Basso medioevo
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Basso medioevo 38l'accondiscendenza di alcuni imperatori che si fecero aiutare dai turchi proprio per risolvere le loro diatribedinastiche, ma presto Giovanni VI Cantacuzeno si rese conto della pericolosità dell'alleato, che stava circondando lacapitale come a strangolarla. Nei Balcani, con la morte di Stefano Dushan (1355), il fondatore dello Stato serboedificato sulle rovine dell'impero, i turchi approfittarono per conquistare Adrianopoli (1361), che divenne la capitaledel sultanato nel 1366, facendo chiaramente intuire le mire di espansione sui Balcani.La corte del sultano ottomano stava diventando un centro di cultura, con l'incoraggiamento di una letteratura epica inturco, che da allora divenne, con l'arabo e il persiano, la terza lingua letteraria dell'Islam. Una delle chiavi delsuccesso ottomano fu l'organizzazione militare, con la formazione di truppe basate non più sui turcomanni (chetendevano spesso a fomentare rivolte), ma su schiavi cristiani rapiti in giovane età, convertiti all'Islam e istruiti allaguerra in monasteri-caserme con ferrea disciplina e frugalità. La "Nuova Milizia" (in turco yeni ceri) venneconosciuta in Europa col nome di giannizzeri, la cui temibile fama di fanteria quasi invincibile, dipendeva in misuranon esigua dall'uso geniale e anticipatore dell'artiglieria.La debole risposta cristianaL'impero bizantino nel frattempo si eraridotto a poco più della sua capitale e l'areacircostante, con i pirati turchi chescorrazzavano per l'Egeo danneggiando itraffici di genovesi e veneziani. Inoltrel'avanzata nei Balcani, con i turchi a pocadistanza ormai dal Danubio, iniziò a farpreoccupare seriamente gli europei, anche senon si riusciva a prendere iniziativeconcrete. Una conferenza indetta adAvignone da Innocenzo IV riuscì solo acreare la solita lega tra chi aveva interessiimminenti nell'area, cioè Venezia, Cipro e iCavalieri di Rodi, che cercarono di attaccareil Dardanelli senza alcun successo (l'unicoAdam Stefanović, La Battaglia del Kosovo del 1389, olio su tela (1870)effetto notevole fu che diede il pretesto di una nuova crociata che fece stipulare la pace di Brétigny tra inglesi efrancesi).Nel 1361 gli Ottomani indisturbati arrivarono alle mura di Costantinopoli, mentre il re di Cipro riteneva ancora che ilnemico da combattere fosse il sultanato del Cairo, sferzando un inutile assalto al porto di Alessandria (1365). AncoraAmedeo VI di Savoia con una modesta flotta conquistò Gallipoli (1366), ma appena se ne andò i turchi la ripresero.Nei Balcani l'avanzata turca sembrava inarrestabile: il sultano Bajazet sconfisse i serbi nella battaglia di Kosovo(1389) ed arrivò a dominare a vario titolo la Valacchia, la Bulgaria, la Macedonia e la Tessaglia.A quel punto il basileus Manuele II era arrivato al punto di essere disposto a viaggiare personalmente in Europa incerca d'aiuto, ma essendo a corto di denaro propose a Venezia la vendita dell'isola di Lemnos. I veneziani però,desiderosi ormai di allearsi con i nuovi padroni risposero all'imperatore di tenere ancora pazienza.
Basso medioevo 39La crociataUn altro sovrano preoccupato dell'avanzata turca eraSigismondo d'Ungheria, che faceva pressione sui duepapi in carica (avignonese e romano) per ottenere ilbando di una nuova crociata, alla quale aderìcontrovoglia Venezia, mentre Francia e Inghilterrastipulavano un'apposita tregua per aderire. Piùentusiasta fu il duca di Borgogna Filippo II l'Ardito,che donò una forte somma di denaro ed un esercitocapeggiato dal suo stesso figlio, che partì con cavalieridi molte nazionalità da Digione il 20 aprile 1396. Afine luglio si aggiunse all'esercito le truppe del vojvodadi Valacchia, vassallo del re d'Ungheria, e una flottaveneziana, genovese e dei cavalieri di Rodi, chestazionò alla foce del Danubio. Alcuni storici sonoarrivati a parlare di centomila combattenti, forseJean Froissart, miniatura della battaglia di Nicopoli, Chroniquesbnemmeno senza troppa esagerazione [1] . L'eccessivaFlandre di Bruges, Bibliothèque nationale de France, FR 2646 fol.irruenza dei cavalieri occidentali e la scarsa conoscenza220 (XV secolo)del terreno e delle consuetudini militari turche furonoforse alla base della sanguinosa sconfitta del 26 settembre 1396, durante la battaglia di Nicopoli. Ci fu una vera epropria carneficina, con il massacro a freddo di tutti coloro per i quali non fosse stimato possibile ottenere unsostanzioso riscatto.Dopo la sconfitta di AnkaraNel 1402 i turchi venivano sconfitti a Ankara dai mongoli di Tamerlano. Nel frattempo gli europei non sepperosfruttare la debolezza degli Ottomani che seppero riorganizzarsi dopo un lungo interregno, finito nel 1413 quando altrono salì un sagace sultano, Maometto I, che riunificò i possessi in Anatolia e nei Balcani. A questo punto alcunepotenze europee preferirono accordarsi col sultano, arrivando ad aiutarlo a stabilizzare il suo trono dai rivali.Veneziani, Genovesi e Ospitalieri ottennero così dei favori (i cavalieri ospitalieri per esempio ottennero così Smirnenel 1415). Ancora dopo la morte del sultano, Veneziani e Genovesi si schierarono con i più vari candidati al trono.Murad II, alleato ai Genovesi, con un pretesto cinse d'assedio Costantinopoli nel 1422, tenendo la città in scacco pertre mesi.Il sultano sfruttò al meglio le rivalità tra Veneziani e Genovesi mostrandosi benigno ora con l'una ora con l'altrapotenza. Per esempio riprese Tessalonica ai Veneziani con l'appoggio dei Visconti, ma poco dopo concesse allaSerenissima un vantaggioso contratto commerciale. I Genovesi invece erano incoraggiati a sfruttare le miniere diallume in Anatolia.
