatocome suo successore S.E. mons. FrancescoBe schi, attualmente vescovo ausiliaredi Brescia”.Con questo comunicato della Nunziaturaapostolica in Italia, letto alle 12 del 22gennaio da mons. Luciano Monari, nelsalone dei Vescovi, è stata data una notiziache ha riempito di gioia tutta la Chiesabresciana: Mons. Francesco Beschiè il nuovo vescovo di Bergamo.Mons. Beschi è nato a Brescia il 6 agostodel 1951 nel quartiere di Sant’Anna.Ordinato sacerdo te il 7 giugno del 1975dal vescovo Luigi Morstabilini, bergamasco,nella sua pri ma destinazione, è statocurato nella parrocchia di San Giulio,al Villaggio Sereno. Nel 1981 è nominatovicario cooperatore nella parrocchiadella Cattedrale. Nel 1987 mons. Foresti,altro bergamasco, gli affida la direzionedell’Ufficio Famiglia. Due anni dopo, gliviene affidata la direzione del Centro PastoralePaolo VI. Nel 1999 viene sceltoda mons. Giulio Sanguineti quale vicarioepiscopale per la pastorale dei laici ei loro organismi di comunione. Nel 2001vie ne nominato pro-vicario generale. Il25 marzo 2003 viene eletto vescovo titolaredi Vinda e ausiliare di Brescia. Il 18maggio dello stesso anno riceve in Cattedralel’ordinazione episcopale.In un messaggio ai bresciani Mons.Francesco Beschi scrive tra l’altro:Care sorelle, cari fratelli, (...) ho vissutotra voi e con voi sotto il segno di unaGrazia meravigliosa: l’amore della miacarissima famiglia, l’amicizia e l’affettodi tantissimi, la fraternità sacerdotale, acominciare dagli anni del Seminario, leesperienze pastorali appassionanti (...).In questo momento la riconoscenza straripacome una piena: troppi sono i volti disacerdoti, religiosi e religiose, consacratie consacrate che hanno segnato la miavita, quasi che io viva di ciascuno di loro.(...)E voi, donne e uomini, i laici della nostragrande Chiesa bresciana: mi sonoappassionato alla vostra vita e alla vostravocazione speciale per la tra sformazioneevangelica della storia e della città ditutti. Senza fatica ho amato le famiglie,i giovani, le istituzioni, le associazioni ei movimenti, il volontariato, le personechiamate a responsabilità delicate nellavoro, nella società, nella politica, nell’informazione;ho amato i più piccoli e i piùdeboli e tutti coloro che ancora con generositàmira bile e determinazione nonsconfitta si dedicano a chi at tende aiutoe comprensione. (...) Pregate per menella mia nuo va missione: io prego pervoi. Con profondo affetto, invoco per ciascunola benedizione del Signore.+ Francesco, vescovo23<strong>L’Angelo</strong> di Verola


vita parrocchiale24<strong>L’Angelo</strong> di VerolaRicordo di Vincenzo CanutiScompare un maestro e un genio del restauroL’abbiamo conosciuto tanti anni orsono mentre restaurava il coro di SanSigismondo di Cremona, l’abbiamovisto all’opera mentre stava inserendonelle formelle degli stalli delle piccolestelle da lui ricostruite con essenzerecuperate dal fiume; fummo colpitidalla sua maestria e da allora incominciòa lavorare anche nella Basilicadi Verolanuova che conosceva beneavendo prestato il servizio civile pressol’Avv. Vittore Branca.Nello stesso tempo operò in Vaticano,fu consulente coordinatore delgruppo di lavoro per il restauro dellalibreria di Pietro Piffetti del Quirinalee più recentemente nella sua Cremonaprofuse il suo impegno prima nelrecupero del carroccio e poi nell’immensaopera di restauro dell’armadiodel Platina.Lunedì, 12 gennaio Vincenzo Canutiavrebbe dovuto iniziare il restaurodel grande portale e dellaimponente bussola della Basilica einvece la morte l’ha colto nel suo laboratorio,mentre forse preparava gliattrezzi per la sua venuta a Verolanuova.<strong>L’Angelo</strong> di Verola e noi tutti sentiamoil dovere di ricordarlo come l’abbiamoconosciuto durante i lunghi lavori inBasilica: un uomo sensibilissimo,buono, modesto, umile, generoso eappassionato del suo lavoro; con lesue mani ridava la vita e la bellezza amobili deformati, zoppi, irriconoscibili;affrontava ogni lavoro con grandeentusiasmo e passione che trasmettevaa tutti.Giovanissimo lasciò la facoltà di Fisicadove peraltro eccelleva e si iscrisseall’Opificio Pietre Dure di Firenze; fuallora che emerse il suo talento artistico:aveva trovato il percorso maestrodella sua vita.I competenti lo hanno definito maestroe genio del restauro; i suoi collaboratorilo chiamavano professore;noi lo ricordiamo come un artigiano digrande ingegno, un intellettuale dallapassione coinvolgente, un lavoratoreinstancabile e un artista capace di ridarevita ad opere d’arte che il mondospesso dimentica.Vincenzo Canuti ha lasciato in noi ungrande vuoto: non lo dimenticheremoe gli vorremo sempre bene.Alberto Rossini


vita parrocchialeUn augurioe un ringraziamento da Sergiu25<strong>L’Angelo</strong> di VerolaSergiu Filimon è un ragazzo rumeno di 22 anni, affetto da una grave malattiainvalidante che lo costringe su una carrozzella.Nei mesi scorsi la nostra parrocchia, anche per rispondere alla volontà diuna generosa persona che ha lasciato una somma in eredità alla nostra comunità,ha contribuito, con 5.000 euro, ad acquistare una carrozzella elettrica chelo aiuta ad essere autonomo.Sergiu ci ha scritto una lettera nella sua lingua e volentieri ne pubblichiamo latraduzione:“Auguri di Buon Natale e felice anno nuovo.Vi auguro molta felicità, salute e serenità.Vi ringrazio dell’aiuto che avete dato ai miei genitori e che mi ha aiutato ad esaudireil mio desiderio più grande: poter comperare una sedia a rotelle elettrica chemi aiuta a muovermi autonomamente.Nuovamente vi ringrazio per aver realiz zato il mio sogno.Grazie di cuoreSergiu Filimon


dall’oratorio26<strong>L’Angelo</strong> di VerolaChe dirvi ancora dell’oratorio?5ª puntataa cura di Don GiuseppeCari Verolesi, torno a parlarvene,perché tutti (Sacerdoti, genito ri,catechisti, educatori, animatorie ragazzi) ab biamo a capirne esattamentela natura, le fina lità e i mezzinecessari per conseguire quest’ultime.Intanto, come pre messa, ritengodovero so un ricordo dei fondatori e deivari benefattori del nostro Oratorio.L’Oratorio è una por zione della vignadel Si gnore; è un settore im portantedella vita ecclesiale, come sottoli neanole seguenti defi nizioni che di esso diederoi Papi Paolo VI e Giovanni PaoloII:A - “L’Oratorio è un vi vaio di uominisani, one sti, intelligenti ed attivi; è unostupendo feno meno di popolo...- L’Oratorio è l’espres sione dell’amoredella Chiesa per i suoi figli piùgiovani, più degni e più bisognosidi affetto e di pedagogico interessamento...- L’Oratorio è la pa lestra delle forzemorali e religiose; è la scuola dellabontà e della pie tà; è il laboratoriodelle coscienze giovanili; è l’allenamentoai grandi doveri della vita; è lates situra delle buone ami cizie...- L’Oratorio è una palestra di vita,dove la preghiera, l’istruzione religiosa,il gioco, l’ami cizia, il sensodella di sciplina e del bene co mune,la letizia e il vigo re morale si fondonoin sieme, per fare del gio vane un cristianoforte e cosciente...- La formula orato riana è frutto del geniodi grandi anime, come san CarloBorromeo, san Filippo Neri, sanGiovan ni Bosco, e altri Santi amicidella gioventù...B - I vari educatori, presenti in Oratorio,s’impegnano a far matu rare gli educandi,correggendo in essi even tualidevianze, e incre mentando le buonequa lità. Gli educatori dell’O ratorio,con pazienza e amore, camminanocon gli educandi (siano essi i bambini,i ragazzi, gli adolescenti o i giovani,d’ambo i sessi), respon sabilizzandoliper il futu ro con la proposta di nobiliideali e con valide ragioni di vita.C - I mezzi, normal mente usati in Oratorioper conseguire le sud dette finalità,sono: la Parola di Dio, la Graziadei Sacramenti, l’unione delle menti edei cuori. Si badi bene, però, che, peresigere molto dagli educandi, ognieducato re deve esigere molto da sestesso.Speriamo che l’Oratorio parrocchialetorni ad es sere il “punto privilegia todi riferimento” per i nostri ragazzi eper i gio vani. È però necessario che diciò siano convin te tutte le agenzie educativedella nostra co munità (famiglie,Par rocchia, Scuola, Co mune...).Ribadisco l’idea che l’Oratorio è unappezza mento importante della vignadel Signore, dove tutti possono lavoraree collaborare, in qualsiasi modo e aqualunque età, sospinti dalla cer tezzache, anche qui, “l’unione fa la forza efa i miracoli”.


