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numero 2/2010 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

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Primo pianoAlcune delle opere esposte durante lamostra dedicata al Caravaggio pressole Scuderie del Quirinale. Nella paginaprecedente: Giuditta che taglia la testa aOloferne (1599-1600, Galleria Nazionaled’Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma).In questa pagina, in senso orario: Ragazzocon canestra di frutta (1597, Galleria degliUffizi, Firenze), Canestra di frutta (fine ’500,Pinacoteca della Veneranda BibliotecaAmbrosiana, Milano), Conversione di Saulo(1601 circa, collezione privata, Roma), I bari(1595, Kimbell Art Museum, Fort Worth).“Ho voluto dare un taglio al film facendoun parallelismo tra la pittura di Caravaggioe la sua vita; così come la suapittura è caratterizzata dall’oscurità e dallaluce, anche la vita del pittore ha dellezone estremamente luminose e delle altred’oscurità totale. L’ambivalenza della suapittura si ripercuote nella vita...”. Sonoqueste le parole di Andrea Longoni, registadel film per la tv in due puntate del2006 dedicato al grande artista.La pellicola, girata in coproduzioneda Italia, Francia, Spagna e Germania, hafatto un uso sapiente delle suggestioni edei forti contrasti dei dipinti a olio, graziealla potente fotografia orchestrata da VittorioStoraro, vincitore di tre premi Oscar,fra cui quello per Apocalypse Now, altrofilm che tratta in modo superbo il temadell’allucinazione e della follia umana nelmondo contemporaneo.Le musiche incalzanti e impetuose diLuis Bacalov, il celebre compositore argentino,donano alle immagini una forzache s’avvicina incredibilmente alle pennellatespesso violente dell’artista.Un Alessio Boni dalla grandissimasomiglianza coi tratti somatici del Merisiinterpreta con passione e intensità questopersonaggio che diede scandalo sin dallasua partenza dalla Lombardia, per arrivarepoi agli estremi della provocazione aRoma, e giungere infine alla ricerca delperdono nella fuga a Sud, fra Napoli, laSicilia e l’isola di Malta.La mostra e la “Notte di Caravaggio”La mostra, ideata da Claudio Strinati, siè tenuta alle Scuderie del Quirinale dal20 febbraio al 13 giugno e ha scandito leopere seguendo questa suddivisione delsuo percorso artistico: la giovinezza, dal1592 al 1599 (le opere che appartengonoa questa fase sono state collocate su unosfondo di colore verde); il successo, dal1600 al 1606 (con uno sfondo di colorerosso); e infine la fuga, dal 1607 al 1610 (asfondo grigio), rendendo così immediatoper lo spettatore identificare il momentocreativo di cui le tele erano espressione.Il criterio espositivo aveva privilegiatola scelta di 24 opere d’attribuzione certa,senza allontanare dalle chiese romane legrandi tele ivi presenti. La mostra infattinon è rimasta confinata alle pareti delleScuderie, bensì rimandava costantementeagli altri capolavori presenti nella CittàEterna, invitando a visitarli in situ percomprendere appieno il valore aggiuntodal contesto che da sempre le accoglie.Incontri d’approfondimento, lezionid’autore (Zuccari, Marini e Vodret sonosolo alcuni dei nomi illustri coinvolti), classiper ragazzi (come Luci in scena!), lettureguidate delle opere e dibattiti filologici edi poetica, hanno fatto da basso continuoall’Esposizione che raccoglieva capolavorida tutto il mondo, come l’Hermitage di SanPietroburgo (Il suonatore di liuto), il KimbellArt Museum in Texas (I bari), il Metropolitandi New York (I Musici) e la LondonNational Gallery (per la Cena in Emmaus).Oltre che Dublino, Vienna, Nancy eKansas City, il “pellegrinaggio” delle tele hainteressato tutta la penisola italiana, rendendol’evento frutto d’una singolare collaborazionefra poli museali così distanti. Nume-40 • n. 2, maggio-agosto 2008

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