Basso medioevo
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Basso medioevo 12Ducaena, con l'appoggio dell'esercito, Alessio Ispodestò dal trono Niceforo III, nel 1081. I Comnenicontinuarono la politica dei macedoni tesa a rafforzaremilitarmente l'impero e riuscirono a risollevare le sortidell'impero, che sembravano segnate. Alessio IComneno subì lo smacco sia del nascente regnonormanno in Italia Meridionale, sia del regno Franco diGerusalemme in Terrasanta, entrambi sorti senza il suoassenso su terre formalmente di sua proprietà. Oltre aledere i suoi diritti ciò poteva compromettere lasupremazia bizantina nel Mediterraneo orientale.Nonostante ciò Alessio riuscì a farsi consegnare dai L'impero bizantino, alla morte di Manuele I Comneno, nel (1180).crociati i territori in Asia Minore, quindi riconquistranetutte le zone costiere. L'impero sotto Alessio Comneno, poi anche dei suoi successori, visse una fase di rinascita,Alessio salvò l'impero dal crollo, visto che riuscì a sconfiggere l'invasione normanna in Grecia e nei Balcani.Ad Alessio nel 1118, successe il figlio Giovanni II Comneno, egli intervenne più volte nei Balcani, sconfiggendo ipeceneghi, e tenendo a bada i regni avversari di Serbia e Ungheria. Cercò di favorire i commerci dei pisani e deigenovesi, per affrancarsi il più possibile da Venezia. Con una serie di interventi militari ma soprattutto diplomatici,riuscì a continuare l'opera del padre, recuperando una parte dei domini dell'impero in Asia Minore sottraendoli aiturchi.Miniatura di Manuele I Comneno.Gli successe nel 1143 il figlio Manuele I Comneno, che arrivò alla rottura con lastorica alleata Venezia. Fu il primo imperatore bizantino ad allearsi col papa e conl'imperatore germanico, contro i Normanni, un'intesa che svanì con l'arrivo alpotere di Federico Barbarossa, che nella sua conflittualità con la Chiesa impose aibizantini di scegliere l'uno o l'altro alleato: e si scelse la Chiesa romana, perché ilprogramma di Federico era troppo sovrapposto agli interessi bizantini, a partiredalla rivalutazione del titolo e della funzione imperiale germanica. Avere rapporticol pontefice significava per Bisanzio anche accettare i suoi alleati, cioè lamonarchia normanna di Sicilia, usurpatori dei territori bizantini da lunga data.Manuele fu profondamente attratto dal rinato Occidente, stipulò una serie dialleanze che comprendevano il papa, i normanni, Venezia, i comuni italiani, alcunigrandi feudatari del centro Italia e i principi franchi in Terrasanta. Manuele volevasia rovesciare il Barbarossa, sia avviare una politica occidentale nel solco diGiustiniano I: il suo sogno sarebbe stato riconquistare la Sicilia e il Mediterraneo,ma la sua invasione nel sud Italia non ebbe molta fortuna: nonostante i buoni inizi,non riuscì a reimporre la sovranità bizantina in Italia. Per un obiettivo del genereegli avrebbe dovuto avere il fronte orientale pacifico e alleato, ma ciò non avvenne.Manuele attuò una riuscita politica militare, grazie alla quale conquistò il Regno diSerbia, sconfisse gli ungheresi, impose la sua sovranità su Antiochia e continuò lariconquista dell'Asia Minore. Non riuscì a riconquistare l'entroterra dell'AsiaMinore, vista la sconfitta nella battaglia di Miriocefalo nel 1176. Nel 1180 Manuelemorì, dopo la sua scomparsa l'impero vacillò tra lotte intestine, congiure, intrighi e isoprusi dei latini (soprattutto i veneziani) che ormai avevano in pugno i commercicon Bisanzio. La successiva dinastia degli Angeli non poté evitare l'accordo tra i
Basso medioevo 13normanni (gli Altavilla di Sicilia) e gli imperatori germanici, che tornarono così uniti nella politica ostile controBisanzio: nel 1185 conquistarono Tessalonica. Ulteriormente indeboliti dai musulmani e dagli occidentali, i bizantinisembravano ormai stretti in una tenaglia che si allentò solo con la scomparsa del Barbarossa (1190) e di suo figlioEnrico VI (1197), i quali, unita la propria corona a quella siciliana, tramavano ormai di una possibile conquista dellacapitale dell'impero.La nascita dei ComuniNel corso del X secolo il mondo euro-mediterraneo uscì dallalunga crisi climatica, demografica e sociale che persisteva almenodal V secolo, ridando vita ai centri urbani. La domanda di maggiorsicurezza