dall’oratorioPreghieraper i genitoria cura di Don GiuseppeSignore, essere genitore è importante,è più difficile che essere professori.Chi lavora con le mani è un manovale;chi lavora con le mani e il cervello è un artigiano;chi lavora con le mani, il cervello e la fantasia è un artista;chi lavora con le mani, il cervello,la fantasia e il cuore è un genitore.I genitori devono esserci, ma anche non esserci,devono dare ma anche rifiutare;aiutare, ma anche lasciar fare,Signore, dona loro il buon senso quotidiano,liberali dal complesso del “padre eterno”che li illude di non sbagliare mai.Proteggili dal complesso del “bagnino”che li affanna per paura che i figli anneghinoanche in un bicchiere d’acqua.Difendili dal complesso del “carosello”che impedisce di capire che educareè andare oltre il pane e il companatico.Nessuno applaude al lavoro dei genitoritu però li vedi, tu li comprendi;quando sono in crisi, confortali...Padre celeste, ti raccomando tutti i padri, tutte le madri:sono troppo importanti, sono preziosi.Senza di essi mancherebbe la più bella invenzionedi tutta la tua creazione: la coppia, la famiglia.Amen“Ciascuno dia secondo quanto hadeciso nel suo cuore, non con tristezzané per forza, perché Dio amachi dona con gioia”. (2Cor 9, 7)Èarrivato il dono che aspettavo!Grazie!!! Penso di interpretare leparole di Marco, il ragazzo tetraplegicodella nostra comunità di Verolanuova,che abbiamo aiutato conl’operazione Santa Lucia 2008 “UnDono in Dono”. In tanti abbiamo rispostoa questa iniziativa.Tanti bambini hanno aderito privandosidi un gioco.Santa Lucia, anche se ha portatomeno regali, è stata contentissimaperché avete imparato voi a fare undono agli altri.Rinunciare a qualcosa per far felicequalcuno è qualcosa di grande ein molti lo avete fatto. Ne riporto unesempio ma potremmo scriverne tanti:“Mi chiamo …. …. e per aiutare Marcoho deciso di rinunciare ad un gioco cheavevo chiesto a Santa Lucia: il calcetto.Tanti auguri”.Non servono altre parole. “Grazie, Verola”per la tua generosità.Ah, dimenticavo di dirvi che, comeOratorio, con l’operazione “Un Donoin Dono” abbiamo raccolto 14.210euro (quattordicimiladuecentodiecieuro).Ancora grazie!Don Giovanniun dono in dono27<strong>L’Angelo</strong> di Verola


dall’oratorio28<strong>L’Angelo</strong> di VerolaIl “Sogno d’oro”di don GiovanniConcerto di S. Stefano dei ragazzi e bambini dell’OratorioTutto è iniziato verso la metà diottobre quando don Giovanniha timidamente avanzato unarichiesta di aiuto per quello che luistesso definiva “il suo incubo”: il concertinodi Natale dei ragazzi e bambini,che da qualche anno era diventatouna tradizione per il nostro Oratorio.Così ci siamo detti ...perché no?!Diamogli una mano: se la merita.Naturalmente a modo nostro, comesiamo capaci, e... sarà quel che sarà!Le idee hanno iniziato ad emergere,una dopo l’altra, in particolare dueerano le più ricorrenti: perché nonproviamo a fare un canto in latino?...e ...perché non un altro a più voci?Dopo il primo incontro, temevamodi dover abbandonare queste idee,visto il numero esiguo di bambiniche hanno accolto l’invito: 20 bambinirispetto al gruppo di elementari emedie non sono molti! In realtà, tuttoè andato meglio del previsto e l’introduzionedel canto a più voci li hacoinvolti a tal punto da permetterci diintrodurre questa modalità per quasitutti i canti.Sono stati due mesi di impegno e diintenso lavoro per noi e per i ragazzi,che si sono dimostrati veloci nell’apprenderee autonomi nell’eseguire laloro parte, al di là di ogni previsione.Tutti sono riusciti a cantare, compresii fanciulli definiti (anche da mammae papà) stonati o incapaci nel canto.È stato meraviglioso sentire la trasformazionedi certe vocine, inizialmentedeboli e titubanti, in belle voci, sicuree squillanti! Il risultato è stato davverostraordinario!La sorpresa è stata grande anche pernoi, nel sentirli decisi nel canto e vederlientusiasti della loro esibizione.Ci hanno stupito man mano i cantivenivano proposti, fino al gran finaledel bis, in cui, in maniera del tutto improvvisatae con non poche difficoltàdi esecuzione, hanno splendidamentecantato l’“Adeste Fideles” accompagnatidalla banda, lasciando tutti(noi compresi) senza parole ed emozionatissimi:quante risorse gioiosee nascoste riescono a far emergere iragazzi!E così, ecco trasformato “l’incubo” diDon Giovanni in un bel “sogno d’oro”(così definito da lui stesso, nell’interventoa fine concerto).Un bel sogno realizzato anche graziealla presenza dei ragazzi della minibandae ai componenti più espertiche li hanno aiutati ed accompagnati.Ci hanno offerto degli intermezzi musicalitutt’altro che scontati, grazieall’apporto attento e preciso del MaestroF. Amighetti, che ringraziamo dicuore assieme ai componenti dellabanda, che ci hanno dato un supportomusicale prezioso.Aggiungiamo anche qualche altrodoveroso ringraziamento.Un grazie di cuore va a Don Giovanniche ci ha dato la possibilità di vivere


dall’oratorioquesta esperienza con i ragazzi.Grazie a Filippo e a Pietro che congrande pazienza e maestria hannoaccompagnato con le tastiere i nostricoristi (e non sempre è stato facile!).Grazie ad Anita che con la sua vocedolcissima (ma efficace) ha sostenutoi ragazzi più grandi della secondavoce, che si sono dimostrati egregiamenteall’altezza di questo difficileruolo.Grazie a Claudio che ogni sera ci hapreparato la sala delle prove, a Enricoche ha predisposto gli impianti, aBruno che ci ha aiutato a realizzarel’idea di proiettare le immagini chehanno fatto da sfondo.Grazie agli amici che ci hanno aiutatoad allestire e a riordinare la Chiesadopo il concerto.Grazie a tutti i genitori che hanno accompagnatoi loro figli alle prove superandola voglia di starsene chiusi incasa al caldo in queste sere invernali.E, sperando di non aver dimenticatonessuno, diciamo un grazie grandegrande soprattutto a loro: ai nostri piccoli,ma splendidi coristi, che hannosaputo trasmettere serenità, allegria,tenerezza e che hanno fatto emozionaretutti quanti li hanno ascoltati.Ci auguriamo che i bambini e i ragazzilascino entrare la musica e il cantosempre più nella loro vita, quali strumentiper esprimere il proprio entusiasmoe occasioni per creare amiciziae aggregazione.E chissà che la prossima volta ognunodi loro riesca a portare un amico!Perché no... raddoppieremmo la gioiae l’emozione.Fiore, Anna, Marilena29<strong>L’Angelo</strong> di Verola


