le nostre rubriche40L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong>verola missionaria31 gennaio 2010: Giornata Mon<strong>di</strong>ale per i Malati <strong>di</strong> LebbraSalviamo la bellezza dell’uomodalla lebbraLa bellezza rappresenta il legametra l’uomo e la natura.La lebbra è una malattia carica <strong>di</strong>simbolismi, anche per questo priva lapersona della sua armonia esterioree induce chi osserva, a considerare ilmalato mutilato, privo della sua stessa<strong>di</strong>gnità umana.Oggi siamo tutti chiamati a dare risaltoa una bellezza che può manifestarsianche nelle nostre azioni concrete;come nella scelta <strong>di</strong> un impegno <strong>di</strong>solidarietà in grado <strong>di</strong> aiutare ogni in<strong>di</strong>viduoa <strong>di</strong>ventare una persona, collocandocinell’ambito <strong>di</strong> una umanitàpiù autentica.Una meta ambita <strong>di</strong> Raoul Follereau,l’amico dei lebbrosi, era quella <strong>di</strong> farcapire al mondo intero che i lebbrosisono uomini come gli altri e che ilmondo per essere un “mondo nuovo”,ha bisogno anche <strong>di</strong> queste personefinora, “scartate”, che sono i primisoggetti dei <strong>di</strong>ritti umani violati. Sonopure esse persone con parecchi talenti,persone che non devono essereclassificate: lebbrosi. Hanno anch’esseun nome, un cognome, hanno unafamiglia quin<strong>di</strong>, per una ragione <strong>di</strong> giustizia,gli si deve rispetto e comprensione,ma non devono essere “catalogate”in base ad una malattia. “Tutti gliesseri umani nascono liberi ed ugualiin <strong>di</strong>gnità e <strong>di</strong>ritti. Essi sono dotati <strong>di</strong>ragione e <strong>di</strong> coscienza e devono agiregli uni verso gli altri in spirito <strong>di</strong> fratellanza.Ecco ciò che è contenuto nella<strong>di</strong>chiarazione universale dei <strong>di</strong>rittiumani del 1948. Si afferma inoltre cheil riconoscimento della <strong>di</strong>gnità a tuttii membri della famiglia umana e deiloro <strong>di</strong>ritti uguali e inalienabili, costituisceil fondamento della libertà, dellagiustizia e della pace nel mondo.Dunque, più che la sovranità degli stati,oggi il valore fondamentale dell’or<strong>di</strong>namentouniversale è la <strong>di</strong>gnitàumana. È questo un grande monito aquegli stati, alle politiche, che sembranoavere memoria corta e che stannocalpestando ogni sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti.Altro che “civiltà dell’amore”, quellache ha sempre auspicato Follereau.Se consideriamo che in 46 paesi esistonoancora le pene corporali, comela fustigazione, che violano il corpo eumiliano l’anima e la mente.Questi paesi non sono degni nemmeno<strong>di</strong> uno sguardo, <strong>di</strong>ceva Raoul Follereau.Per quanto ci compete, possiamo<strong>di</strong>re con convinzione che il futuromigliore per gli ultimi <strong>di</strong>pende ancheda noi.P.S.: Sin da domenica 24 gennaio2010, saremo presenti sul sagrato dellanostra Basilica per l’offerta del “mieledella solidarietà” e la solita sottoscrizione.Tutto il ricavato sarà devolutoall’associazione ATEO <strong>di</strong> Bologna. Iltutto si concluderà domenica 31 dopola S. Messa delle ore 18.00.
le nostre rubricheEssere pronti, ma per cosa?Il nuovo anno, le feste alle spalle,il tempo freddo (per forza è inverno!)bisogna riprendere il cammino,che fatica, non è facile entrare inquesto or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> idee, ma necessario,dobbiamo fare dei sacrifici (spesso civiene detto).Personalmente penso che la vita sia,come <strong>di</strong>ceva Karl Popper (filosofo pedagogista),“risolvere problemi”, masecondo lui l’allenamento e lo spirito<strong>di</strong> iniziativa aiutano anche nelle situazionipiù gravi. Questa idea mi trovad’accordo, magari il morale non saràal massimo, ma bisogna attivare tuttele nostre risorse per rientrare nel circolodelle nostre attività, anche se alminimo, è necessario fare tutto il possibileper mantenere l’ingranaggio inmovimento.Ecco che se noi scen<strong>di</strong>amo sul sentiero(non per forza quello <strong>di</strong> guerra)si vedono aprirsi possibilità che altrimentinon avremmo incontrato. Nonintendo solo opportunità <strong>di</strong> lavoro oeconomiche, ma anche e soprattuttoopportunità comunicative che proprioperché sono semplici ci appaionosenza valore, solo perché le <strong>di</strong>amo perscontate sembrano banali, ma quantobene fanno quei saluti porti con ilsorriso, quelle strette <strong>di</strong> mano e pochema sincere parole <strong>di</strong> comprensioneed incoraggiamento. Rappresentanoun carburante che ci permette <strong>di</strong>fare molta strada, pur restando dovesiamo, nel nostro presente che haproblemi e soluzioni che si assiepanointorno a noi, ma se noi prestiamopiù attenzione ai problemi sarannoloro a riempire la scena, se invece ciimpegniamo ad attivare l’antennaper sintonizzarci sulle soluzioni... eccoleapparire sui nostri “schermi”...un grande augurio per il nuovo annoda poco iniziato, auguri per la salute,per il coraggio, per la determinazionee per la quoti<strong>di</strong>anità che a volte ci assalee, ah <strong>di</strong>menticavo: voi <strong>di</strong> tutto ciòche ne pensate?P.S.: de<strong>di</strong>co a tutti questa massimacome stimolo per ingranare nel nuovoanno...Lo scopo della vita è l’autosviluppo.Sviluppare pienamente la nostra in<strong>di</strong>vidualità,ecco la missione che ciascuno<strong>di</strong> noi deve compiere (O. Wilde), ma(aggiunge Luigi Andrea Pinelli) senza<strong>di</strong>menticare che ci sono anche gli altri...A tutti i suoi lettori“L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong>”augura un felice,felicissimo 2010voi che ne pensate?<strong>di</strong> Luigi Andrea Pinelli41L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong>