giornata della pace8L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong>1 gennaio 2010: Giornata Mon<strong>di</strong>ale per la PaceIl Papa: «Serve un’alleanzatra l’uomo e il creato»“La salvaguar<strong>di</strong>a del creato e larealizzazione della pace sonorealtà tra loro intimamenteconnesse”. Lo afferma Benedetto XVInel suo messaggio per la celebrazionedella Giornata mon<strong>di</strong>ale della paceche ricorre il 1° gennaio 2010, intitolato“Se vuoi coltivare la pace, custo<strong>di</strong>sciil creato”. Il messaggio è statopresentato oggi (15 <strong>di</strong>cembre) in salastampa vaticana.Serve un’alleanza tra uomo e ambiente.“Se, infatti, a causa della crudeltàdell’uomo sull’uomo -scrive ilPapa- numerose sono le minacce cheincombono sulla pace e sull’autenticosviluppo umano integrale - guerre, conflittiinternazionali e regionali, atti terroristicie violazioni dei <strong>di</strong>ritti umani - nonmeno preoccupanti sono le minacceoriginate dalla noncuranza - se non ad<strong>di</strong>ritturadall’abuso - nei confronti dellaterra e dei beni naturali che Dio ha elargito.Per tale motivo è in<strong>di</strong>spensabileche l’umanità rinnovi e rafforzi “quell’alleanzatra essere umano e ambiente,che deve essere specchio dell’amorecreatore <strong>di</strong> Dio, dal quale proveniamoe verso il quale siamo in cammino”. IlPapa ricorda “i doveri derivanti dal rapportodell’uomo con l’ambiente naturale,considerato come un dono <strong>di</strong> Dio atutti, il cui uso comporta una comuneresponsabilità verso l’umanità intera,in special modo verso i poveri e le generazionifuture”.Rivedere il modello <strong>di</strong> sviluppoeconomico. Una “revisione profondae lungimirante del modello <strong>di</strong> sviluppo”per “correggerne le <strong>di</strong>sfunzioni ele <strong>di</strong>storsioni”. E l’adozione, invece, <strong>di</strong>un modello “fondato sulla centralitàdell’essere umano, sulla promozione econ<strong>di</strong>visione del bene comune, sulla responsabilità,sulla consapevolezza delnecessario cambiamento degli stili <strong>di</strong>vita e sulla prudenza”. “Come rimanerein<strong>di</strong>fferenti -si chiede il Papa- <strong>di</strong> frontealle problematiche che derivano da fe-
giornata della pacenomeni quali i cambiamenti climatici,la desertificazione, il degrado e la per<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> produttività <strong>di</strong> vaste aree agricole,l’inquinamento dei fiumi e delle faldeacquifere, la per<strong>di</strong>ta della bio<strong>di</strong>versità,l’aumento <strong>di</strong> eventi naturali estremi, il<strong>di</strong>sboscamento delle aree equatoriali etropicali? Come trascurare il crescentefenomeno dei cosiddetti ‘profughiambientali’…? Come non reagire <strong>di</strong>fronte ai conflitti già in atto e a quellipotenziali legati all’accesso alle risorsenaturali?”. “L’umanità -sottolinea- habisogno <strong>di</strong> un profondo rinnovamentoculturale”, <strong>di</strong> un modo <strong>di</strong> vivere “improntatoalla sobrietà e alla solidarietà,con nuove regole e forme <strong>di</strong> impegno,puntando con fiducia e coraggio sulleesperienze positive compiute e rigettandocon decisione quelle negative”.Purtroppo, osserva, si deve constatare“in <strong>di</strong>versi Paesi e regioni del pianeta”la “negligenza” o il “rifiuto, da parte <strong>di</strong>tanti, <strong>di</strong> esercitare un governo responsabilesull’ambiente”. In questo modo“l’attuale ritmo <strong>di</strong> sfruttamento metteseriamente in pericolo la <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> alcune risorse naturali non solo perla generazione presente, ma soprattuttoper quelle future”. “Il degrado ambientale-denuncia il Papa- è spessoil risultato della mancanza <strong>di</strong> progettipolitici lungimiranti o del perseguimento<strong>di</strong> miopi interessi economici, che sitrasformano, purtroppo, in una seriaminaccia per il creato”. “L’attività economica”,deve quin<strong>di</strong> rispettare “maggiormentel’ambiente”.Appello ai governi: Contrastare idanni all’ambiente. “Compete allacomunità internazionale e ai governinazionali dare i giusti segnali per contrastarein modo efficace quelle modalitàd’utilizzo dell’ambiente che risultinoad esso dannose”. È l’appello <strong>di</strong> BenedettoXVI. “Per proteggere l’ambiente,per tutelare le risorse e il clima -suggerisce-occorre, da una parte, agire nel rispetto<strong>di</strong> norme ben definite anche dalpunto <strong>di</strong> vista giuri<strong>di</strong>co ed economicoe, dall’altra, tenere conto della solidarietàdovuta a quanti abitano le regionipiù povere della terra e alle future generazioni”.È urgente “una leale solidarietàinter-generazionale”, “una rinnovatasolidarietà intra-generazionale, specialmentenei rapporti tra i Paesi in via <strong>di</strong>sviluppo e quelli altamente industrializzati”e “una solidarietà che si proiettinello spazio e nel tempo”. “È infatti importantericonoscere -sottolinea- fra lecause dell’attuale crisi ecologica, la responsabilitàstorica dei Paesi industrializzati”,anche se i Paesi meno sviluppatied emergenti “non sono tuttaviaesonerati dalla propria responsabilità”.Promuovere energie <strong>di</strong> minore impattoambientale. Il Papa rivolge ancheun invito alla comunità internazionalea “promuovere la ricerca e l’applicazione<strong>di</strong> energie <strong>di</strong> minore impattoambientale”, sfruttando ad esempio“la grande potenzialità dell’energia solare”e dando attenzione alla “questioneoramai planetaria dell’acqua ed alsistema idrogeologico globale”. Ed invitaad esplorare “appropriate strategie<strong>di</strong> sviluppo rurale incentrate sui piccolicoltivatori e sulle loro famiglie”, ad “approntareidonee politiche per la gestionedelle foreste, per lo smaltimento dei rifiuti,per la valorizzazione delle sinergieesistenti tra il contrasto ai cambiamenticlimatici e la lotta alla povertà”. Invocainoltre “politiche nazionali ambiziose”,uscendo “dalla logica del mero consumo”per “forme <strong>di</strong> produzione agricolae industriale rispettose dell’or<strong>di</strong>ne dellacreazione e sod<strong>di</strong>sfacenti per i bisogniprimari <strong>di</strong> tutti”. Benedetto XVI chiedealla comunità internazionale “un mondoprivo <strong>di</strong> armi nucleari” ed a ciascunouna revisione dei “comportamenti”degli “stili <strong>di</strong> vita e i modelli <strong>di</strong> consumo”:“Tutti siamo responsabili dellaprotezione e della cura del creato”.(Da: Avvenire: 15 <strong>di</strong>cembre 2009)9L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong>