<strong>Basso</strong> <strong>medioevo</strong> 36Il "piccolo scisma" e i concordatiUna parte dei cardinali già riuniti a Basilea si rifiutò di trasferirsi a Ferrara, ed aveva avviato un nuovo scisma, ilpiccolo scisma d'Occidente con l'elezione di Amedeo VIII di Savoia, che fu l'ultimo antipapa della storia. Nonostantenon fosse nemmeno un sacerdote, tenne la tiara fino al 1449, quando la depose spontaneamente deluso dallo scarsoseguito ottenuto.Le tesi conciliari, con il fallimento dell'ultimo concilio, persero di credibilità e venuto a mancare il sostegno deisovrani europei, si iniziò a ricorrere a un nuovo strumento per la negoziazione tra monarchie nazionali e Santa Sede:il concordato. Tramite questo istituto giuridico ciascun sovrano si poteva accordare per ottenere una certa libertànella gestione delle Chiese nazionali, come la proposta di vescovi, la richiesta di un giuramento di fedeltà, o alcunidiritti sul controllo dei beni ecclesiastici nei rispettivi paesi. Nacquero così vere e proprie "sezioni" della Chiesacome quella "gallicana" o quella "anglicana" (non ancora separate, come sarebbe accaduto nel XVI secolo), con unanotevole autonomia in materia gerarchica, finanziaria e giuridica, ma fortemente controllate dai rispettivi sovrani.Nuovi dissensi religiosi: lollardi e hussitiLe richieste di ritorno della gerarchia ecclesiastica alla povertà edall'umiltà delle origini non erano mai tramontate dal periodo dellariforma del XII secolo. Il malcontento generale chiedeva larinuncia del potere temporale della Chiesa, l'avvicinamento ai cetipiù umili, l'adozione dei volgari nella liturgia, l'accesso della sacrescritture da parte di chiunque. Inoltre rinascevano, durante la crisidello scisma, le paure legate alla fine dei tempi, diffuse da moltipredicatori popolari. Tra i movimenti sorti in quel periodo c'eranoquelli che propugnavano una libertà assoluta di ciascun cristiano (iFratelli dello Spirito Santo) e le aggregazioni spontanee dipenitenti, come i flagellanti o i pellegrini della devozione deiBianchi (del 1399).La condotta poco edificante del papato durante il Grande Scismafece sorgere alcuni movimenti di critica, come quello del sacerdoteinglese John Wyclif, professore dell'Università di Oxford, cheJan Huspredicava la libera lettura delle Sacre Scritture da parte ci ciascun fedele, all'epoca vietata espressamente esubordinata all'interposizione del commento dei prelati. Wyclif dichiarava inoltre che il destino di ciascuno era giàstato decisa da Dio, che non esisteva il libero arbitrio e che quindi qualsiasi azione volta a guadagnarsi il regno deiCieli, compresi i sacramenti, era inutile. La Chiesa, secondo la sua dottrina, non aveva quindi nessun ruolo dimediazione tra Dio e i fedeli, e che la divisione della società in laici ed ecclesiastiche era indebita. Egli rispettavasolo il sacramento dell'eucarestia, ma negava la transustanziazione (la trasformazione di pane e vino in corpo esangue di Cristo), riconoscendo una permanenza di vecchie nuove caratteristiche dopo la benedizione(consustanziazione). Ebbe molti seguaci in Inghilterra, chiamati lollardi, che vivevano in gruppi in comunione dibeni.Le idee di Wyclif vennero riprese dal professore dell'Università di Praga Jan Hus, che pure rivendicava la letturadiretta delle Scritture e il rigetto della gerarchia ecclesiastica in favore del ritorno a una Chiesa di pari e umili. Alleidee di Hus si fusero le rivendicazioni nazionali della Boemia contro le ingerenze della Germania. Con la promessadi un salvacondotto, Jan Hus venne attirato al concilio di Costanza per illustrare le sue ragioni, ma qui vennearrestato, processato e condannato al rogo come eretico (1415). Il movimento però sopravvisse e portò ad una guerracivile capeggiata da Jan Ziska, fautore della fazione più intransigente degli hussiti, i taboriti, che chiedevano anche lasecolarizzazione dei beni della Chiesa. L'aristocrazia e l'alto clero tedesco allora decisero di venire a patti con gli
<strong>Basso</strong> <strong>medioevo</strong> 37hussiti moderati (gli utraquisti o calixtini, che chiedevano di ricevere la comunione utraque specie, cioè col pane ecol vino - quindi con il "calice" anche - come i sacerdoti), isolando i taboriti. Con l'accordo della Compacta di Praga(1436) gli utraquisti poterono organizzare una Chiesa nazionale boema, con proprie consuetudini ma fedele alpapato.Nel XV secolo, in risposta alla crescente ricchezza, mondanità e fastosità della curia romana, a discapito dello spiritoreligioso (pur con le dovute eccezioni), nacquero altri movimenti di riforma, anche se questi guardavano ormai alproprio interno e non si curavano di influenzare i papi, come la devotio moderna, popolare nei Paesi Bassi e nellaGermania sud-occidentale, o il movimento delle osservanze francescana e domenicana, che chiedevano un ritorno alrigore e si impegnavano alla predicazione in volgare per rievangelizzare città e campagne. A partire da questeistanze, più o meno eterodosse, prese le mosse nel Quattrocento la Riforma luterana.La crisi del TrecentoDopo due secoli di grande sviluppo e prosperità nel continente europeo, il Trecento fu un secolo di rottura, conl'interruzione di fenomeni in crescita come lo sviluppo demografico, l'ampliamento e la creazione di nuove città, lostraordinario aumento dei traffici in quantità e in qualità.Oggi si inizia a considerare che il regresso possa essere stato causato innanzitutto da una variazione del clima, con lafine del cosiddetto periodo caldo medioevale, che aveva permesso lo scioglimento dei ghiacci (si pensi allanavigazione dei vichinghi), la coltivazione della vita fin sopra Londra, abbondanti raccolti facilitati dalla pioggescarse e regolari e le tiepide primavere.Gli aspetti più gravi riguardarono la carestia del 1315-1317, il ristagno economico, la peste nera e le conseguentirivolte popolari.L'avanzata turcaNel XIV secolo si fece strada in Anatolia la potenza ottomana,destinata a diventare protagonista della storia musulmana,prendendo il posto di prima potenza islamica nel Mediterraneo alposto dell'Egitto, che proprio in quel periodo stava affrontando unaprogressiva decadenza economica che avrebbe portato a un verotracollo nella seconda metà del Quattrocento: Alessandria eDamietta persero infatti il ruolo di porti chiave per il commerciodelle spezie quando i portoghesi circumnavigarono l'Africaimportando le preziose merci direttamente, mentre il declino dellemanifatture egiziane e l'eccessivo lusso del ceto dirigentemamelucco con le ingenti spese militari avrebbero condotto a unvero collasso economico.I turchi ottomani erano un tribù turca che si era spostata verso il1230 dall'Asia centrale verso ovest, incalzati dai mongoli. Si eranomessi al servizio del sultano selgiuchide di Konya (Iconio),ottenendo un piccolo territorio non lontano da Costantinopoli, ilSultanato di Osman. Alla fine del Duecento il khan Othman si eraOsman I, sultano ottomano dal 1281 al 1326approfittato della debolezza del sultano di Konya, incalzato daimongoli e dai mamelucchi, per ingrandire il proprio territorio. Maa differenza delle altre tribù turcomanne, essi iniziarono presto una campagna di conquista al di fuori dell'agguerritaconcorrenza turca. Erano infatti riusciti a strappare ai bizantini la Bitinia, Iznik, Nicomedia e la preziosa Gallipoli,dalla quale si poteva controllare il Dardanelli e accedere alla penisola balcanica. Ciò era stato possibile per