dall’oratorio30<strong>L’Angelo</strong> di VerolaChierichetti in gitaVerolanuova, martedì 30 dicembre 2008Cari lettori, volevamo informarvi diuna cosa un po’ particolare. Infattinoi ardui, impavidi, coraggiosi,magnifici, ministranti (o conosciuti anchecon il nome di chierichetti) di Verolanuovaabbiamo solcato laghi e scavalcatomonti per raggiungere la nostra metaspirituale. Come?Molto semplice. Quando “Dio ti ama”vai ovunque. Inteso bene!!!Sì, se ti senti amato da Dio, compi grandicose e raggiungi mete insperate. Questoè verissimo.Per noi, in più, “Dio ti ama” significa ancheil nostro furgoncino dell’Oratorio checome supporto tecnico-spirituale ci hacondotti in viaggio per tutta la provinciadi Brescia per visitare alcuni tra i Presepipiù belli.La nostra prima tappa è stata Bresciacittà, nel Convento dei frati francescani.Per arrivare abbiamo dovuto superareauto imbizzarrite, camion selvaggi, mane è valsa la pena perché il presepe è statomolto bello e affascinante. La secondatappa è stato il Chiostro della Chiesa diSan Giovanni Evangelista. Qui abbiamovisto una infinità di presepi perchéera allestita una mostra con i presepirealizzati dalle scuole elementari dellacittà. Dopo aver preso altre strade siamoarrivati a Marone, sul lago d’Iseo. Dopoun pranzetto “leggero leggero” e una partitellaci siamo diretti a Vello. Un piccolopaesello in riva al lago d’Iseo denominatola “Sanremo dei poveri” per la stupendavista di tutto il lago. Anche qui il presepio,come anche a Marone era molto bello. Inseguito attraversati deserti di cementosiamo giunti a Bornato, dove c’era unamostra di tutti i presepi del mondo. Mavoi gentili lettori avete mai visto la SacraFamiglia con gli occhi a mandorla, sottouna tenda degli indiani, tra i ghiacciai delPolo Nord..?Noi sì. Vi invitiamo il prossimo anno apassare a visitare questa bellissima mostra.Siamo arrivati infine all’ultima tappadel nostro viaggio che ci voleva aiutarea riflettere sull’evento della nascita diGesù, il Figlio di Dio. La località è la vicinaCignano di Offlaga. Insieme a giganteschepatatine e a un thè bollentissimoabbiamo visto il presepio.Fradici, sporchi, stanchi, affamati macontentissimi siamo tornati a casa. È statoil più pericoloso, difficile ma più belloed entusiasmante viaggio che abbiamomai fatto.I chierichetti:Giorgio, Luca, Michele e Gabriele


dall’oratorioUna giornata sulla neve31<strong>L’Angelo</strong> di VerolaSabato 3 gennaio io, don Giovanni ealtri ragazzi delle superiori, accompagnatidai rispettivi catechisti, abbiamodeciso di trascorrere una giornatasulla neve: Destinazione Borno.Al mattino, tutti ben attrezzati e “sprintosi”siamo partiti col pullman, vivendo unavera e propria gita passando per i paesinidella Bassa.Arrivati a destinazione il paesaggio che cisi presentava, era veramente suggestivo:la montagna, come di consuetudine, nonha voluto tradire la sua affascinante imponenza...La mattinata è passata molto velocemente.Ci siamo divertiti scendendo dacollinette ricoperte di neve con bob o conrudimentali, ma assai originali, sacchidello sporco.Il freddo pungente però ha preso presto ilsopravvento e così ci siamo recati all’Oratoriodella zona per poter mangiare in unluogo chiuso e soprattutto caldo.Anche in Oratorio, tra divertenti lotte peraccaparrarsi il posto vicino al camino(unica fonte di calore), racconti e giubbottibruciati, ci siamo fatti proprio unascorpacciata di risate!Durante il pomeriggio ci siamo trasferitiad una pista di pattinaggio, anche se alcunidi noi (come me), non sopportandoil freddo sempre più rigido, si sono ristoratiin un bar dedicandosi completamenteal gioco delle carte. Anche qui però, iltempo è passato molto velocemente ecosì abbiamo presto ripreso la strada delritorno: stanchi ma contenti.Il modo migliore per iniziare il NuovoAnno tutti insieme come una grandesquadra unita.Simonetta


dall’oratorio32<strong>L’Angelo</strong> di Verola6 gennaio 2009, Solennità dell’EpifaniaCaro Gesù ti scrivo...Pubblichiamo alcune delle preghierineche, come letterine, inostri bambini hanno rivolto aGesù Bambino. L’occasione è stata lasolennità dell’Epifania in cui si ricordala manifestazione di Gesù a tutti ipopoli rappresentati nei Tre Magi cheadorano il Bambin Gesù. I tre sapientiportavano in dono oro, incenso e mirra.Anche noi, Magi del 2009, abbiamoportato a Gesù, alla Messa delle 9.30,l’oro di una piccola offerta che sarà destinataai bambini più poveri, tramitel’Ufficio Missionario della nostra Diocesi;la mirra, generi alimentari nondeperibili che verranno consegnati allaSan Vincenzo e l’incenso, che sono lepreghiere che abbiamo scritto a Gesù.Grazie Gesù che sei nato e hai portatol’amore nei nostri cuori, tu che aiutitutte le persone ammalate, aiuta anchenoi bambini ad affrontare questoanno scolastico. ValentinaGesù bambinostammi vicino,stendi la manofa che sia sano.Proteggi babbo e mamminae veglia la mia casina,e ti prometto Buon Gesù,che il cattivello non lo faccio più.Caro Gesù Bambino, grazie per il tuoamore, ma voglio chiederti perdonoquando non ci ricordiamo mai di te.Aiuta a difendere i più bisognosi e gliammalati. Proteggici tu dalle personecattive. Grazie. Maria VittoriaSignore ti ringrazio per tutto quelloche mi hai donato e grazie perché mihai donato una famiglia, una casa emi hai dato delle persone che mi voglionobene e che mi amano. GloriaCaro Gesù bambino vorrei che tutti ibambini avessero quanto ho io: unamamma, un papà che mi voglionobene, una casa confortevole, da mangiaree la possibilità di istruirmi. GrazieGesù Bambino. N.N.Grazie Dio di avermi creata, grazie perla felicità, grazie per l’amore della famigliae degli amici. Grazie in questigiorni per mio nonno che mi sta aiutandoad essere più buona e serena.DeniseCaro Gesù fai guarire tutte le personeammalate e proteggi la mia famigliae tutti i miei famigliari, i miei amici etutte le persone povere e ricche. Aiutamia crescere e diventare una bravabambina. N.N.Gesù fa che impariamo ad accontentarcidi quello che abbiamo perchénel mondo ci sono bambini che nonhanno niente, neanche da mangiare,mentre noi non siamo mai contenti.Luca


dall’oratorioAppuntamentiin Oratorioa febbraioPer i giovani- Mercoledì 14 febbraio, ore 20.45 adAlfianello: Incontro di spiritualitàper giovani- Ogni giovedì, ore 21.00: la catechesicol don (“I Rapporti prematrimoniali.Perché no?”)- Tutti i Giovedì dal 26 febbraio al 2aprile, ore 20.30 (in sostituzione dellacatechesi) Scuola della Parola colVescovo in Cattedrale a Brescia.Per i piccoli- Mercoledì 25 febbraio - LE CENE-RI: inizia la Quaresima. Ore 16.00Santa messa in Basilica per i bambini,con imposizione delle ceneri.Per tutti- Carnevale 2009 - Gioco e magiaSabato 21 febbraio ore 20.45: Balloin maschera nel Salone dell’OratorioDomenica 22 febbraio ore 14.00 partenzadella sfilata dalla Casa Albergo(il corteo proseguirà per via Fermi,via Rovetta, via Roma, piazza dellaChiesa, via Dante, via Carducci, viaZanardelli, via Garibaldi, piazza dellaChiesa, stradina verso il cancellodell’Oratorio dietro la Basilica).Venerdì 27 febbraio Ore 19.00:Cena del povero in Oratorio con laFraternità Francescana Santa Chiara.25 gennaioSpiedoin OratorioFoto di Enrico Mombelli33<strong>L’Angelo</strong> di Verola


