Dolore e sconcerto non.... - Associazione Nazionale Libera Caccia

Dolore e sconcerto non.... - Associazione Nazionale Libera Caccia Dolore e sconcerto non.... - Associazione Nazionale Libera Caccia

10.08.2015 Views

DOLORE E SCONCERTO NON FERMANO LA LIBERA CACCIA.In tanti si chiedono il perché del silenzio che ha pervaso ultimamentela nostra Associazione, assente dalle cronache, dai siti specializzati, daiforum, ma assorbire il dolore e lo sconcerto che ha rischiato disoffocarla richiede tempo, perché la tragica scomparsa di Mino (cometutti affettuosamente lo chiamavamo) ha lasciato un vuoto che non saràfacile colmare.La Libera Caccia non ha bisogno di svolte, il suo percorso è chiaro, isuoi testardi e capaci dirigenti, che con Mino hanno lavorato definendocongiuntamente le linee guida associative, continueranno a seguire glistessi principi nei quali, da sempre, credono.Uomini e donne di estrazioni culturali e politiche diverse, di regionidiverse, di tradizioni diverse, si sono ritrovati sotto un’unica bandiera,accomunati da ideali unici e condivisi, come marcati da uno stessocodice genetico che ne ha facilitato l’aggregazione.“Fieri di essere LIBERI in una LIBERA Associazione” è lo slogan che ciaccompagna in ogni nostra decisione, che ci differenzia dalle altre, checi protegge da ogni condizionamento politico­partitico, che ci stimola acontestare duramente e senza pagare dazio chi, da destra e da sinistra,passando per il centro, opera contro la caccia ed i cacciatori.Dirigenti di ogni livello, soci e sostenitori non hanno bisogno di metterela “freccia”, né per effettuare sorpassi, né tantomeno per “svoltare”, maguarderanno avanti, verso i traguardi prefissati da sempre, fino a tagliareil nastro della modifica di parti di una legge schifosa, che ha alimentatoegoismi, clientele, potere e tutto il resto.Nessuna mediazione con chi fa della caccia un trampolino di lancio perpersonalismi politici di parte, nessun accordo con chi tenta di demolirel’attività venatoria e si erge a paladino di un confuso ambientalismointegralista, nessun cedimento nei confronti di chi non sa risolvere igravi problemi sociali ed economici del Paese, di chi non sa deciderecome e dove smaltire la “monnezza” che ci sommerge, ma si prodigainvece per “smaltire” i cacciatori e rendergli impossibile la detenzionedelle armi ed il conseguimento della licenza.

DOLORE E SCONCERTO NON FERMANO LA LIBERA CACCIA.In tanti si chiedono il perché del silenzio che ha pervaso ultimamentela nostra <strong>Associazione</strong>, assente dalle cronache, dai siti specializzati, daiforum, ma assorbire il dolore e lo <strong>sconcerto</strong> che ha rischiato disoffocarla richiede tempo, perché la tragica scomparsa di Mino (cometutti affettuosamente lo chiamavamo) ha lasciato un vuoto che <strong>non</strong> saràfacile colmare.La <strong>Libera</strong> <strong>Caccia</strong> <strong>non</strong> ha bisogno di svolte, il suo percorso è chiaro, isuoi testardi e capaci dirigenti, che con Mino hanno lavorato definendocongiuntamente le linee guida associative, continueranno a seguire glistessi principi nei quali, da sempre, credono.Uomini e donne di estrazioni culturali e politiche diverse, di regionidiverse, di tradizioni diverse, si sono ritrovati sotto un’unica bandiera,accomunati da ideali unici e condivisi, come marcati da uno stessocodice genetico che ne ha facilitato l’aggregazione.“Fieri di essere LIBERI in una LIBERA <strong>Associazione</strong>” è lo slogan che ciaccompagna in ogni nostra decisione, che ci differenzia dalle altre, checi protegge da ogni condizionamento politico­partitico, che ci stimola acontestare duramente e senza pagare dazio chi, da destra e da sinistra,passando per il centro, opera contro la caccia ed i cacciatori.Dirigenti di ogni livello, soci e sostenitori <strong>non</strong> hanno bisogno di metterela “freccia”, né per effettuare sorpassi, né tantomeno per “svoltare”, maguarderanno avanti, verso i traguardi prefissati da sempre, fino a tagliareil nastro della modifica di parti di una legge schifosa, che ha alimentatoegoismi, clientele, potere e tutto il resto.Nessuna mediazione con chi fa della caccia un trampolino di lancio perpersonalismi politici di parte, nessun accordo con chi tenta di demolirel’attività venatoria e si erge a paladino di un confuso ambientalismointegralista, nessun cedimento nei confronti di chi <strong>non</strong> sa risolvere igravi problemi sociali ed economici del Paese, di chi <strong>non</strong> sa deciderecome e dove smaltire la “monnezza” che ci sommerge, ma si prodigainvece per “smaltire” i cacciatori e rendergli impossibile la detenzionedelle armi ed il conseguimento della licenza.


Questa è la <strong>Libera</strong> <strong>Caccia</strong>, che ha preso botte da tutti dall’indomani delsuo ostracismo alla “falsa riforma” venatoria, assorbendole però condignità e forza caratteriale sino a crescere e trascinare molti sulle sueposizioni, sino ad elevarsi ad una delle più grandi Associazioni Venatorieitaliane.Mino ci mancherà, ma i suoi ideali ed i suoi principi in difesa del mondovenatorio, che sono i nostri da sempre, ci aiuteranno ad andare avanti, acrescere ancora ed a parare altre botte.Stefano Tacconi

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