dovuta alle pericolose invasioni di Ungari, Saraceni eNormanni portarono a ripopolare e fortificare le città, che in quelperiodo erano spesso guidate dai loro vescovi. Attorno al vescovoesisteva un'aristocrazia dei maggiori proprietari di beni immobili emobili, spesso dotati anche di capacità militari e difensive.Nacquero così delle oligarchie che tenevano in mano il governocittadino, in una sorta di autogoverno che si diffuse su larga scalain Europa occidentale e centrale tra i secoli XI e XIV, con ilmaggiore sviluppo a livello civile e di autocoscienza politicanell'Italia centro-settentrionale (soprattutto Pianura Padana,Veneto occidentale e Toscana). Le aree italiane, pur diventando difatto indipendenti, rimasero a lungo "di fatto" assoggettate al SacroRomano Impero, e mentre nel resto d'Europa le autonomie distampo comunali venivano inquadrate ormai nelle varie monarchieTorri medievali a San Gimignano, sorte in epocaassolute, solo in Italia (sebbene in un periodo prossimo al tramontocomunalein favore dell'evoluzione verso le signorie principesche) essepresero una piena coscienza di autonomia. Ne sono un tipico esempio gli scritti del fiorentino Coluccio Salutati cherivendicava per la Repubblica di Firenze la dignità di Stato superiorem non reconoscens, rinunciando alla tuteladell'Impero in cambio della propria libertas.Il comune ebbe una periodizzazione molto varia da zona a zona. Sebbene si identifichi un "periodo comunale" tra XIe XIV secolo, si deve considerare che contemporaneamente ai comuni propriamente detti coesistevano ancoraistituzioni feudali di grande rilievo. Inoltre il comune non fu esclusivamente un fenomeno cittadino: non mancaronoesempi anche di "comuni rurali".
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<strong>Basso</strong> <strong>medioevo</strong> 13normanni (gli Altavilla di Sicilia) e gli imperatori germanici, che tornarono così uniti nella politica ostile controBisanzio: nel 1185 conquistarono Tessalonica. Ulteriormente indeboliti dai musulmani e dagli occidentali, i bizantinisembravano ormai stretti in una tenaglia che si allentò solo con la scomparsa del Barbarossa (1190) e di suo figlioEnrico VI (1197), i quali, unita la propria corona a quella siciliana, tramavano ormai di una possibile conquista dellacapitale dell'impero.La nascita dei ComuniNel corso del X secolo il mondo euro-mediterraneo uscì dallalunga crisi climatica, demografica e sociale che persisteva almenodal V secolo, ridando vita ai centri urbani. La domanda di maggiorsicurezza dovuta alle pericolose invasioni di Ungari, Saraceni eNormanni portarono a ripopolare e fortificare le città, che in quelperiodo erano spesso guidate dai loro vescovi. Attorno al vescovoesisteva un'aristocrazia dei maggiori proprietari di beni immobili emobili, spesso dotati anche di capacità militari e difensive.Nacquero così delle oligarchie che tenevano in mano il governocittadino, in una sorta di autogoverno che si diffuse su larga scalain Europa occidentale e centrale tra i secoli XI e XIV, con ilmaggiore sviluppo a livello civile e di autocoscienza politicanell'Italia centro-settentrionale (soprattutto Pianura Padana,Veneto occidentale e Toscana). Le aree italiane, pur diventando difatto indipendenti, rimasero a lungo "di fatto" assoggettate al SacroRomano Impero, e mentre nel resto d'Europa le autonomie distampo comunali venivano inquadrate ormai nelle varie monarchieTorri medievali a San Gimignano, sorte in epocaassolute, solo in Italia (sebbene in un periodo prossimo al tramontocomunalein favore dell'evoluzione verso le signorie principesche) essepresero una piena coscienza di autonomia. Ne sono un tipico esempio gli scritti del fiorentino Coluccio Salutati cherivendicava per la Repubblica di Firenze la dignità di Stato superiorem non reconoscens, rinunciando alla tuteladell'Impero in cambio della propria libertas.Il comune ebbe una periodizzazione molto varia da zona a zona. Sebbene si identifichi un "periodo comunale" tra XIe XIV secolo, si deve considerare che contemporaneamente ai comuni propriamente detti coesistevano ancoraistituzioni feudali di grande rilievo. Inoltre il comune non fu esclusivamente un fenomeno cittadino: non mancaronoesempi anche di "comuni rurali".