dall’oratorio34<strong>L’Angelo</strong> di VerolaVolley VirtusS. LorenzoLa StoriaLa VIRTUS nasce nella primavera del 2003, grazie a don Valentino Picozzi che contribuiscein maniera determinante alla ricerca di sponsor, alla scelta delle divise,alla creazione dello scudetto identificativo della VIRTUS.L’entusiasmo è notevole e nella prima stagione agonistica, (2003-2004), si giocanel CSI categoria “open maschile”.La palestra nelle partite casalinghe è sempre gremita, oltre che per fare un tifo...assordante.., anche per vedere giocare don Vale.Il nostro pubblico è meraviglioso tanto che, sia arbitri che avversari, ci applaudonoe si complimentano con noi per un tifo così caloroso e corretto. I primi anni sulcampo sono un po’avari di risultati positivi, ma grazie alla lealtà e sportività ritiriamo,con grande soddisfazione, due coppe disciplina, (stagioni 2004/05 e 2005/06);trofeo assegnato alla squadra più corretta.Nella stagione 2005-06 si ottengono buoni risultati e a fine campionato la VIRTUSconquista la coppa leonessa, torneo organizzato dal CSI per le squadre che nonaccedono ai play-off. Il campionato seguente, anno sportivo 2006/07, i ragazzi vengonochiamati in causa per centrare l’obiettivo play-off, risultato sfiorato per unsoffio.Durante questi anni vi è stato un notevole ricambio di giocatori, che ha reso ovviamentepiù complicato il lavoro di amalgama ed equilibrio in campo e nellospogliatoio; questo non ha frenato la compagine verolese tanto che la stagione2007/08 vede migliorare costantemente i risultati, nonostante infortuni vari e dientità, più o meno grave, rendano difficile il lavoro di mister Girelli; grazie alla determinazionee impegno dei ragazzi, profuso in palestra, la squadra centra l’obiettivoplay-off. Tale traguardo permette alla VIRTUS di confrontarsi con le miglioriformazioni provinciali.La situazione attuale vede la nostra formazione affrontare per il sesto anno consecutivoil campionato CSI open maschile: dopo un’ottima partenza, (ben 4 vittorie


dall’oratorioed una sola sconfitta contro il forte Solferino), i ragazzi di mister Girelli hanno avutouna certa flessione nei risultati, cosa non di certo preoccupante, vista la buonaposizione di classifica (sesti a pari merito col Volley Gazoldo).Tutti insieme incrociamo le dita e vi invitiamo numerosi a seguire le partite casalinghedella VIRTUS, la domenica pomeriggio alle ore 17.00.La SquadraDirigenti: Camisani Daniela, Girelli Chiara, Manna M.Grazia, Bosio Giulia, GirelliMattia, Barbieri Cesare, Penocchio Stefania, Girelli Sergio (responsabile tecnico).Atleti: Arcari Simone, Ennajjari Nabil, Scarpella Federico, Penocchio Alessandro,Penocchio Yuri, Leni Nicola, Laffranchi Enrico, Ferrazzi Mirco, Scaglia Luca, FerrariMichele, Bonetti Paolo, Zentili Francesco, Ejjaki Jounes, Cervati Gianluca.Natale InsiemeSabato 20 dicembre, ritrovo per tutti gli sportivi dell’oratorio in Basilica per la SantaMessa preparata dagli stessi atleti. Poi tutti nel salone dell’Oratorio Maschileper una serata di festa all’insegna dello sport, della quale si sono resi protagonistiatleti, dirigenti e accompagnatori di tutte le squadre che svolgono la propria attivitàagonistica in Oratorio. Presenti quindi calciatori dell’Acli Verolanuova e del GSOVerolanuova calcio a 5, allenate rispettivamente da Bruno Bodini e Raimondo Oliva,i pallavolisti della Virtus S. Lorenzo, guidati da Sergio Girelli e infine la squadradei pulcini di calcio (2000/2001) responsabile Barbieri Adriano. La serata ha avutolo scopo (oltre che di scambiarsi gli auguri natalizi, del rinfresco) di ricordare atutti coloro che fanno sport in Oratorio che l’obiettivo della nostra attività deve siessere quello di ottenere risultati sportivi, ma soprattutto di difenderne fieri i valoridei quali ognuno dei nostri atleti deve essere arcigno scudiero. Don Giovanni haringraziato tutti i presenti, invitandoli a riflettere sull’importanza di coltivare passioni“pulite” da vivere intensamente ogni giorno e di cogliere qualcosa di positivonei compagni e negli avversari che si affronteranno durante il cammino. Gli atletidi tutte le squadre hanno dimostrato di avere delle qualità che serviranno loro peravere soddisfazioni che meritano nel grande campionato della vita.Un Dirigente35<strong>L’Angelo</strong> di Verola


arte & cultura36<strong>L’Angelo</strong> di VerolaLa poesiadi RosettaScrissi questa poesia quando seppi, attraverso i giornali e la TV, che l’infermierad’un ospedale era stata arrestata con l’accusa d’aver ”staccato la spina” acentinaia di persone malate o invalide, causandone volontariamente la morte,all’insaputa dei diretti interessati e dei parenti stessi.A febbraio si celebra la festa per La Vita, valore primario da promuovere in pienezzaassoluta. Da coloro che soffrono si può imparare molto: basta saper condividereil dolore amando senza riserve. E basta accettare la vita come dono, finoall’ultimo istante concesso da Dio. (Dal nuovo libro in uscita: R. Mor, Il mondo trale mani, Venilia, 2009).Eutanasia occultaChe tu sia medico o assistente,che sia credente o no,non puoi concederti di consumareun delitto in segreto;non puoi tradire il diritto alla vitadi chi non ha difesee nemmeno arrogarti quei poteriche non spettano a te. Tu non sei Dio.Tradisci la tua stessa identità,la vocazione, la funzione, l’eticasventolando vessilli di pietàin nome d’un arbitrio che è violenza.Lo so, tracci una netta distinzionetra vita decorosa e inconveniente,come se l’esistenzadi chi dal male è reso vulnerabilenon avesse la stessa dignità.Ma tu chi sei, allora, un giustiziere,per decidere il tempo del morire?


arte & culturalo spazio di massimo37<strong>L’Angelo</strong> di Verola“...non puoi tradire il diritto alla vitadi chi non ha difese...”(R. Mor)


le nostre rubriche38<strong>L’Angelo</strong> di Verolaverola missionariaDalla parte dei bambini1989-2009 a venti anni dall’approvazionedella convenzione O.N.U. sui Diritti per L’infanziaNel mondo ci sono circa 200 milionidi bambini e minori sfruttati, dietà compresa tra 15 e i 17 anni.Presentiamo in sintesi una mappa permeglio orientarci e capire: in Asia e nelPacifico: 122 milioni; Africa Sub Sahariana:50 milioni; Africa del nord e MedioOriente: 13 milioni; America Latina e Caraibi:8 milioni e nei paesi industrializzati,al nord del mondo, 3 milioni.Che lavoro svolgono i bambini?a) agricoltura: decine di milioni di bambinie bambine sotto i 15 anni lavoranonei campi e nelle piantagioni; utilizzanoattrezzi, raccolgono le messi,accudiscono al bestiame e moltissimisono sfruttati, al pari degli schiavi, nellegrandi piantagioni.b) trasporto di acqua: procurarsi l’acquaper bere e per uso domestico, al serviziodi chi dall’acqua trae un guadagno,è un’attività che spesso competeai bambini e alle bambine. Le fonti diapprovvigionamento spesso si trovanolontane dal villaggio, perciò questigiovani sono costretti a percorrere


