Il mondo in grigioNumeri e prospettive di un mondo a due velocità; questioni e possibilisoluzioni all’invecchiamento demografico.di Giovanni Benvenuto ed Elena MartiniA vent’anni dalla prima Assembleamondiale sull’invecchiamento, duranteil secondo vertice tenutosi a Madrid, lacomunità internazionale ha riconosciutol’invecchiamento demografico come unaforza universale che ha il potere di incideresul futuro tanto quanto la globalizzazione.È un fenomeno senza precedenti, unprocesso che non ha paralleli nella storiadell’umanità. Una popolazione invecchiaquando cresce la percentuale di personeanziane (convenzionalmente, individui diIn Europa l’invecchiamentosolleva preoccupazioni perquanto riguarda l’ambitopensionistico e assistenziale.età superiore ai 60 anni), mentre si riducela quota di bambini (individui al di sottodei 15 anni) e cala quella di personein età lavorativa (tra i 15 e i 65 anni). Alivello globale, gli anziani sono cresciuticostantemente dal secondo dopoguerra,passando dall’8% del 1950 all’11% del2009, e dovrebbero raggiungere il 22%nel 2050. Si prevede quindi che il numerodi anziani supererà quello dei bambiniper la prima volta nel 2045. Tuttavia, nellearee maggiormente sviluppate, dovel’invecchiamento demografico è ormaistrutturale, il sorpasso è avvenuto già nel1998.Le principali determinanti del fenomenopossono essere individuate in unacomplessiva riduzionedel tasso difertilità e nell’allungamentodelleaspettative di vitadegli individui,quindi in un minoretasso di mortalità. Mentre il primofattore è dovuto a diversi comportamentisociali, tra cui principalmente il crescentetasso di partecipazione femminile al mercatodel lavoro, il secondo ha le proprieradici nel miglioramento delle condizioniigienico-sanitarie e nei progressi compiutidalla medicina. Ecco alcune cifre:la fertilità generale si è quasi dimezzata,da 4,9 figli per donna nel periodo 1950-1955 a 2,6 tra il 2005 e il 2010, e si stimache raggiungerà i due figli per donnanel 2050. L’aspettativa di vita alla nascitaè cresciuta di 21 anni, da 46,6 nell’arcotemporale 1950-1955 a 67,6 nell’ultimoquinquennio. Ma il dato di maggiore interesseassociato alla mortalità è l’aumentodella speranza di vita in età avanzata, chepresenta peraltro notevoli differenze trauomini e donne.L’impatto dell’invecchiamento è riscontrabilequasi in ogni aspetto dellavita umana: ha infatti implicazioni direttesull’equità e sulla solidarietà intergenerazionali,cioè sulle fondamenta della società.Per ciò che concerne la sfera economica,i suoi effetti investono la crescita, ilrisparmio, gli investimenti, i consumi, ilmercato del lavoro, la spesa pensionistica,la tassazione. Nell’ambito sociale, gliesiti riguardano la composizione familiare,il mercato immobiliare, i trend migratori,le malattie epidemiche, la domandadi servizi sanitari. Sotto il profilo politico,le conseguenze potrebbero riguardare leabitudini di voto e il meccanismo dellarappresentanza politica.Foto: iStockphoto (Yuri_Arcurs; monkeybusinessimages)4 • n. 2, maggio-agosto 2010
La salute nel mondoPopolazione mondiale con più di 60 anni (in percentuale)4030MondoPaesi più sviluppatiPaesi meno sviluppati2733Bisogna avere fiducia o sfiducia nelfuturo? Questa è una delle domande piùimportanti che tutti, anziani e non, devonoporsi in un’epoca che vede un progressivoinvecchiamento della popolazione.2010081261950 1975 2009 2025 2050Fonte: www.un.orgSignificative differenze nella consistenzae nel peso della componente anzianadella popolazione si evidenziano tra learee economicamente avanzate e quellein via di sviluppo. Nelle prime, oltre unquinto degli abitanti supera attualmente i60 anni. E le proiezioni dicono che nel 2050quasi un terzo della popolazione sarà costituitada anziani. Nelle seconde, le personeanziane ammontano solo all’8% del totalema si prevede che ne rappresenteranno unquinto a metà del secolo corrente. Inoltre,il tasso di invecchiamento futuro atteso è91561121815132220più alto nelle economie emergenti rispettoa quelle progredite; ciò implica che nellearee sottosviluppate saranno più ristretti imargini per reagire al fenomeno.Assumendo l’Europa come regione rappresentativadei paesi avanzati, si possonoindividuare una serie di questioni poste dalprocesso in analisi e loro possibili soluzioni.In Europa si registra oggi la più elevataproporzione di individui anziani (22%);nel 2050 presumibilmente circa il 35%della popolazione europea supererà i 60anni. L’invecchiamento demografico harappresentato una conquista e un segnaledi progresso per la società del VecchioContinente, ma solleva anche preoccupazioni,in particolare nell’ambito pensionisticoe assistenziale.Mantenendo inalterati gli schemi previdenzialivigenti, le pensioni dovranno essereelargite molto più a lungo. Uno dei possibiliaggiustamenti al fine di assicurare lasostenibilità del sistema è quello di ridurre ibenefici pensionistici per le prossime generazionidi pensionati; ciò esporrebbe peròun maggior numero di anziani in futuro alrischio di cadere in povertà. D’altro cantoun’ingiustificata generosità dei sistemipensionistici comporterebbe insostenibilitàfiscale e sociale a causa dello squilibrio tracontribuenti e beneficiari. La maggior partedelle riforme poste in essere dai governieuropei si focalizza invece principalmentesull’aumento dell’età pensionabile.Non essendo la maggiore longevità sinonimodi buona salute, l’aspetto assistenzialerichiede sempre più ingenti risorse dapanorama per i giovani • 5