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<strong>Basso</strong> <strong>medioevo</strong> 38l'accondiscendenza di alcuni imperatori che si fecero aiutare dai turchi proprio per risolvere le loro diatribedinastiche, ma presto Giovanni VI Cantacuzeno si rese conto della pericolosità dell'alleato, che stava circondando lacapitale come a strangolarla. Nei Balcani, con la morte di Stefano Dushan (1355), il fondatore dello Stato serboedificato sulle rovine dell'impero, i turchi approfittarono per conquistare Adrianopoli (1361), che divenne la capitaledel sultanato nel 1366, facendo chiaramente intuire le mire di espansione sui Balcani.La corte del sultano ottomano stava diventando un centro di cultura, con l'incoraggiamento di una letteratura epica inturco, che da allora divenne, con l'arabo e il persiano, la terza lingua letteraria dell'Islam. Una delle chiavi delsuccesso ottomano fu l'organizzazione militare, con la formazione di truppe basate non più sui turcomanni (chetendevano spesso a fomentare rivolte), ma su schiavi cristiani rapiti in giovane età, convertiti all'Islam e istruiti allaguerra in monasteri-caserme con ferrea disciplina e frugalità. La "Nuova Milizia" (in turco yeni ceri) venneconosciuta in Europa col nome di giannizzeri, la cui temibile fama di fanteria quasi invincibile, dipendeva in misuranon esigua dall'uso geniale e anticipatore dell'artiglieria.La debole risposta cristianaL'impero bizantino nel frattempo si eraridotto a poco più della sua capitale e l'areacircostante, con i pirati turchi chescorrazzavano per l'Egeo danneggiando itraffici di genovesi e veneziani. Inoltrel'avanzata nei Balcani, con i turchi a pocadistanza ormai dal Danubio, iniziò a farpreoccupare seriamente gli europei, anche senon si riusciva a prendere iniziativeconcrete. Una conferenza indetta adAvignone da Innocenzo IV riuscì solo acreare la solita lega tra chi aveva interessiimminenti nell'area, cioè Venezia, Cipro e iCavalieri di Rodi, che cercarono di attaccareil Dardanelli senza alcun successo (l'unicoAdam Stefanović, La Battaglia del Kosovo del 1389, olio su tela (1870)effetto notevole fu che diede il pretesto di una nuova crociata che fece stipulare la pace di Brétigny tra inglesi efrancesi).Nel 1361 gli Ottomani indisturbati arrivarono alle mura di Costantinopoli, mentre il re di Cipro riteneva ancora che ilnemico da combattere fosse il sultanato del Cairo, sferzando un inutile assalto al porto di Alessandria (1365). AncoraAmedeo VI di Savoia con una modesta flotta conquistò Gallipoli (1366), ma appena se ne andò i turchi la ripresero.Nei Balcani l'avanzata turca sembrava inarrestabile: il sultano Bajazet sconfisse i serbi nella battaglia di Kosovo(1389) ed arrivò a dominare a vario titolo la Valacchia, la Bulgaria, la Macedonia e la Tessaglia.A quel punto il basileus Manuele II era arrivato al punto di essere disposto a viaggiare personalmente in Europa incerca d'aiuto, ma essendo a corto di denaro propose a Venezia la vendita dell'isola di Lemnos. I veneziani però,desiderosi ormai di allearsi con i nuovi padroni risposero all'imperatore di tenere ancora pazienza.