le nostre rubricheogni giorno lunghi tragitti sotto il pesodi due recipienti appesi a un bastoneche grava sulle loro spalle.c) piccoli schiavi: circa 6 milioni di bambinie bambine sono sfruttati in condizionidi schiavitù e un terzo è coinvoltoin attività legate alla pornografia, allaprostituzione minorile. Più di 250.000sono i bambini soldato, con tutto ciòche ne consegue.d) bambini di strada: la strada è il luogodi lavoro di milioni di bambini ebambine. Sono venditori di ogni sortadi merce, sono lavavetri agli incroci,posteggiatori abusivi improvvisati,raccoglitori di rifiuti nelle discarichee nei retrobottega di supermercati,alberghi, ristoranti. Alcuni lavorano instrada tutto il giorno e a sera, tornanoa casa.Nelle loro baracche, altri, gli orfani, gli allontanatidalle madri, perché intendonodifendere così la “privacy”, non hanno piùcontatti di nessun genere con la famiglia.Questi si riconoscono rispetto a quelliche hanno ancora contatti perché indossanopiù di un capo di abbigliamento;praticamente si tengono addosso tutto il“guardaroba” e, a secondo che faccia caldodi giorno e freddo di notte, si mettonoe si tolgono i loro vestiti. Inutile dire chequesti disperati e indifesi sono spessooggetto di violenza fisica sia da parte dellapolizia che li vuol togliere dalla strada,sia di abusi da parte di adulti scellerati.Non dimentichiamo che milioni di bambinie bambine trovano lavoro nell’industriadei tappeti, dei palloni da calcio, inminiere, cave, vetrerie, fornaci, concerie.Una minoranza viene ricercata per lavorarein case private come domestici edomestiche, nei bar e nei ristoranti comelavapiatti e lavapavimenti. Apparentementequesti dovrebbero appartenere aun categoria “eletta” ma non sempre ècosì.Lo sfruttamento del lavoro minorile è ormaiun problema globale e troppo complessoper essere regolamentato.La convenzione sui diritti dell’infanzia edell’adolescenza, approvata dall’assembleagenerale dell’O.N.U. nel novembre1989, pone in evidenza la promozione deidiritti umani universali dei minori con illibero accesso anzitutto all’educazione,obbligatoria e gratuita, permettendo aiminori di vivere un presente dignitoso,degno di essere vissuto e di costruirsi unfuturo migliore in cui ottenere un lavoroqualificato ed equamente retribuito. Neipaesi poveri, però, questi sani principisembrano non avere quell’importanzache il legislatore ha posto nelle premessee nel contenuto della convenzione, anzi,le stesse famiglie, troppo povere, sottovalutanoil valore dell’educazione, ed avvianoi figli al lavoro in mano agli sfruttatorial fine di incrementare l’economia familiare.I figli immessi precocemente nel mercatodel lavoro costano meno alle impreseche possono così avere un aumento deiprofitti. I minori hanno meno o nessunostrumento per proteggersi dalle violazionidei propri diritti, compreso quellodi uno sviluppo fisico, perché sottopostia troppi sforzi, e quello psichico, perchéprivati della libertà e del contatto socialee familiare.Inoltre lo sfruttamento del lavoro minorilecontribuisce non solo a aumentare e rafforzarela povertà delle singole famigliema anche della comunità stessa perché,l’occupazione dei minori comporta l’abbassamentodei salari, oltre che la disoccupazionedegli adulti, e limita la crescitaculturale e sociale.Lo scorso 12 giugno 2008, «GiornataMondiale contro lo sfruttamento minorile»,è stato fatto un appello dal C.E.S.V.I.al Governo Italiano perché faccia la suaparte per porre fine a questo sfruttamentominorile e far sì che i bambini d’Italiae di tutto il mondo possano andare ascuola invece di essere mandati a lavorareo mendicare. Si rende necessarioindividuare subito iniziative straordinariee concrete di interventi risolutivi da partedello Stato, ma anche di associazionie gruppi caritativi ben collegati e non incompetizione tra loro, onde evitare sprechidi risorse economiche ed umane.verola missionaria39<strong>L’Angelo</strong> di Verola


le nostre rubriche40<strong>L’Angelo</strong> di Verolavoi che ne pensate?di Luigi Andrea PinelliViviamo e vediamo:capiamo come siamo?(difficile, possibile, auspicabile)Sempre più ci capita di sentirepersone scontente lamentarsidicendo: “Potrebbe andare meglio”.Come si potrebbe non essered’accordo, sicuramente lo siamo dalpunto di vista umano, ma che farequando la giornata è molto appesantitada situazioni ed episodi che ciabbattono e continuiamo a ricercaree ad attendere il tanto agognato “meglio”che poi, l’esperienza insegna,non arriva?Di sicuro non possiamo scaricare ogniresponsabilità convincendoci cheper il momento la fortuna non gira equindi non possiamo farci gran ché.Forse una strada possibile da seguireè, appoggiandosi a risorse disponibili(persone, valori interiori o spirituali)intensificare gli sforzi, dando un’occhiatain giro apprezzando ciò che siha e provare a dire: “Potrebbe andarepeggio”. Così facendo si riesce a ribaltarela prospettiva e, senza fretta, a riaprireuno spiraglio di speranza. È purvero che un simile atteggiamento presupponeun allenamento e una preparazioneche non si limita a considerarei piccoli episodi problematici chedi giorno in giorno ci angustiano. Taliepisodi sono spesso, se li collezioniamoun grave peso e prima o poi arriva“la goccia che fa traboccare il vaso” e cicolpisce più pesantemente. Lasciamoad ogni giorno la sua preoccupazionee cerchiamo di trovare la strada che ciporta verso la pianura, invece di continuarea salire.Altro atteggiamento pericoloso è l’approfondirele situazioni problematichee pesanti e lo scavare nel passato: sirischia che a forza di scavare ci si trovitroppo in profondità per poter uscire,e più siamo invischiati con “i veri motivi”(o forse i presunti tali) dei nostriproblemi, più essi ci attanagliano ecosì rischiamo che un episodio, unpiccolo paragrafo del “nostro romanzo”aumenti tanto fino a diventare un“capitolo” oppure, nei casi più gravi sisostituisca al “romanzo stesso”.Vorremmo stare meglio, vorremmoavere di più... e difficilmente riusciamoa capire quanto veramente abbiamoe non è solo il vedere il “bicchieremezzo pieno” che ci può aiutare, maancora una volta la vera comprensionedi noi stessi con pregi e difetti,potenzialità insondate, ci può dare lostimolo giusto e la forza di reagire escrivere pagine nuove piene di coloree spensieratezza o con sfumaturemeno grigie di quelle che di solito siamoabituati a vedere.Nell’attesa che il tempo cambi e ritorniun po’ di sereno e temperature piùmiti, in attesa del Carnevale e... dellaQuaresima: voi di tutto questo che nepensate?


varie-cronacaUn grazie a quella Basilica...Se può essere ampiamente condivisoquello che dice il Saggio,cioè che: “La vita è un paradisodi bugie...”, è altresì vero che questoingannevole paradiso terreno lo si puòcercare se vuoi, e, soprattutto, lo puoi inparte trovare anche girando tra i giornidella nostra esistenza. Ciò, però, si avveraad una sola condizione: inseguendola vocazione nostra più vera!Da molti anni frequento Verolanuova. Èbella questa borgata. Mi piace.Dell’antico paese di Verola-Alghise apprezzosoprattutto la discrezione dellesue strade e l’armonia architettonica,quella, beninteso, del centro storico...Conserva, la “Verola”, monumentigrandiosi e se osservi il borgo con occhioattento si sente che qui il “passato”s’è annidato tra le crepe dei muri.Ed è proprio a Verola che devo il miopiccolo-grande paradiso quotidianoche assaporo quando (succede ognigiorno, da tanti anni) varco la sogliadella Basilica.Se la nuova giornata ha il sole dell’afosaestate Lei, la grande chiesa, mi regalafrescura; se la mattina è gelida etira vento ecco che ti avvolge un teporebuono, che ti convince a stare là, sedutoa pensare, a guardare, a pregare.Quante volte mi sono chiesto: Cos’è,innanzitutto, la Basilica Minore di Verolanuova?Mai però sono riuscito a dareun’esaustiva risposta. È una sublimechiesa o un museo? È una fetta di paradisoin terra, come suggerisce la Storiadell’Arte in alcuni suoi frangenti, o è ilcentro vero, il cuore grande di questopaese?Per certo so che varcare, ogni mattina,quella soglia è da gioia, è, per me, iniziarebene, è vedere ciò che i miei occhivorrebbero vedere per tutto il restodella giornata, è sentire ciò che le mieorecchie vorrebbero continuare ad udire,è provare la “Sensazione Alta”...La Basilica (foto di Tiziano Cervati).C’è una mistura fatta di tali e tante“cose” sotto i vòlti di S. Lorenzo; esisteun’alchimia talmente potente dentro aquesta chiesa che penso con “pena” atutti quelli che vi entrano dentro senzasentire il mio stesso sentore! Peccato-mi dico- e che fortuna hanno questiverolesi...Ecco qual è il potere della Basilica diVerolanuova: saper suggerire esaltazione,regalare sublimazioni, riuscirea caricare lo spirito del grande “peso”dell’Arte.Se entri l’anima si riempie di penombresognate, di angoli sacri, di voci sussurrate,di desideri intimi: mai rivelati.È bella Verolanuova dentro al suo anticoimpianto dove, al centro del suo centro,regna (ancora per fortuna!) Lei: la grandeChiesa Grande che, riconoscente,ringrazio con immensa tenerezza.Gian Mario Andrico41<strong>L’Angelo</strong> di Verola


