vita parrocchiale14L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong>La Corte <strong>di</strong> Strasburgo non <strong>di</strong>fende la libertà,offende la memoriaChi ha interesse a sfrattareCristo dalle nostre aule?a cura <strong>di</strong> don GiuseppeLa Corte europea dei <strong>di</strong>ritti dell’uomoha intimato lo “sfratto” alcrocifisso dalle aule scolastiche,perché costitui rebbe «una violazionedella liber tà dei genitori a educare i figlisecondo le loro convinzioni e dellalibertà <strong>di</strong> religione degli alunni». Per igiu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Strasburgo, «la pre senza delcrocifisso potrebbe esse re facilmenteinterpretata dagli studenti <strong>di</strong> tutte leetà come un simbolo religioso. Avvertirebbero<strong>di</strong> essere educati in un ambientescolastico che ha il marchio <strong>di</strong>una data religione».Sulla preparazione giuri<strong>di</strong>ca deimembri della Corte <strong>di</strong> Stra sburgo nonci permettiamo <strong>di</strong> eccepire. Sulla loroconoscenza del la storia, invece, abbiamoda ri<strong>di</strong>re. E molto. Le ra<strong>di</strong>ci cristianeso no così profonde che reciderlerende incomprensibile il patrimo nio<strong>di</strong> cultura, Storia, arte e valori del nostroPaese.Dopo il crocifisso, che altro vo gliamoschiodare dal panorama? Le croci deicampanili, per evitare che i citta<strong>di</strong>niavvertano <strong>di</strong> vivere in città e paesi chehanno «il mar chio <strong>di</strong> una data religione»?La Madonnina del Duomo, pernon “marchiare” il cielo sopra Milano?Faremo sparire dai testi <strong>di</strong> scuolale immagini con scene e simbolireligiosi (dalla Pietà <strong>di</strong> Michelan geloalle Madonne <strong>di</strong> Raffaello), per non“violare” i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> alun ni e genitori? Eperché continua re a “offendere” i noncredenti ostinandoci a datare gli annidel la nostra vita a partire dalla nasci ta<strong>di</strong> Cristo? Non sarebbe ora che il “sinedrio”<strong>di</strong> Strasburgo agisse anchesul calendario?La sentenza della Corte euro pea <strong>di</strong>Strasburgo non <strong>di</strong>fende la libertà, offendesolo la memoria. Che, condannataall’alzheimer civile, non ha piùpassato. Valori e simboli fanno partedel baga glio <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni, credentie non. Appartengono a una biografiacollettiva.Che l’ere<strong>di</strong>tà cristiana sia con-
vita parrocchialenaturata all’essere italiani l’ave vacapito bene un filosofo (non un teologo)come Benedetto Cro ce. Affermandoche «non possia mo non <strong>di</strong>rci cristiani»,scriveva: “Il cristianesimo è statola più grande rivoluzione che l’umani tàabbia mai compiuto. Nessu n’altra reggeal confronto. Rispet to a lei tutte sembranolimitate”. I simboli delle gran<strong>di</strong>trasforma zioni storiche non si sfrattano:vale per il tricolore dell’unità d’Italia,giustamente <strong>di</strong>feso dal vi lipen<strong>di</strong>osecessionista, come per il crocifissoche sta piantato nel cuore della civiltà.Il crocifisso è sì un simbolo reli gioso,cui i cristiani guardano co me alla stellapolare della loro fe de, ma è ancheparte integrante della nostra identità<strong>di</strong> popolo. Parla al cuore dei credenti,ma al larga le braccia sulle sofferenze<strong>di</strong> ogni uomo e donna; in<strong>di</strong>ca tra guar<strong>di</strong><strong>di</strong> giustizia, pace e solida rietà. Anchei giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Strasbur go dovrebbero saperlo.Ma dovremmo ricordarcelo tutti noi,cristiani a orologeria. Per esserecre<strong>di</strong>bili, nella <strong>di</strong>fesa del crocifisso,dovremmo rispet tarne con coerenzail messaggio. Nella sua interezza.Anche quan do è scomodo, controcorrente.Su quella croce, ancora oggi,so no inchiodati tanti “poveri Cri sti”, aimargini della società. Ab biamo toltoloro <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong>gnità, respingendoli osfrattandoli dalle nostre terre e case.Non c’è nulla <strong>di</strong> più ipocrita, tantomeno cristiano, che stru mentalizzarela croce per affer mare un’identità inopposizione ad altre, O bran<strong>di</strong>re il crocifissocome clava contro gli “infedeli”.La sentenza <strong>di</strong> Strasburgo con fermail peccato originale dell’Eu ropa:un’Unione senza anima, senza ra<strong>di</strong>ci.E senza i simboli più cari. Così ciimpoveriamo tutti. Così ci si allontanadalla volontà popolare.(Da: “Famiglia Cristiana” - n. 46/2009)Preghieradavanti alla CroceSignore Gesù, su questa nostra terra,terra irrorata dal sudore dell’uomo,terra bagnata dal sangue, terrapercorsa dall’amore e dall’o<strong>di</strong>o, è statapiantata la tua croce, strumento <strong>di</strong> violenzache ti ha reso immagine <strong>di</strong> dolore e <strong>di</strong>morte. Rifiutato dalle folle, abbandonatodagli amici, confuso con i criminali, spogliatodella tua <strong>di</strong>gnità, torturato nel corpoe nell’anima, tu sei sceso fino in fondonel baratro della sofferenza e dell’annullamentolà dove sembra che anche Dio sialontano. Eppure le tue braccia, inchiodatealla croce, restano aperte per accoglieretutti. Eppure la tua bocca proferisce soloparole <strong>di</strong> perdono e promesse <strong>di</strong> felicità.Signore Gesù, la tua storia continuanella litania quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>menti, <strong>di</strong>rifiuti, <strong>di</strong> infedeltà, <strong>di</strong> soprusi, <strong>di</strong> vendetteche percorrono questo mondo. Davantialla tua croce, nuovo ed uguale segno <strong>di</strong>questa storia che non vuol cambiare, noiavvertiamo più acutamente la trage<strong>di</strong>adei popoli poveri del mondo. In essi la tuapassione continua ancora. E non finisconogli oltraggi le <strong>di</strong>struzioni, i crimini quoti<strong>di</strong>ani,le sofferenze inferte ai più debolie agli infermi. Davanti a te e a tutti i crocifissidel mondo dopo l’ultimo colpo <strong>di</strong>lancia, dopo l’ultima azione bellica, dopol’ultima violenza gratuita sugli innocenti,noi ti imploriamo per tutti gli uomini especialmente per quelli che usano il poteredelle armi per offendere, per umiliare,per imporre il loro potere. Fa’ che i loroocchi si aprano sul male commesso sulleconseguenze devastanti delle guerre, suilutti e sulle rovine, sulla <strong>di</strong>sperazione deipopoli. Apri una breccia nel loro cuoreperché nei volti sfigurati degli oppressiriconoscano le sembianze del tuo Cristo,nel sangue delle vittime, il sangue checade dalla sua croce, perché lui è fratello<strong>di</strong> ogni creatura che soffre. Amen.15L’<strong>Angelo</strong> <strong>di</strong> <strong>Verola</strong>