varie-cronaca42<strong>L’Angelo</strong> di VerolaL’Epifania a RomaIn occasione dell’anno Paolino, ancheda Verolanuova, per rispondereal richiamo del Papa, il mattino del 3gennaio sono partiti una cinquantina dipellegrini, alla volta di Roma.Dopo un viaggio allegro, il pomeriggiodella prima giornata è stato dedicatoproprio alla visita della Basilica di S.Paolo fuori le mura, dove sono custoditele reliquie del santo e le catene chefurono usate durante la sua priogionia.In questa occasione abbiamo fatto laconoscenza della guida Luisa, che ci haaccompagnato con molta competenzae simpatia per tutte le giornate di visitaalla città.La tappa successiva è stata il quartieredell’EUR, nei pressi della basilica delletre fontane, dove si ritiene sia mortol’Apostolo Paolo.Il giorno seguente si è aperto con un risveglioparticolare allietato da un cantonatalizio spagnolo che ha divertito tuttoil gruppo e ci ha fatto iniziare bene lagiornata. Abbiamo poi visitato la cittàammirando tutte le meraviglie artistichee architettoniche dell’Urbe.Avvicinandosi la fine del viaggio, si cominciaad entrare nel cuore delle bellezzeda visitare, iniziando dai Musei Vaticani,dove abbiamo potuto ammirare intutto il suo fascino la Cappella Sistina enumerose altre opere, e arrivando infinealla Basilica di San Pietro, con i suoi tesorie con le tombe dei Papi. Siamo poipassati alle due Basiliche di San Giovanniin Laterano, cattedrale di Roma, edi Santa Maria Maggiore.Ma indubbiamente il momento piùemozionante e che non potremo maicancellare dalla nostra memoria è statoil giorno dell’Epifania, in cui abbiamoassistito alla benedizione papale e siamostati ricordati come “i pellegrini dellaParrocchia di S. Lorenzo di Verolanuova”dalla voce del Pontefice in persona. Lagrande gioia e l’emozione sono statimanifestati con uno sventolio di fazzolettibianchi e con qualche lacrima sulviso dei più sensibili.Per questa eperienza meravigliosa e indimenticabile,il nostro grazie alla Parrocchiae a don Luigi, per la sua presenzatra noi e per il suo aiuto, da grandeconoscitore della città, durante le visite.Un grazie anche ai due splendidi autistiLuca e Mario che ci hanno accompagnatodurante i nostri tour, ancheby-night, per la città eterna. Un grazieinfine a tutti i partecipanti per il clima diallegria e di serenità che abbiamo potutotutti quanti respirare in quei quattrosplendidi giorni.M.A.


varie-cronacaDal CircoloAcliIl Circolo ACLI di Verolanuova ha recentementeprovveduto al rinnovodelle proprie cariche interne. Dallavotazione, svoltasi domenica 14 Dicembre,sono stati eletti: Luigi Bodini,Sergio Amighetti, Mario Azzini, GiuseppeBarbieri, Giuliano Baronio, AntonioBotta, Giambattista Girelli, Daria Mazzolenie Battista Tedoldi.Nella prima riunione del nuovo Consiglio,tenutasi il 22 dicembre scorso, GiulianoBaronio è stato eletto Presidente.Dopo aver ringraziato Luigi Bodini perl’impegno e la passione dedicati in questianni alla vita dell’Associazione comePresidente uscente, i Consiglieri hannoa lungo discusso su quelle che sonole finalità delle Acli e sul senso dellapresenza dell’associazione, oggi, nellanostra comunità. Ricordando come, dasempre, l’attenzione nei confronti degliumili, la capacità di fare formazione cristiana,l’aiuto concreto, dato attraversol’attività del patronato, per una correttarivendicazione dei diritti sociali di tuttala cittadinanza, siano stati il segnopiù evidente della presenza e dell’attivitàdel Circolo all’interno della nostracomunità, si è ritenuto indispensabilecontinuare con rinnovato slancio l’operaa favore dei lavoratori.Verrà pertanto redatto un programmadi attività che avrà lo scopo di capirei bisogni vecchi e nuovi dei cittadini,adeguare l’impegno per la promozionedi una maggiore giustizia sociale everificare l’attualità dell’insegnamentosociale della Chiesa alla luce dei profondicambiamenti in atto in Italia e nelmondo.Con l’aiuto di Don Graziano, assistentespirituale del Circolo, si proverà a continuarenell’opera di attenzione verso coloroche più necessitano di aiuto e solidarietà,sviluppando la vocazione delcristiano ad essere di esempio all’internodella comunità civile.Il Consiglio conta sull’indispensabilesostegno di tutti e ricorda che è giàaperto il tesseramento per l’anno 2009.Giuliano Baronio43<strong>L’Angelo</strong> di VerolaUno dei curiosi presepi allestiti nel circolo ACLI.


varie-cronaca44<strong>L’Angelo</strong> di VerolaIl Coro Parrocchiale“San Lorenzo” in DuomoLo scorso 17 gennaio il Coro Parrocchiale“San Lorenzo” della Basilicadi Verolanuova, si è spostato in queldi Brescia, in quanto richiesto ad animarecon il canto la solenne celebrazione diSan Sebastiano, celebrata dal VescovoS.E. Mons. Francesco Beschi.Tale festa è stata in verità anticipata ditre giorni, in quanto il giorno proprio delSanto cadeva nel giorno feriale del 20gennaio. In questa occasione, è ormaitradizionale la celebrazione della SantaMessa Solenne con la partecipazionedei componenti dell’Arma della PoliziaLocale dei Comuni della Provincia diBrescia, oltre alla presenza di numerosiSindaci e alle delegazione di altri istitutidi vigilanza: Carabinieri, Finanza, Prefettura,...La celebrazione si è tenuta nel meravigliosocomplesso del Duomo Vecchioe il Coro è stato posizionato al centrodel piano rialzato del presbiterio, dietrol’altare della celebrazione e la sede vescovile.L’invito, giunto al Coro solo una settima-


varie-cronacana prima, è stata una gradita ed inaspettatasorpresa che ha onorato tutti e hadato la possibilità di proporre alcuni branidella musica sacra propria, nonchéinedita, del Coro della nostra Basilica,oltre al canto della Messa Solenne “DeAngelis”.La proposta dei canti è stata inoltre favoritadalla splendida acustica di queltempio e soprattutto dall’accompagnamentodel meraviglioso organo Antegnati-Serassi.Quale gioia sentire le vocicorali sostenute da un organo a canne“vero”! Che sia di buon auspicio perchéanche nella nostra Basilica si possa prestotornare a sentire la splendida vocedel grande organo a canne, che di certonulla ha da invidiare a quello del Duomocittadino.F.A.45<strong>L’Angelo</strong> di VerolaUna poesiaVorrei pubblicare questa poesia, che una signora mi ha gentilmente dato essendorimasta molto colpita vedendomi camminane per il paese sempre afianco di mia moglie. Vorrei dedicarla a tutti i coniugi che, nella buona e cattivasorte, hanno potuto invecchiare insieme e a tutti coloro che indipendentementedalla loro volontà, vivono nel ricordo di chi li ha preceduti nei pascoli eterni.Non aggiungo niente di mio. Non sò chi sia l’autore.DonnaÈ stato facile amare la tua bellezza,naturale ammirare la tua giovinezza.Poi la stagione della maturità,la pienezza della maternità...Ingiuriano il tempo e la venturail volto, la pelle, la tua figura.Ti osservo invecchiare piano, pianocosì, come me, tenendoci per manoin lungo cammino dolore e gioia,mai solitudine, mai noia.Sulle tue rughe non v’è tristezza,agli occhi rimane l’antica bellezza.E di più ora che il bianco dei capellici ha gravato d’anni e di fardelli,sento quanto hai dato e quanto dai:Donna, ti stringo più che mai!tempi lontani


varie-cronaca46<strong>L’Angelo</strong> di Verolauniversità aperta verolanuovaXX Anno Accademico 2008-09Calendario delle attività dal 3 al 27 febbraio 2009Martedì 3 febbraio - ore 15.15PERSONAGGI - Albertano da Brescia(sec. XIII): alle origini del capitalismoe della concezione moderna delladonna.Albertano da Brescia e l’oggi: dall’attacoalle Torri alla visione retrograda delladonna ed alla negazione della legittimaricerca del benessere materiale, propriedi un certo estremismo religioso.Relatore: Prof. Francesco SpinelliVenerdì 6 febbraio - ore 15.15PERSONAGGI - Gabriele D’Annunzio(1863-1938): poeta e scrittore di estremaraffinatezza formale, concepì lavita come attuazione di forza e di bellezza.Nel 70° anniversario della sua morte(e nel 150° anniversario della nascitadell’attrice Eleonora Duse), ricordiamoquesto personaggio che con il suomodo di vivere ebbe larga influenza sullevicende e sul costume del tempo.Relatore: Prof. Antonio Del VecchioMartedì 10 febbraio - ore 15.15RITI E COSTUMI - Incantesimi anglosassoni:mito, magia, religionenell’Inghilterra Medievale.Approfondiamo la conoscenza dellecredenze magico-religiose di quelle popolazioni,che si rivelano così vicine anoi, alla nostra quotidianità, alle nostreradici più profonde.Relatore: Dott.ssa Simona FerrariVenerdì 13 febbraio - ore 15.15STORIA - Anno 476 d.C.: Cadutadell’impero romano d’occidente. Fineo continuità del “mondo romano”?.Molte sono le cause che portarono alcrollo dell’Impero Romano d’Occidente:clima di anarchia militare, debolezzapolitica, crisi economica e sociale. Analisidelle cause e delle conseguenze.Relatore: Prof. Angelo BaronioMartedì 17 febbraio - ore 15.15PSICOLOGIA - La separazione, il divorzioe l’affido: la psicologia in tribunalenell’interesse dei figli.Cosa afferma la recente legge n° 54dell’8 febb. 2006 sull’Affido Condiviso?Il ruolo dei genitori, dei parenti e deinonni.Relatore: Dott. Ettore De AngeliVenerdì 20 febbraio - ore 15.15SALUTE SÍ, SALUTE NO - La medicinaomeopatica.Il sistema clinico-farmaceutico che utilizzasostanze derivate da vegetali, mineralio animali per stimolare la rispostadi guarigione naturale.Relatore: Dott. Gian Alberto PagniMartedì 24 febbraio - ore 15.15POMERIGGIO CON DELITTO - Divertentespettacolo teatrale “Scarpe diem”(omicidio nell’antica Roma).Nell’ultimo giorno di Carnevale, quattroattori per nove straordinari personaggi,tra i quali ovviamente l’assassino, coinvolgerannotutti i presenti (suddivisi ingruppi) nel tentativo di scoprire il colpevoledell’omicidio.Gruppo teatrale: ANUBI SQAW di MarinellaPavanello e Michele CremoniniBianchiATTENZIONE: durata dello spettacolodalle 15.15 alle 17.45Venerdì27 febbraio - ore 15.15ARCHITETTURA - L’architettura romanaclassica.L’eredità greca e la funzione politica esociale dell’architettura nello sviluppourbanistico dell’antica Roma.Esempi dei più importanti monumentirealizzati nel periodo imperiale.Relatore: Prof. Livio Bosio


varie-cronacaLa Corale “San Lorenzo” e il Coro “Virola Alghise” organizzano:Gita nell’Alto Lazio3 giorni dall’1 al 3 maggio 2009Venerdì 1 maggio: Verolanuova - ViterboSabato 2 maggio: Bagnaia-Bomarzo - CaprarolaDomenica 3 maggio: Lago di Bolsena - VerolanuovaLa quota individuale di partecipazione è di € 260,00 (con 50 persone); € 280,00 (con40 persone); € 320,00 (con 30 persone); Supplemento camera singola € 40,00La quota comprende: viaggio A/R in pullman G.T. - Sistemazione in ottimo hotel 4stelle - Trattamento di pensione completa con pranzi in ristorante ove previsti - Bevandeai pasti: 1/4 di vino e 1/2 di acqua minerale - Guide come da programma - Assicurazionemedico-bagaglio e organizzazione tecnica dell’Aliantour.La quota non comprende: Ingressi, mance e quanto non espressamente menzionatoalla voce “comprende”.Le iscrizioni si ricevono presso il Signor Carlo Venturini tel. 030932874 o presso “GabriCalzature” tel. 030931129 versando un acconto di € 100,00 al momento dell’iscrizionee comunque non oltre il 28 febbraio 2009 e il saldo entro il 18 aprile 2009.La Parrocchia di Verolanuova organizza:Tour della Sicilia9 giorni dal 25 agosto al 2 settembre 2009Martedì, 25 agosto: Verolanuova-NapoliMercoledì, 26 agosto: Palermo-Cefalù-Tindari-MessinaGiovedì, 27 agosto: Isole Eolie (Lipari-Vulcano)Venerdì, 28 agosto: Taormina-Etna-CataniaSabato, 29 agosto: Catania-Siracusa-CataniaDomenica, 30 agosto: Catania-Agrigento-Selinunte-MarsalaLunedì, 31 agosto: Marsala (le Saline)-Erice-PalermoMartedì, 1 settembre: Palermo-Monreale-Porto di PalermoMercoledì, 2 settembre: Napoli-VerolanuovaLa quota individuale di partecipazione è di € 1.200,00Supplemento camera singola € 190,00La quota comprende: Viaggio A/R in puilman G.T.; Passaggio in nave Napoli-Palermo-Napoli;Battello per le Isole Eolie; Sistemazione in ottimi hotel; Trattamentodi pensione completa; Pranzi in ristorante come da programma; Bevande ai pasti:1/4 di vino e 1/2 di acqua minerale; Accompagnatore-guida e guide locali; Escursionicome da programma; Assicurazione Europe Assistance; Organizzazione tecnicadell’Aliantour.La quota non comprende: Ingressi ed extra personali; Tutto quanto non espressamenteindicato alla voce “comprende”.Le iscrizioni si ricevono presso “Gabri Calzature” tel. 030.931129 versando un accontodi € 300,00 entro il 31 maggio 2009 e il saldo 15 giorni prima della partenza.47<strong>L’Angelo</strong> di Verola


varie-cronaca48<strong>L’Angelo</strong> di Verolabar zollettea cura di Bruno CocchettiUn giorno, san Pietro va da Gesù e glidice: «Sen ti, Gesù, da quasi duemilaanni sto alla porta del Paradiso e nonmi sono mai preso un giorno di riposo.Ma adesso proprio non ce la facciopiù».Gesù gli risponde: «Hai ragione, Pietro,ma se te ne vai tu, devo mettermiio alla porta. Non possiamo lasciare ilParadiso incustodito. Comunque, vaipure, starò io qui. Quanti giorni saraiassente?». «Be’, alme no una settimana».San Pietro parte e Gesù va alla portadel Paradi so. II giorno dopo, Gesùvede arrivare un vecchietto tutto curvo,con la barba bianca che gli arrivaalle gi nocchia, le braccia magre; il talesi presenta alla por ta e dice: «Io dovreientrare in Paradiso». Gesù ribat te: «Un momento, mica si entra così! Dimmiprima chi sei».II vecchietto risponde: «Non lo ricordo... Ricordo soltanto che ero un falegname,e che avevo un figlio che ne ha combinate di tutti i colori... Però era buono, sai?Pensa che dopo morto gli hanno scritto un libro e lo hanno tradotto in tutte lelingue...»Gesù lo guarda, e gli dice: «Papàaaa!..». E il vecchietto a lui: «Pinocchio!»II maresciallo chiama un carabiniere e gli dice:«Va’ là in fondo e accendi la luce»; il carabiniere esegue l’ordine e inizia a contare:« Uno, due, tre, quattro...». «Ma che cosa fai?», dice il maresciallo: «accendila luce!». «La sto accendendo», risponde il carabiniere. «Ma continui ad accenderee a spegne re?». «Ma scusi, signor maresciallo», ribatte il carabi niere, «quic’e scritto: 240 volt!»Due ubriachi in macchina. Uno dice all’altro: «Senti, guida tu, perché io nonvedo la strada». «Dai a me», ribatte I’altro, «perché ne vedo due!»Un signore anziano e molto robusto va dal medi co. Appena lo vede, il dottorenon lo lascia nep pure parlare e glidice: «Ho già capito di che cosa habisogno», e gli prescrive una cura: unetto di riso e una fettina di carne. «Miraccomando», dice il dottore, «osserviquesta cura scrupolosamente!»L’anziano se ne va, ma arrivato in fondoalle sca le, torna su e dice: «Mi scusidottore, ho dimenticato di domandarlese devo prendere questa roba primao dopo i pasti!»


varie-cronacaTurni domenicali di guardia farmaceuticadell’Azienda S.L. 19Le farmacie di turno, aperte la notte e nei festivi, si alternano ogni due giorni.Pubblichiamo il Numero Verde da chiamare per sapere con certezza le farmacieaperte.Ricordiamo che il numero è gratuitoe si può chiamare, 24 ore su 24. 800.231061Numeri utili di telefono:Servizio Sanitario 118(soltanto nei casi di emergenza)Ambulatori medici 0309362609via GrimaniGruppo Verolese Volontari Soccorso 0309361662via Gramsci, 4Alcolisti in trattamento 0309306813 - 0309361869Problemi con le droghe? 3382346954Gam-Anon (Familiari dei giocatori) 3406891091Giocatori Anonimi 3889257719Vigili del Fuoco 030931027 - 115Carabinieri - Pronto intervento 112Guardia Farmaceutica (Numero verde) 800.23.10.61Guardia Medica dalle 20.00 alle 8.00 03093209449<strong>L’Angelo</strong> di VerolaN.B.: Il servizio sanitario prefestivo, festivo e notturno si svolge dal sabato mattinaalle ore 8.00 fino al lunedì alle ore 8.00 e tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00.Per le prenotazioni di trasporto con autoambulanza del Gruppo Volontari del Soccorsotelefonare: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00;inoltre dalle ore 8.00 del sabato alle 7.00 del lunedì.Per i collaboratori de “<strong>L’Angelo</strong> di Verola”Invitiamo i collaboratori a far pervenire i loro articoli entro e non oltre le ore 12.00 divenerdì 13 febbraio. Quelli pervenuti oltre tale data non saranno pubblicati.IMPORTANTE: Per facilitare la pubblicazione degli articoli: gli scritti siano preferibilmentedattiloscritti, meglio se al computer, in carattere Times New Roman corpo12. Se scritti a mano: in stampatello per ragioni tecniche. Chi usa il computer èbuona cosa che faccia pervenire lo scritto anche salvato su un dischetto oppure viae-mail. Gli articoli vanno fatti pervenire: direttamente ai sacerdoti oppure via e-mailal seguente indirizzo: angelo@verolanuova.comLa redazione non è tenuta a dare giustificazioni per la non avvenuta pubblicazionedegli articoli pervenuti né risponde delle fotografie non ritirate dagliinteressati entro quindici giorni dalla pubblicazione sul bollettino.La Redazione


varie-cronaca50<strong>L’Angelo</strong> di Verolain memoria...Ciao Luca...Luca RivaroliI puntini di sospensione sono la punteggiaturaideale per parlare di te. Sospensioneproprio come quella chehai lasciato andandotene così, deltutto inaspettatamente, lasciando insospeso la tua vita, il tuo lavoro, la tuacasa ma soprattutto i tuoi affetti...Il vuoto che hai lasciato è difficile dacomprendere se non lo si vive in primapersona. Proprio per questo faccio faticaa trovare le giuste parole per esprimerele sensazioni di questo momentoe nello stesso tempo a soddisfare ildesiderio di essere vicino a chi ha subitola tua perdita in particolar modo aituoi genitori, carissimi amici della miafamiglia.Le loro invocazioni assomigliano moltoa quello che si legge nel libro deiSalmi: “Fino a quando, Signore, continueraia dimenticarmi? Fino a quandomi nasconderai il Tuo volto? Fino aquando nell’anima mia proverò affanni,tristezza nel cuore..?”Carissimi Anita e Luciano la vostrasofferenza è immensa e se la porta delvostro cuore dovesse restare chiusa,chiedete al Signore di abbatterla edentrare, poiché Lui vede il vostro affanno,il vostro dolore incommensurabile:tutto guarda e prende nelle sue mani.Luca ha già avuto il privilegio di staretra le Sue braccia e per questo è nellaluce; voi che invece siete nelle tenebre,affidatevi al Signore, solo Lui vipuò aiutare.Con affettoRaffaellaanagrafeparrocchialeBattesimi1 Bellofatto Giuseppe da Antonio e Zullo Monica2 Bellofatto Michela da Antonio e Zullo Monica3 Pini Francesco da Walter e Gennari BarbaraDefunti1 Colla Anselmo di anni 952 Lavo Elide ved. Buzzi di anni 893 Venturini Rosa ved. Sora4 Brocchieri Abele di anni 725 Venturini Innocenza di anni 896 Baronio Angela ved. Zavaglio di anni 94


varie-cronacaOfferte pro restauritele e affreschi della BasilicaGiornata celebrata nel mese di gennaio 1.513,54Dalla Casa Albergo 151,71Dalla chiesa di San Rocco 149,08Tele e affreschi 65,51N.N. - Somma di tutti i contributi anonimi 705,00In memoria di mio marito 50,00In ricordo di Giovanni Pavoni 70,00Comitiva Pellegrinaggio a Roma 200,00N.N. 50,00In memoria dei miei defunti 100,00N.N. 200,00N.N. 100,00Nel 10° anniversario della morte di Don Angelo Quaranta 100,00Mensilità 30,00N.N. 200,00In ricordo del marito 100,00TOTALE EURO 3.784,84offerte51<strong>L’Angelo</strong> di Verola“Amici della Basilica” adesioni alla“Confraternita del Restauro”N.N. 300,00Eredità Fontana Valeria 5.164,57In ricordo della mamma 250,00In ricordo della mamma 300,00N.N. 2.500,00In ricordo di Mirella 750,00TOTALE EURO 9.264,57Radio BasilicaN.N. 100,00P.S. 50,00Dalla famiglia Lò in memoria di Mirella 750,00TOTALE EURO 900,00Casa TaborComunità Breda Libera - Da casoncelli 500Bancarella natalizia 422,5Vendita rose cerate 360TOTALE EURO 1.282,50


Anno PaolinoDalla lettera di San Paolo Apostolo ai Colossesi (3, 12-13)Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimentidi misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza;sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente,se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri.Servizio Informatico ParrocchialeSiti InternetSITO DELLA PARROCCHIAwww.verolanuova.comORATORIOwww.verolanuova.com/parrocchia/oratorioANGELO DI VEROLAwww.verolanuova.com/AngeloARCHIVIO ANGELO DI VEROLAhttp://digilander.libero.it/angeloverolaCORO SAN LORENZOhttp://digilander.libero.it/corosanlorenzoIndirizzi di posta elettronicaPARROCCHIA SAN LORENZOparrocchia@verolanuova.comORATORIO “G. GAGGIA”oratorio@verolanuova.comRADIO BASILICArbv@verolanuova.comANGELO DI VEROLAangelo@verolanuova.comCALENDARIO MANIFESTAZIONIeventi@verolanuova.comCORO SAN LORENZOcorosanlorenzo